CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 aprile 2019
178.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 18 aprile 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 11.

Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione.
Testo unificato C. 682 Capitanio e abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Sergio BATTELLI, presidente, segnala che l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea è previsto per lunedì 29 aprile.
  Avverte pertanto che, come convenuto in sede di ufficio di presidenza, il parere dovrà essere reso entro la seduta odierna, in modo da consentire alla Commissione di merito di votare per tempo il mandato al relatore.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega), relatore, avviando l'esame, per il parere da rendere alla VII Commissione, del testo unificato delle proposte di legge in materia di introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica segnala, innanzi tutto, che esso si compone di 12 articoli. Procedendo quindi ad illustrare sinteticamente il provvedimento, ricorda che l'articolo 1 reca i principi che ispirano l'intervento normativo, precisando che l'importanza dell'educazione civica per la formazione di cittadini responsabili e attivi e per la conoscenza dei diritti e doveri derivanti dall'apparenza alla comunità. Evidenzia che il comma 2 del citato articolo 1 precisa che l'educazione civica declina nelle istituzioni scolastiche la conoscenza non solo della Costituzione italiana, ma anche, opportunamente, delle istituzioni europee. In proposito, rileva che il testo fa riferimento alle «istituzioni comunitarie», mentre sarebbe più opportuno un riferimento alle istituzioni dell'Unione europea. Segnala che l'articolo 2 disciplina l'istituzione dell'insegnamento per il primo e il secondo ciclo di studi e le modalità con cui le istituzioni scolastiche provvedono ad attivare tale insegnamento e che ai sensi dell'articolo 3 si Pag. 115prevede l'emanazione di un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca per la definizione delle linee guida del nuovo insegnamento definendone i contenuti e gli obiettivi. Sottolinea che ai sensi del comma 1, lettera a), si include, accanto allo studio della Costituzione e delle istituzioni dello Stato italiano anche quello delle istituzioni dell'Unione europea e, alla lettera b), dei temi relativi all'Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile.
  Sottolinea che l'articolo 4 stabilisce che a fondamento dello studio dell'educazione civica vi è la conoscenza della Costituzione italiana che viene posto tra le competenze di cittadinanza che si richiede ad ogni studente di possedere mentre l'articolo 5 prevede che, nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica si preveda l'educazione alla cittadinanza digitale. Ricorda inoltre che l'articolo 6 dispone, a decorrere dall'anno 2020 la destinazione di 4 milioni di euro annui per la formazione dei docenti sulle tematiche afferenti l'insegnamento dell'educazione civica, a valere sulle risorse destinate al Piano nazionale di formazione e per la realizzazione delle attività formative ai sensi dell'articolo 1, comma 125, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Evidenzia che l'articolo 7 prevede il rafforzamento della collaborazione tra scuola e famiglie ai fini della valorizzazione dell'insegnamento dell'educazione civica mentre l'articolo 8 riguarda i rapporti tra scuola e territorio e dispone che l'insegnamento trasversale di educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche con il coinvolgimento del mondo del volontariato e del terzo settore. Si prevede inoltre che i comuni possano promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole con particolare riguardo alla conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi e alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali. Segnala che l'articolo 9 prevede l'istituzione, senza oneri a carico della finanza pubblica, presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dell'Albo delle buone pratiche di educazione civica, che l'articolo 10 prevede l'istituzione di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori pratiche in materia di educazione civica, che l'articolo 11 dispone che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il monitora presenti con cadenza biennale una relazione al Parlamento sull'attuazione della legge e, infine, che l'articolo 12 reca la clausola di invarianza finanziaria. Per quanto riguarda i profili di più precipuo interesse della Commissione, ricorda che le competenze civiche, sociali e digitali figurano tra le otto competenze chiave per l'apprendimento permanente individuate dalla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea del 18 dicembre del 2006 (2006/962/CE). Promuovere equità, coesione sociale e cittadinanza attiva grazie all'educazione scolastica è tra i principali obiettivi delle conclusioni del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione del 12 maggio 2009. Sottolinea che all'educazione civica nelle scuole è assegnato, peraltro, un ruolo centrale nella dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l'istruzione adottata nella riunione ministeriale informale tenutasi a Parigi il 17 marzo 2015, con la quale i ministri dell'Istruzione dell'Unione europea hanno invitato a promuovere i valori condivisi di una cittadinanza europea attiva. Inoltre, ricorda che nel 2016, dopo gli attacchi terroristici in Europa, la Commissione europea ha ribadito la funzione essenziale dell'istruzione nella prevenzione del rischio di radicalizzazione dei giovani con la comunicazione «Sostenere la prevenzione della radicalizzazione che porta all'estremismo violento» (COM(2016)379) e che, successivamente, è stata presentata la comunicazione «Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura» (COM(2017)673), in cui si legge che «è nell'interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva Pag. 116e mezzi per sperimentare l'identità europea in tutta la sua diversità». Evidenzia che, nel corso della riunione dei leader dell'Unione europea tenutasi a Göteborg nel novembre 2017, la Commissione europea ha prospettato la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione, affermando la centralità di azioni tese a rafforzare l'identità europea attraverso l'istruzione e la cultura. Evidenzia, altresì, che anche le conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017 hanno confermato il ruolo dell'istruzione e della cultura per la costruzione di società inclusive e coese e a sostegno della competitività europea.
  Ricorda, inoltre, che il 22 maggio 2018 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato la raccomandazione sulla promozione di valori comuni, di un'istruzione inclusiva e della dimensione europea dell'insegnamento (2018/C 195/01) con cui gli Stati membri sono invitati a promuovere la «condivisione dei valori comuni di cui all'articolo 2 del trattato sull'Unione europea fin dalla prima infanzia e a tutti i livelli e per tutti i tipi di istruzione e formazione in una prospettiva di apprendimento permanente». In materia di competenze digitali, rammenta che le conclusioni del Consiglio sul ruolo dell'educazione della prima infanzia e dell'istruzione primaria nella promozione della creatività, dell'innovazione e della competenza digitale, adottate il 27 maggio 2015, hanno invitato gli Stati membri e la Commissione europea ad «adottare le opportune misure e iniziative finalizzate a promuovere la creatività, l'innovazione e le competenze digitali nell'educazione della prima infanzia e nell'istruzione primaria, utilizzando efficacemente le risorse europee, quali il programma Erasmus+ e i fondi strutturali e di investimento europei a sostegno di tali misure e iniziative». Ricorda, infine, che, il 17 gennaio 2018, la Commissione europea ha presentato un Piano d'azione per l'istruzione digitale (COM(2018) 22) per aiutare cittadini, istituti e sistemi di istruzione ad affrontare un'era di rapida evoluzione tecnologica mediante: un migliore impiego delle tecnologie digitali per l'insegnamento e l'apprendimento; lo sviluppo delle competenze e delle abilità digitali necessarie per vivere e lavorare in un'era di intensa trasformazione tecnologica; il miglioramento dell'istruzione e dell'offerta formativa.
  Infine, rilevando che, alla luce delle esposte considerazioni, il provvedimento all'esame non solo non presenta elementi di contrasto con il diritto dell'Unione europea, ma va nel solco delle iniziative promosse dalle istituzioni europee per una cittadinanza più attiva e consapevole, conclude riservandosi di presentare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) esprime soddisfazione sul testo all'esame segnalando che, tra le proposte di legge abbinate, quelle presentate da deputati del gruppo di Forza Italia sono più di una ed una di esse, l'atto Camera n. 988, è a sua per prima firma, a testimonianza della forte volontà del suo gruppo di ottenere l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole italiane. Osserva che nel panorama dei Paesi membri dell'Unione europea l'insegnamento dell'educazione civica, ovunque presente, assume sfumature differenti giacché mentre in molti Paesi ha carattere di materia obbligatoria in altri è trattato come tematica trasversale tra i diversi insegnamenti. Segnala, inoltre, che mentre vi sono Paesi nei quali, come in Francia, tale materia è studiata per tutto il percorso di studi, in altri, come ad esempio Cipro, Slovenia e Croazia, esso viene impartito solo per un numero limitato di anni. Ritiene che l'impostazione che l'Italia intende darsi nell'insegnamento dell'educazione civica vada nella direzione giusta e che quanto recato nel testo costituisca una buona proposta, che trova il sostegno di Forza Italia, e sulla quale preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo.

