CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 gennaio 2020
306.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e X)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 14 gennaio 2020. — Presidenza del presidente della VII Commissione Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 15.30

Sulla pubblicità dei lavori

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'agenda strategica per l'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) 2021-2027: promuovere il talento e la capacità d'innovazione in Europa (COM(2019) 330 final) e proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (rifusione) (COM(2019) 331 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2019) 330 final – Annex e COM(2019) 331 final – Annexes 1 to 3) e dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della valutazione d'impatto (SWD(2019) 331 final)
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Manuel TUZI (M5S), relatore per la VII Commissione, premette che la VII Commissione, insieme alla X Commissione, avvia con l'odierna seduta l'esame di una proposta di decisione e di una proposta di regolamento presentati congiuntamente dalla Commissione europea per modificare la disciplina dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia.Pag. 35
  Sottolinea che si tratta di una preziosa occasione per fare, più in generale, il punto sull'Agenda strategica per l'innovazione e sul programma Orizzonte Europa 2021-2027 che definiscono il quadro e stabiliscono le risorse stanziate a livello europeo relativamente alle politiche per la promozione della ricerca e dell'innovazione. Occasione particolarmente importante per il nostro Paese che purtroppo, anche per le difficoltà connesse ai vincoli stringenti di finanza pubblica, riesce a destinare alla ricerca e all'innovazione risorse più limitate rispetto a quelle stanziate dai maggiori partner dell'Unione europea. Evidenzia che la disponibilità di stanziamenti adeguati di provenienza europea costituisce, dunque, una esigenza imprescindibile per il nostro sistema. Ne consegue che il decisore politico, a partire dal Governo, tuttavia senza trascurare le competenze specifiche che il Parlamento può esercitare sulle iniziative adottate dalle istituzioni europee, è chiamato a valutare con la massima attenzione le possibili ricadute di queste iniziative e a intervenire perché l'Italia possa trarre il massimo vantaggio dai nuovi scenari delineati dalle proposte al nostro esame per quanto concerne la promozione dell'innovazione e della ricerca in Europa e l'individuazione degli strumenti più idonei allo scopo.
  Ricorda che Orizzonte Europa 2021-2027 non si limita ad aggiornare, nell'ambito del nuovo quadro finanziario, il programma Orizzonte 2020 attualmente vigente ma introduce una serie di importanti novità che si propongono di collocare l'Unione europea in una posizione di leader dal punto di vista scientifico, assumendo il dato costituito da una accelerazione della competizione a livello internazionale. Per questo motivo, nel nuovo programma Orizzonte Europa 2021-2027 si individuano come prioritari i settori di frontiera costituiti dalle tecnologie digitali, dalle tecnologie per la mobilità e per l'energia, con particolare riguardo ai trasporti puliti, l'alimentazione, la salute, con particolare riferimento alla lotta contro il cancro, dalle risorse naturali e della tutela dell'ambiente, a partire dalla rimozione della plastica dagli oceani.
  Per quanto concerne gli strumenti, si prevede l'istituzione di un Consiglio europeo per l'innovazione che dovrebbe svolgere le funzioni di sportello unico per il sostegno e la realizzazione di iniziative ad alto potenziale di innovazione. Si prospetta, inoltre, la crescita del sostegno assicurato agli Stati membri che registrano i maggiori ritardi in tema di innovazione; il libero accesso alle pubblicazioni e ai dati risultanti dalle ricerche finanziate a valere delle risorse stanziate dal programma Orizzonte Europa e la massimizzazione dei risultati conseguibili attraverso una sistematica collaborazione con altri programmi finanziati dall'Unione europea.
  Segnala che il dato più significativo da mettere in evidenza è costituito dall'incremento delle risorse stanziate a tale scopo che passerebbero dagli attuali 80 miliardi del programma Orizzonte 2020 a 100 miliardi, almeno stando alle proposte avanzate dalla Commissione europea.
