CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 21 novembre 2016
729.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 22 NOVEMBRE 2016

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SEDE REFERENTE

  Lunedì 21 novembre 2016. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi del vicepresidente Rocco PALESE. – Intervengono il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando, il sottosegretario per l'economia e le finanze Pierpaolo Baretta e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianclaudio Bressa.

  La seduta comincia alle 10.55.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
C. 4127-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 novembre 2016.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che nella giornata odierna saranno esaminati gli articoli da 63 a 66, in materia di enti territoriali, gli articoli da 23 a 35, in materia di lavoro e previdenza e, a seguire, gli articoli da 36 a 45, in materia di formazione e istruzione. Dà quindi conto delle sostituzioni pervenute alla presidenza.
  Comunica che la deputata Centemero sottoscrive gli emendamenti Gelmini 82.15, 82.16 e 82.19; il deputato Sottanelli sottoscrive la proposta emendativa Francesco Saverio Romano TAB.A.16; il deputato Boccadutri sottoscrive l'emendamento Marcon 12.09; il deputato Marcon sottoscrive gli emendamenti Marazziti 59.12 e Piazzoni 59.35; il deputato Villarosa sottoscrive l'emendamento Misiani 63.5; la deputata Giorgia Meloni sottoscrive gli emendamenti Rizzetto 25.60, 30.19 e 30.16; il deputato Boccadutri sottoscrive l'emendamento Pilozzi 74.168; il deputato Cristian Iannuzzi sottoscrive l'emendamento Bratti 65.40; il deputato Melilla sottoscrive gli emendamenti Cimbro 53.6 e 53.7, Quartapelle Procopio 52.11, 52.43 e 83.3; la deputata Rostellato sottoscrive l'emendamento Venittelli 46.2; la deputata Piazzoni sottoscrive l'articolo aggiuntivo Covello 35.06; il deputato Fanucci sottoscrive l'emendamento Artini 53.44; il deputato Vignali sottoscrive l'emendamento Ghizzoni 45.2; i deputati Basso e Tullo Pag. 4sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Damiano 35.053; il deputato Zaccagnini sottoscrive gli emendamenti Oliverio 2.256, 11.016, 23.07, 46.1, 46.13, 46.020, 52.24 e Tab.A.19, Carra 11.23, Luciano Agostini 46.3, Venittelli 46.2 e Mongiello Tab.A.24; le deputate Piazzoni e Giacobbe sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Covello 35.06 (Nuova formulazione). Comunica inoltre che il deputato Alberto Giorgetti sottoscrive l'emendamento Brunetta 9.44 e lo ritira.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate all'articolo 63, esprime parere favorevole sull'emendamento Misiani 63.5, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Giovanna Sanna 63.9, Marchi 63.6 e 63.7. Propone di accantonare l'emendamento Giovanna Sanna 63.30. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Giulietti 63.20 e Greco 63.14. Propone di accantonare l'emendamento Costantino 63.47, limitatamente alla parte ammissibile, nonché gli identici emendamenti 63.2 della Commissione e Bratti 63.16. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Rubinato 63.35. Esprime parere favorevole sull'emendamento Fragomeli 63.19, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), dalla cui approvazione conseguirebbe l'assorbimento dell'emendamento 63.1 della VI Commissione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti 63.8 della XIII Commissione e Lavagno 63.58. Esprime parere contrario sull'emendamento Carfagna 63.38. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Russo 63.43. Propone di accantonare l'emendamento Melilli 63.3, in vista di una verifica contabile. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere è contrario, dell'emendamento Fiorio 63.60. Ricorda, infine, che l'articolo aggiuntivo Fassina 63.01, concernente la rinegoziazione dei mutui degli enti locali, risulterebbe assorbito dall'approvazione degli identici emendamenti 63.1 della VI Commissione e Fragomeli 63.19, nel testo riformulato.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con il parere espresso dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Giovanna Sanna 63.30, Costantino 63.47, limitatamente alla parte ammissibile, degli identici emendamenti 63.2 della Commissione e Bratti 63.16 nonché dell'emendamento Melilli 63.3.

  Francesco CARIELLO (M5S) interviene per chiedere al relatore se le riformulazioni proposte agli emendamenti relativi alla rinegoziazione dei mutui interesseranno anche gli emendamenti di analogo contenuto presentati agli articoli successivi.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, preannuncia la presentazione di analoghe riformulazioni degli emendamenti relativi alla rinegoziazione dei mutui presentati all'articolo 64.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che analoghe riformulazioni sono state proposte dal relatore agli articoli aggiuntivi Fassina 63.01, Cariello 64.03 e Sorial 64.02.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL), condividendo le finalità sottese alla riformulazione dell'emendamento Misiani 63.5 in esame, sollecita il relatore a prendere in considerazione, al fine di considerarli assorbiti, anche emendamenti di analogo contenuto presentati ma non segnalati.

  Francesco BOCCIA, presidente, assicura che gli emendamenti di analogo argomento non segnalati, purché indicati volta per volta dai deputati interessati, saranno presi in considerazioni al fine di dichiararne l'assorbimento rispetto a quelli posti in votazione.

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  Antonio MISIANI (PD) chiede al relatore di illustrare la riformulazione proposta al suo emendamento 63.5.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, sottolinea che la riformulazione è volta a facilitare la gestione dei piani di riequilibrio finanziario pluriennale senza la previsione di tempi troppi stretti.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Misiani 63.5 è sottoscritto dai deputati Palese, Tabacci e Latronico.

  Francesco CARIELLO (M5S) chiede l'accantonamento dell'emendamento Misiani 63.5 al fine di approfondire la portata della riformulazione proposta dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Misiani 63.5 e avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Giovanna Sanna 63.9, Marchi 63.6 e 63.7, Giulietti 63.20 e Greco 63.14.

  Simonetta RUBINATO (PD), nel ritirare il suo emendamento 63.35, osserva che esso è volto alla riduzione della spesa pubblica per l'illuminazione gestita dagli enti locali, attraverso la razionalizzazione dei sistemi sulla base di un progetto dell'ENEA, con indubbi vantaggi dal punto di vista energetico, ambientale e di crescita del Paese. Ricorda che il contenuto dell'emendamento è ripreso da una sua proposta di legge di cui auspica la discussione entro la fine della legislatura.

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che la proposta di nuova formulazione dell'emendamento Fragomeli 63.19 è stata accolta dal presentatore.

  Francesco CARIELLO (M5S) intervenendo sull'emendamento Fragomeli 63.19, osserva che la riformulazione proposta dal relatore riecheggia il contenuto degli emendamenti da lui presentati all'articolo 64 e pertanto ne propone l'accantonamento al fine di affrontare in sede di esame dell'articolo 64 la discussione sulla necessità di limitare gli oneri a carico dei comuni che accedono alla rinegoziazione dei mutui.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, rileva che la riformulazione proposta rappresenta il massimo risultato ottenibile nell'attuale quadro economico e che essa consente ai comuni la possibilità di riutilizzare senza vincolo di destinazione i risparmi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui che, in assenza della norma, potrebbero essere utilizzati solo per spese in conto capitale.

  Stefano FASSINA (SI-SEL), pur apprezzando il piccolo passo in avanti proposto dal relatore, sottolinea che si tratta di ben poca cosa rispetto alla reale necessità. Ricorda infatti che nel 2013, con il riferimento alla rinegoziazione delle regioni furono individuate risorse finanziarie ben più consistenti. Analogamente a suo avviso dovrebbe essere fatto in questa circostanza, tenendo conto del peggioramento della situazione rispetto al momento della negoziazione dei mutui e dell'alto livello di spesa che i comuni si trovano ad affrontare. Chiede pertanto al Governo un'ulteriore riflessione al fine di aumentare le risorse previste dall'emendamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che i deputati Misiani, Melilli e Alberto Giorgetti hanno sottoscritto l'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato.

  Francesco CARIELLO (M5S) sollecita nuovamente l'accantonamento dell'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato, data la necessità di approfondire il tema con particolare riguardo al problema dei costi della rinegoziazione dei mutui per i comuni.

  Bruno TABACCI (DeS-CD), dopo aver dichiarato di sottoscrivere l'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato, osserva che rimane necessaria una riforma Pag. 6dell'autonomia impositiva degli enti locali, laddove la riformulazione proposta dal relatore dà respiro ai bilanci dei Comuni in difficoltà.

  Fabio MELILLI (PD), pur riconoscendo che la riformulazione dell'emendamento Fragomeli 63.19 costituisce un passo in avanti, osserva che è necessario affrontare l'annoso tema del rapporto tra le autonomie locali e la Cassa depositi e prestiti. Il Governo infatti deve, a suo avviso, riorganizzare il sistema che ha visto fino ad oggi la CDP concedere finanziamenti ai comuni a tassi agevolati beneficiando del vantaggio costituito dalla possibilità di erogare le rate dei mutui per stato di avanzamento.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esorta a non considerare l'emendamento avulso dagli altri provvedimenti adottati nel tempo dal Governo in favore degli enti locali, i quali configurano nel loro complesso un cambiamento di approccio al problema dell'equilibrio finanziario dei comuni.

  Rocco PALESE (Misto-CR), intervenendo per sottoscrivere l'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato, auspica la necessità che siano adottati al più presto provvedimenti volti a consentire ai comuni di ricontrattare i mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti senza penalità e a procedere alla ricognizione di quelli accesi e non ancora o solo parzialmente attivati, al fine di valutare la possibilità di una loro cancellazione.

  Laura CASTELLI (M5S) osserva che i provvedimenti di cui si sta discutendo rischiano di rimanere inefficaci in quanto sarebbe necessaria la ricognizione degli swap molto spesso sottostanti ai mutui contratti dai comuni.

  Gianfranco LIBRANDI (CI) sottoscrive l'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato.

  Francesco CARIELLO (M5S), tornando a sollecitare l'accantonamento dell'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato, in vista di un'unica discussione con gli emendamenti presentati all'articolo 64, osserva che sarebbe opportuno affrontare anche il problema dei Comuni sono tenuti al pagamento delle rate dei mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti anche se non hanno iniziato l'opera per la quale i mutui stessi sono stati accesi. Auspica pertanto la ricognizione di una tale casistica al fine di verificare la possibilità che le somme coinvolte possano essere utilizzate con finalità di compensazione dei costi delle rinegoziazioni.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, dichiara di poter accedere alla richiesta di rinviare l'esame dell'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato, alla trattazione delle proposte emendative riferite all'articolo 64. Venendo al merito della questione, riconosce che ci sono enti locali che hanno iniziato ad effettuare versamenti senza che si siano iniziate le opere e senza che la Cassa depositi e prestiti abbia provveduto ad erogare risorse finanziarie. Sottolineata l'opportunità di conoscere la consistenza di queste situazioni, auspica che si possa impegnare il Governo, ad esempio con un ordine del giorno, a procedere ad una loro ricognizione. Rileva altresì che nel corso del tempo sono state effettuate diverse rinegoziazioni di contratti di mutuo, le quali hanno comportato una riduzione, anche di alcuni punti percentuali, degli interessi da versare. Riconosce tuttavia che una parte degli enti locali versano interessi a tassi superiori rispetto a quelli fissati dal mercato, sottolineando pertanto che la necessità che il Governo provveda alla complessa operazione di ristrutturazione dei tassi.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti 63.8 della XIII Commissione e Lavagno 63.58.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) nell'illustrare l'emendamento Carfagna 63.38, afferma che la ratio dell'emendamento è la riserva di una quota del Fondo per interventi specifici a sostegno dei nuclei familiari Pag. 7con soggetti in stato di disabilità fisica o psichica cronica accertata e non ricoverati presso strutture sanitarie. Ciò posto, ne chiede pertanto l'accantonamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Russo 63.43.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Fiorio 63.60 è stato ritirato e che l'emendamento Carfagna 63.38 deve intendersi accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate relative all'articolo 64, propone l'accantonamento dell'emendamento Causin 64.137, ed invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Cariello 64.5, Brugnerotto 64.121 e Marzana 64.116. Esprime parere favorevole sull'emendamento Antezza 64.90 e ricorda che l'emendamento Caso 64.126 è assorbito dall'approvazione dell'emendamento Gelmini 10.17. Propone l'accantonamento degli emendamenti Fanucci 64.3, Parrini 64.17 e Carfagna 64.97. Esprime parere favorevole sull'emendamento Gasparini 64.20 nonché sull'emendamento Piccone 64.218, purché riformulato nel testo identico all'emendamento Gasparini 64.20. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Piazzoni 64.18. Propone l'accantonamento degli emendamenti De Girolamo 64.6, Michele Bordo 64.197 e Castelli 64.129. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Michele Bordo 64.198, Prataviera 64.167, Bonomo 64.22, Rubinato 64.32, Battaglia 64.35 e 64.36 e Catania 64.214. Esprime parere favorevole sull'emendamento 64.1 della I Commissione e invita al ritiro dell'emendamento Fabrizio Di Stefano 64.65, altrimenti il parere è contrario. Propone che gli identici emendamenti Placido 64.161 e 64.156 e Martelli 64.162 siano accantonati. Ricorda che l'emendamento Palladino 64.207 è assorbito dall'approvazione dell'emendamento Gelmini 10.17. Propone di accantonare l'emendamento Marchi 64.15. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Franco Bordo 64.150. Propone l'accantonamento dell'emendamento Marchi 64.2 e ricorda che l'emendamento Latronico 64.152 sarebbe assorbito dall'approvazione dell'emendamento Antezza 64.90. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Castelli 64.123 e Russo 64.105. Ricorda che l'emendamento Sottanelli 64.147 è stato ritirato. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Bonomo 64.21 e degli identici articoli aggiuntivi 64.01 della VIII Commissione e Braga 64.030. Propone infine di accantonare gli articoli aggiuntivi Cariello 64.03 – che risulterebbe assorbito dall'approvazione dell'emendamento 63.19, come riformulato Sorial 64.02, Marchetti 64.029, Palese 64.011 e Castelli 64.039.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Causin 64.137, Fanucci 64.3, Parrini 64.17 e Carfagna 64.97, De Girolamo 64.6, Michele Bordo 64.197 e Castelli 64.129, degli identici emendamenti Placido 64.161 e 64.156 e Martelli 64.162, degli emendamenti Marchi 64.15 e 64.2, degli articoli aggiuntivi Cariello 64.03, Sorial 64.02, Marchetti 64.029, Palese 64.011 e Castelli 64.039.

  Laura CASTELLI (M5S) ricorda che il Governo si era impegnato a presentare i propri emendamenti entro le ore 13 della giornata odierna.

  Francesco BOCCIA, presidente, assicura che non saranno prese in considerazione ulteriori proposte emendative del Governo se presentate successivamente ai termini concordati.

  Il Viceministro Enrico MORANDO sottolinea che è ancora in corso un confronto con gli enti locali. Assicura che gli emendamenti del Governo saranno presentati entro i termini concordati.

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  Mauro GUERRA (PD), relatore, auspica che sia ampiamente condiviso l'orientamento sulle modalità di riparto del Fondo da 969 milioni di euro tra gli enti locali, sollecitando che sia riconosciuta priorità alle scelte che sono effettuate con i rappresentanti delle autonomie locali.

  Francesco CARIELLO (M5S) osserva che un tale metodo di concertazione costituisce un problema, in quanto il suo gruppo vorrebbe partecipare attivamente alla discussione in corso. Ritiene che l'unico luogo per approfondire la questione sia la sede stessa della Commissione Bilancio lamentando la mancanza di rispetto di ogni principio democratico nel trasferimento ad altro luogo della discussione. Ciò in quanto nelle associazioni che rappresentano gli enti locali non sono presenti tutte le forze politiche e, pertanto, il dibattito rischia di trasformarsi in una discussione interna alla stessa maggioranza. A suo parere, quindi, occorre procedere all'accantonamento dell'intero articolo 64.

