CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 luglio 2019
220.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 11 luglio 2019. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 15.10.

DL 53/2019: Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica.
C. 1913 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 luglio scorso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che sono stati presentati ricorsi avverso i giudizi di inammissibilità di talune proposte emendative, dichiarati nella seduta di ieri.
  Segnalo preliminarmente come il giudizio di ammissibilità di proposte emendative a decreti-legge risponda al criterio, molto restrittivo, della stretta attinenza alle norme recate dal decreto-legge, fissato dall'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento: ciò comporta la conseguenza che le proposte emendative, per risultare ammissibili, devono risultare direttamente attinenti al contenuto specifico delle singole norme presenti nel decreto-legge, non rilevando, a tal fine, il fatto che la proposta emendativa sia potenzialmente riconducibile alle finalità generali del decreto.
  Fa altresì presente che le presidenze, nel valutare le ammissibilità e i ricorsi, si siano sempre strettamente ed esclusivamente attenute alle norme regolamentari in materia, senza alcun condizionamento relativo all'appartenenza partitica dei firmatari, e a prescindere da ogni eventuale pressione politica.
  Al riguardo, alla luce delle motivazioni addotte nei ricorsi e alla luce delle ulteriori valutazioni effettuate dalle Presidenze, appare possibile riammettere le proposte emendative oggetto di ricorso che riguardano misure per rafforzare le risorse finanziarie, umane o strumentali a disposizione delle forze di polizia chiamate ad attuare le previsioni contenute nel decreto-legge; si tratta, in particolare, delle seguenti proposte emendative:
   Montaruli 4.02, che istituisce nelle Forze di Polizia un nucleo di agenti specializzati per i rimpatri; Pag. 5
   Montaruli 7.075, che introduce stanziamenti per gli aumenti stipendiali in favore del personale delle forze armate e di polizia;
   Deidda 7.076, che aumenta le risorse per il pagamento dei compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia;
   Iezzi 8.013, che interviene per agevolare la destinazione di immobili pubblici a presidi delle forze di polizia;
   Paolo Russo 8.031, che consente lo scorrimento delle graduatorie per il Corpo della Guardia di finanza;
   Iezzi 10.09, che stanzia risorse per l'approvvigionamento dei pasti per il personale della Polizia di Stato impegnato in servizi di ordine pubblico fuori sede;
   Fiano 12.018, Carfagna 12.019, Silvestroni 12.020, che autorizzano lo stanziamento di risorse per i compensi per prestazioni di lavoro straordinario e per le indennità di trasferimento delle forze di polizia;
   Sisto 12.038 che destina alle forze di polizia, per il controllo del territorio, risorse derivanti da sanzioni amministrative;
   Fiano 12.014, che modifica l'articolo 165 del codice penale, inserendo i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e resistenza a pubblico ufficiale tra quelli per i quali la sospensione condizionale della pena è comunque subordinata al pagamento integrale dell'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa e che risulta anche connesso alle norme del decreto in materia di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

