CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 3 giugno 2017
831.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Sabato 3 giugno 2017. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene il viceministro dell'interno, Filippo Bubbico.

  La seduta comincia alle 15.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

TESTO AGGIORNATO AL 4 GIUGNO 2017

Modifiche alla legge elettorale.
C. 2352 Toninelli, C. 2690 Giachetti, C. 3223 Pisicchio, C. 3385 Lauricella, C. 3986 Locatelli, C. 4068 Orfini, C. 4088 Speranza, C. 4092 Menorello, C. 4128 Lupi, C. 4142 Vargiu, C. 4166 Nicoletti, C. 4177 Parisi, C. 4182 Dellai, C. 4183 Lauricella, C. 4240 Cuperlo, C. 4262 Toninelli, C. 4265 Rigoni, C. 4272 Martella, C. 4273 Invernizzi, C. 4281 Valiante, C. 4284 Turco, C. 4287 Marco Meloni, C. 4309 La Russa, C. 4318 D'Attorre, C. 4323 Quaranta, C. 4326 Menorello, C. 4327 Brunetta, C. 4330 Lupi, C. 4331 Costantino, C. 4333 Pisicchio, C. 4363 Fragomeli e petizioni nn. 508, 515, 892, 896, 919, 1182, 1251 e 1252.

Sentenza della Corte Costituzionale n. 35 del 2017.
Doc. VII n. 767.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto del provvedimento e della sentenza della Corte costituzionale, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 maggio 2017.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, dopo aver ricordato che il termine per la presentazione degli emendamenti al Pag. 4testo base è scaduto venerdì 26 maggio alle ore 15, comunica che sono state presentate circa 400 proposte emendative (vedi allegato 1). Ricorda che alle ore 9 della giornata odierna è invece scaduto il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti del relatore 1.500 e 3.500 depositati nella giornata di giovedì 1o giugno, e avverte che sono state depositate circa 360 proposte emendative (vedi allegato 2).
  Comunica che, sul testo base del provvedimento, sono pervenuti i pareri del Comitato per la legislazione, che è favorevole con osservazioni, e della Commissione parlamentare per le questioni regionali, che è favorevole con condizioni. Avverte che la III Commissione non si esprimerà, mentre la V Commissione si esprimerà direttamente per l'Assemblea sul testo modificato.
  Con riferimento agli emendamenti riferiti all'articolo 1, all'emendamento Fiano 1.500 e ai relativi subemendamenti, avverte che è da ritenersi inammissibile, in quanto manifestamente incostituzionale, l'emendamento Segoni 1.16, volto a prevedere che il candidato non possa avere un'età superiore ai 50 anni.
  Avverte, altresì, che alcuni subemendamenti sono irricevibili, in quanto o integralmente sostitutivi dell'emendamento o non riferibili ad esso, e non saranno pertanto pubblicati.
  Rende noto che prima dell'inizio della seduta sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Marcon 1.103, D'Attorre 1.113, 1.114, 1.120, 1.122, 1.126, 1.127, 2.73 e 2.74, Roberta Agostini 1.116, 1.117, 1.118, D'Attorre 1.121, Menorello 1.152.
  Comunica che la deputata Gribaudo ha sottoscritto tutti i subemendamenti presentati dal deputato Locatelli; la deputata Rubinato ha sottoscritto i subemendamenti presentati dal deputato Gigli 0.1.500.6, 0.1.500.7, 0.3.500.18 e 0.3.500.19, e il deputato Gigli ha sottoscritto i subemendamenti presentati dal deputato Menorello 0.1.500.203 e 0.1.500.205.

  Massimo PARISI (SC-ALA CLP-MAIE), intervenendo sull'organizzazione dei lavori, riferisce di aver appreso da fonti di stampa che sarebbe stato presentato un subemendamento che riduce il numero dei collegi. Osserva che, qualora tale notizia fosse confermata e la proposta emendativa fosse approvata, il testo all'esame della Commissione subirebbe un profondo stravolgimento, anche rispetto alla proposta del relatore. Chiede quindi che la Commissione possa disporre di un tempo adeguato per approfondire la portata della ridefinizione dei collegi, anche in considerazione del fatto che la Conferenza dei presidenti di gruppo ha accordato alla Commissione più tempo proprio perché essa potesse approfondire il tema dei collegi.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, conferma che è stato presentato un subemendamento che interviene sul numero dei collegi, la cui eventuale approvazione precluderebbe le restanti proposte subemendative sulla materia. Quanto alla richiesta che la Commissione disponga di tempo per approfondire il tema, osserva che si tratta di una questione di organizzazione dei lavori, della quale si potrà discutere.

