CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 aprile 2019
169.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 9.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino.
C. 622 Golinelli.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 marzo 2019.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che nella giornata di venerdì 29 marzo, alle ore 15, è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. Avverte, quindi, che sono state presentate tre proposte emendative, tutte ammissibili (vedi allegato 1).

  Roberto Paolo FERRARI (Lega), relatore, formula parere contrario sull'emendamento Pag. 66Schullian 2.1 e parere favorevole sull'emendamento De Menech 4.1, purché riformulato nel senso di prevedere il coinvolgimento dell'Associazione nazionale alpini da parte degli organi competenti per la promozione delle iniziative connesse alla Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino.
  Infine formula parere contrario sull'articolo aggiuntivo Schullian 5.01, osservando che nella proposta di legge è già previsto, all'articolo 2, il rispetto degli specifici ordinamenti degli enti locali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO formula parere conforme a quello del relatore.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che la Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  La Commissione respinge l'emendamento Schullian 2.1

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Roger DE MENECH (PD) ritiene condivisibile la proposta di riformulazione avanzata dal relatore ed evidenzia che la finalità dell'emendamento a sua prima firma è proprio quella di dare risalto al coinvolgimento dell'Associazione nazionale alpini nell'ambito delle iniziative promosse per celebrare la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino.

  La Commissione approva l'emendamento De Menech 4.1 nuova formulazione (vedi allegato 2).

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 5.

  Renzo TONDO (Misto-NcI-USEI) rivolge un invito al relatore ed al Governo affinché vogliano riflettere sull'opportunità di riconoscere la particolarità delle province autonome e delle regioni a statuto speciale e sull'esigenza di assicurare loro una maggiore flessibilità nell'ambito degli impegni organizzativi previsti dalla proposta di legge.

  Salvatore DEIDDA (FdI) ritiene che il relatore abbia già sufficientemente chiarito come la proposta di legge rispetti le prerogative di tali enti locali e abbia fornito ampie spiegazioni delle motivazioni che hanno portato a formulare un parere contrario sull'articolo aggiuntivo Schullian 5.01.
  Ricorda, quindi, che di recente si sono verificati alcuni episodi deprecabili che vanno nella direzione di accentuare i sentimenti di separatismo anziché ricercare un'unione di tutto il Paese come, ad esempio, intende fare l'iniziativa legislativa in esame riconoscendo al Corpo degli alpini i giusti meriti per l'impegno assicurato anche in tempo di pace nel soccorso alle popolazioni colpite da gravi calamità naturali.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) ribadisce il pieno rispetto delle autonomie locali da parte dell'iniziativa legislativa e sottolinea come la proposta emendativa, ove approvata, potrebbe avere l'effetto di non permettere lo svolgimento in tutto il territorio nazionale di una festività civile.
  Osserva, infine, che il provvedimento in esame, avendo rango di legge ordinaria, non potrebbe comunque porsi in contrasto con gli statuti delle regioni speciali e delle province autonome approvati con legge costituzionale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Schullian 5.01.

  Gianluca RIZZO, presidente, essendo così concluso l'esame degli emendamenti presentati, avverte che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'espressione dei prescritti pareri.
  Non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.55.

