CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 novembre 2018
100.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 7

SEDE REFERENTE

  Martedì 27 novembre 2018. – Presidenza del presidente Claudio BORGHI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 10.40.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Claudio BORGHI, presidente, nell'avviare i lavori relativi all'esame delle proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio, auspica che possa instaurarsi un clima di collaborazione e di correttezza reciproca sia da parte dei componenti della Commissione sia da parte dei rappresentanti del Governo, al fine di consentire il buon andamento dei lavori.
  Comunica altresì che nella seduta odierna la Commissione esaminerà gli emendamenti segnalati riferiti agli articoli da 2 a 21.
  Comunica infine che il deputato Mandelli ritira le proposte emendative a sua prima firma 11.5 e 49.030; la deputata Ruocco ritira le proposte emendative a sua prima firma 9.016 e 9.017; il deputato Trizzino ritira l'articolo aggiuntivo 40.041; il deputato Speranza sottoscrive l'articolo aggiuntivo Muroni 11.012; i deputati Alemanno, De Toma, Rachele Silvestri, Sut sottoscrivono le proposte emendative Misiti 7.03, 54.020, 54.023, 54.021 e 78.06 e Dall'Osso 14.037, 37.018 e 54.022; la deputata Nesci sottoscrive l'articolo aggiuntivo Casa 52.018; i deputati Enrico Borghi, Rotta, Moretto, Zardini, Pellicani e Zan sottoscrivono l'articolo aggiuntivo De Menech 49.051; la deputata Lorenzin sottoscrive l'articolo aggiuntivo Boschi 21.0113; i deputati Cavandoli, Vinci, Tombolato sottoscrivono l'emendamento Lucchini 64.3; il deputato Benvenuto sottoscrive l'articolo aggiuntivo Gastaldi 61.012; il deputato Gallinella sottoscrive gli articoli aggiuntivi Sasso 49.073 e Golinelli 49.071; la deputata Del Sesto sottoscrive l'articolo aggiuntivo Golinelli 49.071; la deputata Moretto sottoscrive l'emendamento Madia 28.55; il deputato Gebhard sottoscrive le proposte emendative Boschi 21.078, 68.015 e 21.0113, Gribaudo 21.085, Carnevali 21.85 e Cantone 21.30; il deputato Gabriele Pag. 8Lorenzoni ritira la propria sottoscrizione dall'articolo aggiuntivo Aprile 8.015; il deputato Fatuzzo sottoscrive gli emendamenti Zanella 14.11 e 14.12; la deputata Gelmini sottoscrive le proposte emendative Giacomoni 6.024, Sandra Savino 9.10, Porchietto 10.17, Bond 13.5, Porchietto 13.10, D'Ettore 21.55, 38.14 e 78.018 e Ferraioli 54.04; il deputato Bignami sottoscrive l'emendamento Giacomoni 4.18; il deputato Fragomeli sottoscrive le proposte emendative Boschi 5.04, 18.3, 19.049, 21.078, 21.0109, 21.0110, 21.0111, 21.0112, 21.0113, 21.0114, 32.9, 32.02, 37.028, 43.016, 47.2, 49.37, 49.95, 68.015, 90.4, TAB.A.7 e TAB.A.10 e Gribaudo 21.084, 21.085 e 21.086; la deputata Boldrini sottoscrive gli articoli aggiuntivi Boschi 21.078 e 21.0113; il deputato Gallinella sottoscrive l'articolo aggiuntivo Osnato 42.09; la deputata Cenni sottoscrive l'articolo aggiuntivo Cantini 40.040; la deputata Bruno Bossio sottoscrive le proposte emendative Rotta 3.010, De Luca 16.38, Madia 17.06, Delrio 10.04, 20.04 e 20.06, Schullian 13.026, Delrio 15.21, Incerti 21.038, Gribaudo 21.085, Pini 40.33, Franceschini 43.016, Critelli 49.063, D'Alessandro 49.052, Ascani 52.016, Giachetti 55.07 e Moretto 9.020; la deputata Boschi sottoscrive gli articoli aggiuntivi Gebhard 12.04, Boccia 12.08 e Carfagna 43.015 e 45.06; il deputato Trizzino sottoscrive l'emendamento Locatelli 40.80; la deputata Gagnarli sottoscrive gli articoli aggiuntivi Schullian 49.010 e Viviani 49.069; i deputati Cassese e L'Abbate sottoscrivono gli articoli aggiuntivi Schullian 49.010, Viviani 49.069 e Sasso 49.073; la deputata Carnevali sottoscrive gli articoli aggiuntivi Di Giorgi 18.04, Boschi 21.078 e 21.0113, Gribaudo 21.085, Gadda 49.049 e 49.050, Ascani 52.016, Belotti 54.067 e Benamati 55.030, nonché gli emendamenti Marattin 42.6, Cenni 49.74 e Boschi Tab. A.7; il deputato L'Abbate sottoscrive l'emendamento Angiola 28.2.

  Paolo RUSSO (FI) chiede che l'articolo aggiuntivo 12.03 a sua prima firma, in materia di detrazioni fiscali per il mantenimento di cani guida per i non vedenti, che non figurava tra le proposte emendative segnalate, sia posto in votazione insieme all'articolo aggiuntivo Grimoldi 7.07, che nel contenuto risulta sostanzialmente identico.

  Claudio BORGHI, presidente, assicura che l'articolo aggiuntivo segnalato dall'onorevole Paolo Russo sarà esaminato congiuntamente agli articoli aggiuntivi Grimoldi 7.07 e Misiti 7.03.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, anche a nome della collega Comaroli, propone di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 2. Esprimendo quindi il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 3, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli identici emendamenti Martino 3.1 e Caiata 3.5, sugli articoli aggiuntivi Marattin 3.01 e 3.02 e Rotta 3.010. Propone, infine, di accantonare l'articolo aggiuntivo Saltamartini 3.011.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con i pareri e con le proposte di accantonamento dei relatori.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che le proposte emendative riferite all'articolo 2 e l'articolo aggiuntivo Saltamartini 3.011 sono accantonate.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Martino 3.1 e Caiata 3.5.

  Luigi MARATTIN (PD), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo 3.01 a sua prima firma, segnala che nell'attuale congiuntura economica l'unico settore che non sembra dare segni di ripresa è quello immobiliare. A tale proposito, sottolinea che nel nostro Paese senza la ripresa del settore immobiliare non può prefigurarsi una ripresa generale robusta e sostenibile. Pertanto, fa presente che l'articolo aggiuntivo 3.01 prevede l'abolizione integrale dell'imposta di registro, i cui oneri potrebbero essere coperti mediante parte delle risorse destinate al reddito di cittadinanza e a «quota 100». Ritiene che l'abolizione dell'imposta Pag. 9di registro provocherebbe uno shock tale da favorire la ripresa del settore immobiliare, in quanto si tratta, da una parte, di un intervento di semplificazione e, dall'altra, di un sostegno al settore immobiliare che è un importante volano per la crescita economica. Ritiene, inoltre, che le risorse utilizzate a copertura sarebbero meglio spese al fine di ridurre la pressione fiscale piuttosto che per un progetto, ancora troppo fumoso e assente, quale il reddito di cittadinanza.

  Maria Elena BOSCHI (PD) alle considerazioni formulate dal collega Marattin aggiunge che durante le audizioni che si sono svolte in occasione della presentazione del disegno di legge di bilancio gli operatori del settore immobiliare hanno lamentato la persistenza della crisi del settore che trascina, di conseguenza, anche il settore dell'edilizia e tutta la filiera a questo connessa. Ritiene, inoltre, che la disposizione proposta dall'articolo aggiuntivo Marattin 3.01 aumenterebbe la fiducia delle famiglie italiane rispetto a un investimento ingente e significativo, come quello dell'acquisto della casa. Sottolinea che la misura proposta è in linea con l'obiettivo della riduzione della pressione fiscale, che può sostenere la crescita molto più di misure assistenziali, verso le quali il Governo ha indirizzato le risorse poste a copertura. A tale proposito, ricorda che nella passata legislatura sono già state adottate misure di riduzione della pressione fiscale che hanno conseguito importanti risultati e che pertanto sarebbe bene continuare in tale direzione approvando un intervento come quello proposto che, essendo un intervento strutturale, avrebbe un impatto ancora maggiore. Chiede dunque che il Governo e i relatori svolgano un'ulteriore riflessione anche al fine di una eventuale riformulazione dell'articolo aggiuntivo Marattin 3.01.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Marattin 3.01.

