CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 luglio 2017
853.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE LEGISLATIVA

  Giovedì 13 luglio 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 8.40.

Disposizioni per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici.
C. 55-341-440-741-761-1125-1399-B, approvata in un testo unificato dalla XIII Commissione della Camera e modificata dal Senato.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della proposta di legge C. 55-341-440-741-761-1125-1399-B).

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  La Commissione prosegue l'esame della proposta di legge in titolo, rinviato nella seduta del 27 giugno scorso.

  Luca SANI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Ricorda che nella seduta del 27 giugno scorso si è svolta la discussione sulle linee generali delle modifiche apportate dal Senato. Fa presente che nella seduta odierna avrà quindi luogo la discussione degli articoli e l'esame degli ordini del giorno. A tal riguardo, ricorda che è in facoltà di ciascun deputato presentare non più di un ordine del giorno di istruzione al Governo e che gli ordini del giorno, in base al Regolamento, devono essere presentati entro e non oltre l'ultimo voto sugli articoli. Se presentati, saranno posti in votazione prima della votazione finale, previa valutazione di ammissibilità.
  Nel passare alla discussione degli articoli, avverte che, nel termine prestabilito, che è scaduto lunedì 10 luglio, alle ore 14, non sono pervenute proposte emendative.
  Avvisa altresì che, deliberando la Commissione su un testo già approvato in prima lettura dalla Camera e successivamente modificato dal Senato, a norma del comma 2 dell'articolo 70 del Regolamento, la Commissione delibererà soltanto sulle parti modificate dal Senato.
  Avverte pertanto che saranno posti in votazione i soli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6.
  Dà quindi conto dei deputati in missione e delle sostituzioni comunicate alla presidenza.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, come modificati dal Senato.

  Luca SANI, presidente, avverte che sono stati presentati gli ordini del giorno Mongiello, Grassi n. 0/55-341-440-741-761-1125-1399-B/XIII/1 e Parentela n. 0/55-341-440-741-761-1125-1399-B/XIII/2 (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE accoglie l'ordine del giorno Mongiello, Grassi n. 0/55-341-440-741-761-1125-1399-B/XIII/1 e accoglie inoltre l'ordine del giorno Parentela n. 0/55-341-440-741-761-1125-1399-B/XIII/2 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luca SANI, presidente, dopo aver constatato che la deputata Mongiello non insiste per la votazione dell'ordine del giorno a sua prima firma e che anche il deputato Parentela, accogliendo la riformulazione proposta dal Governo, non insiste per la votazione del suo ordine del giorno, dichiara concluso l'esame degli ordini del giorno.

