CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 luglio 2019
226.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 23 luglio 2019. — Presidenza del vicepresidente della III Commissione, Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto ministeriale concernente la cessione a titolo gratuito di materiale di armamento al Dipartimento delle truppe dei carabinieri moldavo.
Atto n. 98.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Paolo FORMENTINI, presidente, fa presente che il termine per l'espressione del parere sull'atto in titolo è fissato al 30 luglio prossimo e che ai sensi dell'articolo 311, comma 2, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il parere delle Commissioni è vincolante.

  Giuseppe CHIAZZESE (M5S), relatore per la IV Commissione, sottolinea che lo schema di decreto in esame prevede la cessione a titolo gratuito di 10 Veicoli Multiruolo nella versione protetta (VM-90P) in favore del Dipartimento delle Truppe dei Carabinieri (DTC) moldavo.
  Ricorda che l'articolo 311, comma 1, lettera a), del codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010) consente al Ministero della difesa di cedere a titolo gratuito – in favore di Paesi in via di sviluppo e di Paesi partecipanti al partenariato per la pace, nell'ambito dei vigenti accordi di cooperazione – materiali non d'armamento dichiarati fuori servizio o fuori uso. Segnala che il comma 2 dello stesso articolo consente, invece, la cessione – ai medesimi Paesi – di materiali d'armamento dichiarati obsoleti per cause tecniche, limitandola ai soli materiali difensivi. In quest'ultimo caso è previsto il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Si tratta, peraltro, di un parere vincolante, ossia di un parere cui il Governo è tenuto a conformarsi. Pag. 6
  Al riguardo, evidenzia che la scheda illustrativa dello Stato maggiore della difesa che accompagna lo schema di decreto evidenzia che nel caso di specie ricorrono i requisiti giuridici necessari ai sensi della normativa vigente.
  Osserva, infatti, la Moldova è tra i Paesi facenti parte del Partenariato per la Pace (Partnership for Peace Programme- PfP) avendovi aderito in data 16 marzo 1994. Rileva, inoltre, che nel 1997 la Moldova è entrata a far parte anche dell’Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC), e che dal 2004 è entrato in vigore un Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova in materia di lotta alla criminalità organizzata e dal 6 ottobre 2010 tale collaborazione è stata ulteriormente rafforzata con l'entrata in vigore di un Accordo sulla cooperazione nel campo della Difesa, ratificato con la legge n. 175 del 12 novembre 2009.
  Ricorda, inoltre, che i Carabinieri moldavi hanno presentato la candidatura per l'accesso alla International Association of Gendarmeries and Police Forces with Military Status (FIEP) nel 2012 ma il processo di adesione non risulta ancora essere perfezionato in attesa del varo della legge di riordino del Dipartimento Truppe dei Carabinieri, recentemente approvata.
  Segnala che la FIEP è un'associazione internazionale tra le Forze di Polizia Europee e Mediterranee ad ordinamento militare costituita nel 1994 dall'Arma dei Carabinieri, dalla Gendarmeria francese, dalla Guardia Civile spagnola e dalla Guardia Repubblicana portoghese. Essa ha lo scopo di favorire lo sviluppo delle relazioni tra le istituzioni aderenti e di promuovere il modello delle Forze di Polizia ad ordinamento militare. Sottolinea che, oltre ai quattro membri fondatori, fanno parte dell'organizzazione altri 13 corpi o gendarmerie più due osservatori.
  Rileva che la scheda illustrativa evidenzia che i veicoli VM-90P oggetto della cessione sono obsoleti per cause tecniche in quanto appartengono a un segmento di parco vetusto che oggi presenta elevati oneri manutentivi e limitate possibilità di impiego nei moderni scenari di crisi sia all'interno sia, soprattutto, all'esterno del territorio nazionale dove sono stati progressivamente sostituiti dai Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM) Lince che si sono dimostrati obiettivamente molto più performanti e sicuri.
  Quanto all'attività di cessione in argomento, segnala che questa ha lo scopo di rafforzare la collaborazione e la cooperazione tra l'Arma dei Carabinieri e il DTC moldavo e si inquadra nell'ambito dell'attività di sostegno al processo di riorganizzazione dei Carabinieri moldavi, ufficialmente avviata con la firma di un Technical Arrangement tra l'Arma dei carabinieri ed il DTC moldavo. Osserva che, peraltro, lo scambio di materiali nell'ambito della Difesa contribuisce ad accrescere l'interoperabilità tra i rispettivi dispositivi di polizia e rappresenta una premessa indispensabile nell'ottica di un desiderio condiviso di voler operare congiuntamente nelle varie situazioni di crisi, in via sia bilaterale sia multilaterale.
  Infine, ritiene importante sottolineare che la collaborazione con l'Arma dei carabinieri si è consolidata dopo che i vertici della Forza di polizia moldava hanno ufficialmente richiesto un sostegno nel loro processo di ristrutturazione che, nello specifico, prevede; l'adeguamento strutturale e organizzativo agli standard europei; lo sviluppo delle capacità di Stability policing, nel quadro di missioni internazionali sotto egida ONU e UE; l'acquisizione di nuove competenze nell'ambito dei reati amministrativi con l'introduzione della nuova figura di «agente accertatore»; lo sviluppo delle capacità nella gestione dell'ordine pubblico, per cui è già stato svolto un corso presso il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU) ed è stata determinata la cessione a titolo gratuito di 10 VM-90P dichiarati «fuori servizio»; l'aggiornamento delle strutture logistiche, informatiche e delle telecomunicazioni.

