CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 settembre 2017
876.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 14 settembre 2017. — Presidenza del presidente della X Commissione Guglielmo EPIFANI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 14.15.

Revisione e riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo.
C. 4302 Governo, C. 2142 Pizzolante, C. 2431 Abrignani, C. 2388 De Micheli e C. 3492 Nastri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 agosto scorso.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che sono stati presentati circa 180 emendamenti (vedi allegato alla seduta delle Commissioni riunite VI e X del 20 luglio 2017) al disegno di legge C. 4302 del Governo, adottato dalle Commissioni come testo base, e che i relatori hanno presentato gli emendamenti 1.200 e 1.201, ai quali sono stati presentati alcuni subemendamenti (vedi allegato alla seduta delle Commissioni riunite VI e X del 2 agosto 2017).
  Ricorda altresì che la Sottosegretaria De Micheli, nell'ultima seduta di esame tenutasi lo scorso 2 agosto, aveva chiesto di rinviare l'espressione dei pareri sul provvedimento in esame alla ripresa dei lavori parlamentari dopo l'aggiornamento per il periodo estivo, al fine di consentire un approfondimento su specifiche tematiche.
  Invita pertanto i relatori e la rappresentante del Governo a esprimere il proprio parere sulle proposte emendative presentate.

  Tiziano ARLOTTI (PD), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VI Commissione, Pizzolante, sottolinea preliminarmente che nella seduta odierna esprimerà il parere sui primi dieci emendamenti riferiti all'articolo 1 e su una serie di emendamenti volti ad inserire nel testo disposizioni relative alla nautica da diporto. A tale ultimo proposito ricorda che il Consiglio di Stato, sezione VI, con la sentenza n. 1658 del 10 aprile 2017 ha stabilito che nella tipologia delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative Pag. 33non possono essere ricomprese anche le concessioni riguardanti i punti di ormeggio. In tale pronuncia si chiarisce infatti che la nozione di «concessione di beni demaniali marittimi con finalità turistico-ricreative» è stata oggetto di specifiche definizioni legislative: l'articolo 1 del decreto-legge n. 400 del 1993, convertito dalla legge n. 494 del 1993, e l'articolo 13 della legge n. 172 del 2003. Osserva come da tali disposizioni emerga che le predette concessioni sono unicamente quelle indicate nelle lettere da a) ad f) dell'articolo 1, comma 1, della legge n. 400 del 1993 e che, pertanto, non è consentito estendere il loro significato ad altre tipologie di concessioni di beni demaniali. Per queste ragioni, preannuncia l'invito al ritiro o il parere contrario su tutti gli emendamenti volti ad introdurre nel testo disposizioni inerenti la nautica da diporto.
  Invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Abrignani 01.01, Bergamini 1.2, Gianluca Pini 1.3, Fauttilli 1.4, Menorello 1.5, Bergamini 1.6, Fauttilli 1.7 e Mazziotti Di Celso 1.8. Chiede di accantonare l'emendamento Miccoli 1.9 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli emendamenti Massa 1.10, sugli identici emendamenti Marco Di Maio 1.11, Vignali 1.12, Allasia 1.13, Fantinati 1.14, Alfreider 1.15, Galgano 1.16, Abrignani 1.17 e Moretto 1.18.
  Invita altresì al ritiro degli identici emendamenti Marco Di Maio 1.47, Vignali 1.48, Allasia 1.49, Moretto 1.50, Galgano 1.51 e Alfreider 1.52.
  Invita altresì al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Marco Di Maio 1.67, Vignali 1.68, Alfreider 1.69 e Galgano 1.70, nonché sull'emendamento Allasia 1.71, sugli identici emendamenti Marco di Maio 1.92, Vignali 1.93, Allasia 1.94, Galgano 1.95 e Alfreider 1.96, nonché sull'emendamento Petrini 1.139.
  Invita al ritiro degli emendamenti Bergamini 2.1 e 2.2, Busin 2.3, Bergamini 2.4 e Vallascas 2.5.
  Chiede quindi di accantonare tutte le restanti proposte emendative.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE), intervenendo sul proprio emendamento 01.01, ricorda che circa tre anni fa si era individuata insieme al Governo, rappresentato dal Sottosegretario Baretta, una soluzione ampiamente condivisa, volta ad escludere dal regime concessorio demaniale molte attività produttive svolte negli stabilimenti balneari.
  Dopo aver sottolineato come il principio sotteso alla cosiddetta «direttiva Bolkestein», in base al quale l'obbligo di porre a gara i servizi è motivato da un'offerta limitata dei medesimi, non è applicabile alle concessioni demaniali balneari, in quanto i beni demaniali suscettibili di essere oggetto di ulteriori concessione sono ancora molto numerosi, richiama la ragionevolezza della predetta soluzione, che intendeva distinguere le aree demaniali delle spiagge da quelle su cui insistono attività commerciali svolte negli stabilimenti balneari. Osserva infatti come queste attività imprenditoriali hanno richiesto l'impegno e gli investimenti da parte di generazioni di famiglie italiane, le quali non possono essere estromesse dal mercato con un semplice indennizzo.
  Per tali motivi insiste per la votazione del proprio emendamento 01.01, che ripropone la soluzione individuata tre anni orsono e che era stata accettata da tutte le parti interessate.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Abrignani 01.01, Bergamini 1.2, Gianluca Pini 1.3 e Fauttilli 1.4.

