CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 dicembre 2016
737.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 299

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 6 dicembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 13.50.

D.L. 189/2016: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016.
C. 4158 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Adriana GALGANO (CI), relatrice, illustra i contenuti del disegno di legge di conversione in titolo recante interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nel 2016. In particolare, l'ambito di applicazione del provvedimento è definito nell'articolo 1, che lo individua nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati Pag. 300dagli eventi sismici del 24 agosto 2016, ricompresi nei comuni indicati nell'allegato 1. Nel corso dell'esame al Senato il decreto è stato integrato al fine di ampliare l'ambito di applicazione ai comuni, indicati nel nuovo allegato 2, interessati dagli eventi sismici che nel mese di ottobre 2016 hanno colpito le medesime regioni. Va inoltre specificato che l'ambito di applicazione del decreto include anche altri comuni in cui si siano verificati danni causati dagli eventi sismici diversi da quelli indicati negli allegati, qualora venga dimostrato il nesso di causalità diretto tra i danni e gli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, comprovato da apposita perizia. Con l'articolo 1 viene, altresì, fissato al 31 dicembre 2018 il termine della gestione straordinaria disciplinata dal decreto-legge e individuati gli organi deputati alla medesima gestione (Commissario straordinario, vice-commissari, cabina di coordinamento della ricostruzione, nonché comitati istituzionali in ognuna delle regioni colpite).
  L'articolo 2 disciplina le funzioni del commissario straordinario e dei vice commissari. L'articolo 3 prevede l'istituzione, in ognuna delle regioni colpite dagli eventi sismici, di «uffici speciali per la ricostruzione», presso i quali è costituito uno sportello unico per le attività produttive (SUAP) unitario per tutti i comuni coinvolti. L'articolo 4 prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per l'anno 2016, per l'attuazione degli interventi di immediata necessità previsti dal decreto-legge in esame. L'articolo 4-bis, inserito al Senato, disciplina la procedura per l'individuazione delle aree da destinare all'insediamento di container, nonché per la stipula dei contratti per la fornitura, il noleggio e la disponibilità dei container medesimi. L'articolo 5 elenca i criteri che, una volta definiti dal commissario, devono essere applicati al processo di ricostruzione, nonché per il monitoraggio sull'utilizzo delle risorse. L'articolo 6 disciplina le tipologie di danni agli edifici e, per ognuna di queste, gli interventi di ricostruzione e recupero ammessi a contributo. L'articolo 7 individua le finalità dei contributi per la riparazione o la ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti dagli eventi sismici. L'articolo 8 prevede una procedura specifica, anche in deroga alla normativa vigente, per l'avvio di interventi di immediata riparazione, a favore degli edifici che hanno riportato danni lievi, al fine di favorire il rientro nelle unità immobiliari e il ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro. L'articolo 9 disciplina la concessione di contributi ai privati residenti nei comuni interessati dagli eventi sismici per i beni mobili danneggiati. L'articolo 10 esclude le unità immobiliari fatiscenti ovvero inagibili, non utilizzabili a fini residenziali o produttivi nei Comuni interessati dagli eventi sismici, dalla possibilità di accedere ai contributi per la ricostruzione. L'articolo 11 disciplina l'attuazione degli interventi di ricostruzione o ripristino dei centri storici e dei centri e nuclei urbani e rurali. L'articolo 12 disciplina la procedura per la concessione e per l'erogazione dei contributi, mentre l'articolo 13 demanda a successivi provvedimenti commissariali la definizione delle istanze per il riconoscimento dei contributi per interventi riguardanti immobili, già danneggiati a seguito degli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il 6 aprile 2009. L'articolo 14 disciplina la procedura per la programmazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi per la ricostruzione, la riparazione e il ripristino degli edifici pubblici, nonché sui beni del patrimonio culturale. L'articolo 14-bis, introdotto dal Senato, stabilisce che le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria effettuino sui presìdi ospedalieri, nei territori interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, verifiche di tenuta sismica e stime del fabbisogno finanziario necessario al miglioramento sismico delle strutture, demandando ad una ordinanza di protezione civile l'adozione dei necessari interventi. L'articolo 15 individua i soggetti attuatori per gli interventi di riparazione, ripristino Pag. 301con miglioramento sismico, nonché ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali. L'articolo 15-bis, introdotto dal Senato disciplina le procedure per l'affidamento e l'attuazione di interventi urgenti sul patrimonio culturale e di ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato in conseguenza degli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. L'articolo 15-ter, introdotto nel corso dell'esame al Senato attribuisce ad Anas Spa, in qualità di soggetto attuatore della protezione civile, il compito di provvedere agli interventi di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali di interesse nazionale, danneggiate dagli eventi sismici. L'articolo 16 prevede l'istituzione della conferenza permanente, con funzioni di