CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 luglio 2019
231.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 143

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 31 luglio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta, Guido Guidesi.

  La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni ai decreti legislativi 25 maggio 2017, n. 90 e n. 92, recanti attuazione della direttiva (UE) 2015/849, nonché attuazione della direttiva (UE) 2018/843 che modifica la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e che modifica le direttive 2009/138/CE e 2013/36/UE.
Atto n. 95.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del Pag. 144giorno, rinviato nella seduta del 17 luglio 2019.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che l'esame è iniziato con la seduta del 17 luglio scorso, quando il relatore, Marco Maggioni, ha illustrato i contenuti del provvedimento, ed è iniziato il dibattito.
  Ricorda infine che, pur scadendo il termine per l'espressione del parere il 13 agosto, l'esame dell'atto non può essere concluso perché tuttora sprovvisto del parere del Garante per la protezione dei dati personali.
  Chiede quindi al rappresentante del Governo se, tenuto conto della mancanza del richiamato parere e del termine per la scadenza della delega al 4 ottobre 2019, nonché dell'esigenza di svolgere un'apposita attività conoscitiva, possa confermare che il Governo non emanerà il decreto legislativo in mancanza del parere parlamentare.

  Il sottosegretario Guido GUIDESI, con riferimento all'atto in oggetto, tenuto conto del termine di scadenza della delega, comunica che il Governo non emanerà il decreto legislativo in mancanza del parere parlamentare che auspica possa essere espresso tempestivamente una volta pervenuto il parere del Garante per la protezione dei dati personali.

  Sergio BATTELLI, presidente, alla luce delle dichiarazioni del sottosegretario, concorde la Commissione e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229, concernente revisione ed integrazione del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, recante codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/CE.
Atto n. 101.

(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scade il 12 agosto prossimo; avverte però che al momento l'atto non è corredato del parere del Garante per la protezione dei dati personali, del parere del Consiglio di Stato e della prescritta intesa della Conferenza unificata. Evidenzia, pertanto, che la Commissione può avviarne l'esame ma non potrà concluderlo fintanto che non saranno acquisiti tutti i prescritti pareri.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, illustra brevemente i contenuti del provvedimento, rinviando per ulteriori approfondimenti alla documentazione predisposta dagli uffici, e ricorda che lo schema di decreto legislativo all'esame consta di 29 articoli che modificano norme del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, con gli articoli da 2 a 24, in massima parte oggetto di modifica da parte del decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229.
  Dopo aver segnalato che l'articolo 1 indica le finalità del decreto legislativo, evidenzia, in particolare, che l'articolo 25 interviene sull'articolo 59 del decreto legislativo n. 229 del 2017 che disciplina le disposizioni di attuazione e le abrogazioni al fine di adeguare tale disposizione alle modifiche introdotte con lo schema di decreto legislativo in esame, prevedendo alcune ulteriori modifiche puntuali per le quali rinvia al testo a fronte predisposto dagli uffici.
  Inoltre, osserva che l'articolo 26 modifica una disposizione del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5, in materia di moto d'acqua, diretta a escludere le unità da diporto non marcate CE, immesse in commercio antecedentemente al 16 giugno 1998, qualora siano oggetto di lavori che comportino una modifica o una conversione rilevante, come definita nell'ordinamento italiano dal medesimo decreto legislativo n. 5 del 2016 dalla possibilità di essere sottoposte alla procedura di valutazione successiva alla costruzione (PCA) come risulta invece possibile per le unità da diporto marcate CE.Pag. 145
  Sottolinea che l'articolo 27 introduce, infine, una modifica all'articolo 5, comma 2-bis, della legge 28 gennaio del 1994, n. 84, in materia di contenuto dei piani regolatori portuali prevedendo che il piano regolatore di sistema portuale e il piano regolatore portuale individuino le strutture demaniali da destinarsi, nell'ambito degli approdi turistici di cui al medesimo comma 2-bis dell'articolo 5, a ricovero a secco di imbarcazioni e di natanti da diporto.
  Segnala quindi che l'articolo 28 contiene le disposizioni transitorie mentre l'articolo 29 contiene la clausola di invarianza finanziaria.
  Osserva che alcuni interventi contenuti nello schema di decreto legislativo all'esame introducono una nuova disciplina concernente alcune realtà economiche emergenti per le quali non esiste, nella normativa vigente, un'apposita qualificazione e si introducono inoltre misure di semplificazione.
  Rileva che un secondo nucleo di interventi reca disposizioni correttive volte a risolvere problematiche in tema di sicurezza della navigazione e alcune incongruità riguardanti la materia delle patenti nautiche. In tale ambito, ricorda anche le modifiche per agevolare la tutela dei soggetti con disabilità di cui alla riforma del 2017 che ha introdotto – ad esempio attraverso l'istituzione della patente D – diversi strumenti di protezione e integrazione.
  Segnala che ulteriori interventi di modifica, peraltro molto articolati, concernono le disposizioni in tema di istruttori professionali di vela, scuole nautiche e centri di istruzione della nautica.
  In conclusione, rileva come lo schema di decreto legislativo appaia conforme con l'ordinamento europeo: in particolare, come evidenziato nell'analisi tecnico normativa del provvedimento, lo schema di decreto risulta aderente alla comunicazione della Commissione europea del 20 febbraio 2014, COM(2014) 86, recante strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo.
  Ricorda che il testo all'esame è stato presentato in attuazione della disposizione di cui all'articolo 1, comma 5, della legge 7 ottobre 2015, n. 167, che delega entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di riforma del Codice della nautica da diporto, entrato in vigore il 13 febbraio 2018, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi previsti, e con le modalità previste per l'emanazione del decreto legislativo di attuazione della delega, il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi contenenti disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo medesimo.
  Rammenta, inoltre, che il complesso iter per l'emanazione del decreto legislativo, che prevede un doppio parere parlamentare, nonché l'acquisizione dell'intesa in sede di Conferenza unificata, il parere del Garante per la protezione dei dati personali e il parere del Consiglio di Stato, tuttora non acquisiti, dovrebbe concludersi entro il 13 agosto 2019, data di scadenza della delega. Sottolinea in proposito come sia opportuno un chiarimento, da parte del Governo, sulle modalità con le quali intende procedere alla luce del richiamato quadro normativo e procedurale.