  Guido GUIDESI (LNA) osserva che la questione di fondo è rappresentata dalla distribuzione delle risorse finanziarie e che diversi emendamenti sono volti a superare gli ostacoli legislativi degli anni precedenti. Sottolinea la necessità di procedere urgentemente a una riforma della finanza locale.

  Maino MARCHI (PD) ricorda che la nostra Costituzione stabilisce la Repubblica è costituita dallo Stato, dalle regioni, dalle province, dalle città metropolitane e dai comuni. Pertanto, quando si discute di tali materie bisogna tenere a mente che le articolazioni locali non partecipano al processo decisionale e, dunque, non è possibile ignorare il sistema della concertazione. Precisa che nel caso di specie si discute della distribuzione delle risorse e auspica che un'intesa possa essere raggiunta. Ricorda che non ci sono riduzioni di risorse, salvo quelle previste nelle leggi precedenti. Ricorda al collega Cariello che la sua forza politica è ampiamente rappresentata all'interno dell'ANCI. Ricorda che anche in occasione di precedenti sessioni di bilancio non tutte le materie sono state trattate all'interno della sede parlamentare, auspicando che la soluzione alle questioni emerse possa essere trovata in seconda lettura presso il Senato. Ritiene infine che sia difficile, al momento, trovare un'intesa tra i diversi gruppi politici e invita tutti a individuare la soluzione migliore.

  Bruno TABACCI (DeS-CD), pur riconoscendo che la questione posta dal collega Cariello merita indubbiamente un approfondimento, osserva che la struttura della Costituzione vigente riconosce, accanto a quello dello Stato, un ruolo importante al sistema delle autonomie. In tale contesto, rimanendo ferma la piena titolarità del Parlamento per quanto riguarda il procedimento legislativo, ritiene che si debba riconoscere che nella prassi concreta le organizzazioni di coordinamento dei diversi livelli delle autonomie territoriali svolgono un continuo ruolo di stimolo e proposta nei confronti di singoli parlamentari, anche sollecitando la presentazione di specifiche proposte emendative. A titolo esemplificativo, segnala che alcune problematiche venute alla luce nel corso del ciclo di audizioni sull'attuale disegno di legge di bilancio ha trovato pronta corrispondenza in alcuni emendamenti presentati. In tale ottica ritiene doveroso riconoscere che, al di là dello stretto dettato costituzionale, un confronto fra Governo ed enti territoriali è sicuramente utile per trovare soluzioni adeguate da sottoporre successivamente all'esame del Parlamento.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA chiarisce che il Governo non ha chiesto di sospendere l'esame degli emendamenti riferiti agli articoli relativi agli enti locali, ma ha solo manifestato l'esigenza di un approfondimento relativo al punto specifico della distribuzione delle risorse tra i diversi livelli delle autonomie territoriali, ritenendo utile acquisire un parere e una condivisione da parte dei soggetti interessati. Pag. 9Al fine di fugare qualsiasi dubbio precisa inoltre che nel pacchetto degli emendamenti che dovrà essere presentato entro le ore 13 di oggi non è inclusa nessuna proposta emendativa relativa a tale tema.

  Francesco BOCCIA, presidente, rileva che la Commissione può proseguire l'esame degli emendamenti rinviando alle sedute successive l'esame dello specifico aspetto della distribuzione di risorse tra i diversi livelli delle autonomie territoriali, dopo l'incontro atteso per la giornata di mercoledì prossimo.

  Francesco CARIELLO (M5S) segnala l'esigenza di replicare a quanto affermato dal collega Marchi, in quanto nel suo intervento ha svolto una considerazione politica relativa al ruolo del MoVimento 5 Stelle all'interno dell'ANCI, ribadendo l'esigenza che tale organizzazione debba rappresentare tutti i comuni e non solo quelli amministrati da forze politiche che fanno parte dell'attuale maggioranza di Governo. In particolare, ricorda che nel corso dell'ultima assemblea dell'ANCI il suo Movimento ha sottolineato l'esigenza di una ristrutturazione globale dei debiti, evitando di aggravare ulteriormente i bilanci dei comuni in difficoltà. Sottolinea che, in assenza di passi concreti in questa direzione, il MoVimento 5 Stelle non si sente rappresentato all'interno di una istituzione come l'ANCI. In conclusione, ribadisce il al Parlamento di ha il dovere di assumere le sue decisioni dopo aver eventualmente appreso gli esiti del confronto tra Governo ed enti territoriali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cariello 64.5 e Brugnerotto 64.121.

  Maria MARZANA (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 64.116, invitando a rivedere il parere contrario precedentemente espresso e ricordando che il Governo ha recentemente accolto un ordine del giorno di contenuto analogo. Segnala l'esigenza di estendere anche ai comuni con meno di 20 mila abitanti misure agevolative, ricordando che i tagli di bilancio si ripercuotono sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, segnala che il tema affrontato dall'emendamento Marzana 64.116 è sostanzialmente affrontato con la nuova formulazione proposta dell'emendamento Misiani 63.5, che è stato accantonato.

  Maria MARZANA (M5S) riconosce che la riformulazione proposta dell'emendamento Misiani 63.5 contiene delle facilitazioni dal punto di vista temporale, ma ribadisce l'opportunità di considerare anche i comuni con meno di 20 mila abitanti.

  Francesco BOCCIA, presidente, alla luce del dibattito svolto dispone l'accantonamento dell'emendamento Marzana 64.116.

  La Commissione approva l'emendamento Antezza 64.90 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, segnala che con l'approvazione dell'emendamento Antezza 64.90 risulta assorbito l'emendamento Latronico 64.152, sostanzialmente analogo.
  Ricorda che l'emendamento Caso 64.126 è da considerarsi assorbito dall'approvazione dell'emendamento Gelmini 10.17.
  Ricorda che il relatore ha proposto una riformulazione dell'emendamento Piccone 64.218 identica all'emendamento Gasparini 64.20, sul quale ha espresso parere favorevole.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il presentatore dell'emendamento Piccone 64.218 ha accettato la riformulazione proposta.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Gasparini 64.20 e Piccone 64.218, come riformulato (vedi allegato 1).

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  Gianni MELILLA (SI-SEL) illustra il contenuto dell'emendamento Piazzoni 64.18, che riproduce una norma relativa alla gestione associata dei servizi sociali approvata dalla Camera e inclusa quindi nel testo inviato al Senato del disegno di legge di delega recante norme relative al contrasto alla povertà. Invita quindi a riflettere sull'invito al ritiro espresso in relazione a tale proposta emendativa.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, manifesta disponibilità a rivedere in senso favorevole il parere espresso sull'emendamento Piazzoni 64.18.

  Il Viceministro Enrico MORANDO manifesta anch'egli una disponibilità a rivedere il parere in senso favorevole, invitando però a svolgere un approfondimento per evitare la presenza di norme contrastanti all'interno dell'ordinamento.

  Ileana Cathia PIAZZONI (PD) sottolinea che la portata della proposta emendativa a sua prima firma è stata ampiamente valutata e che con essa si vuole rispondere, i tempi rapidi, ad una esigenza reale degli enti locali per assicurare adeguati servizi sociali in presenza di una riduzione di risorse.

  Francesco BOCCIA, presidente, in ragione del dibattito svolto dispone l'accantonamento dell'emendamento Piazzoni 64.18. Dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento Michele Bordo 64.198 sul quale il relatore ha precedentemente espresso parere contrario.

  La Commissione respinge l'emendamento Prataviera 64.167.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Bonomo 64.22 è stato ritirato.

  Simonetta RUBINATO (PD) manifesta perplessità in ordine all'invito al ritiro dell'emendamento a sua prima firma 64.32, ribadendo l'esigenza di trovare una soluzione alle difficoltà incontrate da molti liberi professionisti che svolgono il ruolo di amministratori locali. Ricorda, infatti, che una sentenza del 2014 della Corte dei conti della regione Basilicata, capovolgendo quanto previsto sino a quel momento, è intervenuta sul regime di aspettativa di tali soggetti con la conseguenza di richiedere la ripetizione delle somme percepite in assoluta buona fede. Ritiene che il Parlamento e il Governo debbano individuare rapidamente una soluzione per questi problemi che riguardano un diritto costituzionalmente tutelato.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, nel riconoscere l'importanza del tema sollevato dalla deputata Rubinato, rileva che si tratta di una questione complessa che presenta profili giuridici delicati. Non essendo stato ancora individuato un punto di equilibrio tra le diverse soluzioni possibili, ritiene non sia opportuna l'approvazione in questa sede dell'emendamento Rubinato 64.32.

  Simonetta RUBINATO (PD), nel ritirare l'emendamento a sua prima firma 64.32, invita il rappresentante del Governo a trovare idonea soluzione almeno nel corso dell'esame del disegno di legge di bilancio al Senato per evitare di delegare tutta questa materia alla magistratura contabile.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA confida di poter trovare idonea soluzione al tema posto dalla deputata Rubinato all'interno della procedura di approvazione della legge di bilancio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Battaglia 64.35 e 64.36.

  Giulio MARCON (SI-SEL) illustra l'emendamento Zaratti 64.158, di cui è cofirmatario, volto a stabilire, con norme già previste dal disegno di legge già approvato alla Camera sul consumo del suolo, la finalizzazione specifica dei proventi richiamati dall'emendamento medesimo.

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  Mauro GUERRA (PD), relatore, dichiara di condividere il contenuto dell'emendamento, ma osserva che nella legge di Stabilità dell'anno scorso sono state già previste specifiche finalizzazioni per gli anni 2016 e 2017. Con l'introduzione di ulteriori finalizzazioni si rischia, a suo avviso, di ingenerare confusione nelle amministrazioni comunali.

  Alessandro BRATTI (PD) osserva che sulla stessa materia intervengono gli identici articoli aggiuntivi 64.01 della VIII Commissione e Braga 64.030. Sottolinea altresì che ulteriori finalizzazioni a suo avviso non ingenererebbero gli elementi di confusione indicati dal relatore. Chiede l'accantonamento dell'emendamento ai fini di un ulteriore approfondimento.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ribadisce che la contrarietà del Governo e della maggioranza non è sul merito della proposta, ma è connessa alla programmazione della finanza locale per due anni e alla necessità di non modificarne la finalizzazione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, propone un accantonamento dell'emendamento Zaratti 64.158 e dell'identico emendamento Catania 64.214, al fine di una riformulazione volta a prevedere che le disposizioni contenute negli emendamenti decorrano dall'anno 2018.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Zaratti 64.158 e Catania 64.214.

  Fabio MELILLI (PD), intervenendo sull'emendamento 64.1 della I Commissione, osserva che a suo avviso non c’è necessità di una norma per permettere ai comuni di ristrutturare il proprio patrimonio: basterebbe introdurre una disposizione che consenta ai comuni medesimi di destinare immobili di loro proprietà alle Forze dell'ordine anche senza contrarre mutui.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, rileva che la disposizione prevista dall'emendamento è facoltativa e che il riferimento ai mutui è legato alla necessità di evitare la contestazione di eventuali danni erariali. Si dice disponibile a studiare un eventuale emendamento che stabilisca la possibilità per i comuni di destinare immobili di loro proprietà a caserme delle Forze dell'ordine. Propone quindi un accantonamento dell'emendamento 64.1 della I Commissione.

  Guido GUIDESI (LNA) suggerisce che si potrebbe intervenire sulla disposizione relativa all'uso degli immobili da parte dei comuni.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che non è possibile riformulare un emendamento di una Commissione e che, quindi, dovrà essere il relatore a proporne uno proprio sulla materia. Dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento 64.1 della I Commissione.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) interviene sull'emendamento Fabrizio Di Stefano 64.65, che tratta del medesimo tema dell'utilizzo degli immobili.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, fa osservare che, come è scritto, l'emendamento interviene sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) sottolinea che lo scopo dell'emendamento non è quello di riaprire uffici giudiziari già chiusi.

  Il Viceministro Enrico MORANDO evidenzia che il secondo periodo dell'emendamento Fabrizio Di Stefano 64.65 non è molto chiaro e desta al Governo preoccupazione in merito alla richiesta di riapertura di uffici giudiziari.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiara la disponibilità a sopprimere il secondo periodo dell'emendamento.

  Il Viceministro Enrico MORANDO chiede l'accantonamento dell'emendamento Pag. 12Fabrizio Di Stefano 64.65, al fine di una nuova valutazione da parte degli uffici dei ministeri interessati in relazione a una sua riformulazione, così come proposta dal deputato Alberto Giorgetti.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento 64.65 Fabrizio Di Stefano.

  Gianni MELILLA (SI-SEL) illustra l'emendamento Franco Bordo 64.150, di cui è cofirmatario, volto ad evitare la chiusura di uffici pubblici in piccoli comuni. Ricorda al proposito che la Camera ha approvato un progetto di legge proprio a sostegno dei piccoli comuni. Rileva altresì come l'assenza di servizi pubblici in territori come quelli dei piccoli comuni di montagna costituisca una sorta di tassa occulta su quelle famiglie e imprese che continuano a risiedere e a lavorare in quei territori.

  I deputati Rocco PALESE (Misto-CR), Francesco CARIELLO (M5S), Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) e Federico D'INCÀ (M5S) sottoscrivono l'emendamento Franco Bordo 64.150.

  La Commissione, previa verifica della votazione, chiesta dal deputato Palese, respinge l'emendamento Franco Bordo 64.150.

  Laura CASTELLI (M5S) illustra l'emendamento 64.123, di cui è prima firmataria, che interviene in materia di assistenza specializzata e logistica per disabili. Ricorda che esistono sentenze che obbligano le città metropolitane a reperire fondi per interventi in favore dei disabili. Sottolinea inoltre che esiste un problema per le regioni a statuto speciale che sono state escluse dalla ripartizione dei fondi. Osserva, sul piano politico, che non ha senso, a suo avviso, il richiamo da parte del Governo e della maggioranza a una possibile approvazione di norme durante l'esame al Senato, quando nel frattempo interverrà l'esito del referendum costituzionale.

  Rocco PALESE (Misto-CR) sottoscrive l'emendamento Castelli 64.123.

  Maino MARCHI (PD) rileva che già nella legge di stabilità dell'anno scorso sono state inserite risorse sul tema dell'emendamento che dovrebbero essere ancora valide. Propone un accantonamento dell'emendamento Castelli 64.123 al fine di un approfondimento in tal senso.

  Maria MARZANA (M5S) desidera testimoniare il disagio delle regioni a statuto speciale che sono state escluse in sede di Conferenza unificata dal riparto dello stanziamento di 70 milioni. Chiede di accantonare l'esame dell'emendamento Castelli 64.123.

  I deputati Rocco PALESE (Misto-CR), Alberto GIORGETTI (FI-PdL), Walter RIZZETTO (FdI-AN), Gianni MELILLA (SI-SEL) e Giulio MARCON (SI-SEL) sottoscrivono l'emendamento Castelli 64.123.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Castelli 64.123.

  La Commissione respinge l'emendamento Russo 64.105.

  Francesco BOCCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Bonomo 64.21 è stato ritirato dai presentatori. Dispone inoltre l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi 64.01 della VIII Commissione e Braga 64.030, ricordando che sono stati accantonati gli articoli aggiuntivi Cariello 64.03 e Sorial 64.02 – che risulterebbero assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Fragomeli 63.19, come riformulato – nonché degli articoli aggiuntivi Marchetti 64.029, Palese 64.011 e Castelli 64.039.

  Francesco BOCCIA, presidente, riprende l'esame dell'emendamento Misiani 63.5.

