CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 febbraio 2020
320.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 febbraio 2020. — Presidenza del presidente della V Commissione Claudio BORGHI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Antonio Misiani, la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli e la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 10.40.

DL 162/2019: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.
C. 2325 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 febbraio 2020.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che i deputati Cannizzaro e D'Ettore sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 18.037; il deputato Nevi sottoscrive l'articolo aggiuntivo Mandelli 10.026. i deputati Marco Di Maio e De Filippo sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Siani 25.015; la deputata Corneli sottoscrive le proposte emendative Zennaro 4.106, Grippa 15.6, 30.1 e 41.062, e Colletti 15.92; la deputata Vanessa Cattoi sottoscrive l'articolo aggiuntivo Plangger 39.01.
  Ricorda che nella seduta di ieri i relatori hanno presentato talune proposte emendative, alcune delle quali presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità.
  Fa presente che si tratta delle seguenti proposte emendative:
   7.56 dei relatori, il quale assegna un contributo di 900.000 euro all'Associazione Consorzio casa internazionale delle donne di Roma;Pag. 4
   13.85 dei relatori, limitatamente alla lettera a), che estende la possibilità di rilocalizzare programmi straordinari di edilizia residenziale per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato quando è strettamente necessario alla lotta alla criminalità organizzata, anche nei comuni delle aree metropolitane o delle aree vaste oltre che nei comuni capoluogo di provincia;
   18.37 dei relatori, il quale modifica una tabella del regolamento di esecuzione del nuovo codice della strada al fine di integrare le categorie di personale che possono svolgere l'attività di esaminatori per il conseguimento delle abilitazioni alla guida;
   22.7 dei relatori, il quale interviene sulla fonte normativa per la definizione delle regole tecniche del processo amministrativo telematico, oltre ad estendere l'ambito dei procedimenti ai quali si applica tale modalità del processo;
   29.05 dei relatori, il quale interviene sulla disciplina ordinamentale del Fondo indennizzo ai risparmiatori (FIR) modificando la disciplina dell'indennizzo.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) chiede alle presidenze chiarimenti in merito ai criteri di ammissibilità seguiti nel valutare le proposte emendative dei relatori, ravvisando in talune di esse profili di inammissibilità in ragione della mancanza di disposizioni di proroga di termini legislativi.

  Claudio BORGHI, presidente, fa presente che nel valutare l'ammissibilità delle proposte emendative dei relatori le presidenze hanno seguito criteri coerenti con quelli utilizzati per le altre proposte emendative.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) insiste nella sua richiesta di chiarimenti reputando, a titolo di esempio, inammissibile l'emendamento 32.1 dei relatori nel quale, a suo avviso, non si prevede alcuna proroga.

  Claudio BORGHI, presidente, chiarisce che le presidenze hanno ritenuto ammissibili le proposte emendative che prolungano finanziamenti già disposti a legislazione vigente, come accaduto per l'emendamento che dispone il finanziamento a favore del Teatro Eliseo, ritenendo invece inammissibili le disposizioni che prevedono ex novo uno stanziamento di risorse.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ribadisce che a suo avviso molte proposte emendative dei relatori avrebbero dovute essere dichiarate inammissibili.

  Claudio BORGHI, presidente, con specifico riferimento all'emendamento 32.1 dei relatori richiamato dal deputato Garavaglia, fa presente che tale proposta emendativa dispone la proroga di un finanziamento relativo a risorse già stanziate dall'articolo 1, comma 205, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

  Emanuele PRISCO (FdI), intervenendo sull'emendamento 7.56 dei relatori, ritiene necessario, ai fini del mantenimento di un clima costruttivo tra la maggioranza e le opposizioni, che i relatori assumano l'impegno di rinunciare alla presentazione di un ricorso avverso la declaratoria di inammissibilità testé pronunciata. Tale emendamento, a suo avviso, prevedendo l'assegnazione di un contribuito di 900 mila euro all'Associazione Consorzio casa internazionale delle donne di Roma, è evidentemente riconducibile alle imminenti elezioni suppletive nel collegio uninominale Lazio 1 alle quali è candidato il Ministro Gualtieri.

  Claudio BORGHI, presidente, ferma restando la legittimità di un eventuale presentazione del ricorso da parte dei relatori, sottolinea che la declaratoria di inammissibilità è stata oggetto di particolare attenzione da parte delle presidenze. Avverte quindi che, non essendovi obiezioni, la pubblicità della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso il sistema di trasmissione a circuito chiuso, di cui dispone l'attivazione.

Pag. 5

  Il sottosegretario Antonio MISIANI preannuncia che il Governo formulerà un invito al ritiro delle proposte emendative riguardanti l'imposta sulla plastica monouso e la cosiddetta sugar tax. L'invito al ritiro è motivato in ragione del fatto che l'Esecutivo avvierà in tempi rapidi tavoli di confronto con le imprese, le associazioni di categorie e gli stakeholders per valutare possibilità di miglioramento delle disposizioni che le introducono. Trattandosi di nuove imposte, il Governo ritiene, infatti, necessario verificare ulteriormente gli effetti che discenderanno dalla loro entrata in vigore, già fissata, rispettivamente, a luglio e a ottobre, con la legge di bilancio 2020.

  Andrea MANDELLI (FI) chiede alle presidenze di conoscere il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori e del Governo presentati nella seduta di ieri.

  Claudio BORGHI, presidente, comunica che il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori e del Governo è fissato alle 18 della giornata odierna.

  Vannia GAVA (LEGA), in relazione a quanto affermato dal Sottosegretario Misiani, osserva che molto più opportunamente il Governo avrebbe dovuto predisporre i tavoli di confronto con le imprese prima dell'introduzione della plastic tax nell'ordinamento. Fa presente poi di aver presentato un emendamento che dispone la proroga dell'entrata in vigore della plastic tax proprio allo scopo di consentire alle imprese del settore di avviare un processo di riconversione. Ritiene pertanto che, per coerenza, su tale emendamento il Governo debba esprimere parere favorevole.
  Osserva inoltre che l'aver posticipato di sei mesi l'entrata in vigore della plastic tax è stata una scelta compiuta unicamente per un'esigenza politica legata allo svolgimento delle elezioni regionali in Emilia Romagna.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), ritenendo che esista un limite alla decenza e osservato che sinora le opposizioni hanno mantenuto un atteggiamento sereno e collaborativo, sollecita le presidenze a convocare una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo, delle Commissioni riunite.

  Marco DI MAIO (IV) invita le presidenze a riconsiderare l'inammissibilità dell'emendamento 7.56 dei relatori, che assegna un contributo di 900.000 euro all'Associazione Consorzio casa internazionale delle donne di Roma. Ritiene, infatti, che ipotizzare che tale contributo sia legato alla campagna elettorale del Ministro dell'economia e delle finanze sia un'ipotesi pretestuosa. Evidenzia, invece, che tale proposta emendativa è legata al tema del contrasto alla violenza sulle donne che, almeno a parole, sta a cuore a tutte le forze politiche, non solo di maggioranza, oltre che al Governo.

  Maria Anna MADIA (PD), associandosi dalle considerazioni svolte dal collega Marco Di Maio, evidenzia che l'emendamento 7.56 riguarda un tema a suo avviso fondamentale anche nell'ambito della discussione del decreto-legge in esame. Preannuncia, pertanto, che il relatore del gruppo Partito Democratico presenterà ricorso contro la pronuncia di inammissibilità di tale proposta emendativa e auspica la massima interpretazione estensiva possibile da parte delle presidenze.

  Claudio BORGHI, presidente, fa presente che, per prassi, ove ricorra il consenso unanime dei gruppi, le presidenze possono ammettere alla votazione emendamenti che risulterebbero inammissibili.

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA), nel ravvisare un profilo di incompatibilità del Ministro Gualtieri in ordine all'effettuazione di talune nomine, ritiene che assegnare un contributo di 900.000 euro a un'associazione che ha sede nel collegio uninominale Lazio 1, dove si svolgerà la campagna elettorale del Ministro, sia meramente finalizzato al consenso elettorale. Pag. 6
  Associandosi dalla richiesta avanzata dal collega Garavaglia sollecita, pertanto, la convocazione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo, delle Commissioni riunite I e V.

  Claudio BORGHI, presidente, preso atto della richiesta di convocazione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo, delle Commissioni riunite, fa presente che la decisione su un eventuale ricorso contro la declaratoria di inammissibilità non può essere oggetto di discussione, né di votazione, essendo una prerogativa dei presidenti di Commissione.

  Stefano CECCANTI (PD), intervenendo con riferimento a quanto osservato dal deputato Bellachioma, ricorda che le cause di ineleggibilità e di incompatibilità sono stabilite ex lege. Ritiene inoltre che, in relazione all'emendamento 7.56 dei relatori, non sussista alcuna incompatibilità ascrivibile al Ministro Gualtieri.

  Emanuele PRISCO (FdI) reputa vergognoso che in concomitanza con la campagna elettorale per le elezioni suppletive nel collegio uninominale Lazio 1 nel quale è candidato il Ministro dell'economia e delle finanze, i relatori presentino un emendamento che assegna ad un'associazione di sinistra fondi a disposizione del Dicastero dell'economia e delle finanze. Ritiene che tale proposta emendativa sia una vergogna nazionale che va denunciata perché, a suo avviso, la sinistra sta tentando di utilizzare le risorse pubbliche in stile sudamericano, cioè per far svolgere la campagna elettorale al Ministro Gualtieri.

  Claudio BORGHI, presidente, ritiene quindi opportuno acquisire l'avviso degli altri gruppi parlamentari in ordine alla richiesta, in precedenza formulata dall'onorevole Garavaglia, di convocare nell'immediato una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissioni riunite, al fine di definire il prosieguo dei lavori per la giornata odierna.

  Marco DI MAIO (IV) ritiene condivisibile la richiesta avanzata dall'onorevole Garavaglia.

  Stefano CECCANTI (PD) non ha obiezioni rispetto alla richiesta formulata dall'onorevole Garavaglia.

  Andrea MANDELLI (FI) concorda la richiesta avanzata dall'onorevole Garavaglia.

  Anna MACINA (M5S) si associa alle valutazioni da ultimo espresse dall'onorevole Ceccanti.

  Claudio BORGHI, presidente, preso atto dell'orientamento dei gruppi, sospende quindi la seduta per consentire un incontro delle Presidenze con i rappresentanti dei gruppi delle Commissioni riunite.

