CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 gennaio 2019
134.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 30 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

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Norme in materia di accesso ai corsi universitari.
C. 334 Rampelli, C. 542 Bruno Bossio, C. 612 Consiglio regionale del Veneto, C. 812 D'Uva, C. 1162 Tiramani, C. 1301 Meloni, C. 1342 Aprea e C. 1414 Ascani.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1349).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 gennaio 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 1349 Fratoianni. Vertendo la suddetta proposta su identica materia, comunica di averne disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 2, del regolamento, ai progetti di legge in titolo.

  Manuel TUZI (M5S), relatore, riferisce che la proposta n. 1349 Fratoianni, da ultimo abbinata alle altre proposte di legge già in corso di esame in materia di accesso ai corsi universitari, prevede, in sintesi, l'eliminazione dell'accesso programmato ai corsi di laurea e di laurea magistrale di area sanitaria, a quelli in architettura e in scienze della formazione primaria, alle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario, ai corsi universitari di nuova istituzione o attivazione nonché un piano straordinario di assunzioni di personale docente universitario in deroga al sistema di accreditamento previsto dal decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 987 del 2016. All'attuazione del piano di assunzioni si provvede nei limiti delle risorse annualmente disponibili del Fondo per il finanziamento ordinario delle università.
  Evidenzia che la proposta C.1349, a copertura dei maggiori oneri recati dal provvedimento, reca una serie di modifiche normative volte a produrre un incremento del gettito derivante dall'applicazione dell'aliquota IRES, dall'imposta sulle transazioni finanziarie, dall'imposta sui prodotti finanziari derivati, dalle imposte di successione e dall'IVA sull'acquisto di pubblicità on line, che dovrà affluire ad un'apposita sezione da istituire nel Fondo per il finanziamento ordinario delle università.
  Fa presente che la relazione illustrativa specifica che sono da ritenersi superati i presupposti per un mantenimento del sistema di accesso chiuso o programmato ai corsi universitari e che occorre piuttosto un maggiore investimento sulla formazione e sulla ricerca che garantisca l'accesso universale ai corsi universitari anche attraverso il rifinanziamento del sistema di diritto allo studio.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, ricorda che sul provvedimento la Commissione sta conducendo un ciclo di audizioni informali e che il dibattito potrà svolgersi al termine delle stesse. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado.
C. 877 Azzolina.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 gennaio 2019.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che nella precedente seduta la relatrice, deputata Casa, ha chiesto al Governo di fornire alcuni dati, utili per l'istruttoria dell'esame del provvedimento, relativi, in particolare, al numero di alunni e di docenti delle scuole statali, a livello nazionale e regionale, con separata indicazione degli alunni con disabilità, nonché al numero di classi per densità di alunni, a livello regionale e nazionale. Chiede pertanto al rappresentante del Governo se sia già pronto a fornire alla Commissione i dati richiesti.

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  Il viceministro Lorenzo FIORAMONTI dichiara che il Governo è già in grado di fornire di dati richiesti e deposita agli atti della Commissione le tabelle di cui in allegato (vedi allegato).

  Valentina APREA (FI) chiede che l'esame possa essere rinviato per dare modo ai commissari di prendere visione dei dati forniti dal Governo.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, concorda sull'opportunità di rinviare il dibattito ad altra seduta, esprimendo l'avviso che i dati consegnati dal Governo saranno assai utili per il seguito dell'esame, al pari delle audizioni di categorie interessate, che auspica la Commissione vorrà svolgere.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione.
C. 682 Capitanio, C. 734 Gelmini, C. 916 Dadone, C. 988 Battilocchio, C. 1166 Toccafondi e petizione n. 111.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 1182, C. 1464 e C. 1465).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 gennaio 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che sono state assegnate alla Commissione le proposte di legge C. 1182 Comaroli, C. 1464 Mura e C. 1465 Schullian. Vertendo le suddette proposte su identica materia, comunica di averne disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 2, del regolamento, ai progetti di legge in titolo. Ricorda che sono state annunciate all'Assemblea altre proposte di legge sull'argomento, le quali, una volta assegnate, saranno valutate ai fini dell'abbinamento.

  Angela COLMELLERE (Lega), relatrice, ad integrazione della relazione svolta nella seduta del 24 gennaio scorso, riferisce in merito alle altre tre proposte di legge assegnate alla Commissione in materia di introduzione all'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole.
