CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 novembre 2019
277.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 103

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO, indi della vicepresidente Patrizia TERZONI. – Intervengono il viceministro per l'interno Vito Claudio Crimi e il sottosegretario Gianluca Castaldi.

  La seduta comincia alle 10.15.

DL 123/2019: Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 novembre 2019.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, essendo stata richiesta l'attivazione dell'impianto a circuito chiuso, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte che in relazione all'emendamento 3.069 del Governo, sono stati presentati 4 subemendamenti (vedi allegato 1), che sono in distribuzione. Ricorda che l'articolo aggiuntivo 3.069 del Governo è stato dichiarato ammissibile dalla presidenza, tenuto conto della attinenza della tematica al provvedimento in esame, avendo registrato l'unanimità dei gruppi al Pag. 104riguardo. Non ritiene invece ammissibile il subemendamento Bazzaro 0.3.069.1, che prevede una disciplina articolata riferibile all'intero territorio nazionale.
  Avverte altresì che le relatrici hanno presentato l'emendamento 8.71 (vedi allegato 2) in recepimento della condizione posta nel parere reso ieri dalla Commissione Bilancio, anch'esso in distribuzione.
  Ricorda che nella seduta di ieri sono state esaminate le proposte emendative riferite all'articolo 1 e quelle riferite all'articolo 2 fino all'emendamento 2.76 e che i gruppi del Partito democratico, di Italia Viva e di Liberi e uguali hanno ritirato tutte le proposte emendative sulle quali le relatrici hanno formulato un invito al ritiro.

  Tommaso FOTI (FDI) intervenendo sul proprio emendamento 2.33, non comprende le motivazioni della contrarietà espressa da maggioranza e Governo rispetto ad emendamenti, come quello in esame, presentati sia da forze di opposizione che di maggioranza, con i quali si chiede di eliminare l'obbligo del mantenimento della destinazione d'uso rispetto ad alcuni edifici. In particolare, permettere il cambio di destinazione d'uso degli edifici distrutti, per consentire l'insediamento di nuove attività produttive, costituirebbe un forte segnale per la ripresa dei territori.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), stante la situazione di stallo nell'esame del provvedimento, si sorprende che Governo e maggioranza non diano una disponibilità a consentire cambi di destinazione d'uso, come richiesto fortemente nel corso delle audizioni dalle associazioni di categoria e da soggetti istituzionali del territorio. Osserva che emendamenti di questo tenore non presentano alcun problema di carattere finanziario. Evidenzia che il rischio è quello dell'abbandono da parte dei proprietari di immobili fortemente danneggiati, come dimostra la scarsità di richieste di contributi in molte zone sismiche, dal momento che i costi di mantenimento dell'immobile risultano molto alti.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ruffino 2.32 e Foti 2.33.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento D'Eramo 2.34, osserva che in caso di cessione di beni è difficile individuare il valore di cessione, perché l'immobile è distrutto o inagibile. Renderlo quindi pari, ai soli fini fiscali, al contributo concedibile eviterebbe al cittadino il rischio di un differente dimensionamento da parte dell'Agenzia delle entrate.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sul proprio emendamento 2.36, fa presente che esso colma una lacuna normativa, prevedendo che il contributo si riferisca all'immobile. Non è chiaro infatti dal punto di vista normativo se il contributo sia legato all'immobile o al richiedente. Indipendentemente dall'accoglimento o meno della propria proposta emendativa, giudica opportuno che il Governo faccia chiarezza, soprattutto al fine di agevolare le pratiche relative a immobili che si trovano all'interno di caseggiati e per i quali c’è una maggiore difficoltà nella concessione di contributi.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti D'Eramo 2.34, Pella 2.35 e Trancassini 2.36.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI invita la presentatrice a ritirare l'emendamento Latini 2.39 e di ripresentarlo nel corso dell'esame in Assemblea, essendo necessario un ulteriore approfondimento volto ad una sua riformulazione.

  Giorgia LATINI (LEGA), nel ringraziare il Governo per l'attenzione dimostrata rispetto alla propria proposta emendativa, accoglie l'invito del Viceministro e la ritira. Le preme sottolinearne l'importanza, dal momento che permette la velocizzazione delle procedure relative alla ricostruzione, soprattutto degli edifici scolastici.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Fregolent 2.40, Gallinella Pag. 1052.41, Stumpo 2.42, Braga 2.43, Gagliardi 2.44 e Trancassini 2.45 (vedi allegato 3).

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI ritiene che la approvazione da parte della Commissione di tali proposte emendative costituisca un grande risultato, dal momento che l'ampliamento del termine originariamente fissato al 31 dicembre 2018 rappresenta un forte segnale per il territorio.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, anch'ella sottolinea l'importanza dell'approvazione di tali emendamenti, presentati da tutti i gruppi, che costituiscono una risposta efficace alle richieste degli enti locali. Evidenzia che si tratta di una questione pienamente condivisa, rispetto alla quale la Commissione nella sua interezza è riuscita ad ottenere un risultato importante.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) non volendo smorzare l'entusiasmo della relatrice e del rappresentante del Governo, nel salutare con favore l'accoglimento di tali proposte emendative, evidenzia che la proroga dei termini per l'edilizia popolare era assolutamente necessaria.
  Intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Acquaroli 2.46, rileva l'approccio errato del Governo sulla questione dell'edilizia scolastica nelle aree del cratere. Fa presente, da sindaco di un comune interessato dal sisma, la forte preoccupazione dei genitori di mandare i propri figli a scuola in un edificio per il quale non è certa la tenuta sismica e sottolinea che gli amministratori locali, sulla base delle pressioni fatte dai cittadini, spesso si trovano costretti a ricostruire la scuola fuori dal centro abitato. In tal caso, l'obbligo di mantenere la destinazione d'uso dell'edificio scolastico fortemente danneggiato che si è deciso di ricostruire in altro sito costituisce un vincolo molto forte e dimostra la sfiducia del Governo verso gli amministratori locali, ai quali si impedisce di decidere quale sia la migliore destinazione d'uso per tali edifici.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, nel fare presente all'onorevole Trancassini che la tematica è affrontata, seppur con declinazioni diverse, anche da altre proposte emendative e che su alcune di esse c’è il parere favorevole del Governo, evidenzia la necessità che sia mantenuto l'obbligo di un uso pubblico di tali aree.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Acquaroli 2.46 e l'emendamento Baldelli 2.48.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento d'Eramo 2.49, ritiene opportuno che si allinei la disciplina prevista per gli edifici scolastici anche agli edifici universitari. Nel ricordare che la regione Marche ha ben due università interessate dagli eventi sismici, e tra queste l'Università di Camerino costituisce la prima azienda, come numero di occupati, del cratere sismico, osserva che tale equiparazione permetterebbe l'accelerazione e la ripartenza dei territori colpiti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti D'Eramo 2.49 e 2.51, Gagliardi 2.52, Rachele Silvestri 2.47 e Mazzetti 2.55.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) intervenendo sul proprio emendamento 2.57, avendo ascoltato con attenzione l'intervento del Viceministro, con spirito costruttivo richiama il Governo ad una ulteriore riflessione. L'impossibilità di cambiare la destinazione d'uso degli immobili è a suo giudizio, una forzatura creando una disparità tra gli edifici scolastici dello stesso comune, qualora siano o meno colpiti dal sisma. Nel primo caso, infatti, non sarebbe possibile cambiare la destinazione d'uso dell'immobile, essendo invece possibile per l'edificio non danneggiato. Ribadisce quindi che l'unica giustificazione possibile per tale intervento risiede nella sfiducia del Governo verso gli amministratori pubblici.
  Nel fare presente che la delocalizzazione di una scuola fuori dal centro abitato comporta l'alterazione dell'identità di una comunità locale, e che pertanto nessun sindaco opera in questo senso a cuore Pag. 106leggero, osserva che la molteplicità di edifici scolastici costruiti nel passato impone la ricerca, da parte dei sindaci, di soggetti che se ne facciano carico, anche a titolo gratuito, purché ne facciano la manutenzione. Ricorda al Viceministro che il cambio di destinazione d'uso è in ogni caso una procedura complessa e necessita di una variante al piano regolatore e che pertanto esistono già tutte le cautele necessarie.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Pella 2.56 e Trancassini 2.57.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, conferma il parere favorevole sugli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 2.58 e Mazzetti 2.59, che prevedono che la destinazione d'uso degli edifici scolastici che è impossibile ricostruire in situ rimanga ad uso pubblico o sia comunque di pubblica utilità. Ritiene che l'obiettivo principale della ricostruzione sia il mantenimento del tessuto sociale e che gli amministratori locali, verso i quali manifesta la più totale fiducia, potranno in ogni caso agire in futuro con gli ordinari strumenti di pianificazione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) osserva che le considerazioni del Viceministro hanno piena ragion d'essere nel caso di edifici scolastici di cui è possibile la ricostruzione, ma che non ha alcun senso mantenere l'uso pubblico o la pubblica utilità di un terreno sul quale prima sorgeva la scuola crollata. Osserva che si tratta del primo caso in cui una disposizione legislativa interviene su una procedura urbanistica.
  Fa presente, infine, che lo strumento urbanistico, ossia la variante del piano regolatore, viene approvata con legge regionale e pertanto con uno strumento normativo di rango inferiore alla legge. Ritiene, pertanto, opportuno che venga integrato il disposto degli emendamenti in esame, al fine di introdurre una specifica che renda chiara la possibilità per gli amministratori locali di utilizzare gli ordinari strumenti di pianificazione.

  Erica MAZZETTI (FI), intervenendo sul proprio emendamento 2.59, osserva che le categorie economiche, i sindaci e i presidenti delle regioni hanno concordemente chiesto che venisse cambiata la disposizione del decreto che prevede l'impossibilità di un cambio nella destinazione d'uso degli edifici scolastici la cui costruzione è impossibile in situ. Ringrazia pertanto il Governo per aver reso più flessibile la disposizione, eliminando tale impossibilità.

  Daniela RUFFINO (FI) osserva che nella ricostruzione il primo obiettivo deve essere la semplificazione. Ritiene in ogni caso che debba essere lasciata piena autonomia ai sindaci, soprattutto a quelli che amministrano comuni che hanno subito la tragedia del terremoto.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 2.58 e Mazzetti 2.59 (vedi allegato 3).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'emendamento Trancassini 2.60 deve ritenersi assorbito dall'approvazione degli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 2.58 e Mazzetti 2.59.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI conferma il parere contrario sull'emendamento Cataldi 2.62.

  Gabriele LORENZONI (M5S) in qualità di cofirmatario ritira l'emendamento Cataldi 2.62.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) fa proprio l'emendamento Cataldi 2.62.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Cataldi 2.62, fatto proprio dal deputato Trancassini e l'emendamento Rachele Silvestri 2.63.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM) illustra l'emendamento 2.64 di cui è prima firmataria, volto a richiedere una procedura semplificata per la ricostruzione. È, a suo avviso, una norma di buonsenso.

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  La Commissione respinge l'emendamento Gagliardi 2.64.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'emendamento 2.61 di cui è primo firmatario, volto a favorire le aziende locali nell'affidamento degli appalti della ricostruzione. Sottolinea come tali aziende non siano attrezzate a competere con le grandi imprese e come tale richiesta provenga dall'ANCI e dalle altre organizzazioni rappresentative degli enti locali. Si aspettava, quindi, una maggiore attenzione da parte del Governo e della maggioranza, in quanto si tratta di un'occasione che può fare la differenza nel dare segnali positivi ai territori colpiti dal sisma. Una commessa pubblica può garantire infatti il lavoro alle piccole imprese locali per molti anni. Nel decreto, invece, sono presenti solo misure assistenziali, peraltro inefficaci, e non segnali di vivacità. Invita il Governo e la maggioranza ad un'attenta riflessione.

