CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 aprile 2020
353.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 23 aprile 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 17.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che è entrata a far parte della Commissione la deputata Simona Vietina.

DL 23/2020: misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
C. 2461 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi GALLO, presidente, sostituendo il relatore, il quale ha comunicato che per causa di forza maggiore sopraggiungerà con lieve ritardo, riferisce che il provvedimento in esame rientra nel novero dei decreti-legge emanati dal Governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Ricorda che la VII Commissione è chiamata ad esprimere il parere alle Commissioni VI e X che esaminano il provvedimento in sede referente e che, nell'ambito delle misure previste, rientra indirettamente tra le competenze della Commissione quella recata dall'articolo 14 in materia di finanziamenti erogati dall'Istituto per il Credito Sportivo.
  L'articolo 14 dispone l'assegnazione, per il 2020, di 30 milioni di euro al Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva e di 5 milioni di euro al Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi – Fondi entrambi gestiti e amministrati dall'Istituto per il credito sportivo – al fine di estenderne le facoltà operative.
  In particolare, il comma 1 dispone che il Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva può prestare garanzia fino al 31 dicembre 2020 sui finanziamenti erogati dall'Istituto per il credito sportivo o da Pag. 9altro istituto bancario per le esigenze di liquidità delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline sportive associate, degli Enti di promozione sportiva, delle Associazioni e delle Società sportive dilettantistiche i cui ricavi siano stati pesantemente colpiti dalle misure di contenimento del contagio da coronavirus. Nello specifico vengono inclusi nell'ambito di operatività del Fondo anche i finanziamenti per operazioni di liquidità (come pagamenti di fatture, salari, canoni di locazione, imposte e così via) a favore di oltre 110.400 società iscritte al Registro CONI e circa 140.000 associazioni e società sportive dilettantistiche. A tali fini, è costituita una dotazione di 30 milioni di euro per l'anno 2020.
  Il comma 2 prevede che il Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all'impiantistica sportiva – istituito presso l'Istituto per il credito sportivo – può concedere contributi in conto interessi, fino al 31 dicembre 2020, sui finanziamenti erogati dall'Istituto per il Credito Sportivo o da altro istituto bancario per le esigenze di liquidità delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, secondo le modalità stabilite dal Comitato di Gestione dei Fondi Speciali dell'Istituto per il Credito Sportivo. Per tale funzione è costituito un apposito comparto del Fondo dotato di 5 milioni di euro per l'anno 2020.
  Il comma 3 individua la copertura degli oneri derivanti dalle misure descritte.

  Paola FRASSINETTI (FDI), dopo aver premesso che il suo gruppo è certamente favorevole al sostegno al credito in favore delle imprese, esprime perplessità sulle modalità con cui si prevede di effettuarlo. Ritiene, in particolare, che le garanzie da parte dello Stato dovrebbero essere aumentate.

  Domenico FURGIUELE (LEGA) sottolinea, a mo’ di premessa generale, il colpevole ritardo con cui l'Europa si è resa conto del dramma che l'Italia sta attraversando: un dramma che segnerà una tristissima pagina della storia, non solo italiana, ma di tutto il mondo. Sorprende e amareggia la mancanza di solidarietà di tanti partner europei, che stentano ancora a capire l'entità del danno economico e il pericolo che si porta dietro.
  Dopo aver ricordato come il coronavirus abbia comportato effetti disastrosi, non solo da un punto di vista sanitario, ma anche sociale ed economico, esprime l'avviso che il Governo si sia mosso troppo lentamente rispetto alla gravità degli effetti provocati dalle misure di contenimento dell'epidemia: lentamente e con misure non adeguate ad assicurare davvero la sopravvivenza non solo delle imprese, ma dei milioni di italiani che, senza lavoro, si sono ritrovati a non avere più risorse per andare avanti. I decreti-legge che si sono succeduti nelle ultime settimane non sono stati infatti seguiti da atti concreti utili ad azzerare la farraginosa burocrazia che ancora rende tortuosa la strada per l'accesso agli ammortizzatori sociali e alle altre misure di effettivo sostegno. La mancata introduzione della cassa integrazione sta ingenerando paura in larghi strati della popolazione: una paura che rischia di sfociare in una pericolosa tensione sociale. Sollecita quindi maggiore tempestività nell'adozione di misure concrete a tutela delle piccole e medie imprese oltre che delle grandi aziende: non bastano le norme, occorre che gli effetti si sentano rapidamente.
  È dell'avviso che le misure del provvedimento in esame, al pari di quelli che lo hanno preceduto, costituiscano solo dei «pannicelli caldi». Pensa ad esempio alla dilazione delle scadenze fiscali: misura che certamente non basta a dare ossigeno alle imprese, che necessitano piuttosto di finanziamenti immediati. Sottolinea inoltre che sono diverse le categorie dimenticate dal decreto in esame e dal «cura Italia»: tra queste ricorda, in particolare, i disabili e i lavoratori stagionali. Si rammarica che non siano state ascoltate le buone idee delle opposizioni, che avevano raccolto le istanze di tanti settori della popolazione Pag. 10che chiedono che quanto prima si assicurino misure di protezione come la cassa integrazione. Invita quindi i colleghi ad una maggiore sensibilità e ad appoggiare gli emendamenti finalizzati a far giungere ai cittadini risorse economiche in tempo breve, perché i settori dello sport e della cultura, per quanto importanti, non possono esistere senza le imprese.

