CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 febbraio 2019
146.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 51

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 21 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 9.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2019, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 70.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Giorgia LATINI (Lega), relatrice, premette che lo schema di decreto in esame reca il riparto dei contributi da erogare in favore degli enti culturali individuati dalla legge n. 448 del 2001 per il 2019. Specifica che si tratta dei contributi allocati sul Pag. 52capitolo 3670 dello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali. La legge n. 448 ha disposto, a fini di contenimento e razionalizzazione degli stanziamenti dello Stato in favore di una serie di soggetti beneficiari di finanziamenti, che gli importi fossero iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato e che il riparto fosse effettuato annualmente, entro il 31 gennaio, con decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari. La stessa legge n. 448 ha stabilito inoltre che la dotazione finanziaria fosse quantificata annualmente dalla legge di stabilità; alla funzione assolve ora la seconda sezione della legge di bilancio.
  Ricorda che disposizioni analoghe erano già state previste dalla legge n. 549 del 1995. I finanziamenti già accorpati in attuazione della legge n. 549 sono quindi divenuti una delle voci del riparto di cui alla legge n. 448 e quindi una delle voci del riparto oggetto dello schema di decreto in esame. Sottolinea che il riparto di cui si discute è il primo di questo tipo a essere esaminato nella XVIII legislatura. Il precedente riparto, relativo all'anno 2018, è stato oggetto di esame, da parte della VII Commissione, sul finire della XVII legislatura (si trattava dell'atto del Governo n. 508). Su quell'atto sia la VII Commissione della Camera dei deputati che l'omologa Commissione del Senato espressero parere favorevole. La legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018) e il conseguente decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 31 dicembre 2018 – avente ad oggetto la ripartizione in capitoli delle unità di voto parlamentare relative al bilancio 2019 – hanno assegnato, come monte risorse per i contributi ad enti di interesse culturale per il 2019, 15.062.991. L'importo è maggiore – di euro 245.158, pari percentualmente circa all'1,65 per cento – rispetto all'importo di euro 14.817.833 ripartito nel 2018.
  Passando più in dettaglio allo schema di decreto in esame, riferisce che l'articolo 1 reca l'indicazione dell'importo complessivo da ripartire per l'anno 2019 – pari, come già detto, a euro 15.062.991 – precisando che lo stesso è distinto in due quote, rispettivamente di 10.549.753,10 euro (destinata agli enti indicati come destinatari di finanziamento dalla legge n. 549 del 1995) e di 4.513.237,90 euro (destinata agli ulteriori enti di cui alla Tabella allegata alla legge n. 448 del 2001). L'articolo 2 reca a sua volta la sottoripartizione della quota parte di 10.549.753,10 euro assegnata agli enti della legge n. 549 del 1995, che ora costituisce la prima voce dell'elenco di beneficiari di cui alla legge n. 448 del 2001.
  La relazione illustrativa fa presente che il gruppo di contributi di cui all'articolo 2 include tre finanziamenti da attribuire a seguito di selezione basata su bando e conseguente valutazione e cinque finanziamenti ad importanti istituzioni culturali. I tre finanziamenti da attribuire con bando includono contributi per convegni culturali, pubblicazioni ed edizioni nazionali istituite anteriormente alla legge n. 420 del 1997; premi e sovvenzioni per scrittori, editori, librai, grafici, traduttori del libro italiano in lingua straniera, associazioni culturali; funzionamento di biblioteche non statali, con esclusione di quelle di competenza regionale. Con riguardo al gruppo delle cinque importanti istituzioni culturali, si tratta della Fondazione Festival dei due mondi di Spoleto, del Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, della Fondazione «La Biennale» di Venezia, della Fondazione «La Triennale» di Milano e della Fondazione «La Quadriennale» di Roma. L'articolo 3 reca la ripartizione dell'ulteriore quota parte, di euro 4.513.237,90, destinata agli altri enti inseriti nella lista allegata alla legge n. 448 del 2001.
  La relazione del Governo che accompagna l'atto in esame specifica che si tratta di contributi a dodici istituzioni culturali e di un finanziamento – quello destinato agli archivi privati di notevole interesse storico – da attribuire a seguito di bando e di conseguente valutazione. Le dodici istituzioni culturali sono le seguenti: Ufficio internazionale concernente l'Unione di Berna per la protezione delle opere letterarie Pag. 53e artistiche; l'Associazione Italia nostra; il Fondo ambiente italiano; il Reggio Parma Festival; la Fondazione Festival pucciniano; l'Associazione Centro europeo di Toscolano; il Rossini Opera Festival di Pesaro; l'Associazione Ferrara Musica; la Fondazione Ravenna Manifestazioni; la Fondazione Scuola di musica di Fiesole; l'Istituto universitario di architettura di Venezia per la formazione specialistica nel campo della produzione teatrale; il Museo nazionale del cinema «Fondazione Maria Adriana Prolo» per il funzionamento, la gestione e lo sviluppo del Museo stesso. Fa presente quindi che la relazione del Governo evidenzia che la mancanza di indicazioni dei destinatari per alcune voci è dovuta al fatto che le relative procedure concorsuali sono appena iniziate.
  Osserva che, essendo stati trasmessi, come Allegato 2 allo schema di decreto, i piani relativi all'esercizio finanziario 2018, possono essere desunti i beneficiari del 2018 relativamente alle voci messe a bando (si tratta dei contributi alle biblioteche non statali, di un piano convegni e di un piano pubblicazioni, tutti riferiti al 2018).