  Erica MAZZETTI (FI) condivide quanto affermato dal deputato Trancassini. Osserva che la crisi edilizia era già presente prima del sisma. Visto che entro dicembre deve essere attuato il regolamento del codice degli appalti, ritiene indispensabile non applicare alla situazione di territori colpiti dal sisma la rotazione ivi prevista, in quanto le aziende locali avrebbero poche possibilità di parteciparvi. Con quanto proposto dall'emendamento 2.61 si potrebbe dare slancio alla ripresa economica. Chiede, quindi, l'accantonamento dell'emendamento ai fini di una sua riconsiderazione.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM) si associa alla richiesta della deputata Mazzetti di accantonamento dell'emendamento Trancassini 2.61. Ritiene indispensabile dare segnali ai territori come nel caso del decreto-legge per Genova, dove è stata data la possibilità di avviare procedure negoziate con imprese locali nella garanzia, ovviamente, del rispetto della legalità. Questo assicurerebbe una partenza più veloce dell'opera di ricostruzione. Si chiede quindi di considerare la possibilità di una riserva delle aziende locali, come richiesto da ANCI, anche riscrivendo la norma per evitare un contenzioso a livello europeo. La politica, a suo avviso, deve essere capace di cogliere i suggerimenti provenienti dai territori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Trancassini 2.61 e Gagliardi 2.67.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'emendamento Morgoni 2.68 è stato ritirato dal presentatore.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI conferma la richiesta di accantonamento per l'emendamento 2.69 ed esprime invece parere contrario sugli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 2.70, Melilli 2.71, Pella 2.72 e Trancassini 2.73, di cui aveva proposto l'accantonamento nella giornata di ieri.

  Federica DAGA (M5S) in qualità di cofirmataria, ritira l'emendamento Gabriele Lorenzoni 2.70.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'emendamento Melilli 2.71 è stato ritirato dal presentatore.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) chiede alle relatrici ed al Governo il motivo del parere contrario sul proprio emendamento 2.73 e sull'identico 2.72.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Pella 2.72 e Trancassini 2.73, l'emendamento Baldelli 2.74 nonché gli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.01, Trancassini 2.02 e Pella 2.03.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo 2.04 di cui è primo firmatario, volto a consentire l'ampliamento volumetrico ad imprese operanti in comuni distrutti dal sisma in misura superiore al 50 per cento. Osserva che si tratta anche qui di una richiesta proveniente Pag. 108dalle regioni. Rileva come il Governo brilli per la mancanza di risposte alle richieste di chiarimenti delle opposizioni e come brilli anche per il totale disinteresse per le istanze dei comuni maggiormente colpiti dal sisma. Questo denota la totale incapacità di una risposta politica. Ricorda, al proposito, come il sottosegretario Fraccaro abbia definito pochi giorni fa inaccettabile lo stallo nella ricostruzione. Sottolinea però che tale stallo è dovuto alla superficialità, all'incompetenza ma soprattutto all'incapacità di ascolto delle istanze dei territori. Invita quindi Governo e maggioranza a farsi guidare da chi è presente nei territori e, ad esempio, a dare maggiore potere al commissario straordinario per togliere le macerie ancora presenti nei comuni. Invita a dare maggiore spazio agli insediamenti agricoli e sottolinea come 138 comunità siano ancora in piedi grazie all'impegno enorme di imprenditori e artigiani locali. Non comprende perché non si possa accogliere la sua proposta emendativa che non comporta impegni di spesa, e non comprende quindi dove sia la dichiarata disponibilità di Governo e maggioranza al confronto. Sottolinea come la maggioranza sia chiusa in un atteggiamento di arroganza dogmatica e di non conoscenza della situazione dei territori. Ribadisce la necessità di ascoltare le istanze, ad esempio, dei sindaci che chiedono maggiore elasticità e duttilità.

  Erica MAZZETTI (FI) illustra l'articolo aggiuntivo Nevi 2.06 di cui è cofirmataria, identico all'articolo aggiuntivo 2.04. Sottolinea, anche lei, come le proposte emendative non comportino impegni di spesa e come siano invece fondamentali per chi vuole fare imprese agricole con la possibilità di ampliare le strutture. Sottolinea come il decreto-legge debba dare risposte positive ed evitare che le aziende locali abbandonino i territori, alla cui cittadinanza va ridata dignità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 2.04, Gagliardi 2.05, Nevi 2.06 nonché gli articoli aggiuntivi Gagliardi 2.010 e 2.011.

  Erica MAZZETTI (FI) illustra l'articolo 2.013 di cui è prima firmataria, volto a prevedere procedure semplificate per l'autorizzazione antisismica. Sottolinea come anche questa proposta emendativa non necessiti di copertura finanziaria.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo 2.014 di cui è primo firmatario, identico agli articoli aggiuntivi Gagliardi 2.012 e Mazzetti 2.013. Osserva che anche questo è un esempio della mancata disponibilità del Governo e della maggioranza al colloquio con le opposizioni e a ragionare anche su eventuali riformulazioni.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.012 e Mazzetti 2.013 e Trancassini 2.014.

  Daniela RUFFINO (FI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Baldelli 2.015 che non richiede alcuna copertura finanziaria, essendo volto esclusivamente a prorogare al 30 giugno 2020 il termine per la presentazione agli Uffici speciali per la ricostruzione della documentazione richiesta per gli interventi di immediata esecuzione, consentendo un'ulteriore differimento di sei mesi da parte del Commissario straordinario per la ricostruzione del centro Italia. Nel rilevare che presso gli uffici della regione Marche sono stati presentati oltre 2 mila progetti interventi di riparazione di danni lievi, evidenzia che, a causa dei tempi biblici dei comuni e delle pastoie burocratiche introdotte, non saranno sufficienti neanche 3 anni per ricostruire gli immobili danneggiati. Pertanto preannuncia l'insuccesso inevitabile delle disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, soprattutto considerato che il Governo e la maggioranza non intendono raccogliere le richieste avanzate dall'ANCI e dalle regioni. Ritiene dunque che il parere contrario espresso dalle relatrici e dal Governo sull'articolo aggiuntivo Baldelli 2.015 sia assolutamente immotivato.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, nel fare presente che è stato espresso parere Pag. 109favorevole sui successivi identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 2.016 e Morgoni 2.017 che prevedono il differimento del termine al 31 marzo 2020, con riguardo alle considerazioni della deputata Ruffino, tiene a chiarire i termini della questione. A tal fine ricorda che, ai sensi del comma 1 dell'articolo 8 del decreto-legge n. 189 del 2016, convertito con modificazioni dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, in caso di immobili con danni lievi, i soggetti interessati possono, previa presentazione di apposito progetto e asseverazione da parte di un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra gli eventi sismici e lo stato della struttura, oltre alla valutazione economica del danno, effettuare l'immediato ripristino della agibilità degli edifici e delle strutture. Precisa altresì che, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 8, i soggetti interessati, con una comunicazione di inizio lavori asseverata, comunicano agli Uffici speciali per la ricostruzione l'avvio dei lavori edilizi di riparazione o ripristino. Ribadisce pertanto che si sta parlando di interventi per danni lievi, e non certo della ricostruzione di interi abitati come è il caso di Amatrice o di Accumoli, e che tali interventi possono essere realizzati con una procedura semplificata, che prevede esclusivamente la presentazione del progetto, l'asseverazione del tecnico sul nesso di causalità e la comunicazione di inizio lavori. Rileva peraltro che il differimento dei termini al 30 giugno 2020 verosimilmente non avrà alcun effetto, considerato che chi non ha fatto ricorso finora alla procedura semplificata, preferendo attendere l'adozione del decreto e l'attribuzione del contributo prima di procedere ai lavori di ripristino, non lo farà neanche adesso.

  Erica MAZZETTI (FI), non comprendendo per quale motivo il Viceministro si sia così accalorato, ritiene che l'articolo aggiuntivo Baldelli 2.015 affronti un tema importante, peraltro senza comportare oneri finanziari. Precisa di non comprendere la contrarietà del Governo alla proroga al 30 giugno 2020, visto che si tratta di uno strumento volto a semplificare la vita ai soggetti interessati.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel rilevare che le considerazioni del Viceministro Crimi ricalcano il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio nel corso della sua visita nei territori terremotati, ritiene che si stia arrivando all'assurdo, attribuendo la mancata ricostruzione alla responsabilità dei diretti interessati che non hanno voluto fare ricorso alle procedure semplificate. Nel richiamare le dichiarazioni del Ministro Fraccaro, secondo cui siamo di fronte ad uno stallo inaccettabile della ricostruzione, ritiene che il Governo e la maggioranza si debbano porre delle domande circa le difficoltà dei tecnici e dei soggetti interessati ad usufruire della procedura semplificata. A tale proposito, sottolinea che tale procedura è solo apparentemente semplificata, dal momento che richiede al cittadino interessato un gran numero di adempimenti burocratici, oltre a penalizzare le piccole imprese che, a differenza delle grandi, non possono anticipare i costi degli interventi, avendo necessità di disponibilità economica immediata. Nel ricordare che i cittadini sono stati autorizzati addirittura a costruire casette di legno, contribuendo con ciò ad «uccidere» le comunità, che invece dovrebbero essere ricostruite come e dove erano prima del terremoto, rileva che le considerazioni del Presidente del Consiglio Conte equivalgono a sostenere che la mancata concessione della proroga è colpa di chi non ha fatto la domanda per la procedura semplificata. Confessa da ultimo di aver pensato in qualche occasione che la politica scellerata, che in questi ultimi 20 anni ha fatto mancare i segnali della propria presenza ai territori del centro Italia, sia grata del fatto che terremoto e difficoltà di ricostruzione stiano svolgendo il lavoro sporco di facilitare l'abbandono delle comunità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Baldelli 2.015, approva gli identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 2.016 e Morgoni Pag. 1102.017 (vedi allegato 3) e respinge l'articolo aggiuntivo Patassini 2.018.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'illustrare le finalità dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2.021, si augura che Governo e relatrici siano disponibili a dare un segnale di apertura che per il suo gruppo sarebbe la condizione indispensabile per votare a favore della conversione del decreto-legge in esame. Ricorda a tale proposito che il provvedimento è articolato in due parti, l'una volta a dare risposte molto limitate alle esigenze di rilancio economico dei territori, in considerazione della mancata disponibilità di risorse finanziarie da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, e l'altra finalizzata a favorire la velocizzazione dei tempi della ricostruzione. Ritiene a tale proposito che se il Ministero ragionasse con la testa dei sindaci e non con «la testa rigida dei burocrati» si renderebbe conto che la velocizzazione dei tempi della ricostruzione comporta importanti risparmi per le casse dello Stato. Esprime infatti la convinzione che se si promuove la ricostruzione, dando fiducia ai sindaci, ai presidenti di regione e ai cittadini, si abbatte del 50 per cento la spesa erogata per i contributi per l'autonoma sistemazione. Suggerisce pertanto di consentire la collaborazione di tutti i gruppi a migliorare il testo dell'articolo aggiuntivo 3.053 delle relatrici, allo scopo di riscriverne il testo con più coraggio e con un maggiore impulso alla semplificazione.