  Sergio BATTELLI, presidente, chiede quindi al sottosegretario Guidesi come il Governo intendere procedere in merito, anche alla luce delle indicazioni fornite dalla relatrice.

  Il sottosegretario Guido GUIDESI fa presente che ieri l'Assemblea del Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge recante una proroga del termine per l'adozione di disposizioni correttive e integrative concernenti la revisione ed integrazione del codice della navigazione da diporto, che è stato già trasmesso alla Camera dei deputati e che auspica possa essere approvato tempestivamente anche da questo ramo del Parlamento, prima della sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva.

  Sergio BATTELLI, presidente, alla luce delle dichiarazioni del sottosegretario, Pag. 146concorde la Commissione e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 31 luglio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta, Guido Guidesi.

  La seduta comincia alle 14.50.

7-00266 Montaruli: Sul controllo effettuato dalla Corte dei conti europea nei confronti della Commissione europea relativamente al rispetto dei principi di trasparenza nell'assegnazione diretta e indiretta di fondi alle ONG.
(Discussione congiunta e conclusione – Abbinamento delle risoluzioni n. 7-00295 Rossello, n. 7-00299 Scerra e n. 7-00300 De Luca – Approvazione delle risoluzioni n. 7-00266, n. 7-00295, n. 8-00039 e n. 8-00040).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito della discussione, iniziata con la seduta del 3 luglio scorso, della risoluzione 7-00266 Montaruli, in merito al controllo effettuato dalla Corte dei conti europea nei confronti della Commissione europea relativamente al rispetto dei principi di trasparenza nell'assegnazione diretta e indiretta di fondi alle ONG.
  Avverte che sono state presentate le risoluzioni 7-00295 Rossello e altri, 7-00299 (nuova formulazione) Scerra, Maggioni e altri e De Luca e altri 7-00300, vertenti sulla medesima materia e dispone, concorde la Commissione, che siano trattate congiuntamente.

  Cristina ROSSELLO (FI) illustra la risoluzione a sua prima firma evidenziando l'importanza e la necessità che vengano assicurate condizioni di trasparenza relativamente ai fondi europei la cui gestione è demandata alle ONG, nonché che sia migliorata l'attendibilità delle informazioni a queste ultime relative nel sistema contabile dell'Unione europea, in specie con particolare riguardo al sistema di classificazione e identificazione, mediante l'adozione di criteri e le linee guida omogenei, anche in riferimento ai soggetti finanziatori, all'entità dei finanziamenti e alle modalità di gestione. Conclude ribadendo il rilievo che possono assumere i lavori della Commissione e il contributo dei gruppi politici sulla materia in oggetto.