  Domenico MENORELLO (CI) dichiara di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati dai deputati Gigli e Pisicchio. Nel manifestare contrarietà in merito al contenuto del provvedimento in titolo, stigmatizza in particolare l'eccessivo numero di firme dallo stesso previsto per la presentazione di liste di candidati, il sistema delle liste bloccate, che inibisce la formazione di un rapporto tra eletti ed elettori, il riparto dei collegi, che determina sproporzioni irragionevoli e incostituzionali tra le regioni. Contesta poi la tesi secondo cui il sistema elettorale proposto avvicinerebbe l'ordinamento italiano al modello istituzionale tedesco: basti pensare che il sistema tedesco si basa sulla sfiducia costruttiva, che manca nel sistema italiano.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, nel replicare al collega Menorello, fa presente Pag. 5che i subemendamenti recanti ipotesi di modifica al numero delle sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste di candidati saranno accantonati per consentire al relatore di effettuare un'approfondita riflessione sul tema.

  Stefano QUARANTA (MDP) manifesta contrarietà rispetto alle proposte in discussione, ritenendo che il sistema elettorale da esse delineato sia caratterizzato da eccessiva confusione e da incoerenza e sia in definitiva frutto di una fretta utile a suo avviso esclusivamente a consentire l'accordo politico tra il Partito Democratico, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle per arrivare prima possibile a elezioni anticipate con un sistema che non consente ai cittadini di esprimere preferenze, il che, per inciso, è il contrario di quel che il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto di volere.

  Tancredi TURCO (Misto-AL-TIpI) esprime netta contrarietà al sistema elettorale proposto dal relatore, che, a suo avviso, produrrà un Parlamento da una parte composto completamente da «nominati» e dall'altra parte non in grado di garantire la stabilità del Governo perché non tale da assicurare la presenza di un vincitore certo. In merito, in particolare, alle soglie di sbarramento, osserva che sarebbe opportuno abbassare le stesse almeno al 4 per cento. Nel ribadire la totale contrarietà della sua componente politica al provvedimento in titolo, preannuncia il proprio voto favorevole a tutte le proposte emendative in grado di migliorarne la portata.

  Francesco SANNA (PD) osserva che sarebbe stata possibile una riforma diversa, ma il suo gruppo deve tenere conto dei vincoli di maggioranza e delle indicazioni provenienti dagli altri gruppi che la compongono e che sono contrarie al sistema maggioritario. Il Partito Democratico, con l'elaborazione del testo all'esame della Commissione, effettuando un sacrificio è pervenuto, comunque, ad una sintesi in grado di offrire al Paese una legge elettorale coerente. Nel replicare, quindi, al collega Menorello, osserva che il numero di firme richiesto per la presentazione delle liste elettorali non costituisce un «ostacolo vitale» alla democrazia e che lo stesso era previsto, in misura maggiore, già nel cosiddetto «Mattarellum». Si sofferma quindi su altri punti di forza della riforma proposta.

  Antonio DISTASO (Misto-CR) esprime netta contrarietà in merito al provvedimento in discussione che, a suo avviso, non assicura né governabilità, né stabilità, né rappresentatività, che dovrebbero essere invece i primi obiettivi di una legge elettorale. Nel ritenere che la Commissione dovrebbe poter disporre di tempo maggiore per approfondire i contenuti delle proposte emendative del relatore, esprime l'avviso che la fretta con la quale essa è invece chiamata a lavorare sia dettata dalla volontà della maggioranza, a suo avviso non condivisibile, di anticipare la verifica elettorale. In particolare, ritiene che la definizione dei collegi dovrebbe essere affidata al Governo ed essere oggetto di un confronto con il Parlamento, anziché essere stabilita direttamente dal relatore.

