CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 maggio 2020
375.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 26 maggio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Achille Variati.

  La seduta comincia alle 14.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso, nonché attraverso la trasmissione sulla web-tv in formato accessibile tramite la rete intranet della Camera o tramite apposite credenziali, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni ne dispone, pertanto, l'attivazione.

DL 26/2020: Disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.
C. 2471 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 maggio 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che le deputate Daga e Baldino sottoscrivono l'emendamento Mancini 1.4 e che il deputato D'Ettore ha sottoscritto tutte le proposte emendative a prima firma Sisto.
  Segnala altresì che il Governo ha inviato lo stralcio del verbale della riunione tenutasi il 19 maggio 2020, del comitato tecnico-scientifico relativo al punto: elezioni regionali e amministrative 2020. Il documento è stato già trasmesso, nella giornata di ieri, via e-mail a tutti i componenti della Commissione, ed è disponibile sulla piattaforma GeoCom.
  Avverte che sono stati presentati numerosi subemendamenti (vedi allegato 1) alle proposte emendative 1.21 e 1.06 della relatrice.
  Informa quindi che la relatrice, prima dell'inizio della seduta, ha ritirato il suo emendamento 1.21: pertanto decadono tutti i subemendamenti ad esso riferiti.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), a fronte del ritiro, da parte della relatrice, del suo emendamento 1.21, che era volto ad anticipare la finestra elettorale per le elezioni Pag. 6comunali e circoscrizionali, ritiene opportuno che, prima dell'espressione dei pareri da parte della relatrice e del Governo, il rappresentante del Governo chiarisca una volta per tutte quale sia la data in cui si intenda far svolgere le elezioni in questione, ricordando, peraltro, che nella precedente seduta era un emerso un orientamento della maggioranza favorevole a fissarle nella data del 13 settembre.

  Il Sottosegretario Achille VARIATI sottolinea innanzitutto l'importanza del confronto svolto in Commissione su questi temi, i cui esiti egli ha riportato a livello di Governo.
  Ricorda quindi che, per quanto riguarda la fissazione delle date di svolgimento delle consultazioni elettorali, coesistono diversi livelli di competenza che è necessario rispettare, rilevando, peraltro, come il provvedimento in esame si limiti a fissare una finestra elettorale entro il quale prevederle. Fa presente, in ogni caso, che il Governo si è confrontato costruttivamente con le regioni al fine di individuare una soluzione condivisa, volta, da un lato, a considerare il rischio epidemiologico e la tutela della salute dai cittadini, dall'altro le esigenze di un confronto democratico elettorale adeguato. In tale contesto, fa presente che si è così giunti ad individuare come data utile per lo svolgimento delle elezioni quella del 20 settembre 2020.

  Francesco Paolo SISTO (FI) manifesta sgomento per l'atteggiamento del Governo e della maggioranza, che, con un vero e proprio «colpo di mano», a suo avviso, impongono unilateralmente – forse anche con la posizione della questione di fiducia – le proprie regole in relazione allo svolgimento delle elezioni, ledendo le prerogative del Parlamento. Osserva, infatti, che, sulla base di un parere tecnico, che definisce ridicolo e privo di reali argomentazioni scientifiche, si modificano le regole del gioco in corsa, a dispetto delle promesse che erano state assunte sia dallo stesso Presidente del Consiglio, sia da esponenti della stessa maggioranza, che avevano assicurato la massima disponibilità a procedere di comune accordo con tutte le forze politiche su questo tema.
  Considera assurdo che – al fine di soddisfare le richieste di alcuni presidenti di regione, tra cui richiama quelli della Puglia e della Campania – si fissi una finestra elettorale in un periodo che di fatto impedisce il confronto democratico, rendendo difficoltosa la stessa raccolta delle firme nel periodo estivo. Si dichiara sorpreso di vedere in particolare il gruppo del M5S – a suo avviso sempre pronto a rivendicare, solo a parole, la propria estraneità rispetto ad alcune degenerazioni della politica – piegarsi ad una simile logica spartitoria del potere e di scambio politico, volta esclusivamente ad agevolare la vittoria dei presidenti di regione in carica.
  Dopo aver fatto presente che tale scelta finirà per sferrare un colpo mortale all'economia del Mezzogiorno, basata sul turismo estivo, ritiene che si sia dinanzi ad una decisione illogica e sconsiderata, facendo notare peraltro che lo spostamento di qualche settimana del voto non muterebbe in alcun modo lo scenario delineato dal comitato tecnico-scientifico. Ritiene che la maggioranza ed il Governo risponderanno ai cittadini per tale scelta politica, che definisce scandalosa e senza precedenti, dal momento che, oltre ad alterare il confronto parlamentare, ostacolerà il rilancio economico del sud.
  Preannuncia, quindi, che il suo gruppo darà battaglia a difesa di diritti fondamentali, auspicando che sull'argomento in esame vi sia un ripensamento del Governo, che possa condurre all'individuazione di una soluzione condivisa.

