CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 aprile 2019
170.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 19

SEDE REFERENTE

  Giovedì 4 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Paolo GRIMOLDI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.

  La seduta comincia alle 15.45.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo (n. 3) all'Accordo sulla sede tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto universitario europeo, con allegati, fatto a Firenze il 19 ottobre 2018.
C 1681 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 marzo scorso.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze, Cultura e Politiche dell'Unione europea.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Ehm, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei Pag. 20nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Niger, fatto a Roma il 26 settembre 2017.
C. 1468 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 febbraio scorso.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa e Attività produttive, mentre la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Conseguentemente il relatore, onorevole Cappellani, ha presentato l'emendamento 3.1 di recepimento di tale condizione (vedi allegato).

  Santi CAPPELLANI, relatore, illustra l'emendamento 3.1.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI esprime parere favorevole.

  La Commissione approva l'emendamento 3.1 del relatore.

  Laura BOLDRINI (LeU), intervenendo per dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente presso l'Assemblea, rilevando con stupore che l'accordo in esame prevede la cessione di unità navali ad un Paese – il Niger – che non si affaccia sul mare, chiede chiarimenti al sottosegretario Picchi sulle linee guida che ispirano il Governo in politica estera e, di conseguenza, anche in quella di difesa, dal momento che negli ultimi mesi sono stati trasmessi al Parlamento numerosi accordi che prevedono forme di cooperazione militare con Paesi molto diversi tra loro: tra gli altri, Giappone, Messico, Repubblica di Corea, Argentina e Serbia. Rileva che, soprattutto nell'ultimo caso, la fragilità della regione balcanica richiederebbe ben altre forme di cooperazione, che coinvolgano la società civile e promuovano lo Stato di diritto. Chiede, dunque, che il Governo sia chiamato a riferire alla Commissione in merito alle linee di politica estera che motivino la sigla di tali accordi. Ritiene che, essendo il Niger un Paese di transito dei migranti, l'accordo in esame mira, in maniera evidente e surrettizia, a controllare il fenomeno migratorio attraverso lo strumento militare. Chiede dunque al Governo e alla maggioranza di fornire chiarimenti al riguardo.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, ricordando che l'esame del provvedimento in Aula è calendarizzato a partire da lunedì prossimo, segnala alla collega Boldrini l'impossibilità di procedere agli approfondimenti richiesti sul provvedimento nei tempi disponibili. Invita comunque la collega Boldrini a porre la questione in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, in vista dell'esame di prossimi provvedimenti in materia di accordi in tema di cooperazione militare.

  Andrea COLLETTI (M5S), nel segnalare alla collega Boldrini che il Niger, pur non avendo il mare, è attraversato da un importante fiume navigabile, evidenzia che l'accordo in esame è stato siglato da un Governo di cui era parte il collega Scalfarotto, che dovrebbe dunque essere in grado di fornire tutti i chiarimenti richiesti.

  Ivan SCALFAROTTO (PD), respingendo con fermezza la velata provocazione del collega, ritiene inaccettabile che la maggioranza chieda all'opposizione di spiegare i motivi per cui il Governo in carica ha presentato il disegno di legge di ratifica dell'accordo in esame.

  Laura BOLDRINI (LeU), associandosi alle proteste del collega Scalfarotto, ribadisce l'invito ai colleghi della maggioranza, Pag. 21e in particolare agli esponenti del Movimento 5 stelle, a procedere ad un supplemento di riflessione, sulla base degli elementi che ha fornito nell'intervento precedente.

  Andrea ORSINI (FI), condividendo le osservazioni della collega Boldrini sul piano del metodo, rileva che la ratifica in corso non è puramente formale. L'importanza strategica dell'accordo è infatti dimostrata dalla visita che il Presidente del Consiglio Conte ha effettuato in Niger il 15 gennaio scorso. Pur ritenendo legittimo l'intento del Governo di instaurare una cooperazione finalizzata anche al controllo delle frontiere e alla lotta contro il traffico di esseri umani, preannunciando il voto favorevole in Aula del gruppo Forza Italia, invita l'Esecutivo ad assumersi la piena responsabilità di una scelta strategica così delicata.

