CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 dicembre 2019
287.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Martedì 3 dicembre 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 9.40.

7-00263 Delmastro Delle Vedove: Sulla situazione in atto ad Hong Kong.
7-00379 Lupi: Sulla situazione in atto ad Hong Kong.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00054).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), ricordando che la risoluzione a sua firma n. 7-00263 è stata presentata il 18 giugno scorso, segnala che ha ritenuto di sottoscrivere anche la risoluzione Lupi e altri n. 7-00379 in quanto più articolata ed aggiornata agli ultimi sviluppi della situazione ad Hong Kong. Sottolinea, tuttavia, che anche il dispositivo della risoluzione a sua prima firma è tornato d'attualità alla luce delle improvvide dichiarazioni, da un lato, del Ministro Di Maio che, con riferimento alle manifestazioni di protesta ad Hong Kong, ha evocato il principio di non ingerenza; dall'altro, dell'Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia che ha ritenuto di censurare pubblicamente la decisione di alcuni parlamentari italiani di organizzare una iniziativa in collegamento online con Joshua Wong, uno dei leader della protesta. Pag. 12Evidenzia, inoltre, che la presentazione di più atti di indirizzo sul tema serve a testimoniare alle Autorità cinesi l'atteggiamento non accondiscendente del nostro Paese rispetto a questa grave ingerenza e che il Parlamento italiano è libero ed indipendente malgrado i tentativi di addomesticamento prevenienti dall'esterno. A suo avviso, occorre ribadire che l'Italia condanna senza esitazioni le brutali repressioni messe in atto dalle Autorità cinesi, nonché il tentativo, da parte dell'Ambasciatore cinese, di censurare le iniziative di rappresentanti politici italiani.

  Maurizio LUPI (MISTO-NCI-USEI), ringraziando i colleghi che hanno sottoscritto la risoluzione a sua prima firma n. 7-00379, nella consapevolezza che il gruppo Lega ha deciso di non sottoscriverla alla luce della mozione presentata in Aula, che sarà discussa a partire dal prossimo 16 dicembre, si dice a conoscenza della intenzione del Movimento 5 Stelle di presentare talune proposte di riformulazione, con particolare riferimento alla premessa dell'atto.
  Quanto alla risoluzione a sua prima firma, presenta una nuova formulazione volta ad aggiornare l'atto al continuo evolvere della situazione, soprattutto in riferimento alla approvazione da parte del Congresso degli stati Uniti, il 19 novembre scorso, dello Human Rights and Democracy Act, una legge che permette al Governo americano di imporre sanzioni contro funzionari cinesi e di Hong Kong responsabili di abusi dei diritti umani e dispone che il Dipartimento di Stato riconsideri ogni anno se lo status della relazioni tra Hong Kong e Cina giustifichi il mantenimento degli speciali rapporti commerciali e finanziari tra Hong Kong e gli Stati Uniti. Un ulteriore aggiornamento di rilievo attiene all'esito delle elezioni che si sono celebrate il 23 novembre in cui il fronte di opposizione democratica ha conquistato 278 seggi contro i 42 dei filo-cinesi (vedi allegato 1).
  Nel sottoporre la nuova formulazione della risoluzione innanzitutto all'attenzione dei colleghi cofirmatari, esprime soddisfazione per la reazione corale e bipartisan che ha fatto seguito alle dichiarazioni rese dall'Ambasciatore cinese in Italia e che potrebbe far presagire una ampia convergenza dei gruppi sul dispositivo dell'atto. Ribadendo che la linea del Governo italiano, indipendentemente dal colore politico, dovrebbe essere sempre ispirata ad alcuni princìpi irrinunciabili, tra i quali il rispetto dei diritti umani, e dichiarando la disponibilità ad accogliere ulteriori osservazioni dei colleghi, auspica che la risoluzione possa essere approvata con la più ampia maggioranza possibile, per dare un segnale di attenzione del Parlamento italiano alle legittime rivendicazioni dei manifestanti di Hong Kong.

