CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 aprile 2019
176.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 182

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 aprile 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato.

  La seduta comincia alle 13.15.

Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), relatore, fa presente che il documento all'esame della Commissione Agricoltura, per le parti di competenza, è il primo Documento di economia e finanza (DEF) presentato dall'attuale Governo e che esso traccia le linee guida della politica di bilancio e di riforma per il triennio 2020-2022.
  Considerata l'ampiezza delle tematiche affrontate dal DEF, segnala che in questa sede si limiterà ad una sintetica illustrazione degli aspetti generali del documento, nonché dei principali profili di specifica rilevanza per la Commissione Agricoltura.
  Al fine di richiamare il contesto decisionale in cui si inserisce il Documento, ricorda preliminarmente che, sulla base del calendario previsto nell'ambito del Semestre europeo, la legge n. 196 del 2009 (legge di contabilità pubblica) dispone che il processo di programmazione economica inizi il 10 aprile, data di presentazione alle Camere del Documento di economia e finanza (DEF), al fine di consentire al Parlamento di esprimersi sugli obiettivi programmatici in tempo utile per l'invio, Pag. 183entro il 30 aprile, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma (PNR) contenuti nel DEF.
  Sulla base dei contenuti del DEF, la Commissione elabora le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati. Per il 2018, il 13 luglio scorso, il Consiglio ECOFIN ha provveduto ad esaminare e approvare 4 raccomandazioni indirizzate all'Italia, concernenti rispettivamente:
   1) il perseguimento di un consistente sforzo di bilancio nel 2019, le riforme fiscali e il potenziamento dei sistemi elettronici di fatturazione e pagamento, nonché il contenimento della spesa pensionistica;
   2) la riduzione della durata del processo civile, la lotta contro la corruzione, l'applicazione della nuova disciplina sulle aziende di proprietà pubblica e il miglioramento dei servizi pubblici locali, nonché la rimozione delle restrizioni alla concorrenza;
   3) la riduzione dello stock dei crediti deteriorati e gli incentivi alla ristrutturazione e al risanamento dei bilanci delle banche, l'attuazione della riforma sull'insolvenza e il miglioramento dell'accesso delle imprese ai mercati finanziari;
   4) il rafforzamento delle politiche attive del lavoro, con l'incremento dell'efficienza dei servizi per l'impiego e l'incentivazione della partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso il rafforzamento dei servizi alla famiglia; il miglioramento della spesa per investimenti per incoraggiare la ricerca, l'innovazione, le competenze digitali e le infrastrutture.

  Quanto alla struttura del DEF, osserva che questa è disciplinata dall'articolo 10 della legge di contabilità, nel quale si dispone che sia composta di tre sezioni (Programma di Stabilità, Analisi e tendenze della finanza pubblica e il Programma Nazionale di riforma (PNR)) e da una serie di allegati.
  Passando quindi a illustrare il contenuto della sezione I del DEF 2019, fa presente che essa si articola in 6 capitoli, relativi, rispettivamente, al quadro complessivo e agli obiettivi di politica di bilancio, al quadro macroeconomico, alla sensitività e sostenibilità delle finanze pubbliche, alla qualità delle finanze pubbliche e agli aspetti istituzionali delle finanze pubbliche.
  Sintetizzando in brevi termini il contenuto dei capitoli da I a VI, evidenzia come l'andamento dell'economia mondiale nel 2018 è stato caratterizzato da un rallentamento della crescita, dovuto principalmente ad un minor dinamismo del commercio internazionale, che aveva invece giocato un ruolo fortemente propulsivo nell'anno precedente.
  Osserva che sul piano della politica monetaria, il DEF ricorda che a fine 2018 si è conclusa la fase di espansione del bilancio della Banca Centrale Europea (BCE) mediante il programma di Quantitative Easing (QE), che era stato un fattore importante a sostegno della crescita dell'Area. Tuttavia, in presenza di segnali di indebolimento ciclico e al permanere di un tasso di inflazione al di sotto dell'obiettivo del 2 per cento, la BCE ha annunciato nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine.