  Adriano ZACCAGNINI (MDP), dopo aver premesso che un approfondito confronto politico sui contenuti della proposta di legge all'esame ha portato il suo Gruppo a riconsiderare talune iniziali valutazioni, preannuncia il suo voto a favore del provvedimento in oggetto.
  Tiene inoltre a precisare che, anche se nell'ambito della discussione svoltasi in Commissione, la sua interlocuzione con alcuni commissari è stata a volte connotata da affermazioni forti – a suo avviso comunque riconducibili alla dialettica parlamentare in una fase di ostruzionismo – non si è mai trattato, dal suo punto di vista, di una questione personale, ma solo politica e manifesta la disponibilità del suo Gruppo a mantenere un atteggiamento propositivo. Pur auspicando che alcune proposte di legge siano meno settoriali e più organiche, dà atto alla Commissione di aver svolto un buon lavoro funzionale ad assicurare la salvaguardia degli agrumeti caratteristici.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), osservato che il progetto di legge che oggi la Commissione si appresta ad approvare viene da lontano, dalla XV legislatura, quasi dalla notte dei tempi, sottolinea che già da allora era avvertita l'esigenza di fornire un sostegno ai limoneti e agli agrumeti tradizionali, situati in territori considerati di particolare significato per la dimensione produttiva degli impianti, per Pag. 106la tutela del territorio e per la salvaguardia del paesaggio.
  Segnala che nella XV legislatura, e poi anche nella legislatura successiva, sono stati svolti diversi sopralluoghi su alcuni dei territori interessati ed è stato elaborato un testo unificato sul quale tutti i Gruppi parlamentari hanno mostrato condivisione. Sottolinea poi che, purtroppo, la fine anticipata della XVI legislatura ha determinato l'interruzione dell’iter del provvedimento.
  Il testo, con alcune modifiche, è stato ripresentato da diversi parlamentari nella legislatura in corso e finalmente trova oggi la sua conclusione.
  Rimarca che con il testo in esame si prevede, quindi, che lo Stato sostenga interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia degli agrumeti caratteristici. L'obiettivo è quello di sostenere e valorizzare una delle più tipiche coltivazioni del territorio costiero e insulare del nostro Paese, in considerazione del ruolo che la conduzione degli agrumeti tradizionali svolge dal punto di vista economico ed ambientale.
  Osserva che in determinati contesti territoriali del nostro Paese – quali la costiera amalfitana, il promontorio del Gargano, le numerose aree costiere della Calabria e della Sicilia, il lago di Garda – la coltivazione degli agrumeti, oltre a rappresentare una fondamentale fonte di reddito per gli agricoltori e gli operatori della filiera, è anche un fattore strutturale a forte valenza ambientale, in quanto concorre a preservare l'integrità di quei territori e l'equilibrio naturale del delicato ecosistema delle coste mediterranee.
  Fa presente che l'agrumicoltura italiana attraversa da anni uno stato di profonda crisi, a dispetto di una realtà produttiva di pregio e della realizzazione negli ultimi anni, attraverso la politica comunitaria nazionale e regionale, di interventi per l'ammodernamento strutturale e la riconversione varietale.
  Le cause della crisi possono essere ricondotte ai crescenti costi di produzione, alle ridotte dimensioni delle aziende, allo scarso raccordo con l'industria di trasformazione e con la distribuzione, all'assenza di strategie di promozione e di commercializzazione, fattori che non consentono di fronteggiare la sempre più forte concorrenza estera.
  A questi fattori generali di crisi si aggiungono ulteriori elementi problematici, dovuti all'obiettiva asperità dei luoghi, difficilmente accessibili con mezzi meccanici; da ciò consegue la necessità di fare ricorso al lavoro prevalentemente manuale sia per le operazioni colturali sia per il trasporto dei mezzi di produzione e degli stessi prodotti.
  Rileva quindi che anche per questo è in atto un imponente e inesorabile processo di abbandono da parte dei coltivatori più anziani, che continuano a praticare tale attività solo per amore dei loro giardini e non certo per la reddittività che ne consegue.
  L'abbandono determina un impoverimento anche del tessuto sociale che innerva gli insediamenti umani contigui alle produzioni, chiamati da tempi immemorabili a partecipare, anche indirettamente e attraverso attività connesse, al processo produttivo legato agli agrumeti.
  Osserva che il fenomeno produce inoltre gravi danni all'assetto del territorio che, privato della costante manutenzione da parte degli agricoltori, risulta più vulnerabile agli incendi e al dissesto idrogeologico. Considerata la funzione che i terrazzamenti svolgono nell'opera di irreggimentazione delle acque e di imbrigliamento dei terreni, si comprende come il loro degrado finisca per causare l'inaridimento dei suoli e un crescente rischio idrogeologico.
  Ricorda quindi che la Commissione agricoltura ha potuto direttamente constatare in occasione delle audizioni svolte dagli operatori e dai rappresentanti delle istituzioni locali quanto sia essenziale fermare il lento degrado e abbandono di quei territori, sostenendo quelle forme di agricoltura definita «eroica» e riconoscendo il valore nazionale di un inestimabile paesaggio formato da un intreccio secolare di natura e di cultura. Cita, a tal proposito, quanto è stato efficacemente detto nel corso delle visite: «Senza i giardini di agrumi, questi paesi sarebbero senza volto».Pag. 107
  Per questo lo Stato, a fini di tutela ambientale, di difesa del territorio e del suolo e di conservazione dei paesaggi tradizionali nonché a fini di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria, favorisce interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia degli agrumeti caratteristici delle aree a rischio di dissesto idrogeologico.
  Ai proprietari o ai conduttori a qualsiasi titolo, con preferenza ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti, è concesso per il 2018 un contributo a copertura parziale delle spese da sostenere per il recupero, la manutenzione e la salvaguardia degli agrumeti medesimi e un contributo unico a copertura parziale delle spese da sostenere per il ripristino degli agrumeti abbandonati.
  Gli interventi di recupero, manutenzione e salvaguardia sono eseguiti in conformità alle disposizioni dell'Unione Europea in materia di sviluppo rurale.
  Le regioni, nel rispetto dei princìpi fondamentali stabiliti dalla presente legge, sentiti i comuni competenti per territorio e i consorzi di tutela delle produzioni di agrumi, definiscono l'ammontare delle risorse finanziarie da destinare, stabiliscono le modalità per l'assegnazione dei contributi e provvedono alla selezione e alla formazione della graduatoria dei beneficiari e all'erogazione dei contributi.
  Ritiene, in conclusione, che con il voto odierno, la Camera dei deputati porti finalmente a compimento un lavoro che ha visto impegnate tutte le forze politiche nelle ultime due legislature, con l'unanime intento di contribuire a salvare un piccolo mondo fatto di fatica e di sopravvivenza, quasi al crepuscolo dopo una lunga storia di operosità e di vita.
  Esprime la speranza che, l'approvazione di tale provvedimento, contribuisca ad invertire un destino che sembra già segnato, ridando valenza produttiva a queste realtà che sono parte integrante dell'immagine del nostro Paese nel mondo.
  Nel rimarcare, infine, come numerosi parlamentari, nel corso delle legislature, si siano impegnati nel lungo percorso che oggi giunge finalmente al termine, esprime un particolare e sentito ringraziamento all'ex deputata Giuseppina Servodio, che ha avuto il merito di inculcare la necessità di valorizzare gli agrumeti caratteristici.

  Francesco CATANOSO GENOESE detto Basilio Catanoso (FI-PdL) si associa alle considerazioni svolte dall'onorevole Oliverio sul lungo percorso, da entrambi condiviso, che ha portato all'elaborazione del testo che la Commissione si accinge oggi ad approvare. Ricorda, infatti, che nella XIV legislatura egli stesso presentò una proposta di legge che riguardava i soli limoneti ricadenti nella riserva naturale orientata «La Timpa» sulla costiera di Acireale, terra a lui ben nota. Rammenta, quindi, che, da allora, nel corso delle successive legislature, si sono susseguite una serie di ulteriori proposte di legge che hanno portato a prestare attenzione anche ad altri agrumeti presenti in diverse zone del Paese.
  Sottolinea quindi che, con la proposta oggi all'esame, si fornirà un sostegno reale a quegli agricoltori che, pur trovandosi a lavorare in condizioni avverse, riescono a realizzare un prodotto di qualità. Esprime inoltre l'auspicio che, da parte delle regioni, vi sia una fattiva collaborazione, considerato che possono svolgere un'importante funzione al fine di rendere realmente fruibili agli agricoltori gli strumenti predisposti dalla proposta di legge all'esame. Pur nella consapevolezza della scarsità delle risorse stanziate, ritiene che l'approvazione della proposta di legge rappresenti un significativo inizio per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici.
  Preannuncia, conclusivamente, il voto favorevole del Gruppo Forza Italia-Popolo delle Libertà.

