CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 gennaio 2019
125.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 15 gennaio 2019.

Audizione di Andrea Pertici, professore di diritto costituzionale presso l'Università di Pisa, nell'ambito dell'esame, in sede consultiva, del nuovo testo della proposta di legge costituzionale C. 1173 D'Uva recante modifica all'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare e abb. C. 726 cost. Ceccanti e C. 1447 cost. Magi.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.35 alle 13.

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Audizione di Carlo Curti Gialdino, professore di diritto e istituzioni dell'Unione europea presso l'Università La Sapienza di Roma, nell'ambito dell'esame, in sede consultiva, del nuovo testo della proposta di legge costituzionale C. 1173 D'Uva recante modifica all'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare e abb. C. 726 cost. Ceccanti e C. 1447 cost. Magi.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13 alle 13.20.

Audizione di Massimo Luciani, professore di diritto costituzionale presso l'Università di Roma «La Sapienza», nell'ambito dell'esame, in sede consultiva, del nuovo testo della proposta di legge costituzionale C. 1173 D'Uva recante modifica all'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare e abb. C. 726 cost. Ceccanti e C. 1447 cost. Magi.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.30 alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 15 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 14.30.

Modifica all'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare.
Nuovo testo C. 1173 cost. D'Uva e abb. C. 726 cost. Ceccanti e C. 1447 cost. Magi.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 gennaio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, segnala che la I Commissione affari costituzionali, il 10 gennaio scorso, ha trasmesso un ulteriore nuovo testo della proposta di legge costituzionale C. 1173 D'Uva, adottato come testo base per il seguito dell'esame e come risultante dalla approvazione di emendamenti.
  Evidenzia che il provvedimento è calendarizzato in Aula a partire dalla prima mattinata di domani mercoledì 16 gennaio e che la Commissione affari costituzionali attende anche il parere di questa Commissione per poter deliberare in merito al conferimento del mandato al relatore a riferire in Aula.
  Ricordando che nella tarda mattinata si è tenuto un significativo ciclo di approfondimenti istruttori, cui hanno contribuito illustri accademici, che ringrazia nuovamente per la disponibilità a collaborare con la Commissione malgrado il brevissimo termine di preavviso, ringrazia i gruppi per avere con le proprie segnalazioni contribuito a dare spessore ai lavori di esame di una importante riforma costituzionale in tema di democrazia diretta e partecipativa.

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, presenta una nuova proposta di parere favorevole volta a tenere conto delle novità apportate al testo e degli esiti delle audizioni di oggi (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO si rimette alle valutazioni della Commissione.

  Piero FASSINO (PD), ringraziando la relatrice per gli sforzi profusi e per la disponibilità ad accogliere alcune segnalazioni emerse nel corso delle audizioni appena svolte, sottolinea l'opportunità di modificare il sesto capoverso della proposta di parere al fine di dichiarare il carattere indispensabile di una norma di coordinamento tra il nuovo articolo 71 e gli articoli 75 e 117, comma 1, della Costituzione con esplicito riferimento all'esercizio della potestà legislativa da parte dello Stato e delle regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti Pag. 27dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, chiede una breve sospensione per valutare la proposta del collega Fassino.

  La Commissione conviene.

  La seduta, sospesa alle ore 14.40, è ripresa alle ore 14.50.

  Andrea ORSINI (FI) ribadisce la netta contrarietà di Forza Italia al provvedimento in esame, che scardina l'equilibrio del meccanismo di iniziativa legislativa e indebolisce la democrazia rappresentativa e l'autorevolezza del Parlamento. Sottolinea che, nel corso dell'esame in Commissione affari costituzionali, sono stati approvati emendamenti, ad esempio quello relativo all'introduzione di un quorum approvativo del 25 per cento dei voti validi, che riducono l'entità del danno arrecato all'ordinamento: tuttavia, l'impianto del testo rimane deleterio esprimendo il disprezzo del Movimento 5 Stelle per la democrazia parlamentare. La stessa previsione di un quorum del 25 per cento rischia di minare irrimediabilmente la scelta, del tutto legittima e politicamente rilevante da parte del popolo sovrano, dell'astensione, creando le condizioni per una sorta di «dittatura della minoranza». Rileva che l'attuale formulazione del parere, nonostante qualche apprezzabile progresso, non esplicita in maniera chiara ed inequivocabile che la ratifica dei trattati internazionali non può essere oggetto di iniziativa legislativa popolare, con il serio rischio di generare contenziosi di carattere costituzionale. Pertanto, chiede di inserire nel parere un'apposita condizione che escluda la ratifica dei trattati dal campo di applicazione dell'iniziativa legislativa popolare anche al fine di ridurre l'area di discrezionalità che si presta a sicuro futuro contenzioso presso la Corte costituzionale.