  Filippo SCERRA (M5S), nell'illustrare la risoluzione di cui è primo firmatario, ricorda che, alla base della risoluzione a sua prima firma, vi sono gli esiti della relazione del 18 dicembre 2018 della Corte dei conti europea alla Commissione europea sulla trasparenza dei finanziamenti europei la cui esecuzione è demandata alle ONG. Ricorda altresì che nella citata relazione emergevano con chiarezza almeno tre criticità: la prima, relativa alle modalità di identificazione delle ONG; la seconda concernente la verifica della destinazione dei fondi europei da esse gestiti; la terza relativa alla trasparenza dei dati in materia.
  Ritiene che sia necessario altresì rafforzare la trasparenza relativamente ai beneficiari delle risorse impegnate e utilizzate anche da parte delle ONG. Per tale motivo ritiene di dover riformulare il testo della risoluzione 7-00299 (nuova formulazione), inserendo, come primo impegno per il Governo, il seguente: «ad attivarsi, nelle opportune sedi istituzionali, affinché siano resi disponibili, sugli appositi canali informativi pubblici dell'Unione europea, le informazioni sullo stato dei finanziamenti de quo, al fine di verificare i beneficiari e l'uso delle risorse impegnate anche da parte delle ONG, al fine di rafforzare Pag. 147la trasparenza delle medesime informazioni raccolte e pubblicate dalla Commissione».

  Piero DE LUCA (PD) ringrazia il sottosegretario Guidesi per essere presente ai lavori della Commissione diversamente dal Ministro per gli affari europei, Lorenzo Fontana, che, richiesto più volte, non ha ancora sentito la necessità di presentarsi al cospetto della Commissione stessa. Ricorda che la risoluzione a sua prima firma, come anche le altre che si stanno discutendo congiuntamente, trae origine dalla già citata relazione della Corte dei conti europea alla Commissione europea del 18 dicembre 2018. Sottolinea che in essa vi sono ampi passaggi che valorizzano il ruolo delle ONG, e degli enti no-profit, riconoscendo quanto queste organizzazioni fanno a beneficio di molti milioni di cittadini europei in settori di rilevante sensibilità aiutando e sostenendo l'attività dell'Unione europea medesima. Evidenzia che la predetta relazione è diretta alla Commissione europea e non ad altri, ciò che dovrebbe sconsigliare qualunque volontà di strumentalizzare le valutazioni della Corte dei conti ai danni delle ONG, in quanto si tratta di uno strumento di audit previsto dallo stesso sistema istituzionale europeo, che dimostra così di avere tutti gli anticorpi necessari per affrontare seriamente anche questa materia.
  Osserva che vi sono degli aspetti poco chiari in altre risoluzioni, ad esempio la n. 7-00299 (nuova formulazione) come ulteriormente riformulata dal deputato Scerra, sottolineando come non sia chiaro l'effettivo destinatario degli impegni proposti e se il Governo abbia effettivamente la possibilità di onorare tali impegni. In tal senso, ribadisce che la relazione da cui originano le risoluzioni in discussione è diretta alla Commissione europea organo sul quale il Governo italiano non ha il minimo potere. Ritiene tuttavia che sia utile impegnare il Governo a collaborare, attivandosi nelle opportune sedi e per quanto di competenza, affinché la Commissione europea si senta di dover applicare gli indirizzi ad essa rivolti dalla Corte dei conti europea. Osserva che altri impegni non possono essere chiesti soprattutto a soggetti che non sono competenti in materia e ciò anche al fine di evitare oblique e strumentali critiche nei confronti delle ONG con l'intenzione di spingere il Governo ad agire contro queste ultime. Conclude invitando il Governo a non accettare invasioni di campo nelle competenze altrui e considerare comunque che quella della Corte dei conti europea è una relazione di audit, rivolta alla Commissione europea, sul corretto utilizzo di risorse disposte da essa.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, invita il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio parere sulle risoluzioni in discussione.

  Il sottosegretario Guido GUIDESI esprime parere favorevole sulle risoluzioni 7-00266 Montaruli, 7-00295 Rossello e 7-00299 Scerra (nuova formulazione), nel testo da ultimo riformulato dall'onorevole Scerra. Esprime altresì parere favorevole sulla risoluzione 7-00300 De Luca a condizione che da essa sia espunto il quarto capoverso della premessa.

  Sergio BATTELLI, presidente, chiede al deputato De Luca se accetti la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.

  Piero DE LUCA (PD) osservando che avrebbe preferito che le modifiche alla sua risoluzione fossero state condivise tra il suo gruppo e il Governo, dichiara di non accettare la riformulazione proposta dall'Esecutivo, chiedendo quindi che la risoluzione 7-00300 sia posta ai voti per parti separate, nel senso di votare separatamente la parte sulla quale vi è il parere favorevole del Governo e il quarto capoverso delle premesse su cui, invece, il Governo ha espresso parere contrario.