  Paolo PARENTELA (M5S) esprime soddisfazione, a nome del MoVimento 5 Stelle, per la positiva conclusione di un lungo processo che ha portato all'elaborazione di un provvedimento importante anche dal punto di vista della difesa del territorio dal punto di vista idrogeologico e sul quale il suo Gruppo si esprimerà a favore. Auspica inoltre che le regioni utilizzino Pag. 108in maniera efficace le risorse stanziate con la proposta di legge in oggetto.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), relatore, rivolge un sentito ringraziamento al presidente Sani e a tutti i commissari per il contributo fornito alla predisposizione di un testo che contiene misure atte a soddisfare le esigenze del settore, emerse sin dalla XV legislatura, attraverso le varie proposte di legge presentate nel corso delle legislature, compresa quella corrente, da numerosi deputati appartenenti ai vari Gruppi, segno della condivisione del tema trattato.
  Osserva quindi che la proposta di legge all'esame si presta ad una doppia lettura: quella tecnica, per cui si può ritenere che sia stato portato a termine un buon lavoro dal punto di vista legislativo, e quella più squisitamente etica, che dà la misura della direzione verso al quale si muove il Paese. A tal proposito, evidenzia che il provvedimento che la Commissione si appresta ad approvare fornirà un significativo sostegno agli agricoltori che, nonostante grandi difficoltà, continuano a praticare l'agricoltura definita eroica e, al contempo, predispone misure che avranno effetti positivi in termini di difesa e cura del territorio, aiutando anche a contrastare fenomeni, purtroppo ricorrenti, quali roghi ed incendi per attività di sottobosco non celebrate.
  In conclusione, in qualità di relatore, esprime grande soddisfazione per un testo condiviso all'unanimità e utilmente atteso.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE ringrazia il relatore, i firmatari del provvedimento all'esame e tutti i deputati che nelle passate legislature hanno presentato proposte di legge in materia, che nel corso del tempo si sono notevolmente arricchite di contenuti e hanno progressivamente allargato l'ambito di applicazione dell'intervento normativo dagli agrumeti caratteristici della Timpa di Acireale, sino ad estendersi a quelli del Gargano e del lago di Garda.
  Ritiene che tale proposta di legge completi il quadro dei principali provvedimenti approvati nella presente legislatura, tra i quali richiama, ad esempio, il provvedimento sull'agricoltura biologica e quello sulla biodiversità.
  Rimarca inoltre che la stessa proposta di legge che stanzia risorse esigue dal punto di vista economico, ma fortemente significative in termini di segnale di attenzione del Governo verso determinate realtà agricole, fornisce alle regioni un'importante cornice legislativa all'interno della quale inquadrare l'utilizzo dei fondi per le misure di sviluppo. Osserva altresì che il testo all'esame contribuirà a valorizzare la funzione dei consorzi di tutela.
  Esprime grande soddisfazione, a nome del Governo, per la piena condivisione registratasi sul testo da parte di tutti i Gruppi presenti in Commissione e ringrazia i presentatori degli ordini del giorno per l'ulteriore positivo contributo.
  Ritiene, conclusivamente, che la proposta di legge dia un segnale forte non solo alla tutela delle produzioni storiche, ma anche alla tutela dell'assetto idrogeologico del territorio.
  Associandosi alle parole del relatore Russo, ritiene anch'egli che, con l'approvazione della proposta di legge all'esame, il Paese si collochi dalla parte degli agricoltori e dell'agricoltura così detta eroica.

  Luca SANI, presidente, indìce, quindi, la votazione nominale finale sul testo della proposta di legge C. 55-341-440-741-761-1125-1399-B chiedendo, in caso di approvazione, di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento.

  La Commissione acconsente.
  La Commissione approva con votazione nominale finale, la proposta di legge C. 55-341-440-741-761-1125-1399-B, approvata in un testo unificato dalla Camera e modificata dal Senato.

  La seduta termina alle 9.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 13 luglio 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 13.35.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti il mercato interno del riso.
Atto n. 425.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 luglio 2017.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che il relatore ha anticipato informalmente ai componenti la Commissione una proposta di parere favorevole.

  Giovanni FALCONE (PD), relatore, formalizza una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Filippo GALLINELLA (M5S) nel preannunciare il voto favorevole del suo Gruppo alla proposta di parere del relatore, stigmatizza la lentezza con la quale il Governo ha adottato lo schema di decreto legislativo all'esame e, più in generale, affronta le questioni afferenti al settore risicolo, che, invece, necessiterebbe di interventi celeri ed efficaci finalizzati a contrastare gli effetti della crisi nella quale versa da tempo.
  Lamenta, quindi, che il Governo non abbia ancora dato attuazione agli atti d'indirizzo approvati nel corso della legislatura da questo ramo del Parlamento, concernenti iniziative a tutela della produzione italiana del riso, e volti in particolare a sollecitare il Governo ad attivare la clausola di salvaguardia e a introdurre l'etichettatura dell'origine della materia prima. Cita, in proposito: la risoluzione n. 8-00069 approvata il 23 luglio 2014 dalla Commissione agricoltura; la mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle approvata nel 2015 dalla Camera e la risoluzione n. 8-00246 approvata il 27 giugno scorso dalla Commissione agricoltura.
  Auspica quindi che la fase applicativa dello schema di decreto all'esame si svolga in tempi rapidi.

