CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 dicembre 2017
934.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 165

SEDE REFERENTE

  Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Intervengono il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianclaudio Bressa.

  La seduta comincia alle 12.15.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 e relativa nota di variazioni.
C. 4768 Governo, approvato dal Senato e C. 4768/I Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 dicembre 2017.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte di aver presentato, in qualità di relatore, gli emendamenti 36.81, 36.82, 41.166, 53.61, 80.36, 97.42, 101-quater.310, 101-quater.315, 101-quater.316, 119.5 e Tab. 4.3 (vedi allegato 1), che sono stati trasmessi per le vie brevi ai componenti della Commissione per consentire la presentazione di eventuali subemendamenti. Avverte al riguardo che sono stati presentati subemendamenti (vedi allegato 1), di cui si riserva di valutare l'ammissibilità nel corso della seduta odierna.

  Rocco PALESE (FI-PdL) chiede chiarimenti circa l'ulteriore presentazione di emendamenti da parte del relatore e del Governo, nonché di conoscere quali siano i tempi prevedibili di conclusione dell'esame.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, assicura come i lavori si concluderanno nel più breve tempo possibile, compatibilmente con la complessità delle questioni da affrontare.

  Il Viceministro Enrico MORANDO preannuncia la presentazione di un ulteriore Pag. 166emendamento del Governo, subordinatamente al raggiungimento sullo stesso del consenso unanime dei gruppi, volto a prorogare il termine per l'adozione del provvedimento concernente l'albo degli aiuti di Stato. A causa del mancato coordinamento tra le amministrazioni incaricate di redigerlo, di cui il Governo si assume la responsabilità, non è possibile procedere all'adozione di tale atto nei termini previsti senza correre il rischio di lacune suscettibili di recare danno alle imprese, in quanto sulla base della normativa dell'Unione europea gli aiuti di Stato non ricompresi nell'albo sono da considerarsi illegittimi.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, rileva come si tratti di fare fronte a esigenze della amministrazioni centrali motivate da una situazione di emergenza.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) chiede chiarimenti sulle modalità e sui tempi di prosecuzione dei lavori, con particolare riferimento all'individuazione delle ulteriori questioni da affrontare. Rileva come il consenso sulla proposta emendativa preannunciata dal Governo sia condizionato anche dalle decisioni che saranno assunte circa le materie da trattare. Rileva infine come si sia proceduto fino a questo momento in modo frammentario e come ciò sia riconducibile a responsabilità della maggioranza e del Governo.

  Gianni MELILLA (MDP), pur esprimendo l'assenso del suo gruppo a trattare l'emendamento illustrato dal Viceministro Morando, ritiene sia necessario accelerare l'esame delle proposte emendative accantonate e di quelle riformulate. Invocando una specifica assunzione di responsabilità da parte della maggioranza, dati i tempi molto stretti, crede che potranno essere esaminate solamente nuove proposte emendative che siano condivise e non volte ad introdurre elementi che possono creare turbative.

  Guido GUIDESI (LNA) auspica che la proposta emendativa illustrata dal Viceministro Morando, seppur condivisibile, sia l'ultima ad essere presentata dalla maggioranza di governo, in quanto i gruppi sono ancora in attesa di risposte dal Governo sugli emendamenti segnalati. Propone, pertanto, che si proceda all'esame delle proposte emendative dei gruppi, nel testo riformulato, e poi, eventualmente in sede di Ufficio di presidenza, si valutino le questioni rimaste in sospeso. Non appena raggiunta chiarezza su tutto ciò, ritiene che si dovrebbe procedere senza che giungano nuove proposte emendative di maggioranza, così da non pregiudicare l'avvio per domani della discussione generale in Aula.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), pur condividendo la proposta emendativa illustrata dal Viceministro Morando, contesta il metodo con cui i lavori della Commissione sono stati condotti. Ricorda, infatti, che il suo gruppo ha dimostrato massima disponibilità al buon andamento dei lavori nella comprensione delle problematiche interne alla maggioranza, ma, a fronte di ciò, la maggior parte delle proposte emendative esaminate provenivano dalla stessa maggioranza o dal Governo. Inoltre in risposta al rigetto di ogni proposta di opposizione, pur se di modesto impatto finanziario, la maggioranza ha insistito in emendamenti concernenti questioni non centrali e particolarmente onerose. Ritiene, pertanto, che la proposta emendativa illustrata dal Viceministro dovrebbe essere esaminata insieme a tutti gli altri emendamenti in materia di proroghe, procedendo immediatamente a votare il pacchetto di emendamenti riformulati.

  Walter RIZZETTO (FdI), concordando con gli interventi precedenti e dichiarando che il suo gruppo non è contrario alla proposta emendativa illustrata dal Viceministro Morando, segnala che fino a quel momento le proposte emendative del Governo e della maggioranza hanno potuto godere di una corsia preferenziale. Malgrado lo sforzo profuso, i lavori della Commissione procedono a rilento e con ritardo rispetto alla programmazione. Pag. 167Concorda sulla proposta di posticipare l'esame dell'emendamento illustrato dal rappresentante del Governo ritenendo prioritari emendamenti di merito, quali quelli presentati dal suo gruppo in tema di assunzioni nel Corpo dei vigili del fuoco, di lavoro e previdenza, di concorsi nella Pubblica Amministrazione o sulla direttiva Bolkestein. Auspica che la presidenza della Commissione possa rassicurare sul rispetto di tempi certi, diversamente non è da escludere che il suo gruppo valuti una modifica del proprio atteggiamento, che fin qui è stato più che collaborativo.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, nel ricordare che i temi di merito richiamati dal collega Rizzetto sono tutti oggetto di riformulazioni condivise, concorda con la proposta del deputato Guidesi e ritiene che vi siano le condizioni affinché l'esame del disegno di legge di bilancio possa essere concluso entro poche ore, a partire da votazioni su questioni su cui vi sia sostanziale accordo. Fa presente che il ritardo si deve all'elevato numero di emendamenti presentati, da cui è derivato un eccezionale carico di lavoro tecnico ed istruttorio. Assicura che non saranno presentate nuove proposte emendative da parte sua o del Governo, se non per quanto concerne un emendamento riguardante SACE e Fincantieri, peraltro condiviso e da lui ritirato nella giornata di ieri per essere ripresentato con una nuova copertura.

