CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 18 novembre 2019
275.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 19 NOVEMBRE 2019

Pag. 77

SEDE REFERENTE

  Lunedì 18 novembre 2019. — Presidenza della vicepresidente Patrizia TERZONI, indi del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Interviene il viceministro per l'interno Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 10.45.

DL 123/2019: Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.
C. 2211 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 13 novembre scorso.

  Patrizia TERZONI, presidente e relatrice, avverte che in data 13 novembre scorso è pervenuta da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri l'analisi di impatto della regolamentazione (AIR) sul provvedimento in esame.
  Comunica che sono stati ritirati l'emendamento Melilli 1.6, gli articoli aggiuntivi Morgoni 1.041 e Lorenzoni 1.042, gli emendamenti Baldelli 2.65, Pella 2.66, gli identici articoli aggiuntivi Melilli 2.09 e Lorenzoni 2.07, nonché gli articoli aggiuntivi Occhionero 9.0352 e Pellicani 9. 0416.
  Comunica altresì che l'articolo aggiuntivo Zennaro 9.359 è sottoscritto anche dal deputato Lattanzio.
  Avverte, infine, che le relatrici hanno presentato la proposta emendativa 7.03 (vedi allegato 1), che è in distribuzione. Chiede quindi ai gruppi se intendano rinunciare al termine per la presentazione di subemendamenti.

  Simone BALDELLI (FI) riguardo alla richiesta della presidente, ritiene opportuno effettuare una verifica preventiva del contenuto della proposta emendativa. Preliminarmente chiede se sarà il Viceministro Crimi a seguire il provvedimento o se la sua presenza nella odierna seduta è dovuta alla necessità di sostituire il rappresentante del Governo delegato sul provvedimento.

  Patrizia TERZONI, presidente e relatrice, comunica che il sottosegretario Castaldi, delegato sul provvedimento, oggi non poteva essere presente ed è stato Pag. 78pertanto sostituito dal Viceministro Crimi, che lo coadiuva nell'esame del provvedimento.

  Erica MAZZETTI (FI) ritiene opportuno che si capisca sin da subito come la Commissione intende procedere sul provvedimento, soprattutto con riguardo alle proposte emendative presentate dalle opposizioni, considerata anche la fretta del Governo a concluderne l'esame. In ordine alla presenza del Viceministro Crimi nella seduta odierna, ritiene inopportuno e inefficace, data la delicatezza e il livello di complicazione del decreto-legge, non avere un unico referente governativo.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI fa presente che la materia del sisma rientra nelle competenze del Presidente del Consiglio, che ha delegato il Sottosegretario Castaldi a seguire il provvedimento in Commissione. Sottolinea tuttavia che la propria presenza nella seduta odierna non si configura come una sostituzione del collega delegato, bensì come un affiancamento, avendo coadiuvato sin dal principio il sottosegretario Castaldi nell'esame del decreto-legge, in virtù dell'incarico assunto nel precedente Governo.

  Patrizia TERZONI, presidente e relatrice, non essendovi altri interventi, prima di procedure all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 1, avverte che gli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.038, Gabriele Lorenzoni 1.046, Morgoni 1.047 sono inammissibili limitatamente alla modifica apportata all'articolo 5 del decreto-legge 189, pertanto si modifica la loro collocazione nell'ordine di votazione, e saranno posti in votazione dopo la proposta emendativa Rachele Silvestri 3.026.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, anche a nome della collega Terzoni, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Gagliardi 1.2, Baldelli 1.7, Trancassini 1.10, Pella 1.8, Trancassini 1.11, Gagliardi 1.9, D'Eramo 1.23. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Muroni 1.3, Melilli 1.4, Gabriele Lorenzoni 1.5. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sull'emendamento Pella 1.12, nonché sugli identici emendamenti Gagliardi 1.13 e Pella 1.14. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 1.15 e Muroni 1.16. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Baldelli 1.17, sugli identici emendamenti Gagliardi 1.18 e Baldelli 1.19, nonché sugli emendamenti D'Eramo 1.20, per il quale propone alla proponente la presentazione di un ordine del giorno, trattandosi di materia non regolata da legge, Mazzetti 1.21 e Trancassini 1.22. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Braga 1.01, nonché degli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 1.02 e Baldelli 1.03. Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 1.04 e Melilli 1.05. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.06, Gagliardi 1.07 e Trancassini 1.08. Invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Gabriele Lorenzoni 1.09, che risulterebbe assorbito dall'eventuale approvazione degli identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 1.04 e Melilli 1.05. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.010, Mazzetti 1.011, Trancassini 1.012 e Gagliardi 1.044. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Muroni 1.013, Fregolent 1.014, Gagliardi 1.015, Gallinella 1.016, Trancassini 1.017 e Braga 1.018, in vista di una loro riformulazione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 1.019 e Baldelli 1.021. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Muroni 1.023, Fregolent 1.024, Gagliardi 1.025, Braga 1.026 e Trancassini 1.027, nonché dell'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 1.028, in vista di una loro riformulazione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 1.029 e Pella 1.030, sull'articolo aggiuntivo D'Eramo 1.031, sugli identici articoli aggiuntivi Pag. 79Fregolent 1.032, Gabriele Lorenzoni 1.033, Morgoni 1.034 e Stumpo 1.048, nonché sull'articolo aggiuntivo Morgoni 1.049. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Pella 1.036 e D'Eramo 1.037. Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 1.038, Gabriele Lorenzoni 1.046 e Morgoni 1.047 per la parte ammissibile, ove riformulati nei termini di cui in allegato (vedi allegato 2) che saranno in ogni caso votati successivamente, come già evidenziato dalla presidente.
  Osserva che molte delle proposte emendative presentate all'articolo 1 investono i medesimi temi e che è stato pertanto proposto l'accantonamento di quelle sulle quali il Governo sta svolgendo un approfondimento volto a proporne una riformulazione.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello delle relatrici. Ribadisce che si tratta di proposte emendative che affrontano, seppur con declinazioni diverse, temi cruciali evidenziati da tutti i gruppi, come la proroga del personale e dello stato di emergenza, la realizzazione di una piattaforma digitale, l'introduzione di forme di lavoro flessibili o le aree di accoglienza allestite dopo il terremoto, cosiddette aree SAE, sulle quali è in corso un approfondimento volto ad elaborarne una riformulazione.

  Patrizia TERZONI, presidente e relatrice, accantona gli emendamenti Gagliardi 1.2, Baldelli 1.7, Trancassini 1.10, Pella 1.8, Trancassini 1.11, Gagliardi 1.9, D'Eramo 1.23 nonché gli identici emendamenti Muroni 1.3, Melilli 1.4 e Gabriele Lorenzoni 1.5, inerenti tutti alla medesima questione.