  Si tratta, quindi, di un incremento assai consistente che testimonia positivamente lo sforzo compiuto dalla Commissione europea per sostenere con maggiore impegno un programma che già ha dato risultati positivi anche nel nostro Paese. A ciò deve poi aggiungersi la meritoria iniziativa adottata dal Parlamento europeo il quale, intervenendo sulla proposta della Commissione europea, ha raccomandato di aumentare ulteriormente le risorse a disposizione del programma Orizzonte Europa a 120 miliardi di euro. Tale ulteriore aumento, su cui allo stato non si è registrato ancora un consenso generalizzato da parte degli Stati membri, avrebbe il merito di rafforzare in misura ancora più significativa le risorse finanziare per sostenere la ricerca e l'innovazione in ambito europeo. A questo proposito ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo sulla posizione espressa dal Parlamento europeo, nonché una simulazione, ove disponibile, Pag. 36sull'impatto positivo che potrebbe derivarne per il sistema italiano della ricerca e dell'innovazione.
  La portata della questione può essere valutata considerando che nelle previsioni della Commissione europea il programma Orizzonte Europa dovrebbe favorire la creazione di 100 mila posti di lavoro nelle attività di ricerca e innovazione e assicurare un incremento del prodotto interno lordo compreso fra lo 0,08 per cento e lo 0,19 per cento annui.
  All'interno del programma Orizzonte Europa si colloca la proposta di decisione all'esame delle Commissioni che prospetta una nuova Agenda strategica per l'innovazione (ASI) nell'ambito della quale si prevede una modifica della disciplina relativa all'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). L'Istituto è un organo dell'Unione europea creato nel 2008 che opera sotto la supervisione della DG Istruzione della Commissione europea. L'Istituto non svolge direttamente attività di ricerca ma finanzia le comunità della conoscenza e dell'innovazione – le cosiddette CCI – i partenariati strutturati di imprese, gli istituti di ricerca e le università.
  Le CCI, nella visione della Commissione europea, costituiscono partenariati transfrontalieri che dovrebbero raggruppare operatori economici, istituti di istruzione e organismi di ricerca (il cosiddetto triangolo della conoscenza) attraverso lo svolgimento di attività di istruzione e formazione – master e dottorati –, la promozione di progetti innovativi anche alla luce delle potenzialità commerciali, la creazione di imprese e la diffusione di nuove iniziative imprenditoriali. Le CCI – ne esistono al momento otto, attive in campi diversi: dalle tecnologie digitali all'invecchiamento attivo – operano su base locale, con riferimento a specifiche aree geografiche, i cui quartieri generali sono dislocati tra i diversi Paesi dell'Unione europea. In sostanza, si tratta di poli di aggregazione nei quali le aziende lavorano in sinergia con le amministrazioni pubbliche, con le università e con i centri di ricerca.
  Ricorda che in Italia operano tre CCI, rispettivamente a Trento, a Roma e in Emilia Romagna. Dall'esperienza fin qui maturata sono scaturiti oltre seicento nuovi prodotti e servizi ad alto contenuto innovativo e più di 1200 startup si sono potute avvalere del sostegno dell'UE, con oltre 890 milioni di euro di investimenti esterni e più di seimila nuovi posti di lavoro.
  Nel rinviare alle considerazioni che saranno svolte dal collega della X Commissione per quanto concerne il dettaglio delle modifiche prospettate relativamente all'Agenda strategica per l'innovazione e all'EIT, conclude rilevando che l'importanza della materia trattata – che sarà nuovamente affrontata in ambito europeo nel prossimo Consiglio competitività del febbraio 2020 – giustifica lo svolgimento di un numero limitato di audizioni, tra cui quelle dei rappresentanti della CRUI e dei più autorevoli istituti di ricerca nazionali, per acquisire utili elementi di informazione e valutazione per un esame più approfondito delle proposte all'ordine del giorno.

  Andrea GIARRIZZO (M5S), relatore per la X Commissione, venendo più in dettaglio ai contenuti delle proposte di decisione e di regolamento in esame, segnala in primo luogo che, per quanto concerne l'Agenda strategia per l'innovazione (ASI), l'iniziativa della Commissione europea non si limita ad un aggiornamento della relativa disciplina alla luce del nuovo periodo di riferimento considerato. Vengono, infatti, prospettate diverse modifiche alla vigente normativa, di cui al regolamento n. 294 del 2008. In particolare, oltre ad assicurare una adeguata base giuridica per garantire la prosecuzione dell'attività dell'EIT a regime, si interviene sui settori su cui si dovrà concentrare prioritariamente l'attività dell'Istituto.
