CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 novembre 2019
274.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 14 novembre 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 9.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Prevenzione e contrasto del bullismo e misure rieducative dei minori.
Nuovo testo C. 1524 Dori.
(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 novembre 2019.

  Luigi GALLO, presidente e relatore, in risposta all'onorevole Palmieri che, nella precedente seduta ha chiesto se, con la proposta in esame, viene toccato l'istituto dell'ammonimento introdotto dall'articolo 7 della legge n. 71 del 2017, precisa che l'ammonimento non è modificato, aggiungendo che la proposta di legge n. 1524 prevedeva, nel testo iniziale, l'abrogazione del citato articolo 7, ma che tale previsione è stata poi eliminata in sede di esame degli emendamenti e non è quindi più contenuta nel nuovo testo. Rimarca, in proposito, che le modifiche apportate dalla Commissione giustizia al testo iniziale della proposta di legge n. 1524 sono il frutto di un lavoro anche informale svolto con la collaborazione di deputati di più gruppi e Commissioni e sono generalmente conformi alla richiesta, avanzata da più parti, di privilegiare, rispetto all'impostazione punitiva, un approccio preventivo al fenomeno del bullismo, insistendo sull'importanza dell'educazione. Formula quindi una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato).

  Antonio PALMIERI (FI), ritenendo – come peraltro già dichiarato dai rappresentanti Pag. 267del suo gruppo nelle altre Commissioni in cui si è discusso della proposta di legge in esame – che si sarebbe potuto fare di più, preannuncia l'astensione di Forza Italia sulla proposta di parere.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) sottolinea la complessità del provvedimento, che va ad affiancare e insieme a modificare la legge n. 71 del 2017, approvata nella scorsa legislatura, la quale ha introdotto norme di contrasto del cyberbullismo. Dopo aver quindi sottolineato quanto il lavoro cui ha fatto cenno anche il presidente abbia migliorato il testo iniziale della proposta in esame, che era molto severo e punitivo nei confronti dei minori che tengono comportamenti bullistici e meno attento all'esigenza di intervenire invece innanzitutto in via preventiva, con una educazione finalizzata a far comprendere ai ragazzi la gravità del fenomeno, evidenzia come sia stato raggiunto alla fine un equilibrio che va nella direzione auspicata da molti e anche dal suo gruppo. Assicura, tuttavia, che, per la sua parte politica, resta ferma l'apertura, nel prosieguo dell’iter, ad ulteriori miglioramenti del provvedimento. Dopo aver infine espresso apprezzamento per il fatto che non è andato perduto l'istituto dell'ammonimento, preannuncia il voto favorevole del Partito democratico.

  Ketty FOGLIANI (LEGA), dopo aver sottolineato l'importanza di ogni passo avanti sul tema del contrasto del bullismo, rileva che, a suo giudizio, sarebbe stato più opportuno mantenere distinti bullismo e cyberbullismo. Precisa, infatti, che, nonostante la somiglianza terminologica, si tratta di due fenomeni differenti, con specifiche connotazioni. Le spiace che non siano stati approvati nella Commissione di merito gli emendamenti presentati dal suo gruppo, finalizzati a migliorare su questo profilo un testo che è, a suo giudizio, poco chiaro rispetto all'identificazione del fenomeno che intende combattere. A tale proposito, suggerisce di inserire nel parere che la Commissione esprimerà anche la richiesta di provvedere nel testo una definizione di bullismo, in analogia con quanto fa la legge n. 71 rispetto al cyberbullismo.

  Paola FRASSINETTI (FDI), pur apprezzando lo sforzo profuso dal presidente e relatore nella redazione della proposta di parere, ritiene che il provvedimento in esame sia troppo sbilanciato sul fronte della giustizia e della repressione, troppo basato su un approccio giuridico. Trova che la scuola venga gravata da troppe responsabilità nel fronteggiare un problema che sta assumendo dimensioni gigantesche. Preannuncia quindi l'astensione di Fratelli d'Italia dalla votazione.

  Paolo LATTANZIO (M5S) concorda con quanto ha detto la deputata Di Giorgi rispetto al fatto che sono stati apportati al testo dei miglioramenti con una correzione dell'iniziale impostazione repressiva. Ricorda in proposito che c’è stato un lungo lavoro di ascolto dei rappresentanti della società civile, che con contributi di riflessione preziosi ha consentito il ripensamento del testo. Si rammarica però delle numerose assenze, oggi, anche tra i componenti del suo gruppo, al momento della deliberazione su un parere così importante. Conclude preannunciando il voto favorevole del Movimento 5 stelle.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV) vuole sottolineare ancora una volta un aspetto di metodo che non condivide. Come per quella che è poi divenuta la legge n. 71 del 2017, la VII Commissione si è trovata ancora una volta a dover limitarsi ad esprimere un parere ad altra Commissione, perché la proposta di legge in titolo, che impatta in modo molto diretto sull'educazione e sulla formazione dei ragazzi, è stata assegnata in via primaria ad altra Commissione. Dalla relazione introduttiva della proposta in questione risultava evidente uno sbilanciamento sul lato della giustizia, non accettabile, a suo avviso, in un provvedimento che, se vuole ottenere il risultato che si prefigge, deve essere incentrato piuttosto sull'educazione. Ricorda che, trattandosi di fatti molto gravi, a volte Pag. 268addirittura di reati, commessi però da adolescenti, quando non addirittura da bambini, è necessario intervenire con un percorso educativo e rieducativo, certamente non repressivo, o almeno non solo repressivo. Osserva poi che il personale della scuola, che ha sempre fatto la sua parte per combattere il bullismo, anche in maniera autonoma e spontanea, viene spesso gravato di ulteriori compiti e responsabilità, laddove deve essere chiaro che l'educazione di bambini e dei giovani avviene soprattutto in famiglia: ed è qui il problema, visto che non si possono obbligare per legge le famiglie a svolgere il compito educativo che sarebbe connaturato al loro ruolo. Ritenendo che il testo sia stato comunque migliorato rispetto alla versione iniziale, chiede al presidente precisazioni in merito alla terza condizione, che, a suo avviso, è poco chiara, in quanto non è detto se si parla di aggravante per i fatti del minore o per i genitori.

  Luigi GALLO, presidente e relatore, riprendendo le sollecitazioni emerse dal dibattito, aggiunge che il coinvolgimento delle famiglie è possibile attraverso il patto di corresponsabilità e richiama l'attenzione sull'importanza dei percorsi di formazione e di educazione in materia di intelligenza emotiva di cui agli articoli 6 e 7. Sottolinea la grande attenzione rivolta dal Parlamento alla diffusa preoccupazione suscitata dal fenomeno del bullismo e del cyberbullismo: Parlamento che intende, anche con il provvedimento in esame, accendere un faro su questi problemi sociali, nel segno dell'ascolto e della sensibilità. In risposta alla richiesta di chiarimenti del deputato Toccafondi, precisa che la terza condizione vuole essere una segnalazione alla Commissione giustizia della crescente gravità del fenomeno dell'aggressione al personale della scuola. Quanto alla richiesta della deputata Fogliani, ritiene che non sussistano le condizioni per chiedere in questa fase alla Commissione Giustizia di affrontare la spinosa questione della definizione di cosa sia bullismo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 9.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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