  In particolare, la proposta n. 1182 Comaroli, composta di 6 articoli, introduce nelle scuole primarie e secondarie l'insegnamento dell'educazione civica come materia curricolare con un monte ore annuale di 33 ore. Il nuovo insegnamento è affidato, nella scuola primaria e in quella secondaria di primo grado, dove è oggetto di esame di fine ciclo, a docenti dell'area storico-geografica, mentre nella scuola secondaria a docenti dell'area economico-giuridica. Vengono individuati i temi che l'educazione civica dovrà approfondire, tra i quali rientrano: educazione al rispetto di persone, ambiente e natura; educazione alla legalità; conoscenza dell'utilizzo in sicurezza di Internet e dei principali social networks; regole comportamentali; conoscenza dell'organizzazione e delle attività delle principali istituzioni italiane e dell'Unione europea oltre che della Costituzione italiana. Viene istituito un premio annuale per l'educazione civica per le esperienze ed i progetti migliori. Segnala che un elemento di novità rispetto alle altre proposte fin qui viste è costituito dall'introduzione di misure per incentivare la partecipazione degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, in termini di elettorato attivo e passivo, ai procedimenti di costituzione dei consigli di classe. Infine, è previsto che la valutazione del comportamento degli studenti sia formalizzata mediante voti espressi in decimi.
  La proposta n. 1464 Mura, Ascani e altri, composta di 5 articoli, è finalizzata all'introduzione dell'insegnamento di cittadinanza e Costituzione, con l'obiettivo di promuovere nei ragazzi in età scolare una conoscenza più approfondita delle istituzioni e dei diritti e dei doveri di ogni cittadino e di sviluppare nei ragazzi competenze di cittadinanza attiva ispirate ai valori della responsabilità, legalità, partecipazione, Pag. 68inclusione e solidarietà. A differenza delle altre proposte assegnate, la proposta Mura prevede l'insegnamento di cittadinanza e Costituzione non come disciplina a sé stante, ma come insegnamento impartito in modo trasversale a tutti gli ambiti disciplinari e quindi con il coinvolgimento di tutti i docenti, coerentemente con l'autonomia scolastica. La proposta n. 1464 prevede a tal fine l'istituzione dell'insegnamento di «cittadinanza e costituzione» quale insegnamento oggetto di autonoma valutazione espressa in voti e di colloquio nell'ambito degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione e degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione. Essendo esclusa una modifica dei quadri orari disciplinari, è previsto che l'insegnamento sia istituito ad invarianza di oneri finanziari, utilizzando i docenti dell'organico dell'autonomia. Gli obiettivi di apprendimento e di sviluppo delle competenze relative all'insegnamento di cittadinanza e costituzione dovranno essere definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  La proposta n. 1465 Schullian, composta di 5 articoli, parte dal presupposto che l'educazione civica possa giocare un ruolo decisivo nella formazione dei giovani alla legalità, al rispetto e alla tolleranza, per aiutarli a divenire cittadini moderni all'interno di una comunità articolata a diversi livelli che vanno dal comune, allo Stato all'Unione europea. La proposta prevede l'insegnamento dell'educazione civica come parte integrante dei programmi e delle attività della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado e dei primi due anni di quella secondaria di secondo grado. L'insegnamento, il cui programma – secondo la proposta Schullian – dovrà essere definito dalle singole istituzioni scolastiche, dovrà essere impartito per almeno dieci ore mensili da docenti adeguatamente formati, individuati dagli uffici scolastici regionali e inseriti in un albo appositamente istituito, prevedendo anche attività di ricerca e di sperimentazione extrascolastiche. Per la formazione del personale docente, la proposta prevede l'istituzione di un fondo apposito presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, preso atto che la Commissione concorda di sospendere per il momento il dibattito in attesa di capire i tempi di assegnazione delle altre proposte di legge annunciate sulla stessa materia, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 30 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2019-30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

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  Ketty FOGLIANI (Lega), relatrice, premette che la Commissione cultura è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, ai fini del parere alla XIV Commissione, tre documenti programmatici, e precisamente il Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno in corso, la Relazione predisposta dal Governo italiano in vista della partecipazione del nostro Paese all'Unione europea nel 2019 e il programma predisposto dai tre Paesi dell'Unione – Romania, Croazia e Finlandia – che si succederanno alla Presidenza dell'Unione stessa nei prossimi 18 mesi, e quindi fino al 30 giugno 2020. Sottolinea che la discussione dei tre documenti programmatici è un'occasione importante per svolgere considerazioni di carattere generale sulle strategie politiche dell'Unione europea e sulle priorità del Paese, nonché per fornire al Governo indicazioni affinché, nelle sedi negoziali europee, gli interessi primari del Paese possano trovare adeguato spazio.