  Mino TARICCO (PD), dopo aver ringraziato il relatore per il lavoro svolto, preannuncia che il Gruppo del Partito Democratico voterà convintamente a favore della proposta di parere del relatore sullo schema di decreto legislativo che introduce misure attese e condivise dall'intera filiera. Esprime, quindi, l'auspicio che il Governo dia immediata attuazione alle disposizioni in esso contenute.

  Il Viceministro Andrea OLIVERO esprime una valutazione favorevole sulla proposta di parere del relatore.
  Ricordato che lo schema di decreto legislativo in titolo è stato adottato sulla base della delega contenuta nella legge n. 154 del 2016, osserva che la materia dallo stesso disciplinata è stata ripetutamente discussione già nella precedente legislatura. All'avvio della discussione ha fatto poi seguito, negli ultimi anni, un approfondito lavoro svolto coinvolgendo l'intera filiera che ha portato – sebbene dopo una lunga pausa di riflessione – ad un'ottima sintesi, che è stata in gran parte recepita nel testo sottoposto al parere parlamentare, che, in quanto condiviso, appare ancora più utile per il settore.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 2).

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  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 13.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 13 luglio 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 13.45.

Proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/127 per quanto riguarda determinate possibilità di pesca (COM(2017) 356 final), corredata dal relativo allegato (COM(2017) 356 final – Annex 1).
Comunicazione della Commissione relativa alla situazione della politica comune della pesca e alla consultazione sulle possibilità di pesca per il 2018 (COM(2017) 368 final).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti europei in oggetto.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Luciano AGOSTINI (PD), relatore, segnala preliminarmente che gli atti europei all'esame riguardano questioni delle quali la Commissione agricoltura si è già occupata. Si riferisce, in particolare, alla tutela della quota di pesca italiana dei pesce spada nell'ambito dei negoziati all'interno dell'Unione europea per la ripartizione tra i singoli Stati membri del contingente complessivo di cattura assegnato all'UE, per il 2017, dal gruppo di lavoro istituito dall'ICCAT, in attuazione del Piano di ricostituzione per il pesce spada del Mediterraneo.
  Ricorda, infatti, che su tale questione la Commissione si è espressa con l'approvazione, il 14 giugno scorso, della risoluzione n. 8-00245 (nella quale sono confluite le risoluzioni n. 7-01273, a prima firma Luciano Agostini, e n. 7-01281 Catanoso). Con questo atto d'indirizzo, dopo aver dato conto del fatto che «durante lo svolgimento dei sopraddetti negoziati europei, la delegazione spagnola avrebbe chiesto alla Commissione europea di modificare la serie storica utilizzata in sede Iccat (2010-2014) per poi indurre l'esecutivo comunitario a prendere in considerazione la serie storica 2012-2014, basandosi sull'assunto che l'Italia tra il 2010 e il 2011 avrebbe trasmesso dati di cattura provenienti dalla pesca illegale praticata con reti derivanti (...) – assunto del tutto privo di attendibilità – e che il biennio 2010-2011 risulta essere quello più positivo per l'Italia ed è dunque palese che ogni modifica della serie storica 2010-2014 comporterebbe un danno non indifferente alla flotta italiana» la XIII Commissione impegnava il Governo a: «ad adoperarsi, con determinazione, in tutte le sedi competenti, per la tutela della quota di pesca italiana dei pesce spada basata sulla chiave di ripartizione già utilizzata dall'Iccat per il riparto tra le Parti contraenti e, cioè, sui dati di cattura del periodo 2010-2014».
  Segnala inoltre che, successivamente, la questione è stata oggetto anche della risoluzione n. 7-01288 a prima firma Benedetti, concernente misure a tutela degli stock e della pesca del pesce spada, sottoscritta da tutti i componenti del gruppo del Partito Democratico e dal deputato Zaccagnini, e approvata il 21 giugno scorso.
  Venendo al primo atto europeo in titolo, fa presente che si tratta di una proposta della Commissione europea che apporta alcune modifiche al regolamento (UE) 127/2017 che stabilisce, per il 2017, Pag. 111le possibilità di pesca per alcuni stock ittici e gruppi di stock ittici, applicabili nelle acque dell'Unione e, per i pescherecci dell'Unione, in determinate acque non dell'Unione, il quale va purtroppo – con riferimento alle possibilità di pesca per il pesce spada – nel senso contrario a quanto auspicato dalla nostra Commissione.
  Le modifiche proposte riguardano determinate possibilità di pesca e, tra l'altro, sono volte ad attuare la raccomandazione 16-05 adottata nel corso della riunione annuale della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi nell'Atlantico (ICCAT), svoltasi a Vilamoura, in Portogallo, dal 14 al 21 novembre 2016. La raccomandazione ICCAT prevede l'istituzione di un Piano di ricostituzione per il pesce spada del Mediterraneo (Xiphias gladius) di durata quindicennale.
  A tal proposito, osserva che una precedente sessione dell'ICCAT, appositamente dedicata alla valutazione dello stock di pesce spada del Mediterraneo, tenutasi a Casablanca nel luglio 2016, aveva lanciato un segnale di allarme preoccupante sottolineando la necessità di intervenire con immediate azioni decisive per ridurne la sovrapesca (c.d overfishing).
  Il pesce spada è una delle risorse maggiormente sovrapescate nel Mediterraneo e, a causa della mancanza di un'adeguata gestione, non sembra possibile un suo recupero verso la sostenibilità nel breve periodo. Secondo l'ICCAT, la quantità di pesce spada valutata nel Mediterraneo ha raggiunto i peggiori livelli mai registrati con una disponibilità del 30 per cento rispetto a 30 anni fa.