  Domenico MENORELLO (Misto-CIpI) illustra il proprio emendamento 1.5, con il quale si intende trasfondere in una normativa direttamente applicabile i contenuti della legge delega in esame.Pag. 34
  A tale proposito ricorda che la pronuncia della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2016 in materia di compatibilità della disciplina nazionale sulle concessioni demaniali marittime con la normativa europea, rende evidente come l'attuale regime di proroga delle concessioni fino al 2020 risulti debole e opaco, essendo in contrasto con i principi normativi di derivazione europea e, in particolare, con l'articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Reputa quindi necessario prevedere una rapida revisione della normativa, al fine di adeguare l'ordinamento italiano ai predetti principi ed evitare che, ove la delega non venisse attuata in termini temporali congrui, l'Italia debba nuovamente soccombere in caso di ulteriori contenziosi.
  Auspica quindi che il Governo intervenga, in tempi rapidi, con un intervento legislativo coraggioso, per restituire certezza agli operatori del settore.

  Sergio PIZZOLANTE (AP-CpE-NCD), relatore per la VI Commissione, con riferimento all'intervento del deputato Menorello, rammenta innanzitutto come il regime delle concessioni demaniali vigente in Italia non contenga alcuna proroga fino al 2020 dei rapporti in essere, essendo, in passato, stata stabilita la proroga dei predetti rapporti, relativi alle concessioni demaniali in essere, fino al 2015, ed essendo poi intervenuto in materia, all'indomani della citata sentenza della Corte di giustizia europea del 2016, il decreto-legge n. 113 del 2016 (cosiddetto «enti locali»), che ha stabilito che le concessioni in essere conservano validità nelle more della revisione e del riordino della materia.
  In tale quadro rileva come la decisione di ricorrere allo strumento della legge delega risponda a ragioni politiche precise e concrete. In primo luogo tale scelta è, infatti, dovuta all'esigenza di individuare uno strumento idoneo a stabilire principi e criteri precisi, da sottoporre all'esame del Parlamento, su una materia estremamente complessa dal punto di vista tecnico, nella quale si intrecciano le competenze di numerose autorità, nazionali ed europee.
  Nel ribadire quindi come il meccanismo della delega discenda da considerazioni di natura politica, evidenzia come esso consentirà altresì la definizione, da parte del Parlamento, dei principi fondamentali della materia, sulla base dei quali il Governo potrà porre in atto un'azione legislativa forte e concreta.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Menorello 1.5, Bergamini 1.6, Fauttilli 1.7 e Mazziotti Di Celso 1.8.

  Federico MASSA (PD) ritira il proprio emendamento 1.10.

  Adriana GALGANO (Misto-CIpI), con riferimento agli identici emendamenti da 1.11 a 1.18, sui quali i relatori hanno espresso un invito al ritiro motivando il loro parere in quanto le predette proposte emendative sarebbero estranee al contenuto del provvedimento, chiede come mai, qualora ciò fosse vero, le Presidenze non abbiano dichiarato inammissibili i medesimi emendamenti.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, con riferimento alla questione posta dalla deputata Galgano, chiarisce che le richiamate proposte emendative sono ammissibili dal punto di vista procedurale, anche in considerazione del fatto che la valutazione di ammissibilità degli emendamenti riferiti a progetti di legge ordinari viene effettuata dalle Presidenze delle Commissioni secondo criteri molto più ampi di quelli previsti, ad esempio, per i disegni di legge di conversione di decreti-legge o per i disegni di legge collegati. Pertanto, la valutazione espressa sui predetti emendamenti dai relatori ha natura politica e si basa sulla valutazione secondo cui gli emendamenti hanno ad oggetto una tematica che essi non ritengono opportuno affrontare nell'ambito del disegno di legge in esame.

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  Gianluca BENAMATI (PD) avverte che gli emendamenti Marco Di Maio 1.11, Moretto 1.18, Marco Di Maio 1.47, Moretto 1.50, Marco Di Maio 1.67 e 1.92, nonché Petrini 1.139, sui quali i relatori hanno espresso un invito al ritiro, sono ritirati.

  Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE) ritira il suo emendamento 1.17.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Vignali 1.12, Allasia 1.13 e Alfreider 1.15: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Fantinati 1.14 e Galgano 1.16.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Vignali 1.48, Allasia 1.49 e Alfreider 1.52: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Galgano 1.51.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Vignali 1.68 e Alfreider 1.69: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Galgano 1.70.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Allasia 1.71, nonché degli identici emendamenti Vignali 1.93, Allasia 1.94 e Alfreider 1.96: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Galgano 1.95.

  Luca SQUERI (FI-PdL) sottoscrive gli emendamenti Bergamini 2.1, 2.2 e 2.4.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Bergamini 2.1 e 2.2.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Busin 2.3: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Bergamini 2.4 e Vallascas 2.5.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che tutte le altre proposte emendative sono accantonate.

  Sergio BATTELLI (M5S) chiede se, nella prossima seduta di esame del provvedimento, i relatori e il Governo saranno in grado di esprimere il parere su tutte le altre proposte emendative.

  Tiziano ARLOTTI (PD), relatore per la X Commissione, ritiene che nella prossima seduta di esame sarà possibile esprimere la valutazione su tutte le altre proposte emendative oggi accantonate.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad una seduta da convocare nella prossima settimana.

  La seduta termina alle 14.50.