CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 ottobre 2018
75.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 104

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 10.10.

Sulla pubblicità dei lavori

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione di percorsi formativi in ambito militare per i cittadini di età compresa tra diciotto e ventidue anni.
C. 1012 Perego di Cremnago.

(Esame e rinvio).

  Roberto Paolo FERRARI (Lega), relatore, riferisce che la proposta di legge C. 1012, a prima firma del deputato Perego di Cremnago, si compone di sei articoli ed è finalizzata a disciplinare una serie di percorsi formativi, da svolgere in ambito militare su base volontaria, rivolti a giovani cittadini italiani di età compresa tra i diciotto e i ventidue anni (articolo 1).
  Osserva, quindi, che il patrimonio di conoscenze e le esperienze umane maturate Pag. 105durante tale percorso potrà essere utilizzato anche nella progressione degli studi universitari e in ambito professionale, e, nelle intenzioni dei proponenti, consentirebbe di ridurre la distanza fra i giovani e le istituzioni, nonché di far accrescere nei soggetti destinatari il senso di appartenenza alle istituzioni della Repubblica.
  A tale proposito ricorda che la legge n. 331 del 2000, recante norme per l'istituzione del servizio militare professionale, ha disposto la professionalizzazione dello strumento militare italiano (resa effettiva dal 2004), con la graduale sostituzione dei militari in servizio obbligatorio di leva con volontari di truppa e personale civile del Ministero della difesa.
  Evidenzia, quindi, che la nuova connotazione professionale e volontaria dello strumento militare si è realizzata, tuttavia, senza che sia stata abolita integralmente la coscrizione obbligatoria, che è stata soltanto «sospesa» e continua a trovare attuazione in casi eccezionali, quali lo stato di guerra, deliberato ai sensi dell'articolo 78 della Costituzione, o l'insorgere di una grave crisi internazionale, nella quale l'Italia sia coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad una organizzazione internazionale che giustifichi un aumento della consistenza numerica delle Forze armate.
  Rileva, poi, che l'articolo 2 disciplina le modalità con le quali individuare le migliori iniziative che potrebbero essere intraprese in ambito militare, prevedendo, al comma 1, che – entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge – il Presidente del Centro alti studi per la difesa (CASD), l'organismo di studio di più alto livello nel campo della formazione dirigenziale e degli studi di sicurezza e di difesa, presenti al Capo di stato maggiore della difesa uno studio concernente la possibilità di organizzare i citati percorsi formativi, da svolgere presso i reparti e i comandi delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri per un periodo di tempo non inferiore a sei mesi.
  Inoltre, al comma 2, viene precisato in che cosa consistano tali percorsi formativi. Nello specifico, sottolinea che attraverso questi periodi di permanenza presso le Forze armate di almeno sei mesi, i soggetti frequentanti dovrebbero: raggiungere una maggiore comprensione del valore civico della difesa della patria, nonché una maggiore cognizione degli alti valori connessi alla difesa delle istituzioni democratiche del Paese attraverso lo strumento militare in Italia e all'estero; approfondire i princìpi fondamentali che regolano l'ordinamento militare e la specificità dello status militare, in ragione dei peculiari compiti assegnati al relativo personale e degli obblighi imposti per il loro assolvimento; conseguire una conoscenza approfondita delle principali minacce alla sicurezza interna e internazionale, nonché dell'architettura istituzionale preposta alla protezione cibernetica nazionale, con particolare riferimento ai ruoli e alle competenze dei soggetti incaricati di garantire l'autenticità, l'integrità, la disponibilità e la riservatezza dei dati e dei servizi che gravitano nello spazio cibernetico, valutando in tale contesto anche la possibilità di organizzare, presso il Comando C4 difesa, simulazioni di possibili attacchi cibernetici e di assistere alle esercitazioni organizzate dal Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence dell'Alleanza Atlantica.
  Infine è prevista anche la partecipazione a viaggi di studio presso le maggiori istituzioni presenti in Europa e l'acquisizione di conoscenze in tema di cooperazione strutturata permanente nell'ambito della difesa europea (PESCO) e lo svolgimento di incontri con le diverse realtà economico-sociali del Paese utili ai fini della conoscenza delle diverse articolazioni del sistema produttivo nazionale e l'eccellenza del comparto industriale connesso ai settori della difesa e della sicurezza.
  Rileva, inoltre, che l'articolo 3 affida al Capo di stato maggiore della difesa, valutate le considerazioni contenute nel lavoro di ricerca e sentiti i Capi di stato maggiore di Forza armata e il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il compito di definire i diversi percorsi formativi da avviare a partire dal 1o gennaio 2020, Pag. 106individuando il più ampio numero di strutture operative, formative e addestrative, comprese le scuole e le accademie militari dell'amministrazione della difesa, da utilizzare per la realizzazione delle iniziative programmate (comma 1), nonché di determinare annualmente il numero dei cittadini che possono essere ammessi ai diversi percorsi formativi (comma 2).