  La seduta, sospesa alle 12.40, è ripresa alle 12.55.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, dà conto delle sostituzioni comunicate dai gruppi parlamentari relativamente alla seduta odierna.
  Comunica che l'onorevole Ribaudo sottoscrive l'emendamento Giulietti 42.2; l'onorevole Colletti sottoscrive l'emendamento Cicchitto 102-ter.49; l'onorevole Gadda sottoscrive l'emendamento Scuvera 95-ter.6; l'onorevole Abrignani sottoscrive l'emendamento Donati 102-ter.35; l'onorevole Baruffi sottoscrive l'emendamento Fabbri 21-bis.62; l'onorevole Giuseppe Guerini sottoscrive l'emendamento Misiani 101-quater.195; l'onorevole Mannino sottoscrive l'emendamento Realacci 3-bis.24 come riformulato; l'onorevole De Menech sottoscrive l'emendamento Rubinato 54-ter.46; l'onorevole Baruffi sottoscrive l'emendamento Lorenzo Guerini 95.12; l'onorevole Cenni sottoscrive l'emendamento Realacci 51.29; l'onorevole Camani sottoscrive l'emendamento Preziosi 30-bis.8; l'onorevole Gribaudo sottoscrive l'emendamento Bargero 67-bis.17; l'onorevole Galgano sottoscrive l'emendamento Realacci 3-bis.24; l'onorevole Capone sottoscrive gli emendamenti Fanucci 39.90, Realacci 3-bis.24, Gutgeld 59.32 e Lorenzo Guerini 95.12; l'onorevole Fabbri sottoscrive l'emendamento Lorenzo Guerini 95.12; l'onorevole Iacono sottoscrive l'emendamento Benamati 3.242; l'onorevole Alfreider sottoscrive l'emendamento De Menech 60-bis.1; l'onorevole Di Salvo sottoscrive l'emendamento Preziosi 30-bis.8; l'onorevole Tino Iannuzzi sottoscrive l'emendamento Famiglietti 101-quater.281; l'onorevole Baruffi sottoscrive gli emendamenti Cinzia Maria Fontana 19.10 e Carnevali 19.11; l'onorevole Pellegrino sottoscrive il subemendamento Pannarale 0.101-quater.310.3; l'onorevole Fratoianni ritira la propria firma all'emendamento Ginefra 76-bis.8; gli onorevoli Giordano e Mantero sottoscrivono gli emendamenti Lenzi 41.64 e Marazziti 41.117; l'onorevole Nesci sottoscrive l'emendamento Nuti 38.16; l'onorevole Prestigiacomo ritira la sua firma all'emendamento Alberto Giorgetti 101-quater.292.
  Avverte che i presentatori degli identici emendamenti Benamati 3.242 e Fanucci 39.90 hanno accettato la riformulazione proposta dal Governo e che gli stessi emendamenti sono stati sottoscritti dai deputati Cenni, Valiante, Dellai, Mongiello, Donati, Borghi, Rampelli, Carnevali, Giancarlo Giorgetti, Prestigiacomo e Palese.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Benamati 3.242 e Fanucci 39.90, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

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  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte che il presentatore dell'emendamento Realacci 3-bis.24 ha accettato la riformulazione proposta dal Governo.

  La Commissione approva l'emendamento Realacci 3-bis.24, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte che a seguito dell'approvazione della nuova formulazione dell'emendamento Realacci 3-bis.24, risultano assorbiti gli emendamenti Pastorelli 3-bis.28 e Palese 3-bis.17.

  Paolo TANCREDI (AP-CpE-NCD) accetta la riformulazione dell'emendamento Lupi 29-quater.26, di cui è cofirmatario, che rappresenta l'esito di un confronto approfondito svolto con il Governo su un tema di fondamentale importanza oggetto di numerose battaglie politiche condotte dal suo gruppo, ossia le misure di sostegno alle famiglie.
  Pur riconoscendo che per contrastare in maniera efficace il calo demografico occorrerebbe intervenire con misure di carattere strutturale, evidenzia che il così detto «bonus bebè», pur scontando il limite che gli deriva dall'essere una misura straordinaria, ha prodotto comunque rilevanti effetti positivi ed è divenuta parte degli aiuti dello Stato alle famiglie. Sottolinea quindi che l'emendamento in esame ha il merito di garantire il diritto di accesso al bonus per tutti i nati nel 2018 e di porre le basi per poter assicurare anche nelle annualità successive continuità a tale misura. Fa, quindi, presente che, come già al Senato, non è stato possibile estendere la misura a tutto il triennio e che sarà quindi responsabilità dei prossimi governi farsi carico di protrarre la misura anche per gli anni 2019 e 2020.
  Esprime, inoltre, piena condivisione sull'emendamento Preziosi 30-bis.8, anche nella nuova formulazione, che, in connessione con la sua proposta e nel segno di un sostegno di carattere strutturale alle famiglie, innalza a 4 mila euro il limite di reddito complessivo, finora ancora quantificato in lire, per i figli di età non superiore a ventiquattro anni per essere considerati fiscalmente a carico. Si tratta di un aggiornamento di cui beneficeranno migliaia di famiglie italiane. Preannunzia quindi fin da ora il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta presentata dal collega Preziosi.
  Rivendica, conclusivamente, con orgoglio il lavoro svolto da Alternativa Popolare nel sostenere la famiglia quale primo tassello fondamentale per l'economia di un Paese.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) si dichiara rammaricata per il fatto che il lavoro della Commissione sugli emendamenti attualmente all'esame sia stato scavalcato dalle anticipazioni rese ai giornali da qualche forza politica che ha voluto, in tal modo, rilanciare per prima il tema del sostegno alla famiglia, rivendicando l'attenzione che il suo gruppo assicura a questo tema.
  Esprime pertanto rammarico per la declaratoria di inammissibilità degli emendamenti presentati sulla medesima materia dal suo Gruppo, che a suo avviso è stata frutto di una scelta politica, e non tecnica, non presentando gli emendamenti profili problematici in termini di coperture errate o non capienti.
  Alla luce dei dati disponibili sull'andamento demografico dell'Italia, sarebbero stati necessari ben altri interventi: le giovani coppie italiane non trovano incoraggiamento nei «bonus bebé» ma in politiche finalizzate a ricostruire un sistema di welfare attraverso il rilancio dell'occupazione, delle politiche abitative e dei servizi all'infanzia e agli anziani. Contesta, quindi, la politica dei bonus, e dunque delle misure a termine, portata avanti dall'attuale Governo, destinando peraltro a tali misure risorse irrisorie rispetto a quelle allocate su altri capitoli di bilancio. Ciò detto, il bonus è pur sempre preferibile rispetto a nessun intervento.
  Auspica, infine, che il prossimo Esecutivo – che a suo avviso sarà espressione del centrodestra – introduca il quoziente familiare, che è l'unica vera riforma strutturale, Pag. 169cui non ha potuto provvedere per mancanza di tempo l'ultimo Governo Berlusconi, per affrontare in maniera seria il tema della natalità, e dunque anche del rilancio dell'economia del Paese. Non è un caso che la Francia sia ricorsa a tale misura all'indomani del secondo conflitto mondiale e dunque in un momento di profonda crisi economica.
  Ribadisce, pertanto, che la proposta è mirata a fornire un mero palliativo per l'anno 2018, con chiare finalità elettorali e che non sussistono per la maggioranza motivi di vanti nei confronti dei cittadini. D'altra parte occorre fare sapere che il bonus sarà accessibile anche agli stranieri e che per il Governo in carica è accettabile risolvere la denatalità degli italiani sostenendo la natalità degli immigrati. Su tale materia è davvero auspicabile che il prossimo Governo inverta la tendenza in atto.

  Tea ALBINI (MDP), nell'associarsi a parte dell'intervento della collega Saltamartini, preannuncia il suo voto contrario all'emendamento in esame, poiché contesta radicalmente la politica dei bonus, riconosciuti, a suo avviso, in maniera indiscriminata anche ai non bisognosi.
  A differenza della logica sottesa alla proposta del collega Tancredi, evidenzia che il sostegno alla famiglia si attua attraverso una politica dei servizi, soprattutto alle donne, creando opportunità che favoriscano la natalità e il lavoro femminile con modalità tali da renderlo compatibile con le cura delle esigenze familiari. Ribadisce quindi che occorre ripensare completamente la politica dei bonus, in ogni settore in cui sia stata applicata, perché riduce tutto ad una mercificazione del rapporto con le famiglie e con le donne italiane.

