CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 dicembre 2018
112.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 87

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 12 dicembre 2018.

Delega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria.
C. 523-784-914-1221-1222-A.

  Il comitato dei nove si è riunito dalle 9.30 alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 dicembre 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI.

  La seduta comincia alle 10.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sugli attacchi terroristici a Strasburgo.

  Valentina APREA (FI) interviene per esprimere solidarietà alla comunità politica europea e alla cittadinanza a seguito degli eventi terroristici verificatisi nella giornata di ieri a Strasburgo, rimarcando come tali atti si stiano verificando sempre più spesso in prossimità delle istituzioni. Ricorda in particolare il giornalista Antonio Megalizzi, gravemente ferito e attualmente in pericolo di vita. Richiama i colleghi della Commissione alla piena partecipazione al dolore delle famiglie e di tutti i cittadini di Strasburgo, città simbolo della politica europea.

  Giorgia LATINI, presidente, ritiene che le parole di solidarietà pronunciate dalla deputata Aprea interpretino il sentimento di tutti i commissari.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale e di istruzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 15 aprile 2014.
C. 1389 sen. Petrocelli, approvata dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, premette che la Commissione è chiamata ad esprimere alla Commissione Affari esteri il parere sul progetto di legge di autorizzazione alla ratifica dell'accordo di cooperazione culturale e di istruzione tra l'Italia e il Montenegro del 2014, già approvato dal Senato. Ricorda che il Montenegro, Paese di circa settecentomila abitanti, stretto fra i Balcani occidentali e il Mediterraneo, è divenuto indipendente nel 2006, e, da allora, forte di un progressivo miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti e delle prospettive di ulteriore sviluppo economico che potrebbero derivarne, si è avviato con decisione sulla via della integrazione europea. Il percorso di avvicinamento all'Unione europea, dopo l'adozione di fatto dell'euro come propria moneta, ha ufficialmente preso inizio nel 2008 con la presentazione della domanda di adesione, cui ha fatto seguito l'avvio dei relativi negoziati nel 2012.
  Ad oggi, su un totale di 35 capitoli negoziali, ne risultano aperti 31, tre dei quali già provvisoriamente conclusi. Il Montenegro ha in passato considerato l'Italia una finestra sul mondo sviluppato e democratico, ed oggi considera il nostro Paese un punto di riferimento essenziale per il suo percorso di avvicinamento all'Unione europea, che sembra avviarsi verso una fase di maggiore concretezza della sua riuscita. Alla base di tutto vi è senza dubbio la prossimità geografica: il mare Adriatico non rappresenta un elemento di divisione, bensì una culla di opportunità che possono essere colte da entrambe le sponde in ottica di condivisione, crescita e vantaggio comune.Pag. 88
  Tale vicinanza ha sicuramente influenzato nei secoli i legami culturali tra i nostri due Paesi, che nel tempo si sono rafforzati. La cooperazione nel settore culturale e dell'istruzione ricopre, quindi, un ruolo fondamentale nel rafforzamento dei rapporti bilaterali. Evidenzia che lo scopo principale dell'Accordo in esame è in effetti propriamente quello di consolidare e di armonizzare i legami culturali esistenti e la comprensione reciproca, fornendo al contempo una risposta efficace alla forte richiesta di cultura e lingua italiana in Montenegro: si tratta senza dubbio di un passo fondamentale, che fa da solida base e da incentivo ad un processo di cooperazione sempre più strutturata e che vada ad impegnare un numero crescente di settori. Riferisce che l'Accordo, stipulato a Roma il 15 aprile 2014, è finalizzato a promuovere e favorire iniziative, scambi e collaborazioni in ambito culturale e di istruzione con il Montenegro, rimediando al vuoto legislativo venutosi a creare a seguito dei rivolgimenti geopolitici dell'area dei Balcani che hanno portato alla dissoluzione della Jugoslavia.
  L'Accordo in esame – che sostituisce il vecchio Accordo culturale tra l'Italia e la Jugoslavia concluso a Roma il 3 dicembre 1960 e ratificato con la legge 31 dicembre 1962, n. 1865 – si compone di un preambolo e di 18 articoli: si tratta di un accordo di cooperazione culturale e di istruzione che al suo interno contiene una serie di indirizzi che espandono notevolmente il campo di interesse, indirizzandosi in maniera più ampia in molti ambiti creativi (danza, teatro, cinema, televisione, tutela del diritto d'autore, sport) aprendo una interessante prospettiva di progettualità, anche per le generazioni più giovani.
  Nello specifico, l'articolo 3 riguarda la collaborazione nel settore dell'istruzione, sia in campo scolastico, sia in ambito universitario e post-universitario, con riferimento sia ai docenti, sia agli studenti, anche mediante attività di formazione, scambi e borse di studio. Viene inoltre prevista la collaborazione nel settore delle discipline musicali, artistiche, archeologiche e del design per sostenere progetti congiunti a sostegno della mobilità e partecipazione a progetti europei.
  L'articolo 4 riguarda il patrimonio culturale delle Parti e la promozione della sua tutela. Questo fa riferimento esplicito alle Convenzioni UNESCO in materia, impegnandosi altresì a collaborare nell'attuazione della Convenzione UNESCO del 2005 sulla protezione e promozione delle diversità culturali. L'articolo 5 impegna le Parti – nella misura delle proprie disponibilità – a sostenere le rispettive attività di promozione culturale.