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, sottolinea che l'obiezione sollevato dal collega Orsini, peraltro già chiarita in sede di esame presso la Commissione affari costituzionali, è già recepita dalla proposta di parere in esame, laddove si precisa che il ricorso all'iniziativa legislativa popolare è ammesso solo quando sussistano margini di discrezionalità per il legislatore nazionale nell'adempimento degli obblighi di natura eurounitaria ed internazionale.

  Andrea ORSINI (FI) ribadisce l'esigenza di inserire un divieto esplicito all'ipotesi di sottoporre la ratifica dei trattati all'iniziativa legislativa popolare.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), esprimendo viva gratitudine per il lavoro svolto dalla relatrice, associandosi alle osservazioni svolte dal collega Fassino, propone di inserire nel parere una condizione che richiami la necessità di una norma di coordinamento tra il nuovo articolo 71 e gli articoli 75 e 117, comma 1, della Costituzione. Una condizione di questo tenore rappresenterebbe un forte segnale alla I Commissione e all'Aula ai fini della valutazione di una modifica al testo su cui vi è evidente unanimità di vedute tra i gruppi.

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, esprime riserve sulla proposta avanzata dall'onorevole Quartapelle Procopio, ritenendo che il testo attuale del parere sia sufficientemente chiaro ed incisivo per rispondere alle obiezioni sollevate dai colleghi e per sollecitare eventuali cambiamenti al testo nelle successive fasi di esame.

  Piero FASSINO (PD) propone, come soluzione di compromesso, di evitare l'introduzione di una condizione e limitarsi ad aggiungere il riferimento al carattere indispensabile di una norma di coordinamento tra gli articoli 71, 75 e 117, primo comma, della Costituzione.

  Andrea ORSINI (FI), esprimendo apprezzamento per l'onestà intellettuale e la chiarezza espositiva della collega Suriano, rileva che il testo approvato dalla Commissione affari costituzionali risulta, al Pag. 28contrario, generico, e dunque suscettibile di interpretazioni equivoche e contraddittorie. Si associa dunque alla richiesta del collega Fassino, che potrebbe essere ulteriormente rafforzata da un riferimento esplicito ai paletti imposti dall'articolo 75 della Costituzione in tema di leggi di ratifica dei trattati.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) ribadisce la richiesta di inserire una condizione nei termini già illustrati.

  Piero FASSINO (PD) propone, come ulteriore formula di compromesso, di far precedere le parole «una norma di coordinamento» dall'inciso: «ritenendo che condizione di applicazione della legge sia».

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, chiede un'ulteriore sospensione per valutare la proposta del collega Fassino.

  La Commissione conviene.

  La seduta, sospesa alle ore 15.05, è ripresa alle ore 15.10.

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, accogliendo in parte il suggerimento del collega Fassino, propone una riformulazione della proposta di parere facendo precedere le parole «una norma di coordinamento» dall'inciso «ritenuta opportuna, anche in sede di attuazione».

  Piero FASSINO (PD), richiamando le osservazioni critiche formulate unanimemente dai docenti nel corso delle audizioni odierne, al fine di rendere più cogente l'introduzione di una norma di coordinamento, chiede di utilizzare l'aggettivo «indispensabile» in luogo di «opportuna».

  Simona SURIANO (M5S), relatrice, accoglie la proposta del collega Fassino.

