CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 maggio 2019
189.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 14

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 9.35.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa all'estradizione tra gli Stati membri dell'Unione europea, con Allegato, fatta a Dublino il 27 settembre 1996.
C. 1797 Governo.

(Seguito esame e conclusione)

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 maggio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, nel ricordare che il provvedimento è calendarizzato in Aula a partire da martedì 28 maggio prossimo, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Politiche dell'Unione europea.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Cabras, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Protocolli: a) Secondo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale, fatto a Strasburgo l'8 novembre 2001; b) Terzo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di estradizione, fatto a Strasburgo il 10 novembre 2010; c) Quarto Protocollo addizionale alla Convenzione europea di estradizione, fatto a Vienna il 20 settembre 2012.
C. 1798 Governo.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 maggio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, nel ricordare che anche questo provvedimento è calendarizzato in Aula a partire da martedì 28 maggio prossimo, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Politiche dell'Unione europea.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Di Stasio, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015.
C. 1648 Governo.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 aprile scorso.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, Finanze, Cultura, Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Agricoltura, Politiche dell'Unione Pag. 15europea e della Commissione per le Questioni regionali.
  Tra questi segnala, in particolare, le considerazioni in premessa ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni Difesa e Lavoro: la IV Commissione ha richiamato gli articoli da 4 a 13 del Titolo II dell'Accordo, relativi al dialogo politico ed alla cooperazione nel settore della politica estera e di sicurezza, che impegnano le Parti a sviluppare un dialogo politico efficace in tutti i settori di reciproco interesse, al fine di promuovere, tra l'altro, «l'osservanza del diritto internazionale, il rispetto dei diritti umani e dei princìpi dello Stato di diritto e del buon governo, nonché il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni internazionali». Lo stesso parere dà risalto alla parte dell'Accordo concernente l'impegno reciproco per la non proliferazione, il controllo degli armamenti e delle esportazioni di armi e prodotti di uso duale, la lotta contro la proliferazione di armi di distruzione di massa e il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro e a collaborare, a livello bilaterale, regionale e internazionale, per prevenire e combattere il terrorismo.
  Il parere dell'XI Commissione evidenzia i reiterati richiami dell'Accordo al riconoscimento dell'occupazione piena e produttiva e del lavoro dignitoso per tutti quale elemento chiave dello sviluppo sostenibile, nonché l'impegno delle parti per l'attuazione delle Convenzioni dell'OIL ratificate rispettivamente dagli Stati membri dell'Unione europea e dal Kazakhstan.
  Segnala, inoltre, che la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Il relatore ha presentato l'ulteriore emendamento Tit. 1, riferito al titolo, finalizzato ad integrare la denominazione del provvedimento con la citazione del Protocollo sull'assistenza amministrativa reciproca nel settore doganale (vedi allegato 1). Nel sostituire il relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta, auspica l'approvazione degli emendamenti presentati.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO esprime parere favorevole sugli emendamenti Tit. 1 e 3.1 del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Tit. 1 e 3.1 del relatore.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera altresì di conferire il mandato al relatore, onorevole Orsini, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e l'Organizzazione internazionale di diritto per lo sviluppo (IDLO) relativo alla sede dell'organizzazione, fatto a Roma il 14 giugno 2017.
C. 1680 Ferrara ed altri, approvato dal Senato.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 marzo scorso.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Suriano, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 9.45.

Pag. 16

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 9.45.