  Guido Germano PETTARIN (FI) apprezza le valutazioni del rappresentante del Governo su una materia che ritiene Pag. 148assai importante e che crede vada affrontata con competenza. Ringrazia quindi il Governo per la disponibilità dimostrata e sottolinea che l'attività della Corte dei conti europea aiuta a rafforzare l'esigenza di trasparenza richiesta peraltro anche da altre importanti istituzioni dell'Unione europea, come la Corte di Strasburgo. Annuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulle risoluzioni in discussione.

  Marco MAGGIONI (LEGA) ringrazia il Governo per la disponibilità dimostrata e ricorda che si sta parlando di qualcosa di assai concreto e cioè di 11,3 miliardi di euro che, secondo la corte dei Conti europea, vengono spesi in modo non trasparente. Osserva che in questo caso la Commissione europea non si è dimostrata una rigorosa guardiana dei Trattati che dovrebbe invece essere. Osserva infatti come emerga, a suo avviso una scarsa oculatezza dei controlli su tale ingente quantità di denaro, frutto delle tasse dei cittadini europei. In proposito, sottolinea che gli italiani sono al riguardo molto interessati, essendo il nostro Paese contributore netto per più di 7 miliardi al bilancio unionale. Sul punto, evidenzia che mentre si spendono in modo leggero 11,3 miliardi di euro si chiede all'Italia di impegnare 1,5 miliardi di euro per evitare una procedura di infrazione.
  Ritiene che le risoluzioni in discussione contribuiscono a fare chiarezza sulla tematica non solo per il futuro, ma anche per quanto avvenuto in passato e crede che sia comunque necessario venire a conoscenza di come siano stati impiegati i denari dei contribuenti nonché che si abbia la certezza su cosa sia una ONG e sui criteri della loro identificazione in ambito unionale giacché, ricorda, vigono nei diversi Paesi europei regole e criteri differenti. Sottolinea inoltre che la stessa Unione europea fa riferimento ad una sua normativa ormai risalente nel tempo, al 1997, basata su cinque criteri assai generici nemmeno condivisi dalle diverse direzioni generali della Commissione europea.

  Augusta MONTARULI (FDI) ringrazia la maggioranza ed il Governo per il parere favorevole espresso sulla risoluzione a sua prima firma. Annuncia che il suo gruppo intende esprimere un voto favorevole sulle altre risoluzioni, precisando che per la risoluzione 7-00300 a prima firma De Luca voterà contro la parte non accettata dal Governo. Osserva, in conclusione, che, nel corso di questo primo anno, la Commissione è riuscita a strutturare meglio il proprio lavoro attivando per la prima volta strumenti procedurali, come peraltro il suo gruppo aveva continuato a chiedere, richiamando inoltre l'impegno condiviso dai gruppi in Commissione per presentare una proposta di riforma del Regolamento della Camera complessiva in materia di procedure di raccordo con l'Unione europea. Nell'esprimere una valutazione positiva di tale percorso, intende riconoscerne i giusti meriti anche alla presidenza.

  Piero DE LUCA (PD) osserva che anche il suo gruppo auspica un corretto utilizzo delle risorse dell'Unione europea, che sono risorse dei cittadini europei. Ciò tuttavia, ritiene, non deve offrire occasione per strumentalizzare negativamente il lavoro che tante ONG svolgono a favore dei cittadini europei. Sottolinea, peraltro, che nel luglio 2017 il Governo Gentiloni, completando il lavoro dei precedenti Governi, aveva dato testimonianza di come considerasse importante rafforzare la trasparenza sulla tematica ONG attraverso la proposizione di un codice di autoregolamentazione sottoscritto da moltissime ONG: ciò che crede rappresenti un modo non demagogico di affrontare i problemi. In relazione alle osservazioni del deputato Maggioni, precisa che l'Italia è il quarto contributore netto dell'Unione europea, e non per 7 miliardi di euro ma per una cifra significativamente inferiore.
  Ribadisce che la relazione della Corte dei conti europea è un audit previsto dalle stesse regole dell'Unione europea, a dimostrazione di come quest'ultima sia già dotata degli strumenti e della volontà idonei a verificare i livelli di trasparenza nella spesa unionale. In tal senso, ritiene che non vi sia bisogno dell'intervento di nessuno e crede che molte delle valutazioni Pag. 149fatte dalla maggioranza nascondano una critica opaca e strumentale alle ONG in quanto tali e sostanzino atteggiamenti che si riscontrano anche in altri provvedimenti del Governo come, ad esempio il «decreto sicurezza», ovvero misure di speculazione politica come quelle che attualmente riguardano la nave della Guardia costiera carica di migranti salvati in mare e impedita ad entrare in un porto italiano. Tutto ciò ritiene sia errato perché, al contrario, le ONG devono essere sostenute in considerazione dei servizi che rendono in settori così sensibili e insidiosi.