  Pino CABRAS (M5S) segnala ai colleghi che lo scorso 13 dicembre ha preso parte a Parigi ad una conferenza organizzata dall'Assemblea nazionale francese, con la partecipazione di rappresentanti dell'Unione europea e dei Paesi del G5-Sahel (Mali, Mauritania, Niger, Ciad e Burkina Faso). Ricorda che in quella sede è stata ribadita, da parte degli europei, l'importanza strategica di quell'area, che nei prossimi anni sarà caratterizzata da un'impressionante crescita demografica, raggiungendo i 330 milioni di abitanti nel 2050. A suo avviso, occorre dunque rafforzare la presenza, anche italiana, nella regione, affiancando al sostegno economico, e dunque al piano europeo di investimenti pari a otto miliardi di euro, la cooperazione sul piano militare, al fine di prevenire i rischi di una destabilizzazione.

  Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce la richiesta di chiarimenti da parte del Governo alla luce delle tipologie di armamenti di cui all'articolo 6 dell'Accordo, di cui dà lettura. Sottolinea che lo stesso articolo 6 prevede che il reciproco approvvigionamento di prodotti potrà essere attuato attraverso operazioni dirette da Stato a Stato, oppure tramite società private autorizzate dai rispettivi Governi e che questi ultimi si impegnano a non riesportare il materiale acquisito a Paesi terzi senza il preventivo benestare della Parte cedente. A suo avviso, tale disposizione non impedisce del tutto che gli armamenti, tramite il meccanismo delle triangolazioni, possano finire a Paesi belligeranti, come sta accadendo in Yemen. Sollecitando nuovamente il sottosegretario Picchi a fornire chiarimenti, deplora l'atteggiamento irridente con cui egli sta ascoltando il suo intervento.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, precisa di avere già richiamato all'ordine il rappresentante del Governo.

  Laura BOLDRINI (LeU) sottolinea che chi ricopre incarichi di Governo dovrebbe assumere un atteggiamento all'altezza del proprio ruolo ed adempierlo con disciplina ed onore.

  Ivan SCALFAROTTO (PD), associandosi alle osservazioni della collega Boldrini, denuncia la vacuità del Governo in politica estera: l'Esecutivo, infatti, è stato incapace di esprimere una posizione chiara su questioni dirimenti, come il Migration compact o la crisi venezuelana, rimettendosi sempre alle valutazioni dell'Aula. Tale carenza, a suo avviso, è tanto più grave in quanto l'Italia è un Paese del G7 e figura tra i fondatori delle Comunità europee.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, ricorda che l'Accordo in esame ha già ricevuto il parere favorevole della Commissione difesa, che ha svolto tutti i necessari approfondimenti tecnici per i profili di sua competenza.