  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN) ritiene indispensabile ampliare il numero delle possibili pluricandidature. Fa presente che, per un partito di medie dimensioni, poco al di sopra della soglia del 5 per cento, poter ricorrere alle pluricandidature è l'unico modo per non dover imporre dei nomi agli elettori. Chi è contro le pluricandidature è di fatto a favore di liste non bloccate, ma bloccatissime. Ampliare le pluricandidature significa ampliare la possibilità di scelta dei cittadini e ridurre la scelta delle segreterie di partito, per quelle che vogliono farlo. Aumentare le candidature rende infatti largamente facoltativo l'utilizzo dei capilista bloccati.

  Dore MISURACA (AP-CpE-NCD), intervenendo sul complesso degli emendamenti, ribadisce l'assoluta contrarietà del suo gruppo ad un testo come quello in discussione, Pag. 6che non assicura né la governabilità, né la rappresentatività. Stigmatizza altresì l'incertezza delle procedure, che fa cambiare in continuazione l'impianto del testo. Il provvedimento in esame non consente la libertà di scelta ai cittadini e per questo il suo gruppo ha presentato emendamenti che ripristinano le preferenze. Inoltre ritiene dannoso eliminare le pluricandidature, in quanto così si favoriscono le candidature del listino bloccato. In conclusione, ritiene che si tratti di un provvedimento liberticida che danneggia i piccoli partiti.

  Alan FERRARI (PD), intervenendo sul complesso degli emendamenti, illustra le ragioni per cui ha presentato un subemendamento all'emendamento del relatore 1.500 che modifica il numero dei collegi. Prima di tutto osserva che non è assolutamente sicuro che il modello di legge elettorale in esame consegni un esito incerto. La verità è che l'indebolimento del sistema maggioritario è dovuto alla bocciatura della riforma costituzionale con il referendum del 4 dicembre. Il sistema istituzionale attuale non è infatti in grado di valorizzare la vicinanza delle istituzioni ai cittadini. Il Partito democratico continua a credere fermamente in un sistema maggioritario, ma c'era la necessità di trovare un equilibrio che non mortificasse l'impianto maggioritario e nel contempo registrasse un'ampia condivisione. Il provvedimento in esame risponde a tale equilibrio con il correttivo maggioritario della soglia del 5 per cento e con la scelta dei collegi che ha voluto indicare con il suo subemendamento. Il suo subemendamento risponde infatti a due necessità. Una è la massima oggettività di definizione dei collegi, che trova una rispondenza nei collegi del Mattarellum per il Senato. Un'altra è quella di dare la massima voce ai cittadini nella loro scelta riducendo l'effetto sovrannumerario.

  Giulio MARCON (SI-SEL-POS), intervenendo sul complesso degli emendamenti, stigmatizza la fretta procedurale che ha portato inevitabilmente ad errori nella stesura dell'emendamento che riguarda i collegi. Nel merito del testo osserva che, accanto ad elementi positivi, come il sistema proporzionale, sussistono anche elementi decisamente negativi: prima di tutto la permanenza di eletti nominati e non scelti dai cittadini; poi la mancanza di un voto disgiunto, che avrebbe anch'esso aumentato la maggiore scelta del cittadino. Mancano inoltre elementi importanti presenti nel sistema tedesco, come l'accesso alla quota proporzionale per la lista che vince in tre collegi uninominali. Osserva come sia troppo elevato il numero di firme richiesto per la presentazione delle liste, lamenta la mancanza della sfiducia costruttiva e la presenza di collegi uninominali che sono sostanzialmente finti. Sottolinea che gli emendamenti del suo gruppo tendono a tornare all'ispirazione originaria del sistema tedesco e a rafforzare la parità di genere.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sul complesso degli emendamenti, ricorda prima di tutto l'affermazione fatta da Aldo Moro rispetto alle convergenze parallele tra forze distanti ma che trovano dei punti di convergenza. È questa la situazione attuale, apprezzata dal suo gruppo che ritiene che l'eguaglianza del voto stabilita dalla Costituzione sia un valore irrinunciabile. Osserva come il testo in esame crei un equilibrio tra sistema proporzionale e correttivo maggioritario fissato dalla soglia del 5 per cento. In questo modo è stabilito un equilibrio tra rappresentanza e governabilità. Conclude ribadendo che, se l'impianto rimane quello attuale, la posizione di Forza Italia sarà favorevole.

