CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 febbraio 2019
142.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 18

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 13 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 14.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, comunica che il deputato Carlo Sarro è entrato a far parte della Commissione, in sostituzione del deputato Alessandro Sorte.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città.
C. 696 De Maria, C. 1169 Lupi e C. 1313 Gelmini.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 febbraio 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame la Commissione ha adottato quale testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di legge C. 696 De Maria, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città», cui sono abbinate la proposta di legge C. 1169 Lupi, e la proposta di legge C. 1313 Gelmini.
  Rileva che nella seduta odierna la Commissione è chiama a stabilire il termine per la presentazione degli emendamenti al testo base, facendo notare che esso potrebbe essere fissato alle ore 12 di venerdì 15 febbraio 2019, tenuto conto che la proposta di legge C. 696 è stata inserita nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dalla seduta di lunedì 25 febbraio.

  Francesco Paolo SISTO (FI) propone di fissare il termine per la presentazione Pag. 19degli emendamenti al testo base per la giornata di lunedì 18 febbraio 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, accogliendo la richiesta testé formulata dal deputato Sisto, e preso atto che non vi sono obiezioni da parte di altri gruppi, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti al testo in esame è fissato per lunedì 18 febbraio 2019, alle ore 12.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 13 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 14.05.

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro.
(COM(2018)800 final).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019.
(Doc. LXXXVI, n. 2).

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, in sostituzione del relatore, Berti, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare congiuntamente la Relazione Programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019, del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019 (e relativi allegati), del Programma dei 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019-30 giugno 2020.
  L'esame dei suddetti documenti si concluderà con l'espressione di un parere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea.
  Evidenzia innanzitutto come si tratti di atti che consentono al Parlamento di partecipare alla «fase ascendente» di definizione delle politiche e degli atti dell'Unione europea, dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso.
  Per quanto riguarda la Relazione programmatica, ricorda che essa è stata predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, in base al quale il Governo presenta entro la fine di ogni anno una relazione che indica obiettivi, priorità e orientamenti che intende perseguire a livello europeo nell'anno successivo, salvo poi rendicontare – entro il 28 giugno dell'anno seguente – circa l'attività effettivamente svolta.
  Venendo più in particolare alle materie che investono direttamente le competenze della I Commissione, segnala che nella relazione programmatica, il Governo, nel delineare le principali politiche orizzontali e settoriali, in tema di politiche sulla migrazione, nell'ambito del capitolo 1, parte seconda, afferma che intende adoperarsi affinché si delinei una strategia europea strutturata su politiche comuni sull'immigrazione, in particolare di contrasto alla tratta degli esseri umani, con una condivisione da parte degli Stati membri sia nella protezione dei confini esterni sia nell'accoglienza per un'equa ripartizione delle pressioni derivanti dai flussi migratori, in particolare dei salvati in mare e nell'adozione di misure, anche comuni, per l'effettivo rimpatrio dei migranti il cui ingresso o soggiorno sia irregolare.Pag. 20
  Il Governo, sottolinea, tra l'altro, il fatto che negli ultimi anni sia stata posta un'enfasi eccessiva sui cosiddetti movimenti secondari, dedicando minore attenzione alla sfida dei movimenti primari che colpiscono gli Stati membri di frontiera esterna; a tale proposito è preannunciata la richiesta alle istituzioni europee e agli altri Stati membri di un'assunzione di responsabilità proprio in merito alla seconda tipologia di arrivi, considerato che, a fronte di movimenti di massa, è necessario individuare meccanismi condivisi che vadano oltre la responsabilità degli Stati geograficamente più esposti.
  Giova ricordare che il Consiglio europeo del 28-29 giugno 2018 ha stabilito che la questione migratoria è una sfida, non solo per il singolo paese dell'UE, ma per l'Europa tutta. In particolare, con riferimento ai flussi relativi alla rotta del Mediterraneo centrale, i leader dell'UE hanno convenuto di: continuare a sostenere l'Italia e gli altri Paesi UE in prima linea; rafforzare il sostegno a favore della regione del Sahel, della guardia costiera libica, delle comunità costiere e meridionali, e per condizioni di accoglienza umane e rimpatri umanitari volontari; potenziare la cooperazione con altri Paesi di origine e transito e aumentare i reinsediamenti volontari.