  Le modifiche prospettate dalla Commissione si basano anche sugli esiti di una consultazione pubblica che è stata condotta nella seconda metà del 2016 per acquisire informazioni e opinioni da una serie di soggetti qualificati sulle sfide e le Pag. 37opportunità in materia di ricerca e innovazione e sugli obiettivi cui dovrebbe rispondere in particolare l'EIT.
  Anche sulla base degli elementi raccolti, la Commissione europea è pervenuta alla convinzione che non debba essere stravolto l'impianto generale dell'Agenda strategia per l'innovazione ma occorra tuttavia aggiornarne ed estenderne le finalità anche assumendo la conseguente necessità di aumentarne la dotazione finanziaria.
  In particolare, per quanto concerne specificamente l'EIT, si ipotizza lo stanziamento di 3 miliardi di euro con un aumento di 600 milioni rispetto alla vigente Agenda strategica.
  Le modifiche prospettate si propongono, in primo luogo, di rafforzare le sinergie a livello europeo per evitare la frammentazione degli interventi e lo spreco di risorse così come duplicazioni e sovrapposizioni.
  A questo proposito, si sottolinea, in particolare, la necessità di uno stretto coordinamento fra l'attività dell'EIT e quella del Consiglio europeo per l'innovazione di cui si prevede l'istituzione. Si intende, inoltre, valorizzare il ruolo che potranno svolgere gli Istituti di istruzione superiore, gli IIS europei, attraverso attività di sostegno finanziario, consulenza e coaching. L'obiettivo indicato è di sostenere direttamente 750 istituti. Da ultimo, si intende aumentare l'impatto a livello regionale delle comunità della conoscenza e dell'innovazione attraverso un raccordo ancora più stretto con tutte le parti interessate e gli attori che possono essere coinvolti laddove si evidenzino significative potenzialità di crescita.
  Notevole attenzione è anche assegnata all'obiettivo di ridurre le disparità all'interno dell'UE in tema di capacità di innovazione attraverso un sistema regionale specificamente realizzato per i Paesi membri o associati che presentino un grado l'innovazione modesto o limitato, tra cui, purtroppo, anche l'Italia. Ricorda, in proposito, che, rispetto all'obiettivo stabilito dall'Unione europea del 3 per cento di PIL di spesa destinato alla ricerca e all'innovazione, a fine 2018 l'Ue a 28 si collocava al 2,12 per cento e l'Italia, purtroppo, soltanto all'1,39 per cento.
  Pesano sul dato italiano alcuni limiti strutturali risalenti costituiti, in primo luogo, dalle difficoltà di reperire nel bilancio pubblico tutte le risorse che sarebbero necessarie a causa delle politiche di contenimento della spesa che sono state realizzate negli anni e, in secondo luogo, dal particolare assetto dell'industria italiana per la netta prevalenza di imprese di piccola dimensione che spesso non dispongono di risorse adeguate per finanziare ambiziosi programmi di ricerca e innovazione. Ne consegue che il sistema economico nel suo complesso risente di un ritardo che si traduce in un andamento insoddisfacente della produttività, costituendo l'innovazione – e in particolare quella che consente di raggiungere la frontiera tecnologica come ampiamente confermato dalle analisi economiche da Solow in poi – il fattore decisivo per favorire un andamento più accentuato della curva dello sviluppo. Evidenzia che, in sostanza, si tratta di un complesso di modifiche che, pur partendo dal riconoscimento dei positivi risultati fin qui conseguiti, prospetta al contempo alcune significative novità che, in linea di massima, appaiono condivisibili.
  Ai fini di un'approfondita valutazione delle modifiche che vengono delineate dalle proposte all'esame delle Commissioni, ritiene necessario avvalersi di una puntuale interlocuzione con il Governo per conoscere quali posizioni ha fin qui assunto nei negoziati condotti in sede di Consiglio e in che termini valuta in particolare la richiesta avanzata dal Parlamento europeo di aumentare le risorse complessivamente a disposizione del programma Orizzonte Europa 2021-2027 dai 100 miliardi di euro proposti dalla Commissione europea a 120 miliardi, a fronte degli 80 miliardi dell'attuale programma Orizzonte 2020.
  A questo proposito conviene con la proposta prospettata dal collega della Commissione cultura di svolgere un numero limitato di audizioni di soggetti Pag. 38qualificati per acquisire utili elementi di valutazione sulle iniziative adottate dalla Commissione europea e sul loro potenziale impatto sul sistema italiano di ricerca e innovazione.

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40