  La seduta, sospesa alle 11.05, è ripresa alle 11.40.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore Melilli, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 4 precedentemente accantonate, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Lollobrigida 4.1 e D'Attis 4.2, sugli emendamenti Gusmeroli 4.95 e Marco Di Maio 4.7, sugli identici emendamenti Frassini 4.9, Lollobrigida 4.15, Zucconi 4.32, Gagliardi 4.37, Gebhard 4.40 e Marco Di Maio 4.74, sugli emendamenti Garavaglia 4.14, Zennaro 4.16 e Mandelli 4.21, sugli identici emendamenti Zucconi 4.52, Lollobrigida 4.56, Frassini 4.70, Garavaglia 4.105, Mandelli 4.110, Gebhard 4.144 e Gagliardi 4.147, sugli emendamenti Gusmeroli 4.100 e 4.96, sugli identici emendamenti Marco Di Maio 4.76 e Incerti 4.134, sull'emendamento Bucalo 4.49, sugli identici emendamenti Lollobrigida 4.8, Gagliardi 4.36, Gebhard 4.39, Incerti 4.43, Zucconi 4.50, Marco Di Maio 4.68 e Frassini 4.69, sugli emendamenti Mandelli Pag. 74.20, Garavaglia 4.13, Gava 4.6, Zennaro 4.106, Bitonci 4.82, Boldi 4.89, Gelmini 4.23 e Bitonci 4.102, sugli identici emendamenti Lollobrigida 4.46, Marco Di Maio 4.66 e Macina 4.85 e sugli emendamenti Garavaglia 4.24, 4.3 e 4.4, Capitanio 4.108, Garavaglia 4.10, Bellachioma 4.22 e Garavaglia 4.11. Invita al ritiro dell'emendamento Prestigiacomo 4.17. Propone l'accantonamento degli emendamenti Mancini 4.90 e Rotta 4.42. Esprime parere contrario sull'emendamento Prestigiacomo 4.19. Propone l'accantonamento degli emendamenti Bucalo 4.51, Boldi 4.25 e 4.28. Esprime parere contrario sugli emendamenti Bitonci 4.77, Garavaglia 4.78, Porchietto 4.115, Panizzut 4.27 e 4.26. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Bellachioma 4.62, Marco Di Maio 4.65 e Mandelli 4.119. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Boldi 4.80 e Baratto 4.128. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Lollobrigida 4.45, Gusmeroli 4.101, Mandelli 4.116 e Lorenzin 4.152. Esprime parere contrario sull'emendamento Schullian 4.154, sugli identici emendamenti Marco Di Maio 4.67 e D'Ettore 4.113, sugli emendamenti Baratto 4.126 e 4.127 e Topo 4.129, sugli identici emendamenti Zucconi 4.48, Lollobrigida 4.64, Frassini 4.71, Gusmeroli 4.93, Garavaglia 4.104, Mandelli 4.111, Pastorino 4.120, Fassina 4.121, Gebhard 4.145 e Gagliardi 4.146, sugli identici emendamenti Zucconi 4.53, Lollobrigida 4.54, Frassini 4.72, Marco Di Maio 4.73, Sutto 4.92 e Mandelli 4.112, sugli emendamenti Lorenzin 4.150, Garavaglia 4.83 e Schullian 4.153. Propone l'accantonamento dell'emendamento Marco Di Maio 4.75. Esprime parere contrario sugli emendamenti Bucalo 4.58, 4.59 e 4.60 e Ruggiero 4.107. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Macina 4.87 e Mancini 4.91. Esprime parere contrario sugli emendamenti Martinciglio 4.84, Macina 4.88, De Toma 4.143 e Cunial 4.149. Esprime parere favorevole sull'emendamento Fragomeli 4.132. Esprime parere contrario sull'emendamento Gavino Manca 4.130. Invita al ritiro dell'emendamento Fragomeli 4.122 e degli articoli aggiuntivi Marco Di Maio 4.014 e 4.015. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Ciaburro 4.018 e 4.019.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che gli emendamenti Mancini 4.90, Rotta 4.42, Bucalo 4.51, Boldi 4.25 e 4.28, gli identici emendamenti Bellachioma 4.62, Marco Di Maio 4.65 e Mandelli 4.119, gli identici emendamenti Lollobrigida 4.45, Gusmeroli 4.101, Mandelli 4.116 e Lorenzin 4.152, l'emendamento Marco Di Maio 4.75 sono da intendersi accantonati.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) chiede di fare proprie tutte le proposte emendative che nel corso della seduta saranno ritirate dai presentatori.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Lollobrigida 4.1 e D'Attis 4.2.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), nell'illustrare l'emendamento 4.95 a sua prima firma, evidenzia che esso è volto a prorogare al 1o gennaio 2024 l'entrata in vigore delle disposizioni dell'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, in materia di ritenute e compensazioni in appalti e subappalti, per gli enti locali e le società di lavoro interinale. Ritiene, infatti, che tale disposizione, pur avendo la finalità di contrastare gli appalti fittizi, ha finito per colpire l'intero settore, aggravando gli adempimenti per le imprese e anche i controlli che l'Agenzia delle entrate deve compiere. Si appella, quindi, al Governo e ai colleghi della maggioranza affinché possa essere trovato un accordo su tale tema e chiede che l'emendamento 4.95 a sua prima firma venga accantonato.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI ritiene meritevole di approfondimento il tema della proroga per gli enti locali dell'entrata in vigore della disciplina recata dall'articolo 4 del decreto-legge Pag. 8n. 124 del 2019. Esprime, tuttavia, la propria perplessità in merito alla copertura finanziaria proposta, poiché lo stesso emendamento Gusmeroli 4.95 quantifica l'onere derivante dalla disposizione che si intende introdurre in 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) fa presente che la copertura finanziaria è stata inserita come precauzione e che, a suo avviso, la disposizione proposta con l'emendamento in esame non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI, ritenendo che l'onerosità dell'emendamento Gusmeroli 4.95 vada verificata, propone, pertanto, che tale emendamento sia accantonato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore Melilli, concorda sull'accantonamento dell'emendamento Gusmeroli 4.95.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'emendamento Gusmeroli 4.95 è da intendersi accantonato.

  Marco DI MAIO (IV), evidenziando come anche l'emendamento a sua prima firma 4.7 si riferisca alle misure introdotte dall'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, c.d. decreto-legge fiscale, chiede l'accantonamento di tale emendamento.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI sottolinea che l'apertura del Governo sull'emendamento Gusmeroli 4.95 non riguarda l'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019 nel suo complesso, ma esclusivamente la sua applicabilità agli enti locali, i quali, per loro natura, non sono evasori fiscali.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'emendamento Marco Di Maio 4.7, ritirato dai presentatori, viene sottoscritto dall'onorevole Garavaglia.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.7.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), in relazione all'emendamento 4.9 a sua prima firma, segnala a Governo e relatori come la revisione dell'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019 sia dirimente per il gruppo Lega, in considerazione dell'enorme costo di tale disposizione, sia in termini economici sia in termini di tempo, a causa gli adempimenti che pone a carico delle imprese. In particolare evidenzia che il proprio emendamento 4.9 è volto a riconoscere la possibilità di compensazione e a prevedere che le condizioni di esclusione siano alternative tra loro. Si prevede inoltre uno spostamento del termine di entrata in vigore del medesimo articolo 4 per consentire all'Agenzia delle entrate di predisporre una ponderata disciplina applicativa. In considerazione di quanto sopra esposto, chiede l'accantonamento del proprio emendamento 4.9.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'emendamento Gebhard 4.40 è stato ritirato e che l'emendamento Marco Di Maio 4.74, ritirato dai presentatori, viene sottoscritto dall'onorevole Comaroli.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Frassini 4.9, Lollobrigida 4.15, Zucconi 4.32, Gagliardi 4.37 e Comaroli 4.74.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), apprezzando la volontà manifestata dal rappresentante del Governo in merito a una parziale revisione dell'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, evidenzia che l'emendamento 4.14 a sua prima firma si riferisce alla medesima disposizione. In proposito osserva che il citato articolo 4 del decreto-legge fiscale è destinato, nel tempo massimo di un anno, a essere abrogato a causa dei pesanti effetti negativi sull'economia che sta già producendo a poco più di un mese dalla sua entrata in vigore. Si riferisce in particolare al blocco degli investimenti, dovuto all'aggravio degli adempimenti necessari per gli appalti, e Pag. 9all'ingolfamento degli uffici della pubblica amministrazione, che dovranno ricevere e verificare la nuova documentazione richiesta. Invita pertanto ad apportare immediate modifiche alla normativa senza attendere che si arrivi al blocco totale del settore.
  Osserva quindi che le maggiori entrate derivanti dall'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019 sono state utilizzate per coprire la sterilizzazione delle clausole IVA, sbandierata come uno straordinario risultato, quando qualsiasi Esecutivo, ad eccezione del Governo Letta, è riuscito in tale intento. A questo proposito segnala inoltre come parte delle risorse utilizzate per evitare l'aumento dell'IVA sia stata reperita mediante la modifica, prevista dall'articolo 58 del medesimo decreto-legge fiscale, della quota di acconto delle imposte dirette che ha di fatto realizzato un falso in bilancio, spostando risorse dall'anno 2019 all'anno 2020. In tal modo si è anche raggiunto l'effetto di aumentare al 2,2 il rapporto deficit/PIL per l'anno 2019, per poter chiedere all'Unione europea di mantenere invariato tale rapporto anche per l'anno 2020.
  Conclude sottolineando comunque come il maggior pericolo per l'economia italiana, per la quale, dopo i dati negativi dell'ultimo trimestre 2019, prevede un peggioramento nel 2020, a prescindere da eventuali ulteriori effetti dannosi derivanti dall'epidemia di «Coronavirus», sia costituito dall'atteggiamento di diffidenza e sospetto con il quale questo Governo sembra guardare al mondo dell'impresa, testimoniato da misure come gli adempimenti posti a carico delle imprese appaltatrici dal citato articolo 4, dalle «manette facili», pur se attenuate nel corso dell'esame parlamentare, di cui all'articolo 39 del decreto-legge fiscale e dall'eccesso di burocrazia introdotta per tutelare lo Stato da possibili truffe perpetrate dai contribuenti.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI giudica legittime le critiche manifestate dall'onorevole Garavaglia in relazione a quanto previsto dall'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, mentre dichiara di non accettare l'accusa di falso in bilancio relativa alla manovra per il 2020 nel suo complesso. In proposito ricorda come tale manovra sia stata sottoposta al vaglio della Ragioneria generale dello Stato e dell'Ufficio parlamentare di bilancio – quest'ultima entità terza ed indipendente, come previsto dall'Unione europea – senza che questi soggetti sollevassero obiezioni in ordine alla correttezza e alla veridicità del suo contenuto.
  Contesta poi il riferimento ai dati relativi alla frenata del PIL nel quarto trimestre 2019, evento che non può assolutamente essere imputato alla manovra di bilancio, che è entrata in vigore il 1o gennaio 2020.
  Ribadisce, inoltre, che le previsioni di crescita del PIL per il 2020, pari allo 0,6 per cento, rispetto allo 0,2 del 2019, sono confermate da tutti i previsori internazionali, salvi eventuali rischi al ribasso per gli effetti sull'economia internazionale conseguenti all'epidemia di «Coronavirus» in Cina, che non sono stati considerati.
  Infine, con riferimento alla sterilizzazione delle clausole IVA per l'anno 2020, che l'onorevole Garavaglia ha declassato a attività di ordinaria amministrazione, sottolinea che l'importo dell'intervento relativo all'anno 2020 sia stato superiore a tutti quelli degli anni precedenti.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), con riferimento alla valenza della sterilizzazione delle clausole IVA, ricorda che il Ministro Gualtieri, nel corso di un'audizione, ha espressamente dichiarato che l'aumento delle accise sulla benzina previsto per i prossimi anni non sarebbe un problema, in quanto, a suo dire, tutti sono consapevoli che tale aumento verrà disattivato. Poi, con specifico riferimento all'entità delle clausole relative all'anno 2020, osserva che il primo Governo Conte ha semplicemente aumentato di 3 miliardi annui le clausole di salvaguardia, pari a più di 19 miliardi annui, ereditate dai Governi precedenti. Ritiene infine probabile che la decorrenza di alcune misure adottate per disinnescare le clausole di Pag. 10salvaguardia – ovvero la plastic tax e la sugar tax – sarà rinviata con la prossima manovra e, pertanto, il pacchetto delle clausole di salvaguardia raggiungerà un importo ancora superiore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) ricorda che nel corso delle audizioni effettuate nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 124 del 2019, tutte le categorie economiche, tra le quali ricorda i consulenti del lavoro, Confindustria e la Lega delle cooperative, hanno segnalato l'enorme aggravio burocratico conseguente all'introduzione dell'articolo 4 ed alcuni di questi soggetti ne hanno chiesto l'abolizione integrale.
  Preso atto della volontà dell'attuale maggioranza di mantenere la normativa introdotta e preso altresì atto che l'obiettivo, condivisibile, di tale norma è quello di combattere l'evasione fiscale, ritiene che si possa raggiungere tale scopo anche apportando alcune correzioni alla normativa. Osserva che la misura più rilevante introdotta dal citato articolo 4 è il reverse charge, dal quale deriva la maggior parte delle entrate ascritte alla norma e ritiene pertanto che gli ulteriori adempimenti burocratici, tra i quali cita in particolare la suddivisione del modello F24 per ogni dipendente dell'appaltatore, non abbiano rilevanti effetti in termini di entrate.
  Apprezzata la parziale apertura del rappresentante del Governo, propone di riformulare l'emendamento Garavaglia 4.14 e a tal fine si appella anche al gruppo Italia Viva che, con l'onorevole Marattin, in questo momento purtroppo non presente in seduta, si è sempre dichiarata a favore della semplificazione.
  Invita infine tutte le forze politiche a collaborare per una revisione di alcuni aspetti dell'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, segnalando come la norma incide sugli investimenti, sia pubblici sia privati, che sono unanimemente considerati fondamentali per l'economia.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) sottolinea l'importanza del tema oggetto della proposta emendativa in esame, ricordando come la crescita dell'economia italiana si debba soprattutto alle piccole e medie imprese, le quali verrebbero fortemente penalizzate da quanto previsto dall'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019. Osserva come le piccole e medie imprese continuino ad essere sempre più gravate, oltre che da oneri tributari, anche da oneri burocratici. Con riferimento a quanto precedentemente affermato dal Sottosegretario Misiani, trova singolare attribuirsi il merito dei dati economici positivi e attribuire invece ad altri il demerito per quelli negativi, rilevando come nello scorso ottobre il Ministro Gualtieri abbia attribuito al proprio Governo, insediatosi da appena un mese, il merito dell'aumento del tasso di occupazione, mentre oggi il Sottosegretario Misiani attribuisce al Governo precedente la responsabilità della mancata crescita.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.14.