  Augusta MONTARULI (FdI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento all'esame peraltro coerente con il dibattito parlamentare fin qui svolto, che ritiene utile ai fini di una progressiva integrazione dei soggetti non Pag. 117cittadini italiani o di diversa cultura, fin dalla giovane età, da realizzarsi anche attraverso un opportuno percorso scolastico. Crede che sia giunto il momento di iniziare un dibattito e svolgere un approfondimento sulle modalità attraverso cui procedere all'integrazione degli stranieri nella scuola primaria, sottolineando che sarebbe importante che tale dibattito iniziasse proprio nella XIV Commissione. Rimarca infatti che oggi nelle prime classi dell'insegnamento primario sono presenti bambini di molte nazionalità che in famiglia, il più delle volte, parlano nella loro lingua, cosa che può compromettere il loro immediato livello di apprendimento ed integrazione scolastici. Osserva quindi che l'insegnamento dell'educazione civica potrebbe anche aiutare a superare queste differenze culturali di origine familiare sottolineando però che per un'effettiva integrazione serve ben altro. In tal senso, auspica che si possano esaminare elementi di tipo legislativo idonei a raggiungere tale scopo.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), si associa a quanto osservato dalla deputata Montaruli. È dell'opinione che per accogliere quanto indicato dal Consiglio dell'Unione europea – la cui raccomandazione è stata ricordata dal relatore – e quindi diffondere e condividere i valori comuni europei attraverso l'educazione civica non si possa che passare attraverso il suo insegnamento in italiano, in quanto la lingua rappresenta un veicolo estremamente potente. Sottolinea che il rispetto passa attraverso la conoscenza e che quindi è molto importante diffondere corsi di italiano agli stranieri anche volti a diffondere i nostri valori di cittadinanza e di educazione civica, rivolti a tutti anche se di particolare rilievo restano quelli a supporto di chi si inserisce nel percorso scolastico.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) esprime un generale e positivo apprezzamento sul provvedimento all'esame – in particolare per il fatto di richiamare il valore delle istituzioni europee –, che si inserisce nel solco delle iniziative che già da diverso tempo vengono promosse dall'Unione europea. Rileva tuttavia che c’è una certa incongruenza in materia di risorse destinate alla realizzazione dello scopo che si prefigge il provvedimento e si chiede se esso sia a costo zero o se in futuro ci sarà la necessità reperire finanziarie ulteriori.