  Il Consiglio europeo ha sostenuto, inoltre, lo sviluppo del concetto di piattaforme di sbarco regionali per le persone salvate in mare, precisando che tali strumenti, permetterebbero di effettuare in modo rapido e sicuro una selezione tra migranti economici e richiedenti asilo; i leader dell'UE hanno infine convenuto che coloro che vengono salvati nel territorio dell'UE dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati. Il Consiglio europeo ha infine precisato che tali centri, da istituire negli Stati membri su base volontaria, consentirebbero un trattamento rapido e sicuro per distinguere i migranti irregolari, che sarebbero rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà. Il Consiglio europeo ha stabilito il principio per cui le misure adottate in questi centri sorvegliati, compresi la ricollocazione e il reinsediamento, siano svolte su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino. I successivi Consigli europei che si sono succeduti nel corso del 2018 hanno sostanzialmente confermato le conclusioni citate.
  Nella Relazione programmatica poi il Governo afferma che intende lavorare per evitare possibili fughe in avanti su specifici aspetti della riforma del Sistema comune europeo d'asilo che non tengano debitamente conto degli interessi nazionali.
  Rammenta in merito che il pacchetto di riforma del Sistema europeo comune di asilo, presentato nel 2016 e tuttora in corso d'esame presso le Istituzioni legislative europee, include: la proposta di regolamento relativo all'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (COM 2016)271); la proposta di regolamento che istituisce l'Eurodac per il confronto delle impronte digitali; la proposta di regolamento di riforma del sistema di Dublino (COM(2016)270); la proposta di direttiva recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale (COM(2016)465); la proposta di regolamento recante norme sull'attribuzione a cittadini di Paesi terzi o apolidi della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria e sul contenuto della protezione riconosciuta (COM(2016)466); la proposta di regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale nell'Unione (COM(2016)467); la proposta di regolamento recante quadro dell'Unione per il reinsediamento (COM(2016)468).
  A tale proposito, il Governo italiano, nella Relazione programmatica in esame, considera cruciali la modifica del regolamento Dublino e la trasformazione della direttiva Procedure in un nuovo regolamento per il raggiungimento di un compromesso equilibrato che tenga in debita considerazione le esigenze degli Stati membri più esposti ai flussi migratori. Secondo il Governo il legame (logica di Pag. 21«pacchetto») tra tutte le proposte legislative in negoziato (in particolare, tra regolamento Dublino, regolamento EASO e regolamento Procedure) è, nell'ottica italiana, inscindibile e da difendere fino a quando non sarà chiaro a livello politico il quadro complessivo della riforma di Dublino e del bilanciamento tra i princìpi di responsabilità e di solidarietà, compresa la questione relativa alla distribuzione dell'onere degli sbarchi e alla ricollocazione delle persone sbarcate.
  Nel merito della riforma del regolamento Dublino, il Governo, da ultimo, ha manifestato l'intenzione di sostenere la necessità di forme di redistribuzione obbligatorie dei richiedenti asilo e di un meccanismo ad hoc per quelli giunti via mare, rifiutando strumenti di solidarietà su base volontaria o che si risolvano solo in forme di sostegno finanziario, messa a disposizione di esperti e mezzi, senza contemplare il citato obbligo di accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo.
  Il Governo intende inoltre vigilare attentamente affinché non vengano introdotti, nei diversi tavoli negoziali, meccanismi penalizzanti per gli Stati di frontiera esterna e lesivi della loro sovranità nazionale, confermando la propria posizione favorevole a un rafforzamento del ruolo dell'Agenzia Frontex, soprattutto con riferimento al tema dei rimpatri, chiedendo allo stesso tempo un'attenta ponderazione del rapporto costi-benefìci dei previsti incrementi di organico e degli effetti sulle strutture nazionali dei relativi meccanismi di reclutamento.
