CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 novembre 2019
277.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 168

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 20 novembre 2019.

Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale.
C. 1008 L'Abbate, C. 1009 D'Alessandro e C. 1636 Viviani.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 9.45 alle 10.15.

Pag. 169

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.

  La seduta comincia alle 15.

DL 124/2019: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.

(Parere alla VI Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 novembre 2019.

  Filippo GALLINELLA, presidente e relatore, comunica che il gruppo M5S, il gruppo PD e il gruppo Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta di ieri l'onorevole Cenni, in sua sostituzione, ha illustrato una proposta di parere favorevole con alcune condizioni ed osservazioni (vedi allegato 1).

  Maria Cristina CARETTA (FDI) preannuncia il voto di astensione del gruppo Fratelli d'Italia sulla proposta di parere predisposta dal relatore. Esprime infatti la contrarietà del suo gruppo alle disposizioni contenute nell'articolo 5 del decreto-legge in esame, che, incrementando gli adempimenti burocratici e riducendo la capacità delle cisterne di carburante, penalizzano fortemente il comparto agricolo. Ritiene inoltre che la previsione del limite all'utilizzo del contante, di cui all'articolo 18 del decreto-legge, lungi dall'essere un'efficace misura di contrasto all'evasione fiscale, costituisca una vera e propria vessazione nei confronti dei piccoli commercianti, senza peraltro colpire i grandi evasori.

  Guido GUIDESI (LEGA) rileva come la proposta di parere predisposta dal relatore non affronti in maniera incisiva i numerosi profili problematici recati dal provvedimento in esame con riferimento alle sue implicazioni per il comparto primario, i cui effetti danneggeranno pesantemente tutte le aziende, incluse quelle agricole.
  Preannuncia pertanto il voto contrario del gruppo Lega sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Maria SPENA (FI), nel preannunciare il voto contrario del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere elaborata dal relatore, esprime il rammarico per la mancanza di misure significative a favore del settore agricolo nel provvedimento in esame. Manifesta inoltre la propria contrarietà rispetto alle disposizioni introdotte dall'articolo 5 del decreto-legge in materia di accise sui carburanti. Valuta invece come unico aspetto positivo l'articolo 41 comma 2, che prevede la concessione di garanzie a titolo gratuito a favore delle imprese agricole, tra l'altro, per lo sviluppo di tecnologie innovative.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni del relatore (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 15.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.

  La seduta comincia alle 15.10.

  Filippo GALLINELLA, presidente, in considerazione dell'indisponibilità di canali Pag. 170sulla web-tv della Camera dei deputati, comunica che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità dell'odierna seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.

5-03154 Maglione: Iniziative del Governo sulla revoca del Commissario liquidatore del Consorzio Agrario Provinciale di Benevento.

  Pasquale MAGLIONE (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Pasquale MAGLIONE (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario dalla quale emerge che sono in corso le procedure per il perfezionamento del decreto interministeriale di competenza del MISE e del MIPAAF per la nomina del nuovo Commissario liquidatore del Consorzio Agrario Provinciale di Benevento. Evidenzia, infatti, come tale passaggio sia funzionale ad assicurare la continuità di azione ad un organismo che svolge un ruolo fondamentale per l'economia a prevalenza agricola del territorio della provincia di Benevento.

5-03155 Caretta: Iniziative del Governo volte a contrastare la diffusione della Vespa Velutina.

  Maria Teresa BALDINI (FDI), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maria Teresa BALDINI (FDI), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo nella parte in cui ha evidenziato che il problema della Vespa Velutina è all'attenzione del Dicastero agricolo già da tempo, sia sotto il profilo ambientale, sia sotto quello economico. Sottolinea tuttavia la mancanza della figura professionale del tecnico apistico necessaria per effettuare un efficace monitoraggio che a oggi viene realizzato solo sulla base delle segnalazioni fatte dai piccoli apicoltori. Rileva inoltre l'urgenza di predisporre un protocollo che coinvolga il MIPAAF e il Ministero dell'ambiente ai fini della predisposizione di un intervento organico e coordinato tra i vari organi competenti di contenimento e di eradicazione della Vespa Velutina.