DL 34/2019: Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.
C. 1807 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alberto RIBOLLA (Lega) relatore, nell'illustrare il provvedimento, composto di 51 articoli suddivisi in 4 Capi, evidenzia che esso appare di interesse per la Commissione con riferimento innanzitutto alle disposizioni in tema di rientro dei cervelli (articolo 5) e agli obblighi di fatturazione elettronica nei rapporti con la Repubblica di San Marino (articolo 12). Devono anche essere richiamate le novità normative concernenti la vendita di beni tramite piattaforme digitali (articolo 13) e quelle in tema di tutela del made in Italy, cui è dedicato l'intero Capo III e che si occupano di disincentivare la delocalizzazione all'estero di produzioni da parte di aziende estere divenute proprietarie di marchi italiani storici e di contrastare le produzioni «Italian sounding», da cui tanto danno deriva al nostro sistema produttivo sia in termini di perdite di fette di mercato sia in termini di danno di immagine.
  In tema di rientro dei cervelli, di cui all'articolo 5, segnala che il provvedimento modifica il decreto legislativo n. 147 del 2015, specificamente dedicato alla materia, e il decreto-legge n. 78 del 2010 concernente il rientro dei docenti e ricercatori residenti all'estero. In particolare, ai commi 1 e 2, per quanto riguarda i lavoratori impatriati e con riferimento ai soggetti che trasferiscono la residenza in Italia a partire dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto si incrementa dal 50 al 70 per cento la riduzione dell'imponibile; si semplificano le condizioni per accedere al regime fiscale di favore; si estende il regime di favore anche alle persone fisiche che avviano un'attività d'impresa a partire dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2019; si introducono maggiori agevolazioni fiscali per ulteriori cinque periodi d'imposta in presenza di specifiche condizioni (numero di figli minorenni, acquisto dell'unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, trasferimento della residenza in regioni del Mezzogiorno).
  Inoltre, alla lettera d) del comma 1 si introduce il comma 5-ter dell'articolo 16, il quale prevede che possono accedere ai benefìci fiscali i cittadini italiani non iscritti all'AIRE rientrati in Italia a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 purché abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi nei due periodi d'imposta precedenti il trasferimento in Italia.
  Relativamente, invece, ai cittadini italiani impatriati non iscritti all'AIRE e già rientrati in Italia entro il 31 dicembre 2019 si rendono applicabili, con riferimento ai periodi d'imposta in cui siano stati notificati atti impositivi ancora impugnabili ovvero che siano oggetto di controversie pendenti nonché con riferimento ai periodi d'imposta ancora accertabili, le disposizioni dell'articolo 16 nel testo vigente al 31 dicembre 2018, sempre che abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi per il periodo di cui al comma 1, lettera a), del medesimo articolo 16. È previsto che non possa farsi luogo al rimborso delle imposte pagate dai contribuenti in forza di adempimento spontaneo.
  Nei commi 4 e 5, con riferimento ai docenti e ricercatori che trasferiscono la Pag. 17residenza in Italia a partire dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 si incrementa da 4 a 6 anni la durata del regime di favore fiscale; si prolunga la durata dell'agevolazione fiscale a 8, 11 e 13 anni, in presenza di specifiche condizioni (numero di figli minorenni e acquisto dell'unità immobiliare di tipo residenziale in Italia).
  Inoltre, si dispone che possono accedere ai benefìci fiscali di cui all'articolo 44 del decreto-legge n. 78 del 2010, risultante dalle modifiche apportate, i docenti e ricercatori italiani non iscritti all'AIRE rientrati in Italia a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 purché abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi nei due periodi d'imposta precedenti al trasferimento in Italia.
  Relativamente, invece, ai docenti e ricercatori non iscritti all'AIRE e già rientrati in Italia entro il 31 dicembre 2019 si rendono applicabili, con riferimento ai periodi d'imposta in cui siano stati notificati atti impositivi ancora impugnabili ovvero che siano oggetto di controversie pendenti nonché con riferimento ai periodi d'imposta ancora accertabili, le disposizioni dell'articolo 44 nel testo vigente al 31 dicembre 2018, sempre che abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi per il periodo di cui all'articolo 16, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147. È previsto che non possa farsi luogo al rimborso delle imposte pagate dai contribuenti in forza di adempimento spontaneo.
  Passando all'articolo 12 in tema di fatturazione elettronica nei rapporti con la Repubblica di San Marino, evidenzia che la norma intende modificare le modalità tramite le quali vengono posti in essere gli adempimenti previsti dal decreto del Ministro delle finanze 24 dicembre 1993. In particolare, tenuto conto della peculiarità degli scambi fra l'Italia e San Marino, caratterizzato dalla libera circolazione delle merci e dalla diffusa capillarità, nonché dell'entrata in vigore, già a partire dal 1o gennaio 2019, dell'obbligo di fatturazione elettronica generalizzato per tutte le operazioni poste in essere tra soggetti residenti o stabiliti in Italia, la norma prevede anche nei rapporti commerciali tra l'Italia e San Marino l'obbligo di fatturazione in modalità elettronica, anziché attraverso la fattura emessa in formato cartaceo e in quattro esemplari come previsto dal citato decreto del Ministro delle finanze 24 dicembre 1993.