direzione, coordinamento e decisione in ordine agli interventi di ricostruzione, e di una commissione paritetica per ciascuna regione interessata dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e da quelli successivi, con funzioni consultive in relazione alla progettazione dei predetti interventi. L'articolo 17 disciplina l'estensione della fruizione del cosiddetto Art-Bonus, mentre l'articolo 17-bis, inserito nel corso dell'esame al Senato, inserisce una nuova fattispecie di erogazione liberale deducibile dall'IRES: le erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato e dei comuni, per contributi volontari versati in seguito ad eventi sismici o calamitosi che hanno colpito l'ente in favore del quale si effettua il versamento. L'articolo 18 prevede che i soggetti attuatori, per la realizzazione degli interventi pubblici relativi alle opere pubbliche ed ai beni culturali di propria competenza, si avvalgano di una centrale unica di committenza, che è individuata nell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa Spa. L'articolo 18-bis, inserito nel corso dell'esame al Senato, detta disposizioni volte a consentire la regolare prosecuzione delle attività didattiche e amministrative nell'anno scolastico 2016/2017.
  Con specifico riferimento alle disposizioni che interessano in modo più diretto le competenze della X Commissione, vi sono quelle che riguardano il sistema produttivo e le misure per lo sviluppo economico dei territori colpiti.
  Al riguardo, l'articolo 19 interviene a favore delle micro, piccole e medie imprese, comprese quelle del settore agroalimentare, ubicate nei territori dei comuni interessati dagli eventi sismici, che hanno subito danni in conseguenza di tali eventi, stabilendo per esse priorità e gratuità nell'accesso al Fondo di garanzia per le PMI per un periodo di tre anni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame. L'intervento è concesso per un importo massimo garantito per singola impresa di 2 milioni 500 mila euro. Per gli interventi di garanzia diretta la percentuale massima di copertura è pari all'80 per cento dell'ammontare di ciascuna operazione di finanziamento. Per gli interventi di controgaranzia la percentuale massima di copertura è pari al 90 per cento dell'importo garantito dal confidi o da altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino la percentuale massima di copertura dell'80 per cento. L'articolo richiama, infine, il rispetto della normativa europea e nazionale in materia di aiuti di Stato.
  L'articolo 20 prevede agevolazioni a favore delle imprese danneggiate ubicate nei territori interessati dagli eventi sismici, incluse le imprese agricole. A tal fine, una quota di risorse, pari a complessivi 35 milioni di euro, è trasferita dal Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate alle contabilità speciali dei Presidenti delle regioni interessate, in qualità di vice commissari, per la concessione di agevolazioni, nella forma del contributo in conto interessi, alle imprese, con sede o unità locali ubicate nei territori interessati dagli eventi sismici come individuati nell'articolo 1, che hanno subito danni. Sono comprese tra i beneficiari anche le imprese agricole la cui sede principale non è ubicata nei territori dei comuni di cui agli allegati 1 e 2, ma i cui fondi siano situati in tali territori. Si consente inoltre l'utilizzo delle suddette risorse, al fine di sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo Pag. 302dell'area colpita dagli eventi sismici, anche per agevolazioni nella forma di contributo in conto capitale alle imprese che realizzino, ovvero abbiano realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nei territori dei Comuni individuati dall'articolo 1. I criteri, anche di riparto, e le modalità di concessione delle agevolazioni dei contributi in conto interessi sono disciplinati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, su proposta delle regioni interessate. Con lo stesso decreto è fissato l'ammontare delle disponibilità, i criteri e le condizioni per la concessione dei contributi in conto capitale, tenuto conto delle effettive disponibilità in relazione all'onere per i contributi in conto interesse. La concessione di contributi in conto capitale sembra dunque assumere un carattere residuale, in quanto dipendente dalle effettive disponibilità in relazione all'onere per i contributi in conto interesse. Si dispone infine che quanto previsto dall'articolo si applica nel rispetto della normativa europea e nazionale in materia di aiuti di Stato.
  L'articolo 21 reca una serie di disposizioni per il sostegno e lo sviluppo delle aziende agricole, agroalimentari e zootecniche, tra l'altro, al fine di autorizzare la spesa di 10 milioni di euro per il 2016 per il finanziamento di misure di sostegno rivolte ai produttori di latte e di prodotti lattiero-caseari interessati alla stipula di accordi misti volontari, nonché a prevedere contributi per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina e dei settori ovicaprino e suinicolo.
  L'articolo 22 attribuisce al commissario straordinario il compito di predisporre un programma per la promozione e il rilancio del turismo nei territori colpiti dagli eventi sismici. Tale programma è predisposto, sentite le regioni interessate, in accordo con ENIT-Agenzia nazionale del turismo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Per la realizzazione del programma si dispone lo stanziamento di una somma, individuata nel limite massimo di 2 milioni di euro per l'anno 2017, a valere sulle risorse disponibili a legislazione vigente sul bilancio di ENIT-Agenzia nazionale del turismo.