  Il programma di lavoro della Commissione europea per il 2019 è un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker. In esso si preannuncia la presentazione di un numero limitato di nuove iniziative e la volontà di concentrarsi invece sulle proposte pendenti ritenute essenziali per realizzare le dieci priorità che la Commissione europea in carica si era impegnata a conseguire nel momento della sua investitura. Il programma è intitolato: «Mantenere le promesse e prepararsi al futuro». Contiene cinque allegati, che elencano rispettivamente: le nuove iniziative che si prevede di presentare (Allegato I); le iniziative REFIT, frutto di una valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia della legislazione in vigore (Allegato II); le proposte prioritarie in sospeso (Allegato III); le proposte ritirate (Allegato IV); le abrogazioni (Allegato V). Tra le azioni da compiere rientrano il completamento dei lavori nel settore della migrazione, il rafforzamento dell'unione economica e monetaria, la risoluzione delle crescenti tensioni nel sistema commerciale globale, far fronte ai continui attacchi allo Stato di diritto in alcuni Stati membri, il raggiungimento di un accordo con il Regno Unito sul suo recesso dall'Unione. Il programma, è considerato una tappa dei lavori in vista del vertice di Sibiu sul futuro dell'Unione a 27, che avrà luogo il 9 maggio 2019 e costituirà un'occasione per riflettere su un'agenda strategica per l'UE nei cinque anni successivi. Nel programma non sono indicate nuove priorità riguardanti l'istruzione e la formazione, né nuove priorità per il settore della cultura. Nell'Allegato III (Proposte prioritarie in sospeso) si fa riferimento alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013 – COM (2018)367. Per quanto concerne le proposte normative in sospeso per il settore della cultura, si citano la proposta di regolamento che istituisce il Programma Europa Creativa (2021-2027) (COM(2018)366), la proposta di direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale (COM(2026)593) e la proposta di regolamento che stabilisce norme relative all'esercizio del diritto d'autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissione online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici (COM(2016)594).
  Per quanto concerne la Relazione programmatica del Governo, ricorda preliminarmente che la sua presentazione è prevista dall'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, in base al quale il Governo presenta al Parlamento due relazioni annuali sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, una programmatica e una consuntiva. In particolare, nella relazione programmatica, da presentarsi entro il 31 dicembre, sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'Unione europea, nonché in merito agli specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea, dando Pag. 70altresì conto della strategia di formazione e comunicazione del Governo sulla partecipazione italiana alle attività all'Unione europea. La Relazione programmatica è strutturata in cinque parti ed è preceduta da una sintesi delle principali materie trattate in termini di orientamenti e priorità che il Governo intende perseguire nell'attività di partecipazione dell'Italia all'Unione europea. La prima parte, riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali. La seconda parte, suddivisa in 19 capitoli, è dedicata alle priorità italiane nel quadro di politiche orizzontali e settoriali: tra queste rientrano negli ambiti di competenza della VII Commissione «Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio» (capitolo 5), «Istruzione, gioventù e sport» (capitolo 14), «Cultura» (capitolo 15) e, marginalmente, questioni relative a «politiche per la famiglia e la disabilità» (capitolo 12.2), «politiche per le parti opportunità e l'emancipazione delle donne» (capitolo 12.3), «ricerca sanitaria» (capitolo 13.8). La terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi. La quarta parte è dedicata alle strategie di comunicazione e di formazione del Governo in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea. Infine, la quinta parte completa il quadro con una sezione dedicata al ruolo di coordinamento delle politiche europee, con particolare riguardo al coordinamento della posizione negoziale dell'Italia, ai temi dell'adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea con l'elenco specifico delle direttive da recepire nel 2019 e degli aiuti di Stato, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione.
  In materia di Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio (capitolo 5), la Relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019: implementare una strategia finalizzata alla creazione di una governance multilivello sostenendo una programmazione sinergica dei finanziamenti in materia di ricerca e innovazione; favorire politiche di investimento attivo relative al capitale umano per garantire sviluppo e attrazione di professionalità di elevato profilo; fornire contributi settoriali coordinati nell'ambito del negoziato sul futuro dell'Europa e sulla prossima programmazione finanziaria dell'Unione europea; contribuire alla realizzazione di progetti tematici di forte impatto su temi strategici e tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies - KETs), nonché allo sviluppo e al consolidamento delle infrastrutture di ricerca; contribuire alla semplificazione e alla trasparenza nelle modalità di gestione dei finanziamenti nazionali e comunitari e all'apertura dei dati (Open Data); sostenere lo sviluppo del programma di navigazione satellitare Galileo e del programma Copernicus per l'osservazione della terra, al fine di rafforzare l'indipendenza tecnologica europea (COM(2018)447).