  Erica MAZZETTI (FI), nel rilevare che l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2.020 reca misure di natura esclusivamente tecnica, volte a favorire la semplificazione degli interventi di ripristino per danni lievi, ritiene che non ci dovrebbero essere ostacoli da parte del Governo e della maggioranza a facilitare la vita dei soggetti interessati. Nel ricordare che in 3 anni non si è dato corso alla semplificazione, ritiene fondamentale una riflessione delle relatrici e del Governo sull'articolo aggiuntivo in esame e sui successivi articoli aggiuntivi che vanno nella medesima direzione. Rammentando che i soggetti intervenuti in audizione hanno segnalato gli eccessi delle procedure burocratiche, rileva che la soluzione proposta dall'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2.020 è stata adottata con successo in Emilia Romagna.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM) ricorda che l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2.019 introduce nel decreto-legge in esame due nuovi articoli volti a prevedere un regime semplificato per gli interventi di ripristino sugli immobili che abbiano riportato danni lievi. Nel comprendere che il provvedimento in esame non può disporre delle risorse finanziarie sperate, trova tuttavia inconcepibile la contrarietà del Governo e delle relatrici all'introduzione di norme di semplificazione, tanto più che i soggetti auditi hanno rilevato il problema rappresentato dall'eccesso di burocrazia e dalla pluralità degli organi coinvolti nelle procedure. Nel concordare con le considerazioni del collega Trancassini in merito ai risparmi che potrebbero derivare allo Stato dal ricorso alle procedure semplificate, invita Governo e relatrici ad una riflessione ulteriore.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.019, Mazzetti 2.020 e Trancassini 2.021.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Foti 2.024, di cui è cofirmatario, chiede al Governo e alle relatrici se vi sia la disponibilità a ragionare insieme, al fine di dare ai territori terremotati segnali reali in tema di semplificazione. A tale proposito precisa che l'articolo aggiuntivo 3.053 delle relatrici, nel cogliere la problematica nel segno, adotta tuttavia soluzioni solo parzialmente corrette. Nel sottolineare al contrario che l'articolo aggiuntivo Foti 2.024 raccoglie le richieste dei soggetti auditi, si domanda quale sia il senso delle audizioni se la maggioranza è sorda a qualsiasi miglioramento del testo.

  Erica MAZZETTI (FI) ritiene che relatrice e Governo debbano dare una risposta Pag. 111in relazione ai molti articoli aggiuntivi che affrontano il tema della semplificazione, ricordando che tale esigenza è stata avanzata dai comuni, dalle regioni, dalle categorie professionali ed economiche dei territori colpiti. Ribadisce pertanto la necessità di sapere se Governo e relatrici confermino i pareri contrari espressi o se intendano dimostrare la volontà di collaborare con i gruppi di opposizione.

  Tullio PATASSINI (LEGA), nel riportare il dato statistico ufficiale secondo cui presso gli uffici speciali per la ricostruzione della regione Marche il tempo medio per l'evasione di una pratica ammonta a un anno, invita Governo e relatrici a riflettere se valga la pena pagare il contributo per autonoma sistemazione per 3 anni o se sia invece preferibile rimborsare il cittadino per le spese sostenute, eventualmente fissando un tetto fino a 15 mila euro.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, nel ribadire che gli interventi per danni lievi, anche superiori ai citati 15 mila euro, sono già inclusi nella procedura semplificata dell'articolo 8 del decreto-legge n. 189 del 2016, con riguardo al suo precedente intervento tiene a precisare che il mancato ricorso alla procedura semplificata, dovuta spesso al fatto che il soggetto interessato non ha la disponibilità economica per anticipare il costo dei lavori, rappresenta una scelta del tutto legittima. Nel non ritenere utile la previsione di ulteriori procedure semplificate a 3 anni dal terremoto, rileva d'altra parte che tale soluzione, adottata a Catania immediatamente a ridosso dell'evento, non ha prodotto gli effetti sperati.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel ribadire che come sottolineato dal Viceministro stiamo parlando di 15 mila euro, si domanda per quale motivo sia stato deciso di pretendere da un privato la produzione di una «montagna di carta», che lo scoraggia dall'accedere alla procedura semplificata. A tale proposito sottolinea come molte persone abbiano ricostruito a proprie spese l'immobile danneggiato, rinunciando a richiedere il contributo, perché attribuiscono un valore anche al tempo eventualmente perso per ottenere il rimborso delle spese sostenute.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 2.022, Patassini 2.023 e Foti 2.024.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 2.025 è stato ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.026, Mazzetti 2.027 e Trancassini 2.028, nonché gli identici articoli aggiuntivi D'Eramo 2.029 e Pella 2.030.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo D'Eramo 2.031 che riguarda il tema della semplificazione. Si tratta di una questione particolarmente importante nell'economia del provvedimento e, per tale ragione, invita la maggioranza ed il Governo a valutare la possibilità di riformulare la proposta emendativa. Ciò al fine di consentire la possibilità di procedere con una semplice comunicazione qualora fosse necessario apportare, ai progetti che hanno ottenuto la concessione del contributo, piccole varianti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo D'Eramo 2.031.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la seduta sarà brevemente sospesa.

  La seduta, sospesa alle 12.05, riprende alle 12.30.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la Commissione passa ora all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 3.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Baldelli 3.1 e Gagliardi 3.2.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) interviene sull'emendamento 3.4, a sua prima firma, ribadendo la centralità del tema della semplificazione nell'impianto generale del decreto. È un tema particolarmente sentito dalle comunità locali colpite dagli eventi sismici, la cui importanza è stata evidenziata anche nell'ambito dell'attività conoscitiva svolta dalla Commissione. Sottolinea come l'opposizione abbia affrontato il dibattito sugli emendamenti riferiti a tale problematica senza alcun intento ostruzionistico, ma nell'ottica di disporre la maggioranza a valutare la possibilità di migliorare il testo. Ritiene gravi le parole a lui rivolte dal rappresentante del Governo, che ha affermato di non permettere l'approvazione di alcuna sua proposta emendativa su questo tema, non accettando alcun contraddittorio. Dichiara, quindi, che continuerà a discutere tutte le proposte emendative concernenti il tema della semplificazione, anche se di altri gruppi, poiché ritiene che non possa essere accettato un atteggiamento di censura. Insiste, dunque, nella richiesta di riconsiderare il parere e approvare l'emendamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Gagliardi 3.3 e Trancassini 3.4 nonché l'emendamento Pella 3.5.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.6, sottolinea che esso è volto a velocizzare la ricostruzione e ha un contenuto preminentemente tecnico. È infatti diretto a favorire interventi su edifici non più esistenti, consentendo anche per essi l'avvio della ricostruzione senza iniziare un nuovo e complicato iter. Ricorda che questa è una richiesta che viene dai comuni, soprattutto quelli più duramente colpiti che chiedono di semplificare e che si trovano a volte nell'impossibilità di ricostruire la storia dei singoli edifici del loro territorio in quanto gli stessi archivi comunali sono andati distrutti. Ricorda, peraltro, che plastica visione della distruzione causata dai terremoti ha avuto la stessa Commissione nel corso della sua missione in Valnerina quando al posto del comune di Castelsantangelo sul Nera ha visto solo un cumulo di macerie. Ribadisce, quindi, che talune procedure risultano impossibili da seguire per la ricostruzione di case i cui proprietari in molti casi non possono risalire a passaggi notarili idonei a ricostruire la storia degli edifici. Osserva che la politica non sta facendo il proprio dovere, che in primo luogo è quello di ascoltare le vittime dei terremoti, mentre i soggetti che hanno interloquito con le istituzioni hanno svolto i propri compiti indicando con precisione quali fossero le loro necessità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Trancassini 3.6 e l'emendamento Gagliardi 3.7.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI chiede l'accantonamento degli identici emendamenti D'Eramo 3.10 e Mazzetti 3.12.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che si considerano accantonati gli identici emendamenti D'Eramo 3.10 e Mazzetti 3.12.

  La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 3.11.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustrando l'emendamento Foti 3.8 di cui è cofirmatario, identico all'emendamento Giacometto 3.9, ricorda che esso, che proviene da istanze dai territori coinvolti, è volto a favorire le procedure di rilascio del beneficio prevedendo la possibilità di richiedere una valutazione preventiva in merito alla legittimazione dei soggetti beneficiari medesimi, alla definizione del livello operativo e alla congruità del contributo concedibile. Ciò, a suo avviso, renderebbe la procedura snella e semplificata, e stigmatizza quindi che la politica abbia risposto Pag. 113no, costringendo i cittadini ad intraprendere un percorso tortuoso, attraverso strettoie burocratiche consistenti, per giungere all'ottenimento del contributo. Sottolinea, peraltro, che il finanziamento arriva dopo che i soggetti interessati hanno sopportato spese di ristrutturazione o ricostruzione e seguito pedissequamente l’iter amministrativo previsto. Cosa che può comportare a volte il rischio di incorrere in qualche piccola imperfezione burocratica, mettendo quindi in discussione l'effettiva erogazione del contributo. È anche per tale motivo che ritiene i soggetti interessati preferiscono non percorrere la cosiddetta corsia preferenziale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Foti 3.8 e Giacometto 3.9 nonché l'emendamento Mazzetti 3.13.

  Tullio PATASSINI (LEGA) illustrando l'emendamento D'Eramo 3.14, di cui è cofirmatario, segnala che esso è volto a semplificare la domanda del professionista e a fare chiarezza sulle procedure di verifica. È peraltro dell'avviso che possa essere approfondito e verificato in sede di esame dell'emendamento 3.53 delle relatrici.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, concorda con quanto espresso dal deputato Patassini, osservando che si sta entrando in un tema delicato che le relatrici hanno inteso affrontare con il loro emendamento 3.53. Assicura che tanto per le relatrici quanto per il Governo è importante trovare le formule più utili ed efficienti, ma compatibili con la normativa in essere, per affrontare e risolvere tali problematiche. Invita quindi al ritiro dell'emendamento D'Eramo 3.14 al fine di affrontare la problematica più organicamente in sede dell'esame dell'emendamento 3.53 delle relatrici.

  Tullio PATASSINI (LEGA) ritira l'emendamento D'Eramo 3.14 di cui è cofirmatario.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) riallacciandosi alle dichiarazioni della relatrice Pezzopane ricorda che queste vanno nella direzione che da lui proposta e cioè quella di un ragionamento serio e sereno sul tema della semplificazione. Ritiene che sia essenziale trovare sul tema un terreno comune e quindi adottare un metodo per affrontarlo. Tuttavia ritiene che questo metodo non può tradursi nella semplice richiesta, da parte della maggioranza, di far ritirare i propri emendamenti dall'opposizione senza che poi ciò comporti anche esiti favorevoli per le opposizioni medesime. Osserva, infatti, che si può ragionare proficuamente insieme ma che la maggioranza deve necessariamente fare qualche proposta altrimenti alle forze di opposizione non rimane che restare aggrappate ai propri emendamenti.
  Illustrando quindi l'emendamento a sua prima firma 3.15 vede confermato il predetto atteggiamento della maggioranza che annuncia aperture ma poi non le mantiene: ne prende quindi atto. Il tema centrale dell'emendamento in esame, è, ricorda, favorire segnali di vitalità per i territori distrutti dal terremoto. Segnala, infatti, che uno dei maggiori problemi dei sindaci di quei comuni è vedersi assicurare una continuità della storia e della vita dei propri comuni e territori. Osserva, peraltro, che se l'aiuto sociale che si fornisce a quelle vittime è del tutto positivo bisogna anche aggiungere che, se resta confinato agli aiuti economici in sé, possono comunque generarsi dinamiche di demoralizzazione presso le vittime, cosa che va evitata essendo invece necessario stimolare la voglia di continuare a vivere. Quindi evidenzia che gli aiuti ai residenti e agli operatori economici dei territori danneggiati è necessario ma bisogna accompagnarli con il messaggio fondamentale che è importante la ricostruzione in quanto tale, e ritiene che vedere cantieri aperti e quindi vita attiva dia fiducia a chi è stato tanto severamente colpito. Sottolinea, inoltre, che la ricostruzione privata è un problema di interesse pubblico e in tale prospettiva va quindi affrontata e valorizzata. In tal senso ritiene che chiedere ai soggetti interessati Pag. 114la conformità urbanistica degli edifici che si intende ricostruire sia un modo per non venire incontro alle esigenze di chi ha bisogno di aiuto, ciò in quanto in molti casi è impossibile certificarla da parte del professionista e c’è il forte rischio che si ingenerino fenomeni di false dichiarazioni da parte del tecnico. È dell'avviso che sia sufficiente che il tecnico certifichi o affermi che quanto ricostruito corrisponde a quanto c'era prima del sisma senza dover certificare un aspetto, la consistenza urbanistica, che in moltissimi casi, anche per la storia dei singoli edifici, è assai difficile da accertare. Segnala che con l'emendamento in esame finirebbero per essere necessarie solo le attività di chi esercita il controllo, con ciò peraltro risparmiando anche sui costi delle strutture amministrative per la ricostruzione. Invita a ritenere effettivamente essenziale soprattutto le attività di mera verifica, da parte delle regioni, che la normativa antisismica sia effettivamente rispettata, ma ribadisce che nella fase del riconoscimento del contributo agli interessati deve essere dato uno strumento snello che non preveda comportamenti di fatto impossibili da assicurare, come la predetta conformità urbanistica su case che risalgono anche ad alcuni secoli addietro. Ciò premesso, nel confermare la propria disponibilità a un confronto sul tema, chiede alle relatrici e al Governo di valutare l'accantonamento del proprio emendamento 3.15.