  L'articolo 23 contiene una serie di misure per assicurare la ripresa e lo sviluppo delle attività economiche in condizioni di sicurezza per i lavoratori nei territori dei comuni colpiti dagli eventi sismici.
  L'articolo 24 dispone interventi a favore delle micro, piccole e medie imprese nelle zone colpite dagli eventi sismici, sotto forma di finanziamenti agevolati a tasso zero a copertura del cento per cento degli investimenti fino a 30 mila euro per il ripristino ed il riavvio di attività economiche e per sostenere la nascita e la realizzazione di nuove imprese e nuovi investimenti. In particolare, il comma 1 concede a micro, piccole e medie imprese, presenti nei territori dei Comuni di cui all'articolo 1, danneggiate dagli eventi sismici, finanziamenti agevolati a tasso zero a copertura del cento per cento degli investimenti. I finanziamenti devono essere rimborsati in 10 anni con un periodo di 3 anni di preammortamento. Il comma finalizza l'intervento al ripristino ed al riavvio delle attività economiche già presenti nei territori dei Comuni interessati dal sisma di cui all'articolo 1 del provvedimento in esame. Il comma 2 concede inoltre a micro, piccole e medie imprese finanziamenti agevolati, a tasso zero, a copertura del cento per cento degli investimenti fino a 600 mila euro, finalizzati a sostenere la nascita e la realizzazione di nuove imprese e nuovi investimenti nei territori dei Comuni interessati dagli eventi sismici di cui all'articolo 1, nei settori della trasformazione di prodotti agricoli, dell'artigianato, dell'industria, dei servizi alle persone, del commercio e del turismo. Il rimborso dei finanziamenti è previsto in 8 anni con un periodo di 3 anni di preammortamento. Ai sensi del comma 3, i finanziamenti di cui al comma 1 e al comma 2 sono concessi per l'anno 2016, nel limite massimo di spesa di 10 milioni di euro, utilizzando a tal fine le risorse Pag. 303disponibili sulla contabilità speciale del Fondo per la crescita sostenibile, di cui al decreto-legge n. 83/2012.
  L'articolo 25 dispone l'applicazione del regime di aiuto per le aree industriali in crisi ai territori dei Comuni interessati dagli eventi sismici, al fine di sostenere nuovi investimenti produttivi e percorsi di sviluppo economico sostenibile. Al fine di consentire l'applicazione della misura, il Ministro dello sviluppo economico, con propri decreti, provvede a riconoscere i Comuni di cui agli allegati 1 e 2, quale area in cui si applicano le disposizioni di cui all'articolo 27 del decreto-legge n. 83/2012, che demanda a decreti del MiSE le modalità di individuazione delle situazioni di crisi industriale complessa e delle situazioni di crisi industriale non complessa.
  Il decreto reca poi una serie di specifiche misure per la tutela dell'ambiente. L'articolo 26 esclude, per l'esercizio finanziario 2016, l'Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e l'Ente parco nazionale dei Monti Sibillini da alcuni vincoli di spesa previsti dalla legislazione vigente. L'articolo 27 disciplina l'approvazione di un programma delle infrastrutture ambientali da ripristinare e realizzare nei comuni ricompresi negli allegati 1 e 2 al decreto-legge in esame. L'articolo 28 reca un'articolata serie di disposizioni in materia di trattamento e trasporto del materiale derivante dal crollo parziale o totale degli edifici. L'articolo 28-bis, introdotto dal Senato, reca misure per incentivare il recupero dei rifiuti non pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione svolte a seguito degli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. L'articolo 29 stabilisce, fino al 31 dicembre 2018, la non applicazione delle disposizioni vigenti in materia di gestione delle terre e rocce da scavo, in relazione alla finalità indicata di garantire l'attività di ricostruzione privata e pubblica. Con riferimento alle misure in materia di legalità e trasparenza, l'articolo 30 istituisce una Struttura di missione nell'ambito del Ministero dell'interno, preposta al coordinamento delle attività volte alla prevenzione ed al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori di ricostruzione. L'articolo 31 contiene una serie di disposizioni in merito alla ricostruzione privata. L'articolo 32 attribuisce al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) una serie di compiti di alta sorveglianza e garanzia della correttezza e trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione degli interventi di ricostruzione pubblica. L'articolo 33 prevede che i provvedimenti di natura regolatoria ed organizzativa (non già gestionale) adottati dal commissario straordinario siano sottoposti al controllo preventivo della Corte dei conti. L'articolo 34 prevede che gli incarichi di progettazione e di direzione dei lavori di ricostruzione possano essere conferiti dai privati esclusivamente a professionisti iscritti in un apposito elenco speciale, in cui possono essere iscritti solo i professionisti in regola con il DURC e in possesso di ulteriori requisiti che saranno individuati dallo stesso commissario straordinario.
