CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 marzo 2020
337.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 255

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 4 marzo 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sull'ordine dei lavori.

  Alex BAZZARO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza il fatto che nella seduta del giorno precedente l'esame di alcuni provvedimenti, a causa dell'indisponibilità dei relatori, sia stato rinviato alla seduta odierna. Ferma restando la piena legittimità, dal punto di vista formale, della convocazione della seduta precedente, rileva tuttavia come sarebbe stato opportuno, nonché più rispettoso nei confronti dei commissari, convocare esclusivamente la seduta odierna, nella quale trattare tutti i provvedimenti previsti. Rivolge pertanto alla maggioranza l'invito ad organizzare meglio i lavori onde evitare il ripetersi di simili episodi.

  Sergio BATTELLI, presidente, esprime rincrescimento per l'accaduto, rilevando tuttavia come l'indisponibilità di alcuni dei relatori sia derivata da impegni in altre Commissioni per l'esame di provvedimenti urgenti.

Per un'inversione dell'ordine del giorno.

  Sergio BATTELLI, presidente, propone un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente all'esame dell'atto n. 153, in modo da consentire alla relatrice Ianaro di allontanarsi per altri impegni parlamentari.

  La Commissione concorda.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro.
Atto n. 153.

(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.

  Angela IANARO (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimersi, ai fini del parere da rendere al Governo, sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro, in base alla delega conferita dall'articolo 1, comma 1, della legge 4 ottobre 2019, n. 117 (legge di delegazione europea del 2018).
  Segnala, preliminarmente, che il recepimento della direttiva era previsto dovesse avvenire entro il 17 gennaio 2020 e che il termine per l'esercizio della delega, per effetto dello scorrimento dei termini necessario a consentire l'espressione del parere parlamentare, è fissato al 2 maggio 2020.
  Per quanto concerne la direttiva oggetto di recepimento, ricorda che essa è diretta a garantire ai lavoratori un livello coerente di protezione contro i rischi derivanti da agenti cancerogeni o mutageni e a definire i limiti di esposizione professionale a sostanze pericolose; a tal fine inserisce i valori limite per l'esposizione professionale sia per la polvere di silice cristallina respirabile, sia per altri agenti cancerogeni e modifica i valori limite per le polveri di legno duro e il cloruro di vinile monomero alla luce dei dati scientifici Pag. 256più recenti. Rileva che, oltre a prevedere un riesame del limite relativo alla polvere di silice cristallina respirabile, la direttiva incarica altresì la Commissione europea di valutare la possibilità di modificare l'ambito di applicazione della direttiva medesima per includervi sostanze tossiche per la riproduzione. Segnala, inoltre, che si introduce, la necessità di assicurare un'adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori a rischio, che può proseguire anche oltre il termine dell'esposizione sulla base di una decisione del medico o dell'autorità responsabile per la sorveglianza. Infine, sottolinea che la direttiva specifica che «tutti i casi di cancro che (...) risultino essere stati causati dall'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante l'attività lavorativa, devono essere notificati all'autorità responsabile».
  A tale ultimo proposito, segnala, in via preliminare, che a tale indicazione della direttiva – al pari di altre quali, ad esempio, quelle relative alla redazione di una relazione sullo stato di attuazione delle direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro – non si è ritenuto necessario dare attuazione, atteso che, secondo quanto riportato nella Relazione illustrativa e in base a quanto si evince nella tabella di concordanza allegata allo schema di decreto, le garanzie ivi previste sono già recepite e assicurate dalla normativa nazionale vigente dettata dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
  Per quanto concerne il contenuto del provvedimento, ricorda che esso, composto di tre articoli – di cui l'ultimo recante la clausola di invarianza finanziaria –, prevede, in linea con quanto dettato dalla direttiva, novelle alla disciplina vigente, che a livello nazionale è contenuta, come accennato, nel decreto legislativo n. 81/2008, di cui vengono modificati l'articolo 242, comma 6, e due allegati.