  Valentino VALENTINI (FI), ringraziando il collega Lupi per il lavoro svolto, concorda con la nuova formulazione da lui testé presentata. Ai soli fini di una più puntuale e corretta rappresentazione dei fatti, con riferimento all'ultimo punto della premessa, propone di sostituire il riferimento al Governo cinese con quello all'Ambasciata cinese in Italia, considerato che è mancata fino ad oggi una presa di posizione ufficiale da parte del Governo di Pechino in reazione alle iniziative assunte da alcuni parlamentari italiani sull'audizione di protagonisti della protesta ad Hong Kong. A suo avviso, questa precisazione potrebbe facilitare una eventuale presa di distanza da parte del Ministero degli esteri della Repubblica Popolare rispetto alle dichiarazioni rese dal rappresentante diplomatico cinese in Italia, nonché eventuali scuse al Parlamento italiano.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), Gennaro MIGLIORE (IV) e Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), con riferimento alla risoluzione n. 7-00379, di cui sono cofirmatari, concordano sulla proposta di nuova formulazione, presentata dal collega Lupi, nonché su quella da ultimo proposta dal collega Valentini.

  Andrea ROMANO (PD) si associa alla proposta di riformulazione del collega Valentini, pur sottolineando che le dichiarazioni Pag. 13dell'Ambasciatore cinese – peraltro confermate in un articolo a sua firma pubblicato sul quotidiano La Repubblica – sono state, molto probabilmente, concordate con il proprio Ministero degli esteri.

  La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE esprime parere contrario alla risoluzione Delmastro Delle Vedove n. 7-00273 e parere favorevole sulla nuova formulazione della risoluzione Lupi e altri n. 7-00379.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), ricordando che, come anticipato dal collega Lupi, la mozione a sua prima firma n. 1-248 sarà discussa in Aula a partire da lunedì 16 dicembre prossimo, stigmatizza l'improvvisa accelerazione dei lavori della Commissione su un tema così delicato, sul quale il suo gruppo ha da tempo richiesto un ciclo di audizioni che avrebbe certamente coinvolto anche l'Ambasciatore cinese in Italia. Vista l'accelerazione derivante dalla calendarizzazione delle risoluzioni in titolo, propone che la Commissione proceda a svolgere le audizioni da tempo richieste dal gruppo Lega, anche nell'ottica di far sì che questo dibattito possa preparare al meglio il confronto che avrà luogo in Aula.

  Pino CABRAS (M5S), esprimendo apprezzamento per il dispositivo della nuova formulazione della risoluzione Lupi e altri n. 7-00379, evidenzia la necessità di apportare specifiche modifiche alla premessa, che diano conto della complessità della situazione di Hong Kong (vedi allegato 2). In particolare, ritiene opportuno precisare che anche i manifestanti si sono resi protagonisti di episodi censurabili, quali il blocco dei trasporti e gli attacchi violenti e indiscriminati contro le postazioni di polizia. Osserva, altresì, che l'attenzione della Commissione si è focalizzata sulla repressione dei movimenti di protesta a Hong Kong in ragione della particolare pregnanza di questo caso, ma non si deve trascurare che anche in altri Paesi del mondo – come in Bolivia, Ecuador e Cile, ma anche Libano, Egitto, Iraq ed Iran – analoghi movimenti di protesta sono stati soffocati dalla autorità di governo con altrettanta violenza.
  Preannuncia, fin da ora, il voto favorevole del suo gruppo sul dispositivo della nuova formulazione della risoluzione Lupi e altri n. 7-00379, nell'auspicio che possano essere accolte dai presentatori anche le modifiche da lui suggerite sulle premesse.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), ringraziando il collega Lupi per il lavoro svolto, considera la risoluzione n. 7-00379, come complessivamente riformulata, un punto di equilibrio condivisibile rispetto al dovere di condannare le violazioni dei diritti umani in atto ad Hong Kong. Riferendosi all'intervento del collega Cabras, rileva che manifestazioni di piazza di quella portata fanno emergere sempre frange violente, che si spiegano in parte anche in presenza di risposte particolarmente repressive da parte dei governi. Tuttavia, dato il forte sbilanciamento tra i mezzi di cui dispongono gli attivisti e quelli di cui può disporre un Paese come la Cina, le manifestazioni di piazza non possono giustificare la reazione fin dall'inizio sproporzionata da parte della polizia cinese, anche per non accentuare i rischi di radicalizzazione della protesta. A suo avviso, il contesto di Hong Kong non è, peraltro, assimilabile ad altri scenari, come quello siriano, nei quali le proteste di piazza sono state pesantemente condizionate da ingerenze esterne, degenerando in un conflitto aperto e tuttora in corso. Concorda con l'invito del collega Valentini rispetto alla formulazione di un dispositivo preciso e circoscritto rispetto ai fatti avvenuti.