  Piero FASSINO (PD), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, pur apprezzando la disponibilità dimostrata dalla relatrice, che ringrazia, preannuncia l'astensione del Partito democratico sulla proposta di parere, che accoglie – in parte – le richieste del proprio gruppo. Ribadisce altresì il giudizio complessivamente negativo sul disegno di legge, che determina una competizione tra iniziativa legislativa popolare e Parlamento, delegittimando gravemente le istituzioni.

  Andrea ORSINI (FI), pur apprezzando la disponibilità e la capacità di mediazione della collega Suriano, preannuncia il voto contrario di Forza Italia.

  Marta GRANDE, presidente, dà conto delle sostituzioni.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole della relatrice, come riformulata (vedi allegato 2).

Sui lavori della Commissione.

  Marta GRANDE, presidente, propone l'inversione degli ultimi due punti previsti all'ordine del giorno della Commissione.

  La Commissione conviene.

  La seduta termina alle 15.20.

RISOLUZIONI

  Martedì 15 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 15.20.

7-00124 Grande: Sulla sicurezza dei giornalisti e degli operatori dei media a livello internazionale.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00009).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 12 dicembre 2018.

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  Marta GRANDE, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 12 dicembre erano state avanzate da parte della deputata Boldrini proposte di riformulazione in merito alla protezione della dignità e della tutela dei giornalisti, condivise dai colleghi Zoffili e Carelli.

  Emilio CARELLI (M5S), intervenendo a nome dei cofirmatari, illustra la proposta di riformulazione, che consiste nell'inserimento, tra le premesse, di un paragrafo che recita quanto segue: «Sottolineata l'esigenza di assicurare, in particolare, la protezione della dignità dei giovani giornalisti che, in un'epoca segnata da grave crisi nel settore dell'editoria, sono esposti a rischi di sostanziale sfruttamento retributivo e talvolta chiamati ad operare, anche in qualità di inviati di guerra, senza le necessarie coperture assicurative;».

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) propone a sua volta di aggiungere un riferimento alla tragica uccisione in Africa di due giornalisti investigativi russi, Alexander Rastorguyev e Orkhan Dzhemal, e del loro cameraman, Kirill Radchenko. Si tratta, a suo avviso, di una vicenda emblematica delle estreme difficoltà dell'esercizio della professione giornalistica nel continente africano. Chiede pertanto di inserire un ulteriore paragrafo che recita quanto segue: «ha colpito l'opinione pubblica internazionale il caso di Alexander Rastorguyev, Orkhan Dzhemal e Kirill Radchenko, uccisi in circostanze ancora misteriose durante un reportage in Repubblica Centrafricana;».

  Emilio CARELLI (M5S), alla luce dell'intervento della collega Quartapelle Procopio, propone che tra le premesse figuri la tragica vicenda del nostro connazionale, Antonio Megalizzi, vittima del recente attentato terroristico a Strasburgo, inserendo il seguente passaggio: «richiamata la barbara uccisione del giovane giornalista italiano, Antonio Megalizzi, avvenuta a Strasburgo il 14 dicembre 2018;».

  Marta GRANDE, presidente, in qualità di prima firmataria, accoglie le proposte di riformulazione testé avanzate.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO accoglie a sua volta le proposte di riformulazione testé avanzate.

  La Commissione approva, quindi, la risoluzione n. 7-00124 Grande, come riformulata, che assume il n. 8-00009 (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 15 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 15.25.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2018.
C. 1432 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che la deliberazione della Commissione consisterà in una relazione alla quale saranno allegati gli eventuali emendamenti approvati e la nomina di un relatore che potrà partecipare alle sedute della Commissione politiche dell'Unione europea. A tal fine propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 10 di mercoledì 16 gennaio.

  La Commissione conviene.

  Marta GRANDE, presidente, sottolinea che l'esame del provvedimento dovrebbe auspicabilmente concludersi entro la settimana corrente, considerato che la Commissione Pag. 30politiche dell'Unione europea prevede di avviare l'esame degli emendamenti a partire da mercoledì 23 gennaio.
  Con specifico riferimento alle proposte emendative che potranno essere presentate al disegno di legge europea, ricorda che possono ritenersi ricevibili solo gli emendamenti il cui contenuto è riconducibile alle materie di competenza specifica della Commissione affari esteri; gli emendamenti approvati dalla Commissione saranno, quindi, trasmessi alla Commissione politiche dell'Unione europea, che potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale; gli emendamenti respinti dalla Commissione affari esteri non potranno essere ripresentati presso la Commissione politiche dell'Unione europea, che, nel caso, li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, invece, essere ripresentati in Assemblea.