Pag. 13

  Antonio MISIANI, chiede che la riformulazione del proprio emendamento 63.5 mantenga nel testo il comma 2.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Misiani 63.5.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) sottoscrive l'emendamento Misiani 63.5.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 65, propone di accantonare gli emendamenti Rubinato 65.54 e Pastorino 65.105. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Rubinato 65.50 e Guidesi 65.18. Propone di accantonare l'emendamento Marchi 65.8. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Mariani 65.51, Alberto Giorgetti 65.67 e Marzana 65.89. Propone di accantonare l'emendamento Ghizzoni 65.43, gli identici emendamenti Guidesi 65.6 e Melilli 65.7, gli identici emendamenti Nicoletti 65.28 e Dellai 65.122, nonché l'emendamento Dell'Aringa 65.9. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Castelli 65.11 nonché degli identici emendamenti 65.4 della VIII Commissione e Bratti 65.40. Propone di accantonare, salvo diverso avviso del Governo, gli identici emendamenti Giampaolo Galli 65.36, Alberto Giorgetti 65.56 e Abrignani 65.138. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Tancredi 65.86. Propone di accantonare l'emendamento Alfreider 65.134. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Prataviera 65.118, dell'emendamento Matteo Bragantini 65.120, nonché, risultando già comprese nel testo le condizioni per garantirne il risultato, degli identici emendamenti Giulietti 65.26 e Zaratti 65.112. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 65.5 della VIII Commissione e Bratti 65.39 e ricorda che l'emendamento De Rosa 65.95 risulterebbe assorbito dall'approvazione dei medesimi emendamenti 65.5 della VIII Commissione e Bratti 65.39. Propone di accantonare gli emendamenti Bechis 65.1 e Segoni 65.103. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Cristian Iannuzzi 65.115. Propone di accantonare gli identici emendamenti Dellai 65.123 e Nicoletti 65.29, salvo diverso avviso del Governo. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Misiani 65.64 e Mannino 65.98. Propone di accantonare gli emendamenti Palese 65.16, Fregolent 65.114, Sgambato 65.25, Melilli 65.69. Sottolinea che gli identici articoli aggiuntivi Marchetti 65.048 e Gelmini 65.040 sarebbero assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Misiani 63.5, nella riformulazione proposta. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 65.023.

  Il sottosegretario Gianclaudio BRESSA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento gli emendamenti Rubinato 65.54, Pastorino 65.105, Marchi 65.8, Ghizzoni 65.43, degli identici emendamenti Guidesi 65.6 e Melilli 65.7, degli identici emendamenti Nicoletti 65.28 e Dellai 65.122, dell'emendamento Dell'Aringa 65.9, degli identici emendamenti Giampaolo Galli 65.36, Alberto Giorgetti 65.56 e Abrignani 65.138 degli emendamenti Alfreider 65.134, Bechis 65.1 e Segoni 65.103, degli identici emendamenti Dellai 65.123 e Nicoletti 65.29, degli emendamenti Palese 65.16, Fregolent 65.114, Sgambato 65.25, Melilli 65.69.

  Simonetta RUBINATO (PD), chiede al relatore motivazioni del parere contrario espresso sul suo emendamento 65.50, volto a favorire l'impiego di risorse non vincolate degli enti locali in vista di immediati interventi. Osserva che l'articolo 65 in esame appare favorire gli interventi effettuati dall'ente locale mediante indebitamento piuttosto che attraverso l'utilizzo di fondi presenti in cassa. Chiede inoltre se il Governo intenda migliorare il testo in Pag. 14esame con riferimento a tale specifica problematica.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, ricorda come la legge n. 243 del 2012, che definisce le condizioni per il pareggio del bilancio degli enti locali, è una legge rinforzata, in quanto tale non derogabile se non con deliberazione adottata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera.

  Il Viceministro Enrico MORANDO precisa che la legge n. 243 del 2012, in quanto legge rinforzata, è modificabile a maggioranza assoluta da ciascuna delle Camere. All'articolo 9, la medesima legge prevede che per gli anni 2017-2019, con la legge di bilancio, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica e su base triennale, si introduca il fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa. A decorrere dall'esercizio 2020, tra le entrate e le spese finali è incluso il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, finanziato dalle entrate finali. Precisa che la legge di bilancio triennale contiene l'indicazione delle risorse attraverso le quali arrivare all'inserimento del fondo pluriennale vincolato anche per la parte relativa agli avanzi. Questo schema trova la sua sede fondamentale nella definizione del confronto tra sistema delle autonomie regionali e locali e Governo. Per questa ragione non ritiene proponibile l'emendamento Rubinato 65.50 che per un verso, al pari degli altri emendamenti con finalità analoghe, modifica unilateralmente la legge n. 243 del 2012, senza avere la maggioranza assoluta richiesta per una legge rinforzata; per altro verso, allude a soluzioni concrete di finanza pubblica contenute nella legge di bilancio e oggetto del confronto tra il sistema delle autonomie e stato centrale cui si è fatto più volte riferimento.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rubinato 65.50 e Guidesi 65.18.

  Francesco BOCCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Mariani 65.51 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberto Giorgetti 65.67.

  Maria MARZANA (M5S), in merito all'emendamento a sua prima firma 65.89, precisa che esso è diretto a ridurre il prelievo sulle province delle quali la «legge Delrio» ha previsto l'abolizione, essendo ancora in corso il riordino di funzioni e personale tra enti locali, in specie regioni, città metropolitane, enti di area vasta e liberi consorzi in Sicilia.

  Il sottosegretario Gianclaudio BRESSA chiarisce che solo la definizione dell'accordo sul Fondo di cui all'articolo 81 sarà in grado di determinare esattamente il concorso complessivo di ciascun ente locale al risanamento del debito pubblico. Ribadisce inoltre che le regioni a statuto speciale sono escluse per dettato costituzionale da tale contrattazione.

  Maria MARZANA (M5S), intervenendo sul suo emendamento 65.89 e dissentendo con quanto testé affermato dal sottosegretario Bressa, osserva che anche le Regioni a statuto speciale sono interessate dal prelievo disposto dalla «legge Delrio». Ricorda il caso della Sicilia che a seguito di uno specifico accordo con il Governo è ora esclusa da riparto dei fondi per gli enti locali. A tale proposito, sottolinea che i disagi derivanti da tale situazione sono sofferti non solo dai cittadini, quando l'esclusione riguarda il finanziamento di servizi, ma anche il personale degli enti disciolti, che, tuttavia, continuano a prestare servizio. Richiama a tale proposito il caso dei dipendenti della provincia di Siracusa che sono senza stipendio da sette mesi. Invita, pertanto, il Governo, ad un ripensamento su tale punto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Marzana 65.89 e Castelli 65.11.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), intervenendo sull'emendamento Bratti 65.40, identico all'emendamento 65.4 della VIII Commissione, chiede al relatore e al Governo le Pag. 15ragioni alla base del parere contrario da loro formulato. Osservando, infatti, che la finalità della proposta è quella di rafforzare l'operatività delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, in una situazione in cui i compiti di controllo ambientale risultano indeboliti anche dall'assorbimento delle Guardie forestali nel Corpo dei Carabinieri, auspica, piuttosto, che l'emendamento sia accantonato in vista della sua riformulazione.

  Alessandro BRATTI (PD), intervenendo sul suo emendamento 65.40, propone al relatore e al Governo di eliminare dal testo l'autorizzazione di spesa prevista, allo scopo di permettere alle regioni che hanno lo spazio finanziario necessario di procedere comunque a nuove assunzioni nelle Agenzie, senza ulteriori costi a carico della finanza pubblica.

  Cosimo LATRONICO (Misto-CR), intervenendo sull'emendamento Bratti 65.40, conferma la necessità di permettere alle regioni di assumere personale, a fronte dell'impossibilità di utilizzare per il finanziamento di tali spese i proventi delle royalties. Segnala che la Basilicata sta addirittura studiando la possibilità di avvalersi di personale messo a disposizione da agenzie di lavoro interinale per lo svolgimento delle attività di controllo ambientale.

  Il sottosegretario Gianclaudio BRESSA propone l'accantonamento degli identici emendamenti 65.4 della VIII Commissione e Bratti 65.40.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono accantonati gli identici emendamenti 65.4 della VIII Commissione e Bratti 65.40 e che è stato ritirato l'emendamento Tancredi 65.86.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Prataviera 65.118 e Matteo Bragantini 65.120.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che è stato ritirato l'emendamento Giulietti 65.26.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Zaratti 65.112 e approva gli identici emendamenti 65.5 della VIII Commissione e Bratti 65.39 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento De Rosa 65.95 è assorbito dall'approvazione degli identici emendamenti 65.5 della VIII Commissione e Bratti 65.39.

  La Commissione respinge l'emendamento Cristian Iannuzzi 65.115.

  Antonio MISIANI (PD), intervenendo sul suo emendamento 65.64, osserva che esso è volto a garantire priorità nell'accesso agli spazi finanziari ceduti agli enti locali dalle regioni ai comuni con meno di mille abitanti e a quelli risultanti da fusione nonché a quelli che accolgono i rifugiati richiedenti asilo. L'emendamento si è reso necessario perché il disegno di legge di bilancio in discussione prevede l'abrogazione del comma 729 della legge di stabilità per il 2016, che prevede la priorità di accesso agli spazi finanziari. Osserva che il parere contrario formulato sia dal relatore sia dal Governo potrebbe essere superato eliminando dal testo il capoverso 42-ter, non strettamente funzionale alla principale finalità dell'emendamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, propone la trasformazione dell'emendamento Misiani 65.64 in un ordine del giorno, in considerazione del fatto che nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di prossima pubblicazione per la disciplina del tema, i parametri per l'accesso prioritario agli spazi finanziari risulterebbero corrispondere proprio ai comuni con meno di mille abitanti e a quelli risultanti da fusione nonché a quelli che accolgono i rifugiati richiedenti asilo. Inoltre, avverte che è in discussione la presentazione di un emendamento che preveda esplicitamente la priorità dell'accesso al fondo di 700 milioni di euro di spazi finanziari dei Pag. 16comuni con meno di mille abitanti e di quelli risultanti da fusione.

  Antonio MISIANI (PD), alla luce delle precisazioni del relatore, ritira il proprio emendamento 65.64 e auspica che, in sede di formulazione dell'emendamento cui il relatore ha fatto riferimento, si tenga conto anche dei comuni che accolgono rifugiati richiedenti asilo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge le proposte emendative Mannino 65.98 e Prestigiacomo 65.023.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate all'articolo 66, invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli emendamenti Tancredi 66.15, Greco 66.9 e 66.10, in quanto non è possibile intervenire con legge sui rapporti tra lo Stato e le Regioni a statuto speciale. Invita, pertanto, i proponenti a trasformare le proposte in ordini del giorno. Esprime, quindi parere favorevole sull'emendamento Paola Bragantini 66.12, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Guidesi 66.1 e Palese 66.34 nonché degli identici emendamenti Guidesi 66.2 e Palese 66.30. Esprime poi parere favorevole sull'emendamento Brandolin 66.3 e propone l'accantonamento delle proposte emendative Melilli 66.41, Capelli 66.02 e Pisicchio 66.08. Invita quindi al ritiro dell'articolo aggiuntivo Coppola 66.07, altrimenti il parere è contrario, e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Menorello 66.014.

  Il sottosegretario Gianclaudio BRESSA esprime parere conforme a quello del relatore e chiede l'accantonamento dell'emendamento Paola Bragantini 66.12, al fine di approfondire la portata della riformulazione proposta dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Guidesi 66.1 e Palese 66.34, degli identici emendamenti Guidesi 66.2 e Palese 66.30, nonché delle proposte emendative Melilli 66.41, Capelli 66.02, Pisicchio 66.08, Menorello 66.014 e Paola Bragantini 66.12.

  Paolo TANCREDI (AP) interviene per ritirare il suo emendamento 66.15 e preannunciare la presentazione di un apposito ordine del giorno di analogo contenuto.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Greco 66.9 e 66.10.

  La Commissione approva l'emendamento Brandolin 66.3 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati accantonati gli articoli aggiuntivi Pisicchio 66.08 e Menorello 66.014 e che è stata ritirata la proposta emendativa Coppola 66.07.
  Comunica altresì che il Governo ha testé presentato le proposte emendative 3.09, 17.10, 35.059, 65.151, 74.482, 74.483, 74.484, 74.485, 79.09, Tab.A.27, 9.82, 21.092, 35.060, 59.165, 86.07 e Tab.2.7, messe in distribuzione (vedi allegato 2), la cui ammissibilità dovrà essere verificata dalla presidenza.
  Sospende quindi la seduta, ricordando che, come stabilito, alla ripresa della seduta odierna la Commissione esaminerà le proposte emendative riferite agli articoli da 23 a 35, in materia di lavoro e previdenza, nonché quelle riferite agli articoli da 36 a 45, in materia di formazione e istruzione.

  La seduta, sospesa alle 13.50, riprende alle 14.50.

  Francesco BOCCIA, presidente, dà conto delle sostituzioni della seduta pomeridiana. Avverte, quindi, che la Commissione passerà all'esame delle proposte emendative riferite agli articoli da 23 a 35, relativi a lavoro e previdenza.

  Francesco CARIELLO (M5S) chiede al presidente se è già previsto un termine per Pag. 17la presentazione di subemendamenti alle proposte emendative appena presentate dal Governo.

  Francesco BOCCIA, presidente, precisa che quanto prima verrà comunicata la pronuncia circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati dal Governo e solo successivamente verrà fissato un termine per la presentazione di subemendamenti. Invita quindi il relatore ad illustrare i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 23.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative all'articolo 23, invita al ritiro, precisando che altrimenti il parere è da considerarsi contrario, dell'emendamento Airaudo 23.34 e propone l'accantonamento dell'emendamento Marchi 23.6. Invita al ritiro, precisando che altrimenti il parere è da considerarsi contrario, degli emendamenti Latronico 23.20, Chiarelli 23.25, Sottanelli 23.16, degli identici emendamenti Polidori 23.7, Sottanelli 23.17 e Chiarelli 23.27 e dell'emendamento Saltamartini 23.2. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi 23.01 della XIII Commissione e Venittelli 23.04, nonché degli articoli aggiuntivi Ciprini 23.02 e Oliverio 23.07. Invita al ritiro, precisando che altrimenti il parere è da considerarsi contrario, degli articoli aggiuntivi Airaudo 23.09 e Prestigiacomo 23.011. Propone, infine, l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Matarrese 23.023, Marco Di Maio 23.013, Dell'Aringa 23.20 e Fantinati 23.022.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, segnala che si intendono, pertanto, accantonati gli emendamenti Marchi 23.6, gli identici articoli aggiuntivi 23.01 della XIII Commissione e Venittelli 23.04, nonché gli articoli aggiuntivi Ciprini 23.02, Oliverio 23.07, Matarrese 23.023, Marco Di Maio 23.013, Dell'Aringa 23.20 e Fantinati 23.022.

  Giulio MARCON (SI-SEL) invita a riconsiderare il parere espresso sull'emendamento Airaudo 23.34, che sottoscrive e che in maniera articolata mira, senza oneri aggiuntivi, ad ampliare gli strumenti per garantire la tutela occupazionale nelle aziende in crisi.

  Il Viceministro Enrico MORANDO precisa che il Governo intende difendere l'impianto delle misure in materia di lavoro e previdenza contenute nella legge di bilancio, anche in quanto frutto di un confronto approfondito con le parti sociali. Nel riconoscere che tali misure non sono state accolte con favore da alcuni dei soggetti coinvolti nel confronto, sottolinea la validità dell'impianto della proposta del Governo che apporta significative correzioni alla legislazione vigente, facendo salva la compatibilità con le misure di finanza pubblica. In relazione al contenuto dell'emendamento Airaudo 23.34, che rappresenta la proposta alternativa del gruppo di Sinistra Italiana in materia di lavoro e previdenza, nel difendere la scelta complessiva operata dal Governo, manifesta disponibilità ad alcune correzioni, come testimoniato dall'accantonamento di alcune proposte emendative. In ogni caso ritiene possibile un'estensione della cosiddetta «opzione donna», correggendo le soluzioni previste dalla normativa vigente, nonché l'introduzione di alcuni correttivi per tutelare soggetti finora esclusi dalle salvaguardie in materia pensionistica. In conclusione, precisa di avere colto l'occasione della sollecitazione svolta dal deputato Marcon, per chiarire in maniera trasparente la posizione del Governo in relazione a temi che riguardano il settore del lavoro e della previdenza, segnalando che alcune soluzioni concrete in via di definizione saranno prontamente sottoposte al vaglio della Commissione.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN) sottoscrive l'emendamento Airaudo 23.34, di cui auspica l'approvazione. Fa presente che l'emendamento è stato presentato dai deputati di Sinistra Italiana in più occasioni e che sarebbe opportuno procedere ad aperture. Pag. 18Sottolinea altresì che nel jobs act è stata già ampliata la possibilità di accedere ai contratti di solidarietà espansiva al posto della trasformazione degli accordi. Si chiede perché non continuare su una strada che permette un aumento dell'occupazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Airaudo 23.34.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che l'emendamento Marchi 23.6 è accantonato.