  Pino CABRAS (M5S), rispondendo al collega Palazzotto a sostegno delle riformulazioni da lui proposte, sottolinea che in un atto che si propone la ricostruzione degli eventi, come quello a prima firma Lupi, non possono essere taciuti gli accadimenti di agosto, i blocchi imposti dai movimenti di protesta alla cittadinanza, senza con ciò nulla togliere alle responsabilità delle autorità cinesi.

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  Gennaro MIGLIORE (IV), associandosi ai ringraziamenti rivolti al collega Lupi, auspica che si possa procedere rapidamente all'approvazione della risoluzione n. 7-00379, come riformulata, per dare immediato riscontro della posizione del Parlamento italiano sulla situazione in atto ad Hong Kong. Al fine di ottenere un'approvazione a larga maggioranza, si dichiara disponibile a convergere su alcune delle proposte di riformulazione suggerite dal collega Cabras, ad eccezione della richiesta di sostituire le parole «attivisti pro democrazia» con la parola «manifestanti»: a suo avviso, occorre infatti riconoscere che il movimento di protesta di Hong Kong sta lottando per affermare i propri diritti di libertà e autodeterminazione contro un regime oppressivo e anti-democratico e che in questa dinamica pro democrazia la figura di Joshua Wong ha un ruolo innegabile. Non comprende, inoltre, le ragioni che hanno indotto il collega Cabras a sopprimere il riferimento alla lettera indirizzata al Papa da un giovane di Hong Kong, citata in premessa.

  Maurizio LUPI (MISTO-NCI-USEI), esprimendo apprezzamento per il parere favorevole del Governo sulla risoluzione a sua prima firma n. 7-00379, come riformulata, rivolgendosi ai colleghi della Lega sottolinea che l'approvazione di questo atto di indirizzo non inficia in alcun modo, ma anzi costituisce un utile contributo al dibattito in Aula sulla mozione Formentini e altri n. 1-248, né esclude che possano essere organizzate nei prossimi giorni apposite audizioni per approfondire il tema. Ricorda, inoltre, di essersi attivato per primo, peraltro senza successo da parte dell'allora maggioranza, durante il precedente Governo Conte per svolgere audizioni sulla situazione ad Hong Kong, apparsa grave fin dall'inizio. Dunque, non solo non è possibile parlare di accelerazione ma la Commissione sembra essersi attivata con grande ritardo sulla questione. Accogliendo la proposta di modifica suggerita dal collega Valentini e ribadendo il proprio impegno nella ricerca del compromesso al più alto livello possibile, osserva che in politica estera non si negozia arretrando a forza di distinguo, ma fissando paletti, utili a definire l'identità di un Paese e a conferire dignità alla sua azione: per questo non ritiene accoglibili le riformulazioni proposte dal collega Cabras laddove esse lascino sottendere una sorta di timore reverenziale nei confronti del Governo cinese, anche se giustificato dalla volontà di salvaguardare taluni interessi economici. Per tali ragioni certamente non accetta di ridefinire gli attivisti come meri individui, quasi che si tratti di persone casualmente coinvolte dalla protesta e non siano invece portatrici di istanze di difesa della democrazia e dei diritti fondamentali. A suo avviso, l'universalità dei diritti umani non può mai essere subordinata a tali interessi, né essere edulcorata in nome di una eccessiva cautela diplomatica. Ribadendo l'opportunità di approvare unanimemente almeno il dispositivo della risoluzione, segnala la possibilità di procedere ad una votazione per parti separate.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), ringraziando i colleghi Lupi e Delmastro delle Vedove per l'impegno profuso nell'interesse di tutti rispetto al tema oggetto degli atti di indirizzo in titolo, si associa all'auspicio di una approvazione unanime, senza ricorrere alla votazione per parti separate, della risoluzione Lupi e altri n. 7-00379, come riformulata, preannunciando il voto di astensione del suo gruppo sulla risoluzione Delmastro delle Vedove e altri n. 7-00263. Rileva, altresì, che le elezioni dei distretti di Hong Kong tenutesi il 23 novembre hanno registrato l'indiscussa affermazione del fronte di opposizione democratica, a conferma dell'ampio supporto su cui possono contare le legittime rivendicazioni dei manifestanti e della necessità di condannare senza esitazioni la violenta repressione messa in atto dalle autorità cinesi. Per tali ragioni auspica da parte del collega Cabras disponibilità rispetto alla formulazione della risoluzione di cui è cofirmataria.