  La Commissione respinge l'emendamento Trancassini 3.15.

  Alessandro Manuel BENVENUTO presidente, avverte che gli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 3.16, Fregolent 3.17 e Melilli 3,18 sono stati ritirati dai presentatori.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel rammaricarsi per la continua mancanza di risposte da parte delle relatrici e del Governo, illustra l'emendamento Prisco 3.21, di cui è cofirmatario, volto a prevedere, per la quantificazione del danno, la facoltà di conoscere l'entità del danno medesimo. Si tratta di una proposta avanzata dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e si propone la finalità di dare certezze e punti di riferimento a chi deve predisporre la domanda di rimborso. Può sembrare una proposta paradossale, ma nasce dalla necessità, per chi deve operare nei territori colpiti dal sisma, di avere notizie chiare, in assenza, appunto, di chiarezza da parte della politica. Invita, ancora una volta, maggioranza e Governo a porsi con umiltà e senza arroganza dogmatica di fronte alle istanze provenienti da una realtà che vive una situazione di estrema gravità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti D'Eramo 3.19, Gagliardi 3.20 e Prisco 3.21, ed approva l'emendamento Muroni 3.22. (vedi allegato 3).

  La seduta sospesa alle 13.20 è ripresa alle 15.50.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la Commissione riprende l'esame dall'emendamento delle relatrici 3.53 e dai relativi subemendamenti.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI desidera ribadire che l'emendamento delle relatrici 3.53 è frutto di un lavoro approfondito, certamente migliorabile, ma che richiederebbe, in questa fase, ulteriori approfondimenti che non ritiene possibile completare, entro la giornata odierna, unitamente all'istruttoria dei subemendamenti presentati.
  Al riguardo ricorda che la fattispecie introdotta dall'emendamento in discussione dei programmi straordinari di ricostruzione non rappresenta uno strumento urbanistico codificato dalla normativa vigente ed è stato appunto predisposto per i territori nei quali non risulta possibile applicare la normativa urbanistica ordinaria. Nel rassicurare la Commissione sul fatto che il Governo ha tenuto in debito conto tutte le sollecitazioni provenienti dai territori colpiti, esprimere un parere contrario Pag. 115da parte del Governo sui subemendamenti, non ritenendo altresì utile richiedere l'accantonamento, mancando i tempi necessari per l'istruttoria. Precisa, peraltro, che si tratta non di un parere di merito ma di una valutazione meramente tecnica e che si assume l'impegno formale di completare l'istruttoria al fine di identificare una soluzione condivisa.
  Con riferimento alla certificazione di conformità urbanistica, come modificata dal nuovo articolo 12-bis del decreto-legge 189 del 2016, chiarisce che l'ufficio speciale per la ricostruzione è tenuto ad attenersi alla certificazione del professionista, se questa è presente; quando la certificazione manca, l'ufficio è tenuto ad attivarsi. Sottolinea inoltre che le nuove disposizioni non possono essere estese estendersi a tutti i comuni del cratere. Propone quindi di proseguire nell'esame dell'emendamento delle relatrici 3.53, fermo restando, in questa fase, il parere contrario sui subemendamenti presentati.

  Tullio PATASSINI (LEGA), ringraziando il viceministro Crimi per la chiarezza delle risposte testé formulate, giudica comunque frettoloso procedere nel senso dal lui indicato. In particolare, ritiene necessaria una maggiore apertura al fine di accedere alle richieste provenienti dai territori consentendo la reale ripresa della ricostruzione. Insiste quindi perché l'emendamento delle relatrici 3.53 sia accantonato al fine di procedere ai necessari approfondimenti, invitando, altresì, il Governo a non imporre forzature che potrebbero inficiare il buon andamento dei lavori ma a trovare piuttosto soluzioni condivise.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI ribadisce la difficoltà del Governo, nelle condizioni date, ad accedere alla richiesta di accantonamento ritenendo che in base all'andamento dei lavori non ci sarebbero i tempi necessari per svolgere gli opportuni approfondimenti e teme che la Commissione di ritroverebbe anche domani con gli stessi nodi da risolvere. Ricorda, inoltre, che si sta svolgendo ancora l'esame dell'articolo 3 e resta quindi molto lavoro da fare per concludere l'esame del provvedimento nei tempi prestabiliti.

  Erica MAZZETTI (FI), nel ringraziare il viceministro Crimi per la sincerità delle argomentazioni, sottolinea come il tema affrontato dall'emendamento delle relatrici in discussione è un tema fondamentale, molto sentito da tutte le forze politiche, e pertanto meriterebbe un'attenta valutazione da parte del Governo. In tale contesto l'emendamento delle relatrici in realtà non risolve appieno tutte le criticità inerenti alla ricostruzione e richiede ulteriori verifiche da parte degli uffici. Insiste, pertanto, per l'accantonamento al fine di individuare risposte concrete e possibilmente condivise, preannunciando la disponibilità del suo gruppo a procedere rapidamente sulle altre questioni qualora gli emendamenti più rilevanti vengano trattati in modo approfondito.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), con riferimento all'andamento dei lavori, si vede costretto a ricordare al Governo che, nonostante la sua esplicita richiesta di limitare il numero di audizioni, la Commissione ha svolto una serie amplissima di audizioni, protrattesi per 16 ore, nel corso delle quali la maggior parte dei soggetti ha rappresentato le medesime criticità. Evidenziando quindi che non può essere imputata alle opposizioni la gestione del tempo a disposizione della Commissione, ritiene che, nonostante la buona fede di tutti, quello in discussione è in realtà un decreto-legge nato male e gestito in modo assai discutibile.
  Passando al merito delle questioni evidenziate dal viceministro Crimi, ritiene che esse non siano affatto convincenti e che la questione della conformità urbanistica debba essere affrontata in modo affatto diverso. Al professionista viene infatti richiesto di rilasciare una dichiarazione, che ha rilevanza anche sul piano penale, di conformità della pratica agli attuali strumenti urbanistici. Ricorda come nei territori si verifichino numerosi casi emblematici derivanti dalla difficoltà Pag. 116a procedere alla ricostruzione accedendo ai finanziamenti previsti, ricordando come possa bastare anche un'irregolarità commessa all'inizio del secolo scorso per bloccare una pratica.
  Invita quindi il Governo ad una riflessione seria, anche allo scopo di evitare l'abbandono dei manufatti. Al riguardo riporta l'esempio di tragiche realtà colpite dal sisma, come la città di Camerino ancora abbandonata, per la cui ripresa dovrebbe forse essere consentito di prevedere la possibilità di sanatorie seppur limitate.
  Più convincenti appaiono le motivazioni addotte dal viceministro Crimi in merito alla creazione di uno strumento straordinario per i comuni maggiormente colpiti, quale quello previsto dal secondo comma dell'emendamento delle relatrici. In particolare, ritiene che sarebbe preferibile che l'emendamento delle relatrici 3.53 prevedesse due articoli separati. Il primo comma, che rimette la verifica della conformità alle Regioni, non risulta invece condivisibile, in quanto rischia di rallentare enormemente le procedure.
  Segnala che oltretutto sulle procedure amministrative della ricostruzione, così come riformulate, non sussistono problemi di natura economico-finanziaria e non crede che la Ministra Paola De Micheli sarebbe contraria a prevedere una svolta nella ricostruzione, superando l'attuale empasse burocratica.
  Invita pertanto il Governo ad avere più coraggio per uscire dalla paralisi in cui si trovano i territori prevedendo soluzioni effettivamente percorribili. Ribadisce pertanto che la soluzione indicata di rimettere la conformità urbanistica alla Conferenza regionale possa paralizzare definitivamente la ricostruzione. Insiste pertanto che il Governo proceda ad un approfondimento serio delle prospettate problematiche.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI alla luce dell'andamento del dibattito dichiara di accogliere la richiesta di accantonamento dell'emendamento 3.53 e dei relativi subemendamenti, precisando che il coinvolgimento della Conferenza regionale è previsto soltanto in ipotesi particolari nelle quali la responsabilità della conformità urbanistica non può essere lasciata in capo né al tecnico professionista né al comune. In tale contesto evidenzia che è preferibile affidarsi alla responsabilità collegiale di un organo, quale la Conferenza regionale, in cui sono presenti anche i soggetti competenti a rilasciare le autorizzazioni.

  Tullio PATASSINI (LEGA) ringrazia il viceministro Crimi per la disponibilità dimostrata a valutare con maggiore attenzione le criticità prospettate, segnalando, altresì, che l'emendamento 3.14 di cui è cofirmatario è stato redatto dalla Rete delle professioni tecniche e pertanto ritiene possa essere meritevole di attenzione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) ringrazia il viceministro per la disponibilità, ma ribadisce le proprie perplessità sull'inidoneità della Conferenza regionale a gestire le procedure per la ricostruzione.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI suggerisce di rinviare la discussione nel merito delle disposizioni in esame al momento in cui l'emendamento verrà esaminato.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, nel condividere le considerazioni svolte dal viceministro Crimi, ribadisce la disponibilità delle relatrici ad un lavoro comune ma ritiene opportuno, anche per l'economia dei lavori della Commissione, non dimenticare che l'emendamento delle relatrici rappresenta in ogni caso un passo in avanti rispetto alla normativa vigente e detta in qualche modo la direzione nella quale è opportuno procedere.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Eramo 3.23.

  Rossella MURONI (LEU) ritira il suo emendamento 3.24.

Pag. 117

  Silvia FREGOLENT (IV) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Buratti 3.25.

  Giuseppina OCCHIONERO (IV) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Buratti 3.25.

  Ilaria FONTANA (M5S) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Buratti 3.25.

  La Commissione approva l'emendamento Buratti 3.25 (vedi allegato 3).

  Luigi D'ERAMO (LEGA) ritira il suo emendamento 3.26.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il suo emendamento 3.28.

  Chiara BRAGA (PD) ritira il suo emendamento 3.29.

  La Commissione respinge l'emendamento Golinelli 3.27.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'emendamento Gabriele Lorenzoni 3.30 risulta assorbito dall'approvazione dell'emendamento Buratti 3.25.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, in accordo con le relatrici Pezzopane e Terzoni, rivedendo parzialmente il giudizio precedentemente espresso, esprime un parere favorevole sugli identici emendamenti Gallinella 3.31 e Morgoni 3.32, ove riformulati nel senso di eliminare la lettera b).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la riformulazione avanzata dal Governo sugli identici emendamenti Gallinella 3.31 e Morgoni 3.32 è stata accolta dai presentatori.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Gallinella 3.31 e Morgoni 3.32 nel testo riformulato (vedi allegato 3).