  Segnala che, per quanto riguarda le prospettive dell'Area dell'euro, il DEF rileva che le ultime indagini sul clima di fiducia degli operatori indicano che nel breve termine l'area dell'euro rimarrà in una condizione di crescita lenta. Nel complesso, le principali organizzazioni internazionali prevedono che la crescita dell'area continui a tassi relativamente modesti nell'anno in corso, con una graduale stabilizzazione del ciclo negli anni successivi.
  Fa presente che l'analisi del quadro macroeconomico italiano relativo all'anno 2018 e le previsioni tendenziali per l'anno in corso e per il periodo 2020-2022 riflettono i segnali di rallentamento della ripresa dell'economia italiana, in un contesto di debolezza economica internazionale.
  Con riferimento al 2018, rileva che il DEF evidenzia come la crescita dell'economia Pag. 184è proseguita per il quinto anno consecutivo, registrando un aumento del PIL reale nel complesso dello 0,9 per cento nel 2018, tuttavia in discesa rispetto all'1,6 per cento registrato del 2017.
  L'indebolimento della dinamica è derivato da un netto ridimensionamento del contributo positivo della domanda interna, e in particolare della componente dei consumi privati. L'andamento delle esportazioni ha segnato una decelerazione e l'apporto della domanda estera netta al PIL è divenuto lievemente negativo. Tale rallentamento è principalmente dovuto – spiega il DEF – a fattori esterni, quali la forte flessione della crescita del commercio mondiale e la caduta della produzione industriale in Europa, in particolare in Germania. A questi fattori esterni si è inoltre sommato a partire dal secondo trimestre un marcato rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato, che si è accompagnato ad una maggiore cautela da parte di imprese e famiglie. La crescita dei consumi delle famiglie si è, infatti sostanzialmente arrestata a partire dal secondo trimestre, mentre gli investimenti fissi lordi si sono complessivamente ridotti nella seconda metà dell'anno. la propensione al risparmio è aumentata nel corso dell'anno, sottolinea il DEF, attestandosi tuttavia all'8,0 per cento, al di sotto della media degli ultimi 10 anni (9,0 per cento).
  Il DEF evidenzia poi la prosecuzione nel 2018 della dinamica di espansione dei prestiti al settore privato (società non finanziarie e famiglie), iniziata nel 2016, dopo quattro anni di contrazione. I tassi d'interesse continuano a rimanere su livelli contenuti e stabili. La qualità del credito continua a migliorare e si è ulteriormente ridotta l'incidenza dei prestiti deteriorati.
  Quanto al mercato del lavoro, i dati per il 2018 confermano la prosecuzione della tendenza favorevole, nonostante l'inversione di tendenza registrata nel secondo semestre dell'anno: la crescita degli occupati è stata dello 0,9 per cento e il tasso di disoccupazione si è ridotto di 0,6 punti percentuali rispetto al 2017, scendendo al 10,6 per cento. Con riferimento, infine, all'evoluzione dei prezzi, nel 2018 l'inflazione è rimasta sostanzialmente sui livelli dell'anno precedente (1,2 per cento rispetto all'1,3 per cento).
  Per quel che concerne le previsioni, osserva che nel DEF 2019, le stime tendenziali incorporano le misure previste dalla Legge di Bilancio per il 2019, come il Reddito di cittadinanza e le misure pensionistiche del decreto-legge n. 4/2019 (Quota 100), nonché dell'aumento delle aliquote IVA a gennaio 2020 e a gennaio 2021 e di un lieve rialzo delle accise sui carburanti a gennaio 2020.
  Nel quadro tendenziale, la previsione di crescita del PIL in termini reali per il 2019 è rivista al ribasso di 0,9 punti percentuali, allo 0,1 per cento rispetto allo 1,0 per cento prospettato a dicembre scorso. Negli anni successivi, il DEF prevede che il tasso di crescita reale progredisca gradualmente allo 0,6 per cento nel 2020 e allo 0,7 per cento nel 2021, fino allo 0,9 per cento nel 2022, mantenendosi al di sotto del profilo tracciato a dicembre scorso.