  Pino CABRAS (M5S) chiarisce il rischio di definire i manifestanti come «attivisti Pag. 15pro democrazia», dal momento che in altri contesti – ad esempio, in Ucraina – i movimenti di protesta hanno fatto emergere pericolose frange estremiste, che nulla hanno a che fare con i princìpi della democrazia e dello stato di diritto. Pur sottolineando, quindi, l'opportunità di utilizzare una definizione più neutra, si dichiara disponibile ad accedere alla proposta di compromesso avanzata dal collega Lupi e all'appello della collega Quartapelle Procopio, al fine di convergere su un testo condiviso. Apprezza in particolare la convergenza dei gruppi verso formulazioni che circoscrivano al meglio gli accadimenti delle ultime settimane.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), considerando aberrante che il Governo esprima parere contrario su una risoluzione – quella a sua firma – che condanna la repressione violenta del Governo cinese, stigmatizza che la rappresentante dell'Esecutivo non abbia motivato tale parere: questo atteggiamento elusivo sottende, a suo avviso, un'inaccettabile deferenza verso un non meglio definito «contesto antropologico cinese». Ringraziando il collega Cabras per aver accettato la definizione «attivisti pro democrazia», che in tale modo è palesemente andato contro le proprie convinzioni più profonde, ritiene non condivisibili le ulteriori proposte di riformulazione da lui suggerite. In generale, esprime amarezza per la mancata condanna da parte dell'Esecutivo rispetto all'operato del Governo cinese ad Hong Kong e che il Ministro Di Maio ha giustificato invocando il principio di non ingerenza, lo stesso che l'Ambasciatore cinese non ha rispettato quando ha condannato iniziative assunte da parlamentari italiani.

  Marta GRANDE, presidente, rispetto agli auspici affinché la Commissione possa deliberare già in questa seduta sugli atti di indirizzo in titolo, avvisa che alcuni colleghi qui presenti dovranno a breve assentarsi per partecipare alla seduta costitutiva della Commissione d'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone di votare sulle proposte di risoluzione in esame e posticipare al termine della seduta antimeridiana dell'Aula lo svolgimento degli ulteriori punti all'ordine del giorno.

  La Commissione concorda.

  Laura BOLDRINI (PD), associandosi agli interventi di taluni colleghi, sottolinea l'importanza che il Parlamento italiano si esprima con un atto di indirizzo al Governo su quella che a buon diritto è considerata la più imponente manifestazione pro-democrazia degli ultimi decenni.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), stigmatizzando nuovamente l'eccessiva rapidità della discussione in corso, preannuncia il voto favorevole del gruppo Lega sulla risoluzione Delmastro delle Vedove n. 7-00263, come pure sulla risoluzione Lupi e altri n. 7-00379, come riformulata, pur ribadendo il proprio convincimento sulla scarsa incisività dell'atto in assenza di un adeguato ciclo di audizioni e precisando di non averlo sottoscritto solo a seguito della calendarizzazione in Aula della mozione a sua prima firma n. 1-248. Sottolinea, altresì, la necessità che il nostro Paese riaffermi, anche attraverso la condanna della repressione messa in atto dal Governo cinese, la sua fedeltà all'Alleanza atlantica.