  La questione relativa al rispetto della sovranità nazionale è oggetto di approfondimento con particolare riguardo a una serie di proposte normative (tuttora in corso d'esame) presentate dalla Commissione europea in occasione del discorso sullo Stato dell'Unione del 12 settembre 2018: si tratta della proposta di regolamento relativa alla guardia di frontiera e costiera europea (recante, tra l'altro, una serie di misure volte a rafforzare l'agenzia omonima, meglio conosciuta come Frontex) (COM(2018)631), e della proposta modificata di regolamento sull'Agenzia europea per l'asilo (EASO) (COM(2018)633). Al riguardo segnala come nella Relazione programmatica in esame il Governo – in linea con i rilievi critici già espressi nella relazione presentata ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge n. 234 del 2012 – abbia manifestato l'intenzione di opporsi nell'ambito del negoziato citato, a tentativi di strutturare meccanismi di controllo sui sistemi nazionali di gestione delle frontiere invasivi della propria sfera di sovranità. Ulteriori rilievi sono peraltro contenuti nella Relazione programmatica anche con riferimento alla proposta di rafforzare il mandato dell'EASO, rispetto alla quale il Governo comunica l'intenzione di vigilare affinché non vengano introdotti meccanismi penalizzanti per gli Stati di frontiera e lesivi della loro sovranità nazionale.
  La Relazione si sofferma altresì sulla dimensione esterna della politica sulla migrazione, tra l'altro, chiedendo all'UE: un serio impegno per favorire la leale collaborazione dei Paesi terzi, ma anche per prevedere coerenti ed equilibrati meccanismi in grado di sanzionare la mancata cooperazione (si manifesta, al riguardo, l'intenzione di sostenere strumenti di condizionalità che leghino i vantaggi derivanti ai Paesi terzi dagli accordi con l'Unione europea all'effettiva collaborazione in materia migratoria); di spendere tutto il proprio peso politico per la conclusione di nuovi accordi di riammissione e per l'effettiva funzionalità di quelli già conclusi; l'impegno per i Paesi africani (con particolare riguardo a quelli della fascia mediterranea e a quelli di origine e di transito dei flussi), anche finanziario, equiparabile a quello messo in campo per la gestione di altre rotte migratorie, come quella balcanica.
  Quest'ultima priorità, nella Relazione, si declina in particolare con la richiesta che il Governo intende reiterare circa i maggiori finanziamenti in favore del Fondo fiduciario UE per l'Africa.
  In tema di affari sociali, e, nello specifico – per quanto attiene alle competenze della I Commissione – in materia di pari opportunità, nella relazione, nell'ambito del capitolo 12, il Governo illustra i Pag. 22programmi del Governo basati sulla promozione: di azioni volte a ridisegnare l'organizzazione del lavoro con forme di lavoro agile non penalizzanti per i percorsi di carriera delle donne; dell'uguaglianza di genere nel settore scientifico-tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM); dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo; della verifica e del monitoraggio della corretta applicazione della normativa sull'equilibrio di genere nelle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.
  Al fine di garantire l'inclusione socio-lavorativa dei migranti, il Governo intende prioritariamente: proseguire i negoziati sulla proposta di direttiva sull'ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente specializzati (cosiddetta carta blu, COM(2016)378), auspicando così di attrarre talenti e favorire una migliore gestione dei percorsi migratori regolari; partecipare a negoziati con i principali Paesi ad alta incidenza migratoria per la realizzazione di partenariati che assicurino il rimpatrio degli irregolari.
  Con riferimento alle politiche per la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, la relazione programmatica riferisce sulle attività in tema di: promozione dell'uguaglianza di genere; inclusione di Rom, Sinti e Camminanti; contrasto alla discriminazione etnico-razziale e religiosa, alla discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere, all'incitamento all'odio (hate speech) online.
  In tema di giustizia e affari interni, tra le priorità del Governo viene indicata, nell'ambito del capitolo 17, la lotta al terrorismo e alla radicalizzazione, anche per quanto concerne la diffusione dei relativi contenuti online, nonché un ulteriore rafforzamento della cooperazione in materia di lotta alla criminalità organizzata transnazionale.