  I criteri e le modalità per la selezione dei candidati saranno invece determinati con decreto del Ministro della difesa. A tal fine dovrà essere comunque garantito un sistema di selezione volto a far emergere sia l'effettivo interesse dei candidati alla realizzazione delle finalità previste dall'articolo 1, sia il possesso delle necessarie competenze (comma 3).
  Segnala, quindi, che l'articolo 4 stabilisce i requisiti per la partecipazione ai percorsi formativi, tra i quali rilevano in particolare i requisiti alla lettera e), ossia non essere stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall'impiego presso una pubblica amministrazione o licenziati dallo stesso a seguito di procedimento disciplinare e quelli alla lettera h), ovvero non aver tenuto nei confronti delle istituzioni politiche dello Stato comportamenti che non diano garanzia di assoluta fedeltà alla Costituzione e alle esigenze di sicurezza nazionale.
  Al termine dello svolgimento del percorso formativo, secondo quanto previsto dall'articolo 5, l'amministrazione della difesa dovrà rilasciare un attestato volto a certificare l'esito positivo del percorso formativo svolto. L'attestato potrà essere utilizzato all'atto della collocazione sul mercato del lavoro e consentirà, inoltre, l'acquisizione di crediti formativi universitari nei termini stabiliti con apposita circolare del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  A tale proposito occorrerebbe valutare l'opportunità di affidare a un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca – piuttosto che a una circolare – la definizione dei criteri generali per il riconoscimento della nuova tipologia di crediti formativi universitari, anche con riferimento – se del caso – al numero massimo di crediti riconoscibili.
  Infine, con decreto del Ministro della difesa, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, saranno individuate le più adeguate forme di valorizzazione dei percorsi formativi svolti ai sensi della stessa legge negli ambiti di competenza dell'amministrazione della difesa.
  Da ultimo rileva che l'articolo 6 reca disposizioni relative alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal provvedimento.
  In conclusione, segnala che allo stato non sono operative analoghe iniziative in ambito militare. Infatti, ricorda che il comma 365, dell'articolo 1, della legge n. 190 del 2014 ha disposto l'abrogazione, a partire dal primo gennaio 2015, dell'articolo 565-bis del codice dell'ordinamento militare che autorizzava le spese per la cosiddetta «mini naja», ovvero corsi di formazione a carattere teorico pratico presso le Forze armate, di durata non superiore a tre settimane, tendenti a rafforzare tra i giovani la conoscenza e la condivisione dei valori che promanano dalle Forze armate e che sono alla base della presenza dei contingenti militari italiani nelle missioni internazionali.
  Tutto ciò premesso, evidenzia che l'iniziativa legislativa in esame affronta temi di sicuro interesse per la Commissione Difesa e, tuttavia, presenta aspetti che necessitano di alcuni approfondimenti, anche con riferimento ai profili finanziari del provvedimento.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) esprime apprezzamento per l'ampia e puntuale illustrazione fatta dal relatore, che non ha tralasciato di affrontare alcun aspetto dell'iniziativa legislativa.
  Si sofferma, quindi, a richiamare quelli che, a suo avviso, costituiscono i principi fondanti della proposta di legge a sua prima firma. In particolare, sottolinea la valenza educativa che il provvedimento svolge nei confronti dei giovani che si avvicinano alle Forze armate per conoscere Pag. 107in maniera diretta il contributo da queste fornito nella storia del nostro Paese e l'alto valore etico che contraddistingue i nostri militari nell'assolvimento dei propri compiti istituzionali.
  Rileva, poi, che si tratta di un percorso volontario, volto a formare i giovani che vi aderiscono in una maniera che si potrebbe definire «duale» poiché, oltre al coinvolgimento nelle attività tipiche delle Forze armate, si prevede anche lo studio dell'architettura istituzionale preposta alla protezione cibernetica nazionale, tema di scottante attualità e rispetto al quale il nostro Paese appare muoversi in ritardo, nonché l'acquisizione di conoscenze in tema di cooperazione strutturata permanente nell'ambito della difesa europea (Pesco) e con riguardo al mondo delle imprese operanti nel settore della difesa, che rappresentano un'eccellenza del sistema produttivo italiano.
  Un altro aspetto saliente è quello che prevede l'acquisizione di crediti formativi universitari da parte di chi abbia completato, con esito positivo, il percorso formativo in ambito militare.
  Conclude osservando che il tema delle risorse finanziarie è sicuramente un tema delicato per il comparto della difesa, come giustamente rilevato dal relatore, e che merita di essere adeguatamente approfondito. Tuttavia, sotto questo profilo, rileva che le risorse necessarie per organizzare i percorsi formativi in ambito militare verrebbero definite solo a seguito dello studio presentato dal Centro alti studi per la Difesa (CASD) e terrebbero conto delle capacità delle strutture già esistenti. Pertanto, l'iniziativa legislativa in esame non comporterebbe comunque uno sforzo economicamente rilevante.