  Dai dati relativi alle catture, forniti dalla Commissione generale per la pesca per il Mediterraneo (CGPM) della FAO e dall'UE, risulta infatti che lo stock si sia impoverito del 70 per cento e che le cause principali di questa forte riduzione siano la pesca illegale e la cattura di esemplari ancora giovani, che non hanno raggiunto l'età riproduttiva rendendo estramamente difficile il recupero biologico di una specie fortemente sfruttata.
  Per favorire il recupero dello stock del pesce spada, il Piano adottato lo scorso novembre in sede ICCAT definisce i limiti di cattura e regola la pesca attraverso un sistema di quote; stabilisce la taglia minima di cattura (elevata da 90 a 100 cm) e prevede chiusure stagionali per la pesca così da ridurre le catture giovanili; adotta misure di monitoraggio, controllo e sorveglianza per combattere la sovrapesca.
  Nello specifico, com’è noto, il Piano introduce un TAC (totale ammissibile di cattura) pari a 10.500 tonnellate per il pesce spada del Mediterraneo a partire dall'anno 2017, con una decurtazione della quota del 3 per cento all'anno dal 2018 al 2022, per una riduzione complessiva del 15 per cento.
  Al sistema delle quote è stato affiancato un periodo di fermo della pesca nella fase di crescita dei piccoli, a scelta delle Parti contraenti, il periodo dal 1o ottobre al 30 novembre più un mese tra il 15 febbraio e il 31 marzo, oppure un periodo continuativo dal 1o gennaio al 31 marzo di ogni anno.
  Con una lettera indirizzata al Segretariato dell'ICCAT nel dicembre 2016, l'Unione europea si è impegnata ad attuare le disposizioni della raccomandazione 16-05 a decorrere dal 1o gennaio 2017, compreso il fermo della pesca nel periodo dal 1o gennaio al 31 marzo. Anche l'Italia, con il decreto ministeriale del 16 febbraio 2017, ha disposto il divieto di pesca del pesce spada dal 1o gennaio al 31 marzo.
  Poiché la raccomandazione ICCAT ha fissato il TAC per il pesce spada del Mediterraneo senza ripartirlo tra le Parti contraenti dell'ICCAT, al momento della pubblicazione del Regolamento (UE) 2017/127 la quota dell'Unione europea non era stata ancora definita. L'ICCAT ha quindi istituito un gruppo di lavoro con l'incarico di definire un sistema di ripartizione corretto ed equo del TAC, nonché di stabilire il contingente assegnato alle Parti contraenti per il 2017 e il meccanismo per la gestione del TAC.
  Nella riunione del gruppo di lavoro, svoltasi a Madrid dal 20 al 22 febbraio 2017, sono stati raggiunti un accordo sulla Pag. 112ripartizione del contingente per il 2017 e un compromesso per la gestione dell'uso del contingente per il 2017. Nell'ambito di tale compromesso, la quota dell'Unione europea è stata fissata al 70,756 per cento del TAC, pari a 7.410,48 tonnellate per il 2017.
  La decisione adottata in sede ICCAT ha permesso di attribuire una parte del TAC anche ad altri Paesi mediterranei extra UE come il Marocco, la Tunisia e la Turchia. Era quindi presumibile che la ripartizione fra un maggior numero di soggetti avrebbe comportato un abbassamento della quota complessiva assegnata all'Unione europea.
  La proposta di regolamento in esame intende pertanto recepire nella legislazione dell'UE la quota attribuita all'Unione definendo i contingenti assegnati agli Stati membri interessati sulla base delle loro catture storiche praticate nel periodo 2012-2015, che la Commissione europea ha assunto come parametro di riferimento, ritenendolo più affidabile e aggiornato rispetto ai dati considerati dall'ICCAT nel novembre 2016 per l'individuazione del TAC (anni 2010-2014).
  Lo scarto temporale tra le due diverse serie storiche prese in considerazione dall'ICCAT e dalla Commissione europea appare particolarmente rilevante per l'Italia, che nel biennio 2010-2011 (esclusi in sede europea), ha realizzato, rispettivamente, un pescato di 6.022 e 5.274 tonnellate. Sarebbe quindi opportuno ampliare – come d'altronde richiesto dalle risoluzioni approvate dalla nostra Commissione – il periodo di riferimento utilizzato dalla Commissione europea, comprendendo anche gli anni 2010-2011, in modo da ottenere una ripartizione delle quote di cattura più equa e, alla luce dei dati, leggermente più favorevole per l'Italia rispetto alle previsioni contenute nella proposta di regolamento in esame.
  Con riferimento ai contenuti della proposta di regolamento, osserva che, sulla base dei pareri scientifici formulati dal Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) e dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP), la proposta di regolamento in esame stabilisce le possibilità di pesca per alcuni stock ittici, come la spigola, il cicerello, il gamberello boreale, lo spratto e il pesce spada del Mediterraneo. Riguardo a quest'ultimo, nei considerando si fa espresso riferimento alla raccomandazione ICCAT 16-05 che ha fissato a 10.500 tonnellate il totale ammissibile di cattura.
  Per ciascuna specie ittica considerata, nell'allegato al testo della proposta, sono modificate le rispettive tabelle, relative alle possibilità di pesca e alle catture accessorie connesse, contenute negli allegati IA e ID del Regolamento (UE) 127/2017.
  Sottolinea che l'Italia figura soltanto nella tabella dell'allegato ID, che ripartisce la quota assegnata all'Unione europea tra i sette Stati membri interessati alla pesca del pesce spada del Mediterraneo.
  Osserva, in proposito, che con un pescato di 4.270 tonnellate realizzato sia nel 2015 che nel 2016, pari a quasi il 42 per cento delle quote relative a tutto il bacino del Mediterraneo e a un fatturato annuo di circa 40 milioni di euro, l'Italia detiene il maggior numero di catture di pesce spada nel Mediterraneo. In base alla ripartizione della quota attribuita all'Unione europea, al nostro Paese è stato assegnato un contingente di cattura di circa 500 tonnellate inferiore al pescato attuale. Tale quota sarebbe, inoltre, ulteriormente più bassa di quella risultante dalle catture medie rilevate nel periodo preso in considerazione dall'ICCAT (anni 2010-2014).