  Claudio BORGHI, presidente, prende atto che l'emendamento Zennaro 4.16 viene ritirato dai presentatori e fatto proprio dalla deputata Comaroli.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Comaroli 4.16 e Mandelli 4.21.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), illustrando il suo emendamento 4.70, identico agli emendamenti Zucconi 4.52, Lollobrigida 4.56, Garavaglia 4.105, Mandelli 4.110, Gebhard 4.144 e Gagliardi 4.147, rileva come esso riguardi sostanzialmente le medesime questioni affrontate dai deputati Garavaglia e Gusmeroli. Sottolinea come il Paese rischi il blocco degli investimenti e come, anziché adottare misure per uscire dalla fase di stagnazione, si continuino a vessare le imprese con oneri burocratici. Le proposte emendative in esame, nel rispetto dello statuto del contribuente, prevedono la non applicazione delle sanzioni per il periodo compreso fra gennaio e luglio 2020, anche in attesa di opportuni Pag. 11chiarimenti interpretativi da parte dell'Agenzia delle entrate, andando incontro alle esigenze delle imprese, vessate dalle politiche poco lungimiranti perseguite dal Governo.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) osserva come, a fronte delle innovazioni introdotte, le imprese finora si siano di fatto fermate e sottolinea come le proposte emendative in esame costituiscano una soluzione-ponte per consentire alle imprese stesse di adeguarsi.

  Vanessa CATTOI (LEGA) chiede quanto meno l'accantonamento delle proposte emendative in esame, ritenendo doveroso intervenire su una situazione di caos burocratico che penalizza le attività economiche.

  Andrea MANDELLI (FI) ritiene che le proposte emendative in esame vadano incontro alle esigenze del Paese reale, che chiede di essere agevolato nello svolgimento delle proprie attività, e si associa alla richiesta di accantonamento, al fine di promuovere una riflessione da parte dei relatori e del Governo.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) ricorda di aver chiesto la costituzione di un gruppo di lavoro informale al fine di predisporre proposte emendative che modifichino l'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, quanto meno nella parte relativa alla suddivisione dell'F24.

  Claudio BORGHI, presidente, osserva come la questione posta dal deputato Gusmeroli riguardi materia di competenza non tanto delle Commissioni I e V, quanto della Commissione VI.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Zucconi 4.52, Lollobrigida 4.56, Frassini 4.70, Garavaglia 4.105, Mandelli 4.110, Gebhard 4.144 e Gagliardi 4.147.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), illustrando il suo emendamento 4.100, rileva come esso sia volto ad intervenire sull'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019, che contiene una norma, quella relativa all'F24, che non soltanto è di impossibile applicazione, ma che neppure consente all'Agenzia delle entrate di svolgere le proprie attività di verifica presso i contribuenti. Ritiene che la norma in base alla quale è necessario suddividere l'F24 per ditte appaltatrici e per dipendenti sia del tutto irragionevole e ponga le imprese e gli enti territoriali in una situazione di estrema difficoltà. Cita al riguardo l'esempio delle aziende titolari di appalti per le pulizie negli edifici scolastici, che sono costrette a suddividere l'F24 non soltanto dipendente per dipendente, ma anche comune per comune. Ritiene indispensabile ripristinare l'F24 unitario e sottolinea come tale proposta non sia certo dettata da ragioni di schieramento ma dall'intento, che dovrebbe ispirare l'attività parlamentare, di agevolare i cittadini nello svolgimento delle proprie attività.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ritiene che la norma sulla quale incidono le proposte emendative in esame non possa funzionare e come pertanto di fatto essa sia destinata ad essere comunque superata. Sottolinea come il tessuto produttivo del nostro Paese sia costituito soprattutto da piccole imprese, per le quali gli oneri burocratici in questione costituiscono un notevole aggravio e vanno nella direzione opposta rispetto a quella di un'auspicabile semplificazione. Ritiene che i promotori della predetta norma non abbiano evidentemente alcun contatto con la realtà e sottolinea come nei confronti della stessa sia stata espressa netta contrarietà sia da parte di tutte le organizzazioni di categoria sia da parte degli enti territoriali. Sottolinea, inoltre, come tra gli effetti della disciplina in questione vi sia anche l'allungamento dei tempi di pagamento da parte degli enti territoriali.

  Stefano FASSINA (LEU), riconoscendo la rilevanza delle questioni poste dai deputati che lo hanno preceduto, che sono certamente meritevoli di attenzione, ricorda Pag. 12la genesi della norma in esame, che deriva dalla constatazione dell'esistenza di una diffusa situazione di vero e proprio sfruttamento dei lavoratori da parte di finte cooperative. Riconosce peraltro la ragionevolezza delle proposte del deputato Gusmeroli, contenute in particolare nell'emendamento 4.95, rilevando come esse potranno costituire oggetto di approfondimento, dal momento che il citato emendamento è stato accantonato. Ribadisce come la norma in questione sia stata ispirata da motivazioni del tutto condivisibili, ma rileva come sia possibile che essa abbia prodotto effetti negativi non previsti e come pertanto occorra valutare, anche da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e dell'Agenzia delle entrate, il rapporto tra costi e benefici. Ribadisce tuttavia come il fenomeno che essa intende contrastare costituisca un problema reale, in quanto numerosi lavoratori sono colpiti dal comportamento scorretto di talune imprese. Auspica conclusivamente che si possa individuare una soluzione ragionevole, riconoscendo reciprocamente la serietà delle questioni poste.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Gusmeroli 4.100.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), illustrando il suo emendamento 4.96, esprime apprezzamento per quanto affermato dal deputato Fassina, ribadendo come sia a suo avviso in primo luogo necessario affrontare la questione della suddivisione dell'F24. Concorda con il deputato Fassina sulla necessità di reprimere comportamenti illegali, ma rileva come tale obiettivo non possa essere conseguito penalizzando tutti i contribuenti onesti, come accaduto anche in occasione delle norme sulle compensazioni, che pur mosse dall'intento condivisibile di colpire comportamenti scorretti hanno penalizzato di fatto tutti i professionisti. Ribadisce, inoltre, come le norme di cui all'articolo 4 del decreto-legge n. 124 del 2019 non forniscono peraltro alcuno strumento utile all'Agenzia delle entrate per lo svolgimento dei propri compiti e coglie l'occasione per esprimere stima e apprezzamento per il direttore dell'Agenzia medesima Antonino Maggiore, manifestando rammarico per la sua mancata conferma da parte del Governo.

  Luca PASTORINO (LEU) osserva che la norma recata dall'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019, peraltro di carattere sperimentale, presenta un ambito di applicazione ben circoscritto e definito. Ritiene, pertanto, che i rischi paventati da alcuni membri dell'opposizione non abbiano fondamento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Gusmeroli 4.96.

  Claudio BORGHI, presidente, prende atto l'emendamento Marco Di Maio 4.76 è ritirato dai presentatori e sottoscritto dall'onorevole Comaroli.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Comaroli 4.76 e Incerti 4.134.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra l'emendamento Bucalo 4.49, di cui è cofirmataria, chiedendone un accantonamento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bucalo 4.49.

  Claudio BORGHI, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Gebhard 4.39 e Marco Di Maio 4.68 li ritirano. Avverte inoltre che l'emendamento Incerti 4.43, ritirato dai presentatori, è stato sottoscritto dall'onorevole Comaroli.

  Rebecca FRASSINI (LEGA) illustrando il suo emendamento 4.69, chiede un'ulteriore riflessione sul tema in esame, trattandosi di venire incontro alle esigenze delle imprese e dare loro tempo di adeguarsi alla nuova normativa.

  Emanuele PRISCO (FdI) propone di accantonare gli identici emendamenti Lollobrigida Pag. 134.8, Gagliardi 4.36, Comaroli 4.43, Zucconi 4.50 e Frassini 4.69.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Lollobrigida 4.8, Gagliardi 4.36, Comaroli 4.43, Zucconi 4.50 e Frassini 4.69.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Mandelli 4.20, chiede di accantonarlo, al fine di chiarire l'ambito di applicazione dell'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019, tenuto conto che non si comprende la fattispecie contrattuale nei confronti della quale dovrebbe dispiegare i suoi effetti e quale sia la sua effettiva decorrenza. Fatto notare, peraltro, che la stessa Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti al riguardo, invita il legislatore a fare chiarezza sull'argomento.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, accede all'invito di accantonare l'emendamento Mandelli 4.20.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Mandelli 4.20.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.13.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) auspica l'approvazione dell'emendamento Gava 4.6, facendo notare che l'articolo 4 comma 2 del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019, così come attualmente formulato, prevedendo un ambito di applicazione generalizzato, costituisce un freno all'occupazione.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) auspica che la questione in discussione venga affrontata in modo complessivo nel momento in cui verrà riesaminato l'emendamento Mandelli 4.20, testé accantonato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, precisa che l'accantonamento dell'emendamento Mandelli 4.20 è stato disposto su richiesta della deputata Bartolozzi al solo fine di precisarne l'ambito di applicazione, in relazione al tipo di fattispecie contrattuali individuati e alla decorrenza della norma.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) fa notare che anche l'emendamento Gava 4.6 affronta la medesima questione, chiedendone quindi l'accantonamento.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, accede all'invito di accantonare l'emendamento Gava 4.6, proponendo altresì l'accantonamento dell'emendamento Zennaro 4.106.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Gava 4.6 e Zennaro 4.106.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) illustra l'emendamento Bitonci 4.82, di cui è cofirmatario, chiedendone l'accantonamento. Ritiene infatti ingiusto posticipare di alcuni mesi il versamento del conguaglio spettante ai percettori che hanno utilizzato il modello 730, trattandosi, a suo avviso, di tutelare numerosi dipendenti e pensionati, che sarebbero a suo avviso ingiustamente penalizzati.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) fa notare che la norma recata dall'articolo 16-bis, comma 5, del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019, oltre a penalizzare lavoratori e pensionati, determina disagi all'erario, sottraendo risorse per lo sviluppo delle imprese turistiche. Osserva, infatti, che si posticipa il versamento di somme di solito impiegate dai percettori per andare in ferie.

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA) chiede al Governo di chiarire l'ambito di applicazione dell'articolo 16-bis, comma 5, del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019.

Pag. 14

  Il sottosegretario Antonio MISIANI fa notare che la questione è già stata ampiamente approfondita e discussa con i competenti organi tecnici e non sembra presentare profili di criticità.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ribadisce che la norma in esame reca un danno al bilancio dello Stato e sottrae risorse all'economia.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bitonci 4.82.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) chiede alla presidenza di prestare maggiore attenzione alle modalità con cui si svolgono le votazioni, verificando puntualmente il computo dei voti espressi.

  Claudio BORGHI, presidente, fa presente che sinora le votazioni si sono svolte in maniera corretta, fornendo risultati che non lasciano alcun margine di incertezza.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) illustra l'emendamento Boldi 4.89, di cui è cofirmatario, facendo notare che l'articolo 18 del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019, penalizza proprio quei ceti più deboli a tutela dei quali alcuni schieramenti della maggioranza si vantano di agire.

  Andrea MANDELLI (FI) auspica l'approvazione dell'emendamento Boldi 4.89, al fine di correggere alcune storture normative introdotte dal decreto-legge n. 124 del 2019.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Boldi 4.89, di cui è cofirmataria, si sofferma sulle recenti ripetute modifiche, al ribasso o al rialzo, del limite all'utilizzo del contante che hanno ingenerato confusione. Evidenzia, quindi, che l'emendamento in esame, del quale raccomanda l'approvazione, prevedendo la sospensione dell'efficacia delle disposizioni che abbassano il limite all'utilizzo del contante fino al 31 dicembre 2020, mira quanto meno a dare un minimo di coerenza al sistema e ad attenuare l'effetto destabilizzante per i cittadini, ma non solo, che, a suo avviso, discenderà dall'entrata in vigore delle nuove regole a decorrere dal 1o luglio 2020.