  Rocco PALESE (Misto-CR) sottoscrive l'emendamento Latronico 23.20.

  La Commissione respinge l'emendamento Latronico 23.20.

  Rocco PALESE (Misto-CR), intervenendo sull'emendamento Chiarelli 23.25, di cui è cofirmatario, dichiara di non comprendere la motivazione del parere contrario del relatore e del Governo trattando una questione grave come il rischio di morte o di invalidità permanente.

  La Commissione respinge l'emendamento Chiarelli 23.25.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCCI-MAIE) ritira gli emendamenti 23.16 e 23.17, di cui è primo firmatario.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Polidori 23.7 e Chiarelli 23.27 e l'emendamento Saltamartini 23.2. Respinge, inoltre, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Airaudo 23.09 e Prestigiacomo 23.011.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, con riferimento all'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 23.011, fa presente di aver depositato, come richiesto, il decreto della direzione generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, relativo a misure di incentivi per l'occupazione al Sud, come ad esempio la decontribuzione fino a 8.060 euro per tutto il 2017.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il documento depositato dal Governo è in distribuzione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, in relazione alle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 24, invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sull'emendamento Airaudo 24.8. Propone, su richiesta dei presentatori, l'accantonamento dell'emendamento Sorial 24.3. Invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Taranto 24.012 e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo D'Alessandro 24.01.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, segnala che si devono intendere accantonati l'emendamento Sorial 24.3 e l'articolo aggiuntivo D'Alessandro 24.01.
  Avverte che l'articolo aggiuntivo Taranto 24.012 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Airaudo 24.8.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 25, invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sull'emendamento Pesco 25.174, limitatamente alla parte ammissibile, sugli identici emendamenti Airaudo 25.138 e Sorial 25.91, sugli emendamenti Villarosa 25.14 e Simonetti 25.5. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 25.6 dell'XI Commissione e Damiano 25.44. Propone l'accantonamento dell'emendamento Marchi 25.57. Invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sugli emendamenti Rampelli 25.76, Simonetti 25.3, Lombardi 25.95, Simonetti 25.30, Gribaudo 25.54, sull'emendamento Pizzolante 25.92, identico Pag. 19all'emendamento 25.7 dell'XI Commissione, sugli identici emendamenti Rizzetto 25.64, Prataviera 25.160, Guidesi 25.24, Ginato 25.56, Alberto Giorgetti 25.63, Leva 25.78, Vignali 25.114, Basso 25.155, Senaldi 25.146, Cani 25.156 e Pastorino 25.97, sugli emendamenti Ciprini 25.100 e Sberna 25.171. Propone l'accantonamento dell'emendamento Tancredi 25.81. Invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sugli emendamenti Faenzi 25.167, Marchi 25.12, Sberna 25.172, sugli identici emendamenti Rizzetto 25.60, Simonetti 25.21, Paola Bragantini 25.39, Coccia 25.62, Vignali 25.111, Latronico 25.121, Ricciatti 25.141, Senaldi 25.148, Taricco 25.151 e Marguerettaz 25.163 e sull'emendamento Simonetti 25.31. Propone l'accantonamento degli emendamenti Marchi 25.13 e 25.8 della XI Commissione. Esprime parere contrario sull'emendamento 25.9 della XI Commissione. Propone l'accantonamento degli emendamenti 25.10 e 25.11 della XI Commissione e dell'emendamento Matarrese 25.166. Invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sugli emendamenti Scotto 25.143, Tripiedi 25.176, Ciprini 25.177 e Guidesi 25.2. Esprime parere favorevole sugli identici Ventricelli 25.53 e Simonetti 25.34, qualora riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), avvertendo che l'approvazione di tali emendamenti nella nuova formulazione comporterebbe l'assorbimento dell'emendamento 25.1 della VII Commissione. Propone l'accantonamento dell'emendamento Duranti 25.117. Invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sugli emendamenti Fregolent 25.145, Martelli 25.131, Tancredi 25.84 e Cominardi 25.93, nonché sugli articoli aggiuntivi Pannarale 25.01, Melilla 25.02, Pastorino 25.08, Da Villa 25.012 e 25.013 e Caparini 25.015.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, segnala che si devono pertanto ritenere accantonati gli emendamenti Marchi 25.57, Tancredi 25.81, 25.10 e 25.11 dell'XI Commissione, Matarrese 25.166 e Duranti 25.117.

  Daniele PESCO (M5S) illustra l'emendamento 25.174, di cui è primo firmatario, volto all'introduzione del reddito di cittadinanza. Sottolinea come la contrarietà del Governo e della maggioranza a tale ipotesi sia di natura politica e non sia dovuta all'impossibilità di trovare coperture che invece nell'emendamento sono presenti. Con il reddito di cittadinanza si introducono sistemi premiali per consumi sostenibili, mentre l'attuale Governo preferisce il sistema dell'elargizione di bonus, utile in realtà solo ai propri fini elettorali. Si prevede che il reddito venga elargito ai nuclei familiari secondo una scala di equivalenza e si introducono disposizioni volte a invogliare le persone a cercare nuovi lavori e ad avviare nuove imprese. Si stabiliscono, inoltre, strumenti di aiuto a persone disabili al fine di aiutarle a conseguire i requisiti per l'accesso al reddito e misure per agevolare le persone senza casa nel pagamento di un affitto o di un mutuo. È prevista, altresì, la necessaria collaborazione tra gli enti interessati, quali ad esempio i centri di impiego e l'INPS, con la realizzazione di un'unica banca dati finalizzata anche al controllo dei requisiti dei beneficiari. Ribadisce come quella che manca è la volontà politica e come il disegno di legge sulla povertà, collegato alla manovra di bilancio, approvato dalla Camera e in esame al Senato, non sia una misura di deciso contrasto. L'unica risposta è, quindi, a suo avviso, l'introduzione del reddito di cittadinanza con il conseguente aumento di occupazione.

  Claudio COMINARDI (M5S), intervenendo sull'emendamento Pesco 25.174, sottolinea come le coperture al reddito di cittadinanza esistano e siano state validate e dichiarate ammissibili. Questo nonostante la maggioranza e numerosi organi di stampa continuino a sostenere che non è possibile introdurre il reddito di cittadinanza in quanto mancano appunto le coperture. Rileva come il reddito di cittadinanza sia presente in tutta Europa e si Pag. 20chiede perché non sia possibile introdurlo nel nostro Paese. Ritiene che sia giusto restituire benefici economici a chi ha lavorato. Osserva come la proposta del suo gruppo sia limpida e coerente e come possa far ripartire i consumi e favorire le imprese e anche lo Stato medesimo. Rileva infine che al di là dell'approvazione o meno dell'emendamento, è importante cominciare la discussione sull'argomento.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) si chiede come funzioni il Parlamento, visto che la maggioranza racconta ai cittadini che Camera e Senato non sono in grado di risolvere i problemi dei cittadini medesimi perché esiste il bicameralismo perfetto. L'emendamento del suo gruppo è invece la risposta che si può fare qualcosa di utile per i cittadini anche a Costituzione vigente. Sottolinea la rilevanza delle coperture economiche proposte dall'emendamento, quali la riduzione delle pensioni d'oro, la riduzione delle spese degli organi costituzionali, la destinazione del 2 per mille al reddito di cittadinanza, la riduzione delle indennità parlamentari e l'abolizione dei vitalizi parlamentari. Si tratta di misure a suo avviso difficili da bocciare. Chiede, anche per cortesia istituzionale, di conoscere le motivazioni dei pareri contrari. Ricorda infine come il premio Nobel Joseph Stiglitz abbia definito il reddito di cittadinanza una misura economica positiva in quanto volta al movimento della moneta.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, pur considerando la proposta in esame senza dubbio molto seria, sia nella parte relativa all'introduzione dell'istituto del reddito di cittadinanza, sia nella parte concernente il reperimento delle risorse necessarie, evidenzia alcuni punti sui quali il Governo non concorda con il MoVimento 5 Stelle. In primo luogo, quanto alla platea dei beneficiari dell'istituto, il Governo, tenuto conto delle scarse risorse disponibili, ritiene di dover adottare, quale parametro di riferimento, il concetto di povertà assoluta e non quello di povertà relativa di cui alla proposta in esame. Ciò al fine di restringere la platea dei potenziali beneficiari dell'istituto a coloro che versano in situazioni di disagio più grave, con priorità sugli altri dei minori. In secondo luogo, sempre in ragione delle scarse risorse disponibili, evidenzia come il Governo sia orientato verso una più robusta condizionalità rispetto a quella pur presente nella proposta in esame e dunque ad una maggiore selezione. Infine, quanto alle misure di copertura presenti nella proposta, sottolinea come il Governo non ritiene di poterne condividere alcune. In particolare, quanto agli interventi sulle spese fiscali, il Governo, pur considerando necessaria una revisione in tal senso, ritiene di non poterne ottenere che alcune centinaia di milioni di euro, cifra ben lontana dai 5 miliardi di euro contemplati dalla proposta in esame per le spese fiscali e che potrebbero essere realizzati sono a fronte di riduzioni di forme di detrazione e di deduzioni per gruppi consistenti di cittadini.

  Laura CASTELLI (M5S) ricorda come il progetto di legge concernente il reddito di cittadinanza, nonostante le parole di apprezzamento del Viceministro, giaccia insabbiato al Senato. Stigmatizza inoltre l'esiguità della somma stanziata dal Governo per la lotta alla povertà – 1,6 miliardi di euro in luogo dei 17 miliardi che il MoVimento 5 Stelle reputa necessari – somma messa peraltro a disposizione fino ad esaurimento. Sottolinea come insufficienti e fallimentari siano state le risorse e le misure già predisposte dal Governo per la lotta alla povertà e stigmatizza in particolare il fatto che il Governo non intenda adottare le importanti iniziative in materia di tassazione che il MoVimento 5 Stelle considera indispensabili per garantire ai 9 milioni di poveri presenti nel Paese le risorse necessarie.

  La Commissione respinge l'emendamento Pesco 25.174.

  Tiziana CIPRINI (M5S), nel sottoscrivere l'emendamento Sorial 25.91, lo illustra segnalando che esso è soppressivo Pag. 21dell'APE e della flessibilità pensionistica, istituti ritenuti inopportuni e dannosi in quanto miranti ad affidare a banche e società assicurative, e quindi privatizzare, anche il primo pilastro della previdenza pubblica ovvero il sistema pensionistico.

  Claudio COMINARDI (M5S) e Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrivono a loro volta l'emendamento Sorial 25.91.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN) sottoscrive l'emendamento Sorial 25.91, reputando a sua volta l'istituto dell'anticipo pensionistico inopportuno, in quanto tale da costringere i pensionandi ad accendere mutui ventennali e rendendo evidente la strumentalizzazione da parte del Governo dei dati sul presunto aumento dell'aspettativa di vita quale variabile cui ancorare la riforma in oggetto, considerato che i dati confermano la tendenza opposta. Fa presente come in Commissione Lavoro si fosse trovato l'accordo tra maggioranza e opposizione sulla proposta del presidente Damiano relativa alla flessibilità in uscita, accettabile se coniugata a misure a sostegno della flessibilità in entrata. Ritiene che con il testo proposto dal Governo si scontentano tutti i destinatari della norma senza alcuna utilità per nessuno.

  Roberto SIMONETTI (LNA), intervenendo per sottoscrivere gli identici emendamenti Airaudo 25.138 e Sorial 25.91, osserva che quella proposta dal Governo non può essere definita una riforma delle pensioni, dal momento che non è previsto alcun diritto soggettivo di accedere al pensionamento, in presenza dei requisiti richiesti. Al contrario, come ha ben sottolineato il collega Rizzetto, per accedere al pensionamento è necessario accendere un mutuo. Neanche con riferimento alla cosiddetta APE sociale si è in presenza di diritti soggettivi, in quanto, a parte la previsione di platee ben delimitate di lavoratori, il superamento dei limiti di spesa previsti obbliga il soggetto richiedente ad aspettare che si definisca lo spazio finanziario necessario per potere andare in pensione. Si tratta, a suo avviso, di uno spot elettorale che non aiuterà il Governo a vincere il prossimo referendum costituzionale. Diversi sono gli aspetti della disciplina dell'APE proposta dal Governo che non lo convincono: dal ruolo giocato dall'INPS, figura terza tra il lavoratore e le banche, alla funzione della garanzia di 70 milioni di euro, anch'essi incamerati dall'INPS, che potrebbe utilizzarli con finalità diverse, all'ulteriore garanzia del montante contributivo del lavoratore, alla possibilità per la banca di rifiutare il credito al lavoratore, alla mancata previsione, infine, di limiti all'accordo tra Governo, Banca d'Italia e assicurazioni. Chiede quindi come mai, a fronte di misure finanziate a debito, sulle quali, oltre tutto, pende il giudizio della Commissione europea, sia stato dichiarato inammissibile per carenza di compensazione l'emendamento che proponeva l'abrogazione dell'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, che sarebbe stato, se approvato, la vera riforma delle pensioni. Ricorda, inoltre, che, a fronte di una platea di circa 70.000 soggetti interessati all'eliminazione delle penalizzazioni per l'accesso al pensionamento anticipato, prevista dall'articolo 28, in sede di esame della proposta di legge Atto Camera n. 857, a prima firma del presidente Damiano, la XI Commissione ha potuto stimare una platea di potenziali beneficiari della flessibilità di accesso al pensionamento di circa 300.000 lavoratori. Una vera riforma delle pensioni, pertanto, sarebbe l'approvazione delle misure di flessibilità in uscita recate da quella proposta di legge, nonché la proroga al 2018 della sperimentazione cosiddetta «Opzione Donna», tutte misure che coinvolgerebbe un numero di lavoratori ben superiore a quello interessato dalle disposizioni proposte dal Governo.

  Davide TRIPIEDI (M5S), dopo avere ricordato che il disegno di legge di bilancio si sta discutendo nella medesima Aula dove, nel 2011, è stata approvata la riforma Fornero, che ha rovinato la vita di moltissimi lavoratori, osserva che le misure proposte dal Governo non toccano la Pag. 22struttura di quella riforma pensionistica. Anzi, la necessità di accendere un mutuo per potere accedere al pensionamento decreta, a suo avviso, il fallimento dello Stato sociale, trasformando in bonus i diritti dei lavoratori. Si chiede quale sia la coerenza della minoranza del Partito Democratico che, nel giugno 2016, promuove una petizione popolare per raccogliere firme a sostegno della proposta di legge Atto Camera n. 857, a prima firma del presidente Damiano, e, a ottobre del medesimo anno, non si dichiara contraria alle misure del Governo, che peggiorano, a suo avviso, la riforma Fornero. È necessario, invece, introdurre disposizioni che, attraverso la presa d'atto delle differenze tra le attività svolte, permettano l'accesso al pensionamento ad età e anzianità diverse, consentendo in tal modo il necessario ricambio generazionale del mercato del lavoro. Pertanto auspica che la maggioranza respinga le proposte del Governo, sostenendo, al contrario, le misure contenute nella proposta di legge Atto Camera n. 857, che, ricorda, non è stata presentata dal M5S, ma che è firmata dal presidente della XI Commissione.

