CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 aprile 2017
805.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 146

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 19 aprile 2017.

Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.
C. 1142-1298-1432-2229-2264-2996-3391-3561-3584-3586-3596-3599-3630-3723-3730-3970-A.

  Il Comitato si è riunito dalle 10.10 alle 10.20 e dalle 20.20 alle 21.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 aprile 2017. — Presidenza della vicepresidente Daniela SBROLLINI, indi del presidente Mario MARAZZITI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Daniela SBROLLINI, presidente, comunica che il deputato Paolo Fontanelli entra a far parte della Commissione.

Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che la Commissione è convocata, in sede consultiva, per il parere alla V Commissione (Bilancio), sul Documento di economia e finanza 2017.Pag. 147
  Essendo il provvedimento calendarizzato per l'esame in Assemblea il 26 aprile, la Commissione dovrà esprimere il proprio parere entro la giornata di domani.
  Dà, quindi, la parola alla relatrice, deputata Paola Bragantini, per lo svolgimento della propria relazione.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatrice, ricorda che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, volto a tracciare, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di stabilità e crescita europeo, per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo, occupazione, riduzione del rapporto debito-PIL e per gli altri obiettivi programmatici prefigurati dal Governo per l'anno in corso e per il triennio successivo.
  Il DEF viene trasmesso alle Camere affinché si esprimano su tali obiettivi e sulle conseguenti strategie di politica economica contenute nel Documento. Dopo il passaggio parlamentare, il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma vanno inviati al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea entro il 30 aprile.
  La struttura del DEF è disciplinata dall'articolo 10 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009, come successivamente modificata), nel quale si dispone che il DEF si compone di tre sezioni e di una serie di allegati.
  Entrando nel merito del contenuto degli aspetti maggiormente attinenti alle materie di competenza della Commissione Affari sociali, evidenzia, in tema di sanità, la terza sezione del DEF (Programma nazionale di riforma) in cui sono esposte, in primo luogo, le principali misure adottate, partendo dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 che reca la definizione e l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, in attuazione del Patto per la Salute per il 2014-2016. Si richiama, poi, l'approvazione, avvenuta nel gennaio 2017, in sede di Conferenza Stato-Regioni, del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV), con l'obiettivo di ridurre o eliminare le conseguenze delle malattie infettive prevenibili da vaccino attraverso l'individuazione di strategie efficaci e omogenee sull'intero territorio nazionale, nonché la piena operatività del Piano nazionale della cronicità (PNC), avente la finalità di armonizzare a livello nazionale le attività di assistenza sanitaria e sociale di lunga durata con i servizi residenziali e territoriali.
  Ricorda, quindi, che nel mese di luglio 2016 è stata sancita l'intesa tra Governo e Regioni sul Patto per la Sanità digitale mentre, per quanto riguarda le attività per la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico (FSE), è stato istituito, presso il Ministero della salute, il Tavolo tecnico di monitoraggio e indirizzo del FSE. È stato poi emanato un decreto del Ministro della salute (7 dicembre 2016, n. 262), che costituisce il presupposto per la realizzazione dell'infrastruttura tecnologica per l'assegnazione del Codice unico nazionale dell'assistito (CUNA), grazie al quale sarà possibile ricostruire il percorso sanitario del cittadino nei diversi setting assistenziali del Servizio sanitario nazionale.
  Il documento pone, poi, in evidenza il tema della responsabilità professionale del personale sanitario, ricordando la recente pubblicazione della legge n. 24 del 2017. Il provvedimento, ben noto ai componenti della XII Commissione in ragione dell'impegno profuso in fase di esame, affronta e disciplina i temi della sicurezza delle cure e del rischio sanitario, della responsabilità dell'esercente della professione sanitaria e della struttura sanitaria pubblica o privata, le modalità e le caratteristiche dei procedimenti giudiziari aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, l'obbligo di assicurazione e l'istituzione del Fondo di garanzia per i soggetti danneggiati da responsabilità sanitaria.