  Le presidenze fanno altresì che alcune proposte emendative non hanno potuto essere riammesse perché intervenivano su aspetti non ammissibili, non scindibili da parti invece ammissibili: pertanto, qualora si procedesse a una loro ripresentazione da parte dei relatori, riformulandone il contenuto nel senso di limitarne l'ambito alle sole parti ammissibili, esse saranno rivalutate.
  Appare inoltre possibile riammettere le proposte emendative oggetto di ricorso che riguardano misure per rafforzare la presenza materiale delle forze di polizia sul territorio, in quanto suscettibili di essere connesse con le previsioni dell'articolo 10 del decreto-legge; si tratta in particolare delle seguenti proposte emendative:
   Siracusano 10.1, dichiarato inammissibile limitatamente al comma 1, lettera b), e al comma 4, in quanto relativo all'incremento di unità delle Forze armate interamente destinate a servizi di perlustrazione e pattuglia in concorso alle Forze di polizia nei comuni ove si renda maggiormente necessario per l'anno 2019, rispetto al quale risulta analogo, e deve dunque essere riammesso, l'articolo aggiuntivo Siracusano 10.05, che prevede l'incremento delle Forze armate per servizi di perlustrazione e pattuglia in concorso con le Forze di polizia ai fini del controllo del territorio;
   Pellicani 10.01, il quale prevede un incremento della dotazione di personale delle Forze dell'ordine al fine di rafforzare le misure di contrasto nei confronti della criminalità organizzata e al fine di un efficace e capillare presidio del territorio di Venezia e dell'intero Veneto;
   Losacco 10.02, che prevede un incremento della dotazione organica della Polizia di Stato in provincia di Matera al fine di corrispondere alle esigenze di sicurezze allo svolgimento dell'evento «Matera Capitale europea della cultura 2019» e per rafforzare l'azione di contrasto nei confronti dei fenomeni criminali nell'ambito del territorio metapontino;
   Meloni 10.019, che prevede l'incremento del contingente impiegato nell'operazione «Strade sicure»;
   Meloni 10.020 che reca disposizioni per il potenziamento dell'operazione «Strade sicure», eliminando il riferimento ai soli servizi di vigilanza di obiettivi sensibili;
   Meloni 10.021, il quale reca disposizioni per il potenziamento dell'operazione Pag. 6«Strade sicure», prevedendo, tra le finalità dell'operazione, anche quella di prevenzione, controllo e contrasto dell'immigrazione illegale di tutela del decoro urbano anche attraverso la prevenzione delle attività di combustione illecita dei rifiuti;
   Meloni 10.022, il quale prevede il trasferimento di un contingente aggiuntivo degli agenti carabinieri e della Polizia di Stato per rafforzare le attività di controllo del territorio nell'area di Castelvolturno.

  Le Presidenze ritengono invece di confermare i giudizi di inammissibilità pronunciati sulle restanti proposte emendative.

  Emanuele FIANO (PD), nell'esprimere la propria soddisfazione per la decisione di riammettere alcune proposte emendative, dichiara tuttavia di riuscire con grande difficoltà ad interpretare l'operato delle presidenze con riguardo ad altre proposte emendative che, pur affrontando il medesimo argomento, hanno avuto una diverso trattamento. Sottolinea in particolare che sono stati riammessi gli articoli aggiuntivi Fiano 12.018, Carfagna 12.019 e Silvestroni 12.020, che autorizzano lo stanziamento di risorse per i compensi per prestazioni di lavoro straordinario e per le indennità di trasferimento delle Forze di polizia, nonché l'articolo aggiuntivo a sua firma 12.014, che modifica l'articolo 165 del codice penale, inserendo i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e resistenza a pubblico ufficiale tra quelli per i quali la sospensione condizionale della pena è comunque subordinata al pagamento integrale dell'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa. Rileva, tuttavia, come in almeno due casi non veda differenze rispetto ad altre proposte emendative del Partito democratico che affrontano identica materia. In particolare, diversamente da quanto deciso per il citato articolo aggiuntivo 12.014, non comprende le ragioni per le quali non sia stato riammesso un altro articolo aggiuntivo a sua prima firma volto a garantire il rimborso delle spese di cura sostenute dal personale dei Vigili del fuoco, delle Forze armate e di polizia, che sia stato fatto oggetto delle condotte di cui al medesimo articolo del codice penale. Nel ribadire l'impossibilità di comprendere la decisione assunta dalle presidenze, chiede parità di trattamento per articoli aggiuntivi che riguardino il medesimo argomento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiede al deputato Fiano di fornire i numeri delle proposte emendative alla quale si riferisce, in modo da poter fornire precisazioni in merito alla decisione assunta.

  Gennaro MIGLIORE (PD) chiede che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega), manifesta la propria perplessità sulle decisioni assunte dalle presidenze delle Commissioni I e II, considerato che alcune proposte emendative dichiarate inammissibili riguardano tematiche attinenti a quelle affrontate dal decreto-legge in esame. Fa, in particolare, riferimento all'articolo aggiuntivo a sua firma 10.010, che istituisce l'Ispettorato scuole della Polizia di Stato al fine di assicurare il coordinamento delle attività di formazione e addestramento del personale della Polizia di Stato. Si chiede, a tale proposito, dove tale intervento normativo avrebbe potuto essere collocato, se non all'interno del Capo II del decreto-legge, che reca disposizioni urgenti per il potenziamento dell'efficacia dell'azione amministrativa a supporto delle politiche di sicurezza. Nel ribadire che si tratta di una decisione sbagliata, preannuncia l'eventuale sottoposizione di un ricorso al Presidente della Camera.