5-03156 Manzato: Sulla revisione dei criteri utilizzati per il calcolo del prelievo supplementare del latte.

  Franco MANZATO (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Franco MANZATO (LEGA), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario L'Abbate che evidenzia, ancora una volta, l'incapacità dello Stato italiano di affrontare la questione della riassegnazione delle quote latte non ripartite, che si trascina da moltissimo tempo e che ha delle ricadute pesanti sia dal punto di vista economico che sociale. Rammentato che la Corte di Giustizia dell'Unione europea ha bocciato il metodo scelto dall'Italia per la riassegnazione delle quote non ripartite, sottolinea l'urgenza di un rapido intervento a tutela delle imprese agricole, alcune delle quali sono, purtroppo, fallite, in quanto Pag. 171danneggiate dall'errata applicazione del metodo di calcolo. Ricorda, infine, che il Governo, nella persona del Presidente del Consiglio, aveva assicurato la propria volontà di intervenire sul piano politico a livello di istituzioni europee per risolvere la vicenda in esame.

5-03158 Cenni: Iniziative volte a garantire la funzionalità del CREA.

  Susanna CENNI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Susanna CENNI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, dalla quale emerge che, ad avviso dello stesso esecutivo, il CREA svolge un ruolo strategico. Esprime inoltre apprezzamento per l'intenzione manifestata dal Governo di procedere a una stabilizzazione complessiva del personale, procedendo anche ad avviare la procedura per la nomina del nuovo direttore generale. Raccomanda infine al Governo di vigilare, per quanto di competenza, con grande attenzione sulle attività poste in essere dal CREA, in modo da superare le criticità fin qui emerse nella gestione dell'ente ed assicurare la massima coerenza delle scelte dallo stesso operate con gli obiettivi istituzionali dell'ente.