  L'articolo 35 definisce gli obblighi, inerenti alla tutela dei lavoratori ed alla contribuzione previdenziale, al cui rispetto è subordinato il riconoscimento dei contributi e delle agevolazioni. L'articolo 36 reca disposizioni in materia di trasparenza e di pubblicità degli atti, prevedendo la pubblicazione di una serie di atti del Commissario straordinario sul relativo sito istituzionale. L'articolo 36-bis, inserito dal Senato, prevede che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche tramite l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), provveda alle attività informative riguardanti le misure di sostegno di cui al presente decreto. L'articolo 36-ter, inserito dal Senato, vieta fino al 31 dicembre 2017, nei comuni colpiti dagli eventi simici, l'installazione di slot machine, videolottery e di altri apparecchi e congegni per il gioco lecito con e senza vincite in denaro. L'articolo 37 autorizza un differimento dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni coinvolte nella gestione di eventi calamitosi per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza. L'articolo 38 detta disposizioni in materia Pag. 304di rimborsi (ai datori di lavoro) per l'impiego di volontariato della protezione civile. L'articolo 39 reca uno stanziamento massimo pari a 6 milioni di euro, per il 2016, finalizzato a garantire la continuità nella gestione del rischio meteo-idrologico ed idraulico nelle aree di accoglienza e negli insediamenti provvisori. Con le medesime finalità, ulteriori disposizioni sono dettate per il completamento del piano radar nazionale. L'articolo 40 dispone il riutilizzo delle risorse residue ricevute dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea per le esigenze connesse con gli eventi sismici di cui all'articolo 1, al fine di consentire la realizzazione di attività di previsione e prevenzione non strutturale dei rischi e di pianificazione e preparazione alla gestione dell'emergenza. L'articolo 41 consente la cessione a titolo definitivo agli enti territoriali di beni mobili di proprietà delle Amministrazioni statali che siano stati già assegnati a regioni o ad enti locali e siano stati impiegati per la realizzazione di interventi connessi con gli eventi sismici di cui all'articolo 1 del decreto in esame. L'articolo 42 stabilisce disposizioni per il coordinamento con le attività e gli interventi attivati nella fase di prima emergenza. L'articolo 43 demanda a provvedimenti commissariali la definizione dei criteri per l'assegnazione degli alloggi e consente che la durata dei contratti di locazione possa essere concordata tra le parti anche per periodi inferiori a quelli stabiliti dalla normativa vigente.
  Specifiche disposizioni del decreto-legge in esame riguardano gli enti territoriali. Si tratta di disposizioni recate dall'articolo 44, e prevedono la sospensione del pagamento delle rate dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti; l'esclusione dal pareggio di bilancio, per l'anno 2016; la sospensione per 6 mesi di tutti i termini relativi ad adempimenti finanziari previsti dal TUEL, a carico dei comuni colpiti dal sisma; la sospensione per il periodo 2017-2021 del versamento delle quote capitali dei piani di ammortamento per il rimborso delle anticipazioni della liquidità delle regioni.
  Misure di sostegno al reddito dei lavoratori sono previste nell'articolo 45.
  Per quanto riguarda le misure in materia fiscale, l'articolo 46 reca la disciplina per le imprese insediate nel territorio colpito dal sisma in caso di perdite relative all'esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2016, mentre l'articolo 47 dispone l'esclusione dalla base imponibile, ai fini IRPEF, IRES e IRAP, dei contributi, indennizzi e risarcimenti connessi agli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati nell'articolo 1, di qualsiasi natura e indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione, a favore dei soggetti (persone fisiche e giuridiche) che hanno sede o unità locali nei territori interessati dal sisma. L'articolo 48 prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dei termini per una serie di adempimenti a favore dei soggetti, persone fisiche e imprese, localizzate nei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto e dal sisma del 26 e del 30 ottobre 2016. L'articolo 49 reca disposizioni relative alla sospensione dei processi civili, penali e amministrativi, al rinvio delle udienze e alla sospensione di termini sostanziali e processuali con riguardo ai Comuni colpiti dagli eventi sismici. Il decreto-legge prevede ulteriori disposizioni sul personale. L'articolo 50 riconosce piena autonomia amministrativa, finanziaria e contabile al commissario straordinario e disciplina l'utilizzo e il compenso di personale da esso impiegato.
  L'articolo 50-bis, prevede l'assunzione di personale a tempo determinato in deroga a limitazioni normative vigenti, da parte dei Comuni interessati dagli eventi sismici (susseguitisi dal 24 ottobre 2016) e del Dipartimento della protezione civile. Si prevede, inoltre, l'eventuale proroga di rapporti di lavoro a tempo determinato già in essere. L'articolo 51 dispone l'incremento del Fondo di amministrazione del personale non direttivo e non dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per 2,6 milioni di euro per l'anno 2016, nonché destina 50 milioni complessivi nel biennio 2016-2017 per ripristinare il parco mezzi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per garantire il trasporto delle macerie del Pag. 305terremoto che ha colpito il Centro Italia. L'articolo 51-bis consente agli elettori che, a causa dei recenti eventi sismici, siano alloggiati in comuni diversi da quelli di residenza, di votare per il referendum costituzionale, fissato per il 4 dicembre 2016, nel comune dove si trovano, previa domanda – da presentare entro il quinto giorno antecedente la votazione – al sindaco del comune di dimora.
  L'articolo 52, infine, reca l'indicazione degli oneri del provvedimento e la relativa copertura finanziaria.
  Osserva infine che sarebbero particolarmente necessari ulteriori interventi – rispetto a quelli già previsti dall'articolo 22 – in favore delle attività turistiche nei territori colpiti dal sisma. Si riferisce soprattutto a campagne di promozione sui principali mezzi di comunicazione in grado di sensibilizzare i turisti a recarsi in località non direttamente colpite, quali ad esempio Assisi, durante le festività natalizie.