  Con riferimento alla sicurezza interna e alle misure di contrasto alla criminalità, il Governo ritiene prioritarie le seguenti azioni: rafforzare le politiche dell'Unione europea intese a contrastare il traffico di esseri umani, anche attraverso il coinvolgimento dei Paesi terzi di transito dei flussi; prevenire la minaccia terroristica, anche nell'ambito dei processi di radicalizzazione e di estremismo violento; sostenere le misure volte al rafforzamento delle capacità antiterrorismo dei Paesi terzi, in particolare quelli nordafricani e balcanici, tenuto conto dell'interconnessione esistente fra la sicurezza interna ed esterna dell'Unione europea; riservare particolare attenzione alla sicurezza delle frontiere e all'implementazione delle misure volte a sviluppare l'interoperabilità delle banche dati di settore dell'UE; continuare a dare sostegno alle iniziative dell'Unione europea finalizzate alla sicurezza del cyberspazio e al contrasto della criminalità online; richiamare l'attenzione sui traffici illeciti che originano o transitano dai Paesi limitrofi, in particolare quelli di stupefacenti, armi ed esplosivi;
   rafforzare gli strumenti per la lotta alla criminalità organizzata, segnalando come la minaccia da questa costituita interessi tutti gli Stati dell'UE; migliorare la sicurezza all'interno dello spazio Schengen, anche al fine di evitare decisioni di ripristino dei controlli alle frontiere interne.

  Nell'ambito del capitolo 18 della Relazione, in tema di statistiche europee a supporto delle politiche, tra le priorità il Governo indica tra l'altro l'esigenza di contribuire alla definizione del nuovo quadro per lo sviluppo, la produzione e la diffusione delle statistiche previsto dal Programma per il mercato unico 2021-2027, partecipando costruttivamente all'adozione del regolamento UE.
  La Relazione del Governo dà conto della proposta di regolamento relativo al nuovo programma per il mercato unico e le statistiche europee (COM(2018)441), presentata dalla Commissione europea nel giugno scorso. La proposta mira, tra l'altro: a fissare il quadro finanziario e programmatico per lo sviluppo, la produzione e la diffusione delle statistiche europee per il periodo 2021-2027; a continuare ad impegnarsi per l'adozione del regolamento di modifica del regolamento (CE) n. 862/Pag. 232007 relativo alle statistiche comunitarie in materia di migrazione e di protezione internazionale.
  La proposta di modifica del regolamento è stata presentata dalla Commissione europea lo scorso maggio – (COM(2018)307) – allo scopo di rendere il sistema statistico europeo più capace di cogliere e misurare la mutevolezza delle caratteristiche dei flussi migratori registrata negli ultimi anni e al fine di rispondere alle esigenze dell'Agenda europea in materia di migrazioni.
  In tema di riforma delle pubbliche amministrazioni e di semplificazione, la Relazione programmatica indica, tra le priorità per il 2019, quella di continuare a partecipare alle attività della rete informale per le amministrazioni pubbliche (EUPAN) e del Comitato europeo per il dialogo sociale nelle pubbliche amministrazioni, al fine di sostenere iniziative volte a ridurre gli oneri amministrativi e a semplificare la regolamentazione, proseguendo l'azione già avviata in tal senso nel 2014 durante il semestre di presidenza del Consiglio dell'UE.
  Per quanto concerne il Programma di lavoro della Commissione Europea, in esso sono indicate le priorità che la Commissione stessa intende perseguire in ciascun anno. Il programma è contenuto nel documento COM(2018)800, intitolato: «Mantenere le promesse e prepararsi al futuro»; esso contiene cinque allegati, che elencano rispettivamente: le nuove iniziative che si prevede di presentare (Allegato I); le iniziative REFIT, frutto di una valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia della legislazione in vigore (Allegato II); le proposte prioritarie in sospeso (Allegato III); le proposte ritirate (Allegato IV); le abrogazioni (Allegato V).
  In linea generale rileva come si tratti di un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker. Vi si preannuncia la presentazione di un numero limitato di nuove iniziative, concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare appieno le dieci priorità che la Commissione in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura.