  Gli articoli 6, 7 e 8 riguardano la collaborazione reciproca nei settori artistico, editoriale, dei media e delle produzioni radiotelevisive: oggetto diretto di tutela e promozione sono dunque letteratura, opere d'arte figurative, teatro, danza, comparto cinematografico, musicale, letteratura scientifica, opere di enti televisivi.
  L'articolo 9 impegna le Parti alla collaborazione nel contrasto al traffico illecito dei beni culturali mediante scambio di informazioni, attività di formazione tra le rispettive forze dell'ordine e azioni di prevenzione e contrasto in accordo alle rispettive legislazioni e nel rispetto della Convenzione UNESCO del 1970, concernente le misure da adottare per interdire e impedire l'illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali, e tenendo conto dei principi della Convenzione UNIDROIT del 1995 sui beni culturali rubati o illecitamente esportati del 1995. Le parti si impegnano altresì alla protezione del patrimonio culturale sommerso, secondo quanto previsto dalla Convenzione UNESCO del 2001 sul Patrimonio culturale subacqueo.
  L'articolo 10 impegna le Parti a rafforzare la cooperazione bilaterale nel settore del diritto d'autore e diritti connessi. L'articolo 11 prevede la collaborazione tra le biblioteche e gli archivi dei due paesi, in particolare promuovendo i contatti e gli scambi in materia di informatica bibliotecaria. L'articolo 12 è dedicato alla cooperazione nel settore giovanile e dello sport e prevede attività di cooperazione e scambio tra le organizzazioni sportive dei Pag. 89due paesi, nel rispetto degli obblighi previsti dalla Convenzione internazionale UNESCO del 2005 contro il doping nello sport. L'articolo 13 incentiva la collaborazione tra i rispettivi enti locali e regionali. L'articolo 14 individua le attività bilaterali finalizzate alla salvaguardia dei diritti umani.
  Evidenzia che, come indicato nella relazione di accompagnamento del progetto di legge, il testo in esame ripropone, sia pure parzialmente e limitatamente al solo Accordo con il Montenegro, il disegno di legge di ratifica di numerosi accordi internazionali bilaterali proposto dal Governo nel corso della XVII legislatura che, presentato il 4 maggio 2017, fu esaminato dalla Commissione affari esteri, emigrazione del Senato in data 28 giugno 2017, senza peraltro poter completare il proprio iter di esame parlamentare per la chiusura della legislatura. Con riferimento alla proposta di legge, approvata dall'altro ramo del Parlamento il 20 novembre scorso, ricorda che essa consta di quattro articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, agli impegni finanziari e all'entrata in vigore. Gli oneri economici derivanti dall'attuazione del provvedimento sono valutati complessivamente in 160.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, e in 163.760 euro a decorrere dall'anno 2020. L'articolo 4 contiene una clausola di invarianza finanziaria in base alla quale (comma 1) dall'attuazione della legge di autorizzazione alla ratifica non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il comma 2 prevede che a eventuali oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 17 dell'Accordo si provvederà con apposito provvedimento legislativo. Tale disposizione è stata introdotta su richiesta della Commissione Bilancio del Senato, dopo avere acquisito la relazione tecnica da parte Ragioneria generale dello Stato. Conclude, sottolineando l'importanza di mantenere saldi e forti legami con il Montenegro, un Paese che ha dimostrato di essere capofila di un percorso nella penisola balcanica assolutamente non facile, né banale o scontato: un percorso che il Montenegro sta portando avanti con forza, confermandosi un attore regionale importante per la stabilità ed il progresso della penisola balcanica.
  In conclusione, propone di esprimere parere favorevole.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare democratica del Laos, fatto a Bangkok il 17 febbraio 2003.
C. 1390 sen. Petrocelli, approvata dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Angela COLMELLERE (Lega), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla Commissione Affari esteri il parere sul progetto di legge, già approvato dal Senato, di autorizzazione alla ratifica dell'accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra l'Italia e il Laos sottoscritto dai Governi dei due Paesi nel lontano 2003.
  Evidenzia che il Laos è un Paese del Sud-est asiatico di oltre 6 milioni di abitanti, privo di sbocco al mare e che si sviluppa lungo il corso del fiume Mekong, in un'area geografica della penisola indocinese stretta fra il Vietnam, la Cambogia, la Thailandia, il Myanmar e la Cina. Protettorato francese dal 1893, indipendente dal 1954, il Laos ha subito pesantemente le conseguenze della guerra degli Stati Uniti in Vietnam. Tra il 1964 al 1973, vennero sganciate sul Paese due milioni di tonnellate di ordigni esplosivi e ancora oggi ci sono circa 80 milioni di bombe da disinnescare, che continuano a mietere vittime tra persone e animali, tant’è che, ogni anno, più di 300 persone restano Pag. 90vittime di queste esplosioni, di cui metà muoiono, con una maggioranza di bambini.