  Guido Germano PETTARIN (FI) ringrazia il relatore per il lavoro svolto su una tematica che ritiene assai rilevante. A mero titolo di esempio segnala che nella sola Monfalcone il 65 per cento dei bambini della scuola d'infanzia sono stranieri, e ciò induce a ritenere che sia necessario poter disporre di strumenti culturali e scolastici, come quelli recati nel provvedimento in titolo, che personalmente ritiene importantissimi ai fini dell'integrazione.

  Piero DE LUCA (PD) valuta favorevolmente ogni strumento volto a rafforzare la coscienza civica delle persone e a realizzare una loro maggiore conoscenza in materia istituzionale. Segnala che nel provvedimento sono riprese tematiche contenute in una proposta di legge che il Partito democratico aveva presentato nel corso della XVII legislatura e che non si è fatto in tempo a tradurre in legge. Ricorda che, presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sono in corso delle iniziative volte alla diffusione e alla valorizzazione della nozione di cittadinanza europea nelle scuole e ritiene che potrebbe essere utile aggiungere alla rubrica dell'articolo 2 del testo all'esame un riferimento alla cittadinanza europea, anche al fine di dare un segnale ben preciso a tutti i ragazzi che frequentano i corsi scolastici italiani.

  Antonella PAPIRO (M5S) anche in virtù della sua passata esperienza di insegnante ritiene che inserire l'insegnamento dell'educazione civica è indispensabile proprio in virtù del ruolo formativo che ha la scuola. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento all'esame.