  Titti DI SALVO (PD) ritiene di dovere intervenire in replica all'intervento dell'onorevole Saltamartini su un tema sul quale le sta particolarmente a cuore riportare la discussione alla verità dei fatti. Ricorda che nel corso dell'attuale legislatura è stata ripristinata la legge contro le dimissioni in bianco, abolita dal Governo Berlusconi nel 2008; concordando con la collega Albini sulla centralità dei servizi a sostegno delle famiglie, sono stati rafforzati i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che si prendono cura dei propri figli, estendendo la durata dei congedi parentali, e sono stati stanziati 670 milioni integrativi per offrire servizi alle famiglie. Contesta quindi che la politica del Partito Democratico sul tema della famiglia possa essere ricondotta unicamente al sistema dei bonus.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, considerata la ristrettezza dei tempi a disposizione della Commissione per concludere l'esame in sede referente del disegno di legge di bilancio, si appella alla responsabilità dell'opposizione, oltre che della maggioranza, per il contenimento degli interventi all'oggetto del provvedimento.

  Rocco PALESE (FI-PdL) contesta alla maggioranza la reiterazione di interventi sulle stesse tematiche.

  Laura CASTELLI (M5S), in risposta all'appello del presidente Boccia, osserva che oggetto della discussione è un tema molto rilevante sul quale alcune forze politiche hanno incentrato la campagna elettorale, di fatto già in atto, e ritiene pertanto che sia utile svolgere sullo stesso un confronto aperto che rimanga agli atti.
  Sottolinea che spesso le politiche fatte con misure di carattere non strutturale non solo producono effetti limitati nel tempo, ma hanno dei costi elevati, e che a suo avviso rispondono solo a logiche elettorali e di sopravvivenza politica. Stigmatizza, inoltre, il fatto che il Governo non abbia avuto il coraggio di intervenire con misure strutturali sul mercato del lavoro.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti Lupi 29-quater.26 e Preziosi 30-bis.8, nella nuova formulazione.

  Walter RIZZETTO (FdI) preannuncia che, pur ritenendo condivisibili alcuni profili Pag. 170dell'emendamento Lupi 29-quater.26, non voterà a favore dello stesso, perché è frutto della politica dei bonus, che seguono una logica del beneficio a termine e sono dunque inefficaci.
  Alla collega Di Salvo risponde sottolineando che il Partito Democratico ha demolito il sistema del welfare, dei salari e annullato il potere di acquisto delle famiglie. Contesta inoltre il fatto che si preveda di estendere i bonus anche a coloro che non hanno il permesso di soggiorno permanente e ritiene che tale misura sia il frutto di una demagogia preelettorale.
  Evidenziati i preoccupanti dati ISTAT sulla denatalità riferiti al 2016 – che riferiscono una diminuzione netta della popolazione italiana di 134.000 unità – ribadisce la necessità di interventi strutturali e sottolinea che in tale direzione va l'emendamento Meloni 29-quater.35.
  In conclusione, osserva che l'attuale Governo, invece di pensare in maniera seria al sostegno alle giovani coppie, ai salari e alle pensioni, in questo disegno di legge di bilancio ha allocato ingenti risorse su capitoli di bilancio riferiti a questioni non urgenti, rendendosi così responsabile di vere e proprie «marchette».

  Guido GUIDESI (LNA) dichiara il voto di astensione della propria parte politica sull'emendamento in esame.

  La Commissione approva l'emendamento Lupi 29-quater.26, come riformulato (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che i deputati Taricco, Cinzia Fontana, D'Incà, Da Villa e Rubinato sottoscrivono l'emendamento Preziosi 30-bis.8.

  Ernesto PREZIOSI (PD) esprime soddisfazione per la nuova formulazione del suo 30-bis.8, del quale richiama le finalità e che ritiene utile per fare emergere il carattere strutturale degli interventi messi in atto dal presente Governo sul terreno del sostengo alle famiglia.

  Paolo TANCREDI (AP-CpE-NCD) esprime apprezzamento per la nuova formulazione dell'emendamento a prima firma Preziosi, espressione di una buona sintesi effettuata tra le parti politiche e senza atteggiamenti rivendicativi.

  La Commissione approva l'emendamento Preziosi 30-bis.8, come riformulato (vedi allegato 2).

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL), Alberto GIORGETTI (FI-PdL) e Rocco PALESE (FI-PdL) sottoscrivono l'emendamento Realacci 51.29, nel testo riformulato, che contiene importanti disposizioni in materia ambientale. Coglie l'occasione per esprimere l'auspicio affinché il legislatore voglia in futuro elaborare norme di carattere più generale, rinviando a fonti normative di rango regolamentare la disciplina di dettaglio al fine di far comprendere il senso e il carattere innovativo delle nuove disposizioni.

  Federico D'INCÀ (M5S), anche a nome del collega Vignaroli, Walter RIZZETTO (FdI) e Arturo SCOTTO (MDP) sottoscrivono l'emendamento Realacci 51.29, nel testo riformulato.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti Realacci 51.29 e Carnevali 51.10, come riformulati (vedi allegato 2).

  Maria ANTEZZA (PD), nell'accettare la riformulazione del suo emendamento 52.1, propone di sostituire le parole: «la mobilità» con le seguenti «il sistema della mobilità».

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, e il rappresentante del Governo concordano con quanto proposto dalla deputata Antezza.

  Gianni MELILLA (MDP) sottoscrive l'emendamento Antezza 52.1, come riformulato.

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  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che i deputati Albini, Scotto, Palese, Alberto Giorgetti, Prestigiacomo e Latronico sottoscrivono l'emendamento in esame.

  La Commissione approva l'emendamento Antezza 52.1, come riformulato (vedi allegato 2).

  Gianni MELILLA (MDP) sottoscrive gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 58.80, Tancredi 58.36 e Giulietti 58.10, come riformulati.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che i deputati Albini, Scotto e D'Incà sottoscrivono gli identici emendamenti in esame.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 58.80, Tancredi 58.36 e Giulietti 58.10, come riformulati (vedi allegato 2).

  Roberto SIMONETTI (LNA), nel condividere le finalità dell'emendamento Gutgeld 59.32, nel testo riformulato, chiede chiarimenti in relazione al discrimine dell'esclusione del contributo previsto nell'emendamento per gli interventi di installazione della tecnologia LED.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) osserva che l'emendamento a prima firma Gutgeld fa riferimento ad una tecnologia già obsoleta.

  Itzhak Yoram GUTGELD (PD) chiarisce la portata normativa del suo emendamento 59.32, precisando che esso non esclude l'impiego di un livello tecnologico più avanzato.

  La Commissione approva l'emendamento Gutgeld 59.32, come riformulato (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Gianclaudio BRESSA chiede l'accantonamento dell'emendamento Prestigiacomo 69.9, essendo in via di definizione un'ulteriore nuova formulazione dello stesso, che comporterebbe tra l'altro la soppressione dell'ultimo comma.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) concorda sulla proposta di accantonamento del suo emendamento, non comprendendo le ragioni che inducono a riformularlo in modo da aggravare o addirittura rendere impossibile per il governo della Regione Siciliana, da poco insediatosi, la presentazione del bilancio consolidato entro i termini.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, dispone pertanto l'accantonamento dell'emendamento Prestigiacomo 69.9. Avverte che i presentatori hanno accettato la proposta di riformulazione degli identici emendamenti Lorenzo Guerini 95.12, Cirielli 95.49, Venittelli 95.33, Sottanelli 95.48, Ciracì 95.39, Simonetti 96.6, Pastorino 95.16, Pastorelli 95.28, Lavagno 95.31 e degli identici emendamenti Tancredi 101-quater.271, Alberto Giorgetti 101-quater.305 e Giulietti 101-quater.34.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Lorenzo Guerini 95.12, Cirielli 95.49, Venittelli 95.33, Sottanelli 95.48, Ciracì 95.39, Simonetti 96.6, Pastorino 95.16, Pastorelli 95.28, Lavagno 95.31, come riformulati, e gli identici emendamenti Tancredi 101-quater.271, Alberto Giorgetti 101-quater.305 e Giulietti 101-quater.34, come riformulati (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che la riformulazione dell'emendamento Iacono 58.76 è stata accettata dai proponenti.