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 21 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 10.

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.
C. 478 Piccoli Nardelli.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1410 Belotti).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 12 febbraio 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 1410 Belotti. Fa presente che la proposta C. 1410 – pur avendo una finalità specifica diversa da quella della proposta C. 478, in quanto si prefigge, più che di promuovere la lettura, di aiutare le piccole librerie e gli editori indipendenti, così da favorire un'offerta culturale plurima – interviene sulla stessa materia dell'articolo 8 della proposta Piccoli Nardelli, vale a dire in materia di sconti sul prezzo dei libri e di vigilanza sul rispetto della normativa sugli sconti. Per questo motivo, propone di abbinare la proposta di legge C. 1410 alla proposta già in esame, precisando di aver acquisito, su tale proposta, il consenso della deputata Piccoli Nardelli e del gruppo del Partito democratico.

  La Commissione concorda.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, riferendo in merito alla proposta di legge C. 1410, premette che essa è composta di un solo articolo, recante misure sul prezzo dei libri, pensate a sostegno delle piccole librerie e in favore degli editori indipendenti. Secondo la relazione che accompagna il provvedimento, tali misure si rendono necessarie per tutelare le piccole realtà territoriali dalla concorrenza delle grandi catene di distribuzione dei libri e delle vendite on line che possono praticare sconti notevoli sul prezzo di vendita. In particolare, la proposta C. 1410 modifica l'articolo 2 della legge 27 luglio 2011, n. 128, in materia di disciplina del prezzo dei libri, prevedendo un limite massimo di sconto del 5 per cento, anziché del 15 per cento consentito dalla disciplina vigente. Inoltre, viene abrogata la disposizione che consente ai venditori di effettuare svendite di libri a catalogo quando pubblicati da almeno venti mesi e dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dall'ultimo acquisto effettuato dalla libreria o da altro venditore al dettaglio. Infine, la Pag. 54proposta interviene sul sistema sanzionatorio previsto in caso di violazione delle norme sul prezzo dei libri, affidando alla Polizia postale e al Corpo della guardia di finanza il controllo delle vendite effettuate on line.
  Conclude ricordando che – come anticipato dal presidente – disposizioni in materia di disciplina del prezzo dei libri sono contenute anche nell'articolo 8 della proposta C. 478.

  Paola FRASSINETTI (FdI) preannuncia la presentazione di una proposta di legge sulla materia anche da parte del gruppo di Fratelli d'Italia e ne chiede l'abbinamento.

  Luigi CASCIELLO (FI) preannuncia anche da parte del gruppo di Forza Italia la presentazione di una proposta di legge sulla materia e ne chiede l'abbinamento.