  Segnala che, contestualmente alla pubblicazione del DEF, il Governo ha approvato due decreti legge contenenti misure di stimolo agli investimenti privati e delle amministrazioni territoriali (decreto-legge «Crescita») e misure volte a snellire le procedure di approvazione delle opere pubbliche e di progetti di costruzione privati (decreto-legge «Sblocca Cantieri»), che vengono considerate per la predisposizione delle stime del quadro programmatico. L'impatto complessivo dei due provvedimenti sull'economia viene prudenzialmente stimato in 0,1 punti percentuali di crescita aggiuntiva del PIL reale nel 2019, che porta la crescita del PIL nello scenario programmatico allo 0,2 per cento, rispetto allo 0,1 per cento dello scenario tendenziale. Per gli anni successivi, la previsione sale allo 0,8 nel 2020 e nel 2021. Nel 2022 la crescita risulterebbe inferiore a quella tendenziale per 0,1 punti percentuali (da 0,9 a 0,8 per cento), in ragione – secondo il DEF – di un obiettivo di deficit più sfidante.Pag. 185
  Per quanto riguarda il consuntivo 2018, si segnala un indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni per il 2018 pari al 2,1 per cento del Pil.
  Nel 2018 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche registrano, rispetto all'anno 2017, un incremento in valore assoluto di 12,5 miliardi di euro (da 803,6 miliardi a 816,1 miliardi di euro).
  In rapporto al Pil, le entrate correnti registrano un incremento di 0,1 punti percentuali, passando dal 46,1 per cento al 46,2 per cento del prodotto interno lordo. La pressione fiscale nel 2018 conferma il valore del 2017, attestandosi al 42,1 per cento del Pil.
  Le spese si attestano nel 2018 a 853.618 milioni, in aumento dell'1 per cento rispetto al dato 2017, allorché l'analogo valore era stato di 844.895 milioni, in aumento (+2 per cento) rispetto al dato 2016. Nel complesso, rispetto al PIL, le spese finali diminuiscono la loro incidenza, passando dal 48,9 per cento del 2017 al 48,6 per cento del 2018.
  Per quanto attiene al nuovo quadro previsionale, fa presente che il conto economico esposto dal DEF evidenzia per il 2019 un indebitamento netto pari al 2,4 per cento del Pil (42,1 miliardi), che scende al 2 per cento nel 2020, all'1,8 nel 201 e all'1,9 nel 2022.
  Il saldo primario, positivo in tutti gli esercizi, aumenta la propria incidenza rispetto al Pil dall'1,6 per cento del 2020 all'1,9 per cento nel 2021 fino a raggiungere il 2,0 per cento nel 2022.
  Rileva che anche le entrate totali sono stimate in crescita, da 827,6 miliardi nel 2019 a 892,9 miliardi nel 2022. Le entrate tributarie in rapporto al Pil sono attese scendere al 28,5 per cento nel 2019 (rispetto al 28,7 per cento del 2018), per aumentare al 29,4 per cento per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e diminuire nuovamente al 29,2 per cento nell'anno successivo. In proposito il DEF segnala che la riduzione del 2019 sconta gli effetti dei provvedimenti introdotti con la legge di bilancio 2019 che ha previsto, tra l'altro, la disattivazione delle clausole di salvaguardia, l'estensione dell'ambito di applicazione del regime forfettario agevolato e la tassazione a favore delle imprese che reinvestono gli utili in beni strumentali e per l'incremento dell'occupazione nonché l'aumento della deducibilità IMU sugli immobili strumentali e la proroga al 2019 delle detrazioni fiscali delle spese destinate alla riqualificazione energetica.
  Infine, osserva che la pressione fiscale si riduce lievemente nel 2019 (42 per cento in luogo del 42,1 per cento nel 2018), si attesta al 42,7 per cento negli anni 2020 e 2021 per poi scendere al 42,5 per cento nel 2022. Tale andamento, evidenzia il Documento, riflette l'entrata a regime degli incrementi delle imposte indirette previsti a legislazione vigente (clausole di salvaguardia), in mancanza di misure compensative di spesa o di entrata.
  Passando alla sezione III del DEF, recante il Programma nazionale di riforma, con esclusivo riferimento alle principali linee di intervento del programma di Governo di interesse per la Commissione Agricoltura, segnala che il Governo intende dare maggiore impulso agli investimenti pubblici, invertendo la tendenza negativa in atto da molti anni, soprattutto a seguito della crisi economica. La strategia delineata passa attraverso l'incremento delle risorse – tra cui il rifinanziamento complessivo del Fondo per lo sviluppo e la coesione per 4 miliardi – e il miglioramento della capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche.