  Il ridimensionamento delle quote, deciso dall'ICCAT per preservare la specie in mare, potrebbe mettere ulteriormente in crisi un settore già prostrato dalla concorrenza e da un mercato non sempre favorevole. La riduzione delle tonnellate pescabili rischia quindi di provocare una lotta tra i singoli pescherecci che dovranno poi dividersi la quota nazionale attribuita all'Italia.
  Come stabilito nella raccomandazione ICCAT, la proposta prevede anche l'introduzione del fermo di pesca come condizione funzionalmente collegata alla fissazione e alla ripartizione delle possibilità di pesca per il pesce spada del Mediterraneo. Con una nota si specifica che i contingenti Pag. 113indicati nella tabella possono essere pescati soltanto dal 1o aprile al 31 dicembre 2017.
  Poiché i limiti di cattura stabiliti dal vigente Regolamento (UE) 2017/127 si applicano a decorrere dal 1o gennaio 2017, anche per le disposizioni contenute nella proposta e relative ai limiti di cattura è prevista l'applicazione retroattiva alla stessa data.
  Con riferimento alla comunicazione della Commissione europea, relativa alla situazione della politica comune della pesca e alla consultazione sulle possibilità di pesca per il 2018, fa presente che essa offre una panoramica dello stato di avanzamento della politica comune della pesca (PCP).
  In particolare, essa riferisce in merito ai progressi compiuti nel conseguire una pesca sostenibile e, in particolare, nel garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive sia tale da ricostituire e mantenere le popolazioni delle specie pescate al di sopra dei livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile, allo scopo di contribuire a raggiungere un buono stato ecologico dei mari europei entro il 2020.
  La comunicazione si sofferma poi sull'evoluzione dello stato degli stock, dello stato della flotta dell'Unione, sulla progressiva introduzione dell'obbligo di sbarco e sui progressi in termini di decentramento. Essa stabilisce, inoltre, i principi alla base della formulazione delle proposte della Commissione sulle possibilità di pesca per il 2018. Gli Stati membri, i consigli consultivi, le parti interessate e i cittadini vengono invitati dalla Commissione a fornire suggerimenti in merito a tali orientamenti strategici.
  Con riferimento al conseguimento di una pesca sostenibile nell'attuazione della riforma della PCP del 2013, la comunicazione evidenzia che, nel corso degli ultimi anni, sono stati compiuti notevoli progressi.
  Per quanto concerne nello specifico il Mar Mediterraneo, la comunicazione sottolinea che sono stati raggiunti importanti accordi politici per conseguire la sostenibilità ambientale, economica e sociale attraverso la dichiarazione ministeriale Medfish4Ever firmata a Malta a marzo 2017, ma che, ciononostante, sono necessari ulteriori sforzi, in particolare per ridurre gli alti livelli di pesca eccessiva nel Mediterraneo nonché per applicare l'obbligo di sbarco.
  Secondo quanto emerge dalla comunicazione, i progressi verso il raggiungimento di stock ittici a livelli conformi all'FMSY (tasso di pesca che garantisce il rendimento massimo sostenibile) sono continuati in tutte le regioni per le quali sono stati fissati TAC (totali ammissibili di cattura). Lo sfruttamento eccessivo è diminuito drasticamente in tutte le zone, ad eccezione del Mediterraneo e del Mar Nero.
  Più in dettaglio, dalla comunicazione emerge che nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero, la transizione verso l'FMSY rappresenta ancora una sfida per una serie di motivi, quali: il numero elevato di navi della flotta su piccola scala, per le quali le procedure per il controllo, l'esecuzione delle norme, il monitoraggio e la dichiarazione delle catture (sbarchi e rigetti) sono insufficienti; il carattere multispecifico della pesca; la condivisione degli stock ittici tra Stati membri e Paesi terzi che rende più difficile il rispetto degli obiettivi della PCP; il fatto che il numero di stock ittici valutati annualmente (circa 35) è considerato molto basso.
  La Commissione evidenzia che nel Mediterraneo il livello generale di sovrasfruttamento è all'incirca di 2 o 3 volte superiore all'FMSY. Nonostante i recenti progressi, il numero di stock di cui non si conosce lo stato rimane elevato.
  Per stock quali il nasello, la triglia di scoglio, la coda di rospo e il melù, gli attuali tassi di mortalità per pesca sono fino a sei volte superiori all'FMSY. La Commissione si sta adoperando per migliorare la raccolta dei dati per tutti gli stock in questione e ha chiesto allo CSTEP (Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca) di formulare pareri su nuovi stock. Pag. 114
  In un numero esiguo di attività di pesca praticate nel Mediterraneo gli stock sono sfruttati a tassi compatibili con il conseguimento dell'FMSY e le flotte stanno facendo progressi, in particolare per quanto riguarda gli sbarchi (gambero rosa di acque profonde e triglia di scoglio nel Mar Tirreno centrale e meridionale).
  In tale contesto, il rispetto dell'obiettivo della PCP di conseguire l'FMSY per tutti gli stock entro il 2020 richiederà un maggiore impegno. Ciò significa collaborare con i partner internazionali dell'UE tramite la CGPM (Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo), intensificare gli sforzi per aggiornare i piani di gestione nazionali conformemente agli obiettivi della PCP e garantire un livello di ambizione sufficiente nella prossima generazione di piani di gestione pluriennali.
  È inoltre necessario adoperarsi maggiormente: per promuovere la collaborazione con i bacini marittimi (ad esempio nel Golfo del Leone); per adottare ambiziose misure di conservazione transitorie nelle attività di pesca eccessivamente sfruttate; per consolidare e porre in atto gli obiettivi e le finalità concordati nel quadro della dichiarazione ministeriale Medfish4Ever di Malta di marzo 2017 per quanto concerne la raccolta di dati, la valutazione scientifica, la gestione ecosistemica delle zone e attività di pesca, la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), la pesca sostenibile su piccola scala e il coordinamento nel Mediterraneo.