  La Commissione approva l'emendamento Iacono 58.76, come riformulato (vedi allegato 2).

  Anna Margherita MIOTTO (PD), prendendo da ultimo spunto dall'esito dell'esame dell'emendamento presentato dal collega Realacci, esprime preoccupazione per la sottrazione di risorse già previste nella Tabella B, voce Ministero della Salute, Pag. 172utilizzate per garantire adeguata copertura finanziaria ad emendamenti di recente approvati su altre materie. Teme che da tali interventi possa derivare l'assenza di copertura per gli identici emendamenti Lenzi 41.64 e Marazziti 41.117, riguardanti l'istituzione di una banca dati destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT), dei quali sottolinea la rilevanza.

  Il Viceministro Enrico MORANDO assicura che gli emendamenti citati dalla deputata Miotto saranno corredati dalla necessaria copertura finanziaria, facendo presente che si provvederà a reintegrare le risorse finanziarie, già sottratte al fine di garantire adeguate coperture a proposte emendative con risorse disponibili a legislazione vigente, nella Tabella B, voce Ministero della Salute. I prelievi allo stato di previsione del Ministero della salute sono, cioè, frutto di una mera operazione di carattere contabile che sarà corretta successivamente mediante un intervento ad hoc.

  Mario MARAZZITI (DeS-CD) ringrazia il Viceministro, anche a nome della XII Commissione.

  Matteo MANTERO (M5S) insiste sulla necessità che gli emendamenti citati dalla deputata Miotto abbiano la necessaria copertura finanziaria, richiedendo ulteriore conferma al Viceministro.

  La seduta, sospesa alle 14,30, è ripresa alle 14,40.

  Giulio MARCON (SI-SEL-POS) chiede chiarimenti in merito all'emendamento Zoggia 102-ter.28, che si riferisce a una parte del provvedimento ormai esaminata.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, segnala che l'emendamento Zoggia 102-ter.28 risulta assorbito dall'approvazione di altre proposte emendative.
  Propone, quindi, di riformulare l'emendamento Zolezzi 17-ter.8 nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Alberto ZOLEZZI (M5S) accetta la riformulazione proposta dal relatore ed illustra l'emendamento 17-ter.28 a sua prima firma, esprimendo particolare apprezzamento per l'istituzione del fondo destinato alla realizzazione della piattaforma italiana del fosforo.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esprime parere favorevole sull'emendamento Zolezzi 17-ter.8, così come riformulato.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Zolezzi 17-ter.8 è stato sottoscritto dai deputati D'Incà, Castelli, Cariello, Rizzetto, Melilla.

  La Commissione approva l'emendamento Zolezzi 17-ter.8, come riformulato (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, propone di riformulare l'emendamento Di Salvo 24.26 nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Titti DI SALVO (PD) accetta la riformulazione proposta dal relatore.

  Laura CASTELLI (M5S) chiede che il Governo fornisca chiarimenti in merito all'impatto che avrà l'approvazione dell'emendamento in discussione, soprattutto relativamente al controllo dei conti pubblici e al contenimento delle spese.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, esprimendo parere favorevole sull'emendamento Di Salvo 24.26, così come riformulato, assicura che gli enti a cui l'emendamento fa riferimento restano comunque soggetti al controllo pubblico.

  La Commissione approva l'emendamento Di Salvo 24.26 nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Piazzoni 25.13 è stato sottoscritto dalla deputata Pag. 173Cinzia Fontana e ne propone la seguente riformulazione:

  «All'articolo 1 sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) dopo il comma 110, è aggiunto il seguente:
  «110-bis. All'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nel caso in cui all'atto del riconoscimento del ReI il beneficio economico risulti di ammontare inferiore o pari ad euro 20 su base mensile, esso è versato in soluzioni annuali. Nel caso in cui il beneficio economico risulti di ammontare nullo, ai fini del rinnovo non decorrono i termini di cui al primo periodo del presente comma».».
   b) dopo il comma 114, è aggiunto il seguente:
  «114-bis. Al fine di garantire il servizio sociale professionale come funzione fondamentale dei comuni, secondo quanto stabilito dall'articolo 19, comma 1, lett. g), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, così come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e, contestualmente, i servizi di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, a valere e nei limiti di un terzo delle risorse di cui all'articolo 7, comma 3, del medesimo decreto legislativo attribuite a ciascun ambito territoriale, possono essere effettuate assunzioni di operatori socio-assistenziali con rapporto di lavoro a tempo determinato, fermo restando il rispetto degli obiettivi del pareggio di bilancio, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale di cui all'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni, e di cui all'articolo 1, commi 557 e 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 296».

  Cinzia Maria FONTANA accetta la riformulazione proposta dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, propone una correzione alla riformulazione appena proposta, nel senso di sostituire le parole: «operatori socio-assistenziali» con le seguenti: «assistenti sociali».

  Cinzia Maria FONTANA accetta l'ulteriore riformulazione proposta dal relatore.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esprime parere favorevole sull'emendamento Piazzoni 25.13, così come ulteriormente riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento Piazzoni 25.13, come ulteriormente riformulato (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, propone di riformulare l'emendamento Braga 51.31 nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Avverte, altresì, che l'emendamento è stato sottoscritto dal deputato Michele Bordo.

  Michele BORDO accetta la riformulazione proposta dal relatore.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esprime parere favorevole sull'emendamento Braga 51.31, così come riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento Braga 51.31 nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, considerato l'andamento dei lavori e preso atto che la riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata per le ore 19, comunica la propria intenzione di fissare il termine per il voto sulla proposta di conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea per le ore 18.45 di oggi.
  Propone, quindi, di sospendere brevemente la seduta per permettere ai capigruppo in Commissione di indicare un limitato numero di emendamenti, tra quelli non ancora esaminati, da consegnare Pag. 174al relatore e al rappresentante del Governo ai fini del loro esame e votazione.
  Sui predetti emendamenti intende acquisire una precisa risposta da parte del Governo con le eventuali riformulazioni. A seguire si procederà a votare ciò che resta degli emendamenti del relatore già presentati, tra i quali si impegna a ritirare quelli che riterrà non necessari.
  Auspica che possano essere affrontate in modo condiviso le tematiche che la Commissione riterrà di dover concludere e ricorda che il suo dovere di presidente impone di dare risposta ai deputati della Commissione.

  Walter RIZZETTO (FdI) dichiara di apprezzare la proposta del presidente e relatore Boccia.
  Sottolinea, inoltre, che quanto proposto dal relatore implica assumersi una rilevante responsabilità. Osserva, infatti, che votare il mandato al relatore alle 18.45 significa, di fatto, escludere dal voto molti argomenti importanti che non sono stati finora affrontati, come, ad esempio, quelli del lavoro e della previdenza: teme, in tal senso, che gli emendamenti segnalabili dai gruppi si ridurrebbero ad un numero esiguo e forse insufficiente.