  Luigi GALLO, presidente, chiarisce che le proposte di legge annunciate saranno, una volta assegnate alla Commissione, valutate ai fini del possibile abbinamento. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione.
C. 682 Capitanio, C. 734 Gelmini, C. 916 Dadone, C. 988 Battilocchio, C. 1166 Toccafondi, C. 1182 Comaroli, C. 1464 Mura, C. 1465 Schullian, C. 1480 Pella, 1485 d'iniziativa popolare, C. 1499 Frassinetti e Petizione n. 111.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 febbraio 2019.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto sull'opportunità di svolgere, previa acquisizione della necessaria autorizzazione del Presidente della Camera, alcune audizioni informali, di soggetti ancora da individuare, sui progetti di legge in titolo.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) informa la Commissione di aver presentato una proposta di legge sulla materia, della quale chiede l'abbinamento.

  Luigi GALLO, presidente, chiarisce che, anche in questo caso, come sempre, la proposta di legge sarà valutata, ai fini del possibile abbinamento, dopo che sarà stata assegnata. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.15.

RISOLUZIONI

  Giovedì 21 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Salvatore Giuliano.

  La seduta comincia alle 10.15.

7-00050 Toccafondi: Sul potenziamento dell'azione di valutazione del sistema INVALSI.
(Discussione e rinvio).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), illustrando la sua risoluzione, ricorda che la necessità di un sistema di valutazione del servizio scolastico non è un dogma, né discende da un principio assoluto, ma dipende piuttosto dalla natura del servizio e, in particolare, dal suo sistema di governo: quella che oggi viene spesso chiamata governance dell'istruzione. La scuola è fatta per i ragazzi, la loro crescita, la loro conoscenza. Per questo deve sempre puntare al meglio e non alla mediocrità. Per poter migliorare il servizio è essenziale conoscere il livello di preparazione dei ragazzi.
  Ricorda che il Paese non ha – e di ciò si deve andare fieri – un sistema scolastico troppo centralizzato, con programmi didattici Pag. 55dettagliati che prescrivono quello che le scuole devono fare per ottenere gli obiettivi attesi. Il Paese ha deciso di puntare invece su un sistema scolastico autonomistico con indicazioni nazionali che non prescrivono né argomenti né metodi, ma solo traguardi finali. In questa cornice, il sistema di valutazione non solo serve, ma è indispensabile. Se infatti ogni scuola opera scelte diverse, nei contenuti e nei metodi, la responsabilità degli esiti è della scuola. Ciò implica la necessità di un sistema di valutazione, a garanzia della conformità degli esiti del lavoro scolastico rispetto alle previsioni nazionali, oltre che a tutela dei ragazzi, per i quali è fatta la scuola.
  Osserva che – se si è di fronte a un diritto: in questo caso quello all'apprendimento e al conseguimento delle competenze fondamentali – allora è necessario e doveroso un accertamento del rispetto del servizio reso per assicurare questo diritto, anche per conoscere le problematiche e poter individuare le migliori soluzioni.
  Evidenzia che la qualità del servizio non è però riducibile alla pura e semplice qualità delle competenze in uscita degli studenti, altrimenti basterebbe la valutazione individuale fatta dai docenti, o una pur utilissima autovalutazione. Solo una valutazione autonoma, plurale e integrata consente di disporre di dati sufficienti, non solo per stabilire se una scuola è in grado di far raggiungere a tutti i suoi studenti i traguardi minimi attesi, ma anche per conoscere in quali condizioni tali risultati sono conseguiti e come migliorare le situazioni non soddisfacenti. Solo un test, una prova scritta, aventi lo scopo di valutare i livelli di apprendimento e conoscenza, solo prove standard valide per tutto il territorio nazionale possono riuscire in tale scopo. Grazie ai risultati, in questi anni è stato possibile conoscere con precisione anche dati non sempre piacevoli ma sicuramente utili per migliorare il sistema, la formazione e la destinazione delle risorse. Una fotografia senza la quale non si potrebbe agire con cognizione di causa. Migliorare per rendere la fotografia sempre più a fuoco è doveroso, perché le condizioni cambiano, le necessità educative si adeguano, le competenze aumentano.
  Ricorda che nella sua risoluzione si fa riferimento, in tal senso, alla necessità di inserire nella valutazione competenze ulteriori, quali quelle digitali e le soft skills. Migliorare significa di fatto proseguire nell'azione del sistema INVALSI.
  In proposito, esprime preoccupazione in merito a quanto previsto nel disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri a dicembre in materia di semplificazioni. In particolare, secondo anticipazioni di stampa, il provvedimento conterrebbe numerose deleghe e una disposizione di principio in base alla quale il Governo sarebbe chiamato alla «razionalizzazione, eventualmente anche attraverso fusioni o soppressioni, di enti, agenzie, organismi comunque denominati, ivi compresi quelli preposti alla valutazione di scuola e università, ovvero trasformazione degli stessi in ufficio dello Stato o di altra amministrazione pubblica, salvo la necessità di preservarne l'autonomia, ovvero liquidazione di quelli non più funzionali all'assolvimento dei compiti e delle funzioni cui sono preposti, ferma restando la salvaguardia del personale in carico ai suddetti soggetti, qualora incardinato nel rispetto della disciplina normativa sulle assunzioni».
  Osserva che un organismo preposto alla valutazione di un servizio pubblico, come l'istruzione, deve anzitutto godere di piena autonomia e offrire garanzie di assoluta terzietà rispetto ai responsabili del servizio stesso. Non è quindi immaginabile che la valutazione del servizio scolastico sia affidata a un dipartimento o a una direzione generale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'organismo di valutazione dovrebbe quanto meno godere di autonomia statutaria e finanziaria, provvedere in proprio alla determinazione del fabbisogno di personale e al relativo reclutamento entro determinati limiti finanziari, programmare le proprie attività di valutazione esclusivamente secondo criteri che ne garantiscano l'imparzialità e la fondatezza scientifica, produrre ricerca Pag. 56scientifica sulle tante sfaccettature della valutazione, anche per evitare l'esecuzione statica e ripetitiva delle procedure valutative.
  Ricorda che l'INVALSI ha queste caratteristiche ed è stato concepito come ente pubblico di ricerca ed è per questo che la risoluzione impegna il Governo a proseguire nell'azione di valutazione del sistema INVALSI, migliorando e aggiornando le attività senza procedere a fusioni, soppressioni o trasformazioni dell'Agenzia indipendente in ufficio dello Stato.