  Segnala inoltre che il Governo intende concludere la predisposizione delle Strategie Nazionali per l'Intelligenza Artificiale e per la Blockchain. Al riguardo, nel documento si rammenta lo stanziamento, da parte del CIPE, nella seduta del 25 ottobre 2018, di 100 milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, cui si aggiungono le nuove risorse individuate dalla Legge di Bilancio per il 2019.
  Osserva che il Documento attribuisce poi un ruolo rilevante, nell'ambito delle politiche per l'innovazione, alla Strategia nazionale per Banda Ultra Larga e allo sviluppo della tecnologia 5G, indicando l'esigenza di una semplificazione della governance del settore.Pag. 186
  Con riferimento al settore dell'Ambiente, rileva che il PNR individua poi le sfide principali alle quali il Governo intende rispondere nei prossimi anni, alcune delle quali sono di diretto interesse per la Commissione Agricoltura.
  In particolare, con specifico riferimento alla salvaguardia della biodiversità, alla gestione delle aree protette e del capitale naturale, evidenzia che la Relazione specifica che il Governo continuerà a contribuire alla definizione del Quadro generale per la biodiversità post 2020 della Convenzione sulla biodiversità biologica e, sul piano nazionale, ad implementare la rete Natura 2000. Si impegnerà nella prevenzione degli incendi, nel contrasto al bracconaggio e nel commercio illegale di specie protette mediante un coordinamento tra le Forze di polizia, meccanismi di videosorveglianza e modifiche al codice penale. In materia di protezione del mare, sarà rafforzata la partecipazione ai processi internazionali di governance, sarà portata avanti l'attuazione della Pianificazione Spaziale marittima e sarà incoraggiato il recupero dei rifiuti marini e il loro conferimento a terra; il Consiglio dei Ministri nel mese di aprile ha approvato un disegno di legge in materia, che favorirà i comportamenti virtuosi in tal senso.
  Con riguardo alla gestione sostenibile del territorio, sottolinea che il Governo promuoverà la rigenerazione urbana mediante regole semplici e cogenti contro il consumo del suolo, controlli efficaci e sanzioni. Altre misure al riguardo prevedono: prevenzione e manutenzione del territorio; aggiornamento della pianificazione di settore; responsabilizzazione dei cittadini e delle Istituzioni sui rischi; realizzazione di infrastrutture verdi; rilancio del patrimonio edilizio esistente; introduzione del bilancio comunale ecologico; rafforzamento della governance delle aree marine costiere.
  Il PNR, nell'ambito delle linee di intervento riguardanti gli investimenti e le infrastrutture, prevede poi la riqualificazione delle infrastrutture idriche ai fini di un loro efficientamento.
  Per quanto concerne poi specificamente le politiche agricole, fa presente che nell'ambito del capitolo «Altre riforme» un apposito paragrafo è dedicato all'attività che il Governo intende svolgere nel settore agricolo.
  Il primo obiettivo riguarda l'esigenza di semplificare le procedure. A tal fine, rileva che nella riunione del Consiglio dei ministri del 28 febbraio 2019 è stato approvato il disegno di legge sulle semplificazioni che, per il comparto agricolo, prevede una delega al Governo per migliorare la competitività e la sostenibilità delle filiere produttive.
  Segnala quindi che tale delega dovrà essere attuata seguendo i seguenti princìpi e criteri direttivi:
   a) semplificare gli adempimenti amministrativi a carico delle imprese agricole al fine della corresponsione dei contributi europei, nazionali e regionali previsti;
   b) semplificare i procedimenti amministrativi richiesti dagli enti locali per l'avvio dell'attività di impresa;
   c) rivedere la normativa sul funzionamento dei mercati per garantire un corretto funzionamento delle regole di concorrenza del mercato e un'equa ripartizione dei margini lungo la filiera;
   d) prevedere un sistema di rilevazione dei prezzi e dei costi di produzione delle imprese per assicurare una maggiore trasparenza nelle relazioni contrattuali;
   e) prevedere misure per incentivare l'aumento delle dimensioni delle aziende agricole, lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile e l'ammodernamento delle filiere, anche attraverso un maggior coordinamento degli incentivi esistenti;
   f) riordinare la disciplina relativa alle frodi agroalimentari;
   g) istituire un regime unico dei controlli di qualità dei prodotti di qualità certificata.