  Ricorda che dal dicembre 1975 il Laos è diventato la Repubblica Democratica Popolare, con un regime di tipo socialista, e, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, è rimasto per alcuni anni isolato sia fisicamente che politicamente, fino al 1997, anno in cui ha optato per l'adesione all'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), avviandosi sulla strada della piena integrazione regionale e internazionale. Dal 2013 è entrato ufficialmente a far parte dell'Organizzazione mondiale del Commercio, con un'economia prevalentemente rurale che vanta una grande disponibilità di corsi d'acqua, condizioni che potrebbero favorire la cooperazione agricola con l'Italia e dare ulteriori sbocchi economici per le nostre imprese agricole che vivono una fortissima crisi economica.
  Venendo all'Accordo, sottoscritto nel 2003 e composto di 13 articoli, riferisce che esso si pone l'obiettivo di sviluppare i rapporti di collaborazione bilaterale, e di consolidare e approfondire la conoscenza reciproca, fornendo al contempo una risposta alla crescente richiesta di cultura, scienza e tecnologia che emerge in questo Paese, offrendo in più l'opportunità di allargare gli orizzonti economici e culturali dell'Italia in Asia. In particolare, l'Accordo, dopo aver stabilito i princìpi generali di mutuo sostegno e di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica ai quali dovrà ispirarsi la cooperazione (articolo 1), afferma la volontà delle due Parti di sostenere lo sviluppo di attività di cooperazione culturale attraverso scambi di artisti, esperti, ricercatori e di mostre, favorendo altresì gli scambi di conoscenza e le esperienze nell'aggiornamento e nella formazione negli ambiti dell'informazione, delle traduzioni e delle pubblicazioni in campo scientifico e letterario (articolo 2). Gli ambiti prioritari della collaborazione scientifica e tecnologica sono individuati nei settori delle scienze di base, dell'agricoltura, della tecnologia dell'informazione, dell'energia ed ambiente, delle scienze della salute, della biomedicina e delle biotecnologie, delle tecnologie per la conservazione dei beni culturali ed in altri settori che le Parti concorderanno (articolo 3).
  Il testo prevede altresì che le attività di cooperazione scientifica e tecnologica si realizzino attraverso lo scambio di scienziati e tecnici, l'organizzazione di convegni, seminari e di altri eventi, nonché mediante la realizzazione di progetti di ricerca congiunta, di attività di addestramento e aggiornamento professionale (articolo 4). L'Accordo punta, inoltre, a promuovere la collaborazione nei campi archeologico ed antropologico per la salvaguardia del patrimonio archeologico e culturale (articolo 5), nonché la cooperazione nel campo dell'istruzione secondaria, professionale e post-secondaria e fra le rispettive istituzioni accademiche (articolo 6), oltre a prevedere l'impegno, nei limiti della disponibilità dei fondi, per la erogazione di borse di studio per studenti e laureati per studi e ricerche a livello universitario, post-universitario o presso altre istituzioni accademiche nel campo delle belle arti, dell'archeologia e della linguistica (articolo 7). Il testo prevede, su base di reciprocità, la facilitazione e la promozione di attività delle istituzioni culturali dei due Paesi (articolo 8), nonché l'incoraggiamento alla cooperazione nel settore dello sport e degli scambi giovanili (articolo 9). Per valutare l'efficacia degli interventi di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica è prevista l'istituzione di un'apposita commissione mista, destinata a riunirsi alternativamente nelle due capitali (articolo 10) e preposta anche a stabilire le condizioni tecniche e finanziarie relative alle attività previste dall'Accordo (articolo 11). Da ultimi gli articoli 12 e 13 stabiliscono le modalità dell'entrata in vigore dell'Accordo ed esprimono la volontà delle Parti sulla sua durata illimitata.
  Chiarisce che il provvedimento in esame ripropone, sia pure parzialmente e limitatamente al solo Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica con il Laos, il testo del disegno di legge Pag. 91di ratifica presentato dal Governo nel corso della XVII legislatura che, presentato il 4 maggio 2017, fu esaminato dalla Commissione Affari esteri del Senato in data 28 giugno 2017, ma non vide completato il proprio iter di esame. Il progetto di legge di autorizzazione alla ratifica in esame, d'iniziativa del senatore Petrocelli, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, consta di quattro articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alle disposizioni finanziarie, all'entrata in vigore. In particolare, l'articolo 3 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni dell'Accordo. Il comma 1 autorizza la spesa di 220.000 euro annui per il 2018 e 2019, nonché di 249.190 euro annui a decorrere dal 2020. Il medesimo comma 1 specifica che tale autorizzazione di spesa è finalizzata all'attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 2-10 dell'Accordo in esame. A tale proposito, l'articolo 4, introdotto nel corso dell'esame al Senato, riporta una clausola di invarianza finanziaria per la quale dalle restanti disposizioni dell'Accordo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) sottolinea che l'accordo cui si riferisce il progetto di legge di autorizzazione alla ratifica in esame è stato sottoscritto addirittura nel 2003, rimarcando come quello del ritardo con cui l'Italia ratifica gli accordi che sottoscrive sia un problema vecchio e non di poco peso, dato che le circostanze che conducono alla stipula di accordi possono in tempi così lunghi mutare. Auspica pertanto una maggiore sollecitudine da parte del Governo nell'adozione delle iniziative conseguenti agli accordi che sottoscrive, a cominciare dalla richiesta dell'autorizzazione parlamentare alla loro ratifica, quando necessaria.