  Il Programma, inoltre, è considerato una tappa dei lavori in vista del vertice di Sibiu sul futuro dell'Unione a 27, che avrà luogo il 9 maggio 2019 e costituirà un'occasione per riflettere su un'agenda strategica per l'UE nei cinque anni successivi.
  Venendo più in particolare alle materie che investono direttamente le competenze della I Commissione, segnala che, in materia di politiche sulla migrazione, nel Programma di lavoro per il 2019, la Commissione europea, dopo aver sottolineato in premessa il superamento della crisi migratoria, si sofferma sull'importanza di continuare a vigilare su tutte le rotte, alcune delle quali (in particolare la rotta del Mediterraneo orientale e soprattutto quella relativa al Mediterraneo occidentale) registrano un aumento dei flussi.
  La Commissione europea indica, in particolare, tra gli obiettivi prioritari la conclusione dei negoziati sul citato pacchetto in materia di asilo.
  Il Programma si sofferma, inoltre, sulle proposte, tuttora oggetto di iter legislativo, necessarie al fine di rafforzare la coerenza e l'efficacia della politica di rimpatrio e di ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare: si tratta, in particolare, della citata proposta volta a riformare Frontex, e della revisione mirata della direttiva rimpatri volta a accelerare le procedure di rimpatrio, ad impedire fughe e movimenti secondari irregolari e ad aumentare i rimpatri effettivi (COM(2018)634).
  Il Programma sottolinea infine la necessità di fare di più in materia di migrazione legale. In particolare, secondo la Commissione europea è necessario essere in grado di fare fronte in modo adeguato alle esigenze del mercato del lavoro e alle future carenze di competenze, perseguendo nel contempo gli interessi dell'UE. In tal senso, nel programma si considera essenziale trovare un accordo sulla revisione del sistema della Carta blu UE (tuttora all'esame delle istituzioni legislative europee) volta a rendere più facile e più attraente per i cittadini di Paesi terzi Pag. 24altamente qualificati venire a lavorare in Europa e contribuire alle economie degli Stati membri (si tratta della proposta di direttiva COM(2016)378).
  Rammenta infine che, come prefigurato nel Programma, la Commissione europea ha presentato lo scorso dicembre una comunicazione (COM(2018)855) in materia di reciprocità dei visti per fare il punto della situazione e valutare i possibili modi di procedere per quanto riguarda la situazione di non reciprocità con gli Stati Uniti nel settore della politica dei visti.
  In tema di giustizia e affari interni, per quanto riguarda in particolare la realizzazione di un'Unione europea della sicurezza, la Commissione UE ritiene essenziale raggiungere un accordo sulle proposte in materia di: accesso trasfrontaliero delle autorità di contrasto alle prove elettroniche (COM(2018)225 e COM(2018)226); commercializzazione e uso di precursori di esplosivi (COM(2018)209); miglioramento delle caratteristiche di sicurezza delle carte di identità (COM(2018)212); agevolazione dell'accesso transfrontaliero da parte delle autorità di contrasto a informazioni finanziarie e al loro impiego (COM(2018)213); lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (COM(2017)489); prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online (COM(2018)640); interoperabilità fra i sistemi europei di informazione (COM(2017)793 e COM(2017)794); miglioramento del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (COM(2017) 344).
  In materia di riforma delle pubbliche amministrazioni e di semplificazione, il Programma di lavoro della Commissione UE per il 2019 non prevede espliciti riferimenti, tuttavia, tali temi sembrerebbero implicitamente collegati a iniziative quali «Legiferare meglio», di cui il programma sottolinea l'importanza e sulla quale è in corso una valutazione, i cui esiti saranno resi noti in primavera.
  Ricorda che l'iniziativa «Legiferare meglio», lanciata dalla Commissione europea nel 2016 e su cui l'Esecutivo europeo ha investito massicciamente, mira a garantire un processo decisionale aperto e trasparente, attraverso la partecipazione dei cittadini e delle parti interessate ai processi decisionali e all'esecuzione delle politiche. Inoltre, intende ridurre gli oneri normativi e burocratici per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini attraverso una semplificazione delle norme. In proposito rammenta che tale volontà di migliorare la qualità dell'attività legislativa e delle leggi esistenti, aggiornandole ove necessario, è condivisa dalle tre principali istituzioni dell'UE, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, che nell'aprile 2016 hanno firmato l'Accordo interistituzionale «Legiferare meglio».