  Nell'Appendice A alla Sezione III del DEF (Cronoprogramma del Governo), in tema di sanità, per quanto concerne l'attuazione del Patto per la salute 2014-2016, Pag. 148vengono richiamati, come già attuati, numerosi dei provvedimenti precedentemente citati, mentre viene considerato come da attuare entro il 2017 il nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria.
  Alcuni dati sulle previsioni di spesa sono esposti nella Sezione II (Analisi e tendenze della finanza pubblica) del DEF 2017. Preliminarmente, il documento segnala che per il 2016, nelle stime di contabilità nazionale, la spesa sanitaria corrente relativa alle istituzioni delle amministrazioni pubbliche è risultata di 112.542 milioni di euro, con un tasso di incremento dell'1,2 per cento rispetto al 2015.
  Con riferimento alle singole componenti, la spesa per i redditi da lavoro dipendente è pari a 34.907 milioni, in riduzione dello 0,5 per cento rispetto al 2015. In relazione a tale dato, il DEF richiama gli effetti positivi derivanti dagli strumenti di governance del settore sanitario introdotti dagli Accordi Stato-Regioni intervenuti in materia. La spesa per i consumi intermedi è pari a 31.586 milioni, in crescita rispetto al 2015 del 4,3 per cento. La dinamica complessiva dell'aggregato è essenzialmente determinata dal tasso di crescita della spesa per l'acquisto dei prodotti farmaceutici che registra un aumento di poco superiore all'8 per cento, per lo più imputabile alla spesa per farmaci innovativi, tra i quali quelli oncologici e quelli per la cura dell'epatite C. Al netto della componente farmaceutica, che rappresenta circa un terzo dell'aggregato complessivo, gli altri consumi intermedi registrano una crescita del 2,3 per cento. La spesa per le prestazioni sociali in natura corrispondenti a beni e servizi prodotti da produttori market è pari a 39.589 milioni, leggermente superiore a quello del 2015 (+0,3 per cento). Per le altre componenti di spesa, il livello registrato è pari a 6.460 milioni, con un incremento dello 0,6 per cento rispetto al 2015.
  Per gli anni successivi, viene chiarito che le previsioni effettuate sulla base della legislazione vigente e del quadro macroeconomico elaborato per il periodo di riferimento, scontano la manovra prevista dalla legge di bilancio 2017, pari a 63 milioni nel 2017, 998 milioni nel 2018 e a 2.998 milioni a decorrere dal 2019.
  Per il 2017 è prevista una spesa sanitaria per un importo pari a 114.138 milioni, con un tasso di crescita dello 1,4 per cento. Nel dettaglio, si prevede, per i redditi da lavoro dipendente, un livello di spesa pari a 35.439 milioni, per i consumi intermedi un livello di spesa pari a 32.543 milioni, per le prestazioni sociali in natura corrispondenti a beni e servizi prodotti da produttori market, un livello di spesa pari a 39.722 milioni.
  Per quanto attiene alle singole componenti costituenti l'aggregato, per l'assistenza farmaceutica convenzionata è prevista una spesa di 8.044 milioni, per l'assistenza medico-generica una spesa di 6.798 milioni, per le altre prestazioni (ospedaliere, specialistiche, riabilitative, integrative ed altra assistenza) una spesa di 24.930 milioni. Infine, per le altre componenti di spesa è previsto un livello di spesa pari a 6.473 milioni.
  Fa presente che nel triennio 2018-2020 è previsto che la spesa sanitaria cresca ad un tasso medio annuo dell'1,3 per cento, mentre nello stesso arco temporale il PIL nominale cresce in media del 2,9 per cento. Il rapporto tra spesa sanitaria e PIL decresce e si attesta, alla fine dell'arco temporale considerato, ad un livello pari al 6,4 per cento.
  Per quanto riguarda il capitolo delle politiche sociali, rileva che la Sezione III (Programma nazionale di riforma) del DEF enumera, tra le azioni strategiche del PNR 2017, il Piano per il contrasto alla povertà e le Misure di sostegno alla famiglia.
  Si sottolinea, poi, che l'azione di contrasto alla povertà è stata delineata dalla legge 15 marzo 2017, n. 33, di delega per il contrasto della povertà, che autorizza il Governo a: definire nel dettaglio l'accesso e le modalità di erogazione del Reddito di inclusione (REI), la misura nazionale di contrasto alla povertà basata su un sostegno economico condizionato all'attivazione Pag. 149di percorsi verso l'autonomia lavorativa, con un progressivo ampliamento della platea di beneficiari (stimata nel 2017 in oltre 400 mila nuclei familiari, per un totale di 1 milione e 770 mila persone); riordinare le prestazioni assistenziali finalizzate al contrasto della povertà (Carta acquisti ordinaria per minori e l'assegno di disoccupazione ASDI); rafforzare e coordinare gli interventi in materia di servizi sociali, a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo, finalizzato a garantire maggiore omogeneità territoriale nell'erogazione delle prestazioni.