  Gennaro MIGLIORE (IV) e Pino CABRAS (M5S) preannunziano il voto contrario dei rispettivi gruppi sulla risoluzione Delmastro delle Vedove n. 7-00263.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge la risoluzione Delmastro delle Vedove n. 7-00263 e approva la risoluzione Lupi e altri n. 7-00379, come riformulata, che assume il n. 8-00054 (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 10.30.

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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 3 dicembre 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 13.45.

DL 111/2019: Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229.
C. 2267 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cristian ROMANIELLO (M5S), relatore, ricorda che il provvedimento, assegnato in sede referente presso la Commissione Ambiente, è calendarizzato in Assemblea a partire da venerdì prossimo, 6 dicembre.
  In via generale, segnala che il decreto-legge concorre a realizzare uno dei punti più qualificanti dell'attuale programma di Governo, il Green New Deal, che comporta un radicale cambio di paradigma culturale e inserisce la protezione dell'ambiente e della biodiversità tra i princìpi fondamentali del nostro sistema.
  Rileva che il tema dei cambiamenti climatici è da tempo al centro dell'agenda internazionale: nel corso dell'ultimo vertice delle Nazioni Unite dedicato al tema, svoltosi a New York il 23 settembre scorso, anche sulla base dei dati contenuti nel rapporto elaborato da 66 ricercatori, è stato evidenziato che le emissioni globali stanno raggiungendo livelli record; gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi e le temperature invernali dell'Artide sono salite di 3 gradi centigradi dal 1990. Il livello dei mari sta salendo, le barriere coralline stanno morendo e si iniziano a vedere gli effetti, potenzialmente letali, del cambiamento climatico sulla salute a causa dell'inquinamento dell'aria, delle ondate di calore e dei rischi sulla sicurezza alimentare.
  Sottolinea che di fronte a tali minacce i leader di 66 Paesi, 102 città e 93 imprese multinazionali, convenuti a New York, si sono impegnati a raggiungere zero emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, un obiettivo fissato dagli scienziati per contenere il riscaldamento della Terra nei limiti fissati dall'accordo di Parigi del 2015. In particolare, la Cina si è impegnata a ridurre fino a 12 miliardi di tonnellate di emissioni globali, promuovendo l'uso delle energie rinnovabili; l'Unione europea ha annunciato che almeno il 25 per cento del prossimo bilancio sarà destinato a interventi per combattere il cambiamento climatico. La stessa Federazione russa – il quarto più grande inquinatore al mondo – con una risoluzione del Premier Medvedev ha deciso di attuare l'accordo di Parigi sul clima, pur senza tecnicamente ratificarlo.
  Evidenzia che il Governo italiano intende assumere una posizione di leadership in Europa e nel mondo nel quadro di questa «svolta verde», orientando il sistema produttivo verso il Green New Deal attraverso meccanismi incentivanti.
  Più in dettaglio, osserva che il decreto-legge interviene con misure urgenti in tutti i settori considerati vulnerabili ai cambiamenti climatici: acqua, agricoltura, biodiversità, costruzioni ed infrastrutture, energia, prevenzione dei rischi industriali rilevanti, salute umana, suolo ed usi correlati, trasporti. La logica è quella di incentivare comportamenti ed azioni virtuose programmando una serie di interventi multilivello, idonei a coinvolgere tutti gli attori responsabili (e quindi le amministrazioni ma anche i cittadini). Le azioni dovranno essere realizzate in tempi brevi e secondo una programmazione che evidenzi le responsabilità degli interventi, in modo che, al termine del periodo indicato, si possano effettivamente verificare i risultati, misurare l'efficacia delle azioni poste in essere, attribuire meriti e demeriti Pag. 17e, infine, stabilire una nuova strategia di intervento che sia effettivamente calibrata sugli obiettivi non ancora raggiunti.
  Segnala che il testo del provvedimento in esame, come modificato dal Senato, consta di 16 articoli.
  L'articolo 1, disciplina l'approvazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria, delineandone i contenuti e definendo l'obbligo delle amministrazioni pubbliche di conformarsi agli obiettivi da esso fissati. Istituisce, inoltre, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica, un tavolo permanente interministeriale per l'emergenza climatica, specificandone la composizione e le funzioni.
