CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 giugno 2019
207.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 19 giugno 2019. — Presidenza del vicepresidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 13.30.

7-00254 Fassino: Sull'integrazione dei Balcani Occidentali nelle istituzioni euroatlantiche.
7-00062 Valentini: Sull'integrazione dei Balcani Occidentali nelle istituzioni euroatlantiche.
7-00259 Cabras e Coin: Sull'integrazione dei Balcani Occidentali nelle istituzioni euroatlantiche. Pag. 13
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00031).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata, da ultimo, nella seduta di ieri.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda, in qualità di firmatario di uno degli atti in titolo, di avere presentato nella seduta di ieri un'ulteriore proposta di testo unificato delle risoluzioni e che, su istanza della Lega, si è convenuto di rinviare ad oggi il seguito della discussione per meglio soppesare le delicate questioni connesse alla tematica oggetto degli atti di indirizzo.
  Fa presente che nella mattinata il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in Aula anche sul tema dell'allargamento dell'Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali usando parole che attestano un impegno assai avanzato da parte del Governo a favore dell'integrazione europea dei Paesi dei Balcani. Segnala, pertanto, l'opportunità che la Commissione esprima un indirizzo al Governo coerente con questo livello di impegno e non più arretrato.
  Segnala, infine, che alla luce della proposta di riformulazione avanzata ieri dalla collega Boldrini, è stata predisposta una nuova versione della proposta di testo unificato che recepisce la richiesta della collega (vedi allegato 1).

  Laura BOLDRINI (LeU) precisa che il richiamo al governo del fenomeno migratorio va reiterato in ciascun punto della premessa in cui si faccia riferimento al tema del contrasto all'immigrazione illegale. Ribadisce, inoltre, l'opportunità di valorizzare, nell'ambito delle valutazioni sul percorso di adesione all'UE, la posizione dell'Albania dal momento che Tirana ha realizzato significativi progressi con l'approvazione della riforma in materia giudiziaria.

  Piero FASSINO, presidente, in risposta alla collega, segnala che nelle conclusioni approvate ieri, con il contributo del Governo italiano, dal Consiglio Affari generali dell'UE, la decisione sull'avvio dei negoziati di adesione è stata posticipata, per entrambi i Paesi, al Consiglio europeo di ottobre 2019 e in ogni caso i due dossier sono stati trattati contestualmente. La proposta di testo unificato registra, pertanto, questa impostazione.

  Pino CABRAS (M5S), ritenendo che il tempo in più a disposizione sia stato proficuo ai fini di una migliore riflessione da parte dei gruppi di maggioranza, formula talune proposte di riformulazione del dispositivo nel senso di prevedere che i negoziati con Serbia e Montenegro siano definiti «attuali rigorosi»; quanto al punto relativo all'Albania e alla Macedonia del Nord, nel senso di richiamare non già i progressi compiuti ma le riforme realizzate da tali Paesi in vista di un'eventuale apertura di negoziati; infine, con riferimento alla Bosnia ed Erzegovina, di prevedere anche il richiamo alla piena stabilizzazione e alle indispensabili riforme.

  Paolo FORMENTINI (Lega) ringrazia il vicepresidente Fassino per l'impegno e lo spirito collaborativo dimostrato nel dialogo con la maggioranza. Sottolinea che anche grazie alle ultime proposte di riformulazione avanzate dal collega Cabras e con il riferimento alla tutela dei monasteri ortodossi, proposto dal gruppo di Fratelli d'Italia, la Commissione si accinge ad approvare un testo davvero di notevole qualità.

  Piero FASSINO, presidente, ringraziando i colleghi Formentini e Cabras per il contributo alla redazione di un testo comune, suggerisce, sulla scorta del citato intervento odierno del Presidente del Consiglio in Aula, di eliminare l'aggettivo «eventuale» prima delle parole «apertura di negoziati» riferite ad Albania e Macedonia del Nord.

  Paolo FORMENTINI (Lega) chiede di mantener l'attuale formulazione che, a suo avviso, non contrasta con l'intervento del Presidente Conte.

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  Pino CABRAS (M5S), associandosi alle considerazioni del collega Formentini, sottolinea che il discorso del Presidente Conte sul punto è coerente con l'attuale formulazione della risoluzione.

  Massimo UNGARO (PD), auspicando a nome del suo gruppo l'approvazione della risoluzione all'unanimità, si associa alla richiesta di distinguere la posizione dell'Albania che, pur avendo varato una importante riforma della giustizia, vede osteggiata la propria legittima aspirazione all'adesione dai veti di Francia e Paesi Bassi. Evidenzia, altresì, che l'adesione dell'Albania costituisce un tema prioritario per l'Italia, tenuto conto del livello di interscambio e anche della presenza di una comunità di circa 600 mila albanesi nel nostro Paese.