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che, su richiesta del presentatore e d'intesa con il rappresentante del Governo, lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-03157 Nevi è rinviata ad altra seduta.
  Dichiara infine concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.30.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1306/2013 per quanto riguarda la disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e il regolamento (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda la flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020, corredata dal relativo allegato.
COM(2019) 580 final.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Filippo GALLINELLA, presidente e relatore, comunica che il gruppo M5S, il gruppo PD e il gruppo Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Prima di illustrare il contenuto della proposta di regolamento in esame, che si compone di tre articoli ed è corredata da un allegato, osserva preliminarmente che, tenuto conto del prolungarsi dei negoziati tra gli Stati membri sulle proposte legislative per la nuova politica agricola comune (PAC) 2021-2027, che potrebbe ritardarne l'approvazione e il successivo avvio a partire dal 2021, la Commissione europea ha deciso di adottare alcune iniziative volte a definire il regime da applicare, per un periodo transitorio, in attesa della definitiva approvazione della riforma della PAC 2021-2027.
  Segnala, a tale proposito, che il regime transitorio è completato dalla proposta di regolamento COM(2019)581 – il cui esame sarà avviato dalla Commissione nella seduta Pag. 172di martedì prossimo – che stabilisce disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nell'anno 2021 e che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 229/2013 e (UE) n. 1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la loro distribuzione nell'anno 2021 e i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le loro risorse e la loro applicabilità nell'anno 2021.
  Venendo al contenuto della proposta di regolamento in titolo, rileva che essa intende fissare regole per quanto concerne l'erogazione delle risorse del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) con riferimento all'anno 2020, con effetti finanziari sull'anno 2021, tenendo conto dell'ammontare complessivo prospettato dalla Commissione europea per la futura PAC nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale dell'UE 2021-2027, che, tuttavia, non è ancora entrato in vigore, ma sul quale sono in corso i negoziati.
  Ricorda, a tal proposito, che le proposte legislative per la PAC 2021-2027 (COM(2018)392 final, COM(2018)393 final e COM(2018)394 final), presentate nell'ambito del pacchetto di misure recanti il Quadro finanziario pluriennale dell'UE 2021-2027, sono tuttora in corso di esame presso la Commissione Agricoltura.
  Segnala, altresì, che nei negoziati in corso le posizioni degli Stati membri appaiono particolarmente distanti per quanto riguarda la dotazione finanziaria complessiva proposta per la nuova PAC, che subirebbe una riduzione rispetto alla programmazione in corso. Il Governo italiano è contrario a tale riduzione e si è espresso nel senso di mantenere la dotazione della futura PAC almeno al livello di quella attuale; inoltre, il Governo italiano è contrario al meccanismo della convergenza esterna dei pagamenti diretti, cioè il progressivo riallineamento del valore dei pagamenti per ettaro verso la media UE.
  La proposta in esame intende, quindi, apportare modifiche a due atti legislativi della PAC vigente: il regolamento (UE) n. 1306/2013 e il regolamento (UE) n. 1307/2013.
  Con riguardo al finanziamento della PAC, la Commissione ritiene necessario apportare modifiche al regolamento (UE) n. 1306/2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune (regolamento orizzontale) per garantire che il meccanismo di disciplina finanziaria, che consente di rispettare il massimale fissato dal regolamento sul quadro finanziario pluriennale, possa continuare ad applicarsi per gli esercizi finanziari successivi al 2020.
  Con riferimento ai pagamenti diretti, il regolamento (UE) 2019/288 ha modificato il regolamento (UE) n. 1307/2013 recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune (regolamento sui pagamenti diretti), al fine di estendere la flessibilità tra i pilastri prevista per gli anni civili 2015-2019 all'anno civile 2020/esercizio finanziario 2021. Tale regolamento ha stabilito gli importi da trasferire dalla dotazione per lo sviluppo rurale (FEASR) alla dotazione per i pagamenti diretti (FEAGA) sotto forma di percentuale dell'importo destinato al sostegno finanziato a titolo del FEASR nell'esercizio finanziario 2021 dalla normativa dell'Unione adottata dopo l'adozione da parte del Consiglio del pertinente regolamento ai sensi dell'articolo 312, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).
  La normativa pertinente dell'Unione potrebbe non essere stata ancora adottata nel momento in cui gli Stati membri devono comunicare la propria decisione di trasferimento. Per consentire l'applicazione della flessibilità dallo sviluppo rurale ai pagamenti diretti, la Commissione ritiene opportuno stabilire l'importo massimo che può essere trasferito sulla base di un importo fisso e non di una percentuale. Di conseguenza, e poiché l'importo disponibile come pagamenti diretti ha un impatto sulle scelte degli Stati membri in Pag. 173materia di sostegno accoppiato facoltativo comunicate nell'agosto 2019, per la Commissione gli Stati membri dovrebbero avere anche la possibilità di rivedere la decisione di agosto sul sostegno accoppiato facoltativo.