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  Guido Germano PETTARIN (FI) si associa alle osservazioni del deputato De Luca ritenendo che l'inserimento di un riferimento alla cittadinanza europea nel titolo della rubrica dell'articolo 2 potrebbe essere accolto per il suo valore evocativo, pur non modificando la portata dell'intervento normativo.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), con riferimento alla richiesta dei deputati De Luca e Pettarin esprime talune perplessità, in quanto inserire un richiamo preciso ad un ambito geografico-politico, che, di fatto, disegna un perimetro delimitato, potrebbe essere riduttivo, considerato che anche in ambiti extra europei sono presenti esperienze assai rilevanti in materia, come ad esempio quella della cosiddetta «giustizia riparativa del Sudafrica». Ribadisce inoltre l'importanza di diffondere corsi in lingua italiana, in materia, destinati ai migranti.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega), relatore, in replica alle osservazioni dei deputati De Luca e Pettarin rileva che il testo richiama in diverse parti la conoscenza delle istituzioni dell'Unione europea e i valori di cittadinanza europea, nonché la conoscenza degli organismi internazionali. In tal senso, richiama l'articolo 1, comma 2, che prevede che l'educazione civica declini nelle scuole la conoscenza della nostra Costituzione e delle istituzioni comunitarie nonché quanto previsto all'articolo 3, comma 1, lettera a), che richiama espressamente la conoscenza delle istituzioni dell'Unione europea degli organismi internazionali.
  Con riferimento alle osservazioni della deputata Occhionero, segnala che l'articolo 6 del testo all'esame assegna 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2020 per la formazione dei docenti in materia.
  Dichiara di condividere lo spirito delle osservazioni espresse dai deputati nei precedenti interventi. Ritiene che sia essenziale favorire un'integrazione nella scuola, a partire da quelle della periferia, e che lo strumento dell'educazione civica è molto importante per raggiungere lo scopo: in tal senso, con riferimento alle osservazioni della deputata Montaruli, ricorda che l'articolo 8 del provvedimento prevede la centralità dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica integrato con esperienze extrascolastiche anche nel quadro di una forte collaborazione tra scuole e comuni e comunque pone l'accento sull'importanza del territorio, avvicinando in tal modo le problematiche in questione ai cittadini che vi risiedono.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato).

  Simona VIETINA (FI) ripercorrendo brevemente la storia dell'insegnamento dell'educazione civica in Italia, ricorda che esso entra nelle nostre scuole nel 1958 su iniziativa di Aldo Moro e che a seguito di diverse evoluzioni regolamentari nell'ultimo decennio è stato focalizzato sulle nozioni di cittadinanza e di Costituzione che, a suo avviso, ne hanno ridotto l'ambito.
  Ritiene quindi assai opportuno il nuovo approccio proposto nel provvedimento in discussione che è idoneo ad avvicinare i giovani alla cosa pubblica nel suo complesso e a spiegare loro più efficacemente cosa si intenda dire quando si usano frasi come «lo Stato siamo noi».
  Sottolinea la particolare importanza dell'educazione alla cittadinanza digitale prevista nell'articolo 5 che risponde ad esigenze assai sentite ed è coerente pienamente con le finalità che si intende raggiungere. Al proposito esprime l'auspicio che questo insegnamento possa essere affidato agli insegnanti tecnico-pratici di informatica, che al momento risultano in soprannumero.
  Auspica inoltre che la collaborazione con organizzazioni di volontariato e comuni prevista ai sensi dell'articolo 8 del testo possa essere ancor più rafforzata per essere rese obbligatorie ed entrare a tutti gli effetti nel curriculum dei ragazzi, preannunciando in proposito la presentazione di proposte emendative in Assemblea. Annuncia, Pag. 119infine, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Piero DE LUCA (PD) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), annuncia voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Osserva inoltre che l'impianto del provvedimento così come concepito sembra volto anche a valorizzare le risorse e gli operatori scolastici attuali e auspica che l'educazione verso la valorizzazione del pluralismo istituzionale non sia limitato al solo livello propriamente costituzionale, ma anche a quello riguardante gli statuti regionali e territoriali dei quali è opportuno assicurare maggiore conoscenza e grado di approfondimento. Ritiene inoltre che sia importante realizzare percorsi educativi in materia digitale affinché sia chiaro, soprattutto ai giovani, che uno strumento non è di per sé un fine e sottolinea che su questa problematica si dovrà porre la necessaria attenzione per dare dei contenuti efficaci agli insegnamenti che saranno svolti. Rimarca che anche sulla questione dello sviluppo delle competenze sociali e civiche è essenziale stimolare la partecipazione attiva, esperienza comunque già presente in molte scuole che va tuttavia incentivata con maggior decisione.
  Conclude ribadendo che la sua più grande riserva in materia resta quella legata alla mancata previsione di affiancare all'insegnamento in questione corsi di italiano mirati all'educazione civica per i migranti stranieri.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 11.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.40 alle 11.45.

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