  Paolo TRANCASSINI (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che era stato iniziato un percorso serio e corretto da parte delle opposizioni, come ricordava anche la collega Mazzetti, avviato giovedì mattina con una riunione tenutasi alla presenza di tre rappresentanti del Governo che avevano dato la loro disponibilità ad affrontare il decreto-legge tenendo conto delle richieste avanzate dalle opposizioni. Ricorda che in quella riunione ci si era lasciati con la promessa di avere una risposta riguardo all'accoglimento delle proposte delle opposizioni già nella seduta prevista per il pomeriggio di giovedì, nella quale tuttavia è stata rilevata l'assenza del rappresentante del Governo. Osserva che neanche nella seduta odierna viene data la risposta attesa dalle opposizioni. Sottolineando negativamente questo silenzio imbarazzante da parte del Governo, ricorda che nel corso della citata riunione era stato chiesto alle opposizioni di segnalare le proposte emendative più rilevanti rispetto alle quali, prima dell'inizio delle votazioni, avrebbe dovuto essere chiara la posizione del Governo.
  Auspica pertanto che il Viceministro possa precisare qual è la disponibilità del Governo rispetto ai temi sottolineati dalle opposizioni.

  Luigi D'ERAMO (Lega) si associa alle considerazioni del collega Trancassini, dal momento che si era stabilito un modus operandi chiaro. Era infatti stato chiesto lo sforzo alle opposizioni di limitare al massimo le proposte emendative da segnalare, lavoro che è stato fatto prontamente attraverso un confronto difficile con i portatori di interessi dei territori coinvolti. Rispetto a questa faticosa sintesi ci si aspettava un'apertura da parte del Governo, cui sarebbe conseguito un atteggiamento costruttivo delle opposizioni.
  Osserva, invece, come già tra i primi pareri resi dalle relatrici ce ne siano stati di inizialmente contrari su proposte, come ad esempio l'emendamento 1.23 a propria prima firma, segnalato dal proprio gruppo. Reputa pertanto necessario fare chiarezza prima che si inizino le votazioni delle proposte emendative e che il Governo manifesti il dovuto rispetto per le opposizioni rispetto agli accordi precedentemente assunti, nel segno della trasparenza politica.
  Ritiene oggettivamente paradossale che la maggioranza e le opposizioni abbiano presentato un numero di emendamenti simile, il che fa comprendere come il Pag. 80decreto-legge fosse un contenitore vuoto, per nulla corrispondente alle esigenze delle quattro regioni coinvolte, ma necessario solo in vista delle successive consultazioni elettorali.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI osserva che l'accantonamento delle proposte emendative all'articolo 1 riferite alla proroga del personale, tra le quali l'emendamento 1.23 del deputato D'Eramo, si rende necessario in quanto proprio in queste ore il Governo sta lavorando ad una loro riformulazione.
  Nell'evidenziare positivamente l'approccio costruttivo della riunione dello scorso giovedì, che auspica possa continuare anche nel prosieguo dell'esame del provvedimento, osserva che i gruppi di opposizione hanno segnalato un elevato numero di proposte emendative, rendendone l'esame assai complesso.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) osserva che sulle questioni più critiche, sollevate da più parti nel corso delle numerose audizioni svoltesi di fronte alla Commissione, tutti i gruppi hanno presentato analoghe proposte emendative.
  Il proprio gruppo si è dichiarato sin da subito disponibile ad un percorso condiviso sulla base della disponibilità manifestata dal Governo, il cui rappresentante oggi presente si era addirittura fatto carico di come presentare ai cittadini i risultati concordemente raggiunti.
  Alla richiesta di segnalazione che il Governo ha fatto nei confronti dei gruppi di opposizione non è conseguito alcun riscontro, il che configura due sole possibilità: che il Governo abbia preso in giro le opposizioni dicendo loro che sarebbe stata data una risposta che non si aveva intenzione di dare ovvero che le risposte che si pensava di avere già nella giornata di giovedì non si è in grado di fornirle neanche oggi.

  Elena LUCCHINI (Lega) ritiene fuori luogo che il Viceministro faccia riferimento all'elevato numero di emendamenti presentati dalle opposizioni, motivato dal fatto che il decreto-legge in esame è un contenitore vuoto che necessita pertanto di proposte volte a colmarne i contenuti.
  Manifesta la piena disponibilità del proprio gruppo a prorogare l'inizio delle votazioni, sul presupposto che si compia un percorso condiviso sui temi più rilevanti, cosa smentita già dai pareri resi in relazione all'articolo 1. Chiede pertanto maggiore chiarezza nello svolgimento dei lavori, rispetto alle indicazioni iniziali date alle opposizioni da maggioranza e Governo.

  Silvia FREGOLENT (IV) ritira tutte le proposte emendative all'articolo 1 presentate dal proprio gruppo sulle quali è stato espresso un invito al ritiro.

  Erica MAZZETTI (FI) ribadisce l'esigenza di una risposta precisa su come si svolgerà il prosieguo dell'esame, non potendosi procedere alle votazioni prima che sia chiara la disponibilità del Governo rispetto alle proposte delle opposizioni.

  Tommaso FOTI (FdI) dal momento che il Viceministro ha fatto presente che le opposizioni hanno segnalato numerosi emendamenti, rispetto ai quali ritiene opportuno che ci sia una risposta certa prima che si proceda alle votazioni, propone una sospensione della seduta per permettere al Governo di riflettere sulle eventuali riformulazioni che intende proporne, per riprendere l'esame delle proposte emendative una volta che il quadro sia chiaro, senza dover procedere ad inutili accantonamenti.

  Paolo TRANCASSINI (FdI), nel condividere la proposta del collega Foti, ritiene che questa procedura giovi anche al Governo, sia sotto il profilo dei rapporti politici che personali. Il percorso condiviso, serio e pacato, cui faceva riferimento precedentemente, può essere continuato solo se il Governo mantiene fede alla promessa di iniziare le votazioni con un quadro chiaro delle disponibilità sulle proposte emendative segnalate dalle opposizioni.