  Stefano CECCANTI (PD) ritiene surreali le considerazioni volte dal deputato Sisto, dal momento che egli sembra non cogliere l'elemento di novità rappresentato dal ritiro da parte della relatrice, nella seduta odierna, dell'emendamento 1.21. Dopo aver osservato come tale ritiro comporti che non si intende non modificare la finestra elettorale definita dal decreto-legge, ricorda che fin dall'inizio dell’iter, le Pag. 7preoccupazioni delle opposizioni – rispetto alle quali la maggioranza fornì le proprie rassicurazioni – riguardavano il rischio di uno svolgimento delle elezioni nel periodo estivo e, dunque, di un anticipo di tale finestra elettorale, che viene invece mantenuta nella sua formulazione iniziale.

  Emanuele PRISCO (FDI) osserva come l'iniziale disponibilità al confronto della maggioranza a definire di comune accordo le regole del gioco su tale tematica sia venuta meno, registrandosi, al contrario, una forzatura che limita il confronto politico elettorale.
  Evidenzia quindi come – sulla base di un parere tecnico, peraltro dalla formulazione vaga e poco chiara, che viene di fatto a sostituirsi al legislatore – si giunga ad una determinazione politica discutibile, assunta al solo fine di far quadrare gli equilibri all'interno della maggioranza. Ritiene invece necessario assicurare un confronto elettorale adeguato, dando ampia possibilità di svolgere tutte le attività ad esso connesse, pur adottando le misure precauzionali del caso, a tutela della salute della collettività. Auspica dunque vi siano ancora margini per raggiungere un accordo condiviso, evitando di assumere una decisione che rischia, a suo avviso, di ostacolare il rilancio economico del Paese e di danneggiare le tante imprese italiane che si dedicano al turismo nel periodo estivo.