  L'intervento normativo costituisce una misura strategica urgente per gli operatori economici coinvolti in quanto semplifica gli adempimenti certificativi, allineandoli a quelli applicabili sul territorio italiano, consolida i rapporti economici tra i due Stati e introduce uno strumento di compliance più efficace nel corretto assolvimento dell'imposta nell'interesse di entrambi gli Stati.
  Restano in ogni caso ferme le ipotesi di esonero dall'obbligo di fatturazione elettronica previste da specifiche disposizioni di legge, tra le quali quelle previste per i soggetti passivi che rientrano nel cosiddetto «regime di vantaggio» di cui all'articolo 27, commi 1 e 2, del decreto-legge n. 98 del 2011, per i soggetti che applicano il regime forfetario di cui all'articolo 1, commi da 54 a 89, della legge n. 190 del 2014, per i soggetti passivi che hanno esercitato l'opzione di cui agli articoli 1 e 2 della legge n. 398 del 1991 che abbiano conseguito dall'esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a euro 65.000, per il 2019 i soggetti tenuti all'invio dei dati al sistema tessera sanitaria.
  L'efficacia della disposizione è subordinata alla modifica del decreto del Ministro delle finanze 24 dicembre 1993, da adottare sulla base di un accordo tra i due Stati, ai sensi dell'articolo 71 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, al fine di adeguare le disposizioni ivi contenute alle richieste degli operatori di applicare la fatturazione elettronica anche alle operazioni attive e passive tra l'Italia e San Marino. Le specifiche tecniche relative Pag. 18alle modalità di fatturazione elettronica saranno individuate con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate.
  Rileva che un'ulteriore norma di interesse della Commissione è recata all'articolo 13 con riferimento alle vendite online nell'obiettivo di favorire la compliance in materia di IVA sulle vendite a distanza di beni effettuate tramite piattaforme elettroniche. La norma differisce al 1o gennaio 2021 l'efficacia delle previsioni di cui all'articolo 11-bis del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12 che, anticipando in modo parziale il recepimento dell'articolo 2 della direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio, del 5 dicembre 2017, di modifica della direttiva 2006/112/CE, attribuiva ai fini IVA alle piattaforme digitali il ruolo di soggetti passivi di imposta. Nelle more del completo recepimento delle disposizioni unionali, la norma pone a carico di dette piattaforme obblighi di natura informativa tra cui quello di trasmettere all'Agenzia delle entrate, per ciascun fornitore, la denominazione, la residenza o il domicilio, l'indirizzo di posta elettronica, il numero totale delle unità vendute in Italia e il valore delle vendite espresso, a scelta dello stesso soggetto passivo, in termini di ammontare totale dei prezzi di vendita o di prezzo medio di vendita. L'obbligo informativo è richiesto in via sistematica con cadenza trimestrale secondo modalità che saranno stabilite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate. La accezione di vendite a distanza comprende sia i beni importati sia i beni che sono all'interno dell'Unione europea.
  Segnala, infine, le norme di cui al Capo III in tema di tutela del made in Italy che provvedono finalmente ad intervenire sul fenomeno che vede imprese estere acquisire la proprietà di marchi storici italiani e successivamente delocalizzare all'estero la produzione, con doppio danno per l'Italia in termini di perdita di titolarità di brand nazionali e di posti di lavoro. La nuova tutela di questi «beni culturali» avviene attraverso varie misure tra cui la registrazione in un apposito registro relativo ai marchi di impresa registrati o utilizzati continuativamente per almeno cinquant'anni (articolo 31).
  Quanto al fenomeno dei prodotti Italian sounding, che esercitano una concorrenza sleale ai prodotti italiani ed arrecano una perdita di immagine rispetto agli standard qualitativi connessi al made in Italy, l'articolo 32 reca misure di contrasto che comportano la previsione di un credito di imposta a sostegno delle PMI; l'impossibilità di registrare marchi e brevetti con parole, figure o segni lesivi dell'immagine o della reputazione dell'italiana; la promozione sui mercati esteri di marchi collettivi e marchi di certificazione privati, finalizzati a valorizzare e rendere riconoscibile l'eccellenza dei prodotti italiani; la possibilità per i titolari di una domanda internazionale di un brevetto designante l'Italia – prevista dal Trattato di cooperazione in materia di brevetti, firmato a Washington il 19 giugno 1970 e ratificato con legge n. 260 del 1978 – di avvalersi della procedura di esame presso l'Ufficio dei brevetti italiani o, in alternativa, presso l'Ufficio europeo dei brevetti nella fase cosiddetta regionale. Da questa nuova possibilità deriverebbero, tra l'altro, alcuni vantaggi, tra cui maggiori introiti per lo Stato italiano che acquisirebbe sia i diritti di deposito della domanda internazionale sia le tasse di mantenimento del brevetto concesso.
  Alla luce di quanto rappresentato, propone che la Commissione esprima parere favorevole sul provvedimento in titolo.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 9.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 9.55.