  Patrizia TERZONI, presidente e relatrice, propone di procedere alle votazioni Pag. 81delle proposte emendative riferite all'articolo 1, per riprendere l'esame del provvedimento al termine delle votazioni in Assemblea, in esito ad un confronto politico e alla luce degli approfondimenti svolti dal Governo su tutte le altre proposte emendative.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) insiste sulla richiesta precedentemente formulata, ribadendo l'opportunità di una sospensione della seduta.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, condivide l'opportunità che si proceda ad una sospensione della seduta, per continuare il lavoro di approfondimento delle proposte emendative presentate, alla luce di un confronto sia con il Governo che con le altre forze politiche.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI, adeguandosi alle decisioni che la Commissione vorrà prendere in ordine al prosieguo dei lavori, fa presente l'intenzione del Governo di presentare, qualora ci fosse l'unanimità di tutti i gruppi parlamentari, un emendamento volto ad estendere a Venezia l’art bonus già previsto dall'articolo 17 del decreto-legge 189 del 2016 alle aree colpite dagli eventi sismici. Precisa che non si tratta di un intervento che intende far fronte ai notevoli danni conseguenti ai fatti calamitosi accaduti nei giorni scorsi, in ordine ai quali il Governo interverrà successivamente alla conclusione degli eventi meteorologici avversi, quando sarà possibile stimare i costi, ma solo di una misura volta a preservare i beni artistici della città, promuovendo l'attrazione di donazioni volte al loro ripristino.

  Patrizia TERZONI, presidente e relatrice, sospende la seduta, che riprenderà al termine delle votazioni in Assemblea.

  La seduta, sospesa alle 11.30 è ripresa 18.10.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che nella parte antimeridiana della seduta le relatrici hanno presentato la proposta emendativa 7.03, che è stata successivamente ritirata. Ricorda, altresì, che le relatrici e il Governo hanno già espresso i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 1. Sospende brevemente la seduta al fine di avviare un'interlocuzione volta a definire un percorso rapido e condiviso.

  La seduta sospesa alle 18.15, riprende alle 19.25.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che sono stati presentati l'emendamento 3.53 e l'articolo aggiuntivo 3.067 delle relatrici (vedi allegato 1), che sono in distribuzione, per i quali è già stato comunicato ai gruppi il termine per la presentazione dei subemendamenti alle 21 della giornata odierna. Dà quindi la parola alle relatrici per illustrare i pareri relativi alle proposte emendative riferite agli articoli 2 e 3.

  Patrizia TERZONI, relatrice, anche a nome della collega Pezzopane, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 2, invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'emendamento Gagliardi 2.75. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Fregolent 2.1, Morgoni 2.2, Gallinella 2.3 e Stumpo 2.4. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Trancassini 2.5 e Mazzetti 2.6 nonché sugli identici emendamenti Muroni 2.7, Gabriele Lorenzoni 2.8, D'Eramo 2.9 e Buratti 2.10, purché riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro dell'emendamento Gabriele Lorenzoni 2.11, in quanto assorbito dalla eventuale approvazione dei precedenti emendamenti. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Baldelli 2.12, Acquaroli 2.13 nonché sugli identici emendamenti Gagliardi 2.14 e Baldelli 2.15.
  Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Muroni 2.16, Fregolent 2.17, Morgoni 2.18 e Gabriele Lorenzoni 2.19, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro Pag. 82dell'emendamento D'Eramo 2.20 in quanto risulterebbe assorbito dalla riformulazione dei precedenti emendamenti. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici emendamenti D'Eramo 2.21 e Pella 2.22. Formula un invito al ritiro affinché siano trasformati in ordini del giorno, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Foti 2.23, Gabriele Lorenzoni 2.24, Braga 2.25, D'Eramo 2.26 e Cortelazzo 2.27, nonché sugli identici emendamenti Pella 2.28 e Morgoni 2.29.
  Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici emendamenti Mazzetti 2.30 Trancassini 2.31 e Gagliardi 2.76, nonché sugli identici emendamenti Ruffino 2.32 e Foti 2.33, sugli identici emendamenti D'Eramo 2.34, Pella 2.35, Trancassini 2.36 e sull'emendamento Latini 2.39.
  Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Fregolent 2.40, Gallinella 2.41, Stumpo 2.42, Braga 2.43, Gagliardi 2.44 e Trancassini 2.45. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Acquaroli 2.46, Baldelli 2.48, D'Eramo 2.49, Fregolent 2.50, D'Eramo 2.51, Gagliardi 2.52, Rachele Silvestri 2.47, Fregolent 2.53 e 2.54, Mazzetti 2.55, nonché sugli identici emendamenti Pella 2.56 e Trancassini 2.57.
  Invita al ritiro degli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 2.58 e Mazzetti 2.59, nonché dell'emendamento Trancassini 2.60, in quanto assorbiti dalla eventuale approvazione della riformulazione degli identici emendamenti Muroni 2.16, Fregolent 2.17, Morgoni 2.18 e Gabriele Lorenzoni 2.19. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Cataldi 2.62, Rachele Silvestri 2.63 nonché sugli emendamenti Gagliardi 2.64, Trancassini 2.61, Gagliardi 2.67 e Morgoni 2.68.
  Propone che vengano accantonati l'emendamento Fregolent 2.69, nonché gli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 2.70, Melilli 2.71, Pella 2.72 e Trancassini 2.73. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'emendamento Baldelli 2.74, sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.01, Trancassini 2.02 e Pella 2.03, sugli identici articoli aggiuntivi Trancassini 2.04, Gagliardi 2.05 e Nevi 2.06, sull'articolo aggiuntivo Fregolent 2.08, sugli articoli aggiuntivi Gagliardi 2.010 e 2.011, sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.012, Mazzetti 2.013 e Trancassini 2.014, nonché sull'articolo aggiuntivo Baldelli 2.015.
  Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Gabriele Lorenzoni 2.016 e Morgoni 2.017. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'articolo aggiuntivo Patassini 2.018, sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.019, Mazzetti 2.020 e Trancassini, 2.021, sugli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 2.022, Patassini 2.023 e Foti 2.024.
  Formula un invito al ritiro affinché sia trasformato in ordine del giorno, esprimendo altresì parere contrario sull'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 2.025. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 2.026, Mazzetti 2.027 e Trancassini 2.028, sugli identici articoli aggiuntivi D'Eramo 2.029 e Pella 2.030, nonché sull'articolo aggiuntivo D'Eramo 2.031.
  Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 3, invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Baldelli 3.1 e Gagliardi 3.2, sugli identici emendamenti Gagliardi 3.3 e Trancassini 3.4, nonché sugli emendamenti Pella 3.5, Trancassini 3.6, Gagliardi 3.7, sugli identici emendamenti D'Eramo 3.10 e Mazzetti 3.12, sull'emendamento Baldelli 3.11, sugli identici emendamenti Foti 3.8 e Giacometto 3.9, sugli emendamenti Mazzetti 3.13, D'Eramo 3.14 e Trancassini 3.15.
  Invita al ritiro degli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 3.16, Fregolent 3.17 e Melilli 3.18, precisando altrimenti il parere da considerarsi contrario, in quanto il tema oggetto degli stessi è contenuto nel nuovo emendamento 3.53 delle relatrici. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti D'Eramo 3.19, Gagliardi 3.20 e Prisco 3.21.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Muroni 3.22, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 3.53 delle Pag. 83relatrici. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti D'Eramo 3.23 e Muroni 3.24. Esprime parere favorevole sull'emendamento Buratti 3.25. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'emendamento D'Eramo 3.26, sugli identici emendamenti Golinelli 3.27, Fregolent 3.28, Braga 3.29 e sull'emendamento Gabriele Lorenzoni 3.30. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Gallinella 3.31 e Morgoni 3.32.
  Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'emendamento D'Eramo 3.33, sugli identici emendamenti D'Eramo 3.34, Gagliardi 3.35 e Trancassini 3.36, nonché sull'emendamento Gagliardi 3.37. Formula un invito al ritiro altrimenti esprimendo un parere contrario, sugli identici emendamenti Morgoni 3.38 e Gabriele Lorenzoni 3.39, sugli emendamenti Marchetti 3.40, Cataldi 3.41, 3.42 e 3.43, nonché sugli identici emendamenti Mazzetti 3.44, D'Eramo 3.45, Melilli 3.46, Gabriele Lorenzoni 3.47, sugli identici emendamenti Baldelli 3.48 e Acquaroli 3.49, sugli identici emendamenti Trancassini 3.50, Polidori 3.51 e D'Eramo 3.52, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Melilli 3.010 e Fregolent 3.011.
  Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'articolo aggiuntivo Fregolent 3.018, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Morgoni 3.012, Gabriele Lorenzoni 3.013 e Stumpo 3.014. Propone che vengano accantonati gli identici articoli aggiuntivi Emiliozzi 3.015, Gagliardi 3.016, Baldelli 3.017, Muroni 3.019 e Morgoni 3.020.
  Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'articolo aggiuntivo Rachele Silvestri 3.026, sugli identici articoli aggiuntivi Trancassini 3.023, Pella 3.024 e Gagliardi 3.025, sugli identici articoli aggiuntivi Gagliardi 3.027 e Baldelli 3.028, nonché sull'articolo aggiuntivo Melilli 3.029, quest'ultimo in quanto risulterebbe assorbito dall'approvazione del successivo articolo aggiuntivo 3.067 delle relatrici, di cui raccomanda l'approvazione. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sull'articolo aggiuntivo Gagliardi 3.030, sugli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 3.033, Gagliardi 3.032 e Trancassini 3.034, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Pella 3.031 e Trancassini 3.035, sugli identici articoli aggiuntivi Foti 3.036, Ruffino 3.037 e D'Eramo 3.038, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Pella 3.040, Fregolent 3.039 e Trancassini 3.041, sull'articolo aggiuntivo Gagliardi 3.044, sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 3.045, Trancassini 3.042 e Gagliardi 3.043, nonché sull'articolo aggiuntivo Gagliardi 3.046.
  Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Patassini 3.047 e Trancassini 3.048. Esprime parere favorevole, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato 2), sull'articolo aggiuntivo Cataldi 3.049. Invita al ritiro esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 3.050 e Trancassini 3.051 nonché sull'articolo aggiuntivo Spena 3.056.
  Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Patassini 3.057 e degli identici Morgoni 3.058, Emiliozzi 3.059, Muroni 3.060 e Fregolent 3.061. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Trancassini 3.062 e 3.063, Mazzetti 3.064 e D'Eramo 3.065. Invita al ritiro affinché sia trasformato in ordine del giorno dell'articolo aggiuntivo Gabriele Lorenzoni 3.066, precisando che altrimenti il parere è da considerarsi contrario. Deposita infine le riformulazioni riferite all'articolo 1 (vedi allegato 2), anticipate nella seduta antimeridiana.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI esprime parere conforme a quello delle relatrici e parere favorevole sulle proposte emendative 3.53 e 3.067 delle relatrici.