  Federico FORNARO (LEU) ritiene che la discussione debba essere ricondotta al merito delle questioni in esame.
  Ringrazia il Sottosegretario Variati per la disponibilità manifestata e osserva come gli interventi precedenti sembrano non tenere in alcun conto quanto accaduto nel corso della seduta del 21 maggio. Ricorda infatti come in tale occasione fosse stata ipotizzata per lo svolgimento delle elezioni la data del 13 settembre e come il Sottosegretario Variati avesse affermato che l'indicazione di tale data si basava sulle indicazioni formulate dal comitato tecnico-scientifico. Rammenta altresì che, opportunamente, le opposizioni hanno chiesto di avere contezza del documento del comitato tecnico-scientifico e che tale documento è stato messo a disposizione della Commissione e confermi quanto dichiarato dal Sottosegretario Variati. Osserva quindi come, alla luce delle posizioni emerse nel corso della precedente seduta, il Sottosegretario Variati abbia modificato a nome del Governo la posizione allora espressa, indicando, nella seduta odierna, quale data di svolgimento delle elezioni il 20 settembre, anziché il 13, con turno di ballottaggio il 4 ottobre, e auspica che la discussione possa svolgersi a partire da tale proposta.
  Segnala, inoltre, come la volontà di anticipare lo svolgimento delle elezioni, addirittura alla fine di luglio, sia stata espressa da esponenti di forze politiche dell'opposizione, quali i presidenti della Liguria e del Veneto, Toti e Zaia, e come tale ipotesi comporti evidentemente difficoltà ancora maggiori rispetto a quella formulata dal Governo, con particolare riferimento al settore del turismo, al quale si è fatto riferimento negli interventi precedenti.
  Ribadisce quindi l'auspicio che la discussione sia ricondotta al merito e ritiene surreale il dibattito svoltosi finora. Dichiara di non sottovalutare i profili di criticità connessi alla data del 20 settembre, ma ritiene che tali profili di criticità, a partire dalla difficoltà nella raccolta delle firme per la presentazione delle candidature, potranno essere affrontati senza posizioni pregiudiziali nel prosieguo della discussione.