  Luigi MARATTIN (PD), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo 3.02 a sua prima firma, che ha l'obiettivo di abolire l'IRAP per i privati, ricorda che tale imposta concorre al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e, pertanto, non può essere abolita senza prevedere un'adeguata copertura finanziaria. Segnala che l'IRAP è un'imposta distorsiva, in quanto la sua base imponibile comprende anche quanto spettante ai fattori produttivi, ossia lavoro e capitale. Ritiene, quindi, che l'IRAP non sia un'imposta orientata alla crescita in quanto, proprio perché la sua base imponibile riguarda i fattori produttivi, viene pagata anche dalle aziende che non hanno prodotto utili. Ricorda che nel 2015 l'IRAP è stata massicciamente ridotta dal Governo Renzi, che ha escluso dalla base imponibile la retribuzione per i lavoratori assunti a tempo indeterminato, con evidenti effetti di incentivo per le imprese. Sottolinea che l'effetto sulla crescita provocato dall'approvazione di questo articolo aggiuntivo, volto ad abolire completamente l'IRAP per i privati – giacché l'IRAP per egli enti pubblici è una semplice partita di giro e abolirla non avrebbe sostanziali effetti – sarebbe ancora più rilevante rispetto al precedente, in quanto l'IRAP colpisce ciò che, invece, si dovrebbe favorire, ossia l'accumulazione di fattori produttivi. Fa presente quindi che l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 3.02 a sua prima firma sarebbe un segnale forte per il mondo imprenditoriale e contribuirebbe a creare una maggiore offerta di posti di lavoro.

  Maria Elena BOSCHI (PD) sottolinea che l'articolo aggiuntivo Marattin 3.02 si pone in continuità con la politica fiscale degli ultimi anni, che ha portato alla riduzione della pressione fiscale, obiettivo riconosciuto anche dall'attuale Governo nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018. Ricorda che nel corso della campagna elettorale le due forze di maggioranza avevano annunciato azioni concrete volte alla riduzione della pressione fiscale e che il disegno di legge di bilancio sarebbe stata la prima occasione per intervenire in modo adeguato. Tuttavia, il disegno di legge di bilancio Pag. 10presentato dal Governo non lascia prevedere una concreta riduzione della pressione fiscale, che, anzi, alla fine del 2019, sarà addirittura maggiore, a causa della sovrastima del PIL e della previsione della possibilità di revisione delle aliquote fiscali a livello locale. Ricorda che, nel corso della legislatura precedente, la riduzione dell'IRAP ha portato effetti positivi, in quanto le aziende hanno potuto destinare maggiori risorse a investimenti e assunzioni. Ribadisce che per accelerare la ripresa sia essenziale consentire alle aziende di creare opportunità di lavoro, tramite la riduzione della pressione fiscale, piuttosto che destinare risorse a misure di tipo assistenziale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Marattin 3.02.

  Luigi MARATTIN (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Rotta 3.010, esprime stupore riguardo al parere contrario dei relatori e della rappresentante del Governo, in quanto tale proposta emendativa ripropone due proposte delle forze politiche che sostengono l'attuale Governo, ossia il ridimensionamento del numero delle auto blu delle pubbliche amministrazioni e la riduzione dell'accisa sui carburanti. Invita, quindi, i relatori e la rappresentante del Governo a rivedere il proprio parere.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), nel ricordare che la riduzione dell'accisa sui carburanti era uno dei principali impegni presi dalla Lega durante la campagna elettorale, sottoscrive l'articolo aggiuntivo Rotta 3.010 e chiede che esso sia accantonato per permettere al Governo e ai relatori di svolgere una ulteriore riflessione.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI segnala che tutti i temi relativi all'autotrasporto e alle accise sui carburanti sono ancora al vaglio del Governo, che sta svolgendo una ricognizione dettagliata in materia. Quanto alle coperture scelte per gli oneri relativi all'articolo aggiuntivo Rotta 3.010, segnala che esse riguardano misure che sono nel programma di Governo e su cui si sta lavorando.

  Maria Elena BOSCHI (PD), visto l'intervento della sottosegretaria Castelli, chiede se sia intenzione dei relatori e del Governo accantonare l'articolo aggiuntivo Rotta 3.010.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, ritiene si possa procedere con la votazione dell'articolo aggiuntivo Rotta 3.010.

  Maria Elena BOSCHI (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Rotta 3.010, ricorda che, nel corso della campagna elettorale, il Vicepresidente del Consiglio Salvini aveva ripetuto più volte che uno dei primi provvedimenti che avrebbe preso una volta giunto al Governo sarebbe stato quello relativo alla diminuzione dell'accisa sui carburanti. In proposito, ritiene grave che il Governo stia ancora svolgendo approfondimenti e sia ancora lontano dal fornire una risposta. Crede, infatti, che la riduzione dell'accisa sui carburanti e il ridimensionamento del numero delle auto blu sono proposte che sarebbero dovute provenire dalla maggioranza, vista la costante campagna a favore della riduzione dei costi che chi ora siede al Governo ha svolto nel corso della passata legislatura dai banchi dell'opposizione.

  Pietro NAVARRA (PD) chiede ai relatori un supplemento di riflessione sull'articolo aggiuntivo Rotta 3.010.

  Claudio BORGHI, presidente, osserva che l'emendamento, che combina due tematiche, la riduzione dell'accisa e la riduzione della spesa per le auto blu, appare eterogeneo e pertanto poco adatto a una riformulazione.

  Pietro NAVARRA (PD) chiede un'ulteriore riflessione sulla proposta di accantonamento.

  Claudio BORGHI, presidente, ribadisce che i relatori hanno già espresso parere Pag. 11contrario alla richiesta di accantonamento.

  Luigi MARATTIN (PD) chiede di conoscere le ragioni del parere contrario sull'articolo aggiuntivo Rotta 3.010.

  Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, conferma che la riduzione delle accise sui carburanti rappresenta senza dubbio un obiettivo del Governo che sarà realizzato nell'arco della legislatura. Coglie quindi l'occasione per ricordare come l'attuale Esecutivo sia già intervenuto realizzando molti degli obiettivi del programma, raccogliendo l'approvazione dei cittadini.
  Prosegue evidenziando come il parere contrario sull'articolo aggiuntivo Rotta 3.010 si basi su considerazioni relative all'equilibrio contabile: al fine di rispettare i parametri europei, come richiesto anche dall'opposizione, si rende necessario intervenire per gradi nella riduzione delle accise sui carburanti e il Governo ritiene prioritario limitare inizialmente il proprio intervento al settore dell'autotrasporto.

  Enrico BORGHI (PD) sottolinea che il senso degli interventi del gruppo Partito Democratico era quello di smascherare il mancato mantenimento delle promesse dei partiti vincitori delle scorse elezioni. Prende pertanto atto che la promessa del Ministro Salvini di ridurre le accise, già nel primo Consiglio dei ministri, sia stata derubricata a questione non prioritaria.
  Sottolinea infine il silenzio del gruppo Forza Italia che sembrava anch'esso favorevole a una riduzione delle accise.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) annuncia il voto contrario del gruppo Forza Italia sull'articolo aggiuntivo Rotta 3.010, nella sua attuale formulazione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rotta 3.010.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, passando all'esame dell'articolo 4, propone di accantonare tutte le proposte emendative riferite a detto articolo.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento dei relatori.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), rilevando l'andamento incerto della maggioranza nell'esame del provvedimento, chiede di conoscere il motivo dell'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4, nonché di alcune proposte emendative riferite ai precedenti articoli 2 e 3. Chiede in particolare di conoscere le motivazioni dell'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 4.012 a prima firma Ruocco volto a introdurre la cosiddetta sugar tax.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, segnala che le proposte emendative riferite all'articolo 4, sia della maggioranza sia dell'opposizione, sono state ritenute meritevoli di una più attenta valutazione.

  Paolo RUSSO (FI) chiede di conoscere la motivazione dell'accantonamento delle proposte emendative riferite agli articoli 2 e 3.

  Claudio BORGHI, presidente, ritiene che la risposta ai quesiti degli onorevoli Prestigiacomo e Paolo Russo vada ricercata nella necessità di approfondire problematiche per le quali il Governo ritiene possibile un intervento emendativo. Pertanto appare opportuno rinviare la discussione di questioni che sono oggetto di approfondimento da parte del Governo e che potranno essere più proficuamente discusse nelle prossime sedute.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede se la motivazione dell'accantonamento debba essere individuata nella copertura proposta da molti emendamenti, come ad esempio l'articolo aggiuntivo Ruocco 4.012, a valere su una nuova imposta sul consumo di bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti. Al riguardo segnala Pag. 12come le imprese del settore attendano una chiara risposta da parte del Governo in ordine alla volontà di introdurre o meno detta nuova imposta.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI chiarisce che il Governo non ha intenzione di intervenire in questa materia senza aver prima incontrato i rappresentanti del settore produttivo delle bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti. Segnala peraltro che il programma del MoVimento 5 Stelle prevede un intervento, anche di natura fiscale, per la riduzione del consumo di tali bevande, che recano danni alla salute dei cittadini.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, conferma che la motivazione a base della proposta di accantonamento è rappresentata dalla volontà di approfondire le questioni affrontate dalle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Luca PASTORINO (LeU) chiede se il motivo dell'accantonamento sia la ricerca di una differente copertura per l'articolo aggiuntivo Ruocco 4.012.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI evidenzia che la proposta di accantonamento non è collegata con la copertura a valere sull'imposta sul consumo di bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti.