  Ricorda, inoltre, che è attualmente all'esame della Commissione Agricoltura, in Pag. 187sede referente, la proposta di legge C. 982, che reca «Disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura». Dopo averne avviato l'esame il 19 dicembre 2018, la Commissione ha poi svolto un nutrito ciclo di audizioni in relazione a tale provvedimento.
  Evidenzia che un ulteriore intervento annunciato dal Governo riguarderà la riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole, al fine di realizzare una struttura che favorisca una interlocuzione semplice e diretta con gli operatori, le associazioni e tutte le istituzioni del sistema: ci si prefigge, in particolare, il rafforzamento della tutela del Made in Italy agroalimentare, con la protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web, il contrasto all'Italian sounding e l'adozione di un sistema di etichettatura corretto e trasparente per la tutela dei consumatori.
  Ricorda, a tale proposito, che l'articolo 1 del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86 (legge n. 97 del 2018) ha trasferito le funzioni in materia di turismo dal Ministero dei beni e delle attività culturali (e del turismo) al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che – da allora – ha assunto la denominazione di Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (MIPAAFT). A tale Ministero sono poi state trasferite le risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui, che facevano capo al MIBACT.
  Al riguardo, il Programma nazionale di riforma evidenzia poi che il Dipartimento del Turismo presso il MIPAAFT non si occuperà solo delle politiche del turismo, ma anche di politiche di promozione e valorizzazione dei territori in ottica enogastronomica, con azione integrata e di sostegno al settore nei suoi vari comparti professionali e industriali.
  La relazione evidenzia che la base di partenza per la programmazione finanziaria saranno le linee di attività individuate dal Piano Strategico del Turismo 2017-2022, in una prospettiva di integrazione con le politiche agricole, che definisca un quadro più ampio di tutela del Made in Italy. In tale contesto, l'Esecutivo intende focalizzare l'attenzione sulle specificità del Sud Italia, definendo una serie di iniziative coordinate, imperniate sulla valorizzazione delle specificità territoriali, fondate sul binomio enogastronomia e turismo, con specifica attenzione alle aree interne, che devono diventare uno dei fattori di maggiore attrattività del nostro Paese.
  Fa presente che altri ambiti di intervento riguarderanno la ricerca e la formazione professionale nel settore agricolo, che potrà essere realizzata attraverso la promozione di protocolli di cooperazione tra gli enti di ricerca, il mondo produttivo e gli istituti di formazione. Ulteriori azioni saranno indirizzate a rendere operativi i «distretti del cibo», a rafforzare il Piano strategico nazionale sul biologico, a dare avvio alle mense biologiche certificate nelle scuole.
  Rileva che, in ambito forestale, il Governo intende adottare la prima Strategia forestale nazionale, tramite l'emanazione di un decreto interministeriale, in base all'articolo 6 del decreto legislativo n. 34 del 2018 (cosiddetto testo unico sulle foreste).
  Osserva poi che nel corso dei mesi a venire entrerà nel vivo il negoziato per la riforma della politica agricola comune (PAC). La riduzione del budget a disposizione della politica agricola – riporta il PNR – potrebbe portare ad una fuoriuscita di alcune aziende dal mercato, con effetti negativi sull'ambiente e sul tessuto sociale, soprattutto nelle aree più fragili del Paese. Gli Stati membri sono chiamati a redigere un Piano strategico adattabile alle diverse realtà e che favorisca la competitività delle imprese. Particolare attenzione verrà prestata alla sostenibilità delle filiere zootecniche nazionali, adottando un disciplinare unico sul benessere animale, cui gli allevatori potranno aderire su base volontaria, avvalendosi dell'eventuale contributo PAC.Pag. 188
  A tale proposito, ricorda che il 1o giugno 2018 sono state pubblicate le proposte di riforma della politica agricola comune dopo il 2020, nell'ambito del futuro bilancio dell'Unione europea per il periodo 2021-2027.
  Si tratta di tre proposte di regolamenti – il cui esame non è ancora terminato presso le istituzioni europee – relative rispettivamente: ai piani strategici della PAC, con particolare riguardo a un nuovo metodo di lavoro relativo ai pagamenti diretti agli agricoltori, al sostegno allo sviluppo rurale e ai programmi di sostegno settoriali (COM(2018) 392); all'organizzazione comune unica di mercato (OCM unica) (COM(2018) 394); al finanziamento, alla gestione e al monitoraggio della PAC (COM(2018) 393.