  Piero FASSINO, presidente, dà conto delle sostituzioni.

  La Commissione approva quindi all'unanimità la proposta di testo unificato delle risoluzioni in titolo, che assume il n. 8-00031 (vedi allegato 2).

  Piero FASSINO, presidente, esprime profonda soddisfazione per il risultato conseguito dalla Commissione, nel segno di un metodo che dovrebbe sempre contraddistinguere i nostri lavori, al di là degli schieramenti e in una visione di lungo periodo che guardi agli interessi dell'Italia. Coglie l'opportunità anche per ringraziare il rappresentante del Governo per avere manifestato convinto sostegno all'approvazione di una risoluzione unanime da parte della Commissione.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 19 giugno 2019. — Presidenza del vicepresidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 13.40.

Ratifica ed esecuzione dello Scambio di note tra il Governo della Repubblica italiana e la Multinational Force and Observers (MFO) emendativo dell'Accordo di sede del 12 giugno 1982, fatto a Roma il 7 e 8 giugno 2017.
C. 1814 Pacifico ed altri, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Dimitri COIN (Lega), relatore, segnala che lo Scambio di note in esame modifica l'Accordo di sede della Multinational Force and Observers (MFO), stipulato con il nostro Paese il 12 giugno 1982, ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge n. 968 del 1982 ed emendato con un Addendum nel 1995.
  Sottolinea che la modifica proposta è finalizzata ad incrementare fino a quattordici il numero massimo di funzionari ai quali estendere le immunità e i privilegi concessi in virtù dell'Accordo, con l'esclusione di quelli aventi nazionalità italiana, estendendo tali immunità e privilegi anche ai rispettivi congiunti. Ricorda che si tratta dei medesimi privilegi, immunità, esenzioni e facilitazioni accordate ai membri delle rappresentanze diplomatiche di rango equipollente.
  Evidenzia che il comma 2 in commento, nella formulazione originaria dell'Accordo di sede, riconosceva immunità e privilegi a due funzionari, passati a sette dopo la modifica introdotta con l'Addendum del 1995.
  Ricorda che la Multinational Force and Observers trae origine dagli Accordi di pace israelo-egiziani di Camp David del 17 settembre 1978 e dal successivo Trattato bilaterale di pace firmato il 26 marzo 1979 a Washington ed è un'operazione multinazionale incaricata di attività di peacekeeping nella penisola del Sinai, dove è dislocata dal 25 aprile 1982.
  Rileva che la direzione generale della MFO è a Roma ed uffici di rappresentanza sono ubicati in Egitto e Israele.Pag. 15
  Segnala che i dodici Paesi partecipanti all'organizzazione, ossia Australia, Canada, Colombia Isole Fiji, Francia, Nuova Zelanda, Norvegia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Uruguay, Stati Uniti e Italia contribuiscono, anche finanziariamente, allo svolgimento della missione con i propri contingenti allo scopo di «osservare», «verificare» e «riferire» ogni violazione al Trattato di Pace.
  Sottolinea, in particolare, che l'Italia partecipa alla missione con un contingente della Marina Militare, denominato anche Coastal Patrol Unit (CPU), unica forza navale della MFO, a cui è stato affidato il compito di verificare la libertà di navigazione nello Stretto di Tiran, che unisce il Golfo di Aqaba al Mar Rosso, e le zone contigue allo stesso Stretto.
  Osserva che tale compito viene assicurato con tre pattugliatori costieri classe «Esploratore», permanentemente assegnati al contingente in Sinai, nell'ambito del 10o Gruppo navale costiero.
  Evidenzia che il nostro Paese, che è il quarto contributore in termini di personale impiegato e che ospita, come accennato, il quartier generale della struttura nella città di Roma, ha inteso acconsentire alla modifica all'Accordo di sede originario per aggiornarne i contenuti all'evoluzione nel frattempo intercorsa e resa necessaria a seguito del peggioramento delle condizioni di sicurezza della regione del Sinai.
  Rileva che il progetto di legge, approvata dal Senato all'unanimità il 30 aprile 2019 riproduce in parte il testo del disegno di legge C. 4609, approvato dalla Camera il 22 novembre 2017 ma il cui iter al Senato si è interrotto al termine dell'esame in Commissione esteri in seguito alla conclusione della XVII legislatura.
  Segnala che gli articoli 1 e 2 contengono rispettivamente l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione, mentre l'articolo 3 riguarda la copertura finanziaria dell'onere derivante dal provvedimento, valutato in 42 mila euro annui a decorrere da quest'anno.