  Claudio BORGHI, presidente, non esclude che alcune delle proposte emendative, delle quali si propone l'accantonamento, potranno essere ritirate.

  Luca PASTORINO (LeU) chiede conferma che alcune delle proposte emendative delle quali si propone l'accantonamento saranno ritirate.

  Claudio BORGHI, presidente, conferma che il ritiro può essere uno dei possibili esiti dell'accantonamento.

  Andrea MANDELLI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede quale sia la linea che si sta perseguendo nella giornata odierna. Chiede se gli accantonamenti non preludano alla presentazione di proposte emendative da parte del Governo e, in tal caso, quando saranno presentate. Ciò al fine di decidere come procedere nell'esame del provvedimento.

  Claudio BORGHI, presidente, osserva che l'accantonamento ha ad oggetto proposte emendative per le quali si ritiene opportuno un approfondimento, mentre saranno immediatamente poste in votazione le proposte emendative per le quali non c’è alcuna possibilità di accoglimento, presentate sia dalla maggioranza sia dall'opposizione.

  Andrea MANDELLI (FI) chiede se le questioni accantonate sono quelle sulle quali non sia ancora stata decisa la linea del Governo o se l'accantonamento sia collegato alla presentazione di proposte emendative da parte del Governo.

  Claudio BORGHI, presidente, osserva che le proposte emendative potrebbero essere accantonate anche al fine di un'eventuale riformulazione.

  Andrea MANDELLI (FI) ribadisce la richiesta di conoscere i tempi per la presentazione degli emendamenti del Governo.

  Claudio BORGHI, presidente, ritiene opportuno che la questione venga discussa in un prossimo Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Riccardo MAGI (Misto-+E-CD), preso atto di quanto affermato dalla rappresentante del Governo in ordine all'imposta sul consumo di bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti, chiede le motivazioni degli ulteriori accantonamenti degli emendamenti riferiti all'articolo 4 – che, peraltro, vertono su materie diverse – proposti dai relatori, al fine di comprendere come si intenda procedere nell'esame del provvedimento.

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  Claudio BORGHI, presidente, osserva che l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite a un determinato articolo potrebbe essere giustificato anche dalla volontà di modificare le disposizioni dell'articolo medesimo.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede conferma che il Governo non abbia intenzione di introdurre l'imposta sul consumo di bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti nel presente provvedimento e che pertanto esprimerà parere contrario su tutte le proposte emendative che prevedono l'introduzione di questa imposta, sia a titolo principale sia come copertura di altre misure. Evidenzia la richiesta di certezze in tal senso da parte dei produttori delle bevande in questione. Rileva peraltro che il problema dell'eccessivo consumo di zuccheri e dei conseguenti danni alla salute, non legato esclusivamente al consumo di bevande zuccherate, debba essere affrontato in maniera approfondita nelle sedi competenti. Sottolinea infine come il gruppo Forza Italia non sia favorevole all'introduzione dell'imposta in discussione.

  Claudio BORGHI, presidente, ribadisce che il Governo ha chiaramente evidenziato che non ritiene opportuno introdurre questa tassa senza prima confrontarsi con gli operatori del settore e che verranno fatti ulteriori approfondimenti sul tema.

  Maria Elena BOSCHI (PD), sebbene trovi del tutto normale che vengano accantonate alcune proposte emendative, ritiene però necessario che il Governo si esprima chiaramente sulle modalità di svolgimento dei lavori e sull'eventuale possibilità di concludere l'esame di alcuni articoli.
  Segnala inoltre una grande anomalia connessa alle dichiarazioni dei due Vicepresidenti del Consiglio e del Presidente del Consiglio Conte, che hanno ammesso la possibilità di modificare la manovra in relazione a una possibile procedura di infrazione in sede europea. Al riguardo ritiene assolutamente opportuno un chiarimento sulla portata delle modifiche che il Governo si appresta a proporre al Parlamento e in particolare se esse riguarderanno l'entità del deficit e le principali misure della manovra, in quanto il tipo di intervento che sarà adottato si rifletterà anche sulle proposte di correzione presentate dall'opposizione. Chiede quindi che il Ministro dell'economia e delle finanze Tria venga audito per comunicare le intenzioni del Governo in ordine a eventuali modifiche sostanziali del provvedimento in esame.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che il Governo può presentare proposte emendative nel corso dell'esame parlamentare di qualsiasi provvedimento.

  Maria Elena BOSCHI (PD) ritiene che gli interventi ai quali fa riferimento avrebbero l'effetto di modificare completamente il disegno di legge di bilancio, ritoccando forse anche i saldi, ed evidenzia al riguardo che una modifica anche di un solo decimale corrisponderebbe a miliardi di euro. Ribadendo che ciò avrebbe effetto anche sulle proposte emendative presentate dall'opposizione, chiede che il Governo chiarisca le proprie intenzioni in considerazione degli effetti di tali decisioni sui risparmi degli italiani e delle imprese. Chiede a tal fine una sospensione della seduta affinché il ministro Tria venga a riferire alla Commissione quali siano le intenzioni del Governo.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda come la comunicazione tra Parlamento e Governo sia stata già assicurata dalle recenti informative alle Camere del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro dell'economia e delle finanze Tria. Per quanto riguarda l'andamento dei lavori, osserva che la Commissione sta svolgendo un primo esame del fascicolo, respingendo le proposte emendative sulle quali c’è contrarietà da parte dei relatori e del Governo e accantonando quelle per le quali si ritiene opportuno rinviare il dibattito. Ribadisce che è del tutto normale che il Governo presenti emendamenti durante Pag. 14la sessione di bilancio per modificare la manovra e che non c’è alcuna intenzione di forzare le procedure.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), ricordando che il Vicepresidente del Consiglio Salvini ha evidenziato che i decimali non sono un problema insormontabile, chiede se ci sia una volontà del Governo di ridurre il deficit. Dal numero di accantonamenti deduce che esista la volontà di modificare la manovra, ma non comprende con quali modalità.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) concorda con il collega Toccafondi sul fatto che la presenza di molte proposte di accantonamento dimostri che la manovra non ha ancora assunto una forma definita e sia ancora in itinere. Con specifico riferimento all'articolo aggiuntivo 4.012, presentato dall'onorevole Ruocco, presidente della Commissione Finanze, chiede però, a garanzia del settore delle bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti, che lo stesso sia posto in votazione e respinto, qualora la maggioranza intenda esprimersi in tal senso. Osserva infatti che il Governo e i relatori avranno sempre la possibilità di presentare proposte emendative relative alla soppressione degli indici sintetici di affidabilità fiscale corredati di diversa copertura.

  Luigi MARATTIN (PD), al fine di agevolare lo svolgimento dei lavori della giornata odierna, chiede che i relatori e la rappresentante del Governo comunichino alla Commissione tutte le proposte emendative riferite agli articoli da 6 a 21 delle quali propongono l'accantonamento. Chiede inoltre di conoscere l'intenzione del Governo in merito alla possibilità di modificare i saldi della manovra. Tale modifica avrebbe infatti effetti estremamente rilevanti sull'andamento dell'esame del provvedimento.

  Claudio BORGHI, presidente, sottolinea come i saldi previsti nell'allegato 1 rappresentino i livelli massimi del saldo netto da finanziare e un loro minore utilizzo non necessita, a differenza di uno sforamento, di una revisione dei saldi.

  Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, si dichiara disponibile a esprimere il parere dei relatori su tutte le proposte emendative riferite agli articoli da 6 a 21.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, invita i relatori ad esprimere il proprio parere sulle proposte emendative riferite agli articoli da 6 a 21.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 6.01 della VI Commissione e Ruocco 6.09. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Crosetto 6.02, Giacomoni 6.024, Baratto 6.010. Invita al ritiro, esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Lupi 7.02 e Angiola 7.08, propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Grimoldi 7.07, Misiti 7.03 e Paolo Russo 12.013. Propone quindi l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 8. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Sandra Savino 9.10. Propone l'accantonamento degli emendamenti Foti 9.25 e Faro 9.3. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Fassina 9.010, Schullian 9.011, Ruocco 9.016 e 9.017 e Moretto 9.020. Propone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite agli articoli 10, 11 e 12. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Foti 13.8, Delrio 13.16 e degli identici emendamenti Bond 13.5 e Porchietto 13.10. Propone l'accantonamento dell'emendamento Fiorini 13.3 e dell'articolo aggiuntivo Liuzzi 13.03. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Benedetti 13.06 e Gelmini 13.010. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Faro 13.019, Vanessa Cattoi 13.022 e Donno 13.023. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Schullian 13.026. Propone l'accantonamento di Pag. 15tutte le proposte emendative riferite all'articolo 14. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Delrio 15.21, Fassina 15.16, Nobili 15.10, nonché Valbusa 15.1, con riferimento al quale propone la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Marattin 15.2, Cestari 15.4, Pizzetti 15.11, Fidanza 15.17, Paolo Russo 15.18 e Fassina 15.22, nonché degli identici emendamenti Pezzopane 15.3, Cestari 15.5, D'Attis 15.19 e Fassina 15.23. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Pizzetti 15.12 e dell'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 15.05. Propone quindi l'accantonamento degli articoli aggiuntivi De Lorenzis 15.08 e 15.09. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Fornaro 16.66. Propone l'accantonamento dell'emendamento Lucchini 16.6. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Corda 16.2. Propone l'accantonamento dell'emendamento Ziello 16.5 e degli identici emendamenti Frassini 16.12 e Marattin 16.13. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento De Luca 16.38. Propone l'accantonamento dell'emendamento Moretto 16.48. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Delmastro Delle Vedove 16.36. Propone l'accantonamento degli emendamenti Parolo 16.9, Binelli 16.7, Braga 16.50 e Fornaro 16.56. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Cannizzaro 16.012. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zoffili 16.015.

  Claudio BORGHI, presidente, segnala che l'emendamento Braga 16.50 e l'articolo aggiuntivo Zoffili 16.015, pur se diversamente formulati, hanno identico contenuto normativo.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Vignaroli 16.017 e Daga 16.019. Propone quindi l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Varrica 16.018, nonché di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 17. Con riferimento all'articolo 18, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le relative proposte emendative. Propone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 19. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Bucalo 20.14 e degli articoli aggiuntivi Delrio 20.07, 20.06, 20.05 e 20.04 e Occhiuto 20.09. Propone infine l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 21.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con i pareri e con le proposte di accantonamento dei relatori.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative 6.01 della VI Commissione, Ruocco 6.09, Grimoldi 7.07, Misiti 7.03, Paolo Russo 12.013, delle proposte emendative riferite all'articolo 8, degli emendamenti Foti 9.25 e Faro 9.3, di tutte le proposte emendative riferite agli articoli 10, 11 e 12, dell'emendamento Fiorini 13.3, degli articoli aggiuntivi Liuzzi 13.03, Faro 13.019, Vanessa Cattoi 13.022 e Donno 13.023, di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 14, degli identici emendamenti Marattin 15.2, Cestari 15.4, Pizzetti 15.11, Fidanza 15.17, Paolo Russo 15.18 e Fassina 15.22, degli identici emendamenti Pezzopane 15.3, Cestari 15.5, D'Attis 15.19 e Fassina 15.23, degli articoli aggiuntivi De Lorenzis 15.08 e 15.09, dell'emendamento Lucchini 16.6, dell'emendamento Ziello 16.5, degli identici emendamenti Frassini 16.12 e Marattin 16.13, dell'emendamento Moretto 16.48, degli emendamenti Parolo 16.9, Binelli 16.7, Braga 16.50 e Fornaro 16.56, dell'articolo aggiuntivo Zoffili 16.015, dell'articolo aggiuntivo Varrica 16.018, di tutte le proposte emendative riferite agli articoli 17, 19 e 21.

  Luigi MARATTIN (PD) osserva che il Governo non ha ancora fornito i chiarimenti richiesti in merito all'eventuale modificazione dei saldi complessivi di finanza Pag. 16pubblica, alla luce anche del confronto in corso con le istituzioni europee.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI fa presente che l'intenzione del Governo per il momento è quella di procedere, secondo quanto convenuto, all'esame delle proposte emendative segnalate dai gruppi parlamentari, fermo restando, allo stato attuale, il quadro dei saldi di finanza pubblica indicati nel disegno di legge di bilancio.

  Maria Elena BOSCHI (PD), pur comprendendo l'imbarazzo della rappresentante del Governo, ritiene che la Commissione bilancio debba essere resa edotta, prima di procedere oltre nell'esame delle singole proposte emendative, circa l'eventuale variazione dei saldi di finanza pubblica, atteso che, ad esempio, un miglioramento del deficit in una misura pari allo 0,2 per cento del PIL, come da più parti evocato, equivalente all'incirca a 3,5 miliardi di euro, costituirebbe per le Camere un elemento di informazione tutt'altro che irrilevante, anche al fine di verificare puntualmente gli effettivi spazi di copertura in riferimento ai singoli emendamenti oggetto di esame. Osserva in proposito che, quando nel corso della passata legislatura si è reso necessario apportare durante la sessione di bilancio una variazione dei saldi di finanza pubblica inizialmente stabiliti dal disegno di legge di bilancio, il Governo ha sempre debitamente informato la Commissione bilancio di tale esigenza con tempestività, illustrando altresì le modalità attraverso cui procedere alla predetta modifica dei saldi.

  Claudio BORGHI, presidente, si limita ad osservare che, quando il Governo presenterà i propri emendamenti, i quali potrebbero eventualmente incidere anche sulla modifica dell'indebitamento netto programmatico, gli stessi saranno comunque esaminati dalla Commissione bilancio secondo una tempistica congrua e rispettosa delle esigenze di approfondimento dei rispettivi contenuti.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra l'articolo aggiuntivo Crosetto 6.02, di cui è cofirmataria, rilevando come esso di fatto contenga in sintesi i tratti essenziali del programma presentato alle ultime elezioni politiche dalla coalizione di centrodestra in materia di flat tax. In particolare, rileva che la proposta emendativa in esame introduce una sorta di flat tax incrementale, posto che l'aliquota del 15 per cento si applicherebbe, esclusivamente per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2018, con riferimento alla parte aggiuntiva di reddito rispetto a quello registrato nell'anno precedente. Ritiene che tale misura è suscettibile di ampliare la base imponibile, contribuendo di conseguenza all'emersione di una parte significativa di evasione fiscale, senza peraltro alcun aggravio di costi per lo Stato.

  Luigi MARATTIN (PD), preannunziando il proprio voto contrario sull'articolo aggiuntivo Crosetto 6.02, osserva che tale proposta emendativa di fatto prevede che in riferimento ai redditi incrementali per l'anno 2019 costituisca come base imponibile solo la metà degli stessi. A suo avviso, in tal modo si opera una sorta di sconto fiscale ma solo in favore di coloro che hanno registrato un incremento degli introiti, laddove bisognerebbe piuttosto intervenire nella direzione di un'effettiva semplificazione della tassazione IRPEF e della riduzione del carico fiscale sui redditi più bassi.

  Ylenja LUCASELLI (FdI), replicando alle considerazioni testé formulate dall'onorevole Marattin, fa presente che la ratio sottesa alla proposta emendativa in esame è assai più vasta di quanto potrebbe evincersi dalla mera formulazione letterale della stessa.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Crosetto 6.02.

  Andrea MANDELLI (FI) interviene sull'articolo aggiuntivo Giacomoni 6.024, di cui è cofirmatario, volto ad abolire con decorrenza dal 1o gennaio 2019 le disposizioni in materia di split payment, a suo giudizio un vero e proprio balzello che ha Pag. 17determinato conseguenze decisamente negative per l'equilibrio finanziario delle imprese nonché un progressivo depauperamento della categoria dei liberi professionisti.

  Luigi MARATTIN (PD) rileva che l'articolo aggiuntivo Giacomoni 6.024, pur venendo incontro a una giusta esigenza, prefigura tuttavia una soluzione insoddisfacente, giacché se da un lato è condivisibile il tentativo di accelerare i rimborsi fiscali e semplificare gli adempimenti a carico del contribuente, dall'altro lo strumento dello split payment ha consentito di aggredire in maniera molto significativa lo stock dell'evasione IVA, recuperando alle casse dell'erario circa 2 miliardi di euro.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Giacomoni 6.024.