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RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 9.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00150 Corda: Sulle iniziative da assumere per l'assolvimento degli obblighi derivanti dalle attività addestrative svolte nei poligoni di tiro sardi.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00023).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviato nella seduta del 21 febbraio 2019.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO rileva che la regione Sardegna è, effettivamente, una tra le regioni italiane contraddistinte da una presenza militare nel territorio particolarmente radicata e frequente.
  Evidenzia, quindi, come le questioni che attengono a specifici rapporti con la regione Sardegna e la loro soluzione rappresentino un obiettivo al quale la Difesa ha dedicato e continua a dedicare una particolare attenzione.
  Ricorda, infatti, che con la firma del Protocollo di intesa del dicembre 2017 sono state individuate con chiarezza le misure di riequilibrio e di armonizzazione da perseguire nell'interesse dell'area e, soprattutto, delle comunità adiacenti.
  Tali esigenze sono riconducibili alla riduzione dell'estensione dei poligoni, del demanio militare e delle aree soggette a servitù militari, cioè quei territori che per quanto non adibiti a demanio, sono gravati da limitazioni alla libera fruizione. Inoltre, esse si estendono alla tutela ambientale, alla riconversione delle attività svolte nei poligoni, ad un più sostenibile impatto della presenza militare sulle prospettive di sviluppo dei territori ed al riavvio dei processi di dismissione dei beni militari in applicazione dell'articolo 14 dello Statuto sardo.
  Segnala, quindi, che proprio nell'ottica di una maggiore condivisione dei beni della Difesa in favore della collettività, lo scorso 8 gennaio, presso il Ministero della difesa, si è tenuto un incontro tra il Ministro Trenta e il Presidente della Regione Sardegna Pigliaru, nel quale – in un clima di piena e reciproca collaborazione che ha riconfermato lo stretto legame che unisce la Difesa al territorio sardo – si è data esecuzione alla cessione anticipata della spiaggia di Porto Tramatzu.
  La cessione di Porto Tramatzu rappresenta un punto d'incontro e di equilibrio tra esigenze locali e nazionali, cui si è pervenuti grazie a un modello di governance articolato in una cabina di regia a livello politico Difesa-Regione e in un tavolo tecnico con le parti interessate.
  L'aver conseguito risultati positivi in tempi brevissimi, nonostante la complessità del problema, ha suggerito la formalizzazione di questo tipo di governance attraverso un accordo integrativo Difesa-Regione – allo stato, in fase di perfezionamento – che sarà lo strumento per affrontare in modo sistemico anche gli altri punti dell'Intesa.
  Osserva, dunque, che l'Accordo integrativo costituirà un riferimento anche per le altre Regioni italiane, dove è significativa la presenza di infrastrutture e di assetti della Difesa, con l'obiettivo di integrare le diverse iniziative, per ottenere un tangibile valore aggiunto per il Paese.
  Per quanto concerne, più in particolare, gli aspetti riconducibili alla tutela della salute e alla salvaguardia dell'ambiente, fa presente che le attività addestrative all'interno dei poligoni si svolgono Pag. 68ritualmente nel pieno rispetto sia della normativa ambientale, sia delle procedure volte a garantire la sicurezza del personale che vi opera e dell'intera collettività.
  Sottolinea che, già da tempo, la Difesa ha avviato una serie di iniziative per controllare e censire con precisione tutto il materiale utilizzato presso i poligoni e che, da oltre un decennio, il Dicastero ha intrapreso anche un sistematico controllo ambientale delle aree impiegate per attività addestrative, avviando la caratterizzazione dei territori utilizzati, il monitoraggio, la messa in sicurezza e, ove ritenute necessarie, le relative bonifiche. Queste attività vengono svolte in diretto e costante coordinamento con il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, la Regione e l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna (ARPAS), mediante specifiche Conferenze dei Servizi.
  Inoltre, il 18 giugno 2015 è stato siglato un Protocollo d'intesa per la Tutela Ambientale e Attività Esercitative Militari che impegna i dicasteri della difesa e dell'ambiente ad una reciproca collaborazione per la redazione e l'implementazione dei protocolli ambientali connessi alle attività esercitative.
  Pertanto, l'Amministrazione, pur rispettosa delle esigenze addestrative della Difesa, è impegnata in un consolidamento sistemico delle attività di controllo e di tutela del territorio sardo, in piena e continua sinergia con le altre amministrazioni interessate.
  Ciò premesso, fa presente che la parte dispositiva della risoluzione che contempla l'impegno per il Governo ad adottare concrete iniziative dirette all'adempimento degli obblighi di tracciabilità dei dati relativi alle attività addestrative svolte nei poligoni e basi militari situati sul territorio sardo e all'istituzione di osservatori ambientali è già pienamente attuata dai Comandanti dei Poligoni.
  Inoltre, sottolinea come l'Esercito italiano abbia recentemente adottato specifiche procedure relative alla gestione dei rifiuti speciali derivanti dalle esercitazioni a fuoco presso i poligoni di Forza armata (tra cui quelli sardi), per una omogenea tracciabilità dei suddetti materiali.
  Per quanto attiene poi alla seconda parte del primo impegno, ricorda come la materia sia disciplinata dall'articolo 241-bis, comma 4-quinquies del decreto legislativo n. 152 del 2006, che definisce la costituzione degli osservatori ambientali come competenza esclusiva di carattere regionale. Ciononostante, il Governo esprime parere favorevole, auspicando che detti osservatori, oltre a promuovere un'ampia sinergia tra i soggetti istituzionalmente preposti alla tutela ambientale del territorio, si identifichino quale organi di tipo consultivo per la definizione delle misure tese a garantire la compatibilità delle attività addestrative con gli obiettivi di conservazione floro-faunistica.
  Segnala che anche con riguardo al secondo impegno, volto ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per garantire la tutela del diritto alla salute dei militari e dei cittadini residenti in prossimità dei poligoni, lo stesso risulta, di fatto, già accolto.
  Infatti, la tutela della salute dei militari e dei cittadini residenti in prossimità dei poligoni costituisce, da sempre, un obiettivo primario del Dicastero ed è possibile dare assicurazione ai proponenti dell'atto di indirizzo sul fatto che le attività presso i poligoni si svolgono nel rispetto delle normative vigenti in materia.
  Riferisce, inoltre, che è previsto un piano di monitoraggio permanente di tutti i poligoni dell'Esercito, i cui esiti saranno inviati ai costituendi osservatori ambientali per la definizione, congiuntamente agli organi territoriali competenti in materia di salute e ambiente, di eventuali misure specifiche atte a preservare la salute degli operatori e della cittadinanza e ridurre gli impatti sul territorio.
  Passando al terzo impegno, che è finalizzato ad adottare iniziative a garanzia del tempestivo e sistematico adempimento dell'obbligo di recupero dei residuati del munizionamento impiegato nel corso delle esercitazioni, grazie anche all'impiego di risorse messe a disposizione Pag. 69dalla Difesa, osserva che grazie all'impiego dei fondi di cui all'articolo 1, comma 1072 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 è ora possibile soddisfare, in maniera più puntuale e sistematica, l'adempimento degli obblighi di recupero dei residuati di munizionamento utilizzato nel corso delle esercitazioni e, pertanto, manifesta la disponibilità ad accogliere pienamente quest'ultimo.
  Infine, evidenzia che le Forze armate pongono in essere da sempre, al termine di ogni singola esercitazione, operazioni di recupero immediato di tali residuati, facendo periodicamente ricorso a cicli di pulizia straordinaria, impiegando le risorse finanziarie a disposizione e, laddove possibile, impiegando in maniera congiunta mezzi e personale militare.