  Nello specifico, la novella di cui all'articolo 1 concerne le informazioni e le indicazioni che il medico competente per la sicurezza sul lavoro deve fornire ai lavoratori che sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni a causa della loro attività lavorativa.
  Oltre a riprodurre il principio, già vigente, secondo cui il medico competente deve fornire ai lavoratori in esame adeguate informazioni sulla sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti, la novella, in primo luogo, introduce la previsione che il suddetto medico, ove ne ricorrano le condizioni, segnali la necessità che la propria sorveglianza sanitaria prosegua anche dopo che (in costanza di rapporto di lavoro) sia cessata l'esposizione, per il periodo di tempo che egli ritenga necessario per la protezione della salute del lavoratore.
  In secondo luogo, si prevede che il medico competente fornisca al lavoratore indicazioni (e non adeguate informazioni, come attualmente previsto dalla norma oggetto di novella) riguardo all'opportunità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell'attività lavorativa, sulla base dello stato di salute del lavoratore stesso e dell'evoluzione delle conoscenze scientifiche (questi ultimi due riferimenti vengono introdotti dalla novella). La relazione illustrativa dello schema osserva che la riformulazione operata da quest'ultima novella adopera una terminologia condivisa dalle parti sociali consultate nel mese di gennaio 2020 e sopprime il riferimento testuale alla sorveglianza sanitaria, in quanto quest'ultima locuzione concerne esclusivamente i rapporti di lavoro in corso.
  La relazione illustrativa osserva altresì che la sorveglianza sanitaria durante il rapporto di lavoro è a carico del datore di lavoro, mentre gli accertamenti sanitari successivi alla conclusione del rapporto sono a carico del Servizio sanitario nazionale.
  L'articolo 2 dello schema modifica gli allegati XLII e XLIII del decreto legislativo n. 81 del 2008, relativi, rispettivamente, all'elenco delle sostanze, miscele e processi classificati come agenti cancerogeni ed ai valori limite di esposizione dei lavoratori ai medesimi agenti. In base a tali novelle nel novero degli agenti cancerogeni vengono Pag. 257inseriti i lavori che comportano un'esposizione a polvere di silice cristallina respirabile (generata da un procedimento di lavorazione); inoltre, vengono inseriti i nuovi valori limite di esposizione professionale previsti dalla direttiva oggetto di recepimento.
  Per completezza di informazione, ricorda che la Commissione europea ha avviato di recente, lo scorso 4 febbraio, una consultazione pubblica, a livello di UE, in vista della presentazione, entro la fine dell'anno, di un piano europeo di lotta contro il cancro, per ridurre la sofferenza dovuta a questa malattia e aiutare gli Stati membri a combatterla più efficacemente e a migliorare le cure.
  Conclusivamente, pur non ravvisando motivi ostativi di competenza della Commissione XIV al prosieguo dell'iter del provvedimento, si riserva di presentare una proposta di parere in altra seduta, considerato anche che lo schema di decreto legislativo all'esame è al momento privo del prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

  Matteo Luigi BIANCHI (LEGA) esprime l'orientamento favorevole della Lega sul provvedimento in esame. Ritiene tuttavia opportuno, anche in considerazione della situazione di grave crisi economica che si prospetta in ragione dell'emergenza epidemiologica in corso, che nel parere si faccia esplicito riferimento all'esigenza di limitare i costi a carico delle imprese, ferme restando naturalmente le imprescindibili esigenze di tutela della salute dei lavoratori.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2109, del 15 novembre 2017, che modifica la direttiva 98/41/CE, relativa alla registrazione delle persone a bordo delle navi da passeggeri che effettuano viaggi da e verso i porti degli Stati membri della Comunità, e la direttiva 2010/65/UE, relativa alle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo e/o in partenza da porti degli Stati membri, ai sensi dell'articolo 18 della legge 4 ottobre 2019, n. 117.
Atto n. 148.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 27 febbraio 2020.