  La Commissione respinge l'emendamento D'Eramo 3.33.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.36, identico agli emendamenti D'Eramo 3.34 e Gagliardi 3.35, sottolinea come esso eviti che l'iter della concessione possa durare indefinitamente e propone quindi un termine massimo per la procedura controllo.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, replicando al deputato Trancassini, rileva che mentre ad oggi il 100 per cento delle pratiche seguono la via ordinaria, con l'approvazione delle disposizioni in esame solo il 20 per cento in futuro seguirà la procedura ordinaria e quindi le pratiche potranno essere evase in un quinto del tempo ora necessario. Non risulta quindi necessaria la previsione di un termine.

  Tullio PATASSINI (LEGA) chiede un chiarimento concernente le possibili problematiche riguardanti i casi di inizio dei lavori.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI rileva che nell'80 per cento dei casi il rilascio del contributo, dopo specifica domanda, avviene con il decreto di concessione in automatico, ribadendo che con il nuovo assetto, essendoci meno domande da istruire per la via ordinaria, i tempi saranno velocizzati. Sottolinea peraltro che è da ritenersi ragionevole attendersi che finché il decreto non sia emanato nessun inizi ad eseguire i lavori.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM) osserva che se si ha ragione di supporre che i tempi della procedura saranno velocizzati non dovrebbe esservi nessuna opposizione a stabilire un limite temporale per la conclusione della procedura, sottolineando in proposito che non necessariamente la burocrazia si dimostra sempre virtuosa. Ritiene pertanto necessario che, decorso il termine previsto, operi l'istituto del silenzio-assenso.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, riferendosi al limite di sessanta giorni proposto dagli emendamenti, rileva che esso si applicherebbe a quella parte delle Pag. 118domande che segue la procedura ordinaria, con il rischio paradossale di rallentare le pratiche semplificate. Osserva che le procedure devono essere comunque fatte a regola d'arte e non ritiene pertanto opportuno fissare un limite massimo, restando inteso che comunque la concessione avverrà nei tempi necessari con decreto. Conclude ricordando che, nonostante la formulazione dell'articolo 12-bis, comma 3, non ci sono tempi da sospendere perché non vi è alcun termine.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) teme che possa esservi stato un fraintendimento se non un errore da parte del Governo. Ricorda che egli stesso, unitamente ai soggetti sentiti in audizione, ha inteso che le verifiche a campione previste dall'articolo all'esame provocheranno una sospensione delle pratiche ad essi sottoposte. Conseguentemente, ritiene necessaria l'apposizione di un termine che costringa l'amministrazione ad agire prontamente, che impedisca che i controlli siano a tempo indefinito, determinando la sospensione a tempo indeterminato delle pratiche.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti D'Eramo 3.34, Gagliardi 3.35 e Trancassini 3.36 e l'emendamento Gagliardi 3.37.

  Mario MORGONI (PD) ritira il suo emendamento 3.38.

  Gabriele LORENZONI (M5S) ritira il suo emendamento 3.39.

  La Commissione respinge l'emendamento Marchetti 3.40.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che risultano ritirati gli emendamenti Cataldi 3.41, 3.42 e 3.43. Ricorda quindi che è stato espresso l'invito al ritiro, sugli identici emendamenti Mazzetti 3.44 e D'Eramo 3.45.

  Erica MAZZETTI (FI) chiede di conoscerne le ragioni.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI rileva che va assolutamente evitato il pericolo di traslare il rischio sulla fase finale della procedura a carico di chi, avendo già iniziato ovvero addirittura terminato i lavori, abbia già affrontato la spesa, ricevendo successivamente una risposta negativa sulla sua richiesta di sanatoria.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Mazzetti 3.44 e D'Eramo 3.45.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che risulta ritirato l'emendamento Melilli 3.46.

  Gabriele LORENZONI (M5S) ritira il suo emendamento 3.47.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Baldelli 3.48 e Acquaroli 3.49.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento D'Eramo 3.52 di cui è cofirmatario, identico agli emendamenti Trancassini 3.50 e Polidori 3.51, segnala che esso è volto a semplificare la procedura concernente la ricostruzione dei privati senza mettere a repentaglio la bellezza dei luoghi.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI ritiene che il contenuto degli identici emendamenti Trancassini 3.50, Polidori 3.51 e D'Eramo 3.52 si debba ritenere assorbito dall'emendamento 3.53 delle relatrici, che prevede che le ricostruzioni possano essere preautorizzate o autorizzate dalla conferenza regionale.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Trancassini 3.50, Polidori 3.51 e D'Eramo 3.52.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda l'articolo aggiuntivo Melilli 3.010 è ritirato.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che gli articoli aggiuntivi Pag. 119Buratti 3.021 e 3.022 sono stati dichiarati inammissibili.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il proprio articolo aggiuntivo 3.018.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli identici articoli aggiuntivi Morgoni 3.012, Gabriele Lorenzoni 3.013 e Stumpo 3.014.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI invita i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Emiliozzi 3.015, Gagliardi 3.016, Baldelli 3.017, Muroni 3.017 e Moroni 3.020, poc'anzi accantonati, a ritirarli. Osserva infatti che la temporanea delocalizzazione per la continuità di attività culturali e sociali in edifici pubblici coinvolge in realtà poteri che già spettano alla protezione civile, la cui legificazione potrebbe comportare eccessivi irrigidimenti. Invita quindi i presentatori a proporre un ordine del giorno che impegni il Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri a consentire tali attività nei casi in questione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che gli identici articoli aggiuntivi Emiliozzi 3.015, Gagliardi 3.016, Baldelli 3.017, Muroni 3.019 e Morgoni 3.020 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Rachele Silvestri 3.026, gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 3.023, Pella 3.024 e Gagliardi 3.025 nonché gli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 3.027 e Baldelli 3.028.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Melilli 3.029, osservando che esso è sostanzialmente assorbito dall'articolo aggiuntivo 3.067 delle relatrici.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Melilli 3.029 è stato ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo 3.067 delle relatrici e respinge l'articolo aggiuntivo Gagliardi 3.030.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.034 identico agli articoli aggiuntivi Mazzetti 3.033 e Gagliardi 3.032, solleva la problematica relativa all'acquisizione dei pareri e delle approvazioni necessarie per la ricostruzione di edifici che avvengano sul medesimo sito e nel rispetto delle caratteristiche degli edifici preesistenti, proponendo che per esse si agisca in deroga. Ritiene infatti che rispettare tutti i vincoli previsti dalla normativa attuale anche ove non c’è delocalizzazione degli stabili ricostruiti possa rappresentare un effettivo pericolo, giacché l'opera potrebbe essere dichiarata come non rispettosa di vincoli e prescrizioni oggi in vigore ma che all'epoca della costruzione originale non esistevano. In tal senso ritiene che quando si ricostruisce nel posto in cui era e nelle forme in cui si trovava lo stabile prima del sisma si possa operare in deroga.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI ritiene che gli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 3.033, Gagliardi 3.032 e Trancassini 3.034 risulteranno assorbiti nell'emendamento 3.53 delle relatrici e pertanto conferma l'invito al loro ritiro.

  Tullio PATASSINI (LEGA) si associa alle considerazioni del collega Trancassini, sottolineando l'esigenza di chiarire gli adempimenti richiesti ai proprietari di immobili ricostruiti sul medesimo sito e nel rispetto delle caratteristiche degli edifici preesistenti, che a suo avviso andrebbero opportunamente tutelati attraverso apposite deroghe alle disposizioni vigenti in materia di approvazioni e pareri.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 3.033, Gagliardi 3.032 e Trancassini 3.034.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima Pag. 120firma 3.035, ribadisce la necessità di abbreviare la tempistica per avviare le attività di ricostruzione, derogando alle norme che disciplinano l'attività della Conferenza permanente e delle Commissioni paritetiche di cui all'articolo 16 del decreto-legge n. 189 del 2016.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Pella 3.031 e Trancassini 3.035, nonché gli identici articoli aggiuntivi Foti 3.036, Ruffino 3.037 e D'Eramo 3.038.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.041, sempre nell'ottica di ridurre i tempi per il rilascio delle autorizzazioni, evidenzia l'opportunità di introdurre l'istituto del silenzio assenso.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il suo articolo aggiuntivo 3.039.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Pella 3.040 e Trancassini 3.041.

  La seduta sospesa alle 17.05 è ripresa alle 17.40.

  Patrizia TERZONI, presidente, cede la parola alle relatrici per esprimere i pareri sui subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 3.069 del Governo.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, anche a nome della collega Terzoni invita il presentatore al ritiro del subemendamento Casino 0.3.069.2. Esprime parere favorevole sui subemendamenti Rospi 0.3.069.3 e Liuni 0.3.069.4, purché riformulati in identico testo nei termini di cui in allegato (vedi allegato 3).

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI si esprime in senso conforme alle relatrici.

  Erica MAZZETTI (FI) chiede le motivazioni della contrarietà sul subemendamento Casino 0.3.069.2.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI fa presente che si è operato la scelta di limitare l'intervento solo alle città di Venezia e di Matera, i cui beni artistici sono tali da attrarre capitali, rendendo efficace la misura dell’art bonus.

  Tullio PATASSINI (LEGA) apprezza la disponibilità della maggioranza e del Governo ad accogliere i subemendamenti che estendono la misura dell’art bonus anche alla città di Matera. Riguardo al subemendamento Bazzaro 0.3.069.1, dichiarato inammissibile, invita con forza il Governo ad introdurre nella legge di bilancio misure volte a tutelare la città di Venezia dagli eventi calamitosi, come quello occorso nei giorni scorsi.

  Gianluca ROSPI (M5S) ringrazia il Governo per aver accolto il proprio subemendamento con il quale si propone l'ampliamento della misura dell'art bonus anche alla città di Matera, capitale europea della cultura. Nell'accettare la riformulazione proposta dalle relatrici, chiede il motivo per cui non si è fatto riferimento al territorio della città di Matera.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI fa presente che per Venezia una legge speciale individua territori non coincidenti con la città.

  Chiara BRAGA (PD), a nome del proprio gruppo, Ilaria FONTANA (M5S) a nome del proprio gruppo, Silvia FREGOLENT (IV) a nome del proprio gruppo, Paolo TRANCASSINI (FDI) a nome del proprio gruppo, Piergiorgio CORTELAZZO (FI) a nome del proprio gruppo, Sara CUNIAL (MISTO) a nome del proprio gruppo, sottoscrivono i subemendamenti Rospi 0.3.069.3 e Liuni 0.3.069.4, come riformulati.

  Erica MAZZETTI (FI) insiste per la votazione del subemendamento Casino 0.3.069.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Casino Pag. 1210.3.069.2 e approva gli identici Rospi 0.3.069.3 e Liuni 0.3.069.4, come riformulati (vedi allegato 3), nonché l'articolo aggiuntivo 3.069 del Governo (vedi allegato 3).

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'apprezzare la presentazione da parte del Governo di una proposta emendativa volta ad aiutare la città di Venezia, che ritiene finora l'unica cosa apprezzabile all'interno del decreto-legge, osserva come ribadito molte volte in precedenza che manca al paese una misura di intervento immediato per affrontare le eventuali emergenze che dovessero occorrere. Invita, pertanto, la Commissione ad affrontare tale questione, calendarizzando la proposta di legge a sua prima firma che potrebbe costituire la base per un percorso condiviso che dia risposte omogenee e tempestive in caso di calamità.

