CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 marzo 2019
165.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
Pag. 11

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza del presidente della XI Commissione Andrea GIACCONE. — Interviene il Sottosegretario di Stato per la pubblica amministrazione Mattia Fantinati.

  La seduta comincia alle 9.10.

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato, e C. 781 Ravetto.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 marzo 2019.

  Andrea GIACCONE, presidente, informa che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso la trasmissione mediante gli impianti audiovisivi di ripresa a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.
  Ricorda che nella seduta di ieri, martedì 26 marzo, l'esame delle proposte emendative si è interrotto dopo l'approvazione dell'emendamento 1.31 Sisto. L'esame riprenderà quindi dall'emendamento 1.32 Cecconi, su cui i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) fa presente che il provvedimento, fatta eccezione per la parte relativa alle assunzioni di personale nell'ambito della pubblica amministrazione, che giudica importante, reca disposizioni lacunose, soprattutto laddove disciplinano il Nucleo della concretezza, Pag. 12sulle quali esprime, pertanto, forti perplessità. Giudica altresì un errore strategico, da parte della maggioranza, non consentire correttivi che consentirebbero, a suo avviso, di porre rimedio alle tante problematiche, da cui ritiene sia afflitta la pubblica amministrazione.
  Illustra, quindi, nel dettaglio, il suo emendamento 1.32, facendo notare che esso mira a rendere più trasparenti le relazioni svolte dal Nucleo della concretezza, favorendone la conoscenza da parte dei cittadini, che ritiene assurdo restino esclusi dai procedimenti che fanno capo al Nucleo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cecconi 1.32.

  Antonio VISCOMI (PD) illustra il suo emendamento 1.33, rilevando l'opportunità di distinguere tra responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare, che ritiene abbiano presupposti e procedure differenti, coinvolgendo peraltro diversi attori. Dopo aver rilevato che su tale materia esiste una giurisprudenza consolidata, osserva che, in un caso, la responsabilità richiama la violazione di direttive connesse al raggiungimento di risultati da parte del dirigente, nell'altro, vengono in rilievo gli obblighi del dipendente connessi al rapporto di lavoro. Chiede, pertanto, ai relatori di valutare l'accantonamento di tale proposta emendativa.
  Rileva, dunque, come il suo emendamento, al fine di fare chiarezza, intenda sopprimere il riferimento alla responsabilità disciplinare, che giudica incongruo rispetto a quanto previsto nel testo in esame.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) fa notare come la disposizione del disegno di legge in esame, che l'emendamento Viscomi 1.33 sia volto a modificare, presenta un carattere volutamente generico, nella prospettiva di ampliare l'intervento e valutare il dirigente anche sotto il profilo disciplinare, assicurando un corretto svolgimento della funzione pubblica.

  Antonio VISCOMI (PD), intervenendo per una precisazione, ribadisce la necessità di distinguere le due ipotesi di responsabilità, in armonia con gli indirizzi della giurisprudenza della Corte di Cassazione.

  Debora SERRACCHIANI (PD) si associa alla richiesta di accantonare l'emendamento Viscomi 1.33, facendo notare che non può essere ignorata l'esistenza di una giurisprudenza consolidata su tale punto, che imporrebbe di distinguere i due tipi di responsabilità, considerati i compiti e i presupposti contemplati nel testo in esame. Fa notare che la maggioranza, proseguendo in una tendenza già emersa con riguardo a provvedimenti precedenti, insiste nell'introdurre norme irrazionali, che produrranno un incremento del contenzioso.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Viscomi 1.33.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) interviene per illustrare il suo emendamento 1.34. Al riguardo, pur comprendendo l'esigenza di tutelare l'autonomia organizzativa degli enti territoriali, ritiene assurdo che le segnalazioni del Nucleo della concretezza relative a tali amministrazioni non siano inserite nell'elenco pubblico previsto dal provvedimento, a discapito della trasparenza complessiva del sistema.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cecconi 1.34.

  Paolo ZANGRILLO (FI) illustra l'emendamento Polverini 1.35, di cui è cofirmatario, su cui i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso parere favorevole, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Polverini 1.35 (vedi allegato).

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  Maria PALLINI (M5S) ritira l'emendamento Amitrano 1.36, di cui è cofirmataria.

  Romina MURA (PD) illustra il suo emendamento 1.37, il quale è volto a fare chiarezza in ordine alle procedure relative al Nucleo della concretezza, a garanzia dell'autonomia gestionale degli enti locali e dell'efficienza della pubblica amministrazione, nel segno di una leale collaborazione tra Stato e regioni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mura 1.37.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE), illustrando l'emendamento a sua firma 1.38, rileva come esso sia volto ad introdurre un controllo successivo sull'attuazione da parte delle amministrazioni delle misure correttive indicate dal Nucleo della concretezza, non ritenendo sufficiente la mera comunicazione al Nucleo dell'avvenuta attuazione delle misure stesse.