  Matteo COLANINNO (IV), relatore, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale.
Atto n. 151.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 27 febbraio 2020.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, si riserva di presentare la proposta di parere in altra seduta, all'esito di un ulteriore approfondimento.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell'articolo 7 della legge 4 ottobre 2019, n. 117, per quanto riguarda l'incoraggiamento dell'impegno a Pag. 258lungo termine degli azionisti e la disciplina del sistema di governo societario.
Atto n. 155.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 3 marzo 2020.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 2).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/410, che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio, nonché adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/2392 relativo alle attività di trasporto aereo e alla decisione (UE) 2015/1814, relativa all'istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato.
Atto n. 156.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 3 marzo 2020.

  Sergio BATTELLI, presidente, segnala che l'atto non è tuttora corredato del prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e che pertanto la Commissione non può concluderne l'esame.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117.
Atto n. 157.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 3 marzo 2020.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scade l'11 marzo e che nella seduta del 3 febbraio ha svolto, in sostituzione della relatrice, la relazione introduttiva, senza che siano stati svolti interventi. Segnala che l'atto non è tuttora corredato del prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e che pertanto la Commissione non può concluderne l'esame.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/844, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Atto n. 158.

(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, ricorda che lo schema di decreto è stato adottato ai sensi dell'articolo 23 della legge di Pag. 259delegazione europea 2018 (legge n. 117 del 2019) e che la X Commissione Attività produttive, che ha parimenti competenza sull'atto del Governo, ha deliberato di effettuare, alla luce della rilevanza del provvedimento, un supplemento di istruttoria, attraverso lo svolgimento di un breve ciclo di audizioni.
  Segnala che la direttiva 2018/844/UE, il cui termine di recepimento è fissato al 10 marzo 2020, fa parte del pacchetto di misure legislative adottato a livello europeo, il cosiddetto Clean Energy Package – che fissa il quadro regolatorio per il raggiungimento dei nuovi obiettivi europei al 2030 in materia di energia e clima – ed è finalizzata a promuovere una maggiore diffusione dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili negli edifici e al raggiungimento degli obiettivi dell'UE di riduzione delle emissioni di gas serra, contribuendo ad aumentare la sicurezza energetica in vista del raggiungimento di un sistema energetico decarbonizzato e ad alta efficienza entro il 2050. Rileva che la direttiva interviene innanzitutto sui contenuti essenziali di cui deve essere corredata la Strategia di ristrutturazione a lungo termine presentata da ciascuno Stato membro, che costituisce parte integrante dei Piani nazionali per l'energia e il clima (PNIEC) e indica come finalità della Strategia quella di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, facilitando la trasformazione in termini di costi degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero sulla base di una tabella di marcia fissata nella Strategia stessa, che deve includere tappe indicative, con misure e indicatori di progresso misurabili, per il 2030, il 2040 e il 2050 in relazione al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica dell'Unione.
  Rileva, inoltre, che la citata direttiva interviene sui requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione e prescrive che gli Stati membri incoraggino sistemi alternativi ad alta efficienza nel caso di ristrutturazioni importanti di edifici già esistenti. Essa interviene, altresì, sull'ottimizzazione del consumo energetico nei sistemi tecnici per l'edilizia, nonché sulla mobilità elettrica e sull'installazione di punti di ricarica negli edifici residenziali e non residenziali nuovi ed esistenti, per la quale gli Stati membri devono prevedere semplificazioni anche amministrativo-autorizzatorie. Per ciò che concerne l'automazione degli edifici, la direttiva promuove l'installazione di sistemi di automazione e controllo degli impianti tecnologici presenti negli edifici (domotica) e delega la Commissione europea ad adottare un atto, istitutivo di un sistema comune facoltativo a livello di Unione per valutare la predisposizione degli edifici all'intelligenza, con la definizione di un indicatore di predisposizione degli edifici all'intelligenza e all'utilizzo di tecnologie smart.