  Raffaele BARATTO (FI) illustra l'articolo aggiuntivo 6.010 a sua prima firma, essenzialmente volto a favorire la restituzione dell'IVA pagata in eccesso, per il cui recupero spesso trascorrono anche più di 10 anni, sottolineando come tale misura permetterebbe alle piccole e medie imprese, fortemente danneggiate dalla crisi economica, di acquisire maggiore disponibilità finanziarie da reimmettere direttamente nel tessuto produttivo.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) evidenzia che le disposizioni di cui al comma 567 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016, di cui la proposta emendativa in discussione prevede l'abrogazione, hanno avuto un impatto assai penalizzante sulle piccole e medie imprese, posticipando il recupero dell'IVA pagata in eccesso all'esito di procedure concorsuali quanto mai complesse e lunghe, in ciò rappresentando una sorta di tassa occulta a carico delle imprese stesse che devono attendere la conclusione dell'esito concorsuale. Invita pertanto il Governo e la maggioranza, e in particolare i colleghi della Lega, a compiere un ulteriore approfondimento, eventualmente disponendo l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Baratto 6.010.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, pur comprendendo le motivazioni esposte dai colleghi, conferma l'invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Baratto 6.010.

  Raffaele BARATTO (FI) prende atto che, così facendo, il Governo dimostra di non prestare alcuna attenzione al mondo delle piccole e medie imprese.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Baratto 6.010 e Lupi 7.02.

  Nunzio ANGIOLA (M5S) ritira l'articolo aggiuntivo 7.08 a sua prima firma, in quanto analoga disposizione è già presente nell'ambito del decreto-legge n. 119 del 2018 in materia fiscale, attualmente all'esame del Senato.

  Maria Elena BOSCHI (PD) interviene sull'emendamento Sandra Savino 9.10 che, al pari di ulteriori proposte emendative riferite all'articolo 9, mira ad estendere la portata applicativa della cedolare secca sul reddito da locazione di immobili ad uso commerciale, eliminando una serie di limitazioni attualmente previste dal disegno di legge in titolo. Osserva al riguardo che, proprio in quanto condivisibile l'introduzione di una tassazione agevolata finalizzata all'emersione di reddito sommerso, sembrerebbe dunque immotivato e contraddittorio limitarne l'ambito di applicazione, attraverso la previsione di taluni specifici vincoli.

  Paolo RUSSO (FI) ritiene che l'emendamento Sandra Savino 9.10 ponga una particolare attenzione alle esigenze del settore del commercio e dell'artigianato di prossimità, sinora sostenuti dalla diffusa proprietà dei relativi immobili da parte dei piccoli risparmiatori, i quali ultimi hanno visto ridursi in maniera progressiva la redditività del bene posseduto, che oltre a non essere più redditizio è divenuto anzi un costo per effetto di una eccessiva imposizione fiscale a titolo di IRPEF, IMU, TASI e imposte di registro e di bollo.

Pag. 18

  Luigi MARATTIN (PD), con riferimento alla cedolare secca sul reddito da locazione di immobili ad uso commerciale, di cui all'articolo 9 del disegno di legge in esame, osserva che tale disposizione, per quanto condivisibile nella sua ratio, appare tuttavia ingiustificatamente depotenziata per effetto di tre differenti limitazioni riguardanti, rispettivamente, la sola categoria catastale degli immobili C/1, la superficie non eccedente i 600 mq nonché l'applicazione della misura in commento ai soli contratti di locazione stipulati nel corso del 2019, con esclusione pertanto dei contratti, spesso di lunga durata, già stipulati. Nel rilevare che la scelta di introdurre determinate agevolazioni fiscali in via solo temporanea non appare suscettibile di dispiegare pienamente il complesso degli effetti positivi ad esse ascritti, chiede alla rappresentante del Governo di fornire un chiarimento più puntuale circa le motivazioni del parere contrario in precedenza espresso sugli emendamenti Sandra Savino 9.10 ed analoghi.

  La Commissione respinge l'emendamento Sandra Savino 9.10.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Fassina 9.010 e Ruocco 9.016 e 9.017 sono stati ritirati dai presentatori.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 9.011 a sua prima firma, fa presente che mentre la disposizione di cui alla lettera a) recepisce talune indicazioni rappresentate dall'Agenzia delle entrate, quella di cui alla lettera b) deriva dall'opportunità di porre rimedio ad una mera dimenticanza contenuta all'articolo 20, terzo comma, della legge n. 10 del 1977, come modificata dalla legge di bilancio per il 2018, laddove viene operato il richiamo esclusivamente all'articolo 40-bis e non anche all'articolo 36-bis della legge provinciale di Bolzano n. 13 del 1997. In considerazione di tali aspetti, ne chiede l'accantonamento.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che, acquisito al riguardo l'assenso dei relatori e della rappresentante del Governo, l'articolo aggiuntivo Schullian 9.011 è da intendersi accantonato.

  Maria Elena BOSCHI (PD) interviene sull'articolo aggiuntivo Moretto 9.020, che reca una risposta concreta alle esigenze che provengono dal mondo del commercio al dettaglio, spesso articolato su base familiare e che rappresenta un elemento indispensabile del nostro tessuto economico nonché, in taluni casi, l'unica attività effettivamente presente nei territori dei piccoli comuni, specialmente se dislocati in aree geografiche disagiate. Osserva come oggi quel settore, che nelle città più grandi costituisce anche una sorta di presidio sociale rispetto a fenomeni di degrado urbano, è tenuto a confrontarsi con le sfide assai complicate di una concorrenza sempre più agguerrita, rappresentata in modo particolare dalla rete della grande distribuzione. In tale contesto, l'articolo aggiuntivo Moretto 9.020 è volto ad istituire un apposito fondo per il sostegno delle microimprese attive nel settore del commercio al dettaglio, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2025, al fine, tra l'altro, di finanziare contributi integrativi per il pagamento di canoni di locazione nonché di contributi per le spese relative a interventi di ristrutturazione edilizia e di eliminazione delle barriere architettoniche, comprese quelle per l'acquisto di mobili, nell'ottica più complessiva di favorire processi di modernizzazione delle predette microimprese, anche sotto il profilo tecnologico. Osserva che tale proposta emendativa rappresenta un primo passo, per quanto modesto, nella giusta direzione, in ciò contrapponendosi alla scelta dichiarata dal Governo di prevedere la chiusura degli esercizi commerciali nelle domeniche o nei giorni festivi, misura quest'ultima che viceversa penalizzerebbe ulteriormente gli operatori economici. A suo avviso, pertanto, se il Governo è sinceramente interessato alle problematiche del settore del commercio al dettaglio, dovrebbe piuttosto Pag. 19esprimere un parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Moretto 9.020 o proporne quanto meno l'accantonamento.

  Stefano FASSINA (LeU) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Moretto 9.020, sul quale preannunzia il proprio voto favorevole, dal momento che esso, a differenza di quanto dimostrato dal Governo con le scelte adottate in materia anche con il presente provvedimento, pone chiaramente l'accento sulle esigenze del settore del commercio al dettaglio. In proposito, ricorda peraltro che due emendamenti presentati dal suo gruppo aventi ad oggetto la disapplicazione della direttiva Bolkestein in taluni specifici settori commerciali, sono stati dichiarati inammissibili, per quanto di contenuto sostanzialmente analogo a quello di proposte emendative approvate nel corso dell'esame del disegno di legge di bilancio per il 2018. Propone pertanto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Moretto 9.020, anche al fine di consentirne l'eventuale riformulazione.

  Sara MORETTO (PD), illustrando le ragioni dell'articolo aggiuntivo 9.020 a sua prima firma, ricorda che nel corso delle ultime settimane presso la X Commissione (Attività produttive) della Camera è stato ampiamente dibattuto il tema del commercio, ed è stato svolto un ampio ciclo di audizioni dal quale sono emerse le principali problematiche dell'intero sistema, la cui soluzione richiederebbe, piuttosto che un intervento restrittivo sugli orari di apertura degli esercizi commerciali, come ventilato dalla maggioranza parlamentare, l'adozione di misure volte a promuovere la capacità dei centri urbani, soprattutto piccoli e medi, di valorizzare l'esperienza del commercio al dettaglio, immaginando altresì nuovi moduli organizzativi e distributivi, anche puntando sulle potenzialità dell’e-commerce. Evidenzia che la proposta emendativa in esame rappresenta un intervento di sostegno organico alle microimprese attive nel settore del commercio al dettaglio, nonché una risposta concreta ed effettiva delle esigenze da quel mondo rappresentate, invitando pertanto i relatori e il Governo a compiere un ulteriore approfondimento sul tema, possibilmente disponendo l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 9.020.

  Luigi MARATTIN (PD) contesta l'approccio spesso adottato dal Governo in carica ogni volta che, al fine di incentivare un determinato campo di attività, ha ritenuto di dover disincentivare la possibile alternativa. Ricorda che ciò è ad esempio avvenuto nel corso dell'esame parlamentare del cosiddetto «decreto dignità», laddove invece di prevedere misure agevolative dei contratti di lavoro a tempo indeterminato sono stati disincentivati i rapporti di lavoro a tempo determinato ovvero per incentivare gli investimenti esteri nel nostro Paese sono stati invece penalizzati quelli italiani all'estero. Analogamente non ritiene lungimirante prevedere la chiusura nelle giornate domenicali o festive dei negozi appartenenti alla grande distribuzione al solo fine di incentivare il commercio al dettaglio. Ritiene invece opportuno un vero incentivo del commercio al dettaglio.