  Federico MOLLICONE (FdI) ritiene che, prima di esprimere il parere, la Commissione dovrebbe svolgere un'istruttoria più approfondita sull'accordo con il Laos oggetto della ratifica, tanto più in considerazione del fatto che si tratta di un accordo del 2003.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) reputa opportuno avere un quadro completo degli accordi e dei trattati di interesse della Commissione cultura che devono essere ancora ratificati. Rileva che troppe volte vengono ratificati con eccessivo ritardo accordi culturali importanti, che prevedono per esempio iniziative formative o di scambio, e che questo ritardo fa sì che gli impegni presi dalle parti perdano di significato per via del cambiamento dei rapporti internazionali e delle circostanze che hanno condotto alla loro stipula. Ritiene, inoltre, che il Governo dovrebbe farsi parte attiva e ripensare il contenuto degli accordi, anziché perpetuare schemi di accordi spesso datati, che riflettono una certa inerzia contenutistica.

  Daniele BELOTTI (Lega) sollecita da parte di tutti un atteggiamento meno passivo nei confronti dei progetti di legge di autorizzazione alla ratifica di accordi internazionali e una maggiore attenzione al loro contenuto, specialmente con riferimento agli oneri finanziari, al fine di evitare che il loro esame si trasformi in un mero automatismo procedurale.