  Paolo FORMENTINI (Lega), associandosi alle considerazioni del collega Cabras, ricorda che, in occasione di un incontro bilaterale con il Vicepresidente del parlamento nigerino a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre del 2018, le delegazioni hanno concordato sull'opportunità di collaborare per combattere Pag. 22il fenomeno della tratta di esseri umani e le infiltrazioni terroristiche di matrice jihadista.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI, nel sottolineare che il Governo rispetta pienamente il lavoro della Commissione, precisa che il negoziato sull'Accordo in esame è stato avviato nel 2007 dall'allora Ministro della difesa Arturo Parisi, e firmato nel 2017 dall'allora Ministra della difesa Roberta Pinotti, entrambi espressione di una maggioranza politica di segno diverso rispetto all'attuale. Ritiene del tutto infondate le preoccupazioni espresse, peraltro in maniera autorevole, dai deputati dell'opposizione, dal momento che la cooperazione militare è opzionale e rispetta tutti i protocolli sulla cessione di armi previsti dalla normativa italiana che, tra l'altro, è tra le più rigorose a livello mondiale. Ricorda altresì che in Sahel è già in corso, dal 2012, una importante missione europea, denominata EUCAP Sahel Niger, che mira allo sviluppo delle capacità degli operatori della sicurezza nigerini nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata nonché a controllare e contrastare meglio la migrazione irregolare. Ribadisce che la linea politica sul Niger dell'attuale Esecutivo non si discosta da quella elaborata a suo tempo dai Governi di centro-sinistra, dal momento che si è deciso semplicemente di promuovere la ratifica di un accordo negoziato per nove anni, precedendo a tutte le necessarie verifiche preventive, anche a seguito delle visite ufficiali che sono state effettuate dal Presidente Conte e dalla Ministra Trenta. Ricordando che sia la Ministra della difesa sia il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale hanno ampiamente illustrato le proprie linee programmatiche in avvio di legislatura, comunica che entrambi sono disponibili a venire in audizione per fornire ulteriori approfondimenti. Da ultimo, precisa che il suo presunto atteggiamento irridente era in realtà un'espressione di autoironia, connessa all'incapacità di prevedere quale utilizzo possano avere gli eventuali armamenti che saranno ceduti nell'ambito dell'accordo.