  Per quanto concerne Istruzione, gioventù, sport (capitolo 14), la Relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019 nelle politiche per l'istruzione e la formazione: rafforzamento del ruolo e della qualità dell'istruzione e della formazione nell'ambito della prossima Strategia europea post 2020, per creare uno «Spazio europeo dell'istruzione»; partecipazione al monitoraggio degli obiettivi di ET2020 per individuare le nuove priorità e i nuovi indicatori; rafforzamento delle azioni per raggiungere la piena inclusione scolastica e per assicurare il diritto allo studio; prosecuzione dell'impegno per la riduzione della dispersione scolastica, del tasso di giovani e adulti con scarsi livelli di competenze e del divario di competenze tra le diverse aree geografiche del Paese; miglioramento delle competenze chiave (linguistiche e trasversali), dell'imprenditorialità e autoimprenditorialità di giovani e adulti, nell'ottica dell'apprendimento permanente; iniziative per lo sviluppo professionale continuo dei docenti, collegando la formazione iniziale e in ingresso con la formazione in servizio; prosecuzione delle attività inerenti il job placement, la mobilità ad ogni livello e la piena riforma del Pag. 71sistema dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM); nell'ambito dell'attuale programma Erasmus+, valorizzazione di iniziative per l'innovazione e la digitalizzazione delle scuole nonché per la mobilità degli studenti; partecipazione al processo decisionale per la definizione del prossimo programma Erasmus 2021-2027, sostenendo: incremento delle risorse, obiettivi più puntuali sulla formazione e riqualificazione degli insegnanti; promozione dell'innovazione e dell'eccellenza nell'insegnamento e nella ricerca, consolidamento della cooperazione e degli scambi con Paesi non UE, specie dell'area del Mediterraneo. In materia di politiche per lo sport, la relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019: prosecuzione delle iniziative già avviate nel quadro del Piano di lavoro per lo sport 2017-2020; partecipazione al negoziato sul nuovo regolamento relativo al programma Erasmus+ che prevede azioni per lo sport, tra cui la realizzazione nel 2019 della «Settimana europea dello sport», giunta alla quinta edizione; contrasto del fenomeno della manipolazione dei risultati sportivi, con riferimento alla Convenzione internazionale elaborata dal Consiglio d'Europa in corso di ratifica dall'Italia e con l'ausilio del progetto della Commissione UE Antimatch-fixing formula: understand, share, methodize, replicate.
  In materia di politiche per la cultura (capitolo 15), la relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019: rafforzamento del ruolo sociale della cultura e del patrimonio, anche sulla base dell'esperienza dell'Anno europeo del patrimonio culturale celebrato nel 2018 (decisione (UE) 2017/864); e realizzazione degli obiettivi della nuova Agenda europea per la cultura, adottata dalla Commissione europea a maggio 2018 (COM(2018)267), che questa Commissione ha esaminato alla fine a luglio 2018, approvando alla fine un documento finale.
  Il Governo si sofferma nella Relazione sul nuovo programma Europa creativa 2021-2027 (COM(2018)366), che questa Commissione ha esaminato a luglio del 2018. Il Governo chiarisce che, qualora il Consiglio UE non raggiungesse un orientamento generale sulla proposta, l'Italia proseguirà nel 2019 il proprio impegno per il miglioramento della stessa. Europa creativa è tra le proposte in itinere cui la Commissione europea annette priorità, come risulta dal Programma della Commissione. Il programma proposto dalla Commissione è suddiviso nelle tre sezioni Media, Cultura e Transettoriale, Il Governo italiano – anche alla luce dell'atto di indirizzo approvato da questa Commissione il 7 agosto 2018 – intenderebbe in particolare proporre un incremento ulteriore, pari al 50 per cento, delle risorse da destinare ai settori Cultura e Transettoriale. Rispetto al programma Europa creativa, la relazione programmatica evidenzia inoltre: l'esigenza di adeguate risorse per il monitoraggio, anche per individuare le eventuali criticità del programma; la necessità di una maggiore divulgazione dei bandi e delle offerte del programma, semplificando le procedure; la possibilità di introdurre un premio europeo per il teatro e di incentivare la qualità delle opere, privilegiando l'aspetto artistico a quello meramente economicistico. Per il settore Media si propone un'esplicitazione dei collegamenti con la direttiva sui servizi audiovisivi, la reintroduzione della nozione di «indipendenti» per le piccole produzioni, l'articolazione per generi. Per il settore Transettoriale il Governo proporrà di favorire il pluralismo dei media, di modificare il sistema di valutazione con esperti del settore, di includere il Fondo di garanzia sui prestiti di Europa creativa in InvestEU rispettando la specificità dei settori culturali e creativi, di mantenere il Comitato Europa creativa.