  Luigi CASCIELLO (FI) premette di condividere le considerazioni di carattere generale del deputato Furgiuele. Volendo attenersi agli aspetti di competenza della VII Commissione, si domanda se la dotazione di 30 milioni di cui all'articolo 14, comma 1, del decreto in esame possa essere considerata sufficiente per la garanzia statale a fronte di un altissimo numero di enti e associazioni sportivi, tutti a rischio di collasso. Osserva, in proposito, che il mondo dello sport sarà l'ultimo a poter ripartire, non potendo certamente garantire gli standard di sicurezza che intanto vengono richiesti alle imprese, e che ciò comporterà notevoli perdite non solo per lo sport e per le persone che ne vivono, ma anche in termini di PIL. Preannuncia quindi il voto contrario del gruppo di Forza Italia a fronte di un provvedimento che stanzia risorse palesemente inadeguate alle circostanze emergenziali, lasciando intendere che vi sia mancanza di consapevolezza rispetto a ciò che sta avvenendo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), riferendosi a quanto detto dal deputato Furgiuele, puntualizza che tutti loro sono ben consapevoli della gravità dei problemi che il Paese si trova ad affrontare. Ma, con riguardo all'aspetto di competenza della Commissione, ritiene che la misura di cui all'articolo 14 del decreto in esame sia importante e debba essere apprezzata. In sostanza, si prevede una garanzia statale – che in quanto garanzia si attiva solo quando necessaria – non solo sui finanziamenti che il mondo dello sport riceve per spese in conto capitale, ma anche per spese in conto corrente, come salari, fatture, canoni e così via. Si tratta di una misura di sostegno di un settore, quello dello sport, il cui positivo ruolo di fattore di aggregazione sociale è ben riconosciuto.

  Rosa Alba TESTAMENTO (M5S), premesso di non comprendere come si possa non riconoscere l'enorme sforzo che il Governo in questo momento sta compiendo per sostenere tutti i soggetti colpiti dalla crisi economica, sottolinea che il decreto, considerato nella sua globalità, contiene importanti misure di sostegno delle imprese, che formano il tessuto economico e produttivo del Paese. Rimarca che le risorse finanziarie stanziate per lo sport sono solo una parte di un ammontare molto consistente mobilitato per sostenere i moltissimi settori in difficoltà e che, in generale, il decreto in esame non è né il primo né l'ultimo dei provvedimenti che il Governo sta adottando. Evidenzia che anche la VII Commissione sta dando il suo contributo, con proposte e indirizzi al Governo, formulati attraverso appositi atti di indirizzo: tra l'altro nella seduta di domani dovrebbe iniziare la discussione di risoluzioni che suggeriscono specifiche misure di sostegno per il settore della cultura e dello spettacolo.
  Ciò premesso, invita il relatore a valutare la possibilità di inserire nella proposta di parere un riferimento al fatto che sarebbe utile estendere anche ai titolari di esercizi sportivi le agevolazioni fiscali che sono state previste con il decreto-legge «Cura Italia» per i titolari di negozi e botteghe che pagano un canone di locazione per i locali che utilizzano. Fa presente che i luoghi di aggregazione sportiva hanno una funzione essenziale nel tessuto sociale del Paese.

  Federico MOLLICONE (FDI), dopo aver premesso che la sua parte politica è favorevole all'indebitamento pubblico in favore delle imprese e dei cittadini che sono in difficoltà per la crisi economica, chiarisce che le loro obiezioni riguardano il modo con cui si sta procedendo: il presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato, a parole, di voler ascoltare le proposte delle minoranze e di volerle coinvolgere Pag. 11nello sforzo che si sta facendo di trovare soluzioni per i problemi della crisi economica, ma poi di fatto di queste proposte non tiene conto.
  Nel merito del decreto-legge in esame, e più precisamente dell'articolo 14, che tocca indirettamente la competenza della Commissione, osserva che le misure ivi contenute sono di fatto una garanzia soltanto per le banche, non per gli enti e le realtà associative del mondo dello sport. Fa tra l'altro presente che i finanziamenti per i quali si presta la garanzia statale sono erogati non a tassi agevolati, ma a tassi di interesse di mercato.
  A suo avviso, nella proposta di parere si dovrebbe raccomandare alle Commissioni VI e X di prevedere la concessione della garanzia statale anche in relazione al Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva di cui all'articolo 90, comma 12, della legge n. 289 del 2002, e in particolare sul comparto per operazioni di liquidità di cui all'articolo 14 del decreto-legge in esame. Servirebbe una dotazione di altri 80 milioni, oltre quella prevista di 30 milioni, in ragione di finanziamenti per la liquidità fino a 110 milioni a favore dei soggetti beneficiari della misura. Inoltre si dovrebbe raccomandare di prevedere la possibilità di cedere a intermediari finanziari i crediti di imposta vantati nei confronti dello Stato. Infine si dovrebbe prevedere espressamente che le limitazioni imposte all'attività degli operatori del settore per contenere la diffusione del Covid-19 costituiscono causa di forza maggiore per ogni loro inadempimento avente effetti economici.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), relatore, esprime comprensione per le preoccupazioni emerse dagli interventi che ha ascoltato. Tuttavia ricorda che quello in esame è un provvedimento dai contenuti ben precisi, il cui esame in sede referente compete ad altre Commissioni, rispetto al quale la VII Commissione è chiamata a formulare il parere su aspetti limitati. Formula quindi una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato), che tiene conto del dibattito.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 18.20.

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