  Emanuela CORDA (M5S) considera rassicuranti le parole del rappresentante del Governo ed auspica che possa esserci un seguito favorevole rispetto agli impegni considerati ricevibili.
  Propone, quindi, una riformulazione dell'atto di indirizzo finalizzata ad espungere il secondo impegno, in quanto già accolto, a modificare il primo impegno alla luce delle considerazione illustrate dal rappresentante del Governo, mantenendo invece invariato il terzo impegno.
  Evidenzia quindi come il tema del peso delle servitù militari nella regione Sardegna abbia a lungo risentito delle difficoltà legate all'esigenza di far rispettare accordi che prevedono il coinvolgimento di molteplici soggetti istituzionali e manifesta apprezzamento per la disponibilità del dicastero della Difesa nell'affrontare la problematica con spirito costruttivo.
  Sottolinea come in Sardegna siano presenti tre dei più importanti poligoni militari d'Europa e come l'isola sopporti oltre il 60 per cento del peso delle servitù militari a livello nazionale.
  Auspica, pertanto, che i lavori di bonifica previsti dalla risoluzione possano essere svolti con serietà e in tempi rapidi.

  Salvatore DEIDDA (FdI) osserva come dall'intervento del rappresentante del Governo emerga che la Sardegna non è affatto una terra deturpata dallo svolgimento delle esercitazioni militari.
  Sui poligoni, che sono di proprietà della Difesa e non servitù militari, c’è un'attenzione particolare da parte del dicastero che svolge controlli rigorosi ed effettua le necessarie bonifiche per salvaguardare la tutela dell'ambiente.
  Sottolinea come spesso sia stata dipinta un'immagine distorta dell'isola che ha danneggiato le attività economiche e il turismo ed auspica, dunque, che a seguito del dibattito possa essere diramato un messaggio forte e chiaro sulle condizioni ottimali dello stato dell'ambiente in Sardegna.
  Conclude segnalando che la Difesa ha sempre provveduto ad effettuare i necessari interventi di bonifica senza mai omettere i propri doveri e con assoluto rispetto del territorio.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) constata come la Difesa abbia già messo in campo tutte le necessarie iniziative per garantire la tutela dell'ambiente e della salute nelle aree ove si svolgono esercitazioni delle nostre Forze armate e osserva che, in alcuni casi, si evidenziano addirittura livelli di inquinamento inferiori a quelli registrati nelle zone non soggette a vincoli e servitù militari.
  Fa presente, inoltre, che la presenza militare in Sardegna ha rappresentato un'occasione per risollevare l'economia di aree depresse e ha consentito di salvaguardare dalla speculazione edilizia aree paesaggistiche uniche in Europa.