  Paolo TRANCASSINI (FdI), in relazione al nuovo emendamento 3.53 presentato dalle relatrici, osserva che esso investe il cuore del problema della ricostruzione, costituendo una proposta di sintesi di numerose proposte emendative assai articolata e per qualche aspetto contraddittoria. Alla luce della complessità dei temi affrontati da tale proposta emendativa, ritiene necessario avere un congruo periodo di tempo a disposizione per poter effettuare i necessari approfondimenti al fine della eventuale predisposizione di subemendamenti. Pag. 84Pone in evidenza due argomenti che immagina siano stati affrontati nel corso dell'interlocuzione con il Governo. Il primo di essi riguarda il fatto che se non si hanno sufficienti risorse finanziarie a disposizione occorre in ogni caso dare un segnale ai territori rispetto ad un cambio di passo. Il secondo, emerso anche nel corso delle audizioni svolte, muove dalla considerazione che una accelerazione delle procedure per la ricostruzione ha come conseguenza una riduzione degli oneri legati al contributo di autonoma sistemazione e a quello per le spese alberghiere. Un incremento del numero delle assunzioni può quindi avere come conseguenza un deciso risparmio di spesa, posto che i contributi per gli alloggi rappresentano un onere tra i 30 e i 40 milioni l'anno. In conclusione, ribadisce l'esigenza di avere un tempo congruo per studiare l'impatto dell'emendamento 3.53 delle relatrici.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, osserva che l'emendamento 3.53 rappresenta a suo avviso un'operazione interessante attraverso il tentativo di dare risposte adeguate alle problematiche che caratterizzano la ricostruzione. Nel manifestare un'ampia disponibilità a concedere il tempo necessario per un approfondimento sull'impatto di tale proposta emendativa per formulare eventuali subemendamenti, segnala che essa recepisce il contenuto di un numero di proposte emendative che va oltre a quelle richiamate in sede di parere, in quanto il tema della conformità è presente in numerosi emendamenti.

  Patrizia TERZONI, relatrice, propone di fissare il termine per la presentazione di emendamenti alle ore 10 del 19 novembre.

  Il sottosegretario di Stato per l'interno Vito Claudio CRIMI ritiene utile una breve illustrazione del contenuto dell'emendamento 3.53. La prima parte di esso, intervenendo sul comma 1 dell'articolo 3, reca disposizioni per velocizzare la certificazione di conformità, prevedendo che in luogo di quella edilizia e urbanistica possa esserne rilasciata una relativa esclusivamente alla conformità all'edificio preesistente il sisma. Con la seconda parte, attraverso l'inserimento dell'articolo 3-bis, si autorizzano le regioni ad adottare programmi straordinari di ricostruzione che rappresentano una modalità innovativa che non deve seguire l’iter ordinario degli strumenti urbanistici. Con essi le regioni individuano i luoghi in cui si può ricostruire, anche in deroga a vigenti strumenti di pianificazione territoriale, a condizione che siano rispettati i volumi e la configurazione degli esterni, salve le modifiche necessarie per l'adeguamento antisismico, igienico-sanitario e di sicurezza. Tali programmi possono essere adottati acquisito il parere della conferenza permanente prevista dal decreto-legge n. 189 del 2016, consentendo così a tutti i ministeri interessati di esprimere il loro avviso. Sottolineando che più che una deroga si prevede un'autorizzazione preventiva per alcune aree di intervento, rileva che ciò costituisce un passo avanti rivoluzionario che pone al centro le esigenze della ricostruzione.