  Valentina APREA (FI) condivide quanto asserito dai colleghi che l'hanno preceduta in merito all'esigenza di evitare ritardi nelle ratifiche e di prestare la dovuta attenzione al contenuto degli accordi internazionali, tuttavia osserva che gli accordi internazionali servono spesso ad agevolare le attività e il lavoro di tanti connazionali residenti in altri Paesi e che la piena comprensione del loro significato sul piano delle relazioni internazionali presuppone la valutazione di situazioni e il possesso di informazioni che sono possibili al solo Ministero degli affari esteri. Ritiene pertanto inopportuno rallentare o ostacolare un processo di ratifica le cui implicazioni Pag. 92non sono del tutto chiare a questa Commissione.

  Angela COLMELLERE (Lega), relatrice, si riserva di formulare una proposta di parere in altra seduta, per dar modo ai deputati interessati di svolgere gli approfondimenti necessari sull'accordo in esame.

  Giorgia LATINI (Lega), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.35.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 dicembre 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI.

  La seduta comincia alle 10.35.

Proposta di nomina della dottoressa Mariarita Sgarlata a componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale per il dramma antico.
Nomina n. 11.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, ricorda che l'Istituto nazionale del dramma antico opera come fondazione culturale dal 1998 e che con il decreto legislativo 29 gennaio 1998, n. 20, l'istituto, già ente pubblico disciplinato dalla legge 20 marzo 1975, n. 70, è stato trasformato in fondazione.
  Con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali del 1o marzo 2018 è stato approvato lo Statuto della Fondazione, la quale, in base all'articolo 2 dello Statuto, persegue le seguenti finalità: a) coordinare a livello nazionale l'attività teatrale presso i teatri greco-romani, promuovendo la rappresentazione del teatro classico greco e latino, nonché di altre attività culturali ed artistiche ad esso relative; b) provvedere alla produzione ed alla rappresentazione dei testi teatrali greci e latini presso il teatro greco di Siracusa e in altri teatri di pietra e presso ambienti di particolare rilievo culturale; c) curare la pubblicazione dei testi classici, delle monografie, degli studi specializzati della Fondazione; d) curare l'archivio e la biblioteca dell'Istituto; e) provvedere al mantenimento e allo sviluppo delle attività espositive e museali dell'Istituto, con sede in Siracusa; f) provvedere al mantenimento e allo sviluppo dell'Accademia del Dramma Antico «Giusto Monaco» e «Fernando Balestra»; g) provvedere all'organizzazione di convegni ed altre attività di studio e di ricerca sui temi della classicità greca e latina e sul teatro classico; h) attivare le iniziative necessarie al coinvolgimento degli istituti scolastici per la realizzazione di spettacoli del teatro classico greco e latino, anche attraverso apposite rassegne, tra le quali il Festival internazionale dei giovani di Palazzolo Acreide; i) promuovere, anche in coordinamento con le università, lo studio dei testi teatrali della classicità greca e latina; j) agevolare la partecipazione di tutti gli interessati alla propria attività culturale, favorendo la circolazione del proprio patrimonio culturale presso enti, istituzioni e associazioni culturali, scuole e università; k) promuovere la più ampia diffusione delle proprie attività e del proprio patrimonio storico culturale anche a livello comunitario e internazionale.
  Ricorda che sono organi dell'Istituto nazionale del dramma antico il presidente, il consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori dei conti. La durata degli organi collegiali è di quattro anni. Ciascun componente può essere riconfermato per non più di due volte. Il consiglio di amministrazione è nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali. Esso è composto dal Sindaco di Siracusa, che è anche il presidente dell'Istituto; da un consigliere designato dal Ministro per i beni e le attività culturali, con funzioni di consigliere delegato; da un consigliere designato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca; da un consigliere, designato dalla Regione Sicilia; e da un consigliere in rappresentanza Pag. 93di partecipanti privati. Lo statuto può prevedere un ulteriore componente del consiglio di amministrazione, qualora gli apporti dei partecipanti superino il 25 per cento del patrimonio.
  Riferisce, quindi, che il Ministro dei beni e delle attività culturali, in data 27 novembre 2018, ha comunicato che il consigliere delegato ingegner Francesco Pinelli è dimissionario e che è sua intenzione procedere, in sua sostituzione, alla nomina della dottoressa Mariarita Sgarlata, che diventerebbe quindi consigliere delegato in seno al Consiglio di amministrazione. Nella sua lettera il Ministro Bonisoli aggiunge che nella scelta della dottoressa Sgarlata ha tenuto in considerazione la sua profonda e qualificata esperienza e competenza professionale e le sue comprovate capacità organizzative e gestionali.
  Per il profilo della dottoressa Mariarita Sgarlata, infine, rinvia al curriculum che è stato trasmesso dal Ministro insieme alla richiesta di parere.