  Nella comunicazione si fa poi presente che, nel quadro della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT), per il 2017 è stato adottato un TAC (totale ammissibile di cattura) per il tonno rosso nell'Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Il TAC rispecchia le migliori informazioni scientifiche disponibili, sulla base di una revisione dei pareri relativi agli stock del 2014. Livelli elevati di biomassa (forse i più alti di sempre) hanno reso possibile un incremento del 25 per cento del TAC rispetto al 2016.
  Quanto al pesce spada, la comunicazione richiama la raccomandazione adottata dall'ICCAT, a novembre 2016, sull'istituzione di un piano pluriennale di ricostituzione del pesce spada a partire dal 2017, finalizzata a conseguire il BMSY (ossia l'obiettivo di raggiungere una biomassa corrispondente al rendimento massimo sostenibile) nel 2031 con una probabilità pari ad almeno il 60 per cento, che ha fissato un TAC di 10.500 tonnellate per il 2017. Ad avviso della Commissione europea si tratta di uno sviluppo significativo, in quanto quello di pesce spada è uno degli stock più sovrasfruttati del Mediterraneo.
  La comunicazione sottolinea, inoltre, che la nuova PCP promuove il decentramento per la gestione della pesca attraverso piani regionali pluriennali e atti delegati elaborati nel quadro della regionalizzazione ed evidenzia che sono in corso lavori legislativi riguardanti i piani pluriennali per le specie pelagiche nel Mare Adriatico.
  In particolare, nel febbraio 2017, la Commissione ha adottato una proposta di piano pluriennale per la gestione degli stock di piccoli pelagici nel Mare Adriatico. Gli stock di acciughe e di sardine nel Mare Adriatico sono stati costantemente valutati come sovrasfruttati e si stima che i loro livelli di biomassa siano ai minimi storici. Secondo recenti pareri scientifici, in assenza di un rapido intervento vi è un rischio elevato di collasso degli stock di acciuga e di sardina. Il piano proposto fissa tassi obiettivo di mortalità per pesca per entrambi gli stock. Ciò rappresenta un cambiamento nella gestione dei piccoli pelagici a favore di un approccio basato su possibilità di pesca stabilite.
  Come chiarito nella comunicazione, la PCP ha introdotto la regionalizzazione per elaborare una serie di misure adottate mediante atti delegati, in particolare le misure di conservazione necessarie per rispettare gli obblighi previsti dalla legislazione ambientale dell'UE, e piani sui rigetti. Ove si applichi la regionalizzazione, i paesi dell'UE aventi un interesse di gestione diretto possono presentare raccomandazioni comuni per l'adozione di atti delegati della Commissione. Pag. 115
  La regionalizzazione ha svolto un ruolo importante nell'introduzione progressiva dell'obbligo di sbarco: le raccomandazioni comuni degli Stati membri hanno fornito materiale per 15 piani di rigetto, alcuni dei quali hanno accelerato l'introduzione progressiva dell'obbligo di sbarco rispetto alle scadenze legislative. Tali piani contengono informazioni dettagliate sull'attuazione dell'obbligo di sbarco, comprese le esenzioni, sostenute da pareri scientifici.
  In questo quadro, per quanto concerne le raccomandazioni comuni sulle misure di conservazione della pesca a livello regionale il messaggio chiave della dichiarazione ministeriale per il Mediterraneo del marzo 2017 è l'impegno a fare di più per istituire aree marine protette anche in questo bacino marittimo.
  In riferimento all'obbligo di sbarco, la comunicazione segnala che, nel Mar Mediterraneo, dove l'obbligo di sbarco si applica alle specie soggette a taglie minime di riferimento per la conservazione, il 29 per cento degli sbarchi totali è attualmente soggetto all'obbligo di sbarco. Questa percentuale è pari all'82 per cento per le piccole specie pelagiche e al 17 per cento per le specie demersali (compresi i molluschi). La maggior parte delle catture di piccole specie pelagiche è soggetta all'obbligo di sbarco, ma è necessario compiere ulteriori sforzi per integrare meglio la pesca demersale nell'obbligo di sbarco entro il 2019.
  In merito alle proposte di TAC (totali ammissibili di cattura) per il 2018, la comunicazione prevede che le possibilità di pesca per il 2018 seguiranno gli obiettivi della PCP e si baseranno sui migliori pareri scientifici disponibili. In mancanza di pareri scientifici, la Commissione applicherà l'approccio precauzionale nel rispetto degli obiettivi della PCP.
  Nelle conclusioni, si afferma che la Commissione continuerà a perseguire la piena attuazione della PCP e proporrà possibilità di pesca per il 2018 conformi agli obiettivi di MSY (rendimento massimo sostenibile) della PCP. L'entrata in vigore del primo piano pluriennale nell'ambito della PCP ha preparato il terreno per la graduale introduzione di questo strumento di gestione prioritario in altri bacini marittimi dell'Unione quale mezzo per conseguire i principali obiettivi della PCP.
  Si osserva inoltre che i risultati economici di molte flotte continuano a migliorare e i progressi compiuti per migliorare l'allineamento della capacità di pesca con le possibilità di pesca sono stati positivi. Per quanto concerne lo sfruttamento delle risorse, si evidenzia che permangono sfide in termini di conseguimento degli obiettivi di MSY (rendimento massimo sostenibile), soprattutto nel Mediterraneo e nel Mar Nero. A tal riguardo, si afferma che l'UE dovrà adoperarsi maggiormente negli ambiti in cui i progressi sono lenti e che la cooperazione regionale – in stretta consultazione con tutte le parti interessate, come sancito nella PCP – giocherà un ruolo chiave in tal senso.