  Lo schema di decreto legislativo in esame, che si compone di 18 articoli, reca modifiche al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, che ha attuato la direttiva 2002/91/UE in materia di rendimento energetico nell'edilizia, la quale è stata successivamente abrogata dalla direttiva 2010/31/UE, trasposta nell'ordinamento nazionale con il decreto-legge n. 63 del 2013, che ha conseguentemente modificato il decreto legislativo n. 192 del 2005.
  Rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per una puntuale e analitica descrizione delle disposizioni dello schema all'esame, ne illustra sinteticamente i contenuti.
  L'articolo 1, conformemente al principio di delega di cui all'articolo 23 della legge di delegazione europea 2018 (legge n. 117/2019), dispone che il recepimento della nuova normativa europea sulla promozione del miglioramento dell'efficienza energetica nell'edilizia debba tener conto dell'efficacia delle azioni ottimizzando il rapporto tra oneri e benefici per la collettività.
  L'articolo 2 amplia e adegua ai contenuti della direttiva 2018/844/UE le finalità del decreto legislativo n. 192/2005, mentre l'articolo 3 aggiorna talune definizioni tecniche, tra le quali si ricordano quelle di generatore di calore e di sistema di automazione e controllo dell'edificio. Pag. 260
  L'articolo 4 amplia l'ambito di operatività del sopra citato decreto legislativo 192/2005, facendovi rientrare, tra l'altro, l'integrazione negli edifici di impianti tecnici per l'edilizia e di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e la definizione di una Strategia di lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare e la promozione dell'efficienza energetica. L'articolo 5 individua la Strategia di ristrutturazione a lungo termine del parco immobiliare nazionale quale parte integrante del Piano nazionale integrato per l'energia ed il clima. Ricordo, in proposito, che il PNIEC italiano, presentato alla Commissione europea a gennaio 2020, già illustra, in attesa del recepimento della direttiva in esame, alcuni dati della nuova Strategia Italiana di lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare. L'articolo 6 aggiorna la metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche negli edifici, nuovi o oggetto di ristrutturazione importante e introduce i criteri generali per l'integrazione negli edifici delle tecnologie di ricarica dei veicoli elettrici.
  L'articolo 7 interviene in materia di strumenti finanziari e meccanismi pubblici di sostegno all'efficienza energetica negli edifici, mentre l'articolo 8 istituisce il Portale Nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, finalizzato a fornire ai cittadini, alle imprese e alla P.A. informazioni sulla prestazione energetica degli edifici, sulle migliori pratiche per le riqualificazioni energetiche efficaci in termini di costi e sugli strumenti di promozione esistenti per migliorare la prestazione energetica degli edifici.
  L'articolo 9 attribuisce le competenze sanzionatorie in materia di attestato di prestazione energetica (APE) alle regioni e alle province autonome competenti per l'accertamento e la contestazione della violazione e prevede che il cd. catasto degli APE deve consentire la raccolta dei dati relativi al consumo di energia degli edifici pubblici e privati per cui l'APE è rilasciato.
  L'articolo 10 interviene in materia di esercizio, conduzione, controllo, ispezione e manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale e estiva e l'articolo 11 prevede, tra l'altro, che nell'ambito della relazione tecnica di progetto – che i progettisti devono rilasciare al fine di attestare la rispondenza dei lavori alle prescrizioni sul contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici – sia prevista una valutazione della fattibilità tecnica ambientale ed economica per l'inserimento di sistemi alternativi ad alta efficienza.