  Davide CRIPPA (M5S), nella consapevolezza della difficoltà di modificare il testo in esame a seguito della situazione determinatasi con l'esito della votazione referendaria, ritiene opportuno segnalare la necessità di sostenere le attività imprenditoriali e commerciali che pur non avendo subito direttamente danni strutturali, si trovano in una situazione di totale assenza di domanda con conseguenti mancati introiti. Segnala altresì che sono stati chiamati tecnici per svolgere a titolo volontario l'attività di certificazione Aedes (Agibilità e danno nell'emergenza sismica). Al riguardo ritiene che si dovrebbe valutare almeno la possibilità di un rimborso spese per attività di natura volontaristica parametrato sulla media dei redditi di riferimento.
  Segnala infine che personale della protezione civile, fuori dell'orario di lavoro, svolgerebbe corsi a pagamento per abilitazione alla certificazione Aedes, giudicando assolutamente inopportuno questo comportamento. Si riserva quindi di far pervenire alla relatrice contributi sulla proposta di parere.

  Gianluca BENAMATI (PD), in merito agli interventi a favore di imprese e attività commerciali sollecitati dal collega Crippa, osserva che in analoghi provvedimenti del passato sono state sospese rate di mutuo e pagamenti da parte dei soggetti titolari di attività colpite dagli eventi sismici.

  Catia POLIDORI (FI-PdL) sollecita interventi a favore dei sindaci che si trovano a gestire situazioni di straordinaria difficoltà. In particolare, riterrebbe opportuno aumentare le indennità dei sindaci dei piccoli comuni.