  Per quel che riguarda il Programma di 18 mesi del Consiglio per il periodo 1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020, occorre ricordare che la Presidenza del Consiglio dell'UE è esercitata a turno da ciascuno degli Stati membri dell'UE ogni 6 mesi. Durante ciascun semestre, esso presiede le riunioni a tutti i livelli nell'ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei lavori dell'UE in seno al Consiglio. Gli Stati membri che esercitano la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati «trio». Questo sistema è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009. Il trio fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma, ciascuno dei tre Paesi prepara un proprio programma semestrale più dettagliato. Il trio di presidenza attuale è formato dalle presidenze rumena, finlandese e croata.
  Per quanto concerne le materie di diretto interesse della I Commissione, in tema di politiche migratorie, nel confermare la necessità del citato approccio globale alla migrazione, il Programma dei 18 mesi stabilisce quale intervento prioritario il rafforzamento delle frontiere esterne dell'UE, anche potenziando la guardia di frontiera e costiera europea e introducendo i nuovi sistemi d'informazione (EES, ETIAS), nonché attuando i necessari meccanismi di controllo della Pag. 25qualità e sviluppando la strategia di gestione integrata delle frontiere, tenendo nel contempo in considerazione l'equilibrio tra la sicurezza e la fluidità degli attraversamenti di frontiera.
  In termini di azione esterna, il Programma dei 18 mesi ritiene necessario un partenariato autentico con i Paesi di origine e di transito che integri saldamente la politica migratoria esterna nelle relazioni bilaterali complessive dell'UE con i Paesi terzi, al fine di affrontare le cause profonde della migrazione. Sono inoltre considerati necessari ulteriori lavori relativamente all'aumento dei rimpatri, tra l'altro mediante le citate proposte per una politica europea di rimpatrio più efficace e coerente, nonché esaminando il quadro in materia di immigrazione legale, compreso il reinsediamento.
  Le tre presidenze, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo, intendono prestare particolare attenzione alle rotte del Mediterraneo centrale, occidentale e orientale, pur rimanendo vigili per quanto riguarda eventuali nuove rotte. Da ultimo, la cooperazione con i partner dell'Africa, della regione dei Balcani occidentali e della Turchia viene ribadita quale prioritaria, così come il sostegno a tali partner.
  Infine, in relazione agli aspetti interni, le tre presidenze si impegnano a cercare di completare la citata riforma del sistema europeo comune di asilo, compreso il raggiungimento di un consenso sul regolamento Dublino.
  In tema di affari sociali e, in particolare, di pari opportunità, Il trio delle Presidenze afferma la promozione di pari opportunità e inclusione sociale in tutte le politiche dell'UE, «rispettando nel contempo le competenze degli Stati membri».
  Si fa particolare riferimento all'inclusione sociale delle persone con disabilità e al sostegno alle attività di lotta alla povertà, soprattutto infantile.
  In tema di giustizia e affari interni, le tre Presidenze si impegnano ad adottare rapidamente i nuovi orientamenti strategici per lo sviluppo dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
  Per quanto concerne la sicurezza interna dell'UE vengono indicate le seguenti priorità: il potenziamento della cooperazione giudiziaria e di polizia; la lotta alla criminalità organizzata, compresi il traffico di droga e la tratta di esseri umani; il rafforzamento della lotta al terrorismo, in particolare contrastando la radicalizzazione e l'estremismo (rimozione dei contenuti terroristici online); il potenziamento dell'interoperabilità dei sistemi di informazione; la sicurezza del cyberspazio; il corretto funzionamento dello spazio Schengen.
  Il programma non contiene riferimenti espliciti al tema della riforma delle pubbliche amministrazioni e della semplificazione. Tra le varie priorità annovera, comunque, la finalizzazione dei lavori concernenti il mercato unico digitale e le infrastrutture digitali.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 13 febbraio 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.