  L'articolo 1-bis, inserito dal Senato, reca la ridenominazione del CIPE, che diventa, a decorrere dal 1o gennaio 2021, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS).
  L'articolo 1-ter, introdotto dal Senato, istituisce un fondo denominato «Programma #iosonoAmbiente», con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022, finalizzato ad avviare campagne di informazione, formazione e sensibilizzazione sulle questioni ambientali nelle scuole di ogni ordine e grado.
  L'articolo 2, istituisce un fondo per finanziare un «bonus mobilità» per l'acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale, per l'utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale e di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché progetti per la creazione, il prolungamento, l'ammodernamento e la messa a norma di corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale. Il Fondo ha una dotazione finanziaria complessiva di 255 milioni di euro, così suddivisa: 5 milioni per il 2019, 70 milioni per il 2020 e per il 2021, 55 milioni per il 2022, 45 milioni per il 2023 e 10 milioni per l'anno 2024
  L'articolo 3 autorizza la spesa di 20 milioni di euro (10 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021) per il finanziamento di progetti sperimentali – presentati dai comuni con più di 50 mila abitanti interessati dalle procedure di infrazione dell'Unione europea sulla qualità dell'aria – per la realizzazione o l'implementazione del servizio di trasporto scolastico con mezzi di trasporto ibridi o elettrici.
  L'articolo 4 prevede il finanziamento di un programma sperimentale per la riforestazione delle città metropolitane, per un importo di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. È previsto altresì che tra i criteri per l'affidamento della realizzazione delle opere di gestione del demanio fluviale e di contrasto al dissesto idrogeologico siano introdotti il rimboschimento delle fasce ripariali e delle aree demaniali fluviali, laddove ritenuto necessario per prevenire il rischio idrogeologico.
  L'articolo 4-bis, inserito nel corso dell'esame presso il Senato, istituisce, nello stato di previsione del Ministro delle politiche agricole, un Fondo volto a incentivare interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento attuati dalle imprese agricole e forestali, con dotazione pari ad 1 milione di euro per il 2020 e a 2 milioni di euro per il 2021. Il fine è quello di favorire la tutela ambientale e paesaggistica e per contrastare il dissesto idrogeologico nelle aree interne e marginali del Paese.
  L'articolo 4-ter, introdotto nel corso dell'esame in Senato, istituisce nel territorio di ciascun parco nazionale la Zona economica ambientale (Zea), all'interno della quale sono previste – nel limite delle risorse disponibili e nel rispetto delle norme europee sugli aiuti di stato – forme di sostegno ad imprese nuove o esistenti impegnate in programmi o investimenti compatibili con l'ambiente.
  L'articolo 4-quater, anch'esso inserito dal Senato, prevede l'istituzione del Programma Italia Verde, in base al quale viene assegnato annualmente il titolo di «Capitale verde d'Italia» ad una città italiana capoluogo di provincia, sulla base di un'apposita procedura di selezione. Le città capoluogo che intendo candidarsi devono presentare un dossier che raccoglie Pag. 18progetti cantierabili volti a: incrementare la sostenibilità delle attività urbane; migliorare la qualità dell'aria e della salute pubblica; promuovere la mobilità sostenibile e l'economia circolare con l'obiettivo di favorire la transizione ecologica. Tali progetti saranno finanziati dal Ministero dell'ambiente nell'anno del conferimento del titolo, nel limite di 3 milioni di euro.
  L'articolo 4-quinquies, introdotto nel corso dell'esame al Senato, prevede incentivi ai Comuni che installano eco-compattatori per la riduzione dei rifiuti in plastica, attraverso l'istituzione di uno specifico Fondo, denominato «Programma sperimentale Mangiaplastica», nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con una dotazione complessiva di 27 milioni di euro per il periodo 2019-2024.
  L'articolo 5 disciplina la nomina e le attività dei Commissari unici per la realizzazione degli interventi in materia di discariche abusive e di acque reflue volti a risolvere determinate procedure di infrazione avviate dall'Unione europea.