  Adriana GALGANO (CI), relatrice, ribadisce che nel decreto-legge in esame sono previste misure di sospensione di pagamenti a favore dei comuni e dei soggetti commerciali, agricoli e imprenditoriali colpiti dagli eventi sismici.

  Davide CRIPPA (M5S), nel ritenere insufficienti semplici misure di sospensione dei pagamenti, sollecita interventi più incisivi a favore delle categorie colpite.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, in merito alla questione sollevata dalla relatrice Galgano sulla promozione delle attività turistiche nelle quattro regioni colpite dal sisma, propone di chiamare in audizione nelle prossime settimane il Commissario straordinario Vasco Errani.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 6 dicembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Pag. 306

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: Verso una politica commerciale solida per l'UE nell'interesse della crescita e dell'occupazione.
(COM(2016) 690 final e Allegato).

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1036 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell'Unione europea e il regolamento (UE) 2016/1037 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri dell'Unione europea.
(COM(2016) 721 final).

(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ludovico VICO (PD), relatore, illustra i contenuti dei provvedimenti in titolo – una comunicazione e una proposta di regolamento – in materia di strumenti di difesa nei confronti di pratiche commerciali sleali praticate da Paesi non appartenenti all'Unione europea.
  Si tratta di una materia particolarmente delicata, sulla quale sia la X Commissione che l'Assemblea della Camera si sono già pronunciate. Segnalo, in particolare, che lo scorso mese di novembre ho presentato, insieme ad altri colleghi, la risoluzione n. 7-01146 che impegna il Governo ad assumere, nel prosieguo dei negoziati in ambito europeo, una posizione netta e inequivoca per evitare il rischio di pervenire a decisioni che possano comportare gravi pregiudizi per la competitività dell'industria europea, in particolare del comparto siderurgico, evitando accelerazioni nella procedura per la concessione alla Cina dello status di economia di mercato, nonché per rafforzare l'efficacia delle misure di difesa commerciale, rinunciando in via definitiva alla regola del dazio inferiore.
  L'urgenza dell'intervento della Commissione europea deriva dal rischio di un'imminente decadenza di alcune disposizioni del Protocollo di adesione della Cina al WTO relative ai criteri per la determinazione del dumping per le economie non di mercato sospette di fare uso di strumenti commerciali sleali. In particolare, nelle more del riconoscimento, che allo stato appare assai controverso, della Cina come economia di mercato, il citato Protocollo prevede che per le importazioni dalla Cina si possano utilizzare metodologie alternative al metodo del valore normale per calcolare il margine di dumping.
  L'UE vive una situazione di estremo imbarazzo perché, a fronte di politiche aggressive della Cina, che utilizza tutti gli strumenti utili ad acquisire quote di mercato sempre più rilevanti, ha finora fatto ricorso a misure di protezione che si sono rivelate inefficaci a contrastare la diffusione della produzione manifatturiera cinese, dovuta non solo ad una maggiore competitività, ma all'utilizzo di pratiche di dumping. In tale contesto, un aspetto fondamentale riguarda il fatto che l'UE si è sempre distinta per una maggiore propensione al libero commercio che, se da un lato ha contribuito allo sviluppo delle economie europee, dall'altro, ha reso l'UE più vulnerabile nei confronti di politiche commerciali sleali rispetto ad altri Paesi, come gli Stati Uniti, che impongono un numero maggiore di misure antidumping, con dazi spesso molto più alti. I differenziali dei dazi applicati da altri membri del WTO, infatti, inducono la Cina a dirottare la sua produzione verso i mercati europei dove i dazi sono più bassi, con grave pregiudizio per la manifattura europea in termini di produzione e di posti di lavoro.
  Esemplare in tal senso è il caso del settore della siderurgia caratterizzato da una crescita esponenziale della produzione e delle esportazioni cinesi. L'eccesso di capacità cinese dell'acciaio è quasi raddoppiata e l'introduzione di prodotti cinesi è fortemente aumentata negli ultimi anni, provocando una forte caduta dei prezzi e le perdite di molti posti di lavoro nel nostro Continente. L'industria europea ha ripetutamente e insistentemente sollecitato le istituzioni europee a intervenire auspicando il raggiungimento di decisioni ponderate Pag. 307che non portino pregiudizio alla competitività delle imprese europee e che siano in linea con quelle che saranno prese nei confronti della Cina dagli altri partner internazionali.
  In presenza di questa situazione, la Commissione europea nel 2013 aveva presentato una proposta di regolamento, volta a modernizzare gli strumenti di difesa commerciale, sulla quale si è prodotta una situazione di stallo per effetto del mancato accordo in sede di Consiglio. Oggetto di controversia è, in particolare, la permanenza o meno della cosiddetta regola del dazio inferiore, che a giudizio della Commissione europea e di alcuni Stati membri (tra cui l'Italia) andrebbe soppressa, in quanto non sufficiente a tutelare le imprese europee di fronte al dumping praticato da alcuni partner commerciali, in particolare dalla Cina.
  La regola del dazio inferiore, infatti, consente alla Commissione di istituire i dazi a un livello inferiore al margine di dumping se tale livello è sufficiente a eliminare il pregiudizio arrecato ai prodotti dell'UE. In pratica, il livello dei dazi antidumping è stabilito al livello del margine di dumping o al livello che elimina il pregiudizio, a seconda del livello più basso. Tale approccio va al di là di quanto richiesto dagli obblighi fondamentali stabiliti nell'Accordo antidumping del WTO. Alcuni Paesi vorrebbero mantenerla ritenendo che possa avvantaggiare i propri consumatori – per lo più si tratta di Paesi che non hanno una propria manifattura da tutelare – ovvero incentivare gli investimenti cinesi sul proprio territorio. Altri Paesi, invece, vorrebbero sopprimerla. Questa è anche la posizione del Governo italiano, che durante la Presidenza di turno ha tentato di raggiungere un compromesso sul testo. Da ultimo, la Presidenza slovacca, in sede di Consiglio affari esteri dell'11 novembre scorso, ha sottoposto agli Stati membri un testo di compromesso, sul quale non è stato possibile raggiungere un accordo politico per effetto della mancanza di accordo tra gli Stati. La posizione italiana su questa proposta è stata molto critica, ritenendo che sia un passo indietro rispetto al testo predisposto durante la Presidenza italiana del 2014 e che vi sia il rischio che l'impostazione proposta finisca per essere di fatto inattuabile. La proposta, infatti, non mette in discussione il principio del dazio inferiore, ma ne limita l'ambito di applicazione. Di fronte alla situazione di stallo creatasi tra gli Stati membri la Commissione europea ha fatto ricorso ad una sorta di espediente con il quale tenta di aggirare la questione del riconoscimento della Cina quale economia di mercato e di assicurare, nel contempo, un livello di protezione antidumping adeguato. In particolare, il testo proposto dalla Commissione nella proposta di regolamento in esame prevede che qualora sia accertato che non è opportuno utilizzare i prezzi e i costi sul mercato interno del paese esportatore a causa dell'esistenza di distorsioni significative, il valore normale è costruito in base a costi di produzione e di vendita che rispecchino prezzi o valori di riferimento esenti da distorsioni. A tal fine, possono essere utilizzati i prezzi, i costi o i valori di riferimento internazionali esenti da distorsioni o i corrispondenti costi di produzione e di vendita in un paese rappresentativo appropriato, con un livello di sviluppo economico analogo a quello del paese esportatore.
  Al riguardo, osserva che tale disposizione sembra rimettere ad una valutazione discrezionale la scelta di assumere i parametri indicati, ai quali non viene attribuito carattere vincolante. In sostanza, si prefigura un regime che non appare sufficientemente definito per cui potrebbero determinarsi situazioni di incertezza tali da porre gli operatori economici nell'impossibilità di conoscere le regole concretamente applicabili. Tali obiezioni sembrano corrispondere ad alcune delle perplessità manifestate dal Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda in sede di Consiglio affari esteri dell'UE dell'11 novembre scorso e in occasione di un Convegno sulla globalizzazione e la politica commerciale svoltosi a Milano lo scorso 18 novembre. In proposito, potrebbe risultare opportuno valutare la praticabilità di modifiche Pag. 308alla proposta della Commissione nel senso di rendere meno aleatori e discrezionali i parametri previsti. Si tratta, in particolare, di capire se questa soluzione sia in grado di garantire il mondo dell'industria e il sistema produttivo europeo, tenendo anche in considerazione che potrebbe ingenerare un contenzioso presso il WTO anche da parte della stessa Cina, rendendo il sistema più oneroso.
  Alla luce di quanto sopra, è opportuno che il Parlamento sostenga il Governo nelle sedi negoziali a livello europeo. È fondamentale affermare il principio in base al quale il commercio funziona se è «fair», se non si verificano situazioni che avvantaggino alcuni a scapito degli altri. Ove ciò non avvenga, deve essere consentita l'applicazione di misure difensive.
  In conclusione, considerata l'estrema delicatezza della questione, propone di procedere allo svolgimento di una serie di audizioni prima di giungere all'approvazione di un documento finale indirizzato al Governo, per orientarlo nei negoziati, e alle istituzioni europee per far conoscere loro la nostra posizioni al riguardo.