  Emanuele PRISCO (FdI), evitando di ripetere le considerazioni svolte dai colleghi, manifesta la propria perplessità circa Pag. 7le dichiarazioni di ammissibilità delle presidenze, dalle quali ci si sarebbe attesi un giudizio più attento. Sollecita, pertanto, un ulteriore approfondimento, sulla base di criteri che appaiano logici, delle proposte emendative che non sono state riammesse.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel ribadire che, come specificato in apertura di seduta, le presidenze si sono attenute agli stringenti criteri stabiliti dal Regolamento, ricorda ai colleghi che su tali decisioni è possibile fare ricorso al Presidente della Camera.

  Gennaro MIGLIORE (PD), nell'associarsi alle considerazioni del collega Fiano, ribadisce che vi sono proposte emendative riammesse che affrontano argomenti analoghi ad altre proposte emendative che invece sono state dichiarate inammissibili. Fa notare, in particolare, che quando le disposizioni di un provvedimento introducono nuovi oneri a carico delle Forze dell'ordine e delle amministrazioni è inevitabile l'ampliamento del perimetro dell'intervento per garantire che a tali oneri corrisponda una compensazione economica. Indipendentemente dalla possibilità di presentare ricorso al Presidente della Camera, dichiara che si sarebbe aspettato una maggiore attenzione da parte delle presidenze.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce che l'attenzione delle presidenze è stata massima.

  Jole SANTELLI (FI) chiede alla presidenze un supplemento di valutazione con riguardo agli articoli aggiuntivi Sisto 7.032 e 7.033, che modificano il precedente «decreto sicurezza» (decreto-legge n. 113 del 2018), per incrementare le risorse destinate al riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate; Sisto 7.034, che incrementa gli stanziamenti per l'assunzione di personale delle forze armate, di polizia e vigili del fuoco, nonché Sisto 12.033 che autorizza l'assunzione straordinaria nei ruoli iniziali del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco di 300 unità, per l'anno 2018, a valere sulle facoltà assunzionali del 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, con riguardo all'inammissibilità delle proposte emendative, ribadisce la possibilità di presentare ricorsi alla Presidenza della Camera.

  Emanuele FIANO (PD), in risposta alla richiesta di precisazioni del presidente Brescia, fa presente che nel suo precedente intervento si riferiva all'articolo aggiuntivo a sua firma 12.064, volto a garantire al personale delle Forze dell'ordine il rimborso delle spese di cura per danni conseguenti a ferite o lesioni riportate nello svolgimento del servizio analogamente a quanto previsto dall'articolo aggiuntivo 12.014 testé riammesso. Riguardando entrambe le proposte emendative la medesima fattispecie, non comprende le ragioni della mancata riammissione dell'articolo aggiuntivo 12.064 a sua firma.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce che le presidenze non sono del medesimo avviso del deputato Fiano e non hanno ravvisato una diretta attinenza delle due proposte emendative.

  Emanuele FIANO (PD), preannunciando l'intenzione di rivolgersi al Presidente della Camera, esprime la convinzione che il Presidente Brescia abbia compiuto un abuso regolamentare. Fa, inoltre, presente al Presidente che il suo non è un potere dittatoriale e che sta limitando l'esercizio del diritto di parola, ricordandogli che nel corso della scorsa legislatura in una analoga situazione egli avrebbe proceduto, per protesta, all'occupazione dell'aula della Commissione. Tornando al merito della discussione, con riferimento ai chiarimenti forniti dal Presidente Brescia relativi al fatto che un articolo aggiuntivo interviene modificando il codice penale e l'altro no, si chiede in quale occasione, se non in questa, sia possibile intervenire per modificare le eventuali conseguenze delle condotte di cui all'articolo 336 e 337 del codice penale, consentendo che venga risarcito il danno agli operatori delle Forze dell'ordine, Pag. 8come previsto dall'articolo 165 del medesimo codice.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel precisare di non avere alcuna volontà di prevaricazione nei confronti dei componenti le Commissioni, ribadisce che per quanto riguarda l'ammissibilità delle proposte emendative, il Regolamento della Camera stabilisce il criterio, molto rigoroso, della stretta attinenza alle norme recate dal decreto-legge. Conferma, pertanto, le decisioni assunte, non avendo ravvisato tale stretta attinenza. Ricorda, ancora una volta, che per i deputati vi è la possibilità di ricorrere alla Presidenza della Camera.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega), nell'eventualità che le presidenze siano disponibili a un supplemento di valutazione delle proposte emendative attualmente dichiarate inammissibili, segnala che mentre l'articolo aggiuntivo a sua firma 10.09, il quale reca misure per l'approvvigionamento dei pasti per il personale della Polizia di Stato impegnato in servizi di ordine pubblico fuori sede, è stato riammesso, diverso trattamento è stato riservato all'articolo aggiuntivo a sua firma 12.025, che mira ad ottenere il medesimo scopo attraverso la distribuzione di buoni pasto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel dichiarare di aver affrontato la questione con grande attenzione, evidenzia come l'articolo aggiuntivo Iezzi 12.025 reca anche altre questioni non direttamente attinenti alle tematiche affrontate dal decreto-legge e che su tale base è stato, pertanto, dichiarato inammissibile.