  Cesare DAMIANO (PD), intendendo puntualizzare alcuni punti sui quali si è sentito tirare in causa, osserva che, grazie alla sua esperienza nel sindacato, è in grado di distinguere tra piattaforma e accordo sindacale. Alla luce di ciò, paragonando il contenuto della più volte richiamata proposta di legge Atto Camera n. 857 ad una piattaforma sindacale, rileva che quanto ottenuto dal Governo in sede di disegno di legge di bilancio è soddisfacente e può paragonarsi ad un accordo. La proposta di legge, presentata nel 2013, ha aperto la strada, in un momento in cui il Governo era chiuso a qualsiasi proposta di flessibilità pensionistica. Oggi, invece, può sottolineare con soddisfazione che il Governo stesso si è incamminato attraverso il varco aperto dalla sua proposta, nei limiti della sua interpretazione e delle risorse finanziarie disponibili. Ed è la prima volta, dal 2007, che si restituisce qualcosa alle pensioni, che molto hanno dato per riequilibrare lo squilibrio finanziario del Paese. Anche la cosiddetta ottava salvaguardia è da ritenersi un successo della XI Commissione, laddove si ricordi che il Ministro Padoan, lo scorso anno, aveva affermato la definitività della settima, prevista dalla legge di stabilità per il 2016. Non nascondendo la necessità di approfondire alcuni aspetti che non lo convincono, intende tuttavia sottolineare i punti sui quali il Governo appare in linea con le richieste della XI Commissione. Con riferimento alla cosiddetta APE sociale, ad esempio, l'anticipo dell'accesso al pensionamento è di tre anni e sette mesi, laddove la proposta di legge Atto Camera n. 857 prevede quattro anni. Ancora, l'accesso anticipato disposto dalla disciplina dell'APE sociale non prevede penalizzazioni, laddove la sua proposta di legge prevede la riduzione del trattamento pensionistico del 2 per cento per ogni anno di anticipo. Invita, inoltre, i colleghi a smetterla di parlare di mutui per l'accesso al pensionamento, dal momento che la proposta del Governo prevede che, fino ad un limite di 1.500 euro lordi, lo Stato paga un'indennità mentre le eventuali misure di penalizzazione possono interessare unicamente le quote superiori a tale limite. Riconosce di non condividere appieno la proposta relativa all'APE – a differenza di quella relativa all'APE sociale, che lo trova pienamente d'accordo – ma chiarisce che si tratta di un prestito, non di un mutuo, con garanzia, certificata dall'INPS, costituita dal diritto a pensione. Sottolinea ancora che l'inclusione di ulteriori attività tra i lavori considerati gravosi rappresenta un'ulteriore vittoria della XI Commissione, che rivendica con orgoglio, osservando, tra l'altro, che il ventaglio di attività proposto dal Governo è più ampio di quello proposto dalla Commissione. Vi sono altre novità interessanti nella proposta del Governo che segnano il cambiamento di passo: ad esempio, la previsione del blocco dell'adeguamento alla speranza di vita dei requisiti pensionistici per chi esercita attività usuranti. A tale proposito, ricorda che il meccanismo di adeguamento all'aspettativa di vita non è stato introdotto Pag. 23dal Governo Monti ma dai precedenti Governi di centro-destra, così come la disposizione che ha introdotto il cumulo oneroso, che la proposta all'esame supera con l'articolo 29. Infine, apprezza l'apertura del Governo su ulteriori punti su cui la XI Commissione si impegnata, ovvero la prosecuzione della sperimentazione di «Opzione Donna» e le modifiche al testo dell'articolo 33, riguardante l'ottava salvaguardia, ed attende di verificare in che modo tale disponibilità sarà concretizzata.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Airaudo 25.138 e Sorial 25.91.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 25.14 e rifacendosi all'intervento del presidente Damiano, lo illustra sottolineando che sarebbe stato a questo punto preferibile la formula del mutuo in luogo di quella del prestito considerato il più ridotto tasso di interesse nel primo caso. Ritiene che la misura non sia davvero necessaria potendo il singolo pensionando già siglare contratti bancari già previsti dalla legge. Ritiene, invece, che sarebbe tempo per il nostro Paese di dotarsi di una banca pubblica di investimenti, come previsto in tutti gli altri Paesi europei e in analogia con la BEI, invece di creare condizioni d favore e vantaggio per il sistema delle banche private. Ritiene che, considerato che la Cassa Depositi e Prestiti ha un modello operativo che non è opportuno stravolgere e che d'altra parte nel nostro Paese esiste il caso singolo dell'istituto di credito sportivo, l'unico ancora titolare di una licenza bancaria, è davvero tempo di procedere ad istituire una banca pubblica di cui la proposta descrive i caratteri. Spiega, inoltre, che nel suo emendamento le azioni della Nuova Cassa di Risparmio di Chieti sono interamente trasferite al Ministero dell'economia e delle finanze in modo che la stessa banca possa diventare, così come avviene in altri Paesi europei, una banca pubblica di investimento.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) ricorda che nel nuovo testo della Costituzione, su cui tra breve si svolgerà il referendum, è prevista la gestione delle assicurazioni in capo allo Stato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villarosa 25.14 e Simonetti 25.5 e approva gli identici emendamenti 25.6 della XI Commissione e Damiano 25.44 (vedi allegato 1).

  Walter RIZZETTO (FdI-AN), nell'illustrare l'emendamento Rampelli 25.76, ricorda che la Cassa depositi e prestiti ha di fatto la natura di una società per azioni ma è di proprietà pubblica. Dopo aver brevemente illustrato il campo di attività della Cassa depositi e prestiti, propone di andare a costituire il cosiddetto «soggetto finanziatore» con la stessa Cassa, allargando in questo modo le maglie della sua attività.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rampelli 25.76, Simonetti 25.3, Lombardi 25.95 e Simonetti 25.30.

  Marialuisa GNECCHI (PD) sottoscrive l'emendamento Gribaudo 25.54 e ne chiede l'accantonamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, acconsente all'accantonamento dell'emendamento Gribaudo 25.54.

  Rocco PALESE, presidente, dispone pertanto l'accantonamento dell'emendamento Gribaudo 25.54. Avverte che l'emendamento Pizzolante 25.92 è stato ritirato mentre l'identico emendamento 25.7 della XI Commissione deve intendersi respinto per l'esame in Assemblea.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN), nell'illustrare le finalità dell'emendamento 25.64 a sua prima firma, spiega che lo stesso intende sanare una discriminazione a danno dei lavoratori autonomi rispetto a quelli dipendenti, evidenziando che alcuni lavori usuranti sono svolti anche dai lavoratori Pag. 24autonomi. Dato che una simile proposta è stata già presentata in passato ed è sempre stata respinta, chiede l'accantonamento del suo emendamento 25.64.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua prima firma 25.63 e, in caso contrario, chiede che sia comunque posto in votazione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, dichiara di non opporsi all'accantonamento degli identici emendamenti Rizzetto 25.64, Prataviera 25.160, Guidesi 25.24, Ginato 25.56, Alberto Giorgetti 25.63, Leva 25.78, Vignali 25.114, Basso 25.155, Senaldi 25.146, Cani 25.156 e Pastorino 25.97.

  Rocco PALESE, presidente, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Rizzetto 25.64, Prataviera 25.160, Guidesi 25.24, Ginato 25.56, Alberto Giorgetti 25.63, Leva 25.78, Vignali 25.114, Basso 25.155, Senaldi 25.146, Cani 25.156 e Pastorino 25.97.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ciprini 25.100 e Sberna 25.171.

  Rocco PALESE, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Tancredi 25.81 e prende atto che l'emendamento Faenzi 25.167 è ritirato.

  Maino MARCHI (PD) chiede che l'emendamento 25.12 a sua prima firma sia accantonato.

  Rocco PALESE, presidente, dispone che l'emendamento Marchi 25.12 sia accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, chiede l'accantonamento dell'emendamento Sberna 25.172.

  Rocco PALESE, presidente, dispone che l'emendamento Sberna 25.172 sia accantonato. Dispone altresì l'accantonamento degli identici emendamenti Rizzetto 25.60, Simonetti 25.21, Paola Bragantini 25.39, Coccia 25.62, Vignali 25.111, Latronico 25.121, Ricciatti 25.141, Senaldi 25.148, Taricco 25.151 e Marguerettaz 25.163.

  La Commissione respinge l'emendamento Simonetti 25.31.

  Rocco PALESE, presidente, dispone che gli emendamenti Marchi 25.13 e 25.8 della XI Commissione siano accantonati.

  Marialuisa GNECCHI (PD), chiede che l'emendamento 25.9 della XI Commissione sia accantonato.

  Rocco PALESE, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento 25.9 della XI Commissione. Dispone altresì che gli emendamenti 25.10 e 25.11 della XI Commissione e Matarrese 25.166 siano accantonati.

  Gianni MELILLA (SI-SEL), nell'illustrare le finalità dell'emendamento Scotto 25.143, di cui è cofirmatario, auspica l'inclusione tra i lavoratori che svolgono attività usuranti di alcuni tipologie professionali quali, ad esempio, i lavoratori marittimi e portuali e gli operatori socio-sanitari.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 25.143.

  Davide TRIPIEDI (M5S), illustra il suo emendamento 25.176, ricordando che il collega Damiano fu l'artefice di una norma che consentiva ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione in anticipo. Afferma, inoltre, che il suo emendamento è volto ad inserire nell'ambito dei lavori usuranti alcuni lavori gravosi. Ricorda che due anni fa venne smantellato un Fondo volto a permettere il pensionamento anticipato di alcune categorie di lavoratori. Infine, invita tutta la Commissione a votare favorevolmente sul suo emendamento 25.176.

Pag. 25

  La Commissione respinge l'emendamento Tripiedi 25.176.

  Tiziana CIPRINI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 25.177, con il quale si intende includere anche la professione infermieristica tra i lavori usuranti. Segnala in proposito che la normativa vigente non tiene conto del lavoro notturno svolto in un periodo più remoto e che per disposizioni contrattuali molti infermieri svolgono una quota consistente di lavoro notturno che rimane però sotto la soglia che caratterizza attualmente i lavori usuranti. Oltre a ciò, il lavoro degli infermieri, come dimostrano numerosi studi sulla materia, va considerato usurante a causa della movimentazione di carichi, del frequente burnout e del rischio di contrarre malattie. A ciò si aggiunge il blocco del turnover, con il risultato che pazienti anziani devono essere assistiti da infermieri anch'essi anziani.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ciprini 25.177 e l'emendamento Guidesi 25.2.

  Rocco PALESE, presidente, avverte che i presentatori degli identici emendamenti Ventricelli 25.53 e Simonetti 25.34 hanno accettato la riformulazione proposta dal relatore.

  La Commissione approva l'identica nuova formulazione degli emendamenti Ventricelli 25.53 e Simonetti 25.34 (vedi allegato 1).

  Rocco PALESE, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Ventricelli 25.53 e Simonetti 25.34, come riformulati, risulta assorbito l'emendamento 25.1 della VII Commissione.
  Dispone l'accantonamento dell'emendamento Duranti 25.117.

  Silvia FREGOLENT (PD) chiede di considerare l'accantonamento del proprio emendamento 25.145 rispetto al quale il relatore ha invitato al ritiro.

  Rocco PALESE, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Fregolent 25.145.

  La Commissione respinge l'emendamento Martelli 25.131.

  Paolo TANCREDI (AP) ritira l'emendamento a sua prima firma 25.84.

  La Commissione respinge l'emendamento Cominardi 25.93.

  Giulio MARCON (SI-SEL), richiamando i numerosi atti di indirizzo adottati dal Parlamento, raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Pannarale 25.01, di cui è cofirmatario, con il quale si vuole dare soluzione all'annosa questione, conosciuta come «quota 96» relativa al blocco del pensionamento degli insegnanti disposto per errore dalla riforma Fornero. Segnala in proposito che essendo ormai la platea degli interessati ridotta a circa mille persone il relativo onere finanziario appare contenuto. Ritiene che sia giunto quindi il momento di risolvere definitivamente questa problematica, rispettando i numerosi impegni assunti dal Governo. Invita pertanto a riconsiderare il parere espresso, ricordando che il problema di «quota 96» non trova soluzione con la cosiddetta APE Social.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Pannarale 25.01 sottolineando che sinora il Governo ha preso in giro gli insegnanti interessati non rispettando gli impegni assunti sia in Commissione sia in Assemblea, evidentemente con l'obiettivo di esaurire il problema solo nel lungo periodo con il pensionamento secondo le regole della legge Fornero. Ricorda che si è in presenza di una situazione drammatica che ha interessato migliaia di famiglie rispetto al quale il Governo ha una precisa responsabilità, Pag. 26nonostante gli stimoli provenienti dal Parlamento e le dichiarazioni fatte nel corso dell'esame del provvedimento sulla cosiddetta «buona scuola».

  Walter RIZZETTO (FdI-AN) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Pannarale 25.01 e ricorda che in un recente passato si era individuata una soluzione condivisa della problematica di «quota 96» che però non è stata perfezionata con un provvedimento legislativo. Nel ricordare che ormai si è in presenza di un numero di insegnanti forse inferiore alle mille unità indicate dal collega Marcon, invita ad un'ulteriore riflessione su tale problematica, eventualmente disponendo un accantonamento dell'articolo aggiuntivo in discussione.

  Rocco PALESE, presidente, ricorda che rispetto alla questione relativa alla cosiddetta «quota 96» si era raggiunto nell'agosto 2014 un'ampia convergenza a cui era seguito un impegno del Presidente del Consiglio a risolvere celermente il problema.

  Michela MARZANO (Misto) nel ricordare l'impegno del Movimento 5 Stelle su «quota 96» e segnalando che la norma in tal senso introdotta dalla Camera negli anni scorsi è stata soppressa nel corso dell'esame al Senato, sottolinea che si è in presenza di una mancanza di volontà politica rispetto al quale gli aspetti tecnici relativi alla copertura risultano secondari. Segnala, infatti, che il mancato rispetto degli impegni assunti da parte del Governo ha provocato gravi danni, oltre che agli insegnanti che hanno dovuto posticipare notevolmente la pensione, anche a coloro che ne avrebbero preso il posto e alla scuola italiana nel suo complesso, posto che il nostro Paese si caratterizza per il corpo insegnanti più anziano d'Europa. Precisa che non intende sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Pannarale 25.01 in quanto già firmataria di un'analoga proposta emendativa riferita all'articolo 31.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ricorda che una soluzione a «quota 96» era stata individuata dalla Camera nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 90 del 2014, purtroppo soppressa nel corso dell'esame al Senato a causa dei rilievi avanzati dalla Ragioneria Generale dello Stato per le difficoltà di quantificare i conseguenti oneri. Ricorda inoltre che circa 1.250 insegnanti, grazie a un emendamento approvato nel corso dell'esame della legge di stabilità, hanno potuto nel frattempo andare in pensione in ragione del loro impegno nell'assistenza a familiari con problemi di disabilità. Evidenzia quindi che la pur opportuna soluzione definitiva del mancato pensionamento degli insegnanti provocato dalla legge Fornero può essere raggiunta solo quando sarà disponibile da parte del MIUR una quantificazione certa rispetto a quante siano le persone interessate.

  Giulio MARCON (SI-SEL) ricorda alla collega Gnecchi che la soppressione della norma in Senato era stata motivata anche in ragione dell'inidoneità della copertura, copertura poi utilizzata per fare fronte alle spese connesse alle missioni all'estero delle nostre Forze Armate.