  Erica MAZZETTI (FI) osserva che l'emendamento 3.53 delle relatrici investe un tema complesso e le modifiche proposte potrebbero rappresentare uno strumento idoneo a semplificare la procedura ed agevolare la ricostruzione, superando le regole che attualmente la bloccano di fatto. Osserva che la proposta emendativa affronta una problematica in cui si intrecciano elementi urbanistici, legali e amministrativi e chiede pertanto che il termine per i subemendamenti sia fissato almeno alle ore 11 della giornata di domani. Osservando che la proposta emendativa riduce il carico di responsabilità dei professionisti, non prevedendo più l'obbligo di rilasciare una certificazione relativa alla conformità edilizia ed urbanistica, auspica in tal modo possa essere sciolto un nodo fondamentale che ha sinora ritardato la ricostruzione.

  Ilaria FONTANA (M5S) avverte che i deputati del proprio gruppo ritirano le Pag. 85proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 3, rispetto alle quali è stato formulato un invito al ritiro.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) desidera svolgere alcune considerazioni nate dall'intervento del Viceministro e spiegare dove sorge, a suo avviso, l'ostacolo che impedisce di raggiungere l'obiettivo prefissato della ricostruzione. Va detto chiaramente ai cittadini, la cui abitazione è stata distrutta o danneggiata dal terremoto, che la stessa va ricostruita così com'era. La soluzione risiede nell'affidare a una perizia tecnica giurata la conformità urbanistica e non incartarsi su procedure complicate con richieste di congruità all'Ufficio centrale per la ricostruzione. Avverte inoltre che la procedura delineata dall'emendamento delle relatrici non elimina la possibilità di abusi da parte di tecnici esperti.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI sottolinea il grande lavoro di confronto tra Governo e relatrici sull'emendamento 3.53. Rileva l'importanza del secondo periodo della lettera b) dell'emendamento che affida l'attestazione di conformità urbanistica alla Conferenza regionale in caso di impossibilità di risalire all'attestazione preesistente. Inoltre la determinazione di criteri predeterminati evita la possibilità di abusi evocata dal deputato Trancassini.

  Tullio PATASSINI (Lega) osserva che la prima parte dell'emendamento delle relatrici è uno snodo positivo quando riconosce l'autonomia dei professionisti. L'articolo 3-bis presenta invece delle criticità perché riconduce al centro quel potere decisionale che era stato spostato a livello periferico. Lasciare discrezionalità alle Regioni fa correre il rischio di creare comuni e cittadini di serie A e di serie B. Si tratta di una scelta politica che andrebbe lasciata fuori dai provvedimenti sul terremoto. Bisogna invece dettare regole uguali per tutti e lasciare poi il potere decisionale ai singoli comuni. Sottolinea infine che novanta giorni sono un periodo troppo breve per realizzare programmi come quelli delineati dall'emendamento 3.53.

  Chiara BRAGA (PD) ringrazia le relatrici e il Governo che nel predisporre l'emendamento 3.53 sono partiti da emendamenti parlamentari e dalle esigenze dei territori. Il nodo fondamentale è la conformità urbanistica e sicuramente possono essere valutati miglioramenti nella fase di esame dei subemendamenti. Desidera però ribadire che l'emendamento nasce dalle istanze delle comunità interessate e che quindi le Regioni sono già in grado di predisporre i programmi indicati nell'emendamento. Il termine di novanta giorni risponde quindi ad esigenze di celerità. Non si tratta inoltre di strumenti di pianificazione, ma di strumenti snelli. Rileva poi come il lavoro istruttorio del Commissario conferisce un minimo di certezza ed evita abusi, lì dove non è possibile risalire all'attestato di conformazione urbanistica. Invita ad evitare la polemica politica e non accetta i dubbi sulla buona fede delle Regioni a cui va lasciato un potere discrezionale.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) precisa che la sua era una provocazione ed è consapevole che la normativa di ricostruzione è finalizzata ad evitare abusi. Ricorda che il primo problema sorto nella ricostruzione era l'impossibilità, in alcuni casi, di risalire agli originali di attestazione di conformità urbanistica, che è stata risolta dalla successiva sanatoria. Ora sicuramente si fa un passo in avanti, perché si toglie la certificazione di conformità urbanistica al preesistente all'Ufficio centrale e la si affida a privati che, lo ricorda, hanno la stessa responsabilità, anche penale, dei tecnici pubblici. Evidenzia inoltre come vada tolto un altro ostacolo alla ricostruzione, riconoscendo l'interesse pubblico alla ricostruzione di edifici privati. Ribadisce come sia sufficiente, quindi, una perizia giurata privata e che di più non si può fare. Inoltre ribadisce come il periodo di novanta giorni non sia sufficiente per l'elaborazione di qualsiasi programma da parte delle Regioni. Sottolinea, infine, come nel caso degli altri terremoti dell'Umbria il problema non era la riedificazione, ma il rimborso per mancanza di fondi. Ora questi ci sono e non comprende, Pag. 86quindi, perché vadano complicate le procedure.

  Patrizia TERZONI, relatrice, precisa che l'ordinanza commissariale individua i territori danneggiati dei comuni e non i comuni, evitando così possibili discriminazioni.

  Daniela RUFFINO (FI) rileva come a suo avviso vada ridato potere ai sindaci e fermarsi alla perizia tecnica, vista il periodo troppo breve per le regioni di elaborare qualsiasi piano.

  Tullio PATASSINI (Lega) osserva che l'intervento della relatrice Terzoni conferma i suoi dubbi sulla possibilità di trattamenti diversi tra comuni. I criteri vanno ancorati a parametri certi fissati dall'ordinanza commissariale. Vanno dati al sindaco i poteri in deroga a perimetrazioni comunali e piani regolatori, rimanendo, quindi, in ambito comunale.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) concorda con quanto affermato dal deputato Patassini che potrebbe aver individuato un'ulteriore soluzione alternativa.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, fissa il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 3.53 delle relatrici alle ore 11 di domani, martedì 19 novembre.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) intervenendo sull'ordine dei lavori chiede alla Presidenza come si intenda proseguire nell'esame del provvedimento e se in particolare si ritenga possibile cominciare a votare gli emendamenti nonostante le criticità fin qui emerse.