  Sottolinea che la MFO nasce lontano nel tempo, dopo gli accordi di Camp David e si situa storicamente pertanto in uno scenario che allora era completamente diverso da quello attuale: si trattava della fine degli scontri fra Egitto ed Israele e, sulla base di un accordo di pace firmato fra le due Nazioni, si era chiesto alle organizzazioni internazionali di poter disporre di una forza che gestisse il peacekeeping, quindi che vigilasse su possibili violazioni degli accordi di pace sottoscritti.
  Osserva che dopo molti anni quella situazione di conflitto è andata fortunatamente affievolendosi e scemando, ma purtroppo non sono diminuiti altri elementi di insicurezza; anzi, con l'affermazione di Daesh – che ora è stato sconfitto nella sua dimensione territoriale ma, come i recenti attentati in Sri Lanka dimostrano, purtroppo non è per nulla sconfitto nella sua possibilità di creare morte e distruzione nel mondo – la zona del Sinai è diventata particolarmente pericolosa: molti attentati nel Sinai sono stati fatti, in particolare contro obiettivi militari egiziani ma anche in generale.
  Conclusivamente, confida in una rapida conclusione dell’iter di approvazione di un accordo che risponde all'esigenza, fortemente sentita dalla Comunità internazionale, di continuare a garantire la stabilità e la sicurezza in quell'importante quadrante geopolitico.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra la Repubblica italiana e il Consiglio d'Europa circa l'Ufficio del Consiglio d'Europa a Venezia e il suo status giuridico, fatto a Strasburgo il 14 giugno 2017.
C. 1815 Vanin ed altri, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Sabrina DE CARLO, relatrice, ricorda che il Memorandum all'esame è volto ad attribuire all'unità già informalmente operante a Venezia lo status giuridico internazionale di Ufficio del Consiglio d'Europa dedicato alla gestione di attività di cooperazione euro-mediterranea nel settore della promozione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto promosse dal medesimo Consiglio d'Europa, anche in sinergia con iniziative dell'Unione europea.
  Segnala che l'istituzione di un'articolazione periferica del Consiglio d'Europa a Venezia permetterà al locale capo della struttura di agire per conto del Segretario generale del Consiglio stesso, consentendo una più agevole gestione amministrativa e contabile dell'Ufficio.
  Sottolinea che la conclusione di un Memorandum d'intesa è stata proposta dal Segretariato generale del Consiglio d'Europa nel 2014 ed il testo, condiviso anche con il Comune di Venezia e con la Regione Veneto, è stato negoziato dal nostro Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, accogliendo le osservazioni trasmesse dalle amministrazioni interessate.
  Evidenzia che il Memorandum è volto ad attribuire all'unità, già informalmente operante a Venezia sin dal 2011, lo status giuridico internazionale di Ufficio del Consiglio d'Europa, già presente in molti altri Stati europei, istituendo così una nuova forma istituzionale di cooperazione.
  Rileva che le attività di cooperazione svolte dall'Ufficio rivestono un'importanza cruciale, essendo dirette a contribuire alla formazione di una ben precisa identità culturale europea, fondata su valori condivisi, che trascendono le diversità culturali dei vari Stati membri.
  Osserva che l'istituzione di un ufficio periferico del Consiglio d'Europa ha la finalità di rappresentare il Segretario Generale di fronte alle autorità nazionali con riferimento a tutti gli scopi istituzionali assegnati all'Ufficio stesso e di condurre politiche di comunicazione attiva, volte ad aumentare la visibilità dell'organizzazione stessa, dei suoi valori e delle sue attività tra l'opinione pubblica.
  Rinviando alla documentazione redatta dagli uffici per un'analisi puntuale dell'articolato dell'accordo, ricorda che arda il progetto di legge, d'iniziativa della senatrice Vanin ed altri, già approvato dal Senato all'unanimità il 29 aprile scorso, riprende parzialmente il disegno di legge S. 2978, già approvato dalla Camera dei deputati nella scorsa legislatura.
  Evidenzia che gli oneri economici connessi all'attuazione dell'accordo sono valutati complessivamente nell'ordine di 40 mila euro annui.
  Sottolineare, infine, che con la ratifica di questo Accordo si contribuisce a rafforzare un'immagine diversa della città di Venezia, quale luogo d'incontro e di scambio di culture, popoli e civiltà, di integrazione interculturale e rispetto dei diritti umani, attestato dalla presenza di prestigiosi organismi internazionali come la Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto – la cosiddetta «Commissione di Venezia» – e l'Ufficio regionale dell'UNESCO per l'Europa.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Laura BOLDRINI (LeU) chiede chiarimenti sulle modifiche che il testo in esame apporta allo status giuridico dell'ufficio, che risulta già operante a Venezia e che ha avuto modo di visitare, in qualità di Presidente della Camera, nella scorsa legislatura.