  Michela MARZANO (Misto), contrariamente a quanto prima affermato, dichiara che intende sottoscrivere, insieme alla collega Ciprini, l'articolo aggiuntivo Pannarale 25.01 per sottolineare la volontà politica di risolvere la questione di «quota 96», superando gli aspetti puramente tecnici.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Pannarale 25.01.

  Gianni MELILLA (SI-SEL) raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 25.02, segnalando che su numerosi organi di stampa sono apparsi articoli che hanno ipotizzato una revisione in sede di legge di bilancio del calcolo degli oneri per il riscatto della laurea a fini previdenziali. Raccomanda quindi l'approvazione della sua proposta emendativa che Pag. 27mira a rendere meno pesanti tali oneri anche attraverso una maggiore diluizione nel tempo, posto che i costi attuali risultano insostenibili. Confida quindi in un ripensamento sul parere espresso, tenendo conto anche dei posti di lavoro che si possono creare facilitando l'andata in pensione degli attuali lavoratori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Melilla 25.02 e Pastorino 25.08.

  Marco DA VILLA (M5S) raccomanda l'approvazione degli articoli aggiuntivi a sua prima firma 25.012 e 25.013 che mirano ad evitare la situazione paradossale per la quale un orfano che percepisce una quota di pensione di reversibilità superiore a 2.840 euro non può essere a carico del genitore superstite. Le due proposte emendative propongono, rispettivamente, di innalzare tale limite, fermo dal 1995, a 4.000 euro e ad escludere le pensioni spettanti a figli minori o inabili. Segnala che sul tema vi è una sensibilità trasversale, anche da parte dello stesso viceministro Morando, come testimoniato dalle numerose proposte di legge presentate e dai molti emendamenti alla presente legge di bilancio. Dichiarandosi consapevole dell'onerosità della proposta, ribadisce che non è possibile fare «sciacallaggio» fiscale su persone che si trovano in uno stato di grave debolezza. Invita quindi a riconsiderare i pareri espressi, manifestando disponibilità ad accogliere anche eventuali proposte di riformulazione.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) si dichiara pienamente d'accordo con il collega Da Villa, osservando che la legge di bilancio rappresenta l'occasione giusta per dare un segnale da parte del Parlamento, eventualmente ragionando su ipotesi che diluiscano nel tempo gli effetti finanziari. Propone, quindi, che per evitare questo comportamento brutale da parte del fisco si prenda in considerazione anche una norma sperimentale relativa al solo 2017. Sottoscrive pertanto gli emendamenti Da Villa 25.012 e 25.013, segnalando di avere presentato una proposta emendativa sullo stesso tema con riferimento all'articolo 35 del disegno di legge in esame.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrive gli articoli aggiuntivi Da Villa 25.012 e 25.013 invitando ad accantonare tali proposte emendative per poter individuare una soluzione all'annoso problema alla base delle stesse.

  Francesco CARIELLO (M5S) si associa alla richiesta di accantonamento avanzate dai colleghi.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, manifesta disponibilità all'accantonamento degli articoli aggiuntivi Da Villa 25.012 e 25.013.

  Il viceministro Enrico MORANDO ringrazia i proponenti degli articoli aggiuntivi Da Villa 25.012 e 25.013 per aver portato all'attenzione della Commissione un problema molto serio, in particolare per quanto riguarda i minori che hanno perso un genitore, riconoscendo l'incongruenza di considerare non a carico un minore che percepisce una pensione di reversibilità di meno di 3 mila euro annui. Tenendo conto della scarsità delle risorse disponibili, giudica troppo oneroso quanto proposto con l'articolo aggiuntivo 25.012, che d'altra parte contempla una platea ampia di soggetti senza specifica attenzione per la questione dei minori, mentre condivide l'opportunità di una riflessione su quanto previsto con l'altra proposta emendativa, che si concentra invece su tale questione. Si assume quindi l'impegno di considerare una priorità quella di cercare di risolvere all'interno dell'attuale legge di bilancio la questione alla base delle proposte emendative in esame, almeno per quanto riguarda i minori e con un'eventuale graduazione degli impegni. Concorda quindi con l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Da Villa 25.013.

  Marco DA VILLA (M5S) insiste per la votazione dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 25.012.

Pag. 28

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Da Villa 25.012.

  Francesco BOCCIA, presidente, alla luce del dibattito svolto, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Da Villa 25.013.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Caparini 25.015.

  Francesco BOCCIA, presidente, passando all'esame degli emendamenti segnalati riferiti all'articolo 26, ricorda che l'emendamento Cinzia Maria Fontana 26.1 è stato ritirato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Airaudo 26.03.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Airaudo 26.03.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate all'articolo 28, propone di accantonare gli articoli aggiuntivi 28.01 della XI Commissione, Bratti 28.05 e Argentin 28.016.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 28.01 della XI Commissione, Bratti 28.05, Argentin 28.016.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate all'articolo 29, propone di accantonare gli identici emendamenti 29.1 della XI Commissione, Polverini 29.16 e Palese 29.17. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti 29.2 della XI Commissione e Baruffi 29.7 nonché sugli emendamenti Simonetti 29.5, Di Salvo 29.9 e Airaudo 29.15. Propone di accantonare l'emendamento Francesco Saverio Romano 29.20; invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento 29.3 della XI Commissione, nonché sugli articoli aggiuntivi Palladino 29.01 e Tancredi 29.03.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone pertanto l'accantonamento degli identici emendamenti 29.1 della XI Commissione, Polverini 29.16 e Palese 29.17, dell'emendamento Francesco Saverio Romano 29.20. Comunica che è stato convenuto di trasmettere telematicamente il fascicolo relativo alle proposte emendative presentate dal Governo nella seduta odierna ai membri della Commissione. Comunica altresì che la presidenza si riserva di valutare l'ammissibilità dei medesimi a fine seduta e fissa il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti del Governo dichiarati ammissibili alle ore 11 di domani.

  Marialuisa GNECCHI (PD) chiede l'accantonamento degli identici emendamenti 29.2 della XI Commissione e Baruffi 29.7.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, accede alla richiesta della collega Gnecchi.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone pertanto l'accantonamento degli identici emendamenti 29.2 della XI Commissione e Baruffi 29.7.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) chiede l'accantonamento dell'emendamento Simonetti 29.5, di cui è cofirmataria.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, accede alla richiesta della collega Saltamartini.

Pag. 29

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone pertanto l'accantonamento dell'emendamento Simonetti 29.5.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Salvo 29.9.

  Gianni MELILLA (SI-SEL) chiarisce che la finalità dell'emendamento Airaudo 29.15, di cui è cofirmatario, è ripristinare la gratuità delle ricongiunzioni pensionistiche vigente fino al luglio 2010.

  Il Viceministro Enrico MORANDO giudica il ripristino dello stato normativo antecedente, auspicato da tale posizione molto chiara e tranchant, difficilmente realizzabile.

  La Commissione respinge dunque l'emendamento Airaudo 29.15

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone inoltre che venga accantonato l'emendamento Francesco Saverio Romano 29.20. Avverte che l'emendamento 29.3 della XI Commissione è da considerare respinto per l'Aula.
  Prende atto che gli articoli aggiuntivi Palladino 29.01 e Tancredi 29.03 sono stati ritirati dai presentatori.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate all'articolo 30, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Cominardi 30.1 e Tripiedi 30.61; propone di accantonare l'emendamento Binetti 30.2; invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamento Rizzetto 30.19, Latronico 30.40, Ricciatti 30.44 e Marguerettaz 30.58, nonché sugli emendamenti Polverini 30.23 e Gribaudo 30.15. Propone di accantonare gli identici emendamenti Rizzetto 30.16, Latronico 30.41, Ricciatti 30.45. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Rizzetto 30.24 e Polverini 30.21, nonché sugli emendamenti Cominardi 30.38, Simonetti 30.9, e Schullian 30.60. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Simonetti 30.01 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Schullian 30.03.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Binetti 30.2, degli identici emendamenti Rizzetto 30.16, Latronico 30.41, Ricciatti 30.45, dell'articolo aggiuntivo Simonetti 30.01.

  Claudio COMINARDI (M5S) interviene per illustrare l'emendamento a sua prima firma 30.1 e l'analogo Tripiedi 30.61, di cui è cofirmatario, chiarendo che esso è volto ad introdurre una norma di buon senso. Esso è diretto infatti a garantire ai lavoratori e alle lavoratrici precoci che abbiano maturato un'anzianità contributiva di almeno 40 anni la possibilità di poter accedere comunque al trattamento pensionistico, impedendo in tal modo che lavoratori troppo giovani, dunque privi di requisiti anagrafici per accedere alla pensione ma già troppo vecchi per trovare un nuovo impiego, possano rimanere privi di sostentamento.

  La Commissione respinge con un'unica votazione gli emendamenti Cominardi 30.1 e Tripiedi 30.61.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN), in relazione all'emendamento 30.11, del quale è primo firmatario, evidenzia l'esistenza di situazioni anche peggiori dal punto di vista previdenziale rispetto a quelle illustrate dal collega Cominardi. Si tratta dei lavoratori precoci che nel corso della loro vita lavorativa si sono trovati nella necessità di prendersi cura di familiari disabili. Ciò premesso, evidenzia che il suo emendamento propone di ridurre l'anzianità contributiva di un anno per ogni cinque anni Pag. 30di assistenza e convivenza con il familiare disabile.

  Rudi Franco MARGUERETTAZ (Misto-Min.Ling.) chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua prima firma 30.58 e degli identici emendamenti Rizzetto 30.19, Latronico 30.40 e Ricciatti 30.44, in considerazione della loro analogia rispetto alla materia disciplinata dall'emendamento Binetti 30.2, del quale è stato già disposto l'accantonamento.

  Paolo TANCREDI (AP) sottolinea l'attenzione del suo gruppo nei confronti della questione affrontata dall'emendamento Binetti 30.2. Pur riconoscendo gli importanti interventi effettuati con il provvedimento in esame in materia previdenziale, evidenzia la necessità di affrontare al più presto la questione dei lavoratori precoci che hanno assistito familiari disabili.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, riconosce analogia tra l'emendamento Binetti 30.2, da una parte, e gli identici emendamenti Rizzetto 30.19, Latronico 30.40, Ricciatti 30.44 e Marguerettaz 30.58, dall'altra. Segnala, tuttavia, che continuando ad accantonare proposte emendative si rischia di non riuscire ad effettuare un compiuto esame delle stesse, a meno di non rinunciare a completare l'esame del provvedimento nei tempi stabiliti. Evidenzia inoltre che l'impossibilità di un integrale accoglimento delle proposte emendative accantonate dipende anche dalla limitatezza delle risorse a disposizione. Ritiene, pertanto, maggiormente proficuo concentrarsi solo su alcuni temi. Annuncia, quindi, che da questo momento in avanti sarà molto più rigoroso nell'acconsentire a richieste di accantonamento.

  Laura CASTELLI (M5S), ringraziando il relatore per la correttezza con cui svolge il suo compito, fa notare, tuttavia che il problema delle risorse è di carattere strettamente politico, in quanto la copertura finanziaria è sempre individuata per gli interventi di interesse della maggioranza.

  Paolo TANCREDI (AP), preso atto di quanto evidenziato dal relatore, sottoscrive l'emendamento Binetti 30.2 e lo ritira.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiara di apprezzare l'attenzione del Governo e del relatore per le problematiche in materia previdenziale emerse nel corso del dibattito. Ritiene però opportuno che gli stessi manifestino chiaramente per quali proposte emendative ci sia una reale possibilità di accoglimento. In tal modo si potrebbe evitare di accantonare un eccessivo numero di emendamenti, senza che ci sia la reale possibilità di un loro accoglimento.
  Sottolinea, infine, il differente impatto degli emendamenti presentati nella seduta odierna dal Governo rispetto a quelli della minoranza sinora approvati, i quali si riferiscono prevalentemente a situazioni marginali e di scarsa rilevanza finanziaria.

  Rudi Franco MARGUERETTAZ (Misto-Min.Ling.) ritira l'emendamento a sua prima firma 30.58.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Rizzetto 30.19, Latronico 30.40 e Ricciatti 30.44, nonché l'emendamento Polverini 30.23.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Giraudo 30.15 è stato ritirato dal presentatore.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN) illustra l'emendamento a sua prima firma 30.24, volto ad eliminare qualsiasi riferimento all'adeguamento del requisito pensionistico in rapporto alla speranza di vita. Ricorda inoltre che dalle ultime statistiche risulta che la speranza di vita si stia riducendo.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrive l'emendamento Rizzetto 30.24.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, pur riconoscendo la legittimità della proposta emendativa Rizzetto 30.24, dichiara, tuttavia, di non comprendere quale sia il rapporto tra tale richiesta e la riduzione Pag. 31della speranza di vita, che ha come effetto la riduzione del requisito pensionistico.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN), nel replicare al rappresentante del Governo, fa notare come la riduzione della speranza di vita sia conseguenza dell'inasprimento dei requisiti necessari per l'accesso al pensionamento.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Rizzetto 30.24 e Polverini 30.21.

  Claudio COMINARDI (M5S), illustra le finalità del suo emendamento 30.38, sostenendo che è irragionevole aggiungere un ulteriore requisito per l'accesso alla pensione per quei lavoratori che sono nel mondo del lavoro da oltre 40 anni e hanno a carico un figlio disoccupato. Ricorda che il nostro ordinamento prevede i requisiti pensionistici più alti d'Europa e presenta un tasso di disoccupazione giovanile che raggiunge punte del 40 per cento e, in alcune aree del paese, persino del 65 per cento. Ritiene, pertanto, irragionevole prevedere un ulteriore requisito per l'accesso alla pensione per quei lavoratori che, oltre ad avere maturato oltre 40 anni di contributi, abbiano anche un figlio privo di occupazione.

  Davide TRIPIEDI (M5S), intervenendo sul medesimo emendamento Cominardi 30.38, di cui è cofirmatario, sottolinea che tale proposta emendativa è tesa a favorire un auspicabile ricambio generazionale. Ribadisce, quindi, l'iniquità di una norma che impedisce l'accesso alla pensione ad un lavoratore che ha maturato 41 anni di anzianità contributiva.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cominardi 30.38 e Simonetti 30.9.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Schullian 30.60 è stato ritirato dal presentatore.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Simonetti 30.01.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Simonetti 30.01 deve intendersi accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative relative all'articolo 31, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Marguerettaz 31.17, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Marchi 31.6. Propone, quindi, l'accantonamento degli identici emendamenti 31.1 dell'XI Commissione e Rostellato 31.2, ed invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Marcolin 31.18, Gribaudo 31.5, nonché dell'articolo aggiuntivo Ciprini 31.05. Propone, infine, l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi 31.01 dell'XI Commissione e Miccoli 31.09. In riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 32, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Sottanelli 32.1, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Plangger 32.3.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che le identiche proposte emendative 31.1 della XI Commissione e Rostellato 31.2, l'emendamento Giraudo 31.5, nonché gli identici articoli aggiuntivi 31.01 dell'XI Commissione e Miccoli 31.09, devono intendersi accantonati.

  Rudi Franco MARGUERETTAZ (Misto-Min.Ling.), auspicando che il parere contrario del relatore e del rappresentante del Governo sia esclusivamente determinato dall'esiguità delle risorse disponibili e augurandosi che l'Esecutivo torni presto sulla questione dei lavori inerenti gli impianti a fune, ritira l'emendamento a sua firma 31.17.

Pag. 32

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Marchi 31.6 (vedi allegato 1) e respinge l'emendamento Marcolin 31.18.

  Tiziana CIPRINI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua firma 31.05, ricordando che la proposta emendativa tratta di questione già oggetto di diversi atti di sindacato ispettivo rimasti disattesi e senza risposta. Ritiene, quindi, che l'Esecutivo non voglia rispondere né affrontare il tema.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ciprini 31.05.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Sottanelli 32.1 deve intendersi accantonato. Avverte, inoltre, che l'emendamento Plangger 32.3 è stato ritirato dal presentatore.
  Comunica, quindi, che la Commissione dovrà ora riprendere l'esame degli articoli aggiuntivi Cominardi 30.1 e Tripiedi 30.61, erroneamente già votati come identici. Dispone, pertanto, l'annullamento della precedente votazione degli emendamenti Cominardi 30.1 e Tripiedi 30.61.

