CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 ottobre 2018
71.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e IX)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 10 ottobre 2018

Nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze (C. 1209 Governo), audizioni del Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e di rappresentanti della Regione Abruzzo, della Regione Marche e della Regione Umbria.

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 8.30 alle 12.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 10 ottobre 2018. — Presidenza del presidente della VII Commissione, Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi.

  La seduta comincia alle 15.10.

Decreto-legge 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2018.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente della VIII Commissione, comunica che, nella giornata di ieri martedì 9 ottobre, è pervenuto il parere del Comitato della legislazione.Pag. 6
  Inoltre, avverte che sono disponibili sul sito internet della Camera le memorie depositate dai soggetti auditi e le memorie scritte che altri soggetti, su richiesta delle Commissioni hanno inviato o invieranno nei prossimi giorni. Sono infine a disposizione dei Commissari ulteriori contributi inviati spontaneamente da altri enti.
  Ricorda infine che il termine per la presentazione degli emendamenti è posticipato a giovedì 11 ottobre alle ore 19.

  Giorgio MULÈ (FI) rileva come l'obbligo del Parlamento di intervenire nella tragedia di Genova discenda dal dolore provato ad agosto in occasione dell'ultimo saluto alle vittime del crollo del ponte Morandi. Sottolinea in particolare come i sentimenti di angoscia sperimentati in quell'occasione impongano di fare giustizia per coloro che non ci sono più, e di fornire sostegno e assistenza a coloro che hanno perso i parenti, a coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case e a coloro che hanno perso il lavoro, alle imprese danneggiate. Occorre non solo sanare la ferita del 14 agosto scorso, ma anche dare una prospettiva di lungo periodo a Genova e alla Liguria, coniugando sicurezza, legalità e trasparenza.
  Tutto ciò premesso, ritiene che il decreto-legge in esame non sia adeguato a dare certezze a Genova e all'Italia intera. La prima problematica riguarda infatti l'elevato rischio di contenzioso al quale si va incontro sulla base della inadeguata formulazione di un testo, nonostante il periodo eccessivamente lungo che il Governo si è preso per la sua stesura. Anche in considerazione dei rilievi avanzati dal presidente dell'ANAC, senza chiarire il ruolo dell'attuale concessionario – anche con l'introduzione di una apposita clausola di salvaguardia – sussiste l'elevato rischio di un ricorso che comporterebbe un inevitabile allungamento dei tempi. A tale proposito, ricorda che, pur non avendo l'amministratore delegato di Autostrade, nel corso dell'audizione, fatto alcun riferimento all'eventualità di un ricorso, non si può certo escludere tale eventualità.
  Da un lato, non crede si debba porre in dubbio la necessità che la Società Autostrade paghi per i danni provocati e non partecipi materialmente, neanche indirettamente, alla ricostruzione del ponte. In questo senso lo stesso Governo, per bocca di suoi autorevoli esponenti, si sono spinti a precisare che Autostrade non metterà nemmeno una mattonella sul ponte.
  Dall'altro lato occorre individuare insieme la strada migliore per ottenere questo obiettivo e renderlo compatibile con l'assoluta necessità di realizzare le opere in tempi ristrettissimi. Uno degli accorgimenti potrebbe essere quello di vincolare la società a ricoprire un ruolo consultivo a supporto del commissario straordinario.
  Rileva inoltre l'insufficienza delle risorse finanziarie stanziate rispetto alle necessità, valutate in ulteriori 200 milioni di euro dal sindaco di Genova.
  Ancora, ribadisce che la priorità è rappresentata dalla fine dell'isolamento della città, che ha un bisogno vitale di infrastrutture che la connettano all'Italia e al mondo. A tale proposito, considera necessario che già nelle premesse del decreto-legge vengano specificati gli interventi necessari, con particolare riguardo alla realizzazione del terzo valico, della Gronda e di adeguati collegamenti viari con l'aeroporto. Sul tema ricorda, da un lato, le richieste degli imprenditori locali sull'intervento delle tariffe aeree, autostradali e marittime e, dall'altro, l'insistenza del sindaco di Genova sul piano urbano per la mobilità sostenibile. A nome dei componenti del gruppo di Forza Italia, preannuncia in conclusione la massima disponibilità a condividere un percorso virtuoso che si prefigga di sanare le ferite su cui il Governo non è ancora intervenuto.