  Mattia FANTINATI (M5S), nel riservarsi di approfondire i contenuti dei provvedimenti in esame, sottolinea che un eventuale riconoscimento della Cina quale economia di libero mercato danneggerebbe all'interno dell'Unione europea prioritariamente i Paesi manifatturieri come l'Italia. Auspica quindi che le misure antidumping che si intendono adottare nei confronti di Paesi del Far East siano valutate anche per gli Stati Uniti.

  Ludovico VICO (PD), relatore, ribadisce che l'urgenza dell'intervento della Commissione europea deriva dal rischio di un'imminente decadenza di alcune disposizioni del Protocollo di adesione della Cina al WTO relative ai criteri per la determinazione del dumping per le economie non di mercato sospette di fare uso di strumenti commerciali sleali.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Strategia spaziale per l'Europa.
(COM(2016) 705).

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, illustra i contenuti della comunicazione COM(2016)705 con la quale la Commissione europea propone una Strategia spaziale. Si tratta di un documento molto ambizioso che mira ad assicurare all'UE una posizione di leadership in una materia che riveste crescente importanza e nella quale si registra una sempre più marcata competizione al livello internazionale. L'intervento dell'Unione europea in questa materia risale sostanzialmente al 2000 allorché venne presentata una prima strategia europea per lo spazio che la Commissione predispose in stretta sinergia con la collaborazione dell'Agenzia spaziale europea (ESA). L'ESA è una organizzazione che conta attualmente 22 Stati membri, tra i quali ovviamente l'Italia. L'Agenzia ha visto crescere significativamente il proprio ruolo e anche il bilancio che negli ultimi anni ha registrato una tendenza al continuo aumento. L'Italia, che partecipa all'ESA tramite l'Agenzia spaziale italiana, ha incrementato significativamente la sua quota all'interno dell'ESA e risulta attualmente il terzo finanziatore dopo la Germania e la Francia. L'impegno finanziario dell'Italia nell'ESA ammonta a 512 milioni di euro.
  Con il Trattato di Lisbona lo spazio ha assunto una valenza particolare in conseguenza dell'inserimento di uno specifico articolo (articolo 189 del TFUE) che prevede esplicitamente che l'UE elabori una politica spaziale europea e possa promuovere iniziative comuni sostenendo la ricerca e lo sviluppo tecnologico e coordinando gli sforzi per l'esplorazione e l'utilizzo dello spazio. Pag. 309
  La novità costituita dall'inserimento di tale previsione, oltre all'evoluzione degli scenari internazionali che hanno registrato un ruolo sempre più attivo in questa materia di nuove potenze spaziali emergenti quali la Cina e l'India, ha rafforzato l'interesse delle istituzioni europee per le problematiche connesse alle prospettive di utilizzo dello spazio anche a fini economici oltreché per esigenze di sicurezza e di carattere scientifico.
  Le risorse che in materia vengono impegnate a livello internazionale registrano una costante crescita; decisivo è il ruolo svolto dai finanziamenti di soggetti pubblici che toccano complessivamente i 60 miliardi di euro, di cui metà da parte degli Stati Uniti. In Europa gli investimenti governativi nello spazio sono di poco inferiori ai 10 miliardi di euro; l'Italia anche in questo caso si colloca al terzo posto tra gli Stati membri quanto a risorse impegnate. Caratteristica peculiare del comparto in Europa, rispetto a quanto avviene nel resto del mondo, è la maggiore incidenza della dimensione commerciale per la più ridotta entità delle risorse stanziate a carico della finanza pubblica, con particolare riguardo ai programmi di spesa rispondenti a esigenze militari.
  Il divario tra Europa nel suo complesso e Stati Uniti non si è ridotto nel corso del tempo; ciò costituisce evidentemente un grave pregiudizio per le prospettive di crescita dell'industria spaziale europea che sconta pure una certa frammentazione che il lancio di alcune iniziative prioritarie (Copernico, Galileo e Egnos) ha soltanto parzialmente superato. L'ambizioso obiettivo che la Commissione europea si prefigge di collocare l'Europa in una posizione di leadership sconta, dunque, un limite nella indisponibilità di risorse sufficienti ad assicurare all'industria europea nel suo complesso margini di crescita comparabili a quelli di cui possono disporre l'industria statunitense e, in prospettiva, le industrie russe e cinesi.
  Nel periodo 2014-2020 l'UE conta di investire 12 miliardi i euro in attività spaziali; tali risorse saranno destinate prioritariamente nei programmi Galileo e Copernico oltre che per il finanziamento dell'ESA, cui la Commissione contribuisce, accanto agli Stati membri. Particolare rilievo dovrebbe assumere, per quanto concerne specificamente le spese di ricerca e innovazione, il programma Horizon 2020 al cui interno è individuata una specifica linea tematica dedicata allo spazio.
  Resta tuttavia indispensabile capire se non sia possibile attivare risorse aggiuntive; a questo riguardo la stessa Commissione europea prefigura la possibilità di avviare un dialogo con la BEI e il FEI per reperire nuove disponibilità finanziarie.
  Merita segnalare in particolare il ruolo che potrebbe svolgere in questo comparto la BEI la quale dispone di risorse assai ingenti che potrebbero essere impiegate anche in questo settore, e specificamente in attività che presentano una elevata redditività potenziale. Alcune delle attività riconducibili nell'ambito più generale della politica spaziale presentano, infatti, notevole prospettive di sviluppo anche dal punto di vista delle opportunità di crescita e di investimento da parte di soggetti privati che potrebbero essere significativamente supportate dalla BEI anche attraverso la prestazione di garanzie. Come detto in precedenza, l'Italia si colloca in una posizione di tutto rilievo nell'ambito europeo e appare intenzionata a dedicare maggiori attenzione e finanziamenti alla valorizzazione delle potenzialità commerciali dello spazio, come testimoniato dalla crescita delle risorse impegnate nell'ESA e dalla crescente attenzione dedicata alle collaborazioni e ai partenariati su diversi programmi europei.
  L'industria spaziale italiana, che comprende circa 250 aziende, registra un fatturato complessivo di circa 1,6 miliardi di euro e assicura circa 4600 posti di lavoro, in larga parte di elevata professionalità. Significativo è il fatto che il 70 per cento della produzione è destinato all'esportazione.
  Il nostro Paese presenta diversi punti di forza nei comparti delle telecomunicazioni e del posizionamento, della sicurezza, della salute, dei trasporti, delle tecnologie per radar, della tecnologie per la propulsione Pag. 310spaziale, dei sistemi per la rimozione di satelliti in orbita e della robotica e della logistica di volo. Merita quindi apprezzamento l'iniziativa, recentemente assunta, diretta alla creazione di una piattaforma tecnologica spaziale italiana, la «Spit-it-space innovation in Italy» che riunisce i ministeri competenti, i rappresentanti del mondo industriale e delle imprese operanti nel comparto, con particolare riguardo all'aerospazio, alla difesa e alla sicurezza.
  Occorre quindi valutare con la massima attenzione i contenuti della comunicazione e seguire attivamente i progressi che potranno in futuro registrarsi per quanto concerne in particolare i tre programmi cui la Commissione europea annette particolare rilievo ai fini dello sviluppo della politica spaziale in Europa.
  Si tratta, in particolare, di:
   Copernicus, il programma dedicato all'osservazione e monitoraggio della terra, per il quale sono attualmente disponibili 3786 miliardi di euro per il periodo 2014-2020;
   Galileo, il sistema di navigazione satellitare dell'Unione europea (in sostanza la versione europea del sistema americano GPS), il cui completamento è previsto per il 2020, con un impegno finanziario di 3 miliardi di euro e la prospettiva di generare un giro di affari sui 10 miliardi di euro l'anno;
   Egnos il sistema europeo basato sui satelliti per migliorare l'accuratezza del GPS.