  Fabio Massimo BONIARDI (Lega) richiama l'attenzione sull'assenza, nel corso della valutazione delle proposte emendative, della Presidente della II Commissione Businarolo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente di avere assunto le decisioni congiuntamente alla presidente Businarolo, con la quale si tiene costantemente in contatto. Chiede, inoltre, su quali basi il deputato Boniardi faccia ricostruzioni «fantasiose» circa la mancata partecipazione della Presidente Businarolo a tale valutazione.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega) chiede al Presidente Brescia perché consideri le osservazioni del collega «fantasiose».

  Giuseppe BRESCIA, presidente, precisa di aver definito «fantasiose» le considerazioni del deputato Boniardi, dal momento che non vi sono elementi per evincere la mancata presenza della Presidente Businarolo nella mattinata di oggi.

  Francesco Paolo SISTO (FI) interviene per esprimere alcune valutazioni di metodo in tema di ammissibilità delle proposte emendative. In primo luogo esprime una considerazione di carattere generale, evidenziando che il decreto-legge in esame contiene, diversamente da quanto previsto dalla Carta costituzionale, disposizioni molto variegate, che appaiono unitarie soltanto sulla base di un generico e pretestuoso riferimento alla sicurezza contenuto nel titolo del provvedimento. Ritiene, pertanto, che il cattivo utilizzo dello strumento della decretazione di urgenza rappresenti una mortificazione del Parlamento, che appare come il leitmotiv di questo Governo di nemici che si fingono amici, come è evidente dalle farse sulle autonomie e sul taglio del numero dei parlamentari. Esprime la convinzione che a questa logica non si sia estranea neanche la decisione di ammissibilità assunta dalle presidenze, considerato che alcuni articoli aggiuntivi pure attinenti alle tematiche affrontate dal decreto-legge sono stati dichiarati inammissibili. Su tali basi si associa alle considerazioni della collega Santelli, sollecitando una maggiore fisiologica normalità sul versante delle valutazioni di ammissibilità.