Pag. 19

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese.
Atto n. 81.

(Rilievi alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in titolo.

  Marta GRANDE, presidente, fa presente che il provvedimento è stato assegnato il 29 aprile alla V Commissione per l'espressione del parere al Governo entro il termine di 30 giorni previsto dalla legge, vale a dire entro il 29 maggio prossimo. Segnala che nel corso dell’iter il presidente della Commissione Bilancio ha, quindi, rappresentato al Presidente della Camera, con lettera dell'8 maggio scorso, l'opportunità che tutte le Commissioni permanenti, ad esclusione della Commissione Politiche dell'Unione europea, formulino i propri rilievi sulle parti di competenza contenute nel provvedimento, in considerazione della rilevanza dei programmi di investimento delle Amministrazioni centrali dello Stato, il cui finanziamento è previsto dal provvedimento in titolo. Il Presidente della Camera, accogliendo tale richiesta, con lettera del 9 maggio scorso, conformemente al dettato regolamentare, ha stabilito che le Commissioni coinvolte deliberino eventuali rilievi entro i successivi otto giorni.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, evidenzia che lo schema di decreto in esame, emanato in attuazione del comma 98 dell'articolo 1 della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio per il 2019), disciplina il riparto del citato Fondo, istituito nello stato di previsione del MEF (cap. 7557) con una dotazione complessiva di circa 43,6 miliardi di euro per gli anni dal 2019 al 2033. Tali risorse sono genericamente finalizzate al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e dello sviluppo del Paese. Una quota parte è destinata alla realizzazione, allo sviluppo e alla sicurezza di sistemi di trasporto di massa su sede proprio. Il comma 96 dell'articolo 1 della citata legge di bilancio per il 2019 ha disposto l'utilizzo di parte delle risorse del Fondo, per un importo complessivo pari a 900 milioni di euro, per il finanziamento del prolungamento della linea metropolitana 5 (M5) da Milano fino al comune di Monza. Al netto di questo impiego, la dotazione residuale del Fondo è pari a 42,7 miliardi di euro per il periodo 2019-2033, ripartiti anno per anno come segue: 725 milioni di euro per l'anno 2019; 1,25 miliardi per il 2020; 1,575 miliardi per il 2021; 3,155 miliardi per il 2022; poco più di 3 miliardi per gli anni 2023 e 2024; 3,1 miliardi per il 2025 e 2026; 3,29 miliardi per il 2027; 3,3 miliardi per il 2028; 3,4 miliardi per ciascuno degli anni dal 2029 al 2033.
  Segnala che gli importi annuali sono, quindi, ripartiti tra le Amministrazioni centrali dello Stato, tenendo conto delle proposte formulate dai Ministeri, come rappresentato nella tabella allegata al provvedimento (articolo 1, comma 1).
  Rileva che il Fondo in questione presenta caratteristiche analoghe a quelle del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, istituito dalla legge di bilancio per il 2017 e sul cui riparto la nostra Commissione ha espresso una valutazione favorevole il 14 novembre 2018. Anche in questo caso, sul piano procedimentale al riparto del Fondo per il rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato si provvede con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, sulla base di programmi settoriali presentati dalle stesse Amministrazioni centrali per le materie di propria competenza. Gli schemi dei decreti sono trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti per materia, le quali esprimono il proprio parere entro trenta giorni dalla data dell'assegnazione. Decorso tale termine, i decreti possono essere adottati anche in mancanza del predetto parere. Pag. 20Gli schemi di decreto devono indicare le modalità di utilizzo dei contributi, sulla base di criteri di economicità e contenimento della spesa, anche attraverso operazioni finanziarie, con oneri di ammortamento a carico del bilancio dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti (BEI), con la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB), con Cassa depositi e prestiti S.p.A. e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria, compatibilmente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica.