  Valentina APREA (FI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di nomina, in considerazione del profilo senza dubbio qualificato della candidata.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) chiede che, come per le precedenti proposte di nomina, non si proceda alla votazione il giorno stesso dell'inizio dell'esame, essendo necessario del tempo per consentire ai gruppi di riflettere adeguatamente sulla posizione da tenere.

  Federico MOLLICONE (FdI), premesso che il nome proposto dal ministro Bonisoli per la nomina ha un curriculum rispettabile e che le considerazioni che svolgerà hanno carattere generale e nessun riferimento alla persona di cui si tratta oggi, rileva che ancora una volta in materia di nomine pubbliche le proposte del Governo ricadono su personalità attive in politica, e in particolare provenienti dall'area del Partito democratico. In particolare, la persona designata risulta aver svolto attività politica nelle file del Partito democratico, prima di diventare consigliere del ministro Bonisoli. Chiede quindi alla maggioranza e al Governo di essere più coerenti e di informare gli atti che compiono alle promesse della campagna elettorale, nella quale hanno tanto sbandierato l'annuncio del cambiamento, salvo poi seguire, quando si tratta di scegliere le persone cui affidare incarichi pubblici, le logiche più tipiche del passato. Conclude, auspicando proposte di nomina riferite a nomi nuovi, liberi da connotazioni politiche, e invocando una presa di posizione della Commissione su questo punto, al posto di una mera presa d'atto, per mandare un vero e chiaro segnale di cambiamento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) fa presente che il suo gruppo, pur riconoscendo le competenze professionali della candidata, ha chiesto più tempo per poter esprimere un giudizio più consapevole.

  Paolo LATTANZIO (M5S), rivolgendosi al deputato Mollicone, puntualizza che quella del Movimento 5 Stelle è una storia recente, che si sta arricchendo con l'esperienza sul campo. Sottolinea che le posizioni del Movimento sono distanti da quelle del Partito democratico, di Forza Italia e di Fratelli d'Italia; tuttavia, le competenze professionali non hanno un marchio politico e vanno oltre ogni logica di appartenenza partitica. Ritiene quindi che la valutazione del curriculum debba prevalere sulle considerazioni connesse all'attività politica svolta in passato dalla persona proposta per la nomina.

  Alessandro MELICCHIO (M5S), associandosi alle considerazioni del deputato Lattanzio, rimarca che la cultura non ha e non deve avere un connotato politico e che la proposta di nomina in esame non va quindi valutata in una prospettiva di pregiudizio politico.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, associandosi ai deputati Lattanzio e Melicchio, rileva che chiunque esamini il curriculum della candidata non può non riconoscerne la competenza professionale e sottolinea che proprio questa competenza Pag. 94ha già meritato all'interessata la nomina a consigliere del Ministro dei beni e delle attività culturali. Conclude affermando che la scelta va pertanto ritenuta valida a prescindere dal passato politico.

  Federico MOLLICONE (FdI) ribadisce che, pur nel rispetto della composizione magmatica del Movimento 5 Stelle, la nomina della dottoressa Sgarlata non può essere vista altrimenti che come una scelta politica nel senso più stretto del termine. Dopo aver ricordato che lo statuto del Movimento non consente a chi è già stato esponente di altri partiti la partecipazione alle primarie, trova contraddittorio che un incarico come quello in esame possa essere conferito a un soggetto che non solo è stato componente attivo di un preciso partito, ma per di più di un partito sempre avversato dal Movimento 5 Stelle nella precedente legislatura.