  Gianluca ROSPI (M5S) sottolinea con favore la sottoscrizione da parte di tutte le forze politiche del proprio subemendamento. Condivide le considerazioni svolte dal collega Trancassini e dà la propria disponibilità a ragionare insieme su una proposta di legge che affronti il tema delle emergenze.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il suo articolo aggiuntivo 3.045.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Gagliardi 3.044.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sul proprio articolo aggiuntivo 3.042, che illustra, rileva che si tratta dell'ennesima proposta con la quale si cerca di dare maggiori poteri al commissario straordinario, per mettere la struttura commissariale in grado di muoversi con la dovuta rapidità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 3.042 e Gagliardi 3.043, nonché Gagliardi 3.046.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI fa presente che gli articoli aggiuntivi Patassini 3.047 e Trancassini 3.048 risulterebbero assorbiti dall'eventuale approvazione dell'articolo aggiuntivo 9.0128 delle relatrici, di contenuto assai più ampio.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Patassini 3.047 e Trancassini 3.048 rimangono accantonati.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI illustra la riformulazione dell'articolo aggiuntivo Cataldi 3.049, nei termini di cui in allegato (vedi allegato 3).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'articolo aggiuntivo Cataldi 3.049.

  Tullio PATASSINI (LEGA) chiede di sottoscrivere anche a nome del suo gruppo l'articolo aggiuntivo Cataldi 3.049.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 3.049 Cataldi, nel testo riformulato (vedi allegato 3).

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il suo articolo aggiuntivo 3.050.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.051, che chiede di incrementare di ulteriori 35 milioni di euro i fondi a sostegno delle imprese nei territori colpiti dal sisma del 2016, per ragioni che certamente non sfuggono ai colleghi. Nell'esprimere la convinzione di Fratelli d'Italia che servirebbero risorse ben superiori ai 35 milioni di euro previsti dal suo articolo aggiuntivo, sottolinea tuttavia l'esigenza prioritaria di velocizzare i tempi della ricostruzione, considerato che i risparmi che ne deriverebbero per le casse dello Stato consentirebbero di finanziare questo e ulteriori interventi. Auspica comunque che il Ministero dell'economia e delle finanze possa reperire le risorse necessarie per finanziare Pag. 122gli oneri derivanti dall'articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.051.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Trancassini 3.051 e Spena 3.056.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI conferma l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Patassini 3.057, nonché gli identici articoli aggiuntivi Morgoni 3.058, Emiliozzi 3.059, Muroni 3.060 e Fregolent 3.061, relativi alle zone economiche speciali, ai fini di un approfondimento del tema. Fa presente comunque la difficoltà di individuare in questa sede una soluzione al problema, che potrebbe essere affrontato con un futuro provvedimento specifico.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), facendo riferimento alla franca dichiarazione del viceministro, si dichiara consapevole della difficoltà di risolvere la questione delle zone economiche speciali in questa sede. Sollecita tuttavia il Governo e la maggioranza a trovare una soluzione in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio, auspicando che alle esigenze delle imprese dei territori colpiti sia data una risposta positiva e certa.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, sottolinea che la soluzione della questione relativa alle zone economiche speciali è nell'interesse di tutte le forze politiche e che le difficoltà sono oggettive, derivando dal complesso intreccio della normativa nazionale con le disposizioni europee in materia. Nel ribadire che si tratta di un tema importante, auspica di raggiungere una soluzione con un approccio coordinato a breve termine.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Trancassini 3.062.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'intervenire anche con riferimento al precedente articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.062 appena respinto, ricorda che già in occasione dell'esame del decreto-legge n. 55 del 2018, Fratelli d'Italia aveva sottoposto all'attenzione del Governo l'esigenza di introdurre sensibili sgravi contributivi per le aziende dei territori colpiti che assumono personale. Nel ritenere che tale misura costituirebbe un segnale positivo, manifesta la contrarietà del suo gruppo a dare incentivi alle imprese che investono nelle zone terremotate, considerato che in tal modo si finisce per favorire le speculazioni dei grandi gruppi industriali che, una volta beneficiato della misura, abbandonano i territori colpiti. Ritiene pertanto che sia meglio investire sulle piccole e medie imprese locali, che continuano ad operare nelle zone colpite e che potrebbero consentire a tante persone disoccupate di trovare lavoro. Invita pertanto i rappresentanti del Governo a riflettere sulla questione anche in vista della sessione di bilancio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Trancassini 3.063, Mazzetti 3.064 e D'Eramo 3.065.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nel prendere atto che i presentatori ritirano l'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 3.066, invita le relatrici ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, anche a nome della collega Terzoni, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Muroni 4.2, D'Eramo 4.3, Baldelli 4.1 e Muroni 4.4. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Giacometto 4.5, Stumpo 4.6, Fregolent 4.7, Ilaria Fontana 4.8, Morgoni 4.9 e Gagliardi 4.13, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Mazzetti 4.10 e Patassini 4.11, nonché sull'emendamento Muroni 4.12. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Fregolent 4.01 che risulterebbe assorbito dall'eventuale approvazione degli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.038, Gabriele Lorenzoni 1.046 e Morgoni 1.047, nel testo Pag. 123riformulato, che li rende identici ai successivi identici articoli aggiuntivi Cortelazzo 4.02 e Gagliardi 4.03, nonché all'articolo aggiuntivo D'Eramo 4.04, purché riformulato in modo da renderlo identico ai precedenti Cortelazzo 4.02 e Gagliardi 4.03.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello delle relatrici.

  Rossella MURONI (LEU) ritira il suo emendamento 4.2.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti D'Eramo 4.3 e Baldelli 4.1.

  Rossella MURONI (LEU) ritira il suo emendamento 4.4.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, prende atto che i presentatori accolgono la proposta di riformulazione degli identici emendamenti Giacometto 4.5, Stumpo 4.6, Fregolent 4.7, Ilaria Fontana 4.8, Morgoni 4.9 e Gagliardi 4.13.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Giacometto 4.5, Stumpo 4.6, Fregolent 4.7, Ilaria Fontana 4.8, Morgoni 4.9 e Gagliardi 4.13, come riformulati (vedi allegato 3).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la prima parte degli identici emendamenti Mazzetti 4.10 e Patassini 4.11 risulta assorbita dall'approvazione degli identici emendamenti Giacometto 4.5, Stumpo 4.6, Fregolent 4.7, Ilaria Fontana 4.8, Morgoni 4.9 e Gagliardi 4.13, come riformulati. Pertanto avverte che verrà posta in votazione esclusivamente la parte consequenziale degli identici emendamenti Mazzetti 4.10 e Patassini 4.11.

  Tullio PATASSINI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.11 che affronta la questione delle macerie già raccolte e in corso di trattamento. Rileva che si tratta di migliaia di tonnellate di materiali provenienti dagli immobili crollati per i quali non è stata fatta alcuna cernita e che, pertanto, essendo ai sensi dell'attuale normativa rifiuti a tutti gli effetti, al momento possono essere conferiti esclusivamente in discarica, senza alcuna possibilità di riutilizzo. Chiede pertanto un supplemento di riflessione alle relatrici e al Governo sul tema, che è di natura tecnica e molto specifica, precisando che il suo emendamento è volto a superare le criticità che impediscono di riutilizzare tale materiale per la ricostruzione, considerato che la percentuale di solfati presente nelle macerie deriva esclusivamente dai gessi degli intonaci. Nel sottolineare pertanto che il riutilizzo delle macerie non andrà a discapito della salute umana e della salubrità dell'ambiente, chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua prima firma 4.11.

  Simone BALDELLI (FI) si associa alla richiesta del collega Patassini, auspicando un approfondimento della questione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'associarsi alla richiesta del collega Patassini, rileva che si tratta di un tema centrale da tutti i punti di vista, sottolinea come la permanenza delle macerie nei territori colpiti, a tre anni dal sisma, sia la prova evidente della pessima gestione della ricostruzione in centro Italia. Nell'evidenziare che sull'argomento anche in passato è mancato il coraggio sia al Governo sia al legislatore, ribadisce la necessità che in tema di macerie siano dati più poteri al commissario straordinario, rilevando la evidente inefficacia delle strategie ordinarie. Esorta pertanto le relatrici ed il Governo ad accantonare gli identici emendamenti Mazzetti 4.10 e Patassini 4.11 ai fini di un'ulteriore riflessione.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, anche a nome della collega Terzoni, accogliendo la richiesta dei presentatori, propone di accantonare gli identici emendamenti Mazzetti 4.10 e Patassini 4.11.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, accogliendo la richiesta delle relatrici, Pag. 124dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Mazzetti 4.10 e Patassini 4.11.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il proprio articolo aggiuntivo 4.01.

  Tullio PATASSINI (LEGA) dichiara di accogliere la riformulazione dell'articolo aggiuntivo D'Eramo 4.04 precisando che nella prevista fattispecie del subappalto sarebbe auspicabile prevedere di poter favorire, nel rispetto della normativa vigente, le imprese locali.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, pone contestualmente in votazione gli identici articoli aggiuntivi Cortelazzo 4.02 e Gagliardi 4.03 nonché, preso atto che ne è stata accolta la riformulazione in identico testo, dell'articolo aggiuntivo D'Eramo 4.04, e degli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.038, Gabriele Lorenzoni 1.046 e Morgoni 1.047.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Cortelazzo 4.02 e Gagliardi 4.03, D'Eramo 4.04, come riformulato, nonché gli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.038, Gabriele Lorenzoni 1.046 e Morgoni 1.047, come riformulati (vedi allegato 3).

  Patrizia TERZONI, relatrice, anche a nome della relatrice Terzoni esprime parere favorevole sull'emendamento Morgoni 5.13, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Braga 5.1, sugli identici Muroni 5.2 e Patassini 5.5, sugli emendamenti Trancassini 5.3, Mazzetti 5.4, nonché sugli identici emendamenti Emiliozzi 5.8, Morgoni 5.9 e Stumpo 5.10, sugli identici emendamenti Morgoni 5.11, Gallinella 5.12, Cortelazzo 5.6, sugli identici emendamenti Fregolent 5.14, Golinelli 5.15 e Braga 5.16, nonché sull'emendamento Cataldi 5.7. Esprime, quindi, parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Morgoni 5.03 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello delle relatrici precisando che la modifica prevista alla misura «Resto al Sud» viene estesa ai territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici e che, in via del tutto eccezionale, è stato eliminato il limite di età dei 46 anni.

  Mario MORGONI (PD) ringrazia le relatrici ed il Governo per il parere favorevole sull'emendamento 5.13 e sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 5.03, riformulazione proposte.

  Alessandro Manuel BENVENUTO (LEGA), presidente avverte che l'emendamento Morgoni 5.13 è stato sottoscritto anche dai rappresentanti in Commissione dei gruppi del Movimento 5 Stelle, LEU e Italia Viva.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Morgoni 5.03.

  Alessandro Manuel BENVENUTO (LEGA), presidente avverte che l'articolo aggiuntivo Morgoni 5.03 è stato sottoscritto anche dai rappresentanti in Commissione dei gruppi Movimento 5 Stelle, LEU e Italia Viva.

  La Commissione approva l'emendamento Morgoni 5.13 come riformulato (vedi allegato 3).

  Chiara BRAGA (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 5.1.

  Rossella MURONI (LEU) ritira l'emendamento a sua prima firma 5.2.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 5.5, chiede al Governo un supplemento di valutazione volto a consentire l'estensione della misura anche ai professionisti Pag. 125da considerarsi equiparati alle piccole e medie imprese.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI precisa che le attività professionali sono già incluse nella misura a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno denominata «Resto al Sud».

  La Commissione respinge l'emendamento Patassini 5.5.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 5.3, sottolinea come si tratti di un tema molto sollecitato dagli operatori del settore che chiedono l'estensione della misura «Resto al Sud» anche ai professionisti e agli operatori del commercio.

  La Commissione respinge l'emendamento Trancassini 5.3.

  Simone BALDELLI (FI) illustra le finalità dell'emendamento Mazzetti 5.4, di cui è cofirmatario, volto a prevedere l'estensione della predetta misura ai professionisti senza prevedere l'applicazione di limiti di età.