  Luca PASTORINO (LeU) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Moretto 9.020, evidenziando come lo stesso vada anche nella direzione di precostituire utili presidi nel territorio, in analogia peraltro agli obiettivi dell'evento organizzato da Poste italiane nella giornata di ieri a Roma, che ha visto la partecipazione dei sindaci dei piccoli comuni, per promuovere i suoi servizi nel territorio ed il sostegno del Governo.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, rammentando che numerose iniziative dell'attuale Governo e della sua maggioranza parlamentare hanno introdotto forme di incentivi al settore delle piccole e medie imprese, ritiene tuttavia che l'istituzione di un fondo ex novo in favore del piccolo commercio, come recato dall'articolo aggiuntivo Moretto 9.020, non costituisca lo strumento più adatto anche dal punto di vista contabile, considerato che troppe Pag. 20volte le risorse stanziate nel bilancio dello Stato non vengono poi effettivamente utilizzate per gli scopi prefissati. A suo avviso, apparrebbe pertanto preferibile e opportuno potenziare il complesso delle misure agevolative già previste a legislazione vigente, eventualmente differenziandole e indirizzandole a beneficio dei soggetti interessati.

  Sara MORETTO (PD), nel valutare discutibile l'affermazione della rappresentante del Governo secondo cui l'istituzione di un fondo apposito risulterebbe poco ragionevole, fa presente che la proposta emendativa in esame individua con precisione gli ambiti specifici e le misure su cui orientare le risorse finanziarie. Rileva, in proposito, che gli esercizi commerciali dei piccoli centri storici si confrontano non tanto con il problema della esosità dei canoni di locazione, in quanto spesso proprietari dei locali o titolari di contratti a lungo termine, quanto piuttosto con quello della concorrenza della grande distribuzione, che va affrontato puntando sulle peculiarità che contraddistinguono i predetti esercizi commerciali, introducendo innovazioni e offrendo loro servizi tecnologici aggiuntivi. Ribadisce pertanto l'opportunità di disporre l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 9.020 a sua prima firma.

  Maria Elena BOSCHI (PD), esprimendo apprezzamento per la disponibilità manifestata dalla sottosegretaria Castelli, si dichiara favorevole a una eventuale riformulazione dell'emendamento Moretto 9.020 con l'obiettivo di dettagliare le modalità di impiego delle risorse a favore delle microimprese nel settore del commercio al dettaglio, sulla base delle misure introdotte dai Governi precedenti. In tema di copertura, propone di utilizzare 25 milioni a valere sulle risorse stanziate dall'articolo 18 per le assunzioni a favore della struttura di missione «InvestItalia», operante alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri, e 15 milioni a valere sulle risorse stanziate dall'articolo 19, comma 20, per sostenere lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale, della Blockchain e all'Internet of Things, che, secondo notizie di stampa, potrebbero andare a beneficio anche della «Casaleggio Associati».

  Francesco BOCCIA (PD) si associa alla richiesta di riconsiderare l'invito al ritiro dell'emendamento, sottolineando l'esigenza di una maggiore attenzione per il settore del commercio al dettaglio, che versa in condizioni di grande difficoltà. Al riguardo, esprime netta contrarietà alla proposta del Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, di vietare l'apertura domenicale degli esercizi commerciali, rilevando come le piattaforme di commercio online possono operare senza alcuna limitazione, eludendo, tra l'altro, anche la tassazione e determinando quindi una grave e inaccettabile distorsione della concorrenza. Ricorda, infine, che nella scorsa legislatura è stata approvata, all'unanimità, una norma che consente a Poste italiane, a partire dal 1o gennaio 2020, di rivedere il contratto di servizio universale introducendo la possibilità di consegnare pacchi fino a cinque chili di peso: tale innovazione potrebbe consentire a Poste italiane di offrire tariffe più convenienti e una distribuzione più capillare, a beneficio dei piccoli commercianti.

  Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, accogliendo le osservazioni dell'opposizione, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Moretto 9.020 al fine di procedere ad ulteriori approfondimenti sulla materia, ribadendo, tuttavia, la contrarietà all'istituzione di un nuovo fondo per il sostegno delle microimprese.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Moretto 9.020.

  Francesco BOCCIA (PD) esprime apprezzamento per la decisione della relatrice e del Governo di accantonare l'emendamento.

Pag. 21

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Moretto 9.020 è da intendersi accantonato.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra l'emendamento Foti 13.8, che mira a sopprimere l'articolo 13 del disegno di legge di bilancio allo scopo di conservare la legislazione vigente in materia di incentivi agli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo tecnologico.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) si associa alle osservazioni della collega Lucaselli, evidenziando che diversi emendamenti all'articolo 13 mirano a preservare la disciplina prevista dal decreto-legge n. 145 del 2013, che ha dimostrato di essere molto efficace nel promuovere gli investimenti in ricerca e sviluppo e nel promuovere, di conseguenza, la competitività delle imprese italiane. Rileva che la modifica normativa prevista dal disegno di legge di bilancio, secondo le informazioni fornite dalla Ragioneria generale dello Stato, riduce l'aliquota di agevolazione dal 50 per cento al 25 per cento e il beneficio massimo concedibile per singola impresa da 20 a 10 milioni di euro: nel complesso, le risorse a disposizione delle imprese diminuirebbero di 300 milioni di euro l'anno.

  La Commissione respinge l'emendamento Foti 13.8.

  Luigi MARATTIN (PD), illustrando l'emendamento Delrio 13.16, si associa alle considerazioni del collega Toccafondi sull'efficacia della normativa vigente, sottolineando che i continui cambiamenti alle disposizioni in materia di aliquote e agevolazioni fiscali rischiano di minare gravemente l'esigenza delle imprese di programmare gli investimenti su base pluriennale. Rileva inoltre che in questo caso non si tratterebbe di istituire un fondo con le eventuali difficoltà poc'anzi evidenziate dalla sottosegretaria Castelli, ma di un beneficio automatico e già sperimentato che ha già dimostrato la sua efficacia. Non comprende pertanto la contrarietà del Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Delrio 13.16.

  Dario BOND (FI), nell'illustrare l'emendamento 13.5 a sua firma, si associa alle osservazioni del collega Marattin, rilevando che negli incontri con i rappresentanti delle categorie produttive emerge costantemente la necessità, per le imprese, di un quadro normativo stabile che consenta di valutare le opportunità di investimento con un'adeguata programmazione, contando su risorse certe e quantificabili ex ante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Bond 13.5 e Porchietto 13.10, nonché l'articolo aggiuntivo Benedetti 13.06.

  Andrea MANDELLI (FI), illustrando l'articolo aggiuntivo Gelmini 13.010, sottolinea come esso miri a destinare parte delle risorse previste per il reddito di cittadinanza per finanziare un fondo per gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo nel settore ambientale, allo scopo di promuovere, tra le altre cose, le energie rinnovabili, la riduzione dell'inquinamento, nuovi sistemi di mobilità ecologici e sostenibili.

  Maria Elena BOSCHI (PD), nel sottoscrivere l'emendamento, sottolinea che tali misure mirano a promuovere la riconversione ecologica delle imprese, contribuendo a dare slancio alla ripresa economica in maniera molto più efficace rispetto a una misura assistenziale quale il reddito di cittadinanza.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Gelmini 13.010.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) illustra il suo articolo aggiuntivo 13.026, sottolineando che esso mira ad assoggettare all'aliquota IVA del 10 per cento le prestazioni di benessere a favore Pag. 22dei clienti delle strutture alberghiere che ne facciano richiesta durante il soggiorno, che devono essere considerate prestazioni accessorie.

  Maria Elena BOSCHI (PD) e Luca PASTORINO (LeU) dichiarano di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Schullian 13.026.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, conferma il parere contrario dei relatori, esprimendo riserve sul campo di applicazione della norma in quanto di tale riduzione dell'IVA godrebbero anche clienti esterni che accedono alle strutture alberghiere al solo fine di sottoporsi a trattamenti, pur non soggiornando nelle strutture.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) chiarisce che l'agevolazione sarebbe soltanto in favore dei clienti delle strutture alberghiere, e non anche per i clienti esterni.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, sulla base dei chiarimenti forniti, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo per ulteriori approfondimenti.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Schullian 13.026 è da intendersi accantonato.
  Sospende quindi brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 13.30, riprende alle 14.05.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che la Commissione passerà adesso all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 15.