  Pasquale CANNATELLI (FI) si associa alle considerazioni del deputato Cecconi, rilevando come la mancata previsione di un controllo successivo comprometta l'efficacia della norma.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cecconi 1.38.

  Antonio VISCOMI (PD), illustrando l'emendamento a sua firma 1.39, sottolinea come esso sia volto a porre rimedio all'incerta regolamentazione dei rapporti istituzionali prevista dal provvedimento in esame. Si sofferma, in particolare, sul ruolo dei prefetti, rilevando come essi fino a qualche anno fa fossero considerati dalla Lega un ostacolo all'autonomia degli enti locali, mentre ora a tale figura vengono attribuite, anche in materia di sicurezza, funzioni di notevole rilievo che incidono sulle competenze degli enti locali stessi. In particolare, ritiene debba essere chiarito che le segnalazioni dei prefetti al Nucleo della concretezza non debbono riguardare irregolarità dell'azione amministrativa, ma essere circoscritte all'attività organizzativa e gestionale di diritto privato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Viscomi 1.39.

  Emanuele PRISCO (FdI), intervenendo sull'emendamento a sua firma 1.40, svolge considerazioni riferibili anche alle successive proposte emendative a sua firma 1.41 e 1.42, tutte volte a incrementare il numero delle unità di personale assegnate al Nucleo della concretezza, ritenendo che l'organico di 53 unità previsto dal provvedimento in esame sia estremamente esiguo, in considerazione dei compiti di notevole rilievo ed ampiezza attribuiti al Nucleo. Rileva come, in mancanza di un significativo incremento di tale organico, l'istituzione del Nucleo della concretezza rischi di non avere effetti pratici e di tradursi in una mera norma-manifesto.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Prisco 1.40 e 1.41.

  Carmela BUCALO (FdI), intervenendo sull'emendamento Prisco 1.42, di cui è cofirmataria, si associa alle considerazioni svolte dal deputato Prisco, sottolineando, in particolare, come la proposta emendativa in esame preveda l'incremento dell'organico del Nucleo della concretezza da 53 a 103 unità.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prisco 1.42.

  Paolo ZANGRILLO (FI), intervenendo sull'emendamento Sisto 1.43, di cui è cofirmatario, ribadisce preliminarmente la propria contrarietà all'istituzione del Nucleo della concretezza, rinviando al riguardo alle considerazioni da lui svolte nella seduta del 26 marzo 2019. Preso tuttavia atto della reiezione degli emendamenti soppressivi dell'articolo 1, che prevede l'istituzione del Nucleo, sottolinea Pag. 14come la proposta emendativa in questione intervenga sulle modalità di reclutamento del personale assegnato al Nucleo stesso, prevedendo che il reclutamento avvenga esclusivamente mediante concorso pubblico per titoli ed esami. Ritiene, infatti, che il meccanismo di reclutamento previsto dal provvedimento in esame, che prevede il concorso pubblico soltanto per 30 unità, mentre le restanti 23 vengono individuate tra il personale delle pubbliche amministrazioni, sia inidoneo a garantire l'assegnazione alla struttura di personale dotato delle competenze necessarie in relazione ai compiti ai quali il Nucleo della concretezza è chiamato a fare fronte.

  Antonio VISCOMI (PD) chiede ai relatori un chiarimento circa la previsione, contenuta all'articolo 1, comma 1, capoverso articolo 60-quater, del provvedimento in esame, in cui si fa riferimento all'inquadramento del personale assunto per concorso nelle categorie A e B. Ritiene, infatti, che sarebbe stato più opportuno fare riferimento alle aree funzionali, e chiede, in particolare, se il riferimento alla categoria A, in cui si prevede vengano inquadrate 20 unità, debba intendersi all'area funzionale relativa al personale ausiliario, ritenendo in tal caso singolare che ben 20 unità su 53 siano destinate allo svolgimento di compiti ausiliari.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Sisto 1.43, Polverini 1.44 e Fatuzzo 1.45.

  Debora SERRACCHIANI (PD) chiede chiarimenti sulla ratio dell'emendamento 1.46 dei relatori.

  Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, chiarisce come l'emendamento 1.46 rivesta carattere strettamente tecnico, essendo volto ad aggiornare le previsioni relative alla copertura finanziaria.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 1.46 dei relatori (vedi allegato) e, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Viscomi 1.47 e Frassinetti 1.48.

  Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sull'emendamento Lacarra 1.49, di cui è cofirmatario, invita il Governo e la maggioranza a una riflessione sulla necessità di semplificare il sistema dei controlli sulle amministrazioni territoriali. Osserva, in particolare, come spesso i controlli non avvengano in tempo reale, ma a distanza di anni, e abbiano ad oggetto interpretazioni di norme di legge e di contratti collettivi che erano considerate corrette all'epoca dell'adozione degli atti soggetti a controllo ma che sono considerate non più corrette al momento del controllo, con conseguenze rilevanti sia sotto il profilo della necessità di restituire risorse economiche, sia, soprattutto, laddove si tratti di decisioni che incidono sullo stato giuridico del personale.
  Sottolinea quindi come l'emendamento 1.49 sia volto a razionalizzare, attraverso il conferimento di una delega al Governo, il sistema dei controlli sugli enti locali, caratterizzato attualmente da modalità non ordinate e spesso vessatorie, ponendo, in particolare, rimedio alla proliferazione delle autorità di controllo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Lacarra 1.49.

  Andrea GIACCONE, presidente, intervenendo sull'ordine dei lavori, avverte, prima che le Commissioni passino all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2, che i lavori delle Commissioni potrebbero proseguire, indicativamente, fino alle 12,30 – con una breve sospensione intorno alle 10,45, in coincidenza con la seduta delle Commissioni riunite I e IV – in considerazione del fatto che, in Assemblea, non sono previste votazioni nel corso della seduta antimeridiana.

  Debora SERRACCHIANI (PD) ritiene che, considerata la delicatezza e la rilevanza Pag. 15del tema trattato in Assemblea nel corso della mattinata odierna, in cui è prevista la discussione generale sul disegno di legge C. 1455, recante disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, sarebbe opportuno sospendere i lavori delle Commissioni, al fine di consentire a tutti i deputati interessati di prendere parte ai lavori dell'Aula.

  Andrea GIACCONE, presidente, pur concordando con la collega Serracchiani sull'importanza del disegno di legge all'esame dell'Assemblea, osserva, tuttavia, come, non essendo previste votazioni, sia rimessa alle Commissioni riunite la valutazione sull'opportunità di proseguire o meno i loro lavori nel corso della mattina.

  Debora SERRACCHIANI (PD) ribadisce formalmente, perché rimanga agli atti, la richiesta del suo gruppo di sospendere i lavori delle Commissioni riunite, per permettere ai deputati di partecipare alla seduta dell'Assemblea dedicata alla discussione sulle linee generali del disegno di legge C. 1455, anche per evitare eventuali speculazioni mediatiche sull'assenza in Aula dei deputati del gruppo Partito Democratico.

  Paolo ZANGRILLO (FI), condividendo le osservazioni della deputata Serracchiani sulla delicatezza del tema in discussione in Assemblea, ritiene opportuno che le Presidenze delle Commissioni riunite prendano in considerazione la sua proposta di sospensione dei lavori.

  Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del collega Silvestri, relatore per la I Commissione, propone di rinviare la decisione alle 10,45, quando la seduta delle Commissioni riunite dovrà essere sospesa per gli impegni della I Commissione.

  Emanuele PRISCO (FdI) dichiara di condividere la proposta del relatore Caparvi.

  Andrea GIACCONE, presidente, accogliendo la proposta del relatore Caparvi, avverte che le Commissioni adesso passeranno all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Debora SERRACCHIANI (PD), intervenendo sul suo emendamento 2.1, volto alla soppressione dell'articolo 2, osserva che le misure da questo recate non appaiono in grado di raggiungere l'obiettivo di un efficace contrasto dell'assenteismo nella pubblica amministrazione. Infatti, tale articolo interviene solo sulla patologia di un fenomeno, certo innegabile, ma sicuramente circoscritto, e lo fa con misure generiche, criticate da quasi tutti i soggetti ascoltati in audizione dalle Commissioni riunite.

  Paolo ZANGRILLO (FI), intervenendo sull'emendamento Serracchiani 2.1 e ricordando che il gruppo Forza Italia ha presentato proposte emendative volte al miglioramento dell'articolo 2, ritiene che il problema dell'assenteismo nella pubblica amministrazione debba essere affrontato con un approccio globale e, soprattutto, concentrandosi non tanto sull'assenza dal posto di lavoro di pochi cosiddetti «furbetti», quanto, piuttosto, sulla insufficiente motivazione dei pubblici dipendenti, che si riflette negativamente sulla produttività. Pertanto, pur giudicando positivamente l'introduzione di nuovi sistemi di rilevamento delle presenze, tema sul quale il suo gruppo ha presentato una proposta di legge specifica, ritiene necessario affrontare il problema della scarsa produttività, dotando la pubblica amministrazione di nuovi strumenti di gestione dell'azione amministrativa e del personale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Serracchiani 2.1.

  Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sull'emendamento Serracchiani 2.2, di cui è cofirmatario, interamente sostitutivo dell'articolo 2, si unisce alle osservazioni dei colleghi che lo hanno preceduto, ritenendo demagogica la lettura generalmente fatta Pag. 16del fenomeno dell'assenteismo. Rileva, inoltre, che i reiterati interventi in materia da parte dei Ministri che si sono succeduti dovrebbero fare riflettere sull'inopportunità di insistere nell'adozione di simili misure, privilegiando, piuttosto, un approccio incentrato sulla motivazione dei dipendenti pubblici e sulla valorizzazione delle loro competenze.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Serracchiani 2.2.

  Romina MURA (PD), intervenendo sull'emendamento Gribaudo 2.3, di cui è cofirmataria, stigmatizza l'eco mediatica attribuita al fenomeno dell'assenteismo, che amplifica l'entità di un problema che interessa solo una piccola percentuale dei dipendenti pubblici. Concorda, quindi, con la necessità di lavorare sulla formazione e sulla motivazione di tali lavoratori e sottolinea l'importanza di intervenire con misure adeguate, anche finanziarie, nel settore della scuola, considerato il delicato ruolo svolto dagli insegnanti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Gribaudo 2.3.

  Carmela BUCALO (FdI), intervenendo sul suo emendamento 2.4, ritiene necessario escludere dall'applicazione delle disposizioni recate dall'articolo 2 il personale docente e quello del comparto della ricerca. Con riferimento, in particolare, agli insegnanti, osserva che già a legislazione vigente sono previsti strumenti, come, ad esempio, il registro elettronico, che certificano con immediatezza la loro presenza sul posto di lavoro.

  Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, fa presente che il disegno di legge tiene conto della peculiarità del settore della scuola, rinviando la relativa disciplina attuativa a un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e di quello della ricerca, richiamando, in proposito, la riserva fatta dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 165 del 2001.

  Carmela BUCALO (FdI), intervenendo per una precisazione, osserva che il suo emendamento 2.4 ha proprio la finalità di individuare le linee di indirizzo che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dovrà seguire.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bucalo 2.4.

  Marco LACARRA (PD), intervenendo sul suo emendamento 2.6, volto a escludere dall'applicazione dei controlli biometrici introdotti dall'articolo 2 il personale della polizia locale, ribadisce la contrarietà di principio del gruppo del PD verso una visione culturale che dipinge il personale pubblico come assenteista e fannullone. Considera invece necessario mettere i dipendenti pubblici in condizione di lavorare al meglio, piuttosto che ricorrere esclusivamente a misure repressive, che, oltretutto, non risultano efficaci.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Lacarra 2.6.

  Carmela BUCALO (FdI), intervenendo sul suo emendamento 2.7, dichiara di ritenere preferibile che l'introduzione di strumenti di controllo biometrici rientri nella facoltà delle singole pubbliche amministrazioni, e sempre in accordo con le organizzazioni sindacali di categoria, in considerazione del fatto che l'assenteismo è un fenomeno marginale e circoscritto ad alcuni settori della pubblica amministrazione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Bucalo 2.7 e Rampelli 2.8 e 2.9.

  Carla CANTONE (PD), intervenendo sul suo emendamento 2.10, dichiara di ritenere necessario coinvolgere, nella procedura di introduzione dei sistemi di controllo delle presenze, anche le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Tali soggetti, infatti, potrebbero dare un contributo positivo nell'organizzazione del lavoro, limitando il fenomeno dell'assenteismo.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Carla Cantone 2.10.

  Antonio VISCOMI (PD), nel dichiarare di sottoscrivere l'emendamento Epifani 2.12, osserva come esso miri a garantire il rispetto della normativa europea in materia tutela della privacy, in conformità, dunque, ai principi di proporzionalità, non eccedenza e gradualità dei relativi trattamenti dei dati. Nel rilevare come l'esigenza di rispettare tali principi sia stata ribadita anche dal Garante per la protezione dei dati personali, ascoltato in audizione dalle Commissioni riunite, fa notare che il testo in esame, prevedendo peraltro contestualmente sia la videosorveglianza sia la verifica dei dati biometrici, appare in violazione, di tale normativa europea. Raccomanda dunque l'approvazione dell'emendamento Epifani 2.12.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Epifani 2.12.