  Andrea GIORGIS (PD) osserva che in tutta la legislatura è stata sottolineata l'esigenza di ripristinare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, al fine di rafforzare la capacità di governo. A suo avviso, quest'esigenza permane immutata e va bilanciata con quella di assicurare la rappresentatività. È sempre presente, infatti, la necessità di costruire un impianto che favorisca la democrazia dell'alternanza. Pag. 7Ritiene quindi necessaria una riflessione su soluzioni adatte a temperare l'aspetto proporzionale del sistema proposto per garantire la governabilità. Inoltre rimarca che non si ricostruisce il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni se non si permette ai primi di scegliere davvero tra i candidati e neanche con l'aumento dell'estensione dei collegi, che non favorisce il rapporto di conoscenza tra cittadini ed eletti.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, chiede una breve sospensione della seduta, per poter completare l'esame degli emendamenti e dei subemendamenti.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 17.15, riprende alle 17.55.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che il deputato Zaratti ha sottoscritto le proposte emendative presentate dal deputato D'Attorre; la deputata Centemero ha sottoscritto i subemendamenti presentati all'emendamento del relatore 1.500 dai deputati Galgano e Locatelli; la deputata Fabbri ha sottoscritto tutti i subemendamenti presentati all'emendamento del relatore 1.500 dalla deputata Locatelli; il deputato Menorello ha sottoscritto tutti gli emendamenti e i subemendamenti presentati dal gruppo Civici e innovatori.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, invita al ritiro di tutte le proposte emendative, fatta eccezione per il subemendamento Ferrari 0.1.500.101, sul quale esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «Nella Tabella 1, alla voce circoscrizione Lazio 2, nella seconda colonna, sostituire le parole: Lazio n. 15 con le seguenti: Lazio n. 19» e per i submendamenti Famiglietti 0.1.500.98, Brunetta 0.1.500.12 e 0.1.500.13, sui quali esprime parere favorevole.
  Propone quindi l'accantonamento dei subemendamenti Toninelli 0.1.500.62, Mazziotti Di Celso 0.1.500.41, Galgano 0.1.500.182, 0.1.500.181, 0.1.500.179 e 0.1.500.178, Parisi 0.1.500.234 e 0.1.500.235, Cecconi 0.1.500.56, Mazziotti Di Celso 0.1.500.45, 0.1.500.44 e 0.1.500.43, Christian Iannuzzi 0.1.500.216, Marcon 0.1.500.85, Roberta Agostini 0.1.500.120, Di Staso 0.1.500.150, Gigli 0.1.500.6, D'Attorre 0.1.500.141, Marcon 0.1.500.82 e 01.500.81, Mucci 0.1.500.185, 0.1.500.183 e 0.1.500.143, Parisi 0.1.500.230, Di Staso 0.1.500.154, Misuraca 0.1.500.35, D'Attorre 0.1.500.121 e 0.1.500.122, Gigli 0.1.500.1, Galgano 0.1.500.172, Mucci 0.1.500.198, 0.1.500.188 e 0.1.500.186, Christian Iannuzzi 0.1.500.218, Catalano 0.1.500.201, 0.1.500.200 e 0.1.500.199, Galgano 0.1.500.174 e 0.1.500.175, Misuraca 0.1.500.36, Roberta Agostini 0.1.500.107 e 0.1.500.123, Di Staso 0.1.500.164 e 0.1.500.168, Marcon 0.1.500.87, Piccione 0.1.500.155 e 0.1.500.153, Locatelli 0.1.500.209 e 0.1.500.208, Mazziotti Di Celso 0.1.500.46, Marcon 0.1.500.88 e 0.1.500.89, degli identici subemendamenti Fabbri 0.1.500.145 e Locatelli 0.1.500.206, dei subemendamenti Roberta Agostini 0.1.500.108, degli identici subemendamenti Fabbri 0.1.500.149, Galgano 0.1.500.177, Locatelli 0.1.500.207 e Christian Iannuzzi 0.1.500.221, dei subemendamenti Fabbri 0.1.500.151, 0.1.500.148 e 0.1.500.147, Ferrari 0.1.500.99, Mazziotti Di Celso 0.1.500.48, Cecconi 0.1.500.72, Lauricella 0.1.500.184, La Russa 0.1.500.193, Lauricella 0.1.500.187, degli identici subemendamenti Cuperlo 0.1.500.144 e Nardi 0.1.500.176, dei subemendamenti Toninelli 0.1.500.70, Mazziotti Di Celso 0.1.500.49, Toninelli 0.1.500.64 e 0.1.500.65, Parisi 0.1.500.229, Mazziotti Di Celso 0.1.500.50, Lattuca 0.1.500.180, Marco Di Maio 0.1.500.173, Gigli 0.1.500.5, Christian Iannuzzi 0.1.500.222, D'Attorre 0.1.500.124, Marco Di Maio 0.1.500.97, Fabbri 0.1.500.158, Piccione 0.1.500.160 e 0.1.500.159, Melilli 0.1.500.169, Turco 0.1.500.204, Misuraca 0.1.500.39, Ferrari 0.1.500.100, Cecconi 0.1.500.69 e Pag. 80.1.500.57, Di Staso 0.1.500.152, Mazziotti Di Celso 0.1.500.52 e 0.1.500.51, Marcon 0.1.500.83, Gigli 0.1.500.7, Marcon 0.1.500.84, D'Attorre 0.1.500.142, Marcon 0.1.500.86, D'Attorre 0.1.500.139, Gigli 0.1.500.2, Mazziotti Di Celso 0.1.500.53, La Russa 0.1.500.190, Locatelli 0.1.500.212 e 0.1.500.213, Piccione 0.1.500.161, Di Staso 170 e 0.1.500.166, Fabbri 0.1.500.163, Locatelli 0.1.500.211 e 0.1.500.210, Fabbri 0.1.500.165, Piccione 0.1.500.167, Cecconi 0.1.500.63, Marcon 0.1.500.91, Mazziotti Di Celso 0.1.500.54, Toninelli 0.1.500.71 e 0.1.500.59, Cozzolino 0.1.500.58, Cecconi 0.1.500.66 e 0.1.500.67, Sisto 0.1.500.18, Mazziotti Di Celso 0.1.500.55, Cecconi 0.1.500.73, 0.1.500.75 e 0.1.500.76.
  Raccomanda, inoltre, l'approvazione del suo emendamento 1.500. Propone, in fine, di accantonare le rimanenti proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Il viceministro Filippo BUBBICO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che le proposte emendative: Marcon 1.103, D'Attorre 1.113, 1.114, 1.120, 1.122, 1.126, 1.127, 2.73 e 2.74, Roberta Agostini 1.116, 1.117, 1.118, D'Attorre 1.121 precedentemente ritirate, per errore, dal deputato D'Attorre, si intendono viceversa confermate.