  Sabrina DE CARLO (M5S) si riserva di fornire i chiarimenti richiesti in una seduta successiva.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei Pag. 17pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo di Giamaica per eliminare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali, con Protocolli, fatto a Kingston il 19 gennaio 2018.
C. 1767 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, ricorda che l'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Giamaica per eliminare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali, con Protocolli, fatto a Kingston il 19 gennaio 2018, s'inserisce nel contesto generale di ampliamento della rete di convenzioni stipulate dall'Italia per evitare le doppie imposizioni, volte a realizzare un'equilibrata ripartizione della materia imponibile fra i due Stati contraenti.
  Segnala che la relazione illustrativa evidenzia che la struttura della dell'Accordo si conforma agli standard più recenti del modello elaborato dall'OCSE, pur accettando l'inserimento di alcune disposizioni ispirate al modello di convenzione predisposto dall'ONU nel quadro di un necessario compromesso con le richieste della controparte, caratterizzata da un diverso grado di sviluppo.
  Evidenzia che il testo dell'Accordo accoglie gli elementi costituenti il livello minimo del progetto OCSE-G20 Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) inseriti nella Convenzione multilaterale per l'attuazione di misure relative alle convenzioni fiscali finalizzate a prevenire l'erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti, firmata dall'Italia il 9 giugno 2017, e che risultano recepite talune altre raccomandazioni e migliori prassi mutuate dallo stesso progetto.
  Rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per una puntuale ricostruzione dei contenuti dell'Accordo, sottolinea che il nuovo accordo delinea un quadro giuridico stabile che consentirà alle imprese italiane di operare in Giamaica e di intrattenere rapporti economici e finanziari con soggetti di tale Paese in condizioni paritarie o concorrenziali rispetto agli altri investitori esteri, garantendo contestualmente gli interessi generali tutelati dall'amministrazione finanziaria italiana.
  Osserva che il disegno di legge si compone di quattro articoli: gli articoli 1 e 2 contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine d'esecuzione dell'Accordo. L'articolo 3 contiene una clausola di invarianza finanziaria, per la quale dall'attuazione della legge non devono derivare oneri per la finanza pubblica. A tale proposito, segnala che la relazione tecnica allegata al provvedimento precisa che l'attuazione dell'intesa non produrrà effetti finanziari sul gettito fiscale.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Laura BOLDRINI (LeU) sottolinea l'opportunità di procedere rapidamente alla ratifica dell'Accordo in esame, anche in considerazione dell'inaccettabile livello di evasione fiscale del nostro Paese, quantificata in circa 120 miliardi di euro, di gran lunga superiore al tasso di evasione registrato in Giamaica.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione cinematografica ed audiovisiva tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Bulgaria, con Allegato, fatto a Roma il 25 maggio 2015.
C. 1770 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Santi CAPPELLANI (M5S), relatore, sottolinea che l'Accordo di coproduzione cinematografica ed audiovisiva italo-bulgaro è volto a rinnovare e rafforzare i rapporti cinematografici bilaterali previsti dal precedente Accordo di coproduzione cinematografica del 27 luglio 1967, allargandoli al settore audiovisivo, promuovendo ulteriormente lo sviluppo dei rapporti culturali tra i due Paesi, nonché contribuendo allo crescita economica dei settori della produzione e della distribuzione cinematografica in Italia e in Bulgaria.
  Segnala che l'Accordo è composto da un preambolo, da 18 articoli e da un Allegato.
  Osserva che particolare rilievo assume l'articolo 3, che equipara le coproduzioni che vengono realizzate ai sensi dell'Accordo alle opere nazionali, prevedendo, allo stesso modo, il godimento dei medesimi benefìci previsti dalle rispettive legislazioni, precisando l'obbligo delle rispettive Autorità competenti di comunicare all'altra parte il quadro degli aiuti e dei finanziamenti previsti dalla legislazione nazionale.
  Sottolinea che parimenti rilevante è l'articolo 7 che determina, sulla base della nazionalità, tutte le figure tecnico-artistiche implicate nella partecipazione alle coproduzioni, riconoscendo l'equiparazione dei cittadini dell'Unione europea. Precisa altresì che soltanto in casi eccezionali può essere ammessa la partecipazione di personale tecnico o artistico di cittadini di Paesi non membri dell'Unione europea.
  Rileva che il disegno di legge si compone di quattro articoli: gli articoli 1 e 2 contengono rispettivamente l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione, mentre, all'articolo 3, gli oneri derivanti dal provvedimento sono valutati in 3.240 euro ogni quattro anni a decorrere dall'anno 2021.
  Conclusivamente, confida in una rapida approvazione del provvedimento, che va incontro alle moderne esigenze tecniche dell'intera filiera cinematografica, recependo, nel contempo, le disposizioni di una normativa di settore che negli anni è fortemente mutata ed incentivando la realizzazione di progetti in comune tra i due Paesi.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO E LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 19 giugno 2019.

Audizione di rappresentanti della Associazione nazionale mantovani nel mondo e del Comitato 11 Ottobre Italiani ed Italici nel Mondo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.10 alle 16.25.

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