  Elisa SIRAGUSA (M5S), relatrice, ricorda che la legge europea ha per contenuto tipico: disposizioni modificative o abrogative di disposizioni statali vigenti in contrasto con gli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea; disposizioni modificative o abrogative di disposizioni statali vigenti oggetto di procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti della Repubblica italiana o di sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea; disposizioni necessarie per dare attuazione o per assicurare l'applicazione di atti dell'Unione europea; disposizioni occorrenti per dare esecuzione ai trattati internazionali conclusi nel quadro delle relazioni esterne dell'Unione europea; disposizioni emanate nell'esercizio del potere sostitutivo di cui all'articolo 117, quinto comma, della Costituzione, in conformità ai principi e nel rispetto dei limiti dell'esercizio del potere sostitutivo dello Stato nei confronti delle regioni.
  Segnala che vengono, dunque, inserite nel disegno di legge europea, in linea generale, norme volte a prevenire l'apertura, o a consentire la chiusura, di procedure di infrazione, nonché, in base ad una interpretazione estensiva del disposto legislativo, anche norme volte a permettere l'archiviazione dei casi di pre-contenzioso EU Pilot: si tratta di un meccanismo istituito tra Commissione europea e Stati membri per lo scambio di informazioni e la risoluzione di problemi in tema di applicazione del diritto dell'Unione europea o di conformità della legislazione nazionale alla normativa UE, concepito per la fase antecedente all'apertura formale della procedura di infrazione ex articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'UE.
  Osserva altresì che negli ultimi anni il numero delle procedure di infrazione nei confronti dell'Italia si è drasticamente ridotto, e si attesta ora a 70 (erano 91 ad inizio 2016), di cui 60 per violazione del diritto dell'Unione e 10 per mancato recepimento di direttive.
  Rileva che l'articolato del disegno di legge europea 2018, quale approvato dal Senato, contiene 19 articoli (suddivisi in 8 capi) che modificano o integrano disposizioni vigenti dell'ordinamento nazionale per adeguarne i contenuti al diritto europeo, nell'ambito dei seguenti settori: libera circolazione di persone, servizi e merci (capo I, articoli 1-5); giustizia e sicurezza (capo II, articolo 6); trasporti (capo III, articoli 7 e 8); fiscalità, dogane e aiuti di Stato (capo IV, articoli 9-12); diritto d'autore (capo V, articolo 13); tutela della salute umana (capo VI, articoli 14 e 15); ambiente (capo VII, articoli 16-18). Completa il disegno di legge l'articolo 19, che contiene la clausola di invarianza finanziaria.
  Limitando l'illustrazione alle norme che in qualche modo richiamano, sia pure marginalmente, le competenze della Commissione affari esteri, segnala, in primo luogo, l'articolo 6: tale norma, che concerne la cooperazione giudiziaria penale internazionale, prevede l'applicazione delle disposizioni della legge n. 69 del 2005 in materia di mandato di arresto europeo e procedure di consegna tra Stati membri, anche ai rapporti tra l'Italia e la Norvegia e tra l'Italia e l'Islanda. Evidenzia che La disposizione mira a dare attuazione Pag. 31dell'Accordo del 2006 tra l'Unione europea, l'Islanda e la Norvegia relativo alla procedura di consegna di persone e cose, semplificata rispetto ai tradizionali strumenti di estradizione. Senza entrare nel merito dei meccanismi di cooperazione giudiziaria in esso contemplati, che afferiscono alla materia della giustizia, evidenzia che da allora l'Italia non ha ancora provveduto a recepire l'Accordo, tanto da essere stata sollecitata lo scorso 16 luglio dal Consiglio dell'Unione europea a trasmettere, al più presto, le proprie dichiarazioni e notificazioni al fine di rendere pienamente operativa la procedura. Con il richiamato articolo 6 si provvede, dunque, a superare tale inadempienza, prevedendo espressamente che le disposizioni di cui alla legge n. 69 del 2005 costituiscano attuazione dell'Accordo internazionale, anche in relazione al mandato di arresto, nel rispetto dei principi dell'ordinamento costituzionale in tema di diritti e libertà fondamentali.