  Patrizia TERZONI, relatrice, anche nome della relatrice Pezzopane propone alla Commissione di procedere all'esame degli emendamenti riferiti agli articoli 1 e 2 rinviando l'esame dell'articolo 3 in attesa dei subemendamenti che verranno presentati all'emendamento delle relatrici 3.53 nella mattinata di domani.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) confermando lo spirito costruttivo sotteso alle sue considerazioni evidenzia come il provvedimento in esame debba, a suo giudizio, essere migliorato e quindi emendato. Individua in particolare due problematiche principali che riguardano la disponibilità di adeguate risorse finanziarie per la ricostruzione nonché misure volte alla semplificazione delle procedure amministrative connesse alla ricostruzione medesima. Al riguardo ritiene che nella formulazione dell'emendamento delle relatrici 3.53 non vi siano sufficienti segnali in questo senso. Ritiene quindi che soprattutto sulle modifiche all'articolo 3 servano maggiori certezze e garanzie da parte del governo e della maggioranza qualora si intenda condividere lo scopo di procedere celermente e risolvere le principali questioni fin qui emerse. Deve purtroppo constatare che al momento il ministero dell'economia e delle finanze non ha fornito chiare indicazioni sulle reali disponibilità finanziarie da destinare a questo provvedimento.

  Tullio PATASSINI (Lega) chiede conferma della dichiarazione precedentemente svolta dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle circa l'intenzione di ritirare tutti gli emendamenti del gruppo sui quali le relatrici hanno espresso un parere contrario; la stessa intenzione sembra essere stata annunciata anche dal gruppo di Italia Viva. A tale riguardo evidenzia come evidentemente entrambi i gruppi abbiano rinunciato ad affrontare alcuni argomenti assai rilevanti emersi nel dibattito.

  Patrizia TERZONI, relatrice, ricorda che l'emendamento delle relatrici 3.53 si pone l'obiettivo di recepire numerose proposte emendative anche dei gruppi di opposizione mentre altri emendamenti dovranno essere considerati assorbiti; segnala altresì che, all'articolo 1, sono stati accantonati numerosi emendamenti mentre su molti altri è stata proposta una riformulazione.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) intervenendo sempre sull'ordine dei lavori ricorda Pag. 87alla relatrice Terzoni che i pareri favorevoli riguardano segnatamente emendamenti di esponenti della maggioranza mentre quelli dell'opposizione sono stati dichiarati assorbiti. A tale riguardo osserva che se si intende davvero procedere in un clima di dialogo costruttivo occorre fare uno sforzo ulteriore. Più in generale ricorda che ben tre sottosegretari già nella riunione della scorsa settimana avevano annunciato che avrebbero sottoposto le questioni contenute negli emendamenti presentati ai competenti uffici tecnici allo scopo di completarne rapidamente l'istruttoria e dare risposte chiare in merito. Segnala che ancora oggi a distanza di cinque giorni le risposte non sono arrivate e che esse rappresentano la condizione per consentire alla Commissione di procedere con le votazioni degli emendamenti. Esprime quindi forti dubbi sulla tempistica prospettata di esame del provvedimento che richiede piuttosto un atteggiamento di maggiore serietà da parte del governo e della maggioranza.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, nell'evidenziare come debba essere il governo a fornire risposte più precise sulle coperture finanziarie desidera sottolineare come il lavoro delle relatrici sia stato quello di assecondare la condivisione di temi e di criticità specifiche garantendo contestualmente adeguati tempi per il dibattito e l'esame del provvedimento; al riguardo ritiene che l'emendamento delle relatrici 3.53 sulla conformità urbanistica possa anche non soddisfare pienamente ma rappresenta un sostanziale passo in avanti al fine di risolvere numerose questioni rimaste insolute anche nei precedenti provvedimenti in materia.
  In tale contesto deve quindi essere considerata anche la prevista proroga al 2024 dello stato di emergenza. Evidenzia, altresì, come sia spesso difficile individuare le necessarie coperture finanziarie magari per il periodo temporale richiesto ma rassicura la Commissione che si sta lavorando proprio a questo scopo.
  Invita quindi tutti i gruppi parlamentari ad un lavoro di condivisione ritenendo possibile, in questa fase, anche accantonare ulteriori emendamenti sul quali sia possibile svolgere ulteriori approfondimenti. Si rimette quindi alla disponibilità dei gruppi per individuare le migliori soluzioni comuni evidenziando, altresì, come non sia intenzione delle relatrici né del governo procedere ad un esame frettoloso e superficiale delle legittime questioni poste. Ribadisce pertanto l'invito a segnalare gli ulteriori emendamenti che necessitino di una particolare attenzione.

  Daniela RUFFINO (FI) esprime forti perplessità sulla mancanza di indicazioni certe sui tempi di risposta del MEF sugli emendamenti segnalati. Nel comprendere le difficoltà di un lavoro tecnico non sempre agevole ritiene che alcuni emendamenti rilevanti non possano essere respinti perché rappresentano, dopo anni di ritardi, una prima risposta per le popolazioni colpite dal sisma. Ribadisce pertanto che l'obiettivo della maggioranza non può essere solo quello di salvare la faccia ma occorrono soluzioni concretamente percorribili.

  Erica MAZZETTI (FI) nel condividere le considerazioni svolte dai colleghi sin qui intervenuti stigmatizza l'assenza di indicazioni chiare circa i tempi di risposta del ministero dell'economia e delle finanze, sottolineando un evidente mancanza di compattezza nella maggioranza sulle scelte da fare. Al riguardo ritiene che debba servire uno sforzo ulteriore allo scopo di individuare soluzioni condivise. Osserva che oltretutto in questa fase il MEF risulta evidentemente oberato di lavoro in quanto coinvolto nell'esame di numerosi provvedimenti.
  Nel confermare la disponibilità delle opposizioni ad un esame ragionato e approfondito ribadisce la necessità di chiarezza sulle soluzioni percorribili, come ad esempio sulla proroga dello stato di emergenza al 2024, proroga che tutti i cittadini e le imprese legittimamente si aspettano.
  Ritiene pertanto necessario individuare un percorso realistico e condiviso che tenga conto anche degli emendamenti presentati Pag. 88dai gruppi di opposizione. Al riguardo si chiede se non sia più opportuno sospendere l'esame di questo provvedimento e dedicarsi piuttosto all'esame del decreto-legge Clima attualmente ancora in discussione al Senato.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) si vede costretto a chiarire meglio le ragioni della posizione fin qui espressa ritenendo che le relatrici siano assolutamente in grado di valutare l'ordine di grandezza delle risorse finanziarie effettivamente disponibili da destinare a questo provvedimento. Le relatrici devono quindi decidere se intendono condividere con la Commissione qualche elemento informativo supplementare rispetto anche alle possibilità di modifica di tale decreto legge.
  In tale contesto non intende quindi dimenticare le scelte della maggioranza in ordine al cosiddetto decreto Sblocca cantieri ed in particolare le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte cui non è seguito alcun fatto concreto. Infine ribadisce la totale disponibilità delle opposizioni ma ritiene sia necessario costruire norme concretamente attuabili. Ritiene, in particolare, sia necessario sapere se la ricostruzione sia davvero una priorità per l'attuale governo anche al di fuori delle parentesi elettorali. In conclusione dichiara la disponibilità a ritirare gli emendamenti del suo gruppo laddove vi siano chiare risposte da parte del MEF.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nel considerare conclusa la fase incidentale di discussione sull'ordine dei lavori ricorda che la Commissione deve passare alla votazione dell'emendamento Pella 1.12 essendo stati già accantonati tutti i precedenti emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Tullio PATASSINI (Lega) chiede chiarimenti circa i pareri espressi dalle relatrici sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 precedenti all'emendamento Pella 1.12 che sono stati accantonati.