  Guido GUIDESI (LNA) si dichiara d'accordo sulla proposta del relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, in replica al deputato Rizzetto, sottolinea che il Governo e la maggioranza sono consapevoli della responsabilità che comporta tale scelta e assicura che sapranno assumersela.
  Sospende quindi la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.25, è ripresa alle 17.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, sospende brevemente la seduta per consentire lo svolgimento della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta, sospesa alle 17, è ripresa alle 17.05.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avvisa che la Commissione passerà alla votazione delle proposte emendative riferite all'area tematica n. 16. Dispone l'accantonamento dell'emendamento Giuseppe Guerini 16.98. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Marazziti 16.80, Gianpaolo Galli 16.11 e Cimbro 16.46, e dispone l'accantonamento i presentatori degli identici emendamenti Saltamartini 16.8 e Placido 16.26.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Gribaudo 16.33 e 16.4 della XI Commissione; dispone inoltre l'accantonamento dell'emendamento Gribaudo 16.2. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Gebhard 16.116. Dispone l'accantonamento degli emendamenti Carocci 16.57 e Gebhard 16.87 mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Gribaudo 16.22, Centemero 16.71, Simonetti 16.7, Nicchi 16.49 e 16.50, Alfreider 16.113, degli identici emendamenti Falcone 16.102 e 16.3 della XIII Commissione, nonché degli emendamenti Ruocco 16.15 e Misiani 16.96; dispone inoltre l'accantonamento dell'emendamento Patrizia Maestri 16.97.
  Passando all'esame delle proposte emendative riferite all'area tematica n. 17 invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Rampelli 17.5 e Abrignani 17.9.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA concorda con il parere del relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Marazziti 16.80.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che l'emendamento Gianpaolo Galli 16.11 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Cimbro 16.46.

Pag. 175

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che l'identico emendamento Gribaudo 16.33 è stato ritirato mentre l'identico emendamento 16.4 della XI Commissione si intende respinto per l'esame in Assemblea. Prende altresì atto che l'emendamento Gebhard 16.116 è stato ritirato.

  Chiara GRIBAUDO (PD) dichiara di ritirare l'emendamento a sua prima firma 16.22, anche considerato la scarsità del tempo ormai rimasto per la discussione, rimarcando tuttavia che la tematica da esso investito è di straordinaria rilevanza e che serve una seria riflessione circa le politiche di sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato dei nuovi lavoratori. Ritiene che il punto centrale sia rendere più gravoso il lavoro a tempo determinato e crede che sia importante dare una risposta alle attese dei giovani.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 16.71.

  Roberto SIMONETTI (LNA) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 16.7 che è volto a dare un impulso e comunque a supportare l'importante settore del lavoro domestico, peraltro in costante crescita anche in prospettiva, applicando ad esso le norme che si applicano agli altri settori lavorativi.

  Walter RIZZETTO (FdI) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Simonetti 16.7 che è volto a una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori, anche considerato che il suo gruppo aveva avanzato un'analoga proposta che però è stata dichiarata inammissibile.

  La Commissione respinge l'emendamento Simonetti 16.7.

  Marisa NICCHI (MDP) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 16.49 sottolinea che esso è volto ad assicurare pensioni dignitose per le lavoratrici che a causa di periodi interruttivi nella loro carriera si trovano ad avere una copertura previdenziale affievolita.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Nicchi 16.49 e 16.50.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che è stato ritirato dai proponenti l'emendamento Alfreider 16.113; avverte inoltre che l'emendamento Falcone 16.102 è stato ritirato mentre l'identico emendamento 16.3 della XIII Commissione si intende respinto per l'esame in Assemblea.

  La Commissione respinge l'emendamento Ruocco 16.15.

  Antonio MISIANI (PD) dichiara di ritirare l'emendamento a sua prima firma 16.96 sottolineando peraltro che un possibile strumento, per riequilibrare l'attuale situazione concernente le tutele e la solidità occupazionale, è rendere più costoso il lavoro precario. Invita, in tal senso, il Governo a riflettere seriamente sulla tematica.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avvisa che la Commissione passerà alla votazione delle proposte emendative riferite all'area tematica n. 17.

  Walter RIZZETTO (FdI) intervenendo sull'emendamento Rampelli 17.5, sottolinea che esso è volto a rafforzare il lavoro agricolo attraverso l'innalzamento dell'età anagrafica dei lavoratori agricoli per fruire del previsto esonero quinquennale, spostando il limite da 40 a 45 anni. Ciò peraltro significherebbe anche andare incontro alle esigenze di chi ha abbandonato un lavoro in un diverso settore e voglia inserirsi nel settore agricolo anche dopo i 40 anni di età. In tal senso chiede al relatore e al Governo di modificare i pareri già espressi, ovvero, in subordine, di accantonare l'emendamento in oggetto.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 17.5.