  Maria MARZANA (M5S) ritiene che il deputato Mollicone stia facendo confusione tra gli aspetti politici e quelli tecnici legati alla proposta di nomina in esame. Il motivo della scelta va attribuito esclusivamente alle competenze professionali della candidata, che già le erano valse la nomina a consigliere del Ministro dei beni e delle attività culturali.

  Federico MOLLICONE (FdI) ribadisce ancora una volta che la scelta effettuata dal ministro è da ritenersi meramente politica, in quanto premiale rispetto al passaggio della candidata dal Partito democratico al Movimento 5 Stelle.

  Giorgia LATINI (Lega), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 12 dicembre 2018. — Presidenza del presidente, Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 11.

Sulla missione svolta a Bruxelles il 19 e 20 novembre 2018.

  Luigi GALLO, presidente, riferisce nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1) in merito all'incontro interparlamentare organizzato dalla Commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo sul tema del patrimonio culturale europeo, cui ha partecipato il 19 e 20 novembre scorsi.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 11.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 12 dicembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.05 alle 11.20.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 12 dicembre 2018. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Salvatore Giuliano.

  La seduta comincia alle 11.20.

5-00981 Bucalo: Sul rinvio della prova scritta del concorso per dirigenti scolastici per i concorrenti della Regione Sardegna.

  Il sottosegretario Salvatore GIULIANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Carmela BUCALO (FdI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta, in quanto, a suo avviso, è stato violato il principio sancito dalla giurisprudenza consolidata dell'unicità ed identità delle prove delle procedure concorsuali, con conseguente disparità di trattamento dei candidati.

Pag. 95

5-00639 Casa: Sulle prove selettive per l'ammissione al corso di laurea magistrale in medicina, chirurgia e odontoiatria.

  Il sottosegretario Salvatore GIULIANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Vittoria CASA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, che ha ristabilito in modo articolato il principio dell'imparzialità e della trasparenza delle prove.

5-00649 Bordo e Piccoli Nardelli: Sul mancato svolgimento di un evento in memoria delle leggi razziali presso il liceo classico «Fiano-Leccisotti» di Torremaggiore (FG).

  Il sottosegretario Salvatore GIULIANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara soddisfatta della risposta e dell'indagine svolta, che ha garantito lo svolgimento dell'incontro, dando così il giusto rilievo ad una testimonianza preziosa per la costruzione di una solida coscienza civica nelle giovani generazioni.

5-00802 Pettarin: Sull'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica tra le materie curricolari delle scuole.

  Luigi GALLO, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'interrogazione, avverte che s'intende che vi abbia rinunziato.

5-00953 Toccafondi: Sul futuro degli istituti tecnici superiori.

  Il sottosegretario Salvatore GIULIANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta nella parte in cui viene confermato il sostegno del Governo agli istituti tecnici superiori. Ritiene non banale la questione legata alla denominazione degli istituti e dei corsi, che andrebbe modificata in quanto non facilmente associabile a una specializzazione post-diploma. Rileva l'ottimo funzionamento degli istituti, pur se di recente istituzione, i quali offrono ottime prospettive di lavoro ai giovani. Ricorda che sono coinvolti migliaia di studenti e di imprese e che l'80 per cento dei diplomati trova in tempi rapidi un lavoro coerente con la formazione.
  Prende atto positivamente delle iniziative amministrative intraprese dal Ministero per la promozione e lo sviluppo degli ITS. Si dichiara, invece, preoccupato in relazione alla nomina del dirigente generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, non condividendo la scelta di cambiamento al vertice della direzione, che aveva dimostrato di lavorare in modo apprezzato anche dal nuovo Governo, dato che questo ha confermato gli indirizzi in materia di ITS. Si dichiara perplesso in merito alle scelte afferenti ulteriori attività della filiera formativa professionalizzante, che, a suo avviso, potrebbero sovrapporsi a quanto già previsto in capo agli ITS.
  Conclude, rilevando una mancanza di chiarezza nelle intenzioni del Governo in merito agli ITS. Osserva infatti che il disegno di legge di bilancio, al comma 238 del testo approvato dalla Camera dei deputati e trasmesso al Senato, prevede una ripartizione delle risorse per gli ITS legata ai rendimenti del passato. Non è quindi chiaro se il Governo intenda stimolare o meno la crescita e lo sviluppo di questo tipo di Istituti e di percorsi formativi.

  Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 11.45.

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