  Vittoria BALDINO (M5S), associandosi alle considerazioni del deputato Fornaro, ricorda come il provvedimento in esame tragga origine dal fatto che numerosi organi elettivi sono in scadenza nel periodo dell'emergenza sanitaria e che risulta pertanto necessario posticipare lo svolgimento delle elezioni per il loro rinnovo.
  Rileva quindi come la relatrice e il Governo abbiano dato prova di disponibilità nel ricercare una soluzione condivisa che consenta di coniugare la tutela della Pag. 8salute e la garanzia dell'esercizio del diritto di voto e ritiene che tale disponibilità debba essere riconosciuta. Osserva peraltro come, nell'individuazione della data delle elezioni, si debba tenere conto dell'allarme del mondo scientifico circa la possibilità di una nuova ondata epidemica, nonché della circostanza che l'andamento del contagio può mutare notevolmente anche nel giro di una settimana.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) ritiene che il provvedimento in esame e la relativa discussione siano viziati da un difetto di impostazione iniziale, vale a dire quello di non considerare che il procedimento elettorale non si esaurisce nel giorno della votazione, ma comprende anche le attività relative alla presentazione delle candidature e allo svolgimento della campagna elettorale. Osserva al riguardo come al comitato tecnico-scientifico il procedimento elettorale non sia stato rappresentato nella sua interezza e complessità, in quanto il quesito posto al comitato medesimo fa esclusivo riferimento alla data della votazione e non anche alle attività propedeutiche. Rileva come, stando alla relazione illustrativa, il rinvio delle elezioni previsto dal decreto-legge in esame si fondi sulla necessità di evitare, in considerazione dell'emergenza epidemiologica, occasioni di assembramento e situazioni di contiguità incompatibili con le misure precauzionali adottate e di consentire lo svolgimento di tutte le operazioni elettorali in condizioni di sicurezza per i cittadini. Osserva come tale necessità sia evidentemente riferita a tutte le operazioni elettorali e non soltanto allo svolgimento della votazione.
  Richiama quindi l'attenzione sulla complessità e sulla pericolosità, dal punto di vista sanitario, dello svolgimento delle attività di raccolta delle firme nel mese di agosto e osserva come la riduzione, anche di due terzi, delle sottoscrizioni richieste non modificherebbe sostanzialmente la situazione. Dopo aver ricordato che l'Italia è l'unico Paese europeo a richiedere la raccolta di un numero significativo di sottoscrizioni per la presentazione delle liste elettorali, ritiene che ogni soluzione che preveda la raccolta di un numero di firme che non sia meramente simbolico costituisca, da un lato, un ostacolo alla partecipazione alla vita democratica e, dall'altro, un fattore di rischio sanitario. Ritiene che si tratti di una questione meritevole di essere sottoposta all'attenzione del Presidente della Repubblica, nonché delle sedi giurisdizionali competenti. Rileva come, soprattutto nelle elezioni comunali, siano tradizionalmente presentate numerose liste civiche, la cui partecipazione alla competizione elettorale potrebbe essere impedita dalle richiamate difficoltà nella raccolta delle firme. Sottolinea inoltre la possibilità che si vengano a determinare situazioni epidemiologiche diverse tra le regioni, il che costituirebbe un ulteriore fattore problematico, e ribadisce come sia indispensabile individuare soluzioni che garantiscano sia la parità di accesso alla competizione elettorale sia lo svolgimento di una campagna elettorale ordinata.
  Ritiene che non sia ulteriormente tollerabile la prassi, da parte delle forze politiche, di manipolare la normativa elettorale a proprio vantaggio e constata come il Movimento 5 Stelle abbia anch'esso iniziato a seguire tale prassi, dopo aver sperimentato le difficoltà burocratiche che vengono frapposte all'accesso alle competizioni elettorali dei soggetti politici che non siano già rappresentati.
  Quanto all'asserita potestà legislativa regionale per quanto concerne la disciplina della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature alle elezioni regionali, ritiene che la questione non sia posta correttamente, in quanto, nell'attuale contesto, occorre fare riferimento non già all'articolo 122 della Costituzione, bensì all'articolo 117, avendo lo Stato non soltanto il potere bensì anche il dovere di adottare misure, in ordine alla raccolta delle firme, che non riguardano in realtà la disciplina delle elezioni regionali, bensì la tutela della salute pubblica a fronte di una situazione di pandemia. Pag. 9
  Chiede conclusivamente al Governo e alla maggioranza un'ulteriore riflessione sulle questioni da lui poste.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, constata l'assenza del deputato Iezzi, il quale aveva chiesto di intervenire. Rileva come, avendo il Governo reso i chiarimenti richiesti ed essendosi svolta un ampio dibattito nel quale è stato consentito di intervenire a un deputato per ciascun gruppo, si debba ora procedere all'espressione del parere della relatrice e del Governo sulle proposte emendative presentate.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede di intervenire sull'ordine dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva come si sia appena svolta un'ampia discussione, con la partecipazione di un deputato per ciascun gruppo.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene che sia indispensabile consentire di intervenire a tutti i deputati che ne facciano richiesta.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce l'ampiezza della discussione svolta dalla Commissione. Ricorda, inoltre, come la Commissione debba concludere l'esame del provvedimento nella seduta odierna, dato che l'inizio della discussione in Assemblea è previsto nel pomeriggio di domani.
  Da quindi la parola al deputato Iezzi, che aveva chiesto di intervenire e che si era brevemente allontanato.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), rilevando come la ristrettezza del tempo disponibile non sia imputabile all'opposizione, in quanto la seduta odierna, originariamente convocata alle 12,30, è stata rinviata per responsabilità della maggioranza, stigmatizza i cambiamenti di opinione repentini e ingiustificati della maggioranza medesima.
  Segnala quindi come la contrarietà allo svolgimento delle elezioni il 13 settembre fosse inizialmente condivisa dal Governo, presumibilmente sulla base delle stesse motivazioni evidenziate dal deputato Sisto, dal momento che il testo del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri prevede quale termine iniziale della finestra elettorale il 15 settembre. Osserva, altresì, come, sulla base delle valutazioni del comitato tecnico-scientifico, sulla cui attendibilità nutre tuttavia forti dubbi, il Governo abbia, nella seduta del 21 maggio, modificato la propria posizione, e come infine, nella seduta odierna, sia tornato alla posizione originaria acconsentendo allo sforamento del termine del 30 settembre precedentemente indicato, anche in questo caso senza alcuna argomentazione scientifica, denotando una gestione superficiale della vicenda. Ritiene che l'individuazione quale data delle elezioni del 27 settembre, anziché del 20, consentirebbe lo svolgimento adeguato della campagna elettorale e ribadisce come le valutazioni contrarie del comitato tecnico-scientifico non risultino sorrette da alcun dato.
  Reputa, inoltre, condividendo le osservazioni del deputato Magi, che nell'individuazione di una soluzione non si possa tener conto soltanto del giorno della votazione, ma si debba considerare la durata dell'intero procedimento elettorale.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, esprime parere contrario sugli emendamenti Sisto 1.1 e Magi 1.2, invitando quindi al ritiro dell'emendamento Marco Di Maio 1.3. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mancini 1.4, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita quindi al ritiro degli emendamenti Iezzi 1.5 e Prisco 1.6, in quanto sarebbero assorbiti dall'eventuale approvazione del successivo emendamento Baldino 1.7, sul quale esprime parere favorevole, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Iezzi 1.8, Prisco 1.9 e Stefani 1.10, esprimendo parere favorevole sull'emendamento Pag. 10Silli 1.11, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Sisto 1.13, Magi 1.14 e 1.15, esprimendo parere favorevole sugli identici emendamenti Baldino 1.16, Prisco 1.17 e Iezzi 1.18. Invita quindi al ritiro dell'emendamento Silli 1.20, esprimendo parere contrario sugli identici subemendamenti Magi 0.1.06.1 e Sisto 0.1.06.2, sui subemendamenti Sisto 0.1.06.3, 0.1.06.4, 0.1.06.5 e 0.1.06.6. Esprime parere favorevole sul subemendamento Macina 0.1.06.7, nonché sul subemendamento Marco Di Maio 0.1.06.8, a condizione che quest'ultimo sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime quindi parere contrario sui subemendamenti Magi 0.1.06.9 e 0.1.06.10, esprimendo parere favorevole sul subemendamento Prisco 0.1.06.11. Esprime parere contrario sul subemendamento Prisco 0.1.06.12, invitando al ritiro dei subemendamenti Magi 0.1.06.13, Fornaro 0.1.06.14, Magi 0.1.06.15, Sisto 0.1.06.16, i quali sarebbero preclusi dall'approvazione del subemendamento Macina 0.1.06.7. Esprime parere contrario sui subemendamenti Silli 0.1.06.17, 0.1.06.18, 0.1.06.19 e Magi 0.1.06.20.
  Raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 1.06, esprimendo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Amitrano 1.01, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), e parere contrario sull'articolo aggiuntivo Sisto 1.03.