  Venendo al contenuto del provvedimento in esame, segnala che oltre due terzi delle risorse, pari al 37,7 per cento, sono state assegnate al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; il 16,8 per cento al Ministero dello sviluppo economico; il 13,6 per cento al Ministero della difesa; il 9,4 per cento al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. A tutti gli altri ministeri sono state assegnate quote inferiori al cinque per cento.
  Nello specifico, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale risultano assegnati un totale di 120 milioni di euro, così ripartiti: 29 milioni nel 2019; 21 milioni di euro nel 2020; 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023; 10 milioni nel 2024. Questo ramo dell'Amministrazione dello Stato non figura tra i ministeri destinatari di risorse per il restante periodo 2025-2033.
  Quanto al contenuto dell'ulteriore articolato, evidenzia che il comma 2 dell'unico articolo 1 dispone l'individuazione degli interventi da parte delle Amministrazioni centrali dello Stato nell'ambito degli stanziamenti assegnati secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, attraverso l'intesa con gli enti territoriali interessati ovvero in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni e province autonome.
  I commi 3 e 4 riguardano il monitoraggio e il controllo dei programmi finanziati, previsto nel comma 105 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019. In particolare, il comma 3 prevede che, al fine di garantire il monitoraggio della spesa effettuata, gli interventi finanziati debbano essere corredati del codice unico di progetto (CUP) e del codice identificativo della gara (CIG), ove previsti dalla normativa vigente. Inoltre, per gli interventi infrastrutturali, i programmi finanziati sono monitorati ai sensi del decreto legislativo n. 229 del 2011, che introduce un sistema gestionale informatizzato contenente tutte le informazioni inerenti l'intero processo realizzativo dell'opera, con obbligo, tra l'altro, di subordinare l'erogazione dei finanziamenti pubblici all'effettivo adempimento degli obblighi di comunicazione ivi previsti. Le Amministrazioni interessate provvedono a comunicare i dati, con cadenza almeno trimestrale, alla banca dati istituita presso il Ministero dell'economia e delle finanze – Ragioneria Generale dello Stato, ai sensi dell'articolo 13 della L. n. 196 del 2009, denominata «banca dati delle amministrazioni pubbliche» (BDAP).
  Il comma 4 richiede a ciascun Ministero di presentare, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi.
  Nello specifico, tale documento denominato «Resoconto» sarà contenuto in una apposita sezione della relazione annuale sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati con le risorse del già richiamato Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016 n. 232 (legge di bilancio per il 2017, Fondo). L'obbligo di presentazione della richiamata Relazione è previsto dall'articolo 1, comma 1075, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio per il 2018). Si deve segnalare che ad oggi nessuna relazione di tale tipologia risulta fino essere stata trasmessa alle Camere.
  I commi 5 e 6 riguardano le somme assegnate ma non impegnate. In particolare, il comma 5 prevede l'individuazione, Pag. 21nei decreti di riparto, dei criteri e delle modalità per l'eventuale revoca degli stanziamenti, anche pluriennali, non utilizzati entro diciotto mesi dalla loro assegnazione, e la loro diversa destinazione nell'ambito delle finalità del Fondo. Il comma 6 concerne le somme assegnate per l'anno 2019, nell'ambito delle quali, tramite decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 15 novembre 2020, devono essere: individuate le somme non impegnate; determinate quelle da riassegnare alle Amministrazioni centrali dello Stato nell'ambito delle finalità del Fondo.
  Ciò premesso, propone che la Commissione deliberi rilievi favorevoli al provvedimento, nell'auspicio che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale provveda comunque a trasmettere, entro il termine stabilito, la relazione ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di rilievi del relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Marta GRANDE, presidente, propone che la Commissione proceda ad una inversione dei successivi punti previsti all'ordine del giorno, anteponendo lo svolgimento delle comunicazioni della Presidente all'audizione programmata nell'ambito dell'indagine conoscitiva.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 10.