Pag. 176

  Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE) intervenendo sull'emendamento a sua firma 17.9 chiede al relatore e al rappresentante del Governo di poterlo accantonare per esaminarlo in seguito.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, preso atto dell'intenzione favorevole del rappresentante del Governo, dispone l'accantonamento dell'emendamento Abrignani 17.9.
  Con riferimento all'area tematica n. 17-ter (Sostegno al reddito in favore dei lavoratori del settore della pesca), invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative, ad eccezione dell'emendamento Zolezzi 17-ter. 8 e degli identici emendamenti 17-ter.3 della XIII Commissione e Sani 17-ter.14, di cui propone l'accantonamento.
  Passando, quindi, all'area tematica n. 17-quater (Misure in favore dei territori danneggiati dal batterio della Xylella fastidiosa), dispone l'accantonamento degli identici emendamenti 17-quater. 9 della XIII Commissione e Capone 17-quater. 49, degli identici emendamenti 17-quater. 10 della XIII Commissione e Mongiello 17-quater.41, dell'emendamento Palese 17-quater. 47, degli identici emendamenti 17-quater.12 della XIII Commissione e Taricco 17-quater.53, degli identici emendamenti 17-quater.5 della XIII Commissione e Luciano Agostini 17-quater.55, degli identici emendamenti 17-quater.8 della XIII Commissione e Oliverio 17-quater.58, degli identici emendamenti 17-quater.7 della XIII Commissione e Taricco 17-quater.57, nonché dell'emendamento Gagnarli 17-quater.20. Quindi, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le altre proposte emendative.
  Con riferimento all'area tematica n. 19 (Sostegno del reddito in favore di lavoratori coinvolti in processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento complessi di crisi delle imprese per la quali lavorano), invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative, ad eccezione degli emendamenti Cinzia Maria Fontana 19.10, Carnevali 19.11 e Garofalo 19.1, di cui dispone l'accantonamento.
  Invita, quindi, al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative riferite all'area tematica n. 20 (Misure a sostegno della ricollocazione dei lavoratori di imprese in crisi) e, con riferimento all'area tematica n. 20-bis (Implementazione dell'assegno di ricollocazione), dispone l'accantonamento di tutte le proposte emendative segnalate, ovvero gli identici emendamenti Tinagli 20-bis.4 e 20-bis.8 della XI Commissione, nonché dell'emendamento Lombardi 20-bis.3.
  Dispone l'accantonamento di tutte le proposte emendative segnalate con riferimento all'area tematica n. 21 (Prosecuzione di CIGS e mobilità in deroga nell'anno 2018 nelle aree di crisi complessa), ad eccezione degli identici emendamenti Gribaudo 21.5 e 21.6 della XI Commissione, nonché degli emendamenti Melilla 21.19, Martelli 21.18 e Simonetti 21.1, che invita a ritirare, esprimendo altrimenti parere contrario.
  Con riferimento all'area tematica n. 21-bis (Misure previdenziali e assistenziali in favore dei lavoratori addetti ad attività gravose e di incentivo allo sviluppo della previdenza complementare), invita al ritiro di tutte le proposte emendative segnalate, ad eccezione degli identici emendamenti 21-bis.76 della I Commissione e Fabbri 21-bis.62, nonché dell'emendamento Fregolent 21-bis.75, di cui propone l'accantonamento.
  Passando ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'area tematica n. 22 (Azioni conferite ai dipendenti e anticipo pensionistico (APE)), invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative, ad eccezione degli identici emendamenti 22.1 della XI Commissione e Baruffi 22.42, nonché degli emendamenti Taranto 22.67, Malpezzi 22.54 e Buttiglione 22.84, di cui dispone l'accantonamento.
  Sull'area tematica n. 23 (Stabilizzazione e semplificazione della rendita integrativa temporanea anticipata – RITA), Pag. 177invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative segnalate, ad eccezione degli identici emendamenti 23.31 della XI Commissione e 23.10 Damiano, di cui dispone l'accantonamento.
  Con riferimento all'area tematica n. 23-bis (Disposizioni in materia di previdenza complementare), propone di accantonare l'unica proposta emendativa segnalata, ovvero l'emendamento Librandi 23-bis.1.
  Per quanto riguarda l'area tematica n. 23-ter (Disposizioni in materia di fondi integrativi territoriali del Servizio sanitario nazionale), invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Fassina 23-ter.12 e Dell'Aringa 23-ter.16, disponendo l'accantonamento degli emendamenti Parrini 23-ter.13 e Ravetto 23-ter.9.
  Invita, quindi, al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative segnalate con riferimento all'area tematica n. 24 (Regolazione dei rapporti finanziari tra lo Stato e l'INPS), mentre dispone l'accantonamento dell'emendamento Boccuzzi 24-bis.6 unica proposta emendativa segnalata con riferimento all'area tematica n. 24-bis (Prestazione assistenziale per i malati di mesotelioma).
  Invita, quindi, al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative segnalate con riferimento all'area tematica n. 25 (Disposizioni in materia di potenziamento del contrasto alla povertà), ad eccezione degli emendamenti Capelli 25.25, Carfagna 25.46 e Ribaudo 25.47 di cui dispone l'accantonamento.
  Con riferimento all'area tematica n. 26 (Promozione del welfare di comunità), invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative segnalate, ad eccezione degli identici emendamenti Saltamartini 26.1 e Carfagna 26.30, Tancredi 26.18 di cui dispone l'accantonamento, Moretto 26.2 su cui esprime parere favorevole e Gadda 26.3 di cui dispone l'accantonamento.
  Passa ora all'espressione del parere sulle proposte emendative relative all'area tematica n. 26-ter (Estensione del congedo per le donne vittime di violenza di genere), proponendo l'accantonamento degli emendamenti Quintarelli 26-ter.4, Tentori 26-ter.15, Di Salvo 26-ter.1, Bolognesi 26-ter.12, Misiani 26-ter.14 nonché degli identici emendamenti Di Salvo 26-ter.7 e 26-ter.3 della XI Commissione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, delle restanti proposte emendative segnalate.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative segnalate riferite all'area tematica n. 27 (Rifinanziamento fondo sociale per occupazione e formazione per Erasmus+ per l'ambito di istruzione e formazione professionale), mentre propone, infine, l'accantonamento dell'emendamento Paris 28.3, unica proposta segnalata riferita all'area tematica n. 28 (Spese generali di amministrazione degli enti privati gestori di attività formative.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Stefano FASSINA (SI-SEL-POS), intervenendo sul complesso degli emendamenti in materia di lavoro, si sofferma, in particolare, sugli identici emendamenti 20.25 della XI Commissione e Damiano 20.9, che prevedono l'innalzamento dell'indennità attribuita al lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Si tratta di una fattispecie profondamente innovata dalla riforma del mercato del lavoro (il cosiddetto Jobs act) che, cancellando la previsione del reintegro nel posto di lavoro, ha monetizzato un diritto fondamentale dei lavoratori. Pur non condividendo tale impostazione, ricorda, tuttavia, che l'innalzamento dell'ammontare dell'indennità di licenziamento costituiva un preciso impegno assunto dalla maggioranza in occasione del recente rinvio in Commissione della proposta di legge Atto Camera n. 4388, in materia di ripristino delle tutele del testo previgente dell'articolo 18 dello Statuto dei Pag. 178lavoratori, in discussione in Assemblea per iniziativa delle opposizioni di sinistra. In tale sede, anzi, la relatrice aveva assicurato la presentazione di uno specifico emendamento al disegno di legge di bilancio, considerata la certezza dei tempi della sua approvazione. L'invito al ritiro di tali emendamenti, testé formulato dal presidente e relatore, pertanto, costituisce un chiaro tradimento di tale impegno formalmente assunto, che costituisce, a suo avviso, un fatto di estrema gravità, che avrà ripercussioni negative sui lavoratori. Chiede pertanto alla maggioranza di valutare l'opportunità di accantonare tali emendamenti per favorire un supplemento di riflessione sul tema.

  Gianni MELILLA (MDP), intervenendo sul complesso delle proposte emendative in materia di lavoro, si duole del fatto che la discussione su tale argomento si stia svolgendo alla fine del tempo a disposizione della Commissione, quando, invece, sarebbe stato necessario un dibattito ampio e articolato su molteplici aspetti. Dichiarandosi d'accordo con il collega Fassina, giudica arrivato il momento per il Parlamento di approfondire lo stato dei rapporti di lavoro, alla luce delle modifiche introdotte nel corso della legislatura. Il bilancio, a suo giudizio, è negativo, dal momento che è aumentata vistosamente la percentuale di lavori precari, nonostante l'apparente incremento del numero degli occupati. Del resto, tutte le modifiche al disegno di legge di bilancio finora approvate dalla Commissione in materia certificano la necessità di stabilizzare i lavoratori precari, in ogni settore del mercato del lavoro e con riferimento a tutte le tipologie di attività da quella più intellettuale a quella esclusivamente manuale. È pertanto necessario porre mano ad una politica innovativa, che tenga conto certamente dei cambiamenti in atto nel mercato del lavoro, ma che non riduca i diritti dei lavoratori condannandoli al precariato. Coglie, a tale proposito, l'occasione per esprimere il suo apprezzamento per l'impegno profuso su tali temi dalla Commissione Lavoro della Camera, che, certamente, può avvalersi dell'esperienza e della capacità del suo presidente, il collega Damiano, e che, pur con difficoltà, ha ottenuto risultati incoraggianti.