  Il Sottosegretario Achille VARIATI esprime parere conforme a quello espresso dalla relatrice. Esprime inoltre parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.06 della relatrice.

  Francesco Paolo SISTO (FI) illustrando il suo emendamento 1.1, fa notare come esso, posticipando la finestra elettorale al fine di assicurare un adeguato svolgimento delle elezioni, mira a porre rimedio ad un colpo di mano della maggioranza, attuato in violazione di diritti fondamentali. Si dichiara sorpreso di vedere come certi esponenti della maggioranza si pieghino a simile logiche spartitorie, compiute ai danni del confronto democratico. Auspica quindi si giunga ad una soluzione condivisa, rispettosa degli accordi originariamente raggiunti tra i gruppi.
  Fa presente che il suo gruppo intende manifestare le proprie ragioni su ogni emendamento in discussione.

  Emanuele PRISCO (FDI), auspica sia possibile definire le regole del funzionamento del sistema democratico in accordo tra i gruppi, evitando forzature che rischiano di porre in crisi la dialettica parlamentare. Giudicando necessario ricercare una sintesi in Parlamento, in piena indipendenza rispetto a possibili pressioni provenienti dall'esterno, propone un rinvio dell'esame, al fine di consentire ai gruppi di maggioranza e opposizione di trovare un'intesa su tale argomento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta e convoca immediatamente una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di definire l'ulteriore organizzazione dei lavori sul provvedimento.

  La seduta termina alle 16.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 26 maggio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.20.

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