CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 luglio 2019
227.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 24 luglio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 13.30.

DL 61/2019: Misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
C. 2000 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 23 luglio 2019.

  Francesco BERTI (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) osserva che con questo provvedimento il Governo ha evitato la procedura di infrazione dell'Unione europea, tornando sui propri passi e mettendo in campo un certo realismo. Osserva che il decreto-legge «congela» 1,5 miliardi di euro di spesa in attesa dei risparmi relativi all'applicazione del reddito di cittadinanza e di «quota 100», ciò che, a suo avviso, costituisce una smentita di quanto, con una certa superficialità, è stato ripetuto dalla maggioranza e cioè che non ci sarebbe una manovra correttiva. Osserva che la questione principale riguarda il come compensare la disattivazione parziale delle politiche di sostegno – come il reddito di cittadinanza, su cui lei e il suo gruppo avevamo moltissime perplessità, poi confermate – con politiche meno passive e più incentivanti, meglio coordinate a livello regionale. Sottolinea come una riflessione su tale questione sarebbe utile anche per evitare ulteriori procedure di infrazione in futuro. Rileva, tuttavia, che su questo tema il Governo ancora non ha dato risposte, mentre la prossima manovra di bilancio è alle porte e si rafforza la necessità di una strategia realistica che ispiri il Paese e i giovani, al di là delle contraddizioni messe in luce da questa manovra correttiva. Ritiene necessario attuare una gestione più oculata delle finanze pubbliche giacché un Pag. 38quadro finanziario stabile, non a caso inserito nella Costituzione come condizione da rispettare, è indispensabile per continuare a essere considerati interlocutori affidabili a livello europeo e partecipare, in veste di protagonisti, alla definizione delle politiche europee. Sottolinea che la sfida è molto alta perché il Governo dovrà reperire rilevanti risorse per la prossima manovra di bilancio qualora avesse intenzione di procedere contemporaneamente a bloccare gli aumenti Iva e a introdurre la cosiddetta flat tax. Oltre che ad un accentuato realismo, auspica un dialogo costante e proficuo con l'Europa perché l'Italia ne è parte integrante e perché crede che le politiche del nostro Paese devono essere comprese e sostenute anche dagli altri partner europei. Rimarca che va coltivata la fiducia a livello europeo, cosa che contribuirà certamente a evitare un'eventuale rischio di procedura d'infrazione. Auspica, inoltre, che attraverso la Commissione si possa facilitare il processo di costruzione di un dialogo tra parlamentari di altri Paesi membri, deputati europei, futuri Commissari europei, oltre che con incontri diplomatici, utilizzando il ruolo dei deputati commissari per generare, verso il nostro Paese, la fiducia che questo merita. Sulla base di questi auspici e raccomandazioni, ritenendo comunque che il provvedimento in titolo rappresenti un fatto positivo volto com’è ad evitare tagli in altri più delicati settori, annuncia un voto di astensione sulla proposta di parere del relatore in quanto, comunque, la manovra dimostra la poca precisione nelle previsioni del Governo, nonostante esso fosse stato allertato da molteplici e autorevoli soggetti, incluso l'Ufficio parlamentare di bilancio, su quanto sarebbe potuto accadere ed è poi successo. Conclude ritenendo che aver messo in grave difficoltà il Paese e compromesso la fiducia a livello europeo sia, da parte dell'Esecutivo, un comportamento poco responsabile.