  Le risorse stanziate ammontano complessivamente a circa 1,18 miliardi per il 2017 e 1,704 per il 2018. Il PNR (e il correlato Cronoprogramma) fissa a maggio 2017 il termine per l'attuazione delle deleghe.
  Per quanto riguarda le misure di sostegno alla famiglia, l'azione prevista intende proseguire la politica di sostegno inaugurata con l'assegno di natalità (cosiddetto bonus bebé) e proseguita con il premio alla nascita e il buono nido, introducendo una premialità progressiva rispetto al numero dei figli. Finalità dell'azione è di sostenere, entro il 2017, il potere d'acquisto delle famiglie e, al contempo, concorrere a contrastare la prolungata tendenza al calo demografico.
  Inoltre, il cronoprogramma prevede, entro il 2017, l'approvazione di una delega al Governo per la riunificazione e il coordinamento delle disposizioni in materia di sostegno alla famiglia.
  Ricorda che la legge di bilancio 2017 ha istituito, all'articolo 1, comma 353, a decorrere dal 1o gennaio 2017, un premio alla nascita o all'adozione di minore, pari ad 800 euro. È stato poi introdotta, con riferimento ai nati a decorrere dal 1o gennaio 2016 (articolo 1, comma 355), l'erogazione di un buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici o privati. Il beneficio è anche utilizzabile per il sostegno, presso la propria abitazione, dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche. Il buono è pari a 1.000 euro su base annua, corrisposti in 11 mensilità dall'INPS al genitore che ne faccia richiesta presentando documentazione idonea. La legge di bilancio per il 2017 contiene anche disposizioni dirette a facilitare la conciliazione tra vita e lavoro; tra queste, l'articolo 1, commi 356 e 357, ha prorogato per il biennio 2017-2018 la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting oppure un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi. Infine, l'articolo 1, comma 354, ha prorogato (con uno stanziamento di 20 milioni per il 2017 e 41,2 milioni per il 2018) il congedo obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti (istituito dall'articolo 4, comma 24, lettera a), della legge n. 92 del 2012) anche per le nascite e le adozioni/affidamenti avvenute nell'anno solare 2017.
  Inoltre, per il sostegno delle fasce più deboli, la Sezione III (Programma nazionale di riforma) sottolinea che con la legge di bilancio per il 2017 sono stati stanziati 50 milioni per il Fondo dedicato alla non autosufficienza, che dal 2016 era stato dotato strutturalmente di 400 milioni e 600 milioni per le politiche per la famiglia.
  Il Cronoprogramma per le riforme richiama, poi, l'approvazione della legge di delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale (legge 6 giugno 2016, n. 106) e l'attuazione della prima delega relativa all'istituzione e disciplina del servizio civile universale (decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40). Il documento sottolinea, inoltre, che i 900 milioni stanziati finanzieranno: gli interventi di semplificazione e riordino della normativa; la revisione delle disposizioni in materia di volontariato e promozione sociale; le facilitazioni normative e fiscali per favorire l'impresa; il servizio civile universale; la fiscalità e il sostegno economico. Il Cronoprogramma 2017 pone al giugno 2017 il termine per l'attuazione delle restanti deleghe previste dalla legge Pag. 150n. 106 del 2016: revisione del titolo II, Libro I, del Codice civile in materia di associazioni e fondazioni; revisione della disciplina in materia di impresa sociale; riordino e revisione della disciplina speciale e delle altre disposizioni vigenti, relative agli enti del Terzo settore (Codice Terzo settore).
  In conclusione, ricorda che nell'Allegato 2 al DEF, contenente la Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate, viene ricordata l'iniziativa denominata Obiettivi di servizio (ODS) dalla quale, nel 2012, è originato il Programma nazionale dei servizi di cura per l'infanzia e gli anziani (PNSCIA), che ha destinato 627,6 milioni di euro per il sostegno a questi servizi in Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. Nell'ambito dei servizi di cura, sia le risorse della delibera CIPE 79/2012 sia le risorse del PNSCIA hanno consentito non solo investimenti in strutture e attrezzature, ma anche interventi per il sostegno alla gestione.