  Segnala che secondo la Commissione europea, la proposta di regolamento ha carattere di urgenza e andrebbe adottata entro la fine del 2019.
  Quanto al contenuto delle singole disposizioni, rilevo che l'articolo 1 reca le modifiche agli articoli 16, paragrafo 1, e 26, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1306/2013.
  Fa presente che a norma dell'articolo 16, paragrafo 1, vigente, il massimale annuo delle spese nell'ambito del FEAGA è costituito dagli importi massimi fissati per tale Fondo dal regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il Quadro finanziario pluriennale 2014-2020; inoltre, a norma dell'articolo 26, paragrafo 1, vigente, deve essere determinato, ove necessario, un tasso di adattamento della disciplina finanziaria al fine di garantire il rispetto dei massimali annuali fissati nel regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 per il finanziamento delle spese di mercato e dei pagamenti diretti 2014-2020.
  Considerato che il regolamento (UE) n. 1311/2013 stabilisce soltanto i massimali per gli esercizi finanziari applicabili al periodo 2014-2020, la Commissione europea, al fine di garantire il rispetto del massimale per il finanziamento delle spese di mercato e dei pagamenti diretti anche nel periodo successivo al 2020, propone di modificare il riferimento giuridico dei suddetti articoli 16 e 26 affinché includano anche il regolamento che stabilisce il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, sul quale sono tuttora in corso i negoziati.
  L'articolo 2 reca le modifiche agli articoli 14, paragrafo 2, sesto comma, e 53, paragrafo 6, del regolamento (UE) n. 1307/2013 e vi inserisce, altresì, l'allegato VI-bis.
  L'articolo 14, paragrafo 2, sesto comma, vigente, così come modificato dal regolamento (UE) n. 2019/288, prevede che gli Stati membri possono ricorrere alla flessibilità tra pilastri (trasferimento opzionale di fondi tra i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale) per gli anni civili dal 2014 al 2020, quest'ultimo corrispondente all'esercizio finanziario 2021.
  Gli Stati membri sono tenuti a comunicare, entro il 31 dicembre 2019, la percentuale della propria dotazione per i pagamenti diretti che intendono trasferire alla dotazione per lo sviluppo rurale per l'anno civile 2020; in seguito, dovranno comunicare la percentuale della dotazione per lo sviluppo rurale che propongono di trasferire alla dotazione per i pagamenti diretti per l'anno civile 2020. Le dotazioni per i pagamenti diretti per l'anno civile 2020 sono già stabilite nel regolamento (UE) n. 1307/2013; tuttavia, le corrispondenti dotazioni per lo sviluppo rurale per l'esercizio finanziario 2021 potrebbero non essere state ancora fissate alla fine del 2019 e, pertanto, gli Stati membri non avrebbero alcuna base per comunicare la percentuale di trasferimento dallo sviluppo rurale ai pagamenti diretti.
  Al fine di mantenere la possibilità per gli Stati membri di trasferire fondi tra i due pilastri, la Commissione europea propone di sostituire la percentuale di trasferimento con importi massimi assoluti, fissati nell'Allegato VI-bis alla proposta di regolamento in esame, basati sulle attuali percentuali massime previste dall'articolo 14, paragrafo 2, e sulla dotazione per lo sviluppo rurale proposta dalla Commissione europea per il post-2020 (proposta di regolamento COM(2018)392, sulla quale sono tuttora in corso i negoziati).
  Osserva che per l'Italia gli importi che possono essere resi disponibili per l'anno civile 2020, sotto forma di pagamenti diretti, non sarebbero suscettibili di essere superiori ad euro 190.546.556.
  Fa presente che, a norma dell'articolo 53, paragrafo 6, vigente, gli Stati membri avevano la possibilità di rivedere, entro il 1o agosto 2019, la percentuale del massimale nazionale per i pagamenti diretti che intendono assegnare al sostegno accoppiato facoltativo, nonché le corrispondenti decisioni dettagliate di sostegno a partire dal 2020. D'altra parte, gli Stati membri Pag. 174saranno tenuti a comunicare solo entro il 31 dicembre 2019, o poco dopo, i trasferimenti tra pilastri che incidono sui massimali nazionali per i pagamenti diretti per l'anno civile 2020. Di conseguenza, gli Stati membri che applicano la flessibilità tra i pilastri non conoscevano ancora, al 1o agosto 2019 (ossia al momento della revisione del sostegno accoppiato facoltativo), il massimale nazionale definitivo per i pagamenti diretti per l'anno civile in questione e ciò potrebbe comportare incongruenze nell'ambito della decisione sul sostegno accoppiato facoltativo, nonché il mancato rispetto del massimale di bilancio.
  La Commissione europea propone che gli Stati membri abbiano la possibilità di rivedere e comunicare la loro decisione relativa al sostegno accoppiato facoltativo al momento di decidere sulla flessibilità tra i pilastri, ossia entro la fine del 2019 o poco dopo.
  L'articolo 3 reca, infine, le disposizioni per l'entrata in vigore della proposta di regolamento.
  In conclusione, fa presente che la Commissione svolgerà un ciclo di audizioni sulla proposta di regolamento in oggetto e sulla proposta di regolamento COM(2019)581, il cui esame, come anticipato all'inizio della sua relazione, inizierà la prossima settimana.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 16.

Disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura.
C. 982 Gallinella e abb.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2019.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S, il gruppo PD e il gruppo Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta del 9 ottobre scorso il relatore, onorevole Cadeddu, aveva presentato un ulteriore nuovo testo della proposta di legge C. 982, sul quale aveva poi avuto luogo un dibattito, con particolare riferimento all'articolo 22, in materia di controllo della fauna selvatica.

  Luciano CADEDDU (M5S), relatore, propone alla Commissione di adottare quale testo base un ulteriore nuovo testo della proposta di legge C. 982, dal quale è stato espunto l'articolo 22, che reca disposizioni di semplificazione in materia di controllo della fauna selvatica. Su tale tema auspica che la Commissione possa svolgere un approfondimento in altra sede.

  Chiara GAGNARLI (M5S), rammentata la pregevole finalità della proposta di legge in esame di introdurre misure di semplificazione nel comparto agricolo, rispondendo a un'esigenza particolarmente avvertita dall'intero settore, si esprime a favore dell'adozione del testo base, predisposto dal relatore al fine di proseguire l'esame del provvedimento. Concorda, infatti, con il relatore sull'opportunità di Pag. 175affrontare la questione del controllo della fauna selvatica in un contesto diverso da quello dell'esame della proposta di legge in titolo.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA) manifesta la propria netta contrarietà all'espunzione dell'articolo 22 dal testo della proposta di legge in oggetto, considerata l'assoluta urgenza, evidenziata nel corso delle audizioni da tutte le associazioni di categoria, di intervenire sulla materia del controllo della fauna selvatica che rappresenta una delle principali problematiche che affliggono il comparto agricolo.
  Dichiara di non comprendere quali siano le ragioni per le quali nella Commissione Agricoltura della Camera, al contrario di quanto sta accadendo al Senato con la presentazione di emendamenti di segno univoco presentati al disegno di legge di bilancio, non si riesca a trovare una sintesi su un testo condiviso da tutti i gruppi. Rammenta, a tale proposito, che nel corso delle audizioni tutte le organizzazioni agricole si erano espresse favorevolmente all'adozione della formulazione dell'articolo 31 dell'originaria proposta di legge C. 982. Osserva, peraltro, che la scelta di espungere dalla proposta di legge in titolo un tema di assoluta urgenza portato avanti, in particolare, da una forza politica di opposizione che, al pari di tutte le altre rappresentate in Commissione, ha comunque sottoscritto la proposta di legge, finisca per alterare, a livello politico, un equilibrio raggiunto dai gruppi.

  Susanna CENNI (PD) osserva che, anche dal dibattito svoltosi nella seduta del 9 ottobre, è sempre emersa la condivisione da parte di tutti i gruppi della necessità di intervenire sul tema della gestione della fauna selvatica. Evidenzia, tuttavia, che sul testo dell'articolo 22 erano state sollevate perplessità con riferimento a profili che investono la competenza regionale e la nuova figura degli ausiliari per il controllo faunistico. Ritiene pertanto che tale questione possa essere oggetto di proposte emendative da presentare in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio.

  Maria Cristina CARETTA (FDI), rammentato che i capigruppo in Commissione, nonché i singoli componenti dei gruppi, hanno sottoscritto la proposta di legge C. 982 sulla base della condivisione di un testo che originariamente recava una diversa formulazione delle disposizioni sul controllo della fauna selvatica, sulla quale in sede di audizione avevano concordato tutte le organizzazioni agricole e anche l'ISPRA, preannuncia il ritiro delle firme da parte dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia.

  Maria Chiara GADDA (IV), rilevato come tutte le forze politiche concordino sulla necessità di trovare una soluzione condivisa al problema dei danni arrecati dalla fauna selvatica, ritiene che le formulazioni finora proposte delle disposizioni sulla gestione della fauna selvatica non fossero idonee a soddisfare le richieste delle regioni. Ritiene pertanto che sulla materia occorra svolgere un ulteriore approfondimento, e che vi siano margini di miglioramento del testo. Invita pertanto i gruppi di opposizione finora intervenuti a proseguire un percorso condiviso di esame della proposta di legge che ha l'obiettivo di introdurre misure di semplificazione per il comparto primario.

  Maria SPENA (FI), associandosi alle considerazioni svolte dai colleghi dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega, ritiene che la maggioranza sia venuta meno all'impegno assunto all'inizio dell'esame della proposta di legge in oggetto in ordine alla necessità di affrontare il problema della fauna selvatica, che ha assunto ormai i connotati di un'emergenza per l'agricoltura. Non concorda pertanto con la proposta del relatore di sopprimere l'articolo 22.