  La Commissione respinge l'emendamento Mazzetti 5.4.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli identici emendamenti Emiliozzi 5.8, Morgoni 5.9 e Stumpo 5.10, nonché gli identici emendamenti Morgoni 5.11 e Gallinella 5.12.

  Tullio PATASSINI (LEGA) con riferimento al tema dell'estensione della misura «Resto al Sud» anche ai professionisti, chiede se vi sia la disponibilità del Governo ad accogliere un eventuale ordine del giorno che impegni il Governo ad affrontare in prospettiva tale problematica.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI desidera precisare che in questa fase l'estensione ai commercianti presupporrebbe l'emanazione di provvedimenti attuativi e che risulta preferibile attendere le prime risultanze sulle prime fasi di attuazione della predetta misura.

  Simone BALDELLI (FI), nel dichiarare la disponibilità a ritirare l'emendamento Cortelazzo 5.6 chiede al Governo la disponibilità ad accogliere un ordine del giorno in materia al fine di proporre l'inclusione di altri soggetti sulla base delle risorse disponibili.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI dichiara la disponibilità del Governo ad accogliere un ordine del giorno in materia chiarendo che il monitoraggio in corso della misura «Resto al Sud» riguarda anche la disponibilità di risorse finanziarie per l'ampliamento della platea dei beneficiari.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Cortelazzo 5.6, gli identici emendamenti Fregolent 5.14, Golinelli 5.15 e Braga 5.16, nonché l'emendamento Cataldi 5.7.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 5.03 ritiene che si tratti di un argomento sul quale si potrebbe trovare una condivisione da parte di tutta la Commissione nel presupposto di chiarire l'effettiva portata del comma 3 del citato articolo aggiuntivo che prevede la possibilità, per le regioni, di individuare solo alcuni comuni ai quali riservare gli incentivi.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI sottolinea che in realtà la previsione di cui al comma 3 dell'articolo aggiuntivo Morgoni 5.03 si limita a confermare una facoltà già riconosciuta alle regioni che possono tranquillamente non prevedere alcuna limitazione nell'individuazione dei comuni ai quali riconoscere i descritti benefici.

  Alessandro Manuel BENVENUTO (LEGA), presidente avverte che l'articolo aggiuntivo Morgoni 5.03 è stato sottoscritto Pag. 126anche dal deputato Gabriele Lorenzoni.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Morgoni 5.03, nel testo riformulato (vedi allegato 3).

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, anche a nome della relatrice Terzoni invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Gagliardi 6.1, Trancassini 6.2, Pella 6.3 e Fregolent 6.8, nonché sull'emendamento Patassini 6.4 e sugli identici emendamenti Prisco 6.5 e Gagliardi 6.6.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello espresso dalle relatrici.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice anche a nome della relatrice Terzoni, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sull'emendamento Gagliardi 7.1, Mazzetti 7.2, sugli identici emendamenti Pella 7.3, Trancassini 7.4, D'Eramo 7.5 e Gagliardi 7.6, nonché sull'emendamento D'Eramo 7.7 e sugli identici Pella 7.8, Trancassini 7.9 e Gagliardi 7.10. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Labriola 7.11, Trancassini 7.12 e Gagliardi 7.13, nonché sugli emendamenti Baldelli 7.14, Mazzetti 7.15, D'Eramo 7.16, Baldelli 7.18, Patassini 7.17 e sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 7.01 e Cortelazzo 7.02.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello espresso dalle relatrici.

  Simone BALDELLI (FI) auspica che le relatrici nel prosieguo dei lavori possano esprimere i pareri sugli emendamenti con maggiore celerità e sintesi.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira il subemendamento 6.8.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Gagliardi 6.1, Trancassini 6.2 e Pella 6.3.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 6.4, sottolinea che esso mira a sanare una disposizione contenuta nel decreto-legge n. 109 del 2018 (cd «decreto Genova») che non ha sortito gli effetti sperati e ha suscitato un diffuso malcontento nelle popolazioni interessate.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI, ricordando che la norma citata è stata introdotta per iniziativa della stessa forza politica cui appartiene l'onorevole Patassini, rileva che la disposizione che si vorrebbe emendare mira a dare attuazione a un apposito ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati in sede di conversione del medesimo decreto-legge n. 109 del 2018.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge, l'emendamento Patassini 6.4. e gli identici emendamenti Prisco 6.5 e Gagliardi 6.6.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 7.1, rileva che esso mira ad ampliare la categoria dei soggetti che possono accedere alle anticipazioni, come richiesto dalle stesse associazioni rappresentative.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI precisa che già nel «decreto Genova» il Governo aveva provveduto ad estendere tale beneficio a tutte le categorie professionali, incluse quelle che non prevedono l'iscrizione ad un albo.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C10VM), a seguito dei chiarimenti forniti dal Viceministro, ritira l'emendamento a sua prima firma 7.1.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento 7.5, di cui è cofirmatario, sottolinea che si tratta di una norma proposta dall'ANCI che mira ad eliminare, o quanto meno a ridurre, i ritardi burocratici nell'erogazione delle anticipazioni di cassa.

Pag. 127

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge, l'emendamento Mazzetti 7.2. e gli identici emendamenti Pella 7.3, Trancassini 7.4, D'Eramo 7.5 e Gagliardi 7.6, nonché l'emendamento D'Eramo 7.7, gli identici emendamenti Pella 7.8, Trancassini, 7.9 e Gagliardi 7.10; gli identici emendamenti Labriola 7.11, Trancassini 7.12 e Gagliardi 7.13; gli emendamenti Baldelli 7.14 e Mazzetti 7.15.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento 7.16, di cui è cofirmatario, sollecita le relatrici a riconsiderare il parere contrario, dal momento che la proposta emendativa mira a dare un sostegno concreto ai giovani tecnici coinvolti nelle attività della ricostruzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento D'Eramo 7.16,

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 7.17, osserva che occorre una norma di rango primario, non essendo sufficiente la mera ordinanza commissariale, per assicurare ai professionisti un'anticipazione a fronte della prestazione resa.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Baldelli 7.18 e Patassini 7.17, nonché gli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 7.01 e Cortelazzo 7.02.

  La seduta, sospesa alle 19.10, riprende alle 19.40.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, prima di passare la parola alle relatrici per l'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 8, avverte che, integrando le dichiarazioni di inammissibilità già pronunciate dalla presidenza nella seduta del 13 novembre, deve considerarsi inammissibile anche la proposta emendativa Buratti 8. 030 che sospende l'applicazione della disciplina sulla rideterminazione delle circoscrizioni territoriali alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura aventi sede nei comuni colpiti dal sisma.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, anche a nome della collega Terzoni, nel rendere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 8, propone l'accantonamento dell'emendamento Patassini 8.1, degli identici emendamenti Muroni 8.2, Trancassini 8.3, Gabriele Lorenzoni 8.4, Fregolent 8.5, Melilli 8.6 e Pella 8.7.
  Esprime parere favorevole sugli emendamenti Patassini 8.8, nonché sugli identici emendamenti Gagliardi 8.9 e Pella 8.10, Melilli 8.13, Fregolent 8.14, nonché gli identici emendamenti Melilli 8.11 e Gabriele Lorenzoni 8.12, se riformulati in un identico testo che si riserva di presentare.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Trancassini 8.15, Gagliardi 8.16 e Cortelazzo 8.17. Invita al ritiro degli identici emendamenti Trancassini 8.18, Pella 8.19 e Patassini 8.20, esprimendo altrimenti parere contrario.
  Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Fregolent 8.21, Muroni 8.22, Gabriele Lorenzoni 8.23, Melilli 8.24 e Patassini 8.25.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Gagliardi 8.69, Morgoni 8.70, Mazzetti 8.26, Polidori 8.27.
  Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Cataldi 8.28 e Patassini 8.29.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Patassini 8.30, Marchetti 8.44, Patassini 8.45 e 8.46, Trancassini 8.47, Gagliardi 8.48, Patassini 8.49, sugli identici emendamenti Trancassini 8.50 e Gagliardi 8.51, nonché sull'emendamento Gabriele Lorenzoni 8.52.
  Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 8.53 delle relatrici, rispetto alla quale anticipa la presentazione, da parte di una riformulazione che sin da ora dichiara, anche a nome della collega, di accogliere.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Gabriele Lorenzoni 8.54. Pag. 128
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Baldelli 8.55, a condizione che venga riformulato in un testo che si riserva di presentare.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Patassini 8.65 e Gabriele Lorenzoni 8.66, nonché sull'emendamento Acquaroli 8.56 e sugli identici emendamenti Trancassini 8.57, Gagliardi 8.58, nonché sugli identici emendamenti Trancassini 8.62 e Gagliardi 8.63.
  Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 8.71 delle relatrici, presentato per recepire la condizione posta nel parere della Commissione Bilancio.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Gagliardi 8.03 e 8.04, Baldelli 8.047.
  Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Muroni 8.048, Braga 8.049, Fregolent 8.050, Trancassini 8.051, Gagliardi 8.052, Gabriele Lorenzoni 8.053 e Fregolent 8.054.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 8.055 e Trancassini 8.056, sugli articoli aggiuntivi Patassini 8.057, Pella 8.058, Trancassini 8.059, Gagliardi 8.060, Gabriele Lorenzoni 8.061, Melilli 8.07, Acquaroli 8.08, Baldelli 8.09, sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 8.010, Gagliardi 8.011 e Trancassini 8.012, sugli identici articoli aggiuntivi Baldelli 8.013, Trancassini 8.014 e Gagliardi 8.015, sugli articoli aggiuntivi Calabria 8.016, Patassini 8.017, degli identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 8.018, Melilli 8.019, Trancassini 8.020, Pella 8.021 e Muroni 8.022.
  Fa presente che l'articolo aggiuntivo Gagliardi 8.023 risulta assorbito dall'approvazione della ulteriore nuova formulazione degli articoli aggiuntivi Muroni 1.023, Fregolent 1.024, Gagliardi 1.025, Braga 1.026, Trancassini 1.027 e Gabriele Lorenzoni 1.028.
  Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gagliardi 8.025 che, preannuncia, sarà assorbito dall'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 9.0417, qualora approvato.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Patassini 8.026, sugli identici articoli aggiuntivi Trancassini 8.027, Pella 8.028 e Fregolent 8.029, sugli articoli aggiuntivi Muroni 8.033, sugli identici articoli aggiuntivi Morgoni 8.034 e Acquaroli 8.035, sugli identici articoli aggiuntivi Pella 8.036 e Trancassini 8.037, sugli identici articoli aggiuntivi Trancassini 8.038, Gagliardi 8.039, Mazzetti 8.040 e Fregolent 8.041, sugli articoli aggiuntivi Baldelli 8.044 e 8.045, nonché sull'articolo aggiuntivo Acquaroli 8.046.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello delle relatrici. Preannuncia una riformulazione dell'emendamento Melilli 8.13, anche volta a proroga l'indennità per i sindaci del comune del cratere, precisando che la scelta di tale emendamento rispetto agli altri è motivata all'opportunità di indicare una data fissa per tale proroga.
  Preannuncia quindi la riformulazione dell'emendamento 8.53 delle relatrici, relativo alla cosiddetta «busta paga pesante» per le imprese, che si precisa debba essere subordinato al rispetto della normativa europea sugli aiuti de minimis.
  Preannuncia infine la riformulazione dell'emendamento Baldelli 8.55, con la quale si chiede una proroga al 31 dicembre 2020 delle agevolazioni, anche di natura tariffaria, per le utenze intestate a titolari di edifici colpiti dal sisma.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, prima di passare la parola alle relatrici per esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 9, avverte che, integrando le dichiarazioni di inammissibilità già pronunciate dalla presidenza nella seduta del 13 novembre, devono considerarsi inammissibili anche gli identici emendamenti Trancassini 9. 041 e Fregolent 9. 0203, che sospendono l'applicazione della disciplina sulla rideterminazione delle circoscrizioni giudiziarie dell'Aquila e Chieti.
  Precisa inoltre che l'articolo aggiuntivo Braga 9.0425, analogamente a quanto specificato Pag. 129in relazione all'articolo aggiuntivo 9.0342 delle Relatrici, è ammissibile sul presupposto che il finanziamento in oggetto sia vincolato nel suo utilizzo ad attività culturali connesse agli eventi sismici che hanno interessato i territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
  Si intendono invece revocate le dichiarazioni di inammissibilità per gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 9.011, Zennaro 9.0144, Braga 9.0145, Fregolent 9.0146, Muroni 9.0148, che prevedono a favore del comune dell'Aquila la possibilità di avvalersi di personale a tempo determinato, in deroga ai limiti posti in materia dall'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 78 del 2010.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) rispetto alla inammissibilità del proprio articolo aggiuntivo 9.041, chiede alla presidenza di fissare un termine per la presentazione di un eventuale ricorso. Fa presente, inoltre, che aveva chiesto alla presidenza di rivedere la pronuncia di inammissibilità del proprio articolo aggiuntivo 9.057, rispetto al quale si dichiara sin da ora disponibile ad una riformulazione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, fissa a domattina alle ore 9 il termine per i ricorsi sulle pronunce di inammissibilità testé dichiarate e dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Trancassini 9.057, in attesa della sua ulteriore valutazione.