  L'articolo 12 aggiorna le disposizioni relative alle funzioni delle regioni e degli enti locali in materia di attività di ispezione e controllo dell'attuazione sul territorio del decreto legislativo, mentre l'articolo 13 demanda al MISE il compito di promuovere forme di monitoraggio sul grado di attuazione del decreto, in collaborazione con le regioni e le province autonome, anche avvalendosi di accordi con enti tecnico-scientifici e agenzie, pubblici e privati, nonché del Portale Nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, al fine di. L'articolo 14 aggiorna con il richiamo alla nuova Direttiva 2018/844/UE il decreto legislativo n. 192/2005, le cui disposizioni si applicano alle regioni e alle province autonome che non abbiano ancora provveduto al recepimento anche della nuova direttiva fino alla data di entrata in vigore della normativa di attuazione adottata da ciascuna regione e provincia autonoma. L'articolo 15 specifica che i servizi energetici degli edifici ricomprendono anche i sistemi di ventilazione e di automazione e controllo. L'articolo 16 disciplina l'adeguamento dei regolamenti edilizi da parte dei comuni, mentre gli articoli 17 e 18 recano rispettivamente le abrogazioni e le disposizioni finali.
  In conclusione, fa presente che il testo non è corredato del parere della Conferenza unificato e che pertanto la Commissione potrà esprimere il prescritto parere una volta acquisito tale parere.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 4 marzo 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla missione svolta a Parigi il 25 febbraio 2020.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il 25 febbraio scorso si è svolta, a Parigi, la prima riunione del cosiddetto «Triangolo di Montecitorio», ossia l'incontro di una delegazione della XIV Commissione con le omologhe Commissioni competenti per le politiche dell'Unione europea dell'Assemblea Nazionale francese e del Bundestag tedesco.
  Rileva come si sia trattato di un incontro importante, nel corso del quale in due distinte sessioni, intervallate da una colazione di lavoro, sono state approfondite da un lato, le diverse tematiche connesse ai negoziati in corso sul prossimo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 (QFP), dall'altro le questioni relative all'allargamento e alla politica europea di vicinato.
  Dopo il saluto di benvenuto della Presidente della Commissione Affari europei dell'Assemblea nazionale francese, Sabine Thillaye, riferisce di aver svolto un intervento introduttivo della riunione, rilevando, anzitutto, come la XIV Commissione annetta la massima importanza alla creazione di un formato di dialogo trilaterale strutturato in modo agile e informale, che consente un confronto franco sui più importanti dossier europei, che sono stati in effetti discussi nel corso dell'incontro.
  A tale riguardo, rileva di aver in primo luogo evidenziato come l'Unione europea viva attualmente una fase estremamente delicata, e ciò al di là dell'emergenza contingente connessa alla crisi epidemiologica in atto connessa al virus COVID 19.
  In particolare, rileva di aver rimarcato come le diverse questioni che negli anni si sono imposte e che spesso hanno assunto le caratteristiche di vera e propria emergenza – dalla più grande crisi economico-finanziaria dal secondo dopoguerra all'esasperazione della concorrenza, spesso sleale, di alcune delle cosiddette economie emergenti, alla recrudescenza del fenomeno terroristico alle crisi esplose ai confini dell'Europa e alla instabilità che tuttora caratterizza diverse aree prossime ai confini europei, sino alle difficoltà relative alla gestione dei flussi migratori – abbiamo alimentato un diffuso euroscetticismo e messo seriamente in discussione la stessa legittimazione del processo di integrazione europea.
  Riferisce quindi di avere espresso alcune considerazioni in ordine al programma di lavoro della nuova Commissione europea, contraddistinto da alcuni elementi di discontinuità rispetto al passato che indicherebbero una volontà di rilancio dell'Unione e una più decisa rivendicazione del valore unico del «modello europeo». In questo senso devono leggersi la priorità attribuita all'impegno per la lotta ai cambiamenti climatici e al sostegno alla conversione delle economie europee in termini più compatibili con la salvaguardia dell'ambiente. Con l'obiettivo, fissato nel Green Deal, dell'azzeramento delle emissioni di Co2 nel 2050, l'Europa rivendica, infatti, un ruolo di leadership su questi temi a livello globale che deve essere sostenuto e incoraggiato.