  Antonella INCERTI (PD) sottolinea la convergenza di tutti i gruppi sulla necessità di individuare rapidamente strumenti efficaci per porre soluzione al problema dei danni causati dalla fauna selvatica. Ritiene, tuttavia, che sia necessario svolgere un ulteriore approfondimento sul Pag. 176tema al fine di trovare una formulazione condivisa ed efficace. Reputa, al contempo, necessario proseguire nell'esame delle altre disposizioni contenute nella proposta di legge a prima firma Gallinella per fornire una risposta all'esigenza di semplificare gli adempimenti nel settore agricolo.

  Guglielmo GOLINELLI (LEGA) rammenta che la formulazione originaria dell'articolo sulla semplificazione in materia di controllo della fauna selvatica rispondeva alla richiesta unanimemente sollevata nel corso delle audizioni di modificare l'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 e che tale formulazione era stato oggetto di una valutazione favorevole da parte della Conferenza Stato-regioni e dell'Ispra. Sottolinea, peraltro, come la soluzione in essa individuata di impiegare nell'esecuzione dei piani di controllo della fauna selvatica i cacciatori adeguatamente formati non avrebbe comportato oneri, in quanto tale attività sarebbe stata svolta a titolo gratuito o con un rimborso spese. Rileva quindi la totale inadeguatezza delle misure contenute nell'articolo 22 che, a suo avviso, è il frutto di una linea politica dettata dal Ministro dell'ambiente Costa alla Commissione Agricoltura, che ritiene inaccettabile.

  Pasquale MAGLIONE (M5S) rivolge un appello ai gruppi di opposizione a considerare il proficuo lavoro sin qui svolto sulle numerose disposizioni della proposta di legge che intervengono a semplificare gli adempimenti che gravano sugli agricoltori e che merita, pertanto di essere completato.
  Ritiene che del problema della gestione della fauna selvatica la Commissione possa utilmente occuparsi in occasione dell'esame della risoluzione presentate dal suo gruppo. Evidenzia, peraltro, la complessità del problema, dimostrata anche dal fatto che il precedente Governo, con il Ministro Centinaio, non è riuscito ad affrontarlo in maniera adeguata e reputa pertanto riduttivo individuare nel Ministro Costa il solo responsabile della situazione di impasse venutasi a creare.
  Pur ritenendo legittima la posizione assunta dalle forze politiche di minoranza, invita i colleghi della Lega a non assumere una posizione ideologica e a fornire il proprio contributo all'individuazione di una soluzione condivisa, in sede diversa da quella dell'esame della proposta di legge in oggetto.

  Silvia BENEDETTI (MISTO-C10VM) non ritiene che le modifiche all'articolo 19 della legge n. 157 del 1992, recate all'articolo 22, siano idonee ad affrontare il problema della gestione della fauna selvatica, che necessita, a suo avviso di un approccio radicalmente diverso e più complessivo. Non reputa pertanto grave stralciare tale articolo dal testo della proposta di legge. Manifesta apprezzamento, invece, per le restanti disposizioni della proposta di legge a prima firma Gallinella, ritenendo necessario proseguirne l'esame.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA) rispondendo alle osservazioni svolte dal collega Maglione, ribadisce di ritenere che la responsabilità della situazione di stallo venutasi a creare sul tema della gestione della fauna selvatica sia ascrivibile al Ministro dell'ambiente Costa, in quanto componente sia del precedente che dell'attuale Governo.
  Ribadisce, inoltre, di ritenere che l'articolo 22 rechi una formulazione totalmente inaccettabile e propone di ripristinare la precedente formulazione delle disposizioni riferite alla gestione della fauna selvatica, sulla quale solo le associazioni ambientaliste, peraltro sulla base di dati errati, avevano espresso contrarietà nel corso delle audizioni, ferma restando la disponibilità del suo gruppo a emendarla.
  Ritiene, quindi, poco lungimirante espungere dal testo della proposta di legge proprio l'articolo che affronta un tema fondamentale per il comparto agricolo e che tale scelta sia l'esempio di una cattiva politica incapace di assumersi le proprie responsabilità.