  Il Governo intende dare attuazione alle conclusioni del Consiglio relative al Piano di lavoro per la cultura 2019-2022 (2018/C 460/10), con specifico riferimento alle seguenti finalità: sostenibilità del patrimonio culturale, con particolare riguardo al cambiamento climatico e alla governance partecipativa; coesione e benessere, in linea con la Dichiarazione di Davos approvata dai Ministri della cultura dell'UE; supporto Pag. 72agli artisti, ai professionisti culturali e creativi, ai contenuti europei (relativamente alla coproduzione cinematografica e alla competitività nel settore musicale); parità di genere nei settori culturale e creativo; relazioni culturali internazionali.
  Per quanto riguarda le politiche mirate alla coesione, il Governo auspica l'assegnazione di risorse anche per un programma operativo (PO) nazionale, nel quale il patrimonio culturale costituisca il motore sul quale intervenire e dal quale derivino potenzialità di crescita del territorio circostante (l'area urbana, od un'area locale configurabile come «attrattore culturale»). In tal caso, un futuro PON potrà dettare linee-guida per far sì che il patrimonio culturale e la cultura in genere possano assumere un ruolo di fattore di innovazione sociale; i luoghi istituzionali che racchiudono il patrimonio storico (musei, aree archeologiche, centri storici) dovranno costituire lo stimolo e i materiali per far nascere nuove attività (e imprese) culturali e creative, e per rafforzare quelle esistenti. Con la programmazione 2021-2027, si auspica che nell'assegnazione delle risorse comunitarie ai vari Paesi membri, e quindi nell'assegnazione finale delle risorse da parte dell'Amministrazione nazionale di coordinamento alle Regioni e ai Programmi operativi nazionali, venga riconosciuta l'esigenza e si confermi l'assegnazione di risorse comunitarie alla politica nazionale per la valorizzazione dei beni culturali.
  Il Governo, inoltre, si adopererà a che il futuro programma «Rights and Values 2021-2027 tenga debitamente conto dei risultati ottenuti dall'attuale Programma «Europa per i Cittadini 2014-2020, soprattutto per quanto concerne l'incentivazione alla partecipazione attiva, il coinvolgimento dei cittadini, il dibattito sulle politiche comunitarie, l'accento sull'integrazione dei migranti. Sarebbe auspicabile che la dotazione finanziaria prevista, pari a 233 milioni di euro, sia ulteriormente incrementata.
  Il Governo intende, infine, continuare a perseguire sinergie efficaci sulla ricerca applicata al patrimonio culturale, in primo luogo per le infrastrutture e le piattaforme digitali per il patrimonio culturale, per l'innovazione dei materiali di restauro e l'adattamento ai cambiamenti climatici. Il Governo intende, anche partecipare attivamente al tavolo su cultura e patrimonio culturale aperto nell'ambito dell'Agenda urbana UE, contribuendo a definirne l'agenda.
  In merito alla restituzione dei beni culturali, il Governo continuerà a monitorare l'applicazione della direttiva 2014/60 – recepita in Italia con il Decreto legislativo n. 2 del 7 gennaio 2016 – che disciplina il ritorno di oggetti culturali illegalmente rimossi dal territorio di uno Stato membro. Quanto all'esportazione ed importazione di beni culturali, il Governo seguirà il monitoraggio del regolamento n. 116 del 2009 sull'esportazione di beni culturali che disciplina le licenze per l'esportazione di beni culturali al di fuori del territorio doganale dell'UE, come misura per garantire che le esportazioni siano soggette a controlli uniformi presso tutte le frontiere esterne dell'Unione europea e darà il proprio contributo per l'approvazione delle modifiche che sono state annunciate dalla Commissione e che saranno discusse sui tavoli tecnici nelle prossime riunioni. Particolare attenzione sarà, altresì, dedicata alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'importazione di beni culturali. Tale proposta si inserisce nell'ambito delle iniziative previste dal Piano d'azione della Commissione per rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo e mira in primo luogo a contrastare l'importazione illegale e il traffico di beni culturali provenienti da Paesi terzi, i cui proventi sono spesso destinati al sovvenzionamento di attività terroristiche e criminali.