  Guido Germano PETTARIN (FI) annuncia un voto di astensione da parte del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore. Osserva che nell'evoluzione delle azioni e delle considerazioni politiche che si sono andate susseguendo è restata, progressivamente, in ombra tutta la pregressa storia di scontri dell'attuale maggioranza con l'Unione europea e gli sembra di rilevare che ora il Governo si è reso conto che con l'Unione europea si deve colloquiare e non fare a braccio di ferro. Ritiene peraltro che la manovra proposta non rappresenti un semplice aggiustamento dei saldi di bilancio, ma una vera e propria richiesta di grazia all'Unione europea dopo il guerreggiare degli scorsi mesi. Osserva inoltre che Commissione europea di nuova istituzione sembra aver teso una mano al Governo italiano che tuttavia continua a restare in silenzio su aspetti rilevanti come, ad esempio, l'esistenza di ulteriori e maggiori risparmi di bilancio indicati – come ha avuto modo di ricordare suo intervento svolto nel corso della seduta della Commissione del 23 luglio – dall'Osservatorio sui conti pubblici italiani di Carlo Cottarelli, argomento che il suo gruppo riterrebbe opportuno approfondire. Stigmatizza inoltre la totale assenza di rappresentanti del Governo sia nel corso dei lavori della Commissione che sui tavoli europei. Ricorda infatti che il nuovo Ministro per gli affari europei, Lorenzo Fontana, non ha ancora dato a svolgere la sua audizione sulle linee programmatiche, opponendo argomenti che contrastano persino con il principio di continuità amministrativa, costringendo i rappresentanti eletti dagli italiani a ricavare risposte attraverso interviste sugli organi di stampa di altri Ministri, come ad esempio quella di oggi del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, su Il Sole 24 Ore, ove quest'ultimo dà chiarimenti che avrebbe dovuto fornire il Ministro Fontana. Osserva tuttavia che tale comportamento sembra essere del tutto omogeneo e coerente con quello tenuto dal precedente Ministro per gli affari europei, professor Paolo Savona, e con le incertezze mostrate dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio agli affari europei, Luciano Barra Caracciolo. Conclude Pag. 39sottolineando che il voto di astensione del suo gruppo rappresenta una limitata apertura di credito per il bene del Paese anche se registra un'assenza di linea politica sulle questioni europee, testimoniata anche dal fatto che non vi è ancora traccia del disegno di legge di delegazione europea per l'anno in corso.

  Piero DE LUCA (PD) nel sottolineare che è condivisibile l'esigenza di evitare la procedura di infrazione a carico dell'Italia, ribadisce che la manovra si sarebbe potuta evitare se il Governo avesse avuto un atteggiamento diverso nei mesi precedenti e fossero state assunte per tempo misure differenti. Stigmatizza la tempistica seguita per l'adozione di una manovra particolarmente pesante che ha finito per danneggiare le imprese e le famiglie che si sono viste tagliare servizi per 1,5 miliardi di euro, facendo registrare un vero e proprio passo indietro del Governo. Con riferimento alla proposta di parere presentata dal relatore suggerisce di modificare il riferimento alla procedura per deficit eccessivo, essendo la procedura in questione aperta per violazione della regola sul debito. Annuncia quindi il voto contrario del suo gruppo su un provvedimento che costa assai caro alle famiglie e alle imprese sia nel presente che, in prospettiva, nell'immediato futuro.

  Francesco BERTI (M5S), relatore, accoglie quanto suggerito dal deputato De Luca circa l'opportunità di rettificare la formula utilizzata nella sua proposta sostituendo la parola «deficit» con quella «disavanzo». Per quanto riguarda l'asserita durezza della manovra, ritiene, al contrario, che il Governo abbia confermato le sue linee di politica economica fondate su misure di carattere espansivo. Osserva, inoltre, che, se il confronto sulle questioni europee si riduce ad una discussione sulle sole regole di bilancio, ciò non potrà che suscitare, a suo avviso, nei cittadini un senso di noia.

  Guido Germano PETTARIN (FI) stigmatizza duramente quanto da ultimo affermato da relatore sul senso di noia che può dare la discussione sulle questioni di bilancio europee. Al contrario rileva che esse siano alla base di un corretto andamento della vita civile, politica e amministrativa del Paese e osserva che non bisogna essere un rappresentante istituzionale dell'Unione europea per intuire l'importanza delle corrette politiche di bilancio essendo sufficiente aver svolto il semplice ruolo di consigliere comunale, o carica simile, nel più piccolo comune italiano.

  Piero DE LUCA (PD) prende le distanze dalle valutazioni fatte con leggerezza dal relatore. Sottolinea che le correzioni di bilancio si operano solo per ragioni importanti e necessarie e ritiene del tutto criticabile che si considerino le questioni attinenti al bilancio come noiose o non rilevanti. Ritiene quindi opportuno che il relatore chiarisca la portata delle sue valutazioni che considera offensive dell'intelligenza di tutti.