  La seduta, sospesa alle 18.45, riprende alle 18.50.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Aiello 1.110, avverte che si intende vi abbia rinunciato.

  Stefano QUARANTA (MDP) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 1.111, volto a far riacquistare efficacia alle disposizioni di cui al cosiddetto «Mattarellum», che, a suo avviso, garantiva un sistema elettorale più coerente di quello proposto ora dalla maggioranza.

  La Commissione respinge l'emendamento Quaranta 1.111.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Artini 1.15, avverte che si intende vi abbia rinunciato. Prende altresì atto che gli emendamenti Toninelli 1.231, Misuraca 1.29 e 1.30, Brunetta 1.130 e 1.129, Toninelli 1.228 e Cecconi 1.229 vengono ritirati dai presentatori.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL), intervenendo sul subemendamento Alan Ferrari 0.1.500.101, osserva che esso interviene sulle circoscrizioni, al pari di emendamenti presentati dal Gruppo Movimento 5 Stelle, che sono stati accantonati. Ritiene, pertanto, che anche la proposta emendativa in discussione debba essere accantonata.

  Alfredo D'ATTORRE (MDP) invita il relatore a riconsiderare il parere espresso sul subemendamento Alan Ferrari 0.1.500.101, che, in assenza di un meccanismo di voto disgiunto alla tedesca, non è soddisfacente. Ricorda che l'essenza del sistema tedesco sta nel voto disgiunto, che permette all'elettore di votare sia per il candidato sia per il partito, bilanciando la rappresentanza politica nazionale dei partiti con la rappresentanza del territorio, per la quale serve che gli elettori possano scegliere il candidato sulla base della sua credibilità personale.

  Andrea CECCONI (M5S) ritira i subemendamenti a sua firma 0.1.500.73, 0.1.500.75 e 0.1.500.76.