  Salvatore DEIDDA (FdI) esprime apprezzamento per l'iniziativa legislativa del collega Perego di Cremnago, che reputa lodevole.
  I dubbi sorgono, tuttavia, quando ci si domanda quale sia l'orientamento del Governo in merito alle iniziative che tendono a implementare il comparto della Difesa. In particolare si dovrebbe chiarire quali siano le reali intenzioni con riguardo alle dotazioni finanziarie del bilancio della difesa, precisando se voglia aumentare le risorse – come richiesto dai Capi di stato di Forza armata nelle audizioni programmatiche svolte ad inizio della Legislatura – oppure proseguire con la preannunciata politica di decurtazioni e razionalizzazioni.
  Ribadisce, quindi, la necessità di assegnare alla Difesa le dotazioni finanziarie di cui necessita per mantenere gli elevati gradi di professionalità assicurati dai nostri militari, nonché mantenere in efficienza gli immobili in cui ospitare i giovani che intendano frequentare i percorsi formativi.

  Luca FRUSONE (M5S) osserva come il M5S abbia sempre manifestato interesse per tutte quelle iniziative che vanno nella direzione di avvicinare il mondo civile a quello militare.
  Esprime, quindi, un giudizio favorevole all'attivazione di percorsi educativi e formativi in ambito militare, anche se rileva l'esistenza di questioni pratiche che devono essere chiarite e approfondite. In particolare, ritiene che dovrebbe essere svolta una riflessione sulla condizione e sulla disponibilità delle caserme nelle quali ospitare i giovani che vogliano frequentare i percorsi formativi, nonché sull'esigenza di non creare interferenze con gli altri corsi organizzati da Centro alti studi per la Difesa.
  Reputa, pertanto, che la proposta di legge possa costituire una buona occasione per sviluppare un dibattito approfondito su tali temi, con l'obiettivo auspicabile di portare a conciliare le varie esigenze.

  Roger DE MENECH (PD) esprime sconcerto per la scelta di avviare l'esame di una proposta di legge che affronta il tema di come promuovere l'attività svolta dalle Forze armate proprio in un momento in cui il Governo, nella manovra economica, sembrerebbe aver apportato drastiche riduzioni al bilancio della Difesa.
  Ritiene che la vera emergenza sia quella di capire quale sarà la fine del Pag. 108comparto della Difesa e dove incideranno le decurtazioni e le razionalizzazioni.
  Occorre, quindi, svolgere una seria e approfondita riflessione sulle prospettive del mondo militare, proprio in un momento in cui il Governo appare volersi disimpegnare e i fatti dimostrano che l'Italia, in questo settore, sta inesorabilmente arretrando.
  Prospetta, infine, il rischio che con l'iniziativa in esame si finisca per dare vita un progetto inutile proprio mentre il comparto della Difesa mostra segni di sofferenza a causa della carenza delle risorse finanziarie a sua disposizione.