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.

  La seduta comincia alle 10.

Sugli esiti della missione svolta in Montenegro, in occasione della Conferenza dei Giovani Parlamentari dell'Unione europea e dei Paesi dei Balcani occidentali, tenutasi a Podgorica il 15 e 16 aprile 2019.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che per la missione in titolo, cui hanno preso parte i colleghi Ribolla e Quartapelle Procopio, è stata predisposta una relazione, che è in distribuzione e che sarà pubblicata in allegato al resoconto (vedi allegato 3).

  Alberto RIBOLLA (Lega) sottolinea che la missione si è dimostrata assai proficua innanzitutto sul terreno delle relazioni interparlamentari, in particolare con giovani colleghi eletti presso assemblee di Paesi dell'Unione europea e di area balcanica. Tiene a segnalare che la nostra Ambasciata in loco ha svolto un ruolo positivo, integrando il programma di lavoro con incontri con la comunità degli imprenditori italiani attivi in Montenegro. A tal proposito segnala alla Commissione che tutti gli interlocutori montenegrini hanno manifestato una forte aspettativa rispetto alla intensificazione delle relazioni bilaterali a livello sia commerciale sia culturale. Tale aspettativa, ben spiegabile alla luce della vicinanza non solo geografica tra i due Paesi, è avvertita anche da parte italiana, come dimostrano le intense attività di cooperazione, soprattutto a livello di forze di polizia e sul terreno giudiziario. Segnala, infine, che il presidente della omologa Commissione parlamentare ha auspicato un incontro con questa Commissione a sostegno dell'ulteriore rafforzamento delle relazioni bilaterali.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), associandosi a quanto detto dal collega Ribolla, osserva che il processo di integrazione europea assume per i Paesi di area balcanica un significato specifico e ulteriore alla luce dei conflitti degli anni Novanta ed è occasione oggi per una riflessione sui temi dello Stato di diritto, dei diritti e delle libertà fondamentali. Pag. 22L'esperienza della Conferenza, che ha previsto la partecipazione di deputati di età inferiore ai trentacinque anni, ha fatto emergere il valore che riveste l'Unione europea dalla prospettiva di Paesi che ancora non ne fanno parte. A tal proposito è stato di particolare interesse lo scambio tra la delegazione ungherese, assai critica nei confronti dell'Unione europea, ed alcuni colleghi balcanici, intervenuti in difesa del progetto europeo proprio alla luce dell'esperienza del conflitto interetnico, delle devastazioni e dei gravi crimini commessi durante le guerre balcaniche della fine del secolo scorso. A sua volta rappresenta il forte interesse da parte montenegrina rispetto ad un innalzamento del livello di dialogo, di cooperazione e di presenza italiana nella regione. La Conferenza interparlamentare, in generale, ha rappresentato un'occasione assai preziosa per il nostro Paese non solo alla luce dell'assenza di tutti i maggiori Paesi europei ma anche rispetto a contesti governativi in cui il nostro Paese ha assunto una linea più defilata rispetto all'integrazione dei Balcani occidentali. A tal proposito invita la Commissione a cogliere ogni opportunità per accompagnare l'azione del Governo italiano rispetto alla regione balcanica con attività di diplomazia parlamentare, che sono assai apprezzate in quel contesto e che si rivelano particolarmente utili in questa fase al fine di mantenere costante la presenza dell'Italia rispetto a questo quadrante, che è prioritario per la nostra politica estera.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 10.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.

  La seduta comincia alle 10.35.

Indagine conoscitiva sulla politica estera dell'Italia per la pace e la stabilità nel Mediterraneo.
Audizione di Arturo Varvelli, Senior Research Fellow e condirettore del Centro Medio Oriente e Nord Africa dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI).
(Svolgimento e conclusione).

  Marta GRANDE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Arturo VARVELLI, Senior Research Fellow e condirettore del Centro Medio Oriente e Nord Africa dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni Paolo FORMENTINI (Lega), Valentino VALENTINI (FI), Pino CABRAS (M5S), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), Emilio CARELLI (M5S) e Simone BILLI (Lega).

  Arturo VARVELLI, Senior Research Fellow e condirettore del Centro Medio Oriente e Nord Africa dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.45 alle 11.55.

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