  Stefania PEZZOPANE, relatrice, chiarisce che tali emendamenti sono stati accantonati in vista di una soluzione percorribile che affronti la questione della proroga dello stato di emergenza evidenziando che sarebbe stato un errore limitarsi ad esprimere un parere contrario.

  Patrizia TERZONI, relatrice, conferma la volontà di mantenere accantonati, in questa fase, gli emendamenti presentati all'articolo 1 fino all'emendamento 1.1 Pella.

  Daniela RUFFINO (FI) si chiede se sugli emendamenti fin qui accantonati si pongano anche questioni relative alla copertura finanziaria dal momento che in questa fase non si conoscono le reali intenzioni del MEF. Al riguardo ritiene che anche la relatrice Pezzopane se oggi fosse in minoranza non avrebbe giudicato accettabile un simile andamento dei lavori.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI precisa che gli emendamenti Gagliardi 1.2, Baldelli 1.7, Melilli 1.6, Trancassini 1.10, Pella 1.8, Trancassini 1.11. Gagliardi 1.9, D'Eramo 1.23, gli identici emendamenti Muroni 1.3, Melilli 1.4 e Gabriele Lorenzoni 1.5 sono stati accantonati al fine di consentirne una valutazione complessiva, ricordando che è già prevista la proroga al 2020 per il personale in questione. Nel sottolineare che non si configura pertanto una situazione di emergenza, fa presente che il Governo e la maggioranza stanno tentando, in anticipo rispetto al passato, di prevedere fin d'ora la proroga al 31 dicembre 2021. Sottolinea che gli oneri finanziari per consentire la proroga al 2021 ammontano a 60 milioni di euro e che è operazione complessa reperire le risorse per il 2021, con legge di bilancio vigente. Nel ribadire la volontà di risolvere la questione, si augura che tale proroga possa essere introdotta nel decreto-legge in esame e non nella prossima legge di bilancio.

  Silvia FREGOLENT (IV) nel sottolineare che l'intervento del viceministro Crimi ha dato un importante contributo al dibattito chiede che venga accantonato anche Pag. 89l'emendamento Pella 1.12 in modo di consentire una valutazione congiunta delle due questioni, l'una relativa al personale e l'altra relativa alla semplificazione.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI fa presente che l'emendamento Pella 1.12 è volto a prorogare al 31 dicembre 2024 lo stato di emergenza. Nel precisare che la situazione di emergenza nel corso della quale vengono eseguiti gli interventi di somma urgenza si è già conclusa, ritiene che non si possa ragionevolmente provocare lo stato di emergenza 2024. Ricorda a tal proposito che in occasione del terremoto di Ischia lo stato di emergenza si è concluso dopo 3 anni e dopo 4 per quanto riguarda il terremoto dell'Aquila. Nel precisare che lo stato di emergenza si passa alla fase della ricostruzione speciale, conferma il proprio parere contrario all'emendamento Pella 1.12, precisando che cosa diversa è la proroga delle misure del personale.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) nel dichiararsi d'accordo con il viceministro Crimi si fa portavoce delle preoccupazioni dei colleghi, rilevando che si interrompe lo stato di emergenza si rischia di compromettere la situazione del personale.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI ricorda che la proroga del personale non è legata allo stato di emergenza ma a date specificate.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) nel sottolineare che in un Paese normale lo stato di emergenza dovrebbe durare al massimo 12 mesi, fa presente che la proroga al 2021 del personale è stata chiesta dal presidente di regione e dai sindaci allo scopo di evitare che tali professionisti in mancanza di un orizzonte occupazionale ampio cerchino altre collocazioni. Ritiene che ciò costituisca una grave difficoltà per le comunità coinvolte dal momento che i professionisti in questione hanno acquisito la piena conoscenza del territorio oltre che della normativa di riferimento. Ribadisce che con riguardo all'emendamento Pella 1.12 concorda con il viceministro, ritenendo che la proroga dello stato di emergenza al 2024 rappresenti un grave segnale di resa.

  Erica MAZZETTI (FI) sottolinea che la proroga del personale degli uffici tecnici è un tema molto dibattuto dai sindaci dal momento che si rischia di perdere tali professionisti e di dover provvedere alla formazione di nuovo personale con relativi costi e perdite di tempo. Ritiene pertanto che occorra dare certezza alle strutture tecniche dei centri colpiti dal terremoto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Pella 1.12 e gli identici emendamenti Gagliardi 1.13 e Pella 1.14.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che sono accantonati gli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 1.15 e Muroni 1.16.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) chiede di conoscere le ragioni di tale accantonamento.

  Patrizia TERZONI, relatrice, richiamando l'intervento del viceministro Crimi, sottolinea che anche gli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 1.15 e Muroni 1.16 affrontano la questione della proroga del personale.

  Paolo TRANCASSINI (FdI), considerato che con riferimento all'emendamento Pella 1.12 si è ritenuto inaccettabile accogliere una proroga dello stato di emergenza, ritiene che analogamente bisognerebbe respingere gli identici emendamenti Gabriele Lorenzoni 1.15 e Muroni 1.16. In caso contrario evidenzia un tentennamento da parte del Governo e della maggioranza con riguardo alla proroga dello stato di emergenza.

  La Commissione con distinte votazioni respingono l'emendamento Baldelli 1.17 e gli identici emendamenti Gagliardi 1.18 e Baldelli 1.19.