  Davide TRIPIEDI (M5S), illustrando il proprio emendamento 30.61, teso a favorire l'accesso alla pensione ai lavoratori con 41 anni di contributi senza alcun riferimento all'aspettativa di vita, ricorda che si tratta di questione già discussa ed approfondita dalla XI Commissione. Ribadendo altresì che la proposta emendativa è volta a consentire l'accesso alla pensione ad un'età dignitosa e a favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro, ne raccomanda l'approvazione.

  Cesare DAMIANO (PD) sottolinea che la norma ricordata dal collega Tripiedi, che lega l'accesso alla pensione all'aspettativa di vita, fissandola nel 2046 a 69 anni e 5 mesi, non è contenuta nel cosiddetto «salva-Italia», ma rappresenta, invece, un «eredità» del Governo Berlusconi. Ritiene che la norma contenuta nella legge di bilancio costituisca comunque un positivo passo in avanti e che come tale meriti di essere apprezzato, potendo in futuro consentire nuovi miglioramenti. Con particolare riguardo ai lavori usuranti, ricorda che il provvedimento in discussione contempla apprezzabili interventi migliorativi delle norme già in vigore, uno tra tutti l'eliminazione del requisito dello svolgimento di attività usurante nell'ultimo anno di attività lavorativa. Sottolinea altresì come questo possa essere considerato, tra l'altro, anche come un risultato delle battaglie condotte presso la XI Commissione dallo stesso collega Tripiedi.

  Claudio COMINARDI (M5S), illustrando l'emendamento a propria firma 30.1, ribadisce come lo stesso sia volto ad introdurre misure nell'interesse dei cittadini. Nel rammentare come l'impianto della cosiddetta «legge Fornero» non sia stato, ad oggi, modificato, ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cominardi 30.1 e Tripiedi 30.61.

  Francesco BOCCIA (PD), presidente, avverte che proposte emendative segnalate riferite all'articolo 33 devono intendersi accantonate.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 34, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Valeria Valente 34.01 e 34.06, Covello 34.02 e Di Salvo 34.05, invitando, in tale ultimo caso, a presentare un ordine del giorno.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore. In particolare, in riferimento all'articolo aggiuntivo Di Salvo 34.05, concorda in ordine all'opportunità di presentare un ordine del giorno nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Titti DI SALVO (PD), nel prendere atto del parere testé espresso dal relatore e dal Pag. 33rappresentante del Governo, ritira il suo articolo aggiuntivo 34.05 e preannuncia la presentazione di un ordine del giorno.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, intervenendo sull'articolo aggiuntivo Valeria Valente 34.06, rimarca che a legislazione vigente, con un atto amministrativo del Ministero del lavoro, si utilizzano risorse stanziate dalla legge di stabilità dello scorso anno, prevedendosi, per l'anno 2017, norme incisive per la totale decontribuzione di assunzioni a tempo determinato o indeterminato di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni e di lavoratori con almeno 25 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. In proposito, ricorda che la decontribuzione ha un valore massimo di 8.060 euro e che le risorse stanziate sono riferite alle Regioni «meno sviluppate» (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e alle Regioni « in transizione» (Abruzzo, Molise, Sardegna), ove è ubicata la sede di lavoro per la quale viene effettuata l'assunzione. Evidenzia altresì che, sempre con atto amministrativo del Ministero del lavoro, sono state previste norme attuative del progetto «Garanzia Giovani», che introducono per giovani che non lavorino e non siano iscritti a corsi di studio misure di decontribuzione analoghe quantitativamente alle prime. Nel sottolineare, quindi, come il complesso delle due misure impegni risorse per più di 800 milioni di euro, ritiene che per gli anni successivi si possono ipotizzare eventuali altre misure, ma che per il 2017 sono già stati disposti interventi incisivi.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), nel concordare con il Viceministro Morando, osserva che nel decreto direttoriale del Ministero del lavoro si fa espressamente riferimento, all'articolo 7, alla compatibilità delle predette misure con il regime europeo in materia di aiuti di Stato.

  Rocco PALESE (Misto-CR) osserva che il Governo si è mostrato assolutamente disinteressato all'impiego dei fondi strutturali, attraverso cui andrebbe stimolata la crescita degli investimenti. In particolare, in merito alla programmazione 2014-2020, fa notare che sono passati tre anni, ma non è stato attuato alcun intervento e non sono state impiegate le risorse assegnate. Fa notare altresì che l'apposita Agenzia costituita per il relativo monitoraggio non abbia, ad oggi, prodotto alcun significativo risultato. Ciò premesso, evidenziando come il Mezzogiorno non abbia bisogno di alcuna forma di assistenzialismo, stigmatizza il fatto che il Governo si stia muovendo con estremo ritardo, lamentando, in particolare, che le previste misure di decontribuzione, annunciate come universali, hanno, a ben vedere, una platea ben individuata ed esigua di destinatari. Ritiene, invece, che il Governo dovrebbe preoccuparsi di stanziare risorse aggiuntive e introdurre misure più incisive per promuovere la crescita occupazionale e lo sviluppo economico delle Regioni del Mezzogiorno.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Valeria Valente 34.01 e 34.06 devono intendersi respinti per l'esame in Assemblea.

  Maino MARCHI (PD) ritira l'articolo aggiuntivo Covello 34.02, del quale è cofirmatario, richiamando l'attenzione sul fatto che il Governo abbia messo in atto interventi ben più incisivi rispetto a quelli previsti da molti degli emendamenti in discussione. Rimarca, quindi, la positività sia dell'intervento sul credito di imposta relativo agli investimenti, previsto dalla legge di stabilità per il 2016, sia della misura in materia di decontribuzione per l'anno 2017, cui ha testé fatto riferimento il rappresentante del Governo. Sottolinea altresì come l'Esecutivo, nel provvedimento in titolo, abbia introdotto significative misure anche in materia previdenziale.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) evidenzia, preliminarmente, come la recente campagna propagandistica del Presidente del Consiglio per il referendum sulle riforme istituzionali abbia spostato il dibattito Pag. 34politico su questioni che nulla hanno a che fare con i problemi reali del Paese. Ciò premesso, ritiene che gli interventi previsti in favore del Mezzogiorno, che pure giudica positivamente, siano del tutto insufficienti, dovendo l'Esecutivo stanziare ulteriori risorse aggiuntive. Al riguardo, osserva che il decreto direttoriale cui ha testé fatto riferimento il rappresentante del Governo, preveda un tetto di spesa di 530 milioni di euro, e non abbia quindi una portata universale. Fa presente, invece, che nelle proposte emendative presentate dal suo gruppo siano contemplate modalità di fruizione dell'incentivo di carattere automatico, a valere non sui PON, ma su risorse nazionali.

  Davide TRIPIEDI (M5S), nel replicare al collega Marchi, ritiene che, come già avvenuto in occasione della campagna elettorale per elezioni europee, quando il Governo ha elargito ad una fascia di cittadini un contributo di 80 euro per fini meramente propagandistici, anche adesso, in vista del referendum del 4 dicembre prossimo, l'Esecutivo, con una logica di mero scambio, intende offrire un «contentino» ai futuri pensionandi. In merito, poi, alla questione relativa alla decontribuzione, rammenta che già tramite il «Job Act» sono stati impiegati 14 miliardi di euro che non hanno prodotto, a suo avviso, risultati soddisfacenti. Osserva, in tal senso, come, invece di prevedere investimenti volti a «ingrassare» aziende che non offrono certezze di assunzione a tempo pieno, sarebbe più opportuno approvare norme volte ad agevolare il lavoro stabile e non «drogato» dalla decontribuzione, che, a suo giudizio, dovrebbe rivolgersi ai lavoratori di tutte le aree del Paese, e non esclusivamente a quelli del Mezzogiorno.

  Francesco BOCCIA, presidente, nel rammentare il lungo lavoro svolto negli ultimi due anni dalla Commissione Bilancio sul tema, ritiene che, anche alla luce delle informazioni apprese a seguito della recente audizione del sottosegretario De Vincenti, il provvedimento del Governo abbia consentito alla V Commissione di comprendere che tipo di atto amministrativo possa essere adottato a legislazione vigente. Pone, quindi, l'accento sulla circostanza che il decreto direttoriale del Ministero del Lavoro è stato elaborato sulla base del Programma Operativo Nazionale (PON) «Sistemi di politiche Attive per l'Occupazione» connesso alla programmazione 2014-2020 per tutte le regioni del Mezzogiorno. Rammenta che la scelta del Governo è stata quella di utilizzare un terzo di tali risorse in un unico anno, il 2017, finalizzandole alla decontribuzione parziale sul lavoro. Rammenta, altresì, che l'equivalente di questo fondo per il periodo 2007-2013 era costituito dal PON GAS (Governance e Azioni di Sistema) che impiegava altre risorse e prevedeva misure molto simili. Sottolinea, quindi, l'importanza di chiarire che trattasi di risorse già destinate al Sud, rammentando come il dibattito dell'ultimo anno e mezzo avesse come unica finalità quella di accompagnare la decontribuzione del lavoro al Sud per l'intero periodo 2014-2020, a partire dagli anni successivi al periodo 2015-2017.

  Ludovico VICO (PD) ritiene che gli emendamenti Valeria Valente 34.06 e Covello 34.02, sottoscritti da parlamentari di tutti i gruppi, in realtà siano nel merito superati dal citato decreto direttoriale. Sottolinea come il presidente Boccia, facendo chiarezza, abbia opportunamente ricostruito la vicenda che ha portato all'emanazione di tale provvedimento. Osserva, tuttavia, come permanga il problema della ripartizione dell'intera residua parte relativa al triennio 2017-2020 e che, pertanto, la discussione dovrà proseguire nei prossimi anni.

  Paolo TANCREDI (AP), nel ringraziare il presidente per la chiarezza con la quale ha ricostruito la dinamica e le ragioni dell'intervento, si dichiara, tuttavia, non entusiasta di misure di abbattimento tout court della contribuzione. Ritiene, infatti, che sarebbe più opportuno prevedere misure dirette, in modo strutturale, a ridurre Pag. 35il cuneo fiscale, che avrebbero, oltretutto, il privilegio di essere maggiormente efficaci, rappresentando per le aziende una più valida opportunità per procedere all'assunzione di personale. Sottolinea, in ogni caso, l'importanza della misura in esame, che, nel seguire quelle precedenti, s'inserisce nel quadro degli interventi, tra cui, in particolare, il «superammortamento» e il credito di imposta relativo agli investimenti, per promuovere lo sviluppo delle regioni del Sud. Rammenta come dal 2015 ad oggi, grazie alle politiche a favore delle imprese, si sono registrate 600 mila assunzioni in più nel Paese, e che i dati del 2016 sul PIL dimostrano proprio una maggiore vitalità del Meridione rispetto alle regioni del Nord. Ritiene, quindi, che il quadro delle misure per gli imprenditori che intendano investire al Sud per il 2017 sia di forte agevolazione e che sia arrivato il momento di prevedere anche misure «a regime».

  Carlo DELL'ARINGA (PD), sottolineando l'opportunità di distinguere le risorse dei fondi strutturali da quelle di altro tipo, come quelle previste dagli emendamenti Valeria Valente 34.06 e Covello 34.02, rammenta che, già lo scorso anno, fu valutata la questione relativa all'eventuale introduzione di una fiscalità di vantaggio non solo per il costo del capitale, ma anche per quello del lavoro, compatibilmente con le norme europee in materia di aiuti di Stato. Ritiene, quindi, che il decreto direttoriale richiamato dal rappresentante del Governo sia proprio il frutto di tale verifica. Nel replicare al collega Giorgetti, richiama quindi, ancora una volta, l'articolo 7 del provvedimento direttoriale, che impedisce l'uso automatico dell'incentivo, collegandolo agli aiuti «de minimis».

  Maino MARCHI (PD) fa notare come il provvedimento del Governo corrisponda allo spirito degli emendamenti Valeria Valente 34.06 e Covello 34.02. Concorda, tuttavia, sulla necessità di introdurre, a partire dal 2018, misure di tipo strutturale.

  Cosimo LATRONICO (Misto-CR) rammenta che le risorse di cui si sta discutendo erano già destinate alle regioni del Sud, non trattandosi di risorse aggiuntive. Nel sottolineare, quindi, la necessità di reintegrare le risorse sottratte alle regioni del Mezzogiorno e destinate ad interventi altre aree del Paese, evidenzia che la platea alla quale si riferisce il decreto direttoriale del Ministero del Lavoro è circoscritta e sottoposta al regime in materia di aiuti «de minimis». Stigmatizzando la circostanza che tale decreto prevede misure episodiche, relative al solo anno 2017, ritiene che l'Esecutivo debba adottare misure di carattere strutturale.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando alle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 35, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Dell'Aringa 35.21, Fregolent 35.19 e Airaudo 35.13, mentre propone di accantonare gli articoli aggiuntivi 35.01 della XI Commissione e Marchi 35.043. Esprime altresì parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Damiano 35.053, a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), precisando che dall'approvazione di tale riformulazione verrebbe assorbito l'articolo aggiuntivo 35.02 della XI Commissione. Propone inoltre di accantonare gli identici articoli aggiuntivi 35.03 della XI Commissione e Gribaudo 35.023, nonché l'articolo aggiuntivo 35.04 della XI Commissione. Formula inoltre un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli identici articoli aggiuntivi 35.05 della XI Commissione e Gribaudo 35.048. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Covello 35.06, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Blazina 35.07, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Binetti 35.08, propone inoltre di accantonare l'articolo aggiuntivo Riccardo Gallo 35.017 e formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli articoli Pag. 36aggiuntivi Miccoli 35.050 e Cominardi 35.029. Propone, infine, di accantonare l'articolo aggiuntivo Rostellato 35.032 e formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Rizzetto 35.036, Alberto Giorgetti 35.035 e Rizzetto 35.040.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore, in riferimento anche alle proposte di accantonamento e di riformulazione.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone pertanto l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 35.01 della XI Commissione e Marchi 35.043, degli identici articoli aggiuntivi 35.03 della XI Commissione e Gribaudo 35.023, dell'articolo aggiuntivo 35.04 della XI Commissione, nonché degli articoli aggiuntivi Blazina 35.07, Riccardo Gallo 35.017 e Rostellato 35.032.

  Carlo DELL'ARINGA (PD) ritira l'emendamento a sua firma 35.21, in quanto le risorse finanziarie previste dall'articolo 35 del provvedimento in esame sembrano congrue rispetto alle specifiche finalità cui sono indirizzate.

  Silvia FREGOLENT (PD) non comprende le ragioni dell'invito al ritiro formulato sull'emendamento a sua prima firma 35.19, posto che il medesimo è volto a far sì che i risparmi derivanti dalle misure di contenimento della spesa che hanno interessato le casse previdenziali privatistiche degli ordini vadano comunque a beneficio dei liberi professionisti ad esse iscritti.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma il parere contrario sull'emendamento Fregolent 35.19, in considerazione del fatto che nel recente passato le casse previdenziali degli ordini professionali, che svolgono comunque una funzione di interesse pubblico, sono state diverse volte oggetto di episodi di cattiva gestione, con conseguenti e inevitabili oneri a carico della finanza pubblica. Ricorda che, in ragione di ciò, i predetti enti sono stati quindi oggetto di taluni specifici interventi volti ad assicurare la stabilità finanziaria dei medesimi, inclusa la norma della quale l'emendamento in esame propone l'abrogazione.

  Silvia FREGOLENT (PD) ritira l'emendamento 35.19.