  Paolo FORMENTINI (Lega), relatore per la III Commissione, ad integrazione di quanto già riferito dal collega Chiazzese in Pag. 7merito alla cornice di accordi siglati dalla Moldova in ambito NATO ed europeo come pure a livello bilaterale, segnala che l'Accordo per la cooperazione in materia di difesa con l'Italia – esaminato dalla III Commissione durante la XVI legislatura e divenuto poi legge n. 175 del 2009 – fu siglato in una fase in cui il nostro Ministero della difesa seguiva una politica di ampliamento del numero di Paesi aperti alla collaborazione, nell'obiettivo di migliorare l'interoperabilità militare e anche di dare impulso allo sviluppo dell'industria della difesa.
  Ricorda che tale Accordo fu siglato nel solco della filosofia dell'Atto di Helsinki del 1975, che segnò la nascita della Conferenza sulla sicurezza e cooperazione in Europa poi trasformata in Organizzazione – l'OSCE – per consolidare le capacità difensive degli Stati membri nei nuovi equilibri post Guerra Fredda e per contribuire al raggiungimento dello scopo comune: il rafforzamento della sicurezza e stabilità in Europa.
  Rileva che in tale cornice l'Italia intendeva allora perseguire propri interessi strategici e soprattutto obiettivi di stabilità, specie in aree geografiche delicate come l'Europa orientale, nella consapevolezza degli instabili equilibri del dopo ’89.
  Sottolinea che il salto di qualità nelle relazioni diplomatiche italo-moldave avvenuto nel 2009 determinò l'apertura dell'ambasciata a Chisinau.
  Evidenzia che oggi come allora la Moldova, che nei primi anni Duemila apriva il proprio orizzonte economico ed anche strategico all'Europa, gestisce la delicatissima crisi in Transnistria, regione ad est del Paese, che ha dichiarato la propria indipendenza senza ottenere il riconoscimento internazionale da nessun Paese e che ospita sul proprio territorio un trenta per cento di cittadini di origini russe ed un contingente di 2.500 militari russi.
  Osserva che, come evidenziato dall'Atto in esame, la Moldova ha assunto da tempo una linea politica di grande cautela, anche alla luce della crisi ucraina del 2014, nell'equilibrio tra aspirazioni europee e dipendenza effettiva dallo spazio politico ed economico russo: Chisinau dipende, infatti, completamente da Mosca dal punto di vista energetico ed ha nella Russia il primo mercato di sbocco per le sue esportazioni agroalimentari.
  Ricorda che nella scorsa legislatura il Parlamento ha ratificato l'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Moldova, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014, la cui attuazione – alla luce dell'attenzione che Mosca dedica al posizionamento della Moldova – è ritenuta da molti cruciale per il possibile emergere di nuove tensioni interne alla Moldova, sul dossier Transnistria.
  Segnala che la Moldova collabora con le Forze Armate italiane nella missione KFOR in Kosovo e che, per esplicita precisazione nelle premesse dell'atto in esame, alle esportazioni o concessioni dirette da Stato a Stato, a fini di assistenza militare, in base ad accordi internazionali, non si applica la legge n. 185 del 1990 (articolo 1, comma 9, lettera b)).
  Alla luce degli elementi evidenziati presenta, anche a nome del relatore per la IV Commissione, un parere favorevole sull'atto in esame, subordinatamente ai rilievi che potranno essere espressi dalla Commissione Bilancio (vedi allegato).

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO, si associa alle considerazioni dei relatori.

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

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