  Luciano PIZZETTI (PD) rileva come dopo le audizioni svolte si possa concludere che il decreto-legge in esame introduce gravi rischi potenziali, oltre ad essere stato contraddistinto da una gestione confusa e contraddittoria, a cominciare dall'inutile balletto sulla nomina del commissario straordinario, che si sarebbe potuto Pag. 7individuare immediatamente nella figura del sindaco di Genova. Evidenzia come da tutti i soggetti auditi sia venuta un'univoca sollecitazione a modificare in modo consistente il testo del provvedimento, non solo con riguardo alle risorse finanziarie ma anche con riguardo alle previsioni normative.
  Preannuncia pertanto l'intenzione del gruppo del Partito democratico di fare proprie, nella stesura delle proposte emendative, le istanze provenienti da tutti gli attori della comunità genovese, con particolare riguardo ai temi dei risarcimenti, del sostegno alle imprese, dell'infrastrutturazione strategica della zona attraverso la realizzazione della gronda e del terzo valico, dell'istituzione della zona economica speciale.
  Sottolinea inoltre come l'obiettivo prioritario di far pagare i danni ad ASPI in quanto responsabile della tragedia, rischi di essere vanificato dalla formulazione del provvedimento in esame, considerati gli elevati rischi di contenzioso dall'esito ignoto e con un inevitabile allungamento dei tempi. Ricorda in particolare le considerazioni del governatore della regione Liguria Toti che nel corso dell'audizione della mattinata ha preso atto della responsabilità che Governo e maggioranza si sono assunti con la formulazione dell'articolo 1 del decreto-legge.
  Preannuncia l'intenzione del gruppo del Partito democratico di porsi con spirito collaborativo l'obiettivo di trovare insieme il modo migliore per aiutare Genova e il Paese, indicando con onestà gli aspetti critici e le relative soluzioni.
  Aggiunge infine che il medesimo impegno sarà profuso per favorire la conversione rapida del decreto-legge, con i necessari miglioramenti, anche con riferimento alle parti del provvedimento relative agli eventi sismici che hanno colpito le regioni dell'Italia centrale e l'isola di Ischia nel 2016 e nel 2017.
  Da ultimo, invita la maggioranza ed il Governo ad utilizzare tono e metodologie di confronto improntate all'esigenza di dare risposte di merito sui problemi e non legate ad atteggiamenti di avversione politica, approccio che il Partito democratico seguiterà ad avere, allo scopo di evitare guerre per bande sulla pelle delle persone.

  Giuseppe Cesare DONINA (Lega) rileva come, dopo lo svolgimento di un così ampio ciclo di audizioni in cui tutti i soggetti hanno portato importanti contributi in favore di Genova e dei genovesi, sia utile continuare ad avere la massima apertura e il massimo rispetto verso le esigenze rappresentate. Nel ringraziare il viceministro Rixi, che era già presente sul posto a distanza di un'ora dalla tragedia, per l'impegno profuso e la disponibilità dimostrata, apprezza la vicinanza e la passione che tutte le parti politiche hanno dimostrato, seppur talvolta con modalità sopra le righe.
  Esprime soddisfazione per il fatto che tutti concordino sull'assoluta necessità che la Società Autostrade risarcisca il danno provocato e che la nomina del sindaco a commissario straordinario si stata ritenuta la scelta migliore possibile. Il decreto-legge infatti riguarda non soltanto la ricostruzione del ponte crollato ma anche la giusta compensazione per la città e per il territorio.
  Conclusivamente, esprime l'impegno del suo gruppo a tenere in grande considerazione tutte le proposte emendative che verranno presentate dai colleghi, anche di opposizione, ringraziandoli fin d'ora per i contributi che vorranno fornire. Nel concordare con il collega Pizzetti sul fatto che la ricostruzione del ponte riguarda non soltanto Genova ma tutto il Nord-est d'Italia, esprime la convinzione che entro un anno si sarà ricostruito il ponte e garantito il collegamento della città con il territorio circostante.