  Cesare DAMIANO (PD) intervenendo sull'emendamento 20.9 a sua prima firma, identico all'emendamento approvato dalla Commissione lavoro, nonostante il parere contrario del rappresentante del Governo, sottolinea la particolare la rilevanza del tema affrontato. Si vorrebbe intervenire, infatti, sull'aumento dell'indennità a favore dei lavoratori licenziati in modo illegittimo. Dichiara di ritirare il suo emendamento formulando tuttavia una critica di miopia politica nei confronti del Governo che, a suo giudizio, sta commettendo un grave errore. Si tratta di emendamenti non ideologici che sono volti a contrastare il fenomeno dei licenziamenti illegittimi che purtroppo sono diventati troppo facili e che, a seguito dell'approvazione del Jobs act hanno visto un abbassamento delle tutele a favore dei lavoratori. Evidenzia che se il Parlamento non intende affrontare ora tale delicata questione sarà comunque rimessa alla Corte Costituzionale una soluzione, dal momento che sulla questione dei licenziamenti illegittimi è intervenuta un'ordinanza del Tribunale di Roma censurando come l'impianto previsto dal Jobs act per il licenziamento ha ridotto in modo non conforme a Costituzione le tutele dei lavoratori, eliminando la reintegra e riducendo eccessivamente le indennità loro riconosciute. Al riguardo evidenzia come si lamenti un doppio vizio di illegittimità, peraltro già evidenziato dalla Corte costituzionale nel 1991 e nel 2005, quando ha affermato la necessità di un principio di adeguatezza del risarcimento in caso di licenziamento illegittimo. A sostegno della citata giurisprudenza costituzionale cita anche alcuni atti internazionali come ad esempio L'ILO nei quali sono sanciti i medesimi principi di integrità del reintegro. Ribadisce quindi come tale questione debba essere affrontata tempestivamente in quanto attiene a un bene primario di carattere costituzionale Pag. 179quale in effetti è il diritto al lavoro e le tutele ad esso connesse.

  Davide TRIPIEDI (M5S) precisa che il presidente Damiano non ha ritirato l'emendamento della XI Commissione 20.25, ma quello a sua prima firma 20.9, che intende far proprio. Passando al merito di tale proposta emendativa evidenzia di come si tratti di un grave errore del Governo ma anche di un atto di incoerenza del presidente Damiano rispettivamente, per come hanno deciso di disciplinare la questione dell'indennità di licenziamento e per la scelta di ritirare la proposta emendativa. Ritiene pertanto opportuno prevedere un'indennità di licenziamento di importo assai superiore.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Falcone 17-quater.60 è stato ritirato dal presentatore, che l'identico emendamento 17-quater.33 della XIII Commissione si intende respinto per l'Aula. Analogamente, si intende respinto per l'Aula l'emendamento 17-quater.2 della XIII Commissione. Avverte altresì che l'emendamento Falcone 17-quater.54 è stato ritirato dal presentatore.

  Marco MICCOLI (PD) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 19.16, che resta accantonato, per segnalare che esso prevede la proroga di sei mesi dei tavoli di crisi aperti presso il ministero dello sviluppo economico al fine di riconoscere ulteriori prospettive a quei lavoratori sprovvisti di ammortizzatori sociali. Si rende conto che l'impegno di spesa previsto nell'emendamento in esame pari a 100 milioni di euro non sia di poco conto ma evidenzia che si tratta di una priorità di cui il Governo dovrebbe tenere conto anche in considerazione del fatto che il Ministero dello sviluppo economico ha già espresso un parere favorevole sulla questione evidenziata.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, avverte che gli emendamenti Marchi 19.33 e Michele Bordo 19.27 sono stati ritirati dai presentatori.

  Claudio COMINARDI (M5S) evidenzia che l'emendamento a sua firma 19.8 riguarda migliaia di ausiliari della scuola che, pur contribuendo con il loro lavoro a garantire il diritto all'istruzione, hanno un contratto part time verticale ciclico che comprime i loro diritti. Ricorda che lavorano per sette o otto mesi all'anno e per il resto del tempo non percepiscono retribuzione né si vedono riconosciuti contributi a fine pensionistici. Sottolinea che l'emendamento in questione, volto a dare attuazione ad una sentenza della Corte di giustizia, chiede che questi lavoratori vengano assunti con un contratto a tempo indeterminato. Evidenzia peraltro che i molti ricorsi avanzati all'Inps si sono risolti con successo per gli ausiliari e con un danno economico per l'istituto a causa dei risarcimenti dovuti. Nel ricordare che una collega del Partito democratico ha presentato un emendamento di analogo contenuto, a dimostrazione della reale volontà della maggioranza, si chiede quali siano i motivi del parere contrario sull'emendamento in questione.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Cominardi 19.8 e Distaso 19.28.

  Francesco BOCCIA presidente e relatore, prende atto che gli identici emendamenti Cariello 20.5, Leva 20.12, Narduolo 20.19 e Massa 20.20 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli identici emendamenti D'Alia 20.7, Ginefra 20.8 e Abrignani 20.18 e gli emendamenti Cera 20.22 e gli identici emendamenti XI Commissione 20.25 e Damiano 20.9, ritirato dal presentatore e fatto proprio dal deputato Tripiedi.

  Francesco BOCCIA presidente e relatore, prende atto che i presentatori ritirano l'emendamento Rostellato 20.10. Avverte che l'identico emendamento XI Commissione Pag. 18020.1 deve intendersi respinto per l'Aula.
  Prende altresì atto che i presentatori ritirano l'emendamento Gribaudo 21.5. Avverte che l'identico emendamento XI Commissione 21.36 deve intendersi respinto per l'Aula.
  Avverte inoltre che l'emendamento Camani 21.7, su cui c’è un orientamento in senso favorevole, è temporaneamente accantonato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Melilla 21.19 e Martelli 21.18.

  Roberto SIMONETTI (LNA), intervenendo sugli emendamenti a sua firma 21.1 e 21-bis.10, evidenzia come il criterio dell'aspettativa di vita e la successiva riforma Fornero hanno incrementato, nel periodo dal 2010 al 2017, da 60 a 67 anni l'età pensionabile. Nel ricordare che al tema è stato dedicato un ampio dibattito in Commissione Lavoro, con l'approvazione di diverse risoluzioni che hanno richiesto l'abolizione del criterio dell'aspettativa di vita nonché con l'approfondito esame delle proposte di legge su tale tematica. Sottolinea il dato surreale per cui mentre in Parlamento è impegnato in un acceso dibattito per definire i termini della questione, due dirigenti rispettivamente del Ministero del lavoro e del MEF hanno già predisposto il decreto direttoriale che incrementa di 5 mesi il requisito per l'accesso alla pensione. Ricorda a tale proposito che il suo emendamento 21.1 è volto a spostare al 30 giugno 2018 il termine per l'emanazione del decreto direttoriale, nella speranza che a primavera sia insediato un diverso Governo con una linea politica alternativa rispetto alla questione e per consentire al Parlamento di individuare con calma le risorse necessarie. Segnala che la soluzione proposta dal Governo, contrariamente a quanto dichiarato, comporterà che il 93 per cento dei lavoratori dovrà lavorare ulteriori 5 mesi prima di poter andare in pensione. Quanto all'emendamento a sua firma 21.bis.10 l'intervento è volto a sterilizzare per il prossimo biennio l'applicazione del criterio dell'aspettativa di vita, al fine di restituire la dignità ai lavoratori, sollecitando il voto favorevole dei colleghi in coerenza con quanto deliberato in Commissione Lavoro.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Simonetti 21.1 e 21-bis.10.