  Simona BORDONALI (Lega), relatrice per la I Commissione, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 1, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Giorgis 1.1, Bazoli 1.2, Speranza 1.3, Vizzini 1.4 e Magi 1.5, nonché Pag. 9sugli emendamenti Migliore 1.6, Pollastrini 1.7, Giorgis 1.8, Ceccanti 1.9 e 1.10, Marco Di Maio 1.11, Orfini 1.12, Speranza 1.15, Conte 1.16, Speranza 1.17 e 1.18, Magi 1.19 e 1.20, Sarli 1.23, Magi 1.24, Sarli 1.25, Bordo 1.26, 1.27, 1.28 e 1.29, Speranza 1.30, Giannone 1.31, Vizzini 1.32, Giorgis 1.33, Magi 1.34, Orfini 1.35, Magi 1.36, Bordo 1.37, Migliore 1.38, Benedetti 1.39, Sarli 1.40, Magi 1.41, Fiano 1.42, Magi 1.43, Cunial 1.44, Sarli 1.45, Magi 1.46, 1.47, 1.48, 1.49 e 1.50, Carfagna 1.51, Montaruli 1.53, Deidda 1.52, Santelli 1.21 e 1.22, Pollastrini 1.57, Bordo 1.54 e 1.55.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Gennaro MIGLIORE (PD), intervenendo sugli identici emendamenti Giorgis 1.1, di cui è cofirmatario, Bazoli 1.2, Speranza 1.3, Vizzini 1.4 e Magi 1.5, rileva come l'articolo 1, di cui si propone la soppressione, costituisca una norma cruciale nell'ambito del provvedimento in esame, e che esso non presenti i requisiti costituzionali di straordinaria necessità ed urgenza, essendo mosso, per ragioni di mero opportunismo politico, da una specifica vicenda contingente.
  Osserva come tale norma determini una concentrazione abnorme di poteri in capo al Ministro dell'interno e contrasti con gli obblighi internazionali assunti dall'Italia e, dunque, con il primo comma dell'articolo 117 della Costituzione. Rileva, infatti, come il riferimento alle convenzioni internazionali contenuto nell'articolo 1 del provvedimento in esame sia volutamente incompleto e parziale, e, in particolare, come la Convenzione di Montego Bay vada considerata nella sua interezza, anche laddove impone specifici obblighi agli Stati firmatari per quanto concerne il soccorso in mare. Sottolinea come recenti vicende di cronaca abbiano testimoniato l'impossibilità, riconosciuta anche in sede giudiziaria, di disattendere gli obblighi internazionali assunti dal nostro Paese.
  Coglie quindi l'occasione per stigmatizzare nuovamente la decisione di non procedere all'audizione dei rappresentanti dell'ONG Sea Watch nonostante l'invito a riconsiderare la questione rivolto dal Presidente della Camera. Ritiene che l'articolo 1 in esame, a dispetto della sua rubrica, nulla abbia a che vedere con la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e che sia essenzialmente rivolto contro una specifica ONG per soddisfare le esigenze propagandistiche della Lega, violando peraltro il principio secondo cui le norme legislative devono essere generali e astratte e rispondere non a interessi di parte bensì all'interesse pubblico. Denuncia, inoltre, l'ipocrisia del Movimento 5 Stelle, che ha preannunciato, evidentemente anche in questo caso per fini meramente propagandistici, la presentazione di proposte emendative che in realtà non sono state depositate.
  Sottolinea come le norme recate dall'articolo 1 siano, da un lato, inapplicabili e, dall'altro, attribuendo poteri esclusivamente al Ministro dell'interno, mortifichino sia le funzioni del Governo nella sua collegialità sia il potere di coordinamento spettante al Presidente del Consiglio dei ministri.
  Stigmatizza le dichiarazioni, fra cui quelle da ultimo rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri, su presunte connivenze tra le ONG e gli scafisti, in quanto tali ipotesi non hanno mai trovato alcun riscontro, e coglie l'occasione per censurare severamente la condotta del Ministro dell'interno, il quale, pur trovando evidentemente il tempo per lanciare tali accuse infondate, si rifiuta da un anno, nonostante le reiterate richieste avanzate dal proprio gruppo in sede di Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, di presentarsi alla Commissione affari costituzionali per il seguito dell'audizione sulle linee programmatiche del dicastero, e denuncia come ciò accada nell'indifferenza della maggioranza.
  Ribadisce, conclusivamente, come le norme in esame siano a suo avviso dettate essenzialmente da intenti propagandistici e ritiene che la soppressione dell'articolo 1 del provvedimento, non certo il suo mantenimento, andrebbe nella direzione di Pag. 10garantire maggiore sicurezza agli italiani, in quanto testimonierebbe che il Parlamento esercita le proprie funzioni legislative nell'interesse generale e non a vantaggio di un singolo membro del Governo.