  Gli obiettivi programmatici del Governo relativi alle politiche per audiovisivo e media si inquadrano all'interno delle strategie per la creazione di un Mercato Unico Digitale e rispondono alle crescenti sfide poste dagli attuali processi di convergenza e integrazione tra piattaforme Pag. 73online, reti di telecomunicazione e settore dei media, nonché alle mutate abitudini di accesso e fruizione dei contenuti audiovisivi da parte degli utenti e alle relative modalità di diffusione e promozione. In particolare, il Governo intende seguire cinque linee di indirizzo programmatico: 1) favorire l'accesso transfrontaliero ai contenuti e al patrimonio audiovisivo da parte dei cittadini, rimuovendo da un lato barriere e ostacoli che rallentano la diffusione di prodotti e servizi digitali e, incentivando dall'altro l'offerta legale e la promozione dei contenuti sulle piattaforme distributive online; 2) rafforzare l'internazionalizzazione del settore audiovisivo, potenziando il grado di attrazione degli investimenti esteri, ponendo il settore al centro delle più ampie politiche di promozione del «Made in Italy»; 3) stimolare la collaborazione tra tutti i soggetti della filiera creativa, produttiva e distributiva favorendo nuovi modelli di business imprenditoriale equo, sostenibile e affidabile nell'economia online; 4) accrescere il grado di competitività delle imprese italiane del settore, rafforzando le competenze professionali in ambito creativo, finanziario e distributivo, favorendo l'innovazione tecnologica applicata al comparto (realtà virtuale), promuovendo la diversità culturale e le coproduzioni, accrescendo la complementarietà tra strumenti di sostegno europei e nazionali/regionali.
  Segnala che, nell'ambito delle Politiche per la famiglia e le disabilità (capitolo 12.2), per ciò che concerne gli ambiti di competenza della nostra Commissione sarà, tra l'altro, favorita l'inclusione scolastica e universitaria, anche con iniziative di formazione a distanza.
  Il programma del Trio delle Presidenze del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019-30 giugno 2020 indica le priorità che hanno tra loro concordato Romania, Finlandia e Croazia, che si succederanno alla presidenza dell'Unione nei prossimi 18 mesi, a turni di sei mesi. Al riguardo, ricorda che il sistema del trio delle Presidenze per un periodo di 18 mesi è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009 con l'obiettivo di dare una maggiore continuità e coerenza ai lavori del Consiglio all'Unione europea: sulla base di tale programma ciascuno dei tre Paesi prepara un proprio programma semestrale più dettagliato. Il Programma dei 18 mesi stabilisce quale intervento prioritario il rafforzamento delle frontiere esterne dell'UE, anche potenziando la guardia di frontiera e costiera europea e introducendo i nuovi sistemi d'informazione (EES, ETIAS), nonché attuando i necessari meccanismi di controllo della qualità e sviluppando la strategia di gestione integrata delle frontiere, tenendo nel contempo in considerazione l'equilibrio tra la sicurezza e la fluidità degli attraversamenti di frontiera. In termini di azione esterna, il programma dei 18 mesi ritiene necessario un partenariato autentico con i Paesi di origine e di transito che integri saldamente la politica migratoria esterna nelle relazioni bilaterali complessive dell'UE con i Paesi terzi, al fine di affrontare le cause profonde della migrazione. Sono inoltre considerati necessari ulteriori lavori relativamente all'aumento dei rimpatri, tra l'altro mediante le citate proposte per una politica europea di rimpatrio più efficace e coerente, nonché esaminando il quadro in materia di immigrazione legale, compreso il reinsediamento. Le tre presidenze, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo, intendono prestare particolare attenzione alle rotte del Mediterraneo centrale, occidentale e orientale, pur rimanendo vigili per quanto riguarda eventuali nuove rotte. Da ultimo, la cooperazione con i partner dell'Africa, della regione dei Balcani occidentali e della Turchia viene ribadita quale prioritaria, così come il sostegno a tali partner. Infine in relazione agli aspetti interni, le tre presidenze si impegnano a cercare di completare la citata riforma del sistema europeo comune di asilo, compreso il raggiungimento di un consenso sul regolamento Dublino.
  In conclusione, formula una proposta di parere favorevole.

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  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 30 gennaio 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.10.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica.
C. 395 Gallo.

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