  Alessio BUTTI (FdI) si domanda in primo luogo se i relatori abbiano nutrito un leggero imbarazzo nell'illustrare un provvedimento che dovrà necessariamente essere profondamente modificato. Nell'apprezzare la disponibilità manifestata dalla maggioranza a valutare attentamente le proposte emendative che verranno presentate, svolge alcune considerazioni di carattere politico. Pag. 8
  Evidenzia in primo luogo che sulla base delle promesse fatte dal Ministro Toninelli sia in Parlamento sia sugli organi di stampa, ci si sarebbe aspettati una legge speciale per Genova, che è cosa diversa dal decreto omnibus trasmesso dal Governo.
  Nel segnalare che tutti i soggetti auditi hanno evidenziato elementi di grave fragilità del decreto-legge, ricorda in particolare il gravissimo rischio di contenzioso evocato dal presidente dell'ANAC Raffaele Cantone con riguardo al contenuto dei commi 5 e 7 dell'articolo 1. Rileva peraltro che lo stesso Cantone ha evidenziato quanto siano elevate le responsabilità attribuite al Commissario e i rischi connessi all'ampio potere discrezionale che gli è stato concesso.
  Con riguardo alle audizioni svolte, ricorda inoltre che il governatore della regione Liguria ha evidenziato l'insufficienza delle risorse finanziarie stanziate dal decreto-legge, ben lontane dal coprire i danni subiti dalla comunità genovese, il mancato coinvolgimento della regione e degli enti locali nella stesura del testo di legge, nonché l'eccessiva parsimonia delle misure a sostegno dell'autotrasporto locale e del sistema portuale di Genova.
  Evidenzia da ultimo ulteriori incongruenze del decreto-legge, che pur essendo un provvedimento di urgenza fissa al 1o gennaio 2019 l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali e che non è corredato né dalla prescritta analisi dell'impatto sulla legislazione né della relazione tecnico-normativa.
  Rilevando come il Governo, anche a causa dell'atteggiamento tenuto dai Ministri Toninelli e Di Maio, meriterebbe di essere inchiodato alle proprie responsabilità per questo indegno provvedimento, preannuncia tuttavia da parte del suo gruppo una collaborazione costruttiva e patriottica volta a migliorare il testo, da non interpretare comunque come un atto di indulgenza rispetto alle responsabilità del titolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

  Rossella MURONI (LeU) sottolinea in primo luogo l'importanza del provvedimento, su cui si sono concentrate le attese e le speranze della comunità genovese. Pertanto, pur con grande senso di responsabilità e di lealtà verso la città colpita, si trova costretta ad illustrare le molte perplessità suscitate dal contenuto del testo di legge e corroborate dalle audizioni svolte.
  Nel condividere la scelta del sindaco di Genova come Commissario straordinario, chiede che le richieste e le esigenze avanzate dallo stesso nel corso dell'audizione siano prese in seria considerazione. Ricorda in particolare che il sindaco Bucci, oltre a sollecitare un incremento delle risorse e dell'organico, ha chiesto che venissero meglio specificate le procedure delle deroghe previste dal provvedimento, considerati i rischi e i contenziosi a cui viene esposto soprattutto in un Paese come l'Italia. A tale proposito ricorda che anche il presidente dell'ANAC ha espresso la propria inquietudine per il fatto che le norme previste dal provvedimento sono in deroga anche alle disposizioni del codice antimafia. Sottolinea che al Commissario straordinario sono assegnati poteri e responsabilità trasversali senza precedenti, con particolare riguardo allo smaltimento dei rifiuti e alla movimentazione delle macerie che, come è noto, rappresentano porte di ingresso per fenomeni di illegalità.
  Come già ricordato dal collega Butti, segnala inoltre le perplessità manifestate dal governatore Toti con riguardo alla formulazione dell'articolo 1 del provvedimento di cui il Governo è chiamato ad assumersi la piena responsabilità. Considerata la disponibilità del Governo a modificare il testo, auspica che venga riconosciuta la validità delle proposte emendative del suo Gruppo che saranno volte unicamente a tenere conto delle esigenze della comunità locale. A tale proposito, sottolinea in particolare la questione degli sfollati, che non devono essere lasciati soli a fronte dell'ennesimo disastro, la necessità di istituire la zona economica speciale e la zona logistica semplificata, nonché l'opportunità di fissare a Genova la sede Pag. 9dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali.
  Nel concordare con il collega Butti anche sull'opportunità di una legge speciale su Genova, evidenzia come la scelta del Governo di affrontare con il decreto-legge in esame anche la questione di Ischia, non aiuterà ad intervenire in maniera rapida ed efficace. Infatti, proprio con riguardo alle disposizioni relative ad Ischia, manifesta assoluta contrarietà sulla disposizione che introduce un condono, in una zona dove vi è un elevato tasso di abusivismo. In più, riferendosi alla legge 28 febbraio 1985, n. 47, risalente ad un'epoca in cui l'Italia non si era ancora dotata di una legislazione ambientale, si estende l'ambito delle opere condonabili.
  In conclusione, ribadendo l'inopportunità di mettere insieme indiscriminatamente vicende molto diverse quali il crollo del ponte Morandi di Genova, l'evento sismico che ha colpito Ischia nel 2017, nonché gli eventi sismici del 2016, chiede che almeno si faccia fronte alla promessa di togliere la concessione alla Società Autostrade e di costringerla a pagare per i danni provocati.