  Maria Cristina CARETTA (FDI) stigmatizzata la cattiva abitudine a confondere la Pag. 177caccia con la gestione degli animali «problematici», evidenzia come il Ministero dell'ambiente stia entrando nel merito di questioni che essendo relative alla gestione della fauna selvatica, che non è protetta, non competono a tale Dicastero, ma a quello dell'Agricoltura. Riterrebbe allora opportuno che il Ministero dell'ambiente stanziasse risorse per risarcire gli agricoltori danneggiati dalla fauna selvatica, utilizzando a tal fine gli introiti della tassa governativa pagata dai cacciatori.
  Sottolinea conclusivamente come le opposizioni non abbiano mai strumentalizzato a fini politici tale tematica, assicurando sempre piena collaborazione alla maggioranza. Infine ricorda come alcune regioni abbiano apprezzato i contenuti della proposta di legge a sua firma, che intendono sottoporre alla Conferenza Stato-regioni.

  Pasquale MAGLIONE (M5S) nel ricordare come la gestione della fauna selvatica rientri nella competenza regionale, evidenzia che la proposta di legge del collega Gallinella va nella direzione di individuare una possibile soluzione alle problematiche che sottendono a tale complessa materia. Quanto all'articolo 22 della nuova proposta di testo base elaborata dal relatore, richiama l'attenzione dei colleghi sugli atti d'indirizzo presentati sulla questione, dalla cui discussione potranno emergere eventuali osservazioni da recepire nella proposta di legge. Invita pertanto i colleghi di opposizione a rivedere il loro, pur legittimo, atteggiamento di chiusura, valutando con onestà intellettuale i contenuti del testo in esame.

  Alberto MANCA (M5S) richiamando i contenuti della risoluzione a sua firma, rileva come la stessa impegni il Governo ad adottare iniziative dirette a contenere i danni cagionati dalla fauna selvatica. Sottolineando la necessità di adottare a questo scopo piani faunistici regionali, rammenta come la giunta regionale della Sardegna non abbia affrontato in alcun modo il problema della peste suina africana. A suo avviso, la gestione della fauna selvatica deve essere affrontata con un approccio obiettivo, che prescinde dall'appartenenza a ideologie politiche.

  Guglielmo GOLINELLI (LEGA) richiamando l'attenzione sulle difficoltà incontrate da alcune regioni nel dare attuazione ai piani faunistici regionali, tra le quali la Lombardia, considerato l'attuale quadro normativo delineato dalla legge n. 157 del 1992, non comprende le ragioni per cui il relatore intenda modificare l'impianto originario dell'articolo 31 della proposta di legge Gallinella, su cui concordavano quasi tutti i soggetti auditi.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA) nel ribadire le considerazioni già espresse, stigmatizza il fatto che si intenda modificare la formulazione dell'originario articolo 31, richiamato dal collega Golinelli, solo perché qualcuno dei soggetti auditi ha dichiarato di non condividerne il contenuto. Osserva, d'altra parte, come espungere tale articolo dalla proposta di legge significherebbe, di fatto, eludere un problema fondamentale per il comparto agricolo.

  Susanna CENNI (PD) sottolinea come il testo proposto dal relatore rappresenti comunque un passo in avanti, ferma restando la possibilità di introdurre successivamente nel testo stesso modifiche migliorative.

  Anna Lisa BARONI (FI) nell'associarsi alle considerazioni del collega Viviani, richiamando l'attenzione sull'assenza del capogruppo di Forza Italia, onorevole Nevi, rileva l'opportunità di rinviare l'adozione del testo base ad altra seduta.

  Chiara GAGNARLI (M5S) nel concordare con l'onorevole Cenni, propone che venga adottato il testo base e sia previsto un termine per la presentazione degli emendamenti molto ampio.

  Silvia BENEDETTI (MISTO-C10VM) dichiarando di non essere contraria alla gestione della fauna selvatica, rileva come, in assenza di programmazione, ogni misura Pag. 178adottata è destinata a non sortire effetti.

  Filippo GALLINELLA, presidente, auspicando che possa essere individuata una soluzione su cui siano disponibili a convergere tutti i gruppi parlamentari, prende atto che non vi sono le condizioni per l'adozione del testo base nella seduta odierna.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.50.

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