  Francesco Paolo SISTO (FI) osserva, in termini generali, che l'introduzione nell'ordinamento di limiti irragionevoli produce l'effetto di indurre i destinatari delle norme a una costante violazione dei limiti stessi. Reputa irragionevole e controproducente il limite all'utilizzo del contante previsto nel decreto-legge fiscale, in quanto, a suo avviso, lungi dall'assicurare trasparenza alle transazioni, finirà, paradossalmente, per stimolare l'evasione. Invita, pertanto, la maggioranza e il Governo a riflettere ulteriormente sugli effetti dell'abbassamento di tale limite, frutto di una scelta politica puramente propagandistica, e a riconsiderare il parere espresso sull'emendamento 4.89.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Boldi 4.89.

  Claudio BORGHI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla odierna seduta pomeridiana, prevista per le ore 15.30.

  La seduta termina alle 13.35.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 febbraio 2020. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA, indi del vicepresidente della V Commissione Giuseppe BUOMPANE — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Antonio Misiani, la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Flavia Malpezzi e la Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 15.45.

Pag. 15

DL 162/2019: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica.
C. 2325 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dà conto delle sostituzioni.

  Paolo RUSSO (FI), illustrando l'emendamento Gelmini 4.23, di cui è cofirmatario, sottolinea come esso riguardi la proroga della cedolare secca per gli affitti di locali ad uso commerciale, rilevando come tale misura abbia prodotto effetti positivi e sia pertanto opportuno mantenerla. Osserva, peraltro, come l'emendamento Lucaselli 12.81, di cui è stato in precedenza disposto l'accantonamento, verta sulla stessa materia e dichiara pertanto di non comprendere per quale motivo non venga accantonato anche l'emendamento in esame al fine di compiere una riflessione approfondita, anche sulla base dei dati riportati nel corso delle audizioni, in particolare da Confedilizia.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI, assicurando la sensibilità del Governo sul tema dell'imposizione fiscale sul piccolo commercio, rileva come il parere contrario sulla proposta emendativa in esame si basi sull'eccessiva onerosità finanziaria della stessa. Rileva, infatti, come, sulla base dei dati forniti dall'amministrazione finanziaria, tale misura determinerebbe un costo pari a 260,8 milioni di euro per il primo anno, entrate pari a 37,9 milioni di euro per il secondo anno e quindi un costo pari a 163,3 milioni di euro nel terzo anno. Sottolinea come si tratti di una misura molto impegnativa dal punto di vista finanziario, tanto che il precedente Governo ha ritenuto di introdurla per un solo anno. Rileva, quindi, come si tratti di una misura non praticabile nell'immediato ma che potrà essere considerata nella prossima manovra di bilancio.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) rinvia alle considerazioni svolte dal proprio gruppo nel corso della discussione dell'emendamento Lucaselli 12.81, di cui è stato disposto l'accantonamento, e non comprende per quale motivo un'analoga decisione non venga assunta anche sull'emendamento in esame, al fine di approfondire la questione. Venendo al merito, prende atto dei dati forniti dall'amministrazione finanziaria, della quale non intende mettere in dubbio l'affidabilità, ma osserva come tali dati potrebbero non tener conto dei benefìci in termini di saldi derivanti dall'allargamento della platea indotto dall'applicazione della cedolare secca.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI precisa come l'accantonamento dell'emendamento Lucaselli 12.81 sia stato disposto proprio al fine di affrontare la questione in occasione dell'esame dell'emendamento Gelmini 4.23 ora in discussione. Ribadisce come all'esito degli approfondimenti compiuti il Governo ritenga di mantenere il parere contrario in considerazione dell'onerosità della misura proposta.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) prende atto della decisione del Governo, che esprime una scelta politica ben precisa, vale a dire quella di non reperire la copertura finanziaria per l'attuazione della misura, rinviando la questione alla prossima legge di bilancio. Rileva come in occasione della discussione della legge di bilancio 2020 il Governo abbia assunto l'impegno a intervenire sulla materia con il primo provvedimento utile e come tale impegno venga ora evidentemente disatteso in virtù di una scelta politica della maggioranza. Dichiara di non poter non prendere atto di come l'accantonamento dell'emendamento Lucaselli 12.81 sia da considerarsi «falso» – usando questo termine in senso meramente tecnico e politico – in quanto preordinato al mantenimento del parere contrario. Rileva come la decisione assunta dal Governo, che non ha Pag. 16voluto reperire le risorse necessarie, sia volta a mortificare gli effetti positivi indotti dalla misura in questione e l'affidamento che si era creato sul suo mantenimento.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ritiene che la maggioranza, non prorogando la misura sulla cedolare secca per la locazione degli immobili commerciali, ostacoli lo sviluppo del Paese, penalizzando gravemente i piccoli commercianti. Ricordato che il suo gruppo, proponendo la flat tax, intendeva proprio sostenere tale settore, fa notare che il Governo in carica preferisce introdurre misure che appesantiscono gli oneri sulle imprese e sui cittadini, contrastando invece misure di buon senso come quella in discussione.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) non comprende l'atteggiamento contrario alla proroga della cedolare secca per la locazione degli immobili commerciali, misura che, a suo avviso, avrebbe consentito anche un'emersione del sommerso, come dimostrano, a suo avviso, i dati acquisiti in relazione alla cedolare secca sugli immobili abitativi. Prende atto che la maggioranza si ostina a complicare il quadro normativo ai danni di cittadini, dipendenti, pensionati e imprese, opponendosi a qualsiasi proposta di riduzione fiscale. Non comprende per quale ragione non prevedere l'applicazione di tale misura ai nuovi contratti, con decorrenza dal 1o gennaio 2020, ponendo rimedio ad un errore commesso in sessione di bilancio.

  Emanuele PRISCO (FdI) fa notare che la maggioranza preferisce realizzare interventi assistenziali piuttosto che sostenere lo sviluppo del Paese, penalizzando coloro che producono e creano occupazione. Non comprende l'atteggiamento ostativo rispetto ad una misura fiscale che appare equa e in grado di determinare una emersione dal sommerso. Osserva che di tali errate politiche i cittadini si ricorderanno al momento delle elezioni.

  Andrea MANDELLI (FI) ritiene che il Governo si accanisca contro il mondo del commercio, preferendo politiche assistenzialiste che non generano alcuna crescita. Fa notare, infatti, che si alimenta incertezza nei ceti produttivi, incrementando il peso burocratico e complicando il quadro normativo. Osserva, in conclusione, che la proroga della cedolare secca per la locazione degli immobili commerciali avrebbe potuto determinare benefìci economici, soprattutto nelle zone più disagiate, come quelle colpite da eventi sismici.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI osserva che la cedolare secca per la locazione degli immobili commerciali continuerà ad applicarsi a tutti i contratti stipulati nel 2019, così come previsto nella legge di bilancio approvata nel 2018. Precisato dunque che il cambiamento normativo riguarderà i nuovi contratti stipulati a partire dal 1o gennaio 2020, ricorda che fu il precedente Governo a prevedere il carattere sperimentale della cedolare secca per gli immobili commerciali, valevole per un solo anno. Ricordato, peraltro, che nella legge di bilancio per il 2019 fu previsto un onere elevato in termini di clausole di salvaguardia, non comprende per quale ragione non fu previsto un ambito di applicazione più ampio di tale misura, a fronte della dichiarata intenzione di alcuni schieramenti di quell'Esecutivo di favorire il piccolo commercio.

  Giuseppe Ercole BELLACHIOMA (LEGA), ricordato che i margini di manovra del precedente Governo furono ristretti, a causa dei forti vincoli imposti dall'Unione europea, osserva che l'Esecutivo in carica, invece, pur godendo di maggiore libertà di manovra, con una sessione di bilancio sostanzialmente chiusa al dialogo, non ha avviato alcuna politica economica in grado di sostenere lo sviluppo, preferendo colpire il piccolo commercio con misure che finiscono addirittura per agevolare i ceti più abbienti.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) ricorda che la misura sulla cedolare secca per la locazione degli immobili commerciali fu introdotta con modalità sperimentali Pag. 17a causa dell'atteggiamento diffidente del gruppo del M5S, che ritiene sia composto da esponenti che, considerate le loro precedenti esperienze professionali, siano poco propensi a favorire i lavoratori autonomi.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita il deputato Garavaglia a non esprimere giudizi di natura personale, facendo notare che qualsiasi esperienza professionale merita rispetto.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) osserva che il Governo si rifiuta di coprire finanziariamente una misura importante come la proroga della cedolare secca per la locazione degli immobili commerciali, nonostante nell'ultima legge di bilancio abbia sostanzialmente acconsentito alla realizzazione di veri e propri buchi di bilancio, attraverso la previsione di misure – come quella in materia di web tax o come quella sulla moneta elettronica – fondate su errate stime di entrata, che infatti, a suo avviso, finiranno per non realizzarsi. A suo avviso, si favoriscono le grandi aziende e si colpiscono, invece, i piccoli commercianti.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) invita il Governo ad accantonare le proposte emendative volte a prorogare la cedolare secca per gli affitti commerciali, perché meritevoli di un'ulteriore riflessione. È possibile, infatti, in questo ambito individuare anche misure di diverso tipo, come ad esempio prevedere la cedolare secca per i contratti di affitto stipulati dal 1o gennaio 2020 degli immobili commerciali sfitti da un determinato numero di anni; la misura richiederebbe una copertura meno onerosa e costituirebbe un incentivo ad affittare un gran numero di locali commerciali sfitti.

  Mauro D'ATTIS (FI) si associa all'invito rivolto al Governo dal collega Gusmeroli affinché si valutino più approfonditamente gli emendamenti concernenti la cedolare secca. Osserva come in fondo si tratti di una scelta politica, financo ideologica, e non meramente tecnica, dal momento che è sempre possibile reperire risorse quando una misura si reputa equa. Rileva come il gruppo di Forza Italia non abbia mai dubitato dell'equità e della opportunità di tale misura, al punto da averla proposta sistematicamente, in ultimo con la presentazione della proposta di legge a prima firma Sandra Savino sull'applicazione dell'imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca ai canoni di locazione di negozi e botteghe.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Gelmini 4.23 e Bitonci 4.102