  Patrizia TERZONI, relatrice, anche a nome della collega Pezzopane comunica i pareri relativi alle proposte emendative sull'articolo 9. Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sugli emendamenti Fregolent 9.4 e Trancassini 9.1.
  Comunica che gli identici emendamenti Gagliardi 9.2, Trancassini 9.3 e Fregolent 9.7 risultano assorbiti dall'emendamento Trancassini 9.1, come riformulato.
  Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 9.04, Pella 9.05 e Braga 9.0129. Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sull'articolo aggiuntivo D'Eramo 9.09 nonché sugli identici articoli aggiuntivi Trancassini 9.011, Zennaro 9.0144; Braga 9.0145, Fregolent 9.0146 e Muroni 9.0148. Raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo delle relatrici 9.0128 ed esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0218, Zennaro 9.0219 e Braga 9.0220.
  Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Fiorini 9.053, Foti 9.054, Dara 9.055, Fregolent 9.0223 e Rossi 9.0224 nonché dell'articolo aggiuntivo Trancassini 9.057 e degli identici articoli aggiuntivi Muroni 9.0230, Fregolent 9.0233, Zennaro 9.0235 e Braga 9.0238. Propone altresì di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 9.060 e Fregolent 9.0237, nonché l'articolo aggiuntivo Martino 9.062.
  Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Braga 9.0422.
  Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi a prima firma Morgoni 9.0290 e 9.0269, nonché gli articoli aggiuntivi Trancassini 9.0420, Baldelli 9.079, Patassini 9.0284, gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 9.074 e Gagliardi 9.075, gli ulteriori articoli aggiuntivi a prima firma Gabriele Lorenzoni 9.0268 e 9.0267, l'articolo aggiuntivo Baldelli 9.080, gli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0270, Barelli 9.078, Gagliardi 9.081 e Trancassini 9.077, nonché l'articolo aggiuntivo Cataldi 9.0272.
  Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Zennaro 9.0265, Braga 9.0266, Muroni 9.0264 e Fregolent 9.0262.
  Propone altresì di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0273 e Pella 9.0116, nonché gli articoli aggiuntivi Baldelli 9.0117 e Morgoni 9.0274.
  Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0277, Zennaro 9.0292, Muroni 9.0293 e Braga 9.0295. Fa presente che l'articolo aggiuntivo Martino 9.085 risulterebbe assorbito dall'eventuale approvazione dei precedenti emendamenti, Pag. 130come riformulati. Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0278, Zennaro 9.0291, Muroni 9.0297 e Braga 9.0296.
  Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Gallinella 9.0299 e Buratti 9.0312.
  Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sugli identici articoli aggiuntivi Micillo 9.0317 e Muroni 9.0320. Esprime altresì parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Micillo 9.0318 e Muroni 9.0319, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Micillo 9.0321 e Stumpo 9.0322.
  Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Topo 9.0324.
  Esprime parere favorevole sugli articoli aggiuntivi a prima firma Micillo 9.0328, 9.0326, 9.0327 e 9.0329.
  Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Topo 9.0333.
  Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sull'articolo aggiuntivo Braga 9.0425. Raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 9.0342 delle relatrici.
  Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 9.0344.
  Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0346 e Paxia 9.0347.
  Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0349, Braga 9.0351, Federico 9.0353 e Muroni 9.0423, nonché dell'articolo aggiuntivo Fregolent 9.0360, degli identici articoli aggiuntivi Melilli 9.0361 e Muroni 9.0362, dell'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 9.0417, degli identici articoli aggiuntivi Morgoni 9.0371, Muroni 9.0373 e Gabriele Lorenzoni 9.0374, nonché degli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 9.0113 e Trancassini 9.0115, degli articoli aggiuntivi Patassini 9.0112 e Acquaroli 9.0114; propone altresì di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Morgoni 9.0376, Fregolent 9.0377, Muroni 9.0378 e Gabriele Lorenzoni 9.0379.
  Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 9.0381, Gagliardi 9.0418, Pella 9.0419, Morgoni 9.0382 e Fregolent 9.0383. Esprime parere favorevole, previa riformulazione che si riserva di depositare nella seduta di domani, sugli articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 9.0392 e Braga 9.0393.
  Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Trancassini 9.0122, Buratti 9.0401 e Fregolent 9.0402.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, su tutte le restanti proposte emendative riferite all'articolo 9.

  Il Viceministro Vito Claudio CRIMI esprimendo parere conforme a quello delle relatrici, chiede altresì che vengano accantonati gli articoli aggiuntivi Morgoni 9.0286, gli identici articoli aggiuntivi Fregolent 9.0156, Rossi 9.0157, Zolezzi 9.0158, Muroni 9.0159, Fiorini 9.018 e Foti 9.020, l'articolo aggiuntivo Golinelli 9.023, gli identici articoli aggiuntivi Foti 9.022, Fiorini 9.021 e Fregolent 9.0160, gli identici articoli aggiuntivi Rossi 9.0168, Zolezzi 9.0169, Muroni 9.0170, Fregolent 9.0161, l'articolo aggiuntivo Braga 9.0281.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, rinviando il seguito dell'esame alla seduta di domani, comunica che è pervenuto, da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, il documento approvato nella seduta del 15 novembre scorso, relativo alle proposte emendative al DL n. 2211, documento di cui dispone la pubblicazione nell'apposita sezione del sito internet della Camera.

Sull'ordine dei lavori.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, comunica che le Commissioni competenti in sede referente potrebbero concludere i propri lavori già nella giornata odierna, sul disegno di legge di conversione recante misure di straordinaria necessità e urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti Pag. 131di ricerca e di abilitazione dei docenti. Chiede quindi ai gruppi di valutare se vi siano le condizioni per anticipare l'espressione del parere di competenza – già previsto per la seduta di domani, giovedì 21 novembre – alla seduta odierna.

  Tullio PATASSINI (LEGA), a nome del suo gruppo, evidenzia come la problematica affrontata dal decreto meriti attenzione e non sia suscettibile di una trattazione frettolosa.

  Chiara BRAGA (PD), a nome del suo gruppo, ritiene invece che vi siano le condizioni per esprimere un parere favorevole dal momento che, come ella stessa ha avuto modo di evidenziare nella relazione introduttiva, le competenze della Commissione non sono toccate da questioni particolarmente complesse. Tuttavia, prende atto della indisponibilità dei gruppi di opposizione e si riserva pertanto di formulare un parere favorevole nella seduta di domani, qualora vi siano ancora i tempi per assolvere alla funzione consultiva.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, prende atto che anche il rappresentante del gruppo di Fratelli d'Italia non dichiara una disponibilità ad anticipare la conclusione dell'esame in sede consultiva del provvedimento e, conseguentemente, della decisione di rinunciare a rendere il parere, qualora non vi siano le condizioni per esprimersi nella giornata di domani.

  La seduta termina alle 20.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Intervengono il viceministro per l'interno Vito Claudio Crimi e il sottosegretario Gianluca Castaldi.

  La seduta comincia alle 19.30.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2019, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 129.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto rinviato nella seduta del 12 novembre scorso.

  Antonio FEDERICO (M5S), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Il sottosegretario Gianluca CASTALDI si esprime in senso conforme al relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 19.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 20 novembre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Interviene il viceministro per l'interno, Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 19.35.

Misure di straordinaria necessità e urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti.
C. 2222 Governo.

(Parere alle Commissioni VII e XI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, fa presente che, per quanto concerne l'ambito di Pag. 132competenza della Commissione, viene in rilievo l'articolo 4, recante semplificazioni in materia di acquisti funzionali alle attività di ricerca. Tale disposizione esclude le università statali e le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) dall'obbligo di ricorrere al mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA) per gli acquisti di beni e servizi, funzionalmente destinati all'attività di ricerca, di importo pari o superiore a 5.000 euro e al di sotto della soglia di rilievo comunitario, e di utilizzare la rete telematica.
  Ai sensi della normativa vigente una simile esclusione è prevista per gli enti di ricerca, cui le università e gli AFAM sarebbero equiparati con riguardo a tale obbligo.
  La relazione illustrativa specifica che equiparando le università statali e le istituzioni AFAM agli enti di ricerca si intende garantire loro un'adeguata competitività consentendo di comprimere i tempi e di effettuare le scelte più idonee in tema di beni e servizi funzionalmente destinati al progresso scientifico, «anche in settori di grande sensibilità come quello sanitario».
  Resterebbe comunque in vigore l'obbligo per università e AFAM di fare ricorso al MEPA o ovvero ad altri mercati elettronici per acquisti non funzionalmente destinati alle attività di ricerca.
  I medesimi soggetti (università statali e istituzioni AFAM) vengono altresì esclusi dall'ambito di applicazione delle disposizioni relative alle transazioni telematiche, sempre per l'acquisto di beni e servizi funzionalmente destinati alle attività di ricerca.
  L'articolo 1, co. 450, primo periodo, della L. 296/2006 prevede l'obbligo per le amministrazioni statali di ricorrere al mercato elettronico della pubblica amministrazione, escludendo le sole scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e le istituzioni universitarie, per gli acquisti di beni e servizi di importo pari o superiore a 5.000 euro e al di sotto della soglia di rilievo comunitario.
  L'articolo 1, co. 452, della L. 296/2006 stabilisce che le transazioni compiute dalle amministrazioni statali centrali e periferiche – ad esclusione degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni universitarie – avvengono, per le convenzioni che hanno attivo il negozio elettronico, attraverso la rete telematica, salvo che la stessa rete sia temporaneamente inutilizzabile per cause non imputabili all'amministrazione procedente e sussistano ragioni di imprevedibile necessità e urgenza certificata dal responsabile dell'ufficio.
  Le «istituzioni universitarie» – benché a rigore non rientranti nella nozione di «amministrazioni statali» – sembrerebbero pertanto già escluse, senza alcuna condizione, dall'obbligo di effettuare transazioni telematiche, valendo l'esclusione per le sole AFAM.
  Anche in questo caso ricorda che la normativa vigente (articolo 10, comma 3, del decreto legislativo n. 218 del 2016) esclude gli enti di ricerca dall'obbligo di fare ricorso alle transazioni telematiche, ma solo per l'acquisto di beni e servizi funzionalmente destinati all'attività di ricerca.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.40.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

DL 124/2019: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.

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