  Emanuela CORDA (M5S) rintraccia fondamenti di verità nelle osservazioni svolte dai colleghi, ma sottolinea come, nonostante l'impegno profuso dal Governo, il lavoro da fare sia ancora molto e i problemi non siano stati tutti risolti.
  Rammenta, infatti, come il poligono di Salto di Quirra sia stato in passato teatro di esercitazioni sperimentali, svolte anche Pag. 70a livello internazionale, e per tale ragione ritiene importante mantenere alta l'attenzione sul tema.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO esprime parere favorevole sul testo riformulato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo, come riformulata (vedi allegato 3).

7-00160 Del Monaco: Sull'attuazione del protocollo sanitario unico e certificazione sanitaria unica.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00024).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviato nella seduta del 19 marzo 2019.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO osserva come il Protocollo Sanitario Unico e la Certificazione Sanitaria Unica siano finalizzati alla semplificazione e all'omogeneizzazione interforze, sia in relazione alla documentazione che i candidati devono esibire per la partecipazione ai concorsi nell'Esercito, nella Marina e nell'Aeronautica, sia riguardo alla certificazione di idoneità sanitaria per l'arruolamento, che avrà validità annuale.
  Sottolinea, quindi, che stanti le finalità del provvedimento, strumentali al contenimento dei costi a carico dei candidati e della Difesa, nonché alla standardizzazione e semplificazione delle procedure concorsuali, la sua estensione ai concorsi di tutte le categorie di personale, è stata già condivisa in ambito interforze.
  In tale ottica, il Ministero ha applicato, per l'anno in corso, con carattere sperimentale, il Protocollo e la Certificazione in questione a tutti i bandi emanati per il reclutamento dei volontari in ferma prefissata di un anno delle Forze armate. Pertanto, al termine della opportuna fase di sperimentazione limitata ai citati reclutamenti, qualora gli esiti ne siano favorevoli, il Protocollo e la Certificazione in questione saranno estesi a tutti i concorsi nelle Forze armate.
  L'auspicabile estensione del provvedimento anche all'Arma dei carabinieri – sinora non coinvolti nei gruppi di lavoro all'uopo istituiti, in quanto indirizzati esclusivamente al reclutamento del VFP1 – necessita di specifico approfondimento tecnico, al fine di valutare la rispondenza delle procedure attualmente in essere per le Forze armate con le esigenze specifiche dei Carabinieri. Infatti, la peculiarità connessa con la qualifica di agente di pubblica sicurezza comporta, al momento, una differente valutazione della idoneità psico-fisica.
  Alla luce delle considerazioni fatte in premessa, ritiene che l'estensione a tutti i concorsi delle Forze armate rappresenterà, previa positiva valutazione dell'efficacia del provvedimento, che si avrà all'esito delle citate procedure concorsuali in atto, la naturale evoluzione del progetto inerente all'introduzione del Protocollo Sanitario Unico e della Certificazione Sanitaria Unica. Per quanto attiene in particolare all'Arma dei carabinieri, all'esito dell'approfondimento tecnico poc'anzi richiamato – e attualmente ancora in itinere – si potranno fornire elementi in merito all'applicabilità della procedura sanitaria in parola anche all'Arma.
  Conclude manifestando la disponibilità del Governo ad accogliere una riformulazione dell'atto di indirizzo che vada nella direzione indicata.

  Antonio DEL MONACO (M5S) propone di riformulare la parte dispositiva della sua risoluzione impegnando il Governo a valutare l'opportunità di adottare iniziative per introdurre, all'esito della fase sperimentale in atto, e qualora favorevole, i sopra indicati Protocollo Sanitario Unico e Certificazione Sanitaria Unica, di validità annuale, anche in tutti gli altri concorsi per l'accesso ad Esercito, Marina e Aeronautica, in maniera paritetica in base ai diversi profili da Pag. 71selezionare (VFP, sottufficiali e ufficiali), promuovendone l'estensione all'Arma dei Carabinieri una volta accertatane la compatibilità con i peculiari parametri di valutazione interni all'Arma, in ragione della particolare qualifica che i candidati, qualora idonei alle procedure selettive, andrebbero a ricoprire.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO esprime parere favorevole sul testo riformulato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo, come riformulata (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 10.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.

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