  Elio VITO (FI) ringrazia la presidenza per aver messo all'ordine del giorno la proposta di legge del gruppo di Forza Italia, evidenziando come si tratti della prima proposta di legge di iniziativa parlamentare esaminata dalla Commissione.
  Esprime, poi, soddisfazione per l'andamento del dibattito dal quale emerge la buona disponibilità dei gruppi ad un esame rapido.
  Sottolinea come l'iniziativa legislativa costituisca un'opportunità da cogliere e rimarca come tutti abbiano a cuore il mondo militare e ritengano importante valorizzarlo nella migliore maniera.
  Ritiene che le questioni relative alla copertura degli oneri finanziari possano essere affrontate e risolte positivamente, ribadendo le considerazioni del collega Perego di Cremnago riguardo alla loro modesta entità e alla possibilità di reperire le relative risorse al di fuori del bilancio della Difesa, ad esempio nell'ambito di quello del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
  Auspica, quindi, che si possa procedere rapidamente nell’iter del provvedimento, sottolineando che l'iniziativa legislativa è espressione dello spirito del gruppo di Forza Italia di volere contribuire al buon andamento dei lavori della Commissione.

  Wanda FERRO (FdI) valuta favorevolmente la proposta di legge del deputato Perego di Cremnago ed evidenzia che affronta un tema particolarmente delicato, considerando che molti giovani decidono di entrare nelle Forze armate più per necessità di un posto di lavoro, che per una scelta di vita.
  Positivo, peraltro, sarebbe anche l'effetto sugli immobili della difesa che potrebbero continuare a essere utilizzati, anziché rimanere in uno stato di quasi abbandono.
   Svolge, inoltre, una riflessione sulle varie modalità attraverso cui reperire le necessarie risorse finanziarie, segnalando anche la possibilità di ricorrere ai fondi europei.
  Conclude auspicando un rapido esame della proposta di legge e che il comparto della difesa possa continuare a disporre con regolarità di adeguate risorse economiche.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) sottolinea come anche il proprio gruppo nutra forte preoccupazione per la riduzione delle dotazioni finanziarie del bilancio della Difesa e, a maggior ragione, ritiene che sia importante evitare in ogni modo che i giovani possano perdere l'attaccamento nei riguardi delle Forze armate, ribadendo che lo spirito dell'iniziativa legislativa è proprio quello di riavvicinare i giovani alla Difesa.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 10.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli Pag. 109impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201 Governo.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole e parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 16 ottobre 2018.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che non sono state presentate proposte emendative riferite al disegno di legge di delegazione.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, presenta una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di delegazione europea 2018 (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, approva la proposta del relatore di relazione favorevole sul disegno di legge di delegazione europea 2018.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, presenta una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2017 (vedi allegato 2).

  Salvatore DEIDDA (FdI) preannuncia un voto di astensione da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, ribadendo i dubbi già evidenziati in occasione dell'esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per la difesa con specifico riguardo alla mancanza di una vera unione politica europea nel settore della difesa.
  Manifesta, infatti, profonda preoccupazione per i segnali di perdita di sovranità da parte del nostro Paese ed evidenzia come tale atteggiamento finisca per danneggiare gravemente il comparto della difesa.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega sulla proposta di parere del relatore, osservando che la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2017 fotografa una situazione pregressa.
  Rassicura, quindi, il collega Deidda che il nuovo Governo non intende tenere un atteggiamento supino nei confronti dell'Unione europea, né con riguardo al comparto della Difesa, né con riferimento ad altri settori, come dimostrato in questi ultimi tempi dalle vicende legate alla questione dei migranti e al varo della manovra economica.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2017.

  La seduta termina alle 10.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.40 alle 10.45.

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