  Raffaella PAITA (PD) preliminarmente ritiene molto soddisfacente il lavoro istruttorio svolto dalle Commissioni per il quale ringrazia entrambi i presidenti delle Commissioni. Evidenzia, infatti, come nel corso delle numerose audizioni svolte siano stati acquisiti importanti elementi informativi relativi ai difetti dell'impianto del decreto-legge in esame.
  Sottolinea come tutti i soggetti auditi abbiano espresso un giudizio decisamente negativo sul provvedimento in esame, in particolare per la caotica impostazione giuridica dell'articolato che rischia di non consentire a tutti i soggetti coinvolti e chiamati a svolgere un ruolo di responsabilità di agire in un contesto di certezza. Ritiene che tale situazione di incertezza giuridica sia imputabile all'impostazione del tutto ideologica del decreto-legge che non rappresenta la sintesi di un lavoro di ascolto delle esigenze della comunità di Genova ma, al contrario, è stato scritto per esigenze di mero consenso politico. Il risultato di tale impostazione è quindi un impianto del tutto sbagliato il cui prezzo sarà pagato dai cittadini genovesi.
  Si tratta quindi di provare a migliorare il testo con emendamenti che il gruppo del Partito Democratico presenterà sulla base delle criticità emerse nel corso delle audizioni. L'obiettivo della ricostruzione del ponte rappresenta un obiettivo certamente complesso e un risultato che se viene mancato non sarà possibile trasformare in una fake news. Serve quindi un provvedimento che sia plausibile sul piano giuridico e che sia dotato di adeguate risorse finanziarie per i cittadini e per le imprese.
  Evidenzia, altresì, che sul piano del metodo – per motivi forse indicibili – è stato fatto un notevole regalo alla società Autostrade per l'Italia che, sulla base delle attuali previsioni normative, sarà chiamata a contribuire con risorse limitate, non essendogli sostanzialmente imputate le spese di risarcimento dei soggetti danneggiati e di ricostruzione del ponte Morandi.
  Sottolinea come, oltre alla ricostruzione del ponte, serva completare le grandi opere già in uno stato avanzato di realizzazione come il terzo valico affinché la città di Genova possa progettare il proprio futuro. Si tratta di argomentazioni che non riguardano solo il Partito Democratico ma che interessano tutta la città di Genova; al riguardo si augura che possano essere approvati emendamenti che vadano nella direzione descritta e auspica un atteggiamento collaborativo e non arrogante da parte della maggioranza e del Governo.