  Valentina APREA (FI), premesso di condividere la risoluzione in discussione, ricorda che, a suo tempo, il Governo di centrodestra ha fortemente voluto l'INVALSI, la cui necessità è tanto più sentita oggi che si discute di ripensare il sistema degli accessi universitari.
  Ritiene, inoltre, che volendo mantenere il valore legale del titolo di studio, occorra garantire la corrispondenza tra la preparazione conseguita dagli studenti e la votazione attestata nel titolo di studio rilasciato dalle scuole. Sottolinea quindi l'importanza della cultura della valutazione e rimarca di non condividere il depotenziamento, voluto dal Governo in carica, delle prove di verifica che erano state costruite con tanto impegno nel corso di molti anni, le quali servono anche per consentire all'Italia di partecipare alle rilevazioni in materia di istruzione curate dagli organismi internazionali, come l'OCSE, e ad avere termini di paragone autonomi a fronte delle valutazioni di questi organismi.
  Conclude dichiarando il convinto sostegno del suo gruppo a tutte le iniziative volte ad un potenziamento dell'istituto della valutazione e la propria contrarietà ad ogni forma di azzeramento dei risultati conseguiti nel tempo in questo campo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) esprime l'appoggio del gruppo del Partito democratico alla risoluzione. Ricorda che l'Italia si è adeguata con molto ritardo, rispetto agli altri Paesi europei, all'esigenza di introduzione di sistemi di valutazione, i quali però costituiscono un presidio di garanzia fondamentale dei diritti dello studente. A suo avviso, è molto grave aver escluso il ruolo delle prove INVALSI nell'esame di Stato, soprattutto se si considera quanto è stato difficile superare le resistenze di docenti e famiglie verso un sistema di valutazione di questo genere.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città.
C. 696 De Maria.