  Emanuele PRISCO (FdI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Lollobrigida 4.46, evidenziando il repentino cambiamento di opinione da parte del MoVimento 5 Stelle e di Italia Viva, i quali in un recente passato avevano espresso un orientamento favorevole su tale misura.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI sottolinea che il Governo è sensibile alla questione della fiscalità degli affitti commerciali, ma non ritiene proponibile rinnovare la cosiddetta cedolare secca nel 2020 attraverso il decreto-legge in esame. La misura infatti comporterebbe un onere molto impegnativo rispetto alle risorse previste nel provvedimento. Ritiene invece che possa rientrare nel novero degli interventi di politica economica della manovra per il 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Marco Di Maio 4.66 è stato ritirato dai presentatori e fatto proprio dalla deputata Comaroli e che l'emendamento Macina 4.85 è stato ritirato dai presentatori.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Lollobrigida 4.46 e Comaroli 4.66.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), illustrando il proprio emendamento 4.24, si chiede come sia possibile che qualcuno Pag. 18voglia disporre l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio per l'anno venturo. Precisa, tra l'altro, che sarebbe molto semplice individuare la copertura relativa all'intervento proposto nell'emendamento, perché sarebbe sufficiente ridurre il bonus previsto dalla lotteria degli scontrini, bonus finalizzato a favorire esclusivamente i cittadini più abbienti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.24.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) illustra il proprio emendamento 4.3, volto a ripristinare l'iper e il super ammortamento, misura ad oggi quanto mai necessaria per incentivare gli investimenti delle piccole e medie imprese.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Garavaglia 4.3, esprime disappunto per l'intenzione del Governo di trasformare iper e super ammortamento in un credito d'imposta, eliminando il beneficio INPS e colpendo tutte le imprese, piccole e medie, gli artigiani, i commercianti e i professionisti. Si stupisce in particolare dei colleghi del gruppo di Italia Viva, che hanno sempre sostenuto di voler aiutare le imprese attraverso il piano Industria 4.0.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI ricorda che l'iper e il super ammortamento sono stati ridimensionati dalla legge di bilancio 2019 varata dal precedente Governo, poi ripristinati nel decreto-legge crescita e ora, di concerto con le associazioni d'impresa, si è deciso di trasformarli in credito d'imposta, ampliando la platea dei beneficiari. Precisa inoltre che, come riferisce la relazione tecnica, sono stati stanziati più di 6 miliardi di euro per incentivare gli investimenti privati, via maestra per la crescita del Paese. Sottolinea infine che gli effetti di tali misure saranno costantemente monitorati dal Governo ed invita i presentatori dell'emendamento in esame a ritirarlo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.3.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) interviene sull'emendamento Garavaglia 4.4, con l'occasione replicando a quanto dianzi asserito dal Sottosegretario Misiani. Rileva infatti che un conto è fare riferimento al valore assoluto delle risorse finanziarie stanziate da determinate disposizioni normative, un altro è verificarne l'effettivo beneficio che dalle stesse deriva alle imprese. In proposito, si limita ad osservare che le modifiche apportate dall'attuale Governo alla disciplina dell'iper e del super ammortamento ha pesantemente penalizzato circa 2,5 milioni di operatori economici, con un danno quantificabile per ciascuno unità tra il 25 e il 60 per cento. Osserva, altresì, che l'ampliamento della platea della disciplina, come modificata dal Governo, alle società in perdita non ha determinato particolari effetti di carattere positivo, posto che le medesime società già potevano usufruire del meccanismo delle cosiddette DTA. A suo giudizio, la questione centrale rimane quella dell'INPS, cui ha del resto accennato nei precedenti interventi, nella misura in cui artigiani, commercianti e professionisti sono ora chiamati a versare una quota maggiore di contributi. Si chiede, pertanto, per quale ragione il Governo non acconsenta perlomeno a ripristinare la previgente disciplina dell'iper e del super ammortamento anche ai soli fini contributivi. Nel rammentare che una politica di stimolo degli investimenti privati costituisce il presupposto indispensabile per una sana ripresa economica del Paese, auspica che sui temi in discussione possa avere luogo un supplemento di riflessione, anche nell'ottica di pervenire all'individuazione condivisa delle soluzioni più adeguate.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.4.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) illustra l'emendamento Capitanio 4.108, di cui è cofirmatario, la cui finalità è quella di porre rimedio alla significativa riduzione del credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo da parte delle imprese operato dall'ultima legge di bilancio, Pag. 19misura questa che ha determinato effetti ancor più dannosi di quelli ascrivibili alla revisione della disciplina dell'iper e del super ammortamento. Esprime pertanto stupore per la totale assenza di reazione del gruppo Italia Viva rispetto alle misure oggetto di intervento ad opera delle proposte emendative in esame, considerato che i suoi attuali componenti erano stati tra i più convinti sostenitori, al tempo del Governo Renzi, del complesso di iniziative meglio noto come Industria 4.0.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Capitanio 4.108, Garavaglia 4.10, Bellachioma 4.22 e Garavaglia 4.11.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.17, volto a prorogare di un ulteriore anno l'entrata in vigore della cosiddetta Plastic tax, chiede al Governo di esplicitare le ragioni sottostanti l'invito al ritiro, anche in considerazione delle legittime aspettative sorte nelle sedute dei giorni scorsi, laddove si è proceduto all'accantonamento di proposte emendative afferenti allo stesso tema.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI conferma che, come peraltro già chiarito nella odierna seduta antimeridiana, il Governo è intenzionato a convocare nuovamente i tavoli di trattativa con le associazioni di categoria sui temi della plastic tax e della sugar tax onde verificare i possibili spazi di perfezionamento e rimodulazione delle due citate imposte, la cui entrata in vigore, rispetto alla tempistica originaria, è stata non a caso differita dall'ultima legge di bilancio, proprio al fine di valutarne appieno i profili applicativi. In tale quadro, ribadisce l'invito a ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Prestigiacomo 4.17.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), pur ringraziando il Governo per i chiarimenti resi, dichiara di non ritirare l'emendamento a sua prima firma 4.17, sottolineando l'assoluta contrarietà del gruppo di Forza Italia tanto alla plastic tax quanto alla sugar tax. Esprime inoltre il proprio rammarico per l'atteggiamento di chiusura dimostrato nel corso della discussione, giacché aveva confidato in un maggior senso di responsabilità da parte del Governo rispetto ad un tema il cui impatto sugli operatori economici interessati si sta già rivelando molto negativo, determinando processi di delocalizzazione, la chiusura degli stabilimenti industriali esistenti nel nostro Paese e conseguenti licenziamenti. Nel prendere atto della mancata presa di posizione assunta al riguardo dal gruppo di Italia Viva, che pure aveva apertamente contrastato l'introduzione di queste due nuove tasse nel corso dei mesi passati, rammenta altresì che, secondo quanto affermato durante un'audizione parlamentare dallo stesso Ministro Gualtieri, l'effetto positivo sul bilancio pubblico atteso da entrambe le nuove tasse è sostanzialmente irrilevante. Ritiene inoltre che le due nuove tasse non possono in alcun modo definirsi etiche, dal momento che entrambe sono state introdotte al solo scopo di fare immediatamente cassa. Ricorda, inoltre, che sul tema in particolare dell'uso della plastica risulta di prossima emanazione una direttiva europea che, nell'ottica condivisibile dello sviluppo di un'economia sostenibile anche dal punto di vista ambientale, prevede tuttavia il necessario bilanciamento tra le misure specifiche che i singoli Paesi intendono di volta in volta adottare e l'impatto dalle stesse prodotto sui soggetti economici operanti nei determinati settori interessati.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'emendamento Prestigiacomo 4.17, lamenta prioritariamente il comportamento di totale disinteresse mostrato, nel corso della discussione odierna, dai gruppi di maggioranza in relazione ad argomenti che pure rivestono una indubbia rilevanza, atteggiamento questo che, a suo giudizio e nonostante un diverso accordo tacitamente intercorso sul punto tra le diverse forze politiche, preclude di fatto lo svolgimento di un dibattito costruttivo ed approfondito sulle principali questioni Pag. 20poste all'attenzione delle presenti Commissioni e del Governo, in particolare dai gruppi dell'opposizione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel richiamare il deputato Garavaglia ad attenersi al merito delle questioni affrontate dalle singole proposte emendative senza esprimere valutazioni sul comportamento liberamente tenuto nel corso della discussione dalle altre forze politiche, ricorda tuttavia che nel corso dell'esame in sede referente sin qui svolto il rappresentante del Governo è a più riprese intervenuto per fornire chiarimenti in ordine alle differenti tematiche di volta in volta sollevate dai diversi gruppi parlamentari.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), tornando alla questione della plastic tax e della sugar tax, osserva che una mera proroga della loro entrata in vigore non risolverebbe di per sé il problema, posto che le imprese interessate – che il Governo, per il tramite delle rispettive associazioni di categoria, non si è del resto premurato di consultare previamente – hanno già predisposto i relativi piani industriali. In tale quadro, si limita ad osservare come, ad esempio, il gruppo della Coca Cola abbia già optato per una delocalizzazione della sua produzione in Albania, con conseguenti esuberi nel solo stabilimento di Catania in misura pari ad oltre 150 unità. Osserva altresì che l'introduzione della plastic tax non favorisce di per sé la promozione della cosiddetta «economia circolare», all'uopo risultando più utile importare il modello di sviluppo efficiente perseguito nelle regioni del Veneto, della Lombardia, del Friuli Venezia-Giulia e del Trentino Alto-Adige, interamente governate da esponenti della Lega. Rileva, infine, che la prospettata introduzione della plastic tax e della sugar tax ha già prodotto effetti negativi in termini di crescita dei prezzi di alcuni beni di prima necessità.

  Francesco Paolo SISTO (FI), replicando al richiamo da ultimo svolto dal presidente Brescia, interviene sull'ordine dei lavori per riaffermare la piena legittimità di ciascun deputato a sindacare la bontà del metodo della discussione, all'uopo censurando anche l'eventuale assenza di un effettivo contraddittorio, come in precedenza fatto dal collega Garavaglia. Quanto al merito della questione, rileva che l'introduzione della plastic tax e della sugar tax trova la propria giustificazione nella mera necessità di compensare i fabbisogni finanziari connessi all'erogazione del reddito di cittadinanza, il cui costo ammonta ad oltre 5 miliardi per il solo 2020 e a circa 7 miliardi per ciascuno degli anni 2021 e 2022 e la cui prima attuazione ha dimostrato diffuse irregolarità nella percezione del relativo sussidio. Alla luce di ciò, considera pertanto una decisione del tutto irragionevole la scelta di sacrificare posti di lavoro attualmente esistenti per compensare le esigenze di chi, per responsabilità della politica e non certo proprie, un lavoro non lo ha, in tal modo determinando una sorta di circuito non virtuoso tra sterile assistenzialismo, da un lato, e pregiudizio della produttività e delle forze sane dell'economia, dall'altro. Ritiene che una scelta del genere sia ancora più intollerabile se compiuta da parte del gruppo del Partito Democratico, che da sempre si è dichiarato a sostegno di politiche attive del lavoro e di un equilibrato sviluppo economico. Chiede pertanto un accantonamento dell'emendamento Prestigiacomo 4.17, al fine di favorire una effettiva e approfondita riflessione sul punto da parte del Governo.

  Roberto OCCHIUTO (FI), nel condividere gli interventi degli onorevoli Sisto e Prestigiacomo, ritiene che l'emendamento Prestigiacomo 4.17, che proroga l'entrata in vigore della plastic tax, meriti una particolare attenzione da parte del Governo a maggior ragione dopo che il Sottosegretario Misiani ha annunciato che lo stesso Governo ha intenzione di aprire un tavolo di confronto con le aziende del settore. Ritiene, infatti, che la plastic tax, così come la sugar tax, sia una tassa odiosa che incide sulla spesa quotidiana delle famiglie italiane, che produrrà, per contro, Pag. 21un gettito decisamente inferiore rispetto a quello atteso dal Governo. Ricorda che un'azienda che lavora per la Coca Cola in Sicilia ha già deciso di delocalizzare la propria produzione in Albania. In proposito si chiede se il Governo ha valutato le minori entrate tributarie derivanti dalla delocalizzazione della produzione e le spese derivanti dagli ammortizzatori sociali che dovranno essere garantiti ai dipendenti licenziati. Auspica, in conclusione, che vi sia un ripensamento su questo tema da parte dei relatori e del Governo.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ritiene che quando il Governo ha deciso di introdurre la plastic tax e la sugar tax non ha tenuto prudenzialmente conto delle conseguenze che tali misure avrebbero avuto e, di conseguenza, non ha adottato misure precauzionali. Sottolinea, inoltre, che tali imposte si pongono in contrasto con le iniziative di prossima adozione dell'Unione europea, secondo cui l'introduzione di imposte sulla plastica dovrà tener conto degli effetti diretti e indiretti sul sistema economico e produttivo del Paese in cui tali imposte si inseriscono. In proposito, ritiene che l'annuncio dell'introduzione della plastic tax e della sugar tax in Italia abbia avuto solo l'effetto di spingere le imprese del settore a delocalizzare la produzione, veicolando il messaggio che quello italiano è un mercato inaffidabile. Concludendo, auspica che anche i colleghi della maggioranza vogliano intervenire per contribuire al dibattito su queste misure.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) rinnova ai colleghi del gruppo di Italia Viva, e specificamente all'onorevole Marattin, alcune richieste di chiarimento rispetto alla loro posizione in merito ad alcune misure previste nel provvedimento in esame. Innanzitutto, si chiede se i colleghi di Italia Viva si sono accorti che aver trasformato l'iperammortamento e il superammortamento in credito di imposta ha recato notevoli danni alle imprese. Poi, chiede chiarimenti in merito alla valutazione dei deputati di Italia Viva sulla mancata proroga della cedolare secca. Infine, riguardo alla plastic tax e alla sugar tax, condivide gli interventi precedenti e, constatando che né nel provvedimento in esame né nell'ultima legge di bilancio sono presenti misure di sensibilizzazione al minor consumo di plastica e di bevande contenenti zuccheri, ritiene che non è con nuove tasse che si incentivano comportamenti virtuosi da parte delle aziende e dei cittadini.

  Luigi MARATTIN (IV), preso atto delle rassicurazioni del Sottosegretario Misiani in merito all'apertura di un tavolo di confronto con le aziende allo scopo di ridiscutere la plastic tax e la sugar tax, che sono imposte che il suo gruppo ritiene opportuno cancellare completamente, in linea con lo spirito di collaborazione con le altre forze che compongono la compagine governativa, ritira le proposte emendative presentate da Italia Viva su questo argomento. Replicando, poi, all'onorevole Gusmeroli, evidenzia che la trasformazione in credito di imposta dell'iperammortamento e del superammortamento accoglie una richiesta proveniente dalle imprese allo scopo di dare maggiore stabilità a tale misura. In proposito, si stupisce delle rimostranze del gruppo della Lega, che in occasione dell'approvazione della legge di bilancio per il 2019 aveva votato positivamente un forte taglio dell'iperammortamento e del superammortamento.