  Ricorda poi di aver sottolineato, nel corso dell'incontro, come il Green Deal e, più in generale, le iniziative preannunciate dalla Commissione europea per alcuni settori che si collocano alla frontiera tecnologica – a partire dalla preannunciata strategia sul digitale, per proseguire con quella relativa al settore industriale e quella sul futuro della ricerca e dell'innovazione – costituiscano anche l'occasione per promuovere una nuova stagione di investimenti che può sicuramente giovare alla competitività dei sistemi economici europei nella sfida globale.
  Allo stesso tempo, riferisce di aver evidenziato come non debba essere trascurata l'attenzione manifestata dalla Commissione europea per valorizzare lo Pag. 262stile di vita europeo che trova il suo fondamento negli standard unici, a livello internazionale, di tutela dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali, della dignità delle persone e del modello dell'economia sociale di mercato che mira a ridurre i divari e le sperequazioni.
  In questo senso, ha inteso rimarcare come il tentativo di rilancio del processo di integrazione europea di cui si è fatta interprete la Commissione debba trovare concreto sostegno ed essere accompagnato dall'azione degli Stati membri, atteso che oggi la posta in gioco è altissima.
  È evidente, infatti, che da parte di alcuni maggiori attori internazionali vi sia l'intenzione di ridimensionare il peso non solo economico, ma anche geopolitico e strategico dell'Europa, e di affrontare sul piano dei negoziati bilaterali partite che richiedono invece il coinvolgimento più ampio possibile dei vari attori in campo.
  A tale proposito riferisce di aver sottolineato come l'Europa oggi debba uscire dalla retorica astratta e lavorare concretamente per aggiornare le sue politiche, i suoi strumenti di intervento e forse anche le sue regole operative per acquisire maggiore rapidità di risposta ai problemi che di volta in volta si pongono, per affermare con maggiore forza le proprie posizioni superando contrapposizioni e interessi di parte, e per far prevalere interessi comuni che devono ispirarsi a un disegno ambizioso e nello stesso tempo concretamente realizzabile sul futuro dell'Europa.
  In questa prospettiva, dichiara di essere persuaso di aver interpretato il pensiero di molti laddove ha evidenziato come oggi si è in presenza di una stagione decisiva per le sorti dell'Europa, che necessariamente implica anche il massimo coinvolgimento dei cittadini per contrastare un diffuso euroscetticismo e il pessimismo dilagante sulle prospettive dell'Unione.
  Non meno rilevante a tal fine è il ruolo dei Parlamenti, espressione dei sentimenti e delle aspettative dei cittadini, di cui ha evidenziato l'esigenza di una adeguata valorizzazione, in primo luogo nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa, che presto avvierà i suoi lavori e, più in generale, per le diverse rilevanti questioni che a breve e medio termine vedranno impegnate le istituzioni europee e gli Stati membri in negoziati che non si presentano facili.
  È, questo, il caso del Quadro finanziario pluriennale, cui si affiancano sfide altrettanto impegnative, quali, ad esempio, gli aggiornamenti da apportare alla governance economica, la traduzione su un piano concreto delle intenzioni di consolidamento della politica estera, di difesa e sicurezza comuni, sino al tema della gestione condivisa dei fenomeni migratori.
  Ricorda quindi come tutte queste questioni siano state oggetto della discussione svoltasi nel corso dell'incontro a Parigi e ciò testimonia l'importanza di questa forma di cooperazione rafforzata delineata nel cosiddetto «Triangolo di Montecitorio», che potrà costituire uno strumento utile non solo di confronto tre le rispettive posizioni, ma anche per la ricerca di soluzioni condivise da sottoporre al dibattito che si è avviato e che presto si svilupperà nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa.