  Diego SOZZANI (FI) ringrazia il viceministro Rixi la cui presenza consente un proficuo confronto. Ribadisce che il Gruppo non metterà in atto alcuna politica ostruzionistica, bensì intende fornire un contributo il più possibile collaborativo e pertanto invita il Governo a valutare attentamente le proposte emendative che saranno presentate.
  Nel sottolineare l'esigenza che il decreto-legge non contenga disposizioni che Pag. 10abbiano profili di inapplicabilità e che ritardino l'esecuzione delle opere in esso previste, anticipa che saranno oggetto di valutazione, da parte del suo Gruppo, le disposizioni relative ai poteri dei due Commissari – quello per la ricostruzione di Genova e quello per il terremoto del centro Italia –, al trasferimento di competenze all'Autorità di regolazione dei trasporti, al ruolo della nuova Agenzia sulla sicurezza ferroviaria e stradale, le cui competenze intersecano quelle della Direzione generale istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla nuova struttura Strategia Italia, rispetto alla quale sono da chiarire le interazioni con il Ministero stesso, al finanziamento disposto per le autostrade A24 e A25 e all'Archivio AINOP, volto a verificare la sicurezza delle opere pubbliche, alimentato dai dati inviati dagli enti locali, ai quali sarebbe opportuno dire quali intenzioni ha il Governo rispetto alle opere ritenute meritevoli di interventi urgenti.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) evidenzia come il decreto-legge in esame affronti in realtà questioni emergenziali diverse con soluzioni che però sono anch'esse inspiegabilmente differenti.
  Premette che le Commissioni hanno registrato, durante la missione recentemente svolta nella città di Genova, da parte dei soggetti incontrati in quella sede un atteggiamento fiducioso verso le Istituzioni, da cui avevano avuto ampie rassicurazioni sulle misure che il decreto-legge avrebbe previsto. In realtà così non è stato e tutti i soggetti auditi negli ultimi due giorni hanno rilevato una lunga serie di criticità presenti in tutto l'articolato.
  Si tratta evidentemente di un'emergenza assai complessa ma che va affrontata con norme chiare ed efficaci come ha avuto modo di sottolineare in audizione anche il sindaco di Genova Bucci che ha evidenziato numerosi aspetti problematici. Con particolare riferimento alle deroghe relative allo svolgimento della funzione da parte del Commissario straordinario per Genova, dichiara di non condividere l'intervento svolto nella mattinata di oggi dal Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone, che evidentemente ignora come senza una disciplina derogatoria le opere pubbliche semplicemente non si realizzano.
  Dopo aver evidenziato, rispetto alle problematiche dei territori danneggiati dal terremoto, come non risulti ancora perfezionata la nomina del nuovo Commissario straordinario, desidera rimarcare la differenza tra le rigidità normative riguardanti lievi difformità urbanistiche dei territori del centro Italia con le misure previste per l'Isola di Ischia, in cui si procede ad una sorta di condono di tutti gli immobili abusivi presenti sull'isola. Si tratta quindi, a suo giudizio, di individuare le misure più idonee per garantire una sorta di «pace urbanistica» – per usare espressioni care alla maggioranza di Governo – anche per i territori diversi dall'isola di Ischia. Ricorda infine che anche il vicepremier Di Maio nella recente visita nel comune di Accumoli ha fatto promesse in tal senso.
  Preannuncia quindi la presentazione di emendamenti che affrontino le criticità fin qui evidenziate.

  Stefania PEZZOPANE (PD) nel ribadire le considerazioni svolte dai colleghi del proprio Gruppo precedentemente intervenuti nella discussione, sottolinea come le intenzioni del Partito democratico sono quelle di dare un senso di concretezza e fattibilità alle misure contenute nel decreto-legge, in uno spirito costruttivo e unitario. Facendo presente che a suo giudizio le varie emergenze trattate nel provvedimento avrebbero dovuto avere ciascuna un'autonoma collocazione normativa, in ragione delle differenze che le caratterizzano, osserva che la trattazione all'interno del medesimo provvedimento rende immediatamente evidente la forte discrasia di trattamento delle varie emergenze, che vengono affrontate senza operare quella discontinuità tante volte dichiarata, anzi con un ulteriore appesantimento della normativa e una forte incertezza delle regole. Pag. 11
  Evidenzia che quello in esame è il terzo provvedimento che la Commissione si trova ad esaminare in materia di terremoto in questi primi mesi di legislatura e auspica che le istanze delle opposizioni, la cui risposta è stata rinviata di provvedimento in provvedimento, siano finalmente accolte senza ulteriori dilazioni.
  Sottolinea che il decreto-legge non affronta due emergenze importanti, ossia il terremoto di L'Aquila e quello dell'Emilia Romagna, rispetto ai quali è necessario intervenire, in primo luogo con riguardo alle imposte a suo tempo sospese per u termine più volte prorogato. Desidera anche riportare in questa sede un'istanza, evidenziata dal sindaco di L'Aquila, legata ai bilanci dei comuni, che, in conseguenza degli eventi sismici, hanno minori entrate e maggiori spese.
  Rileva anche la criticità rappresentata dalla scadenza del personale operante presso le strutture dedicate alla ricostruzione post terremoto, fissata al 31 dicembre di quest'anno e rispetto alla quale non è prevista nel decreto alcuna proroga.
  Quanto alle disposizioni previste per il comune di Ischia, osserva che a suo giudizio, a differenza di quanto affermano i colleghi del MoVimento 5 Stelle, si tratta di un condono tombale. Nella norma infatti si fa riferimento anche al condono a suo tempo disposto da una legge del 1985, che conteneva criteri ben più ampi rispetto ai condoni successivi, e chiede pertanto al rappresentante del Governo le ragioni di tale scelta che ritiene del tutto inopportuna. Evidenzia la pericolosità di disporre una disciplina di questo genere all'interno del decreto-legge, che costituisce un precedente pericoloso e apre un varco all'inserimento di altre disposizioni analoghe.
  Ritiene la disciplina sul terremoto del centro Italia molto carente e ribadisce l'esigenza esposta oggi in audizione dal presidente vicario della regione Abruzzo di destinare, per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, risorse effettivamente spendibili ma non ancora impegnate, invece di quelle già impegnate per opere programmate che non possono essere distolte da quelle finalità, pena l'attivazione di numerosi contenziosi, invitando il Governo a modificare in tal senso il decreto-legge.
  In conclusione, ritiene che rispetto ad un dramma delle proporzioni di quello accaduto a Genova, il miglior servizio che la politica possa fare ai cittadini è quello di dare risposte unitarie ad esito di un confronto costruttivo tra le forze di maggioranza e di opposizione.