  Laura BOLDRINI (LeU) prende atto che il Governo ha rifiutato di aderire al Migration Compact preferendo gestire il fenomeno migratorio ricorrendo alla fornitura di armi anziché ai metodi diplomatici.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Cappellani, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015.
C 1648 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Andrea ORSINI, relatore, ricorda che l'Accordo in esame s'inserisce nell'ambito della strategia europea per l'Asia centrale che interessa oltre al Kazakhstan, il Kirghizistan, il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan e che trova applicazione in una serie di ambiti, quali la sicurezza regionale, lo Stato di diritto, l'istruzione, il commercio e gli investimenti, l'energia e i trasporti, l'ambiente e la gestione delle risorse idriche, in una prospettiva di partnership che coinvolga le rispettive società civili.
  Sottolinea che l'Accordo in esame è il primo accordo di nuova generazione firmato con uno Stato dell'area: il Kazakhstan Pag. 23ha perseguito negli anni – quale parte della propria politica estera – un percorso di progressivo avvicinamento all'UE, incardinato dal programma presidenziale del 2008 «Path to Europe» e realizzato poi sia con la firma di alcuni memorandum d'intesa in materia di energia e trasporti, sia con l'intensificazione di contatti ad alto livello con l'UE e con i suoi Stati membri.
  Evidenzia che la nuova intesa definisce un quadro giuridico ad ampio spettro e comprende – come è prassi per gli accordi dell'UE di ultima generazione – clausole politiche sui diritti umani, sulla Corte internazionale di giustizia, sulle armi di distruzione di massa e sulla cooperazione antiterrorismo.
  Rileva che l'Accordo si basa sui princìpi dell'economia di mercato, considerati come presupposto per promuovere lo sviluppo sostenibile e la crescita economica. Osserva che la cooperazione abbraccia una vasta gamma di settori tra cui sanità, ambiente, cambiamenti climatici, energia e trasporti, tassazione, educazione, cultura, affari sociali, scienza e tecnologia, oltre ad aspetti specifici quali la cooperazione giudiziaria e la lotta contro il riciclaggio, il crimine organizzato e la corruzione.
  Segnala che con le clausole di natura commerciale, l'Accordo mira ad assicurare un clima propizio per gli affari e gli investimenti, apportando altresì consistenti benefìci economici per le imprese europee.
  Precisa che l'Accordo è composto da 9 titoli e 287 articoli, 7 allegati e un Protocollo.
  Sottolinea che il Titolo I detta, con gli articoli da 1 a 3, i princìpi generali e gli obiettivi dell'Accordo stabilendo che il rispetto dei princìpi democratici, dei diritti umani e dello Stato di diritto costituiscono elementi essenziali dell'Accordo stesso.
  Evidenzia che le Parti s'impegnano, inoltre, a favore della realizzazione dei princìpi dell'economia di mercato, quale presupposto per promuovere lo sviluppo sostenibile e la crescita economica. Osserva che è previsto che l'obiettivo dell'Accordo sia quello di istituire un partenariato e una cooperazione rafforzati tra le Parti «entro i limiti delle rispettive competenze e sulla base del loro interesse comune e del rafforzamento delle relazioni in tutti gli ambiti di applicazione». Rileva che tale cooperazione rappresenta un processo con cui le Parti «contribuiscono alla pace, alla stabilità e allo sviluppo economico, a livello regionale e internazionale».
  Segnala che il Titolo II definisce i termini del dialogo politico; cooperazione nel settore della politica estera e di sicurezza (articoli da 4 a 13): le Parti si impegnano a sviluppare un dialogo politico efficace in tutti i settori di reciproco interesse, al fine di promuovere la pace, la stabilità e la sicurezza a livello internazionale e regionale, l'osservanza del diritto internazionale, il rispetto dei diritti umani e dei princìpi dello Stato di diritto e del buon governo, nonché il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni internazionali (in particolare, l'Organizzazione delle Nazioni Unite e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
  Sottolinea che il Titolo III – Commercio e imprese (articoli da 14 a 198) – rappresenta la parte più corposa e articolata dell'Accordo, che regola lo scambio di merci (capo 1), la cooperazione doganale (capo 2), gli ostacoli tecnici agli scambi (capo 3), le questioni sanitarie e fitosanitarie (capo 4), lo scambio di merci e lo stabilimento (capo 5), i movimenti di capitali e i pagamenti (capo 6), la proprietà intellettuale (capo 7), gli appalti pubblici (capo 8), le materie prime e l'energia (capo 9), il commercio e lo sviluppo sostenibile (capo 10), la concorrenza (capo 11), le imprese di proprietà dello Stato (capo 12), la trasparenza (capo 13) e la risoluzione delle controversie (capo 14).