  Per quanto concerne, in particolare, il QFP, riferisce che a Parigi si è sviluppato un ampio confronto sul tema, nel corso del quale i parlamentari hanno illustrato le rispettive posizioni anche alla luce degli esiti del Consiglio Europeo del 20 e 21 febbraio scorsi. Un Consiglio che, come ricordato dalla Presidente della Commissione francese Sabine Thillaye in apertura dei lavori, ha fatto registrare posizioni e filosofie diverse tra i tre Paesi. A tal proposito rileva come da parte della delegazione italiana sia stata tra l'altro evidenziata l'importanza di un approccio al tema del bilancio dell'UE fondato non su una logica meramente aritmetica, bensì sorretto da visione e ambizione politica. È stata inoltre rimarcata l'importanza di un maggiore coordinamento tra politiche dell'UE e degli Stati Membri, per evitare la dispersione di risorse tra capitoli di bilancio nazionali ed europei, nonché posta in evidenza l'esigenza di preservare la PAC, anche come strumento utile ad affrontare il tema del dissesto idrogeologico, e la Politica di Coesione, alla luce di una Pag. 263convergenza ancora lontana dall'essere realizzata in molte regioni d'Europa; è stata, infine, menzionata anche l'importanza di puntare maggiormente sulle politiche di investimento a favore dei giovani, protagonisti dell'Europa del futuro.
  Evidenzia poi come il dibattito svoltosi a Parigi abbia nel complesso consentito di registrare alcuni importanti convergenze, confluite in una dichiarazione congiunta finale delle tre delegazioni che, nel rivolgere l'invito ai leader europei a trovare un accordo per un QFP entro un lasso di tempo che consenta ai nuovi programmi di essere operativi sin dall'inizio del 2021, rimarca anzitutto una comune intesa sulla necessità che il prossimo bilancio dell'Unione fornisca i mezzi finanziari necessari per l'attuazione delle politiche che apportano un valore aggiunto europeo. A tale riguardo sottolinea come sia emersa, in particolare, una comune sensibilità sull'importanza che il QFP, pur preservando le politiche tradizionali – quali la politica di coesione e la PAC – possa rendere disponibili risorse finanziarie adeguate per l'attuazione delle politiche necessarie ad affrontare alcune questioni strategiche dei nostri giorni come i cambiamenti climatici, l'innovazione e la sicurezza dei cittadini.
  Per quanto concerne, invece, la sessione dedicata alla politica di vicinato e all'allargamento, rileva come la delegazione italiana abbia evidenziato l'importanza della revisione e dell'aggiornamento delle attuali politiche dell'UE dedicate ai rapporti con i Paesi vicini, per renderle più adatte alle sfide attuali. Ciò vale sia per il «vicinato meridionale», per il quale è stata sottolineata l'utilità di continuare a promuovere politiche inclusive di sostegno allo sviluppo economico e al consolidamento della democrazia, per affrontare alla radice problematiche quali migrazioni irregolari, radicalizzazione e propaganda terroristica; sia per quanto concerne il «vicinato orientale», area di grande rilevanza per gli interessi economici e commerciali dell'UE, per il quale è stata messa in risalto l'importanza di investimenti utili a sostenere lo Stato di diritto, la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali. In entrambi i casi, l'auspicio formulato è che le risorse finanziarie che l'UE metterà a disposizione di tali politiche non subiscano flessioni rispetto al passato.
  Anche sui temi della politica di vicinato e dell'allargamento, pur in presenza di posizioni variegate, è stato possibile registrare importanti punti di convergenza tra le tre delegazioni.
  A tale riguardo, la predetta dichiarazione congiunta finale evidenzia come l'allargamento all'insieme dei paesi europei costituisca una delle vocazioni dell'Unione europea, rilevando tuttavia come tale processo presupponga che i paesi candidati rispettino pienamente le regole e i valori europei. In questa prospettiva è stata anche richiamata l'attenzione sul necessario adeguamento dei meccanismi di governance dell'Unione a un maggior numero di paesi membri e l'importanza del coinvolgimento dei cittadini a tale processo.
  La medesima dichiarazione congiunta rimarca, infine, come la politica di vicinato sia uno strumento essenziale per garantire la sicurezza dell'Europa e promuovere la democrazia, gli scambi e lo sviluppo economico ed esprime una importante convergenza su una visione dell'Europa aperta ai suoi vicini e al mondo ma che sappia al tempo stesso esercitare un efficace controllo delle sue frontiere.
  Ricorda, infine, che all'esito della missione le tre delegazioni hanno convenuto di dare continuità a questo nuovo formato di collaborazione interparlamentare, organizzando in futuro riunioni periodiche sui temi più importanti in discussione presso le istituzioni europee, al fine di consolidare l'esperienza di questo dialogo.
  Nessuno chiedendo di intervenire, toglie la seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 4 marzo 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.10.

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