  Walter RIZZETTO (FdI), nell'illustrare l'emendamento a sua firma 21-bis.85, ricorda che esso è volto ad includere i lavoratori precoci, rientranti nella cosiddetta «quota 41», tra le categorie alle quali non si applica l'aspettativa di vita. Esprime il desiderio che la maggioranza venga allo scoperto, considerato che sugli organi di informazione si dichiara favorevole alla soppressione dell'aspettativa di vita. Ricorda che l'opposizione si era detta disponibile a votare in favore dell'emendamento del presidente Damiano, volto ad introdurre elementi di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Nel sottolineare che il 74 per cento delle persone che vanno in pensione a 62 anni sono per la gran parte lavoratori precoci, evidenzia la volontà del suo gruppo di non gravare con il criterio dell'aspettativa di vita su persone che hanno lavorato e versato contributi per 40 anni, trattandosi per la gran parte di autisti, operai alla catena di montaggio, commessi i quali peraltro percepiranno pensioni non alte. Su tali basi chiede pertanto al viceministro un supplemento di riflessione, considerando che si tratta di un tema rilevante.

  Giulio MARCON (SI-SEL-POS) preannuncia fin d'ora che il suo gruppo presenterà una relazione di minoranza per l'esame in Assemblea.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) preannuncia come il collega Marcon la presentazione di una relazione di minoranza per l'esame in Assemblea.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rizzetto 21-bis.85 e Marcon 21-bis.67.

Pag. 181

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto che gli emendamenti Marguerettaz 21-bis.78 e Fiorio 21-bis.81 sono stati ritirati dai presentatori. Avverte che l'emendamento XIII Commissione 21-bis.2, identico all'emendamento Fiorio 21-bis.81, deve intendersi respinto per l'Aula.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Prataviera 21-bis.95, La Russa 21-bis.56 e Tripiedi 21-bis.32.

  Roberto SIMONETTI (LNA), intervenendo sugli emendamenti a sua firma 21-bis.7 e 21-bis.6, ricorda che, nel dibattito in Senato in occasione dell'esame in prima lettura del disegno di legge di bilancio 2018, il Viceministro Morando ha sottolineato la mancata presentazione di emendamenti di modifica della cosiddetta riforma Fornero come la testimonianza dell'assenza di volontà da parte dei partiti, che pure in altre sedi si sono sempre dichiarati contrari. Evidenziando la non veridicità di tale affermazione, considerato che alla Camera tali emendamenti sono stati presentati, chiede chiarimenti al viceministro in merito alla volontà del Governo di mandare in pensione i cittadini italiani a 67 anni, stabilendo un primato rispetto agli altri Paesi europei. Nel domandarsi quale astio muova il Governo, visto che il sistema pensionistico attuale segue il modello contributivo e non più retributivo, chiede ai deputati del Partito democratico un atto di coerenza in sede di voto di fiducia in Assemblea. Nello stigmatizzare da ultimo il fatto che la riforma del Governo ha prodotto una serie di problematiche prima fra tutte quella relativa agli esodati, a favore dei quali il suo gruppo ha presentato un ulteriore emendamento, respinge l'accusa di populismo in considerazione del fatto che si sta invece intervenendo sul merito delle questioni.

  Walter RIZZETTO (FdI) chiede di sottoscrivere l'emendamento Simonetti 21-bis.7.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrive l'emendamento Simonetti 21-bis.7, rilevare che il sistema attuale è caratterizzato da un eccesso di rigidità in uscita e da un eccesso di flessibilità in entrata nel mondo del lavoro, ritiene indispensabile favorire il ricambio generazionale, considerato che sono 20.716 nella sola provincia di Monza e Brianza i lavoratori che hanno più di 41 anni di contributi. Nel sottolineare che si sta parlando della vita delle persone, rileva l'esigenza di abolire le legge Fornero, agevolando l'uscita dal mondo del lavoro di tali persone per favorire l'accesso ai giovani.

  Claudio COMINARDI (M5S) rappresenta come non si possa parlare di opposizione populista nei confronti della sua forza politica. Infatti, non solo ha presentato un emendamento analogo a un altro del Partito Democratico sui lavoratori ausiliari della scuola, ma ha anche sottoscritto un emendamento del presidente Damiano sull'indennizzo per i licenziamenti e adesso sottoscrive l'emendamento Simonetti sull'uscita pensionistica. Inoltre, vuole riaffermare che il tema fondamentale che rappresenta un vero e proprio disagio sociale è quello dei lavoratori precoci che non hanno né il requisito anagrafico, né contributivo, per andare in pensione e che rappresentano una mole notevole di forza lavoro attuale. Chiede, quindi, una discussione seria su questi argomenti e sulla sostenibilità del sistema pensionistico.

  Francesco BOCCIA (PD), presidente e relatore, rinvia il seguito dell'esame al termine della Conferenza dei presidenti di gruppo.

  La seduta termina alle 19.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 17 alle 17.05 e dalle 21.10 alle 21.35.

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ERRATA CORRIGE

  A pagina 11 del Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 930 del 15 dicembre 2017, ventottesima riga, sopprimere le parole da: «Francesco BOCCIA, presidente e relatore» fino a «ritirato».
  A pagina 12, prima colonna, del Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 931 del 16 dicembre 2017, apportare le seguenti modificazioni:
   dopo la trentaduesima riga, aggiungere il seguente intervento:

  «Riccardo FRACCARO (M5S) chiede che anche l'emendamento a sua prima firma 3.63 sia accantonato, al fine di un approfondimento della questione.»;
   alla trentacinquesima riga, dopo le parole «Pelillo 3.75» aggiungere le seguenti: «e dell'emendamento Fraccaro 3.63»;
   sopprimere la trentaseiesima e la trentasettesima riga.

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 932 del 17 dicembre 2017, a pagina 69, seconda colonna, all'emendamento 119.1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «La disposizione di cui al presente comma entra in vigore il giorno della pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 933 del 18 dicembre 2017, apportare le seguenti modificazioni:
   a pagina 13, prima colonna, sopprimere le seguenti parole: «Walter RIZZETTO (FdI), Gianluca PINI (LNA), Barbara SALTAMARTINI (LNA) e Guido GUIDESI (LNA) sottoscrivono l'emendamento Rotta 10.47, come riformulato»;
   a pagina 41, prima colonna, quarantatreesima riga, e, seconda colonna, undicesima riga, sostituire la parola: «2017» con la seguente: «2018»;
   a pagina 54, prima colonna, alla terzultima riga, e a pagina 91, seconda colonna, alla quarta riga, nell'emendamento 88-bis.23 del Relatore, al comma 593 devono intendersi premesse le seguenti parole: «Sopprimere i commi 590, 591 e 592. Sostituire il comma 593 con il seguente:»;
   a pagina 63,seconda colonna, quarantaduesima riga, sostituire la parola: «2017» con la seguente: «2018»;
   a pagina 64, prima colonna, undicesima riga, sostituire la parola: «2017» con la seguente: «2018»;
   a pagina 74, seconda colonna, prima riga, nell'emendamento Gelli 41.65 (nuova formulazione), le parole: «il Fondo» devono intendersi sostituite dalle seguenti: «i Fondi contrattuali»;
   a pagina 75, prima colonna, alla settima riga, sostituire le parole: «1o gennaio 2019» con le seguenti: «1o gennaio 2020» e alla quarantaquattresima riga, dopo le parole: «42. 34.» inserire le seguenti: «(Nuova formulazione)»;
   a pagina 93, seconda colonna, dalla ventisettesima alla trentunesima riga, e a pagina 94, seconda colonna, dalla quarantaquattresima alla quarantottesima riga, negli identici emendamenti Laffranco 90.53 (nuova formulazione) e Sani 90.59 (nuova formulazione), il secondo periodo del comma 621-novies deve intendersi soppresso.

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