  Donata LENZI (PD) auspica che l'esame, in sede consultiva, del DEF, possa costituire una valida occasione per una discussione di carattere ampio, incentrata sugli aspetti maggiormente attinenti alle materie di competenza della Commissione Affari sociali. Al riguardo, solleva il tema della rinuncia, da parte delle regioni, ai trasferimenti del Fondo sociale, sancita attraverso accordi raggiunti in sede di Conferenza Stato-regioni. Osserva, quindi, che occorrerebbe valutare complessivamente il finanziamento dei bilanci delle regioni attraverso i trasferimenti dei Fondi statali (Fondo sociale, Fondo per le non autosufficienze, Fondo sanitario nazionale).
  Solleva, quindi, il problema del blocco delle assunzioni presso il Servizio sanitario nazionale, che ha determinato il progressivo svuotamento di personale nell'erogazione dei servizi essenziali.
  Ritiene necessaria, pertanto, la rimozione dei limiti che risultano irragionevoli, considerata l'attuale dotazione di personale.

  Mario MARAZZITI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 19 aprile 2017. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante approvazione dello statuto della Fondazione Italia sociale.
Atto n. 403.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 6 aprile 2017.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che nella seduta del 12 aprile si sono concluse le audizioni informali, iniziate l'11 aprile.
  Comunica che il Comitato per la legislazione ha espresso, in data odierna, il proprio parere. Dà, quindi, la parola al relatore, deputato Patriarca, per illustrazione della proposta di parere che ha predisposto.

  Edoardo PATRIARCA (PD), relatore, illustra la proposta di parere favorevole, con condizioni ed osservazioni, da lui formulata, anche alla luce di quanto è emerso dalle audizioni svolte (vedi allegato).

  Giulia GRILLO (M5S) ribadisce la richiesta, già avanzata dal suo gruppo nel corso di una precedente seduta, di ottenere dal Governo la disponibilità ad accordare alla Commissione un breve slittamento Pag. 151del termine per l'espressione del parere. Fa presente che tale richiesta è motivata dall'esigenza di valutare compiutamente la proposta di parere del relatore, nonché il parere espresso nella giornata odierna dal Comitato per la legislazione, anche al fine dell'eventuale presentazione di una proposta alternativa di parere.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA, ricordando che il termine per l'espressione del parere scade il 20 aprile 2017, sulla base di quanto previsto dalla legge, ritiene che la richiesta appena avanzata possa essere accolta, purché la Commissione esprima il parere di competenza entro il 26 aprile 2017.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), apprezzando la disponibilità dimostrata dal Governo nonché il lavoro svolto dal relatore, che ha presentato una proposta di parere articolata, con diverse condizioni dal carattere molto puntuale, chiede al relatore se vi sia la possibilità di trasformare in condizioni le osservazioni contenute nella predetta proposta.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA, facendo riferimento alla condizione di cui al numero 7 della proposta di parere, esprime perplessità sia in merito alla previsione di un numero massimo di componenti del Collegio dei Partecipanti sia per quanto riguarda la ripartizione tra Partecipanti non profit e Partecipanti for profit in misura pari al 50 per cento per ciascuna delle due categorie di enti. Fa presente che tali previsioni contrastano con la ratio stessa della Fondazione Italia sociale.

  Paolo BENI (PD) rileva che, se effettivamente si considerano partecipanti allo stesso modo coloro che contribuiscono in misura minima o massima, non ha senso porre tetti al numero dei componenti del Collegio dei Partecipanti. A suo avviso, l'importante è non frustrare la posizione di coloro che partecipano alla Fondazione con minori risorse.

  Giulia GRILLO (M5S), con riferimento alla suddetta condizione, osserva che il relatore ha compiuto lo sforzo di stabilire dei requisiti per la nomina dei partecipanti, pur non essendo chiaro cosa si intenda nella parte in cui si fa riferimento alla necessità di fissare modalità di partecipazione diverse per i Partecipanti non profit. Rileva che sarebbe necessario, come è stato osservato anche dal Comitato per la legislazione, prevedere direttamente nello statuto i requisiti di ammissione di nuovi Partecipanti anziché rinviare ad un regolamento che sarà deliberato dal Comitato di gestione e approvato dal Ministero vigilante, senza nessun coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti.
  Esprimendo, inoltre, alcuni dubbi sulla formulazione delle condizioni di cui ai numeri 5 e 10 della proposta di parere, si riserva di valutare quest'ultima in maniera più approfondita.

  Mario MARAZZITI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

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