  Luigi MARATTIN (PD), intervenendo sull'emendamento Delrio 15.21, di cui è cofirmatario, osserva innanzitutto che la proposta emendativa in esame fa parte del pacchetto di emendamenti «qualificati» presentati dal gruppo Partito Democratico, che denotano un approccio alternativo alla manovra di bilancio. Nello specifico, evidenzia che l'emendamento propone lo stanziamento di un flusso costante di investimenti pubblici finalizzati a realizzare un Piano di investimenti volto al contrasto del dissesto idrogeologico, alla cura e valorizzazione del territorio, alla messa in sicurezza del suolo, allo sviluppo delle infrastrutture idriche e delle aree urbane nonché del patrimonio abitativo e dell'edilizia scolastica. A tal fine, l'emendamento prevede l'istituzione del «Fondo Casa Italia Sicura» con una dotazione significativa e perdurante nel tempo, che varia dai 3,4 ai 3,9 miliardi di euro per gli anni dal 2019 al 2033. Sottolinea, quindi, che l'obiettivo principale è restituire operatività al Dipartimento «Casa Italia Sicura», istituito dal Governo Renzi per realizzare interventi di messa in sicurezza del territorio nazionale e di fatto smantellato dall'attuale Governo. Osserva inoltre che, in una prospettiva macroeconomica, dal Piano di investimenti proposto deriverebbe un flusso di risorse che produrrebbe uno stimolo alla domanda aggregata, del quale evidenzia la mancanza nella manovra di bilancio in discussione.

  Maria Elena BOSCHI (PD), svolgendo alcune considerazioni che integrano le osservazioni formulate dal collega Marattin, ricorda la genesi del Dipartimento «Casa Italia Sicura» e della scelta operata dal Governo Renzi di istituire, dapprima, due unità di missione relative all'edilizia scolastica e al dissesto idrogeologico, e successivamente di avviare il progetto «Casa Italia», con la conseguente sua stabilizzazione normativa mediante l'istituzione del citato Dipartimento. Sottolinea la doppia valenza dell'istituzione del Dipartimento: da un lato, dare risposte alle emergenze legate agli eventi sismici verificatisi nel 2016 – e dunque alla ricostruzione dei territori e al ripristino delle attività produttive – e, dall'altro lato, in una visione di prospettiva, coordinare le attività di prevenzione contro il dissesto idrogeologico e gli interventi per la messa in sicurezza dei centri abitati e, in particolare, delle scuole. Dopo aver ricordato che il progetto sotteso all'istituzione del Pag. 23suddetto Dipartimento era stato oggetto di condivisione anche da parte degli attuali gruppi di maggioranza, osserva con rammarico come la scelta compiuta dall'attuale Esecutivo vada nella direzione opposta nonostante i risultati positivi raggiunti in termini di investimenti e di opere pubbliche realizzate, soprattutto nel campo dell'edilizia scolastica.
  Auspica, quindi, che il Governo riconsideri le decisioni fin qui assunte e che intenda ricreare, con un adeguato stanziamento di risorse, le condizioni per consentire la prosecuzione della fondamentale attività svolta dal Dipartimento in oggetto. Manifesta, infine, la disponibilità del suo gruppo ad accogliere eventuali proposte migliorative del testo dell'emendamento 15.21.

  Antonio ZENNARO (M5S) ritiene necessario, ai fini della completezza del dibattito in corso, evidenziare – anche alla luce di quanto accade nella sua regione, l'Abruzzo – che le procedure di ricostruzione, soprattutto nel settore dell'edilizia scolastica, subiscono notevoli rallentamenti. Questi, a suo avviso, sono dovuti alla nuova normativa in materia di appalti. Precisa, inoltre, che il disegno di legge di bilancio in esame non sottrae risorse alle finalità per le quali erano state istituite le unità di missioni alle quali ha fatto riferimento la collega Boschi, ma provvede a riallocarle a diversi Ministeri.

  Enrico BORGHI (PD), associandosi alle considerazioni svolte dai colleghi Marattin e Boschi, evidenzia il rischio legato allo smantellamento della struttura istituita dal Governo Renzi e, con essa, anche dell'articolato percorso di ridefinizione di funzioni con il quale, prima della bocciatura referendaria della riforma costituzionale, si era tentato di mettere ordine al groviglio di competenze connesse, in generale, alla gestione del territorio. Ritiene, infatti, che andando in tale direzione si rideterminino le condizioni per un cortocircuito del sistema, che renderebbe ancor più difficile la gestione delle emergenze. Pur non ritenendo l'istituzione delle unità di missione la soluzione ottimale, considera un grave errore il ripristino della situazione ex ante. Reputa, dunque, necessario un supplemento di attenzione da parte dell'Esecutivo sui temi della ricostruzione, dello sviluppo infrastrutturale e del patrimonio abitativo, tenuto conto dell'esigenza di assicurare un coordinamento a livello centrale.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), nel sottoscrivere l'emendamento Delrio 15.21, osserva che attraverso il Fondo da esso istituito, pur pensato per esigenze future, si potrebbe già fare utilmente fronte ad esigenze attuali e assai stringenti. Sottolinea il buon funzionamento della struttura di missione «Italia Sicura», che ha consentito l'utilizzo di 5 dei 10 miliardi di euro stanziati e destinati all'edilizia scolastica per la costruzione di 300 nuovi edifici e il finanziamento di 2.100 interventi in 15 diverse regioni. Osserva inoltre che, a seguito dell'allentamento dei vincoli di bilancio per gli enti locali, questi hanno potuto intervenire sui propri edifici scolastici in un quadro generale che ha funzionato bene. A quest'ultimo riguardo rileva, infatti, che, al di là delle risorse stanziate, una struttura di missione permette una migliore organizzazione e pianificazione degli interventi rispetto all'attribuzione ai Ministeri di singoli stanziamenti.

  Nunzio ANGIOLA (M5S) ritiene che alle questioni poste dai colleghi intervenuti nel dibattito vada data una risposta unitaria, che emerge dall'analisi congiunta degli articoli 15, 16, 17 e 18 del provvedimento, che recano stanziamenti per gli investimenti delle amministrazioni centrali e degli enti territoriali e istituiscono le strutture per la pianificazione e il monitoraggio degli interventi. Osserva che la lettura combinata delle misure recate dagli articoli citati evidenzia come il quadro proposto dal Governo superi i contenuti della proposta emendativa in esame, in ordine sia all'entità delle risorse stanziate sia alle finalità previste.

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  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), preannunciando il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento in esame, ricorda come il collega Delrio, nel corso di un question-time svoltosi in Assemblea qualche giorno fa, sottolineava correttamente l'inopportunità che Governi successivi cancellino quanto di positivo è stato fatto dai Governi precedenti. Condividendo in pieno tali considerazioni, ricorda tuttavia che il Partito Democratico, una volta al Governo, si è comportato esattamente nel modo stigmatizzato dal collega Delrio, cancellando il Piano per il dissesto idrogeologico varato dal precedente Governo Berlusconi a seguito di eventi drammatici che avevano causato alcune decine di morti. Rammenta che tale Piano ha rappresentato il primo intervento programmatico che ha coinvolto tutte le autorità preposte, dopo anni di assegnazione «a pioggia» di ingenti risorse ai comuni solo sulla base di singole richieste da questi provenienti, non supportate da alcuna informazione o descrizione degli interventi. Ricorda che successivamente sono stati sottoscritti accordi di programma tuttora vigenti con tutte le regioni, che hanno ricevuto una battuta di arresto a seguito dell'attribuzione di competenze alla Presidenza del Consiglio, competenze adesso riportate in seno al Ministero dell'ambiente dall'attuale Governo Conte. Neanche i commissari acceleratori successivamente nominati in ogni regione come soggetti attuatori, in luogo dei comuni, hanno potuto svolgere il loro ruolo in un orizzonte di lungo termine, essendo stati successivamente sostituiti dai successivi Governi di centrosinistra. Auspica, quindi, che l'accantonamento di alcune proposte emendative presentate dal suo gruppo all'articolo 15, tra le quali l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 15.05, sia volto a permettere un ragionamento complessivo su questa delicata ed urgente questione, dal quale possa scaturire una disciplina seria, supportata da adeguati finanziamenti, che permetta di intervenire urgentemente per mettere in sicurezza il Paese.
  Stigmatizza, altresì, la costituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri della struttura di missione InvestItalia che costa 25 milioni di euro, avendo la Presidenza del Consiglio meri compiti di coordinamento tra i ministeri, che è chiamata a svolgere senza che siano necessarie ulteriori risorse.
  In conclusione, evidenzia la necessità che siano previste deroghe al codice degli appalti, non ritenendo possibile affrontare emergenze con le procedure ordinarie, pena i ritardi nell'avvio dei lavori al termine della procedura di gara.