  La Commissione europea preannuncia, nella Comunicazione in esame, gli avanzamenti che intende promuovere per ciascuno di questi tre programmi. In particolare, per quanto concerne Galileo, si prefigura un impiego nel settore della telefonia cellulare e nell'aviazione. La Commissione prospetta anche un più ampio programma volto a promuovere l'utilizzo di Galileo con riferimento alle automobili autonome e connesse e, più in generale, al settore dei trasporti, ivi compreso quello aereo, senza equipaggio. È evidente che questi obiettivi risulteranno tanto più realistici tanto più la Commissione europea saprà fornire un quadro più puntuale delle specifiche iniziative che intende adottare per la loro realizzazione, eventualmente mediante la presentazione di un cronoprogramma, nonché delle risorse aggiuntive che intende mettere a disposizione a tale scopo. Quanto a Copernico, si prospetta l'adozione di misure volte a consentire un più intenso e sistematico utilizzo dei relativi dati anche con finalità commerciali, in considerazione delle grandi opportunità di impiego dell'attività di monitoraggio della Terra, dell'evoluzione dei cambiamenti climatici e delle situazioni di emergenza ambientale. Inoltre, la Commissione europea preannuncia l'intenzione di realizzare la terza generazione di Egnos.
  Come può facilmente evincersi, in questa materia è presumibile che si registrino progressi fortissimi nei prossimi anni sia sul piano tecnologico che sul piano delle occasioni di più intenso utilizzo dei dati e delle informazioni che i sistemi satellitari più evoluti possono garantire. Al riguardo, merita ricordare l'attenzione che le stesse istituzioni europee stanno dimostrando alle prospettive di avanzamento tecnologico in questo campo per quanto concerne le esigenze di sicurezza e difesa. È di questi giorni la notizia dell'intenzione della Commissione europea di avviare in via sperimentale un progetto, che presto dovrebbe assumere carattere strutturale, per il finanziamento diretto di programmi di potenziamento dell'industria europea della sicurezza e della difesa alla luce dell'evoluzione degli scenari internazionali che registrano un più ridotto interesse degli Stati Uniti per l'Europa e la crescita di nuove sfide e minacce alla sicurezza dei nostri Paesi. Il combinato disposto di questi due elementi impone all'Europa di attrezzarsi tempestivamente per garantire adeguati livelli di sicurezza anche attraverso il potenziamento delle dotazioni tecnologiche. Si tratta di un'opportunità irrinunciabile anche per l'industria europea e tanto più per un Paese come l'Italia a Pag. 311forte vocazione manifatturiera, che dal finanziamento di programmi di spesa a livello europeo potrà trarre risorse essenziali per potenziare la ricerca e l'innovazione e ampliare il fatturato in un comparto caratterizzato da un elevato contenuto tecnologico e con fortissime ricadute anche sul piano civile, stante il carattere duale che contraddistingue tipicamente le imprese del settore.
  Siamo quindi in presenza di una svolta che potrebbe rivelarsi decisiva e che dovrà vedere l'Italia particolarmente vigile e attiva sui diversi fronti che si sono aperti a livello europeo affinché le diverse iniziative che vengono preannunciate, sia sul piano civile e commerciale che sul piano della difesa e della sicurezza, possano offrire occasioni di crescita anche all'industria nazionale, al pari di quelle dei nostri maggiori partner. Perché ciò che avvenga è indispensabile che i diversi attori del settore operino in stretta sinergia verificando insieme quali spazi si offrono e quali iniziative occorre assumere a vantaggio del sistema nazionale.
  Osserva infine che la comunicazione in esame può offrire l'opportunità di valutare l'approccio del nostro Paese alla politica spaziale europea, anche in considerazione del fatto che l'Italia è uno dei principali contributori in termini economici dell'ESA, richiamando al riguardo le recenti vicende della sonda Schiaparelli su Marte.
  Proprio in considerazione dell'importanza della materia ritiene che ai fini di una accurata valutazione dei contenuti della comunicazione sia utile ipotizzare lo svolgimento di un numero limitato di audizioni di soggetti qualificati.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 6 dicembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sugli esiti della missione svolta agli scavi archeologici di Pompei (17 ottobre 2016).

  Guglielmo EPIFANI, presidente, anche a nome della presidente della VII Commissione, Flavia Piccoli Nardelli, rende comunicazioni sugli esiti della missione svolta lo scorso 17 ottobre da una delegazione delle Commissioni Cultura e Attività produttive agli scavi archeologici di Pompei.
  Presenta quindi una relazione sui temi oggetto della missione (vedi allegato 1).

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 6 dicembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 18.05.

D.L. 189/2016: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016.
C. 4158 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta odierna.

  Adriana GALGANO (CI), relatrice, formula una proposta di parere favorevole di cui dà lettura (vedi allegato 2).

  Andrea VALLASCAS (M5S) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Gianluca BENAMATI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 18.10.

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