Pag. 90

  Tullio PATASSINI (Lega) chiede le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento D'Eramo 1.20 che reca un intervento di carattere esclusivamente tecnico e non comporta alcun onere finanziario essendo volto a definire una volta per tutte chi gestisca i dati informatici. Nel sottolineare che allo stato attuale le quattro regioni interessate utilizzano quattro diversi sistemi evidenzia che la richiesta unanime dei sindaci è quella di predisporre una piattaforma unitaria gestita centralmente. Chiede pertanto un ripensamento a Governo e maggioranza.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI nel riconoscere l'importanza del tema precisa tuttavia che intervenire con una disposizione legislativa come previsto dall'emendamento D'Eramo 1.20 significa di fatto fermare la ricostruzione. Evidenzia, infatti, che la predisposizione di una piattaforma informatica comporterebbe una notevole perdita di tempo, in considerazione della necessità di definire i parametri comuni, predisporre la gara d'appalto, realizzare la piattaforma e renderla fruibile. Fa inoltre presente che per ottenere lo stesso risultato basterebbe la comune volontà dei quattro presidenti di regione, che sono anche vice-commissari, e del commissario straordinario per la ricostruzione.

  Patrizia TERZONI, relatrice, invita i presentatori a ritirare l'emendamento D'Eramo 1.20, al fine di trasferirne il contenuto in un ordine del giorno da presentare nel corso dell'esame in Assemblea, in cui si richieda l'unificazione delle procedure informatiche. Nel ribadire che tale obiettivo può essere raggiunto senza la necessità di introdurre una disposizione di legge, conferma che la realizzazione di una piattaforma comune richiederebbe troppo tempo.

  Tullio PATASSINI (Lega) nell'apprezzare gli interventi del Viceministro e della relatrice, ritira l'emendamento D'Eramo 1.20 di cui è cofirmatario.

  Daniela RUFFINO (FI) chiede che venga disposto l'accantonamento dell'emendamento Mazzetti 1.21, ribadendo la necessità di predisporre una piattaforma informatica che consenta in maniera univoca la determinazione del contributo, rilevando come allo stato attuale spesso i calcoli effettuati dai progettisti risultino difformi rispetto a quelli degli uffici speciali.

  Erica MAZZETTI (FI) nell'unirsi alle considerazioni della collega chiede le ragioni del parere contrario, considerato che l'emendamento in questione risponde ad un'esigenza avanzata dai comuni e dagli ordini professionali ai quali non possiamo chiedere di accollarsi le responsabilità anche penali. Nel sottolineare che l'emendamento a sua prima firma 1.21 è volto ad introdurre misure di semplificazione, ne chiede l'accantonamento.

  Il viceministro Vito Claudio CRIMI nel prendere atto della volontà dei presentatori di insistere sul tema, ribadisce quanto già dichiarato con riguardo all'effetto negativo che la predisposizione di una piattaforma informatica avrebbe sui tempi della ricostruzione. Ripete che il medesimo obiettivo può essere raggiunto senza un intervento normativo con un accordo comune dei quattro vice-commissari e del commissario straordinario per la ricostruzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Mazzetti 1.21.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) ritiene che l'emendamento a sua prima firma 1.22 possa costituire l'occasione per alcune riflessioni sull'inadeguatezza del commissario straordinario per la ricostruzione che sta rappresentando un problema per i territori colpiti. Senza voler negare le qualità professionali del professor Farabollini, evidenzia tuttavia che il suo contributo è stato quello di rallentare gli interventi invece di accelerarli. Anche con riferimento all'emendamento precedente sottolinea che affidare al commissario Pag. 91straordinario la predisposizione della piattaforma informatica equivale ad introdurre un serio rallentamento burocratico. Nell'invitare il Governo a riflettere sulla questione, considerato che ogniqualvolta nel decreto-legge si demanda un compito al commissario straordinario ciò equivale ad impedire risposte immediate. Sottolinea la convinzione che gli interventi di emergenza e le attività di ricostruzione sono più efficaci se le decisioni fanno capo ad un'unica persona. Nel ricordare che anche in occasione del terremoto del 2016, così come nei casi precedenti gli interventi immediati hanno funzionato perché a decidere era il solo capo del dipartimento di protezione civile, in deroga ai lacci e ai lacciuoli delle nostre procedure burocratiche, sottolinea l'opportunità di riproporre una soluzione analoga a quella adottata dopo il crollo del ponte di Genova. Ritiene infatti che tale soluzione sia opportuna perché è stato individuato come commissario straordinario il sindaco della città e perché gli è stato consentito di agire in deroga. Ritiene pertanto che aver dato tanti poteri al sindaco di Genova e pochi poteri al commissario straordinario per la ricostruzione del centro-Italia stia a dimostrare l'importanza che viene attribuita alla ricostruzione del ponte di Genova anche con riguardo all'economia del Paese e al contrario la convinzione che dalla ricostruzione delle comunità colpite dal terremoto non passi la ripresa economica del nostro Paese. Chiede pertanto di dare al commissario straordinario per la ricostruzione del centro Italia i medesimi poteri concessi al sindaco di Genova ritenendo che tale scelta rappresenti un segnale importante anche per le future emergenze.

  La Commissione respinge l'emendamento Trancassini 1.22.

  Paolo TRANCASSINI (FdI), in relazione al contenuto dell'articolo aggiuntivo Braga 1.01, accantonato, segnala che esso attiene al tema della governance della ricostruzione. Ricorda che con i governi della passata legislatura i presidenti delle regioni avevano un ruolo essenziale in tale ambito e che essi sono stati esautorati a seguito della normativa introdotta dal Governo formato dal Movimento 5 Stelle e Lega. Richiama in proposito le dure prese di posizione del presidente della regione Lazio Zingaretti rispetto a tale cambio di rotta. Osserva che l'articolo aggiuntivo 1.01, propone un ritorno alla normativa precedente, ridando funzioni ai presidenti delle regioni. Si interroga sulle ragioni che hanno portato all'accantonamento di tale proposta emendativa, posto che rispetto ad essa non vi può essere un problema relativo all'individuazione delle necessarie coperture finanziarie.

  Chiara BRAGA (PD) intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che il collega Trancassini si è soffermato lungamente su una proposta emendativa non presentata dal suo gruppo e al momento accantonata. A suo avviso ciò denota in maniera inequivoca quale sia attualmente l'orientamento dell'opposizione. Nel ricordare che è già stato riconosciuto in maniera palese che vi sono ancora numerose questioni aperte non legate solo a problemi di copertura, rileva che se vengono svolti interventi, pienamente legittimi, rispetto a questioni che non possono trovare una soluzione nella seduta odierna, appare preferibile porre termine all'attuale seduta della Commissione, consentendo inoltre in tal modo alle relatrici di continuare il lavoro di approfondimento rispetto alle tematiche che restano aperte.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, precisando che essa sarà convocata per le ore 10 di domani, martedì 19 novembre.

  La seduta termina alle 21.40.

Pag. 92