  Paola DE MICHELI (PD), ad integrazione dell'intervento del collega Toccafondi, ricorda che in tema di dissesto idrogeologico la struttura «Italia Sicura» ha stanziato 7,5 miliardi che hanno finanziato 514 cantieri i cui lavori sono stati conclusi. Invita il Governo e la maggioranza ad un ragionamento pragmatico, volto a non abolire le strutture che in passato hanno funzionato bene, ed esprime preoccupazione per la mancanza di un progetto alternativo, vista l'assenza, dopo sei mesi dall'abolizione della nuova struttura, dei decreti attuativi della nuova disciplina. Osserva che i territori necessitano fortemente di una programmazione serrata delle opere e della definizione delle priorità di intervento – la cui assenza può generare disastri e purtroppo anche vittime – con una responsabilizzazione degli enti locali, in linea di continuità con quanto già fatto in precedenza. In conclusione, sottolinea l'esigenza che vengano assunte decisioni che vadano al di là del posizionamento delle singole forze politiche e invita pertanto il Governo e la maggioranza a prendere di nuovo in considerazione l'emendamento in esame, per dare continuità a quanto di positivo è stato già fatto in passato.

  La Commissione respinge l'emendamento Delrio 15.21.

  Stefano FASSINA (LeU) illustra il proprio emendamento 15.16 che, come altri emendamenti riferiti ad articoli successivi, Pag. 25ha la finalità di destinare risorse al Mezzogiorno, stante la situazione particolarmente grave di quel territorio, ricordata da ultimo anche dalla SVIMEZ. Osserva, infatti, che sia la contrazione del PIL sia la riduzione degli investimenti pubblici nel periodo che va dal 2000 al 2017 risultano estremamente più forti in questa area rispetto al resto del Paese. Riguardo alla fondata obiezione che potrebbe essere sollevata in ordine alla incapacità di spesa delle regioni del Sud Italia, come dimostrano anche i dati relativi al Fondo di sviluppo e coesione, osserva che la Centrale per la progettazione delle opere pubbliche, istituita dall'articolo 17, potrebbe velocizzare l'utilizzo delle risorse in conto capitale, risultando altresì migliorato il quadro macroeconomico di finanza pubblica previsto nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza e nella manovra di bilancio.

  La Commissione respinge l'emendamento Fassina 15.16.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, propone l'accantonamento dell'emendamento Nobili 15.10.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Nobili 15.10.

  Vanessa CATTOI (Lega) ritira, in qualità di cofirmataria, l'emendamento Valbusa 15.1.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), intervenendo in qualità di cofirmataria dell'emendamento Pizzetti 15.12, che illustra, sottolinea l'esigenza che il trasporto pubblico locale venga supportato con adeguate risorse finanziarie che allevino le ingenti difficoltà che si registrano soprattutto nei grandi centri urbani.

  La Commissione respinge l'emendamento Pizzetti 15.12.

  Stefano FASSINA (LeU), illustrando l'emendamento Fornaro 16.66, di cui è cofirmatario, sottolinea che esso mira a incrementare le risorse per la manutenzione e la messa in sicurezza di strade e istituti scolastici, in particolare nel Mezzogiorno. A copertura degli oneri, stimati in 750 milioni di euro a decorrere dal 2019, si provvede con l'eliminazione delle agevolazioni IVA in favore di taluni sussidi considerati dannosi dal punto di vista ambientale.

  La Commissione respinge l'emendamento Fornaro 16.66.

  Marialuisa FARO (M5S) ritira l'emendamento Corda 16.2, di cui è cofirmataria.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), illustrando l'emendamento De Luca 16.38, rileva esso è volto a introdurre la garanzia per cui il 30 per cento delle risorse del Fondo per gli investimenti degli enti territoriali sia destinato alle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.

  La Commissione respinge l'emendamento De Luca 16.38.

  Ylenja LUCASELLI (FdI), nell'illustrare l'emendamento Delmastro Delle Vedove 16.36, di cui è cofirmataria, sottolinea che esso mira a tutelare le comunità montane, prevedendo l'istituzione di un fondo a favore della lotta alla desertificazione commerciale delle montagne, in particolare attraverso misure di fiscalità di vantaggio a beneficio delle attività commerciali e d'impresa che operano in comuni con non più di cinque esercizi commerciali.

  Enrico BORGHI (PD) si associa alle considerazioni svolte dalla collega Lucaselli, chiedendo al relatore di valutare l'accantonamento del predetto emendamento in attesa di ulteriori approfondimenti sul tema della tutela e della promozione delle zone montane. Rileva, peraltro, che lo stesso Presidente del Consiglio, in occasione di un recente incontro con rappresentanti dell'ANCI, ha ribadito Pag. 26che il Governo riconosce particolare rilevanza a questo tema.

  La Commissione respinge l'emendamento Delmastro Delle Vedove 16.36.

  Raphael RADUZZI (M5S), relatore, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Cannizzaro 16.012.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Cannizzaro 16.012.

  Marialuisa FARO (M5S) ritira gli articoli aggiuntivi Vignaroli 16.017 e Daga 16.019, di cui è cofirmataria.

  Ylenja LUCASELLI (FdI), illustrando l'emendamento Foti 18.8, di cui è cofirmataria, rileva l'opportunità di sopprimere la disposizione che istituisce la nuova struttura denominata InvestItalia, che si configura come una struttura ultronea all'interno della Presidenza del Consiglio dei ministri, appesantendo una macchina amministrativa già complessa.

  Chiara BRAGA (PD), in qualità di prima firmataria dell'emendamento 18.11, identico all'emendamento Foti 18.8, concorda con le considerazioni svolte dalla collega Lucaselli, sottolineando che le funzioni attribuite alla nuova struttura di missione vengono già svolte dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) nonché dalle apposite strutture esistenti all'interno dei singoli ministeri. Rileva, inoltre, l'approccio contraddittorio dell'attuale Governo, che ha provveduto a smantellare talune strutture di coordinamento già esistenti, salvo poi procedere alla creazione di nuove «cabine di regia», ad esempio con il decreto-legge n. 109 del 2018 e con il disegno di legge di bilancio in esame.

  Nunzio ANGIOLA (M5S) rileva che le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato scontano un atavico ritardo, che InvestItalia mira a sanare, nell'attività di valutazione d'impatto delle politiche pubbliche, pregiudicando gravemente l'efficacia degli investimenti pubblici.

  Stefano FASSINA (LeU), nel sottoscrivere l'emendamento Braga 18.11, concorda sull'esigenza di migliorare la capacità di progettazione delle spese in conto capitale delle amministrazioni pubbliche, rilevando, tuttavia, che anziché creare nuove strutture sarebbe opportuno procedere a una razionalizzazione di quelle esistenti. Oltre al già citato CIPE, infatti, anche all'interno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze esistono delle unità che si occupano di progettare e valutare l'efficacia degli investimenti pubblici. Sottolinea, peraltro, come la valutazione ex post dovrebbe essere affidata ad un organo terzo, e non a una struttura come InvestItalia, posta alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri.

  Luca PASTORINO (LeU) sottoscrive l'emendamento Braga 18.11.

  Maria Elena BOSCHI (PD), associandosi alle osservazioni formulate dal collega Fassina, esprime profonde riserve sulle modalità di reclutamento del personale di InvestItalia, che verrebbe assunto al di fuori del personale delle pubbliche amministrazioni, sulla base di non meglio definiti «criteri di trasparenza». Sottolinea, altresì, che la norma non definisce le modalità di interazione tra la nuova struttura e la cabina di regia di cui all'articolo 40 del decreto-legge n. 109 del 2018, rinviando tale definizione a un futuro decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Auspica, pertanto, la soppressione dell'articolo 18 e l'utilizzo delle risorse stanziate per l'istituzione di InvestItalia per interventi di politica sociale e di sostegno alle piccole imprese.

  Graziano DELRIO (PD) ricorda che il precedente Esecutivo ha già varato il Piano generale dei trasporti e della logistica nonché il Codice degli appalti, prevedendo apposite misure di sostegno alla progettazione Pag. 27degli investimenti pubblici. Analogamente, la legge di bilancio per il 2018 ha introdotto misure di incentivazione alla progettazione degli enti locali. Sulla scorta di queste premesse, nell'ottica di accelerare gli investimenti, a suo avviso sarebbe opportuno razionalizzare quelle esistenti anziché procedere alla creazione di nuove strutture.

  Enrico BORGHI (PD) rileva che l'istituzione di InvestItalia potrebbe dar luogo a numerosi contenziosi amministrativi per gli inevitabili conflitti di competenza che rischiano di aprirsi con altre strutture della pubblica amministrazione aventi pari autorità.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Braga 18.11 e Foti 18.8.

  Claudio BORGHI, presidente, in considerazione dell'imminente inizio dei lavori in Assemblea, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.40.