  Rileva che a tutt'oggi il Kazakhstan non è riconosciuto dall'UE come Paese a economia di mercato, ma come economia in transizione. Al riguardo, evidenzia che la sfida che l'Accordo rafforzato pone al Paese asiatico è quella di riuscire ad attuare, nell'ambito dell'Unione economica eurasiatica, le riforme strutturali necessarie a raggiungere, in prospettiva, i livelli Pag. 24dell'UE nell'instaurazione di un'economia di mercato. Nell'ambito di tale processo di transizione, si segnala l'adesione del Paese all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) avvenuta il 27 luglio 2015.
  Osserva che l'Accordo impegna ciascuna Parte ad accordare alle merci dell'altra il trattamento della «nazione più favorita» e il trattamento nazionale, nonché a non istituire o mantenere restrizioni quantitative all'importazione o all'esportazione, in conformità a quanto previsto, rispettivamente dall'Accordo generale sulle tariffe e il commercio (GATT).
  Evidenzia che il Titolo IV è dedicato alla cooperazione nei settori dell'economia e dello sviluppo sostenibile (articoli da 199 a 234): precisa che la parte è suddivisa in 17 capi, che coprono un'ampia gamma di tematiche, quali il dialogo economico, la gestione delle finanze pubbliche, la fiscalità, l'energia, i trasporti, l'ambiente, i cambiamenti climatici, l'industria, le piccole e medie imprese, il diritto societario, i servizi bancari e assicurativi, il turismo, l'agricoltura, le politiche sociali e la salute.
  Segnala che il Titolo V – cooperazione nel settore della libertà, della sicurezza e della giustizia (articoli da 235 a 243) riguarda la cooperazione giuridica; la protezione dei dati personali; migrazione asilo e gestione delle frontiere; la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo; il contrasto del traffico delle droghe illecite, della criminalità organizzata e transnazionale, della corruzione e della criminalità informatica.
  Sottolinea che il Titolo VI riguarda altre politiche di cooperazione (articoli da 244 a 260) e prevede 11 settori: istruzione e formazione; cultura; ricerca e innovazione; audiovisivi e media; società civile; sport; protezione civile; attività spaziali; tutela dei consumatori; cooperazione regionale; funzione pubblica.
  Osserva che il Titolo VII attiene alla cooperazione finanziaria e tecnica (articoli da 261 a 267) e specifica che al fine del conseguimento degli obiettivi dell'Accordo, il Kazakhstan può beneficiare di assistenza finanziaria da parte dell'UE sotto forma di sovvenzioni e prestiti, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti e con le istituzioni finanziarie internazionali.
  Rileva che il Titolo VIII delinea il quadro istituzionale dell'Accordo (articoli da 268 a 270), istituendo un Consiglio di cooperazione con il compito di monitorare l'attuazione dell'Accordo e con il potere di aggiornarne o modificarne gli allegati, previo consenso delle Parti. Precisa che il Consiglio è coadiuvato da un Comitato di cooperazione e da eventuali Sottocomitati settoriali creati ad hoc e che l'articolo 270 istituisce il Comitato parlamentare di cooperazione assegnando ad esso il ruolo di foro per lo scambio di opinioni ed esperienze tra deputati del Parlamento europeo e della Repubblica del Kazakhstan.
  Sottolinea che il Titolo IX riguarda infine le disposizioni generali e finali (articoli da 271 a 287).
  Ricorda che l'applicazione provvisoria della parte commerciale dell'Accordo (titolo III), che rientra nella competenza esclusiva dell'UE, a seguito dell'avvenuta ratifica da parte del Kazakhstan, ha avuto inizio il 1o maggio 2016.
  Venendo al contenuto del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, ricorda che esso si compone di 4 articoli. Sottolinea che gli articoli 1 e 2 contengono l'autorizzazione alla ratifica dei due Trattati e il relativo ordine di esecuzione. Per quanto attiene agli oneri derivanti dall'attuazione dell'Accordo, di cui all'articolo 3, segnala che essi sono pari a euro 15.280 annui.
  Conclusivamente, auspica una celere conclusione dell’iter parlamentare di autorizzazione alla ratifica di questo importante accordo di partenariato che concorrerà a consolidare il già solito quadro delle relazioni tra l'Unione europea ed il Kazakhstan e saprà efficacemente rispondere alla crescente importanza della regione ai fini della stabilità, della sicurezza e della diversificazione energetica.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