  Andrea GIACCONE, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Epifani 2.13: s'intende che vi abbiano rinunciato.
  Sospende quindi brevemente la seduta, al fine di consentire una interlocuzione informale tra i gruppi in vista della definizione delle più opportune modalità di prosecuzione dell'esame.

  La seduta, sospesa alle 10.35, è ripresa alle 10.40.

  Andrea GIACCONE, presidente, a seguito di un confronto informale tra i gruppi, avverte che si è convenuto di interrompere ora i lavori per consentire alla I Commissione di svolgere il successivo punto previsto al suo ordine del giorno, convenendosi altresì di riprendere l'esame del provvedimento alle ore 15.30.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già prevista per le ore 15.30 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 10.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA. — Interviene il Sottosegretario di Stato per la pubblica amministrazione Mattia Fantinati.

  La seduta comincia alle 15.40.

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato, e C. 781 Ravetto.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, segnala innanzitutto che la Conferenza dei Presidenti di gruppo, nella riunione odierna, ha inserito la discussione del provvedimento in Assemblea a partire dalla seduta di lunedì 1o aprile prossimo.
  Informa quindi che l'esame riprenderà dall'emendamento Cecconi 2.15, su cui i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE), intervenendo sul suo emendamento 2.15, volto a prevedere l'alternatività tra i due sistemi di accertamento della presenza in servizio, ovvero la videosorveglianza e le verifiche biometriche, osserva che la sua approvazione consentirebbe di prevenire l'insorgere di un contenzioso che vedrebbe sicuramente soccombente il legislatore statale. L'adozione di ambedue i sistemi di accertamento, infatti, è contraria ai principi dell'ordinamento europeo e l'evidente sproporzione rispetto agli obiettivi è stata messa in luce da numerosi soggetti ascoltati in audizione e, in particolare, dal Pag. 18Garante per la protezione dei dati personali.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cecconi 2.15.

  Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sull'emendamento Lacarra 2.16, identico all'emendamento Zangrillo 2.17, di cui è cofirmatario, dichiara di concordare con il deputato Cecconi sulla necessità di evitare il ricorso contestuale ad ambedue i sistemi di accertamento della presenza in servizio, al fine di assicurare il rispetto del principio di proporzionalità previsto nell'ordinamento europeo.

  Paolo ZANGRILLO (FI), intervenendo sul suo emendamento 2.17, ritiene il ricorso contestuale ai due sistemi di accertamento della presenza in servizio eccessivo e, ribadendo quanto detto nella precedente seduta, sproporzionato rispetto all'obiettivo di contrastare un fenomeno tutto sommato marginale. Pertanto, a suo giudizio, i 60 milioni di euro destinati all'adeguamento delle pubbliche amministrazioni ai nuovi sistemi di rilevazione potrebbero essere meglio impiegati per la formazione e la motivazione del personale, senza trasformare i posti di lavoro in una sorta di prigioni, nelle quali i dipendenti si sentono reclusi e non, come dovrebbe essere, investiti dell'importante compito di erogare servizi ai cittadini.

  Carlo FATUZZO (FI), intervenendo sull'emendamento Zangrillo 2.17, di cui è cofirmatario, rileva che il Governo applica due pesi e due misure quando, in relazione ad asili nido e case di riposo, ritiene eccessivo l'obbligo generalizzato di introdurre sistemi di videosorveglianza mentre, invece, in relazione all'accertamento della presenza in servizio dei dipendenti pubblici, ha previsto addirittura il ricorso obbligatorio sia a sistemi di verifica biometrica, sia a sistemi di videosorveglianza. Inoltre, l'importanza annessa all'introduzione di tali sistemi dimostra che il Governo ha perso di vista l'importanza e la difficoltà del lavoro dei dipendenti pubblici, che certo non saranno aiutati dalle previsioni del disegno di legge in esame.

  Laura RAVETTO (FI), intervenendo anche in qualità di firmataria della proposta di legge C. 781, recante «Disposizioni per la rilevazione della presenza in servizio dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche mediante sistemi di identificazione biometrica», ed essendo quindi convinta della necessità di un intervento normativo in materia, condivide lo spirito dell'emendamento Zangrillo 2.17, in quanto condivide l'esigenza di non criminalizzare la categoria dei pubblici dipendenti. Tiene a precisare, infatti, che la sua proposta di legge propone una soluzione più equilibrata, di maggior tutela per coloro che fanno regolarmente il proprio lavoro, e meno invasiva rispetto alle previsioni proposte per asili e luoghi di cura.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Lacarra 2.16 e Zangrillo 2.17.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19.35 alle 19.45.

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