  Simone BALDELLI (FI) riconosce come la gestione delle emergenze sia sempre una questione assai complessa e che il provvedimento in esame, coinvolgendo la responsabilità di diversi dicasteri, sconti tale difficoltà. Serve quindi la massima collaborazione con le istituzioni locali che hanno efficacemente descritto le priorità e le necessità delle comunità coinvolte durante le audizioni di questi giorni.
  Auspica quindi che i Commissari straordinari nominati possano svolgere un buon lavoro in armonia con le istituzioni locali e che si possa andare oltre la gestione delle emergenze e completare la realizzazione di tutte le opere giudicate strategiche.
   Con particolare riferimento alla scelta di escludere la società Autostrade dai soggetti chiamati all'opera di demolizione e ricostruzione del ponte, ritiene che si tratti evidentemente di una scelta squisitamente politica, che è legittima purchè non produca l'effetto di danneggiare ulteriormente la città di Genova già così duramente provata. Ritiene quindi che occorra una grande opera di coordinamento fra tutte le amministrazioni centrali e locali.
  Per quanto riguarda le misure previste a favore dei territori del centro Italia colpiti dal sisma, ritine non siano sufficienti semplici proroghe delle strutture commissariali ma che occorra dare certezze alle amministrazioni coinvolte e ai cittadini. In conclusione rivolge quindi un appello a tutte le forze politiche affinché, con il buon senso e responsabilità, siano individuate soluzioni concrete ed efficaci.

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  Tommaso FOTI (FdI) osserva che la prima critica cui si espone il provvedimento in esame è la sua forte eterogeneità, trattandosi insieme situazioni molto diverse tra loro, dal momento che si sono aggiunte, alle disposizioni che affrontano il tema del crollo del ponte Morandi, anche norme sulla riorganizzazione dei controlli e delle verifiche ministeriali sulle opere, sui terremoti e finanche sui fanghi di depurazione.
  Per quanto riguarda la ricostruzione del ponte di Genova, osserva che se l'intenzione del Governo era quella di escludere Autostrade per l'Italia, sarebbe stato sufficiente escludere dalla ricostruzione le società in house, e che l'esclusione recata dal decreto non solo di questa ma anche delle altre società concessionarie autostradali espone al rischio che gli unici titolati ad eseguire l'opera siano soggetti stranieri.
  Non volendo ripercorrere le numerose dichiarazioni fatte da autorevoli rappresentanti del Governo e in primis dal ministro Toninelli, successivamente smentite dai fatti, stigmatizza la sovrapposizione di competenze rispetto ai numerosi organismi chiamati ad occuparsi delle stesse materie, a partire dalla Agenzia che si intende istituire a partire dal 2019, passando attraverso l'Autorità di regolazione dei trasporti cui vengono affidate le concessioni autostradali per finire alla Direzione generale istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ritiene opportuno sopprimere, essendo stata all'epoca istituita per l'assenza di un'Agenzia che oggi invece viene istituita. Esprime perplessità anche sulla istituzione di una zona logistica semplificata, che, oltre ad escludere territori che sarebbe opportuno includere, come Torino e Novara, non ha i vantaggi di una zona economica speciale.
  Quanto alla zona franca urbana osserva che essa comporta dei vantaggi ma anche degli svantaggi e pertanto suggerisce al Governo di prevedere nel decreto l'opzione per chi rientra in essa ad avvalersene o meno, a seconda della convenienza. Quanto infine al progetto del ponte di Genova regalato alla città dall'architetto Piano, osserva che esso necessiterebbe di una attenta verifica da parte di strutturisti, con evidenti ritardi sulla realizzazione, e pur apprezzandolo, ritiene che l'estetica in questo momento vada posposta alla funzionalità.