  Laura BOLDRINI (LeU) ritiene che, a fronte dell'articolo 1 in esame, l'unica scelta degna che possa essere compiuta sia quella della soppressione, in quanto l'impianto della norma è tale da non consentire interventi di limitazione del danno.
  Ricorda come, fin dall'antichità, salvare vite umane sia stato considerato un atto di nobiltà e come il salvataggio delle vite umane in mare sia sempre stato ritenuto in ogni epoca e in ogni cultura un dovere inderogabile.
  Richiamando la propria esperienza presso l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ricorda di aver partecipato molto spesso a operazioni di salvataggio condotte da unità della Guardia costiera e delle Forze armate dello Stato italiano. Ricorda, altresì, come l'Alto commissariato abbia promosso la concessione di riconoscimenti, anche economici, in favore di coloro i quali si siano prodigati per il salvataggio delle vite umane in mare, perdendo giorni di navigazione, e dunque denaro, ma non la propria dignità.
  Rivolgendosi, in particolare, alla sensibilità del Presidente Brescia, rileva come tale attività di salvataggio delle vite umane venga oggi criminalizzata e coloro che in essa si prodigano rischino addirittura di essere incriminati. Si dichiara sconcertata per quella che ritiene una vera e propria sovversione dell'ordine naturale delle cose, e si chiede come si possa degnamente introdurre una legge che imponga di voltare le spalle a coloro che stanno annegando. Rileva come, da questo punto di vista, il provvedimento in esame costituisca un vero e proprio «spartiacque» e come, con la sua approvazione, ci si stia assumendo una grave responsabilità.
  Venendo al contenuto dell'articolo 1, rileva come in esso ci si limiti a fare riferimento all'articolo 19, comma 2, lettera g), della Convenzione di Montego Bay, omettendo, tuttavia, ogni rinvio sia all'articolo 98 della stessa Convenzione, a norma del quale ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batte la sua bandiera presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo, sia alle Convenzioni SOLAS (Safety of life at sea), per la salvaguardia della vita umana in mare e SAR, sulla ricerca e soccorso in mare, e ai relativi emendamenti del 2004, i quali pongono l'obbligo, in capo agli Stati che li hanno ratificati, fra cui l'Italia, di cooperare nelle operazioni di soccorso.
  Rileva come la norma in esame si ponga, inoltre, in contrasto con il primo comma dell'articolo 117 della Costituzione, ai sensi del quale la potestà legislativa è esercitata, fra l'altro, nel rispetto degli obblighi internazionali, e con l'articolo 10 della Costituzione stessa, per cui lo straniero, al quale è impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica. Sottolinea come tale ultima disposizione costituzionale abbia una portata più ampia rispetto alla stessa Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status di rifugiato, e come occorra altresì tenere conto del principio di non refoulement previsto dalla stessa Convenzione, per cui nessuno può essere respinto qualora corra il rischio di essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti, quali sono indubbiamente da considerarsi quelli praticati nei campi di detenzione in Libia. Ricorda come l'Italia abbia già subìto una condanna da parte della Corte europea per i diritti dell'uomo per violazione del principio di non refoulement proprio con riferimento al respingimento di alcuni migranti verso la Libia nel 2009, peraltro in un periodo in cui in quel Paese non vi era ancora una situazione di guerra come quella attuale. Ricorda con commozione la recente morte di oltre cento migranti imprigionati, senza alcuna possibilità di fuga, in un campo di detenzione durante un bombardamento.
  Implora le Commissioni di riconsiderare scelte che porrebbero l'Italia ai margini della comunità internazionale, in virtù Pag. 11delle quali il nostro Paese, che finora ha ricevuto il plauso internazionale per la sua opera di salvataggio di vite umane, arriverebbe addirittura ad incriminare coloro che compiono tale opera di salvataggio, rinnegando i princìpi fondamentali della propria civiltà, e ciò soltanto per lucrare vantaggi elettorali nel breve periodo.
  Raccomanda, conclusivamente, l'approvazione degli emendamenti soppressivi dell'articolo 1 in esame, riservandosi comunque, nel caso di reiezione degli stessi, e fermo restando il giudizio radicalmente negativo sull'articolo stesso, di intervenire sulle proposte emendative successive.

  Jole SANTELLI (FI), concorda con la deputata Boldrini sul fatto che l'articolo 1 costituisca il caposaldo del provvedimento in esame, imponendo una scelta politica. Preannuncia, quindi, che il suo gruppo parlamentare voterà a favore del mantenimento dell'articolo 1 in quanto ritiene che con tale articolo l'Esecutivo, assumendosi ovviamente la responsabilità politiche delle proprie scelte, intenda individuare gli strumenti attraverso i quali gestire il fenomeno dell'immigrazione clandestina, che ha rilevanti ricadute sulla sicurezza pubblica nazionale. Nel sottolineare come non sia suo compito difendere il Governo in carica, ritiene che lo stesso, con il decreto-legge e, in particolare, con l'articolo 1 del provvedimento, si sia assunto la responsabilità di individuare gli strumenti necessari per risolvere le problematiche connesse all'immigrazione clandestina e sottolinea come uno Stato serio abbia il compito di dotarsi di tali strumenti.