  Michele SODANO (M5S) in merito alla plastic tax ritiene che lo Stato abbia il dovere di intervenire per far sì che le imprese adottino comportamenti virtuosi, chiedendo ad esse uno sforzo al fine di garantire un minor livello di inquinamento. In proposito evidenzia che, a seguito dell'annuncio dell'introduzione della plastic tax, molte aziende hanno iniziato a rivedere la loro produzione introducendo materiali compostabili, che non sono soggetti alla misura della plastic tax. Sulla sugar tax evidenzia che norme simili già introdotte in altri Paesi hanno avuto come Pag. 22conseguenza che le imprese interessate, per evitare che i loro prodotti fossero tassati, hanno ridotto la quantità di zuccheri nelle bevande commercializzate. Pertanto, ritiene che la sugar tax debba essere considerata una misura a tutela della salute dei cittadini. Concludendo, nel ricordare che talune aziende già da qualche anno adottano pratiche scorrette, ritiene che sia meglio non confondere azioni volte alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini con meri interessi di profitto.

  Andrea MANDELLI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, prende atto dell'intenzione del gruppo Italia Viva di ritirare le proposte emendative presentate relative alla plastic tax e comunica che quando tale decisione sarà formalizzata farà propri detti emendamenti.

  Paolo RUSSO (FI) ritiene la plastic tax insostenibile sotto vari profili. Innanzitutto serve solo a realizzare entrate e lo fa in modo trasversale, colpendo in misura proporzionalmente maggiore le classi medie e medio-basse. Inoltre non è un'imposta finalizzata ad incentivare il riciclaggio delle materie plastiche, in quanto non è prevista alcuna iniziativa al riguardo, né prevede incentivi per favorire la transizione verso produzioni maggiormente ecologiche. La tassa si limita, infatti, a distruggere un settore di eccellenza dell'Italia, senza alcun effetto sulla quantità di rifiuti. Contribuisce ad aumentare i prezzi dei prodotti contenuti negli imballaggi di plastica e non fa aumentare l'occupazione, ma semmai la riduce, così come riduce la competitività delle filiere interessate, quali quella alimentare e quella cosmetica. Ritiene che coloro che l'hanno introdotta non si sono nemmeno preoccupati della presenza di prodotti che possano sostituire la plastica. Ad esempio, non esistono attualmente prodotti alternativi alle scatole di polistirolo utilizzate per imballare la mozzarella di bufala. Segnala infine come questa tassa, che non riduce in alcun modo la quantità di plastica in circolazione, costituisca di fatto una duplicazione del contributo CONAI, dovuto obbligatoriamente dalle imprese per il recupero degli imballaggi in plastica. Conclude ribadendo come, a suo parere, si tratti di una tassa ideologica e per questo ne chiede l'eliminazione totale e non il semplice rinvio dell'entrata in vigore.

  Mauro D'ATTIS (FI) si dichiara solidale con l'onorevole Marattin, ripudiando invece la visione dell'economia e della società avanzata dall'onorevole Sodano. Osserva che la questione non debba essere limitata a questa nuova tassa, ma vada posta al centro di una riflessione più ampia e, poiché non è stato possibile affrontare questo discorso nel corso dell'esame dell'ultima legge di bilancio, giunta blindata alla Camera negli ultimi giorni di dicembre, ritiene necessario affrontare la questione in questa sede. A suo parere non si tratta soltanto dell'introduzione della plastic tax e della sugar tax, ma dell'orientamento di fondo della maggioranza, che appare scientificamente volta a danneggiare le imprese e l'economia, come ha dimostrato opponendosi alla cedolare secca sulle locazioni dei locali commerciali, alle proposte modalità di calcolo sulle ritenute d'acconto dei lavoratori e all'iper ammortamento. Tale posizione appare confermata dall'intervento dell'onorevole Sodano, incline a dichiarare guerra al capitalismo – posizione rispettabile, ma a suo parere non condivisibile. Rileva come la decisione della maggioranza di differire l'entrata in vigore di queste nuove tasse dimostri la consapevolezza dell'errore commesso ed auspica che l'entrata in vigore della nuova tassa possa essere collegata all'adozione di misure che ne consentano l'effettiva utilità. Chiede, infine, all'onorevole Marattin di specificare il motivo per il quale ha ritirato le proposte emendative del gruppo Italia Viva, relative alla plastic tax.

  Vanessa CATTOI (LEGA) dichiara di condividere i precedenti interventi relativi ai danni causati dall'introduzione della plastic tax. Vuole peraltro adottare un approccio pragmatico al problema dei rifiuti in plastica, volto a dimostrare che Pag. 23questo materiale non rappresenta il male assoluto, ma possa essere adeguatamente ed utilmente riciclato. In proposito segnala che in Italia viene raccolto il 79 per cento della plastica utilizzata per imballaggi, ma solo il 41 per cento di quanto raccolto viene avviato al riciclo. Segnala che la plastica recuperata può trasformarsi in energia e può essere utilizzata nel settore dell'abbigliamento, oltre che per la conservazione del cibo, contribuendo in tal modo alla riduzione degli scarti alimentari. Ritiene pertanto assolutamente necessario che lo Stato introduca agevolazioni per le imprese che riciclano la plastica. Si associa, infine, alle preoccupazioni espresse da colleghi precedentemente intervenuti in ordine all'aumento della disoccupazione che sarebbe una conseguenza della delocalizzazione delle imprese produttive di imballaggi in plastica.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) si dichiara dispiaciuta perché l'onorevole Sodano, siciliano della provincia di Agrigento, non conosce i problemi della sua regione. Osserva infatti che le considerazioni del collega possono anche essere corrette a livello teorico, ma non si adattano alla realtà della Sicilia, che si trova in una situazione economica disagiata e non potrebbe sopportare la chiusura delle fabbriche che imbottigliano bevande che contengono zucchero, che fatturano in Sicilia quasi il 10 per cento del totale di tutte le aziende italiane del settore. È stato infatti calcolato che l'impatto della plastic tax e della sugar tax provocherebbe a queste imprese una perdita di bilancio di 31 milioni di euro, che comporterebbe il licenziamento di 185 dipendenti e comportando, pertanto gravi conseguenze economiche per 185 famiglie. Evidenzia come l'emendamento proposto sia volto semplicemente a prorogare il termine per l'emanazione delle disposizioni attuative, allo scopo di consentire un proficuo lavoro del tavolo di confronto. Ritiene scorretto il metodo seguito dalla maggioranza di introdurre nuove tasse rinviando la considerazione dei loro effetti a un momento successivo: sarebbe invece necessario riflettere bene sulle conseguenze delle misure che si vogliono introdurre, in questo come in altrui settori, per evitare effetti catastrofici. Spera di aver convinto con il proprio intervento la relatrice Baldino e la ringrazia sin da ora per l'attenzione.

  Vannia GAVA (LEGA) rileva come la plastic tax non abbia, a suo avviso, nulla a che fare con la tutela dell'ambiente e rischi di provocare una vera e propria desertificazione industriale. Ritiene incomprensibile la demonizzazione di un prodotto in quanto tale, anche in considerazione del fatto che sulla base della vigente disciplina in materia di rifiuti tutti i materiali devono essere recuperati. Osserva come il problema da affrontare sia in realtà quello di un Paese a due velocità per quanto riguarda i rifiuti, con regioni in cui la raccolta differenziata raggiunge l'80 per cento ed altre in cui invece non supera il 20 per cento. Ritiene dunque che debbano essere potenziati il riciclo e il recupero dei rifiuti e rileva la tardività del tavolo di confronto preannunciato dal Governo, in quanto tale confronto andava promosso prima dell'adozione del provvedimento. Rileva come le imprese debbano semmai essere agevolate e accompagnate nell'attività di recupero dei rifiuti e sottolinea come l'Italia sia il secondo Paese in Europa per riciclo di polimeri plastici. Ritiene che le misure di tassazione in questione abbiano l'unico scopo di produrre gettito a scapito delle imprese, le quali saranno costrette a chiudere o delocalizzare oppure ad aumentare i prezzi con evidenti ricadute negative sulle famiglie. Ritiene incomprensibili le posizioni anticapitalistiche che sono state sostenute. Con riferimento alle posizioni del deputato Marattin, rileva come Italia Viva si sia dapprima espressa per la cancellazione di tali tasse, quindi abbia accettato una mera proroga ed infine sia arrivata a dichiarare di fidarsi del Governo e dei tavoli di confronto preannunciati: rileva come evidentemente le posizioni precedenti siano state dettate esclusivamente da motivazioni elettorali in vista delle consultazioni in Emilia Romagna, regione nella quale Pag. 24operano numerose imprese colpite dai provvedimenti in questione. Chiede quindi alla maggioranza un ripensamento.

  Paolo TRANCASSINI (FdI), con riferimento alle affermazioni del deputato Sodano, secondo le quali questo argomento sarebbe stato affrontato durante la discussione della legge di bilancio 2020, ricorda come tale discussione alla Camera non abbia sostanzialmente avuto luogo. Osserva come le tasse sulla plastica e sullo zucchero siano un mero escamotage per evitare l'aumento dell'IVA. Sempre con riferimento alle affermazioni del deputato Sodano, esprime il proprio stupore per il fatto che nel 2020 si parli di lotta al capitalismo e sottolinea come vi sia un'evidente incapacità di tenere conto delle esigenze delle piccole e medie imprese, che costituiscono il tessuto produttivo del Paese, e come da tale incapacità di confrontarsi con la realtà derivino, a suo avviso, gli insuccessi elettorali del MoVimento 5 Stelle, anche in regioni nelle quali vi è un'ampia diffusione del reddito di cittadinanza. Per quanto concerne il confronto con altri Paesi, proposto dal deputato Sodano, sulla quantità di zucchero presente nelle bevande, rileva come esso sia del tutto improprio, non operando le imprese italiane a parità di condizioni con quelle dei Paesi da lui citati: osserva, infatti, come tale confronto dovrebbe essere esteso anche ad altri ambiti, quali ad esempio il costo dell'energia, la certezza della tassazione e gli oneri burocratici. Auspica che quanto meno Italia Viva e il Partito Democratico abbiano la capacità di ascoltare le istanze delle categorie produttive.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), intervenendo per fatto personale, con riferimento alle affermazioni precedentemente rese dal deputato Marattin, precisa come i benefìci per iperammortamenti e superammortamenti siano stati ridotti nella manovra del 2018 per evitare l'aumento dell'IVA, ma siano stati successivamente ripristinati con il «decreto crescita» senza che vi sia stata alcuna soluzione di continuità per le imprese nella fruizione dei benefici stessi. Rileva come al contrario l'attuale maggioranza abbia ridotto fortemente tali benefici e come non risponda al vero l'affermazione secondo la quale si determinerà un aumento della platea di beneficiari.

  Michele SODANO (M5S), intervenendo per chiarire le affermazioni da lui rese, precisa di non essere affatto contrario al capitalismo, bensì alle esternalità negative del capitalismo stesso.

  Francesco BERTI (M5S) rileva come se si afferma che il MoVimento 5 Stelle ha un atteggiamento di pregiudiziale ostilità nei confronti delle imprese, si può allora anche affermare che le forze politiche dell'opposizione sono favorevoli al liberismo selvaggio e alla distruzione del ruolo dello Stato nella società. Ritiene ragionevole che lo Stato possa aumentare il costo di comportamenti ritenuti dannosi, al fine di disincentivarli, e nel contempo promuovere comportamenti ritenuti utili. Cita al riguardo l'esempio degli incentivi per le macchinette «mangiaplastica» e per la vendita di prodotti sfusi previsti dal cosiddetto «decreto clima». Ritiene che l'esigenza, pur condivisibile, di tutelare i posti di lavoro non possa comunque prevalere su ogni altra considerazione.