  Massimo PARISI (SC-ALA CLP-MAIE) preannuncia il proprio voto contrario sul subemendamento Alan Ferrari 0.1.500.101, che, diminuendo il numero dei collegi uninominali a favore del proporzionale, a suo avviso riduce la possibilità per i cittadini di scegliere un proprio rappresentante. Ritiene che la riduzione dei collegi uninominali serva soltanto a ridurre, senza eliminarlo, il rischio che il Pag. 9vincitore del collegio non abbia poi il seggio assegnato.

  Antonio DISTASO (Misto-CR) esprime netta contrarietà in merito al subemendamento Alan Ferrari 0.1.500.101, con il quale ritiene si limiti la possibilità di scelta da parte dell'elettore.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) osserva che per il subemendamento in esame andrebbe seguita la stessa logica usata per l'emendamento del relatore 3.500 e che, quindi, sarebbe necessaria una riflessione sul nuovo disegno dei collegi e un rinvio dell'esame del subemendamento. Chiede, quindi, l'accantonamento del subemendamento Ferrari 0.1.500.101.

  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN) non concorda con il deputato Sisto e valuta positivamente la decisione di disegnare i collegi su un dato oggettivo. Non comprende invece l'aumento delle circoscrizioni da 27 a 29 con l'aumento di una circoscrizione per la Lombardia e una per il Veneto. Non ne comprende la logica tanto più se è vero che la richiesta viene da una forza politica come il Movimento 5 Stelle.

  Dore MISURACA (AP-CpE-NCD) invita ad evitare nel dibattito qualsiasi riferimento al sistema tedesco. Osserva che il subemendamento in esame si riferisce a un censimento del 1991. Considera più serio delegare un organo come il Ministero dell'Interno a disegnare i collegi. Non comprende la modifica delle circoscrizioni e ribadisce il suo favore all'introduzione del voto disgiunto, con la possibilità per l'elettore di votare il candidato del collegio uninominale.

  Roberta AGOSTINI (MDP) ritiene necessario un approfondimento del subemendamento in esame. Fa presente le sue perplessità in merito al censimento del 1991, mentre in molte zone si è avuto un complesso aumento demografico. Non comprende quindi la ragione per cui si aggiungono circoscrizioni alla Lombardia e al Veneto.

  Giulio MARCON (SI-SEL-POS) conferma le sue perplessità sull'inserire direttamente nel testo la composizione dei collegi, senza delegarla al Governo. Sono evidenti i limiti che derivano dal rifarsi a un censimento di 30 anni fa. Ritiene necessario accantonare quindi tutta la parte riferita ai collegi. Stigmatizza altresì l'improvvisazione che ha portato a modificare in un giorno il disegno dei collegi. Ribadisce come si tratti di una toppa per rimediare a un errore, ma con risultati anche peggiori. L'unica soluzione sarebbe, a suo avviso, l'introduzione del voto disgiunto. Annuncia il voto contrario sul suo gruppo sul subemendamento Ferrari 0.1.500.101.

  Tancredi TURCO (Misto-AL-TIpI) concorda con quanto affermato dal deputato Marcon e preannuncia il voto contrario della sua componente sul subemendamento Ferrari 0.1.500.101.

  Alessandro NACCARATO (PD) chiede al relatore una spiegazione sul motivo dell'aumento di una circoscrizione per il Veneto e la Lombardia mentre sono rimaste immutate le circoscrizioni di zone più popolose. Sembrerebbe una norma che favorisce gruppi politici radicati in quelle regioni come la Lega Nord.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, acconsente alla richiesta di accantonamento del subemendamento Ferrari 0.1.500.101.

  Alfredo D'ATTORRE (MDP) osserva che sono tante le regioni più popolose della Lombardia e del Veneto che non hanno viste aumentare le loro circoscrizioni. Condivide quanto detto dal deputato Naccarato sull'interesse della Lega all'aumento delle circoscrizioni di Lombardia e Veneto.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) fa presente che la Lega Nord non ha raggiunto un accordo con le altre forze politiche in merito al testo in esame e che la sua Pag. 10proposta era il ripristino del Mattarellum. Ribadisce, altresì, che l'unico interesse del suo gruppo è di andare presto al voto.

  La Commissione accantona il subemendamento Ferrari 0.1.500.101.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.45

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