  Riccardo MAGI (Misto-+E-CD) rammenta di aver presentato l'emendamento 1.5, volto a sopprimere l'articolo 1 del decreto-legge in esame, che a suo avviso costituisce il cuore propagandistico del provvedimento. Osserva, preliminarmente, che tale articolo contiene almeno due profili di incostituzionalità, contrastando con le disposizioni di cui agli articoli 10 e 117 della Costituzione, e nel replicare alla collega Santelli, rileva che gli strumenti dei quali un Esecutivo si deve dotare dovrebbero essere compatibili con la Costituzione e con gli obblighi previsti dai trattati internazionali. Ricorda, quindi, che la Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita in mare, cosiddetta convenzione SOLAS, obbliga il comandante di una nave che si trovi nella posizione idonea a prestare assistenza, avendo ricevuto informazioni da qualsiasi fonte circa la presenza di persone che versano in una situazione di pericolo, ad attivarsi per prestare i necessari soccorsi. In proposito, fa notare come, nel dibattito svolto finora dalle Commissioni riunite, alcuni colleghi di maggioranza abbiano sostenuto invece che il recupero di persone su un gommone da parte di ONG non costituisca una vera operazione di soccorso. Rileva, quindi, come, a suo avviso, il provvedimento in esame scoraggi le navi mercantili a compiere ciò che la Costituzione stessa obbligherebbe loro a fare. Osserva, inoltre, che l'articolo 1 del decreto-legge confligga anche con l'articolo 10-ter del decreto legislativo n. 286 del 1998 (testo unico dell'immigrazione), che prevede che lo straniero rintracciato in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera interna o esterna ovvero, giunto nel territorio nazionale a seguito di operazioni di salvataggio in mare è condotto, per le esigenze di soccorso e di prima assistenza, presso appositi punti di crisi. Si domanda per quali ragioni non si sia provveduto a sopprimere tale disposizione che contrasta con le norme del decreto-legge in discussione e stigmatizza come il provvedimento attribuisca al Ministro dell'interno un compito proprio del potere giudiziario: l'accertamento di reati. A suo avviso, con l'approvazione di tali disposizioni, che contengono chiari profili di illegittimità costituzionale e contrastano con le norme di diritto internazionale, creando un conflitto tra i poteri dello Stato e confliggendo con la stessa normativa vigente, non saranno perseguiti i veri trafficanti. Nell'osservare come, nel corso delle audizioni svolte dalle Commissioni riunite, tutti gli auditi siano stati concordi nell'evidenziare tali aspetti di un provvedimento a suo avviso «delirante», desidera ringraziare Pag. 12alcuni colleghi del gruppo Movimento 5 Stelle che, tenendo in considerazione le osservazioni emerse, hanno presentato emendamenti volti a sanare tali gravi criticità. Invita quindi tutti i colleghi della maggioranza a valutare con maggiore attenzione quanto emerso nel corso delle audizioni.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea come il decreto-legge in esame sia considerato dal suo gruppo parlamentare particolarmente importante e sottolinea che lo stesso necessiterebbe di essere arricchito di alcune tematiche che, a seguito della dichiarazione di inammissibilità formulata dalle presidenze, non possono più essere affrontate. Nel ritenere che tale circostanza costituisca un serio problema politico, chiede che le Commissioni sospendano i propri lavori per almeno due ore per consentire al suo Gruppo di svolgere le opportune riflessioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinviando la sua valutazione all'esito della riunione dell'ufficio di presidenza delle Commissioni riunite, che convoca immediatamente, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 16.30, è ripresa alle 18.15.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, all'esito della riunione odierna dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, avverte che l'esame del provvedimento riprenderà nella giornata di domani, dalle ore 12 alle ore 16.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.30 alle 16.40 e dalle 18 alle 18.15.