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  Laura BOLDRINI (LeU), in uno spirito di costruttivo dialogo con il Governo e la maggioranza, sottolinea che, in base al più recente rapporto di Amnesty International, i diritti umani in Kazakhstan risultano gravemente conculcati: tale rapporto denuncia infatti che i diritti dei lavoratori e l'azione dei sindacati indipendenti sono sottoposti a restrizioni illegittime; i difensori dei diritti umani subiscono detenzioni arbitrarie; numerosi detenuti sono stati vittime di torture e maltrattamenti; la libertà di espressione è sostanzialmente violata, a causa dei frequenti arresti dei giornalisti indipendenti. A fronte di questo quadro gravemente compromesso, il testo dell'Accordo in esame contiene un generico riferimento al rispetto dei diritti umani. Propone dunque di elaborare un ordine del giorno della Commissione che impegni il Governo ad attivarsi con la Commissione europea per ottenere garanzie certe, nell'attuazione dell'Accordo, sul rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali da parte delle autorità kazake.

  Andrea ORSINI (FI), ricordando che poche settimane fa la Camera ha approvato un analogo accordo di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e Cuba, dall'altra, rileva che anche il regime cubano, al pari di quello kazako, non garantisce gli standard europei in materia di democrazia e Stato di diritto. Ricorda altresì che in sede di dichiarazione di voto su quell'accordo, preannunciando il voto favorevole di Forza Italia, aveva condannato il regime autoritario di Cuba e sollecitato un maggiore impegno sul piano dei diritti umani. In analogia, pur ritenendo l'iniziativa piuttosto inconsueta, considera legittimo presentare un ordine del giorno in sede di ratifica dell'accordo in esame, nella consapevolezza, tuttavia, che gli accordi vengono stipulati con i Paesi e non con i Governi, dunque prescindendo dalle valutazioni contingenti sulla performance democratica dei partner.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, ricorda che l'accordo è stato negoziato in sede europea, e dunque dovrebbe fornire le garanzie necessarie in termini di rispetto dei diritti fondamentali.

  Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce l'opportunità di impegnare il Governo affinché eserciti una adeguata pressione sulla Commissione europea volta ad assicurare la massima attenzione, in sede di attuazione dell'accordo, al tema dei diritti umani.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione del protocollo del Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Macedonia del Nord, fatto a Bruxelles il 6 febbraio 2019.
C 1660 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI, relatore, si dichiara particolarmente orgoglioso di assolvere al ruolo di relatore sul provvedimento in esame proprio nel giorno in cui si celebra il settantesimo anniversario della sigla, avvenuta a Washington il 4 aprile 1949, del Trattato istitutivo della NATO da parte di 12 Paesi fondatori tra cui l'Italia.
  Ricorda che quel passo era stato precedentemente condiviso in modo unanime dal Consiglio dei ministri dell'11 marzo 1949, sotto la guida di Alcide De Gasperi e che il 12 marzo iniziò il dibattito a Montecitorio che sarebbe proseguito, dopo la pausa di domenica 13, con una seduta ininterrotta fino alle 16,20 del 18 marzo, quando la Camera votò la fiducia. Rileva che i tempi sono oggi radicalmente mutati e con essi l'Alleanza, che da organizzazione militare preposta alla difesa dell'Occidente Pag. 26contro i Paesi del Patto di Varsavia, è oggi divenuta un'organizzazione impegnata in sfide inerenti la tutela di pace e sicurezza e che guarda anche alla dimensione meridionale, come emerso ieri in Commissione difesa.
  Segnala che il Protocollo di adesione della Macedonia del Nord all'Alleanza atlantica è stato sottoscritto il 6 febbraio 2019 dai rappresentanti dei ventinove Stati membri della NATO presso il Quartier generale di Bruxelles.
  Sottolinea che la firma del Protocollo di accesso consente alla Macedonia di partecipare alle riunioni della NATO come osservatore, in attesa che la procedura di ratifica venga ultimata, presumibilmente nel 2020.
  Rileva che la sottoscrizione del Protocollo e l'avvio delle successive procedure di ratifica da parte dei ventinove Stati membri dell'Alleanza e del Governo di Skopje sono stati condizionati al positivo completamento, da parte macedone e greca, dei processi costituzionali interni legati alla ratifica degli Accordi di Prespa, nel contesto del cambio di denominazione dello Stato balcanico in «Repubblica di Macedonia del Nord».
  Osserva che gli accordi, sottoscritti nel giugno scorso, hanno posto fine alla trentennale disputa tra FYROM e Grecia sulla legittimità dell'uso del nome «Macedonia». Ricorda che il Parlamento macedone ha approvato il cambio del nome del paese in «Macedonia del Nord» l'11 gennaio scorso, con ottantuno voti favorevoli su centoventi aprendo la strada alla futura integrazione euro-atlantica del Paese. Nella stessa seduta, l'Assemblea ha ratificato altri tre emendamenti costituzionali, come richiesto dalla Grecia.
  Evidenzia che il 12 febbraio scorso, dopo il Parlamento ellenico, anche la Slovenia ha ratificato il Protocollo con un'ampia maggioranza parlamentare, settantadue deputati a favore e dodici contrari. Segnala che il 20 febbraio è stata la volta del parlamento della Bulgaria, mentre l'Albania ha ratificato il Protocollo il 14 febbraio all'unanimità; il 1o marzo ha ratificato il Parlamento del Montenegro e il 2 marzo quello della Croazia.
  Sottolinea che il Protocollo si limita a regolare i tempi e le modalità dell'adesione di Skopje e ricalca fedelmente la formulazione degli atti equivalenti utilizzati in occasione dei recenti allargamenti dell'Alleanza, da ultimo nel caso del Montenegro che, nel giugno 2017, ne è divenuto il ventinovesimo Stato membro.
  Rileva che l'atto si apre con un brevissimo preambolo in cui le Parti del Trattato di Washington affermano che l'adesione della Macedonia del Nord al Trattato stesso accrescerà la sicurezza dell'area euro-atlantica.
  Osserva che all'articolo I è stabilito che, dopo l'entrata in vigore del Protocollo, il Segretario generale dell'Alleanza atlantica, in nome di tutte le Parti, comunicherà al Governo della Repubblica di Macedonia del Nord un invito ad aderire al Trattato del Nord Atlantico.
  Evidenzia che l'articolo prosegue ricordando che, a norma dell'articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico, la Repubblica di Macedonia del Nord diverrà Parte dello stesso al momento del deposito del suo strumento di adesione presso il Governo degli Stati Uniti d'America.
  Segnala che l'articolo II disciplina i termini dell'entrata in vigore del Protocollo. Ricevute le necessarie notifiche da parte di tutti gli Stati parte del Trattato del Nord Atlantico, il Governo degli Stati Uniti d'America informerà gli stessi dell'avvenuta entrata in vigore del Protocollo.
  Ricorda che in questo anno d'impegno nell'Assemblea parlamentare della NATO ha potuto verificare personalmente quanto le relazioni tra l'Alleanza atlantica e i Paesi dei Balcani occidentali rivestano particolare importanza per la stabilizzazione della regione.
  Sottolinea che dal punto di vista italiano abbiamo sostenuto storicamente il ruolo della NATO – in un quadrante di elevata importanza per la sicurezza nazionale – che si inquadra nel contesto Pag. 27dell'azione del nostro Paese volta a rafforzare, a 360 gradi la «proiezione di stabilità» dell'Alleanza.
  Evidenzia che i Paesi dei Balcani occidentali, tra i quali spicca la Macedonia, hanno fatto enormi progressi dalla dissoluzione dell'ex-Jugoslavia e dai conflitti degli anni Novanta, fino a diventare in alcuni casi contributori attivi alla sicurezza internazionale, attraverso la partecipazione ad operazioni NATO ed alla coalizione globale anti-Daesh.
  Rileva che permangono tuttavia alcune criticità – legate ai processi di costruzione dello Stato e delle istituzioni, alle riforme, all'integrazione, alla lotta al crimine organizzato, alla radicalizzazione ed alla corruzione – che caratterizzano una regione in cui le tradizionali esigenze di sicurezza e nuove sfide non convenzionali si intersecano in maniera inscindibile.
  Osserva che la NATO ha adoperato numerosi strumenti per sostenere la stabilizzazione dei Balcani negli ultimi venti anni: dalle Operazioni al partenariato, dalla cooperazione pratica al dialogo politico, portando avanti una politica della «porta aperta» all'adesione – e in generale a favore dell'integrazione euro-atlantica – sostenuta dall'Italia.
  Segnala che vi è ampia convergenza tra le forze politiche del nostro Paese circa l'esigenza di sostenere la stabilizzazione, il consolidamento istituzionale, la democratizzazione, lo sviluppo economico e sociale dello Stato balcanico.
  Ritiene infatti opportuno evitare che nel Paese si rafforzi la criminalità organizzata – fenomeno di cui saremmo i primi, in ragione della contiguità geografica, a pagare le conseguenze – per farne invece uno spazio economico aperto all’export e agli investimenti italiani.
  Per questi motivi auspica una rapida conclusione dell’iter di approvazione di questo provvedimento di ratifica, che costituirà un importante segnale di apertura e di disponibilità da parte italiana nei riguardi del sistema politico macedone, alla vigilia delle consultazioni presidenziali programmate per il 21 aprile prossimo.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Paolo GRIMOLDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.50.

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