  Francesco FORCINITI (M5S) rileva come sia in corso un dibattito su questioni di notevole rilevanza nel quale si confrontano le esigenze, entrambe meritevoli di attenzione, di garantire la sostenibilità ambientale dei processi produttivi e di evitare ripercussioni sulla crescita e sul lavoro. Ritiene che tali questioni possano essere affrontate attraverso il tavolo di confronto preannunciato dal Governo e non debbano pertanto essere necessariamente risolte in questa sede. Con riferimento alle affermazioni della deputata Bartolozzi relative all'intervento del deputato Sodano, ricorda come i parlamentari non rappresentino il proprio collegio elettorale bensì, secondo quanto stabilito dall'articolo 67 della Costituzione, l'intera Pag. 25Nazione. Ritiene, inoltre, che considerare condivisibile in astratto l'esigenza di disincentivare talune produzioni, ma ritenere impraticabile perseguire tale esigenza in un determinato contesto, rischi di sfociare in atteggiamenti di neoimperialismo, analoghi a quelli assunti nei confronti della Basilicata per quanto riguarda la ricerca petrolifera e non dissimili in sostanza da quelli spesso assunti nei confronti dei Paesi africani. Ritiene legittimo assicurare che la plastic tax e la sugar tax siano introdotte in modo da consentire alle imprese di disporre del tempo necessario per adeguarsi ma ritiene opportuno evitare soluzioni affrettate, anche in considerazione del fatto che si tratta di provvedimenti non ancora in vigore.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) precisa come la reintroduzione dei benefìci per superammortamenti e iperammortamenti abbia avuto luogo non in virtù di una valutazione politica ma a seguito delle proteste del mondo delle imprese. Rileva, inoltre, come, contrariamente a quanto affermato dal deputato Gusmeroli, non vi sia stata alcuna presa di posizione negativa da parte delle associazioni di categoria sulla trasformazione in credito di imposta. Ritiene che l'efficacia di tale soluzione debba essere valutata in seguito e considera inaccettabile un atteggiamento pregiudizialmente negativo nei confronti delle scelte di questo Governo. Cita l'esempio della fatturazione elettronica, rilevando come l'Italia sia il primo Paese ad aver fatto ricorso a questo strumento e osservando come esso abbia dato risultati indiscutibilmente positivi in termini di gettito.

  Francesco Paolo SISTO (FI) rileva come l'andamento del dibattito e i temi in esso affrontati siano tali da indurlo a intervenire nuovamente per alcune imprescindibili puntualizzazioni. Sottolinea come la libertà dell'iniziativa economica privata sia tutelata dall'articolo 41 della Costituzione e costituisca pertanto un elemento fondamentale del nostro ordinamento, ricordando peraltro come il medesimo articolo affermi come l'iniziativa privata non possa svolgersi in contrasto con l'interesso pubblico. Rileva come la tutela costituzionale dell'iniziativa economica privata sia incompatibile con visioni secondo le quali lo Stato deve assumersi la responsabilità di garantire il lavoro. Quanto al rapporto tra capitalismo e tutela dell'ambiente richiama l'attenzione delle Commissioni su un libro, recentemente pubblicato, di Andrew McAfee, dal titolo More from less, dal quale emerge come i Paesi che adottano le politiche ambientali più efficaci siano proprio quelli capitalisti e come dunque non vi sia alcun contrasto tra la tutela dell'ambiente e il perseguimento del profitto.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), in risposta al deputato Marattin, ricorda che le misure in materia di politica industriale 4.0, durante il precedente Governo, furono sostenute dal gruppo della Lega, nonostante vi fosse una certa diffidenza del Movimento 5 Stelle. Auspica che la sugar tax e la plastic tax vengano eliminate, al fine di non danneggiare le imprese. In risposta al deputato Sodano, fa notare che la sugar tax è una tassa che, producendo gettito costante nel tempo, non ha alcun effetto deterrente; essa dunque, a suo avviso, è una tassa volta semplicemente a far cassa e non è etica. Quanto alla questione della plastica, ritiene che il problema riguardi piuttosto la raccolta, che, a suo avviso, soprattutto in alcune aree del Paese – tra le quali richiama la città di Roma – non viene svolta correttamente a causa di cattive amministrazioni, a livello regionale e comunale. In proposito, osserva che una corretta raccolta differenziata potrebbe portare anche a benefici economici, ad esempio trasformando alcuni materiali in combustibili. Rivolgendosi al deputato Forciniti, ricorda che le aziende sono chiamate a redigere i propri bilanci annualmente, in un'ottica di programmazione, e che, pertanto, tali tasse dannose, a livello contabile, sono già state considerate come se fossero già in vigore. In conclusione, facendo riferimento ad alcune considerazioni svolte dal deputato Fragomeli, fatto notare che la situazione Pag. 26economica attuale non è rosea, registrandosi un tasso di crescita pari allo zero e un elevato deficit, ritiene necessario attuare politiche economiche più coraggiose.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) ritiene che il dibattito odierno sia stato utile a far comprendere le posizioni dei diversi schieramenti, mettendo in luce, in particolare, la visione del gruppo del MoVimento 5 Stelle ostile nei confronti delle imprese. Ritiene soprattutto sconcertanti le considerazioni svolte dal deputato Sodano, che, a suo avviso, denota scarsa conoscenza del tessuto produttivo, in particolare di quello presente nelle aree del Sud ed in Sicilia. In proposito, lo invita a visitare alcune eccellenze imprenditoriali che operano a Catania, tra le quali richiama la SIBEG. Con riferimento proprio alla SIBEG, ricorda che tale azienda ha messo in campo politiche economiche sostenibili dal punto di vista ambientale, affermandosi sia a livello nazionale che internazionale nella produzione dell'acqua minerale e delle Coca Cola e investendo ingenti capitali privati. Ritiene necessario, dunque, eliminare certe tasse dannose per le imprese da subito – tenuto conto che le aziende sono tenute a svolgere una programmazione delle loro attività – mettendo da parte inutili atteggiamenti propagandistici al riguardo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Prestigiacomo 4.17 e 4.19, Bitonci 4.77, Garavaglia 4.78 e Porchietto 4.115.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) illustra l'emendamento Panizzut 4.27, dichiarando la disponibilità del suo gruppo a ritirare tale proposta emendativa nonché l'emendamento Panizzut 4.26 a fronte di rassicurazioni del Governo circa la sua disponibilità a fare chiarezza, mediante apposita circolare, circa i dubbi interpretativi riguardanti la normativa in materia di alloggi sociali.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI assicura che il Governo ha sta prestando attenzione alla questione testé richiamata e provvederà a sollecitare gli organismi competenti al fine di fugare ogni dubbio circa la tassazione relativa agli alloggi sociali. Fa notare che nelle misure assunte dal Governo in materia di IMU e TASI non è rinvenibile alcuna volontà di aumentare la pressione fiscale sui fabbricati destinati a tali finalità abitative.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) ritira, a nome del suo gruppo, gli emendamenti Panizzut 4.27 e 4.26.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Boldi 4.80 e Baratto 4.128.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Schullian 4.154 lo ritirano e che la deputata Comaroli lo fa proprio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Comaroli 4.154.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Marco Di Maio 4.67 lo ritirano e che la deputata Comaroli lo fa proprio.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra il suo emendamento 4.113, chiedendone l'accantonamento.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Comaroli 4.67 e D'Ettore 4.113, nonché gli emendamenti Baratto 4.126 e 4.127.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che il presentatore dell'emendamento Topo 4.129 lo ritira e che la deputata Comaroli lo fa proprio.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Comaroli 4.129, gli identici emendamenti Zucconi 4.48, Lollobrigida 4.64, Frassini 4.71, Gusmeroli 4.93, Garavaglia 4.104, Mandelli 4.111, Pastorino 4.120, Fassina 4.121, Gebhard 4.145 e Gagliardi 4.146, nonché gli identici emendamenti Zucconi 4.53, Pag. 27Lollobrigida 4.54, Frassini 4.72, Marco Di Maio 4.73, Sutto 4.92 e Mandelli 4.112.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Lorenzin 4.150 lo ritirano e che la deputata Comaroli lo fa proprio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Comaroli 4.150.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Garavaglia 4.83, osserva che il Governo non fa altro che caricare di eccessivi oneri burocratici i lavoratori autonomi, tra i quali richiama gli artigiani, rendendo difficile la vita alle aziende. Ritiene che l'evasione fiscale vada combattuta riducendo le tasse e semplificando la normativa, non certo incrementando la pressione fiscale e complicando il quadro normativo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Garavaglia 4.83.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Schullian 4.153 lo ritirano e che la deputata Comaroli lo fa proprio.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Comaroli 4.153, Bucalo 4.58, 4.59 e 4.60.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Ruggiero 4.107 lo ritirano.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Macina 4.87 e Mancini 4.91 (vedi allegato 1).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che il presentatore dell'emendamento Martinciglio 4.84 lo ritira e che la deputata Comaroli lo fa proprio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Comaroli 4.84.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Macina 4.88 lo ritirano.

  Le Commissioni respingono l'emendamento De Toma 4.143.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Cunial 4.149: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Fragomeli 4.132 (vedi allegato 1) e respingono l'emendamento Gavino Manca 4.130.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, prende atto che l'emendamento Fragomeli 4.122 e l'articolo aggiuntivo Marco Di Maio 4.014 sono stati ritirati dai presentatori e fatti propri dalla deputata Comaroli.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Comaroli 4.122 e l'articolo aggiuntivo Comaroli 4.014.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Marco Di Maio 4.015 è stato ritirato dal presentatore e fatto proprio dalla deputata Comaroli.

  Paolo RUSSO (FI) interviene sull'articolo aggiuntivo Comaroli 4.015, volto a prorogare l'introduzione dell'imposta sul consumo delle bevande edulcorate, sottolineando l'inutilità dell'imposta stessa in un Paese come l'Italia, dove non vi sono condizioni di emergenza riguardo all'obesità infantile. Esprime disappunto per la richiamata imposta, espressione di uno Stato etico, che decide cosa i cittadini debbano mangiare, e che sarà il cavallo di Troia attraverso il quale l'Europa introdurrà l'etichetta a semaforo. Oltretutto la misura in esame spingerà le imprese produttrici di bevande edulcorate a delocalizzare le loro attività e determinerà l'espulsione di centinaia di lavoratori dal mercato del lavoro.

Pag. 28

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Comaroli 4.015.

  Emanuele PRISCO (FdI) interviene sull'articolo aggiuntivo Ciaburro 4.018, volto a differire al 2021 l'avvio della lotteria dei corrispettivi – che a suo avviso dovrebbe essere abolita del tutto –, per dare tempo ai commercianti di prepararsi adeguatamente e procurarsi i dispositivi necessari ad attuare la normativa.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Ciaburro 4.018 e 4.019.

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando a esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 20, esprime parere contrario sull'emendamento Zardini 20.3 e sugli articoli aggiuntivi Maria Tripodi 20.02 e Marco Di Maio 20.06.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Marco Di Maio 20.06 è stato ritirato dal presentatore e fatto proprio dai deputati Comaroli e Prisco.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Zardini 20.3 e gli articoli aggiuntivi Maria Tripodi 20.02 e Comaroli 20.06.

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 22, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Magi 22.06 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Dori 22.02.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Magi 22.06.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Dori 22.02 (vedi allegato 1).

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 23, propone l'accantonamento dell'emendamento Alessandro Pagano 23.1, esprime parere contrario sull'emendamento Centemero 23.2, propone l'accantonamento dell'emendamento Bellachioma 23.3 ed esprime parere contrario sugli identici emendamenti Varchi 23.4 e Scoma 23.5, nonché sull'articolo aggiuntivo Tartaglione 23.03.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Alessandro Pagano 23.1 e Bellachioma 23.3.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Centemero 23.2.

  Emanuele PRISCO (FdI) illustra l'emendamento Varchi 23.4, concernente le facoltà assunzionali della Corte dei conti.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Varchi 23.4 e Scoma 23.5 e l'articolo aggiuntivo Tartaglione 23.03.

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, propone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 24.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

Pag. 29

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 24.

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 25, esprime parere contrario sugli emendamenti Moretto 25.3, Boldi 25.6 e Bologna 25.15, mentre esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Siani 25.015. Propone, quindi, l'accantonamento di tutte le restanti proposte emendative.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 25 sulle quali vi è una richiesta in tal senso da parte dei relatori. Avverte che l'emendamento Bologna 25.15 è stato ritirato dai presentatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Moretto 25.3 e Boldi 25.6 ed approvano l'articolo aggiuntivo Siani 25.015 (vedi allegato 1).

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 26, propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Fragomeli 26.02, Trano 26.08, Comaroli 26.06, Giacomoni 26.05 e Suriano 26.03.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Fragomeli 26.02, Trano 26.08, Comaroli 26.06, Giacomoni 26.05 e Suriano 26.03.

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 27, esprime parere favorevole sugli emendamenti Iovino 27.3 e Misiti 27.1. Propone l'accantonamento delle restanti proposte emendative riferite all'articolo 27.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 27 per le quali vi è una richiesta in tal senso da parte dei relatori e prende atto che il deputato Lovecchio sottoscrive gli emendamenti Iovino 27.3 e Misiti 27.1.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti Iovino 27.3 e Misiti 27.1 (vedi allegato 1).