  Segnala inoltre l'articolo 11 che, recando disposizioni relative alla partecipazione alle aste delle quote di emissioni dei gas a effetto serra, garantisce la piena attuazione al Regolamento (UE) n. 1031/2010 che disciplina i tempi, la gestione e gli altri aspetti della vendita all'asta delle medesime quote di emissioni. Al riguardo, ricorda che il Sistema europeo di scambio delle emissioni (European Union Emissions Trading Scheme, ETS), finalizzato alla riduzione di tali emissioni inquinanti nell'Unione europea, si basa sull'assegnazione di quote agli impianti produttivi caratterizzati da rilevante impatto ambientale sull'atmosfera. Sottolinea che dal 2013 l'assegnazione avviene a titolo oneroso attraverso piattaforme d'asta gestite da mercati regolamentati ai sensi del citato regolamento n. 1031/2010. Evidenzia che la materia richiama dunque gli obblighi internazionali più generali in materia di lotta ai cambiamenti climatici che l'Italia ha sottoscritto nel corso degli anni, in particolare nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), a partire dalla firma nel 1998 del Protocollo di Kyoto, passando per la ratifica nel 2016 dell'emendamento di Doha al protocollo di Kyoto, fino alla sottoscrizione dell'Accordo di Parigi del dicembre 2015. Rileva che la lotta ai cambiamenti climatici costituisce peraltro anche uno degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che è oggetto di una delle indagini conoscitive in corso di svolgimento presso la Commissione.
  Segnala che l'articolo 12, introdotto nel corso dell'esame in Senato, abroga il comma 1087 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2018, la quale aveva assegnato un contributo pari a un milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 in favore dell'Istituto italiano per l'Asia e il Mediterraneo (IsiameD). Ricorda che l'IsiameD è un ente senza fini di lucro fondato nel 1974 a Roma da un gruppo di imprenditori, parlamentari, giornalisti e professionisti per promuovere e rafforzare la cooperazione economica e culturale tra l'Italia ed i Paesi dell'Asia e del Mediterraneo. Al riguardo, osserva che, con comunicazione del 4 aprile 2018, la Commissione europea ha rilevato che, poiché le autorità italiane non avevano notificato la misura, qualificandola piuttosto come misura di aiuto ad hoc a favore di una PMI, i servizi della Commissione ne hanno tratto che essa costituisse effettivamente un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'UE. A seguito della comunicazione ricevuta, nella risposta dell'11 maggio 2018, il Governo italiano ha fatto presente di aver sospeso l'erogazione del contributo al soggetto beneficiario. Rileva che l'abrogazione dell'articolo 1, comma 1087, della legge n. 205 del 2017 ha dunque lo scopo di evitare una procedura d'infrazione ai sensi del combinato disposto degli articolo 108, comma 2, e 258 del Trattato sul funzionamento dell'UE.
  Sottolinea che l'articolo 13, che reca disposizioni in materia di diritto d'autore, dà attuazione alla direttiva (UE) 2017/1564, e richiama indirettamente l'applicazione del Trattato di Marrakech, sottoscritto dall'Unione europea nell'aprile 2014. Parte integrante del corpus di trattati Pag. 32in materia di diritto d'autore gestito dall'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), il Trattato di Marrakech è entrato in vigore il 30 settembre 2016 e ha una dimensione culturale, umanitaria e di sviluppo sociale. Impone, infatti, una serie di limitazioni o eccezioni alle norme in materia di diritto d'autore a beneficio delle persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa, e consente inoltre lo scambio transfrontaliero di copie di opere pubblicate in formato accessibile. Alla luce di queste considerazioni esposto, propone l'espressione di una relazione favorevole, che presenta (vedi allegato 4).

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

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