  L'articolo 5-bis – introdotto nel corso dell'esame presso il Senato – posticipa di tre anni il termine (che diversamente scadrebbe il 31 dicembre 2019) per lo svolgimento dell'attività dell'Unità tecnico-amministrativa operante presso la Presidenza del Consiglio dei ministri al fine di consentire il completamento delle attività amministrative, contabili e legali conseguenti alle pregresse gestioni commissariali e di amministrazione straordinaria nella gestione dei rifiuti nella regione Campania.
  Sottolinea che l'articolo 5-ter, introdotto durante l'esame al Senato, afferisce alle competenze della Commissione Affari esteri e comunitari e prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'ambiente, del programma sperimentale «Caschi verdi per l'ambiente» per il raggiungimento delle seguenti finalità: realizzazione, d'intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di iniziative di collaborazione internazionale volte alla tutela e salvaguardia ambientale delle aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito internazionale per il particolare pregio naturalistico, anche rientranti nelle riserve di cui al programma «L'uomo e la biosfera» (MAB), un progetto scientifico intergovernativo avviato dall'UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile; contrasto degli effetti derivanti dai cambiamenti climatici.
  Segnala che nella relazione illustrativa del disegno di legge di bilancio per il 2020 viene ribadito che «entro giugno 2020, andrà messo a sistema il programma dei c.d. Caschi verdi per l'ambiente, al fine di realizzare un progetto specifico in ambito UNESCO di valorizzazione dell’expertise nazionale ed internazionale delle qualità delle professionalità italiane».
  Rileva che per il finanziamento del programma «Caschi verdi per l'ambiente» la disposizione in esame autorizza la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Viene altresì disciplinata la copertura degli oneri conseguenti, prevedendo che agli stessi si provveda mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della legge n. 120 del 2002, di ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, con la quale si è autorizzata la spesa annua di 68 milioni di euro a decorrere dall'anno 2003.
  Osserva che l'articolo 6 reca disposizioni in materia di pubblicità dei dati ambientali, in attuazione delle previsioni della Convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni ambientali, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, sottoscritta il 25 giugno 1998 e ratificata dall'Italia con la legge n. 108 del 2001.
  Evidenzia che l'articolo 7 riconosce, in via sperimentale, un contributo a fondo perduto – nel rispetto della legislazione dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato «de minimis» – a favore di esercenti commerciali di vicinato o di media struttura per incentivare la vendita di detergenti Pag. 19o prodotti alimentari, sfusi o alla spina. Con modifica approvata dal Senato, si propone di estendere il contributo agli esercenti di grande struttura. Il limite massimo di spesa è pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
  Rileva che l'articolo 8 prevede il differimento dal 15 ottobre 2019 (corrispondente alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame) al 15 gennaio 2020 del termine: per il pagamento dei tributi non versati per effetto delle sospensioni disposte, nel tempo, in seguito agli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016; per l'effettuazione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria, sospesi in seguito ai medesimi eventi sismici.
  Sottolinea che l'articolo 8-bis, introdotto durante l'esame presso il Senato, prevede che le disposizioni in esame si applichino alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e le relative disposizioni di attuazione, anche con riferimento alla legge costituzionale n. 3 del 2001.
  Alla luce di queste considerazioni, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Paolo FORMENTINI (LEGA) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere dal momento che il provvedimento in esame si caratterizza per le misure poco incisive e le notevoli criticità, evidenziate dai colleghi del gruppo Lega nel corso dell'esame in sede referente presso la Commissione di merito.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 3 dicembre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.20.

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