  Fabio MELILLI (PD), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 28, propone l'accantonamento dell'emendamento Mor 28.1 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Gava 28.2 e 28.8, Tomasi 28.5 e Cestari 28.9. Propone l'accantonamento dell'emendamento Braga 28.10, esprime parere contrario sull'emendamento Delmastro Delle Vedove 28.13 e propone l'accantonamento dell'emendamento Fassina 28.17 e dell'articolo aggiuntivo Fassina 28.03.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Mor 28.1, Braga 28.10 e Fassina 28.17 e dell'articolo aggiuntivo Fassina 28.03.

Pag. 30

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Gava 28.2 e 28.8, Tomasi 28.5 e Cestari 28.9.

  Emanuele PRISCO (FdI) illustra le finalità dell'emendamento Delmastro Delle Vedove 28.13, di cui è cofirmatario, volto a ripristinare la vigenza del comma 268 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, che prevedeva uno specifico stanziamento in favore di cittadini italiani nonché di enti e società italiane già operanti in Venezuela e in Libia che avessero subito un pregiudizio dalla situazione politico-economica determinatasi negli anni recenti in quei Paesi. Ne chiede quindi l'accantonamento, al fine di condurre un ulteriore approfondimento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Delmastro Delle Vedove 28.13.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 29, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Angiola 29.3, Fragomeli 29.4, Lollobrigida 29.5 e Paolo Russo 29.6, nonché sugli identici emendamenti Bitonci 29.1 e Mandelli 29.2 e sull'articolo aggiuntivo Iezzi 29.03.

  La sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Angiola 29.3, Fragomeli 29.4, Lollobrigida 29.5 e Paolo Russo 29.6, nonché gli identici emendamenti Bitonci 29.1 e Mandelli 29.2 e l'articolo aggiuntivo Iezzi 29.03.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 30, esprime parere contrario sull'emendamento Grippa 30.1 e sull'articolo aggiuntivo Ferro 30.01.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Grippa 30.1 è stato ritirato dai presentatori.

  Emanuele PRISCO (FdI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Ferro 30.01, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Ferro 30.01.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 31.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 31 sono pertanto da intendersi accantonate e avverte altresì che tutte le proposte emendative riferite all'articolo 32 sono inammissibili.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 33.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 33 sono pertanto da intendersi accantonate.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Magi 34.1, Raffaelli 34.3, Mandelli 34.4 e 34.16, Pag. 31Lacarra 34.5, Zucconi 34.18 e 34.19, Baldini 34.10, Raffaelli 34.14, Baldini 34.11, nonché sugli identici emendamenti Andreuzza 34.20 e Mandelli 34.9 e dell'emendamento Mollicone 34.7 e propone di accantonare le restanti proposte emendative riferite all'articolo 34.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 34 sulle quale vi è stata una proposta in tal senso da parte dei relatori sono da intendersi accantonate. Avverte altresì che gli emendamenti Magi 34.1 e Lacarra 34.5 sono stati ritirati dai presentatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Raffaelli 34.3 e Mandelli 34.4 e 34.16.

  Emanuele PRISCO (FdI) illustra le finalità dell'emendamento Zucconi 34.18, di cui è cofirmatario, volto a rendere praticabile per i concessionari balneari una adeguata programmazione degli interventi in un settore strategico per il nostro Paese, quale è quello del turismo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zucconi 34.18 e 34.19 e Baldini 34.10.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) chiede l'accantonamento dell'emendamento Raffaelli 34.14, di cui è cofirmatario, che affronta una questione annosa oggetto di numerosi contenziosi tuttora in atto.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI conviene circa la proposta di accantonare l'emendamento Raffaelli 34.14, di contenuto analogo all'emendamento Buratti 34.2, già accantonato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, acquisito anche l'assenso dei relatori, avverte che l'emendamento Raffaelli 34.14 è da intendersi accantonato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Baldini 34.11, gli identici emendamenti Andreuzza 34.20 e Mandelli 34.9 e l'emendamento Mollicone 34.7.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 35.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 35 sono pertanto da intendersi accantonate.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, passando ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 36, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Schullian 36.1, Mandelli 36.2 e Lollobrigida 36.3 e sull'emendamento Mandelli 36.4, propone di accantonare l'emendamento Murelli 36.5 ed esprime parere contrario sull'emendamento Mandelli 36.6.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Murelli 36.5 è da intendersi accantonato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Schullian 36.1, Mandelli 36.2 e Lollobrigida 36.3, nonché gli emendamenti Mandelli 36.4 e 36.6.

Pag. 32

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'unica proposta emendativa riferita all'articolo 37 è inammissibile.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 38, ad eccezione degli identici emendamenti Lollobrigida 38.5, Paolo Russo 38.7, Fragomeli 38.8 e Angiola 38.9, sui quali esprime parere contrario.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 38 sulle quale vi è stata una proposta in tal senso da parte dei relatori sono da intendersi accantonate e che l'emendamento Fragomeli 38.8 è stato ritirato dai presentatori.

  La Commissioni respingono gli identici emendamenti Lollobrigida 38.5, Paolo Russo 38.7 e Angiola 38.9.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 39.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 39 sono pertanto da intendersi accantonate.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 40, ad eccezione dell'emendamento Patassini 40.1 e dell'articolo aggiuntivo Garavaglia 40.08, sui quali esprime parere contrario.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 40 sulle quale vi è stata una proposta in tal senso da parte dei relatori sono da intendersi accantonate.

  La Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Patassini 40.1 e l'articolo aggiuntivo Garavaglia 40.08.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 41, ad eccezione degli articoli aggiuntivi Bartolozzi 41.048 e 41.049, sui quali esprime parere contrario.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 41 sulle quale vi è stata una proposta in tal senso da parte dei relatori sono da intendersi accantonate.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 41.048, volto essenzialmente a delineare un intervento di semplificazione nell'ambito della disciplina relativa alla documentazione e alle certificazioni antimafia richieste ai sensi del decreto legislativo n. 159 del 2011 in materia di appalti, in ciò recependo le sollecitazioni provenienti dalla Conferenza Stato-regioni. Ne chiede quindi l'accantonamento, al pari del successivo articolo aggiuntivo a sua prima firma 41.049, in considerazione del fatto che entrambi presentano un contenuto affatto analogo a quello dell'articolo aggiuntivo Gallinella 41.086, in precedenza accantonato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore Pag. 33per la V Commissione, conviene con la proposta di accantonamento degli articoli aggiuntivi Bartolozzi 41.048 e 41.049.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, acquisito anche l'assenso del rappresentante del Governo, avverte che gli articoli aggiuntivi Bartolozzi 41.048 e 41.049 sono pertanto da intendersi accantonati.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 42, ad eccezione degli emendamenti Mollicone 42.2, 42.1 e 42.8 e dell'articolo aggiuntivo Mollicone 42.026, sui quali esprime parere contrario.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 42 sulle quale vi è stata una proposta in tal senso da parte dei relatori sono da intendersi accantonate.

  Emanuele PRISCO (FdI), nell'illustrare l'emendamento Mollicone 42.2, evidenzia che esso, analogamente agli emendamenti Mollicone 42.1 e 42.8 e all'articolo aggiuntivo Mollicone 42.026, è volto a dare attuazione ad un ordine del giorno presentato dal gruppo di Fratelli d'Italia e accolto dal Governo in occasione dell'esame del decreto-legge sulla sicurezza cibernetica che aveva lo scopo di garantire la sovranità digitale del nostro Paese. Chiede, pertanto, ai relatori ed al rappresentante del Governo di riconsiderare il parere espresso sull'emendamento in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mollicone 42.2.

  Emanuele PRISCO (FdI), nell'illustrare l'emendamento Mollicone 42.1, evidenzia che esso ha il fine di incrementare i livelli di sicurezza cibernetica delle imprese e della pubblica amministrazione per tutelare la sovranità digitale italiana. Auspica, pertanto, che tale emendamento venga approvato anche in considerazione del fatto che non sono state ancora adottate le necessarie misure attuative del decreto-legge sulla sicurezza cibernetica.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) ritiene che la votazione dell'emendamento Mollicone 42.1 possa rappresentare l'occasione per dare attuazione all'ordine del giorno presentato dal gruppo di Fratelli d'Italia e accolto dal Governo in occasione dell'esame del decreto-legge sulla sicurezza cibernetica. Insiste, pertanto, affinché i relatori ed il rappresentante del Governo riconsiderino il parere contrario espresso sull'emendamento in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mollicone 42.1.

  Emanuele PRISCO (FdI), nell'illustrare l'emendamento Mollicone 42.8, evidenzia che esso è volto a sopprimere il comma 3 dell'articolo 42, che dispone il trasferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri delle funzioni esercitate dall'AgID.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mollicone 42.8.

  Emanuele PRISCO (FdI), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo Mollicone 42.026, evidenzia che esso è volto ad istituire il Fondo per la sicurezza cibernetica con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2020 e di 40 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. Ritiene, dunque, che tale articolo aggiuntivo meriti una valutazione attenta da parte dei relatori e del rappresentante del Governo.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Mollicone 42.026.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore Melilli, propone l'accantonamento dell'emendamento Bonomo 43.4.

Pag. 34

  Il sottosegretario Antonio MISIANI concorda con l'accantonamento proposto dai relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Bonomo 43.4 è da intendersi accantonato.
  Avverte inoltre che sono stati presentati alcuni ricorsi avverso i giudizi di inammissibilità di talune proposte emendative presentate dai relatori pronunciati nell'odierna seduta antimeridiana. In particolare tali ricorsi riguardano le proposte emendative 7.56, 22.7 e 29.05 dei relatori.
  Per quanto riguarda l'emendamento 7.56 fa presente che esso, diversamente da altre proposte emendative dichiarate ammissibili, non prevede l'allungamento del profilo temporale di autorizzazioni di spesa a vario titolo già in essere, ma introduce un nuovo contributo di 900.000 euro in favore dell'Associazione Consorzio casa internazionale delle donne di Roma.
  Per quanto attiene all'emendamento 22.7, segnala come esso intervenga per modificare la fonte normativa attraverso la quale devono essere definite le regole tecniche del processo amministrativo telematico, oltre ad estendere l'ambito dei procedimenti ai quali si applica tale modalità del processo; esso non appare dunque riconducibile alle norme relative alla composizione del Consiglio di Stato e del TAR Lazio, nonché all'organico del personale della giustizia amministrativa, recate dall'articolo 22, né ad altre materie trattate dal provvedimento.
  Quanto all'articolo aggiuntivo 29.05, segnala come esso intervenga sulla disciplina sostanziale del Fondo indennizzo ai risparmiatori (FIR), non presentando dunque alcuna connessione con le materie affrontate dal provvedimento.
  Pertanto comunica che le Presidenze, dopo aver ulteriormente considerato il contenuto delle proposte emendative, e valutate le argomentazioni formulate nei ricorsi presentati, ritengono di dover confermare tali giudizi di inammissibilità.
  Avverte altresì che il Governo ha presentato gli articoli aggiuntivi 5.03 e 19.012 (vedi allegato 2). Con riferimento all'articolo aggiuntivo 5.03 segnala che la proposta emendativa è inammissibile limitatamente al comma 2, il quale prevede che i dirigenti medici del servizio sanitario nazionale possono richiedere di essere trattenuti in servizio anche oltre il quarantesimo anno di servizio. Comunica che il termine per la presentazione dei subemendamenti a tali proposte emendative è fissato alle ore 11 di domani.
  Comunica inoltre che i relatori hanno ritirato l'emendamento 5.41.
  Avverte che è stato presentato l'emendamento 39.75, sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari (vedi allegato 3).
  Avverte quindi che le sedute previste per la giornata di domani non avranno luogo. Informa altresì che, come convenuto, unanimemente dagli uffici di presidenza integrati dai rappresentanti dei gruppi, le Presidenze hanno chiesto al Presidente della Camera di posticipare l'avvio della discussione generale sul provvedimento, prevista per lunedì 10 febbraio, al pomeriggio di mercoledì 12 febbraio, onde consentire alle Commissioni di disporre di più tempo per concludere l'esame degli emendamenti.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad una seduta che, come stabilito dagli uffici di presidenza integrati dai rappresentanti dei gruppi, sarà convocata alle ore 14 di lunedì 10 febbraio prossimo.

  La seduta termina alle 20.45.

Pag. 35