  Filippo SCERRA (M5S) sottolinea che da parte del MoVimento 5 Stelle non vi è nessun preconcetto sulla tematica in discussione e che si tratta di ribadire l'esigenza della necessaria trasparenza nella gestione dei soldi pubblici dei cittadini europei, anche impegnando il Governo ad attivarsi in materia nei limiti della propria competenza.
  Annuncia che il suo gruppo esprimerà un voto favorevole sulle altre risoluzioni in discussione, salvo che per la parte non accettata dal Governo della risoluzione 7-00300 a prima firma De Luca.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva la risoluzione 7-00266 Montaruli, la risoluzione 7-00295 Rossello, la risoluzione 7-00299 Scerra (nuova formulazione), come ulteriormente riformulata dal presentatore (vedi allegato 1), nonché la risoluzione De Luca 7-00300 ad eccezione del quarto capoverso delle premesse (vedi allegato 2), mentre respinge il quarto capoverso delle premesse della risoluzione De Luca 7-00300.

  Sergio BATTELLI, presidente, avverte che, a seguito delle votazioni effettuate, la risoluzione 7-00299 Scerra risulta approvata in un nuovo testo, che assume il numero 8-00039 (vedi allegato 1) e che la risoluzione 7-00300 De Luca risulta approvata in un nuovo testo, che assume il numero 8-00040 (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.35

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 31 luglio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 18.

Modifica all'articolo 1, comma 5, della legge 7 ottobre 2015, n. 167, in materia di proroga del termine per l'adozione di disposizioni integrative e correttive concernenti la revisione e l'integrazione del codice della nautica da diporto.
C. 2039, approvata dal Senato.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, ai fini del parere da rendere alla IX Commissione sulla proposta di legge, approvata ieri unanimemente dal Senato, che interviene sull'articolo 1 della legge 7 ottobre 2015, n. 167, recante «Delega al Governo per la riforma del codice della nautica da diporto», ricorda che la richiamata legge ha delegato il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data della sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi di revisione ed integrazione del codice della nautica da diporto, di cui al decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, sulla base di specifici princìpi e criteri direttivi e che la delega è stata correttamente esercitata ed è stato emanato il decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229.
  Osserva che il comma 5 dell'articolo 1 della citata legge n. 167 del 2015 prevede la possibilità per il Governo di adottare uno o più decreti legislativi contenenti disposizioni correttive e integrative dei Pag. 150decreti legislativi attuativi delle disposizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo, nel termine di diciotto mesi dalla data di entrata in vigore dei citati decreti, nel rispetto degli stessi princìpi e criteri direttivi previsti dal comma 2 e con le stesse modalità.
  Ricorda che il decreto legislativo n. 229 del 2017 è entrato in vigore il 13 febbraio 2018 e, dunque, la possibilità di esercitare la delega scadrà il 12 agosto 2019.
  Segnala che il disegno di legge in oggetto prevede il differimento del termine per l'adozione dei decreti legislativi contenenti disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229 e ricorda in proposito che pende all'esame della Commissione il relativo schema di decreto legislativo, relativamente al quale mancano i pareri obbligatori previsti dalla legge che quindi, in mancanza della proroga in discussione, non potrebbe proseguire il proprio iter.
  Evidenzia che, come da più parti ricordato, l'esigenza di un correttivo si è posta per la necessità di una maggiore ponderazione in sede attuativa relativamente alle recenti disposizioni del nuovo codice della nautica da diporto.
  Osserva, quindi, che la proroga del termine proposta per l'adozione dei provvedimenti correttivi del codice della nautica da diporto, consentirebbe – secondo quanto evidenziato nella Relazione al provvedimento – anche all'esito delle valutazioni successive all'esperienza applicativa con riguardo anche alla stagione estiva 2019, la formulazione di un correttivo volto a ponderare le esigenze dell'utenza di settore, in relazione ai contenuti del codice del diporto.
  In merito agli aspetti finanziari, evidenza che la disposizione proposta è di carattere meramente ordinamentale e, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  Osservando che non si ravvisano profili problematici dal punto di vista della compatibilità europea, trattandosi di mero intervento correttivo, nel rispetto dei criteri di delega già previsti e volti a garantire il rispetto della normativa europea, conclude formulando una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 18.10.

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