  Filippo GALLINELLA (M5S), soffermandosi sul fenomeno dell’overfishing del pesce spada nel Mediterraneo e sul fatto che – come riportato dal relatore – a causa della mancanza di un'adeguata gestione, non sembra possibile un suo recupero verso la sostenibilità nel breve periodo, e richiamati i dati forniti dall'ICCAT, secondo i quali la quantità di pesce spada valutata nel Mediterraneo ha raggiunto i peggiori livelli mai registrati con una disponibilità del 30 per cento rispetto a 30 anni fa, si domanda se siano solo queste le ragioni che hanno portato in sede europea ad assegnare all'Italia un ridotto contingente di pesca di pesce spada o se non sia utile approfondire tale aspetto con lo svolgimento di audizioni.

  Luca SANI, presidente, dopo aver comunicato che sottoporrà all'Ufficio di presidenza la valutazione sull'opportunità di svolgere audizioni nell'ambito dell'esame degli atti europei in oggetto, auspica che la Commissione, al fine di esprimersi utilmente sugli stessi, possa concluderne l'esame entro il mese di luglio.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

Pag. 116

SEDE REFERENTE

  Giovedì 13 luglio 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 13.55.

Delega al Governo per la disciplina della produzione, della commercializzazione e dell'etichettatura degli sfarinati integrali di frumento e dei prodotti derivati (Testo unificato C. 1932 L'Abbate e C. 4161 Minardo).
(Seguito dell'esame del testo unificato e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 maggio 2017.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che, nella seduta del 3 maggio 2017, la Commissione ha adottato come testo base per il seguito dell'esame il testo unificato predisposto dal Comitato ristretto.

  Maria ANTEZZA (PD), relatrice, alla luce delle richieste e delle valutazioni formulate dal Governo, ritiene opportuno ritornare brevemente in sede di Comitato ristretto al fine di formulare un nuovo testo unificato delle proposte di legge in titolo.

  Luca SANI, presidente, preso atto di quanto comunicato dalla relatrice, propone alla Commissione di procedere alla nomina di un Comitato ristretto, che possa celermente procedere all'elaborazione di un nuovo testo unificato delle proposte di legge in titolo, per passare, poi, nuovamente alla fase emendativa.

  La Commissione delibera quindi di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'esame.

  Luca SANI, presidente, avverte che, salvo diverse indicazioni dei gruppi, il Comitato si intende composto dai colleghi che già ne facevano parte nella precedente fase di esame. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-01255 Romanini: Iniziative a sostegno della filiera del pomodoro.

7-01259 Mongiello: Iniziative a sostegno della filiera del pomodoro.

7-01270 Gallinella: Iniziative a sostegno della filiera del pomodoro.

7-01274 Zaccagnini: Iniziative a sostegno della filiera del pomodoro.

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale recante approvazione del piano di ricerca straordinario per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio delle produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica, diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica, predisposto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA).
Atto n. 427.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di agricoltura contadina.
C. 2025 Zaccagnini, C. 2143 Parentela, C. 2935 Cenni e C. 3361 Schullian.

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ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 27 giugno 2017, a pagina 101:
   alla prima colonna, dalla ottava riga, le parole da: «Sulla pubblicità dei lavori» fino alle parole «dispone l'attivazione dell'impianto.» si intendono soppresse;
   alla seconda colonna, undicesima riga, la parola «ricorda» si intende sostituita dalle seguenti: «avverte che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ricorda».

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