  A tale riguardo, rammenta che le richiamate tre proposte di regolamento concernenti la riforma della PAC sono oggetto di esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, da parte della Commissione Agricoltura, nell'ambito del quale sono state svolte anche numerose audizioni.
  Rileva, inoltre, che il Governo ritiene fondamentale rafforzare la pesca marittima anche attraverso un miglior utilizzo del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
  Al riguardo, ricorda che la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento COM(2018) 390, che ha lo scopo di istituire tale Fondo per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027, che è in corso di esame da parte della Commissione Agricoltura.
  Con riferimento alle politiche di sostegno alle imprese e di riequilibrio territoriale, fa presente che, nel DEF, il Governo preannuncia l'adozione, entro il 2019, di una nuova legge annuale sulla concorrenza e di nuove iniziative legislative per la tutela e la promozione di un'equa concorrenza, la revisione delle concessioni pubbliche e il potenziamento delle autorità di regolazione.
  Tra le misure di sostegno alle imprese, segnala gli obiettivi della tutela del Made in Italy e della promozione dell'internazionalizzazione delle imprese italiane, dello sviluppo delle aree sottoutilizzate, della tutela dell'ambiente e dell'uso delle energie alternative.
  In tale ottica, rileva che il Governo richiama l'approvazione, in Consiglio dei Ministri, del decreto-legge così detto crescita, in corso di presentazione alle Camere, che introduce misure urgenti per la crescita economica, in particolare, sgravi e incentivi fiscali, disposizioni per il rilancio degli investimenti privati e norme per la tutela del Made in Italy.
  Da ultimo, per quanto di competenza, osserva che il PNR si sofferma sui Fondi strutturali e sulla politica di coesione. Con riferimento all'impostazione strategica della politica di coesione 2014-2020, il DEF e il relativo Allegato recante la «Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate» sottolineano la rilevanza delle tre Strategie (la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, la Strategia per le Aree Urbane e la Strategia per le Aree Interne), evidenziando i progressi compiuti in relazione a ciascuna di esse.
  In particolare, la Strategia nazionale per le aree interne del Paese rappresenta una azione diretta al sostegno della competitività territoriale sostenibile, al fine di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, definite come quelle aree più lontane dai servizi di base, che interessano oltre il 30 per cento del territorio nazionale ed il 7,6 per cento della popolazione italiana. La Strategia è sostenuta sia dai fondi europei (FESR, FSE e FEASR), per il cofinanziamento di progetti di sviluppo locale, sia da risorse nazionali (281,18 milioni messi a disposizione dalle leggi di stabilità 2016 e 2017 e dalla legge di bilancio per il 2018).
  Il DEF 2019 riporta che nel 2017 si è completato il processo di selezione di 72 aree pilota (4 in più rispetto al 2016) che comprendono 1.077 Comuni, per 2.072.718 abitanti. Le aree selezionate sono quelle in cui si è registrata una maggiore perdita di popolazione (4,6 per cento tra il 2000 e il 2011) e che presentano più seri problemi Pag. 189strutturali di accessibilità, in linea con quanto previsto dall'Accordo di Partenariato. Al 31 dicembre 2018, risultano approvate le Strategie definitive in 34 aree, per un totale di investimenti di 565,8 milioni, con il 62 per cento di investimenti in favore di progetti di sviluppo e il 38 per cento di investimenti per il miglioramento de i servizi alla persona (mobilità, istruzione e trasporti). Alle risorse programmate in tali aree, grazie anche alla sinergia generata con la Strategia, hanno contribuito 365,83 milioni rinvenienti dalla programmazione 2014-2020 dei fondi SIE.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 13.30.

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 16 aprile 2019.

DL 27/2019 – Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale e per l'emergenza nello stabilimento Stoppani, sito nel comune di Cogoleto.
C. 1718/A Governo.

  Il Comitato si è riunito dalle 14.30 alle 15 e dalle 15.45 alle 16.15.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 174 dell'11 aprile 2019, a pagina 93, seconda colonna, terza riga, la parole «ruoli emessi» sono soppresse.