  Angela IANARO (M5S) intervenendo con riferimento a quanto osservato da ultimo dai deputati Pettarin e De Luca, crede di poter dire, anche a nome del relatore, che quanto da egli espresso non era riferito all'importanza delle procedure di bilancio, delle quali non si può disconoscere la centralità, ma più semplicemente alla percezione che di tale discussione può avere il semplice cittadino, in termini di ripercussioni sul suo stato d'animo, che vede il dibattito ridotto ad una mera discussione sui numeri.

  Cristina ROSSELLO (FI) osserva che l'interpretazione autentica del pensiero del relatore fornita dalla deputata Ianaro desta, se possibile, ancora più perplessità. Ritiene che le valutazioni del relatore siano ben lontane dall'attenere a profili tecnici propri del ruolo del relatore medesimo, ma che siano piuttosto giudizi di valore politico che dovrebbero essere più opportunamente manifestati in Assemblea. Vorrebbe inoltre capire se egli parla per sé ovvero a nome del gruppo, come peraltro Pag. 40lascerebbe, a suo avviso, intendere l'intervento interpretativo della deputata Ianaro, perché in quest'ultimo caso sarebbe quantomeno opportuno approfondire le ragioni che sono alla base di tale giudizio. Ritiene che il relatore farebbe bene a rettificare le sue dichiarazioni, soprattutto per il rispetto che è dovuto alle istituzioni. In proposito, ricorda che il gruppo Forza Italia ha sempre stigmatizzato l'atteggiamento anche di altri rappresentanti delle istituzioni che hanno ingenerato profonda insoddisfazione per la loro reticenza: ricorda, in tal senso, le reiterate e inascoltate richieste del suo gruppo rivolte all'ex Ministro per gli affari europei, professor Paolo Savona, e a quelle rivolte al nuovo Ministro, onorevole Lorenzo Fontana, che sono state parimenti ignorate. Conclude ribadendo che, qualora il relatore non intenda spiegarsi meglio, quelle dichiarazioni dovranno essere imputate al suo gruppo di appartenenza.

  Sergio BATTELLI, presidente, osserva che se il relatore chiederà di intervenire per chiarire il suo pensiero, gli darà la parola.

  Cristina ROSSELLO (FI) insiste sulla necessità che il relatore chiarisca il suo pensiero.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) osserva che egli non ha rilevato nelle parole del relatore quanto inteso dai deputati che sono intervenuti. Ritiene che il relatore non abbia inteso definire noiosa la discussione sulle politiche di bilancio in sé ma abbia semplicemente osservato che tale discussione rischia di risultare noiosa ai cittadini.

  Francesco BERTI (M5S), relatore, allo scopo di fugare ogni dubbio sulla questione dichiara che non vi era nessuna intenzione di definire le procedure di bilancio come noiose e aggiunge che tutti gli atti dell'Unione europea e le interlocuzioni con essa hanno la loro importanza. Osserva tuttavia che l'Europa del futuro dovrebbe occuparsi, a suo avviso, non solo di regole di bilancio, ma anche di tematiche ambientali, occupazionali, di introduzione del salario minimo a livello europeo, nonché in generale di distribuzione della ricchezza.

  Cristina ROSSELLO (FI) ribadendo il suo convincimento che in sede di votazione i commissari debbono essere messi in grado di sapere, soprattutto, cosa si sta votando, prevalendo in un certo senso l'aspetto tecnico della questione, conferma che la sua richiesta di interpretazione delle dichiarazioni del relatore era finalizzata a questo risultato. Conclude osservando che risulta chiarita la posizione politica del relatore.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) rileva che anche da parte dell'Unione europea è manifesto l'auspicio di continuare a collaborare proficuamente con tutti gli Stati membri, compresa l'Italia, sulle più diverse tematiche. In tal senso, anche sulla base della sua esperienza personale, ricorda che la collaborazione è consolidata in molti altri ambiti come ad esempio quello delle problematiche relative ai minori, all'ambiente e alla cultura. Osserva, tuttavia, che da parte del Governo sembra essere raccontata una narrazione diversa e ciò nonostante i vertici politici italiani siano poco presenti sul campo europeo. Conclude, dopo aver fatto appello al ricordo della cultura europeistica del MoVimento 5 Stelle, ribadendo che non vanno perse le occasioni per una proficua collaborazione tra Unione europea e Italia che, rammenta, si sta svolgendo, anche in questo momento, su molteplici tematiche.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.20.

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