  Nicola STUMPO (LeU) desidera svolgere solo qualche breve ulteriore considerazione condividendo pienamente l'intervento svolto dalla collega Muroni. Ribadisce come in questa drammatica vicenda che riguarda la città di Genova, la lingua sia stata più veloce del cervello e che non si sia riflettuto a sufficienza sulle delicate questioni di cui si stava parlando.
  Ricorda come in più occasioni il ministro Toninelli abbia affermato che sarà lo Stato a procedere alla ricostruzione, ma che in realtà dovrà essere individuata un'azienda specializzata che concretamente affronti le opere di demolizione e ricostruzione. Anche sul coinvolgimento della società Autostrade per il versamento delle somme necessarie all'opera e al risarcimento dei danni ritiene debbano essere previste clausole giuridiche espresse che prevedano la revoca della concessione in caso di rifiuto e inadempimento da parte della società medesima. Preannuncia quindi che il suo gruppo non intende svolgere un'opposizione ostruzionistica e auspica che si possa effettivamente rispettare il breve termine della fine dell'anno 2019 per la conclusione delle opere di ricostruzione.
  In conclusione preannuncia la presentazione di una serie di emendamenti volti a migliorare profondamente il testo in esame che ritiene vada approvato nel minor tempo possibile.

  Davide GARIGLIO (PD) nel condividere le considerazioni dei colleghi che l'hanno preceduto chiede al Governo, che si qualifica «del cambiamento», quali differenti garanzie rispetto al passato abbia messo in campo riguardo alla rimodulazione dei finanziamenti destinati alle autostrade A24 e A25 per assicurarsi che le risorse vengano effettivamente spese per questi progetti e quali nuovi e diversi meccanismi Pag. 13di tutela siano stati previsti nel caso in cui il concessionario non riesca a realizzare le opere a lui affidate.

  Angela RAFFA (M5S) ritiene necessario svolgere precisazioni su alcune considerazioni critiche svolte dai colleghi intervenuti. In particolare ritiene non risponda a verità che il decreto-legge in esame sia frutto di una scelta meramente ideologica compiuta dal Governo e dalla maggioranza ma ribadisce che è anzi intenzione della maggioranza migliorare il testo in esame. Ricorda al riguardo che si tratta innanzitutto di ottenere la riparazione dei danni da parte della Società Autostrade, la cui concessione risale ad anni di governo del centrosinistra ed è stata prorogata dal precedente Governo che, in più, ha anche aumentato la possibilità di realizzare lavori in house, a tutto favore della concessionaria.
  Giudica sterile anche la polemica sulla realizzazione della Gronda, perché in ogni caso tale opera sarebbe stata completata solo nel 2028. Così come appare strumentale ogni polemica sul mancato inizio dei lavori, essendo a tutti noto che l'area è nella sola disponibilità dell'autorità giudiziaria.
  Infine ribadisce che il gruppo del Movimento 5 Stelle vuole migliorare il testo del decreto-legge in esame mettendo al centro i diritti dei cittadini al fine di uscire da una prospettiva meramente emergenziale e procedere ad una seria attività di prevenzione sulle infrastrutture. Riconosce ovviamente il diritto delle opposizioni di svolgere il loro ruolo, ma auspica che ciò avvenga in un clima costruttivo.

  Mauro ROTELLI (FdI) ritiene l'intervento della collega Raffa eccessivamente polemico e una reazione sproporzionata, atteso che le continue sollecitazioni dei colleghi dell'opposizione nel corso del dibattito sono state tutte motivate da spirito costruttivo. Sottolinea che l'unico obiettivo delle forze di opposizione è quello di ricostruire il ponte Morandi in tempi rapidi, pervenendo ad un quadro di regole definito in base a posizioni condivise con la maggioranza.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente della VIII Commissione, ringrazia tutti i colleghi intervenuti nel dibattito ed il rappresentante del Governo per la sua presenza. Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani, nella quale si svolgeranno le repliche dei relatori e del Governo.

  La seduta termina alle 17.20.