  La Commissione respinge l'emendamento Airaudo 35.13.

  Marialuisa GNECCHI (PD) accetta la proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Damiano 35.053, di cui è cofirmataria.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Damiano 35.053, come riformulato (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'articolo aggiuntivo Damiano 35.053, l'identico emendamento 35.02 della XI Commissione è da intendersi assorbito.

  Marialuisa GNECCHI (PD) chiede al relatore e al rappresentante del Governo di valutare l'opportunità di accantonare l'articolo aggiuntivo Gribaudo 35.048, di cui è cofirmataria, al fine di effettuare un supplemento di istruttoria.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, ribadisce l'invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Gribaudo 35.048.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ritira l'articolo aggiuntivo Gribaudo 35.048, di cui è cofirmataria.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, a seguito del ritiro dell'articolo aggiuntivo Gribaudo 35.048, l'identico articolo aggiuntivo 35.05 della XI Commissione è da intendersi respinto per l'Assemblea.

  Maino MARCHI (PD) accetta la proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Covello 35.06, di cui è cofirmatario.

Pag. 37

  La Commissione approva quindi l'articolo aggiuntivo Covello 35.06, come riformulato (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Binetti 35.08 è stato ritirato.

  Marco MICCOLI (PD) chiede chiarimenti in merito al parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo 35.050 a sua prima firma, in quanto esso è finalizzato a porre un rimedio stabile alla problematica relativa a fenomeni di delocalizzazione più o meno incontrollata. L'obiettivo, quindi, è quello di fornire un contributo anche alla risoluzione delle numerose crisi aziendali tuttora all'esame dei tavoli istituiti presso il Ministero dello sviluppo economico, senza peraltro recare oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, consentendo piuttosto di evitare un eccessivo ricorso agli ammortizzatori sociali.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, pur osservando come la pluralità delle proposte emendative sinora accantonate potrebbe rendere meno agevole l'individuazione delle soluzioni di merito alle diverse problematiche dalle stesse poste, acconsente comunque all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Miccoli 35.050.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Miccoli 35.050, come anche il successivo articolo aggiuntivo Cominardi 35.029, vertente su analoga materia, devono pertanto intendersi accantonati.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo 35.036 a sua prima firma.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rizzetto 35.036.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 35.035, in quanto di contenuto analogo a quello dell'articolo aggiuntivo Da Villa 25.013, in precedenza già accantonato.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone pertanto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 35.035.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rizzetto 35.040.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando alle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 36, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Centemero 36.7 e Pannarale 36.30 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Ghizzoni 36.5, precisando che da una sua eventuale approvazione risulterebbe assorbito l'emendamento 36.1 della VII Commissione. Formula infine un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Vacca 36.21, sugli identici emendamenti Vacca 36.28 e Gelmini 36.10, nonché sugli emendamenti Pannarale 36.35, Vacca 36.17 e 36.18.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) illustra le finalità dell'emendamento Centemero 36.7, del quale raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Centemero 36.7 e Pannarale 36.30.

  I deputati Rocco PALESE (Misto-CR), Cosimo LATRONICO (Misto-CR) e Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiarano di sottoscrivere l'emendamento Ghizzoni 36.5.

  La Commissione approva l'emendamento Ghizzoni 36.5 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Ghizzoni 36.5, l'emendamento Pag. 3836.1 della VII Commissione è da intendersi assorbito.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 36.21, osservando come il suo gruppo abbia alacremente lavorato nel corso della presente legislatura, anche attraverso la presentazione di un'apposita proposta di legge, al fine di giungere all'introduzione di una no tax area con riferimento alle iscrizioni in ambito universitario. Rileva come la proposta emendativa in oggetto sia volta, in particolare, a rimodulare la definizione dei crediti formativi richiesti rispetto a come gli stessi sono definiti dal testo del disegno di legge in esame. A suo avviso, infatti, questi ultimi sono previsti in numero decisamente elevato, tale da poter pregiudicare l'obiettivo di consentire l'accesso agli studi universitari anche da parte dei giovani meno abbienti.

  La Commissione respinge l'emendamento Luigi Vacca 36.21.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti Vacca 36.28 e Gelmini 36.10 risultano assorbiti a seguito all'approvazione dell'emendamento Ghizzoni 36.5.

  La Commissione respinge l'emendamento Pannarale 36.35.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra l'emendamento 36.17 a sua prima firma, volto a porre un limite di 25 euro agli interessi di mora richiesti dalle università in caso di ritardo nel versamento delle tasse universitarie.

  La Commissione respinge l'emendamento Vacca 36.17.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Vacca 36.18 risulta assorbito a seguito all'approvazione dell'emendamento Ghizzoni 36.5.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 37, invita al ritiro dell'emendamento Pannarale 37.14, esprimendo altrimenti parere contrario sullo stesso. Esprime parere favorevole sull'emendamento 37.1 della VII Commissione. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Pannarale 37.15. Esprime parere favorevole sugli emendamenti 37.2 della VII Commissione e Ghizzoni 37.5. Segnala che, in caso di approvazione di quest'ultimo, gli identici emendamenti 37.3 della VII Commissione e Ghizzoni 37.8 risulteranno assorbiti. Esprime infine parere favorevole sull'emendamento 37.4 della VII Commissione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con i pareri espressi dal relatore.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ricorda alla presidenza che in occasione dell'esame della manovra di finanza pubblica per il 2016 fu contestata da parte del suo gruppo la presenza di persone non autorizzate, o autorizzate in maniera non conforme alle regole, negli spazi attigui all'aula in cui si riuniva la Commissione bilancio. In quell'occasione, fu stabilito che ciò non avrebbe dovuto più accadere.
  Osserva, invece, che anche quest'anno si stanno verificando episodi analoghi, segnalando la costante presenza, nelle sale attigue a quella in cui si svolgono i lavori della Commissione bilancio, di soggetti che, a suo avviso, non appartengono al personale della Camera né a quelle dei Ministeri.
  Segnala, in particolare, la presenza del signor Antonio Iannamorelli, della società Reti S.p.A, il quale, nell'ambito del suo blog «il rottamatore.it», fa riferimento all'attività di lobbing finalizzata alla riformulazione di diverse proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio. Sottolinea che, sulla base delle informazioni assunte, il predetto soggetto sarebbe stato invitato dall'onorevole Losacco.
  Chiede pertanto alla presidenza della Commissione di rendere nota l'identità delle persone che sono accreditate al fine Pag. 39di seguire i lavori della Commissione bilancio, al fine di assicurare la massima trasparenza.

  Francesco BOCCIA, presidente, preso atto della segnalazione pervenuta, fa presente che sicuramente saranno svolte le opportune verifiche. Evidenzia comunque che gli accessi negli spazi adiacenti all'aula in cui si svolgono i lavori della Commissione bilancio sono regolamentati dal Servizio per la sicurezza della Camera dei deputati.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) segnala che agli inizi del mese corrente sarebbe stata approvata dall'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati una circolare con la quale risulterebbero attenuati i divieti relativi alla presenza di persone estranee negli spazi antistanti le aule adibite allo svolgimento dei lavori parlamentari.

  Francesco BOCCIA, presidente, rilevando che le persone che in questi giorni frequentano gli spazi attigui alla Sala del Mappamondo fanno parte generalmente dell'amministrazione della Camera dei deputati e dei Ministeri, ribadisce che verranno comunque effettuati i dovuti accertamenti in merito allo specifico episodio riportato dal deputato Sorial.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) fa presente di essere in possesso di filmati che attestano quanto segnalato.

  Francesco BOCCIA, presidente, precisando di aver presieduto la seduta per tutto il pomeriggio, per cui non ha potuto avere contezza di ciò che accadeva all'esterno dell'aula, fa presente che il deputato Sorial, qualora lo ritenga opportuno, può decidere di inviare i filmati cui faceva riferimento alla Presidente della Camera.

  Davide CRIPPA (M5S) si dichiara perplesso in merito al fatto che qualsiasi deputato abbia la possibilità di introdurre persone estranee alla Camera e al Governo.

  Francesco BOCCIA, presidente, ritiene corretto partire dal presupposto per cui le scelte effettuate dai deputati sono legittime.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Pannarale 37.14 e approva l'emendamento 37.1 della VII Commissione (vedi allegato 1). Respinge poi l'emendamento Pannarale 37.15. La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 37.2 della VII Commissione e Ghizzoni 37.5 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Ghizzoni 37.5, risultano assorbiti gli identici emendamenti 37.3 della VII Commissione e Ghizzoni 37.8.

  La Commissione approva l'emendamento 37.4 della VII Commissione (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore, propone di accantonare l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 38 e 40, per passare a quelle riferite all'articolo 41.

  La Commissione concorda.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 41, propone l'accantonamento degli identici emendamenti 41.1 della VII Commissione e Ghizzoni 41.11. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Polverini 41.17, dell'emendamento Vacca 41.21, degli identici emendamenti 41.3 della VII Commissione e Ghizzoni 41.8 e dell'emendamento Mottola 41.26. Esprime parere favorevole sull'emendamento Ascani 41.10. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti 41.2 della VII Commissione e Ghizzoni 41.7, sugli identici articoli aggiuntivi Locatelli 41.02 e Schirò 41.06, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Locatelli 41.01 e Schirò 41.07 e sugli articoli aggiuntivi Alfreider 41.05 e Santerini 41.03.

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  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con i pareri espressi dal relatore.

  Rocco PALESE, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che gli identici emendamenti 41.1 della VII Commissione e Ghizzoni 41.11 s'intendono accantonati.

  La Commissione respinge l'emendamento Polverini 41.17.

  Gianluca VACCA (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 41.21, che prevede la soppressione delle «cattedre universitarie Natta» e sblocca totalmente il turn over dei professori universitari.

  La Commissione respinge l'emendamento Vacca 41.21.

  Manuela GHIZZONI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 41.8.

  Rocco PALESE, presidente, avverte che l'emendamento 41.3 della VII Commissione si intende respinto per l'esame in Assemblea.

  Giovanni Carlo Francesco MOTTOLA (SCCI-MAIE) chiede che l'emendamento 41.26, a sua prima firma, sia accantonato.

  Rocco PALESE, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento Mottola 41.26 si intende accantonato.

  Guido GUIDESI (LNA) esprime dubbi sulla quantificazione dell'onere recato dall'emendamento Ascani 41.10, che prevede l'assunzione di 17 unità di personale presso l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) con una spesa pari a un milione di euro annui.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma che la copertura prevista dall'emendamento Ascani 41.10 è sufficiente.

  La Commissione approva l'emendamento Ascani 41.10 (vedi allegato 1).

  Rocco PALESE, presidente, avverte che l'emendamento Ghizzoni 41.7 è stato ritirato dal presentatore e che l'emendamento 41.2 della VII Commissione si intende respinto per l'esame in Assemblea. Avverte altresì che gli articoli aggiuntivi Schirò 41.06 e 41.07 sono stati sottoscritti dal deputato Dell'Aringa, che li ritira.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Locatelli 41.02 e 41.01.

  Rocco PALESE, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Alfreider 41.05 è stato ritirato dal presentatore.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Santerini 41.03.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 42, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Luigi Gallo 42.4, Centemero 42.29, Gelmini 42.23, Simonetti 42.1, Chimienti 42.31, Paola Bragantini 42.11, nonché degli identici 42.2 della XI Commissione e Gribaudo 42.13 e dell'emendamento Galgano 42.48. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Binetti 42.7 e Latronico 42.40, avvertendo che la loro approvazione determinerebbe l'assorbimento dell'emendamento Gigli 42.45. Propone altresì l'accantonamento degli identici emendamenti 42.3 della XI Commissione e Di Salvo 42.42, nonché degli identici Rubinato 42.27, Gigli 42.46, Binetti 42.6 e Latronico 42.38. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Covello 42.01, nonché degli identici articoli aggiuntivi Pisicchio 42.02, Preziosi 42.06 e Paola Bragantini 42.07.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Rocco PALESE, presidente, avverte che le proposte emendative 42.3 della XI Commissione, Di Salvo 42.42, Rubinato 42.27, Pag. 41Gigli 42.46, Binetti 42.6 e Latronico 42.38 si intendono accantonate.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Luigi Gallo 42.4, Centemero 42.29, Gelmini 42.23, Simonetti 42.1 e Chimienti 42.31.

  Paola BRAGANTINI (PD) chiede l'accantonamento del suo emendamento 42.11.

  Rocco PALESE, presidente, preso atto della disponibilità del relatore, dispone l'accantonamento dell'emendamento Paola Bragantini 42.11. Prende atto altresì che l'emendamento Gribaudo 42.13 è stato ritirato dal presentatore e che l'identico emendamento 42.2 della XI Commissione si intende respinto per l'esame in Assemblea. Prende atto, inoltre, del ritiro del successivo emendamento Galgano 42.48.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Binetti 42.7 e Latronico 42.40 (vedi allegato 1).

  Rocco PALESE, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Binetti 42.7 e Latronico 42.40, risulta assorbito l'emendamento Gigli 42.45. Avverte altresì che l'articolo aggiuntivo Covello 42.01 risulta essere stato ritirato dai presentatori. Comunica inoltre che, a seguito dell'accantonamento dell'emendamento Paola Bragantini 42.11, devono essere accantonati anche gli identici articoli aggiuntivi Pisicchio 42.02, Preziosi 42.06 e Paola Bragantini 42.07, in quanto vertenti su materia analoga.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 43, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti D'Uva 43.8 e 43.7, Polverini 43.1, nonché dell'articolo aggiuntivo Pannarale 43.02.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento D'Uva 43.8, di cui è cofirmatario, ricordando che il disegno di legge di bilancio interviene sul vigente sistema di premialità per il mondo universitario, attualmente incentrato sulla valutazione degli atenei per dipartimenti, aggiungendo una quota premiale da assegnare sulla base della valutazione per atenei. Evidenziando che la difformità dei criteri adottati per la valutazione moltiplica la complessità e la farraginosità del sistema, raccomanda l'approvazione dell'emendamento del proprio gruppo, che lascia in vigore l'attuale sistema, abrogando l'ulteriore quota premiale introdotta dal disegno di legge di bilancio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti D'Uva 43.8 e 43.7, Polverini 43.1, e l'articolo aggiuntivo Pannarale 43.02.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all'esame dell'unica proposta emendativa relativa all'articolo 44, formula un invito al ritiro dell'emendamento Civati 44.2.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Civati 44.2.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 45, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 45.1 della VII Commissione e 45.2 Ghizzoni. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Verini 45.02. Formula un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Pannarale 45.013 e degli identici articoli aggiuntivi 45.01 della VI Commissione e Parrini 45.019.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

Pag. 42

  Rocco PALESE, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Verini 45.02.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti 45.1 della VII Commissione e Ghizzoni 45.2 (vedi allegato 1) e respinge l'articolo aggiuntivo Pannarale 45.013.

  Rocco PALESE, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Parrini 45.019 è stato ritirato dai presentatori e che l'identico articolo aggiuntivo 45.01 della VI Commissione si intende respinto per l'Assemblea.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che il Governo ha presentato le seguenti 16 proposte emendative: 3.09, 17.10, 35.059, 65.151, 74.482, 74.483, 74.484, 74.485, 79.09, Tab.A.27, 9.82, 21.092, 35.060, 59.165, 86.07 e Tab.2.7 (vedi allegato 2). In merito alle predette proposte, contenute nei fascicoli 3 e 4 posti in distribuzione, comunica che risultano inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative: 21.092, di contenuto sostanzialmente identico agli emendamenti Matarrese 21.015 e Tancredi 21.051, resi inammissibili in quanto assegnano risorse per il completamento del Programma Grandi Stazioni; 35.059, che reca disposizioni ordinamentali relative alle modalità di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti dell'Ispettorato nazionale del lavoro e dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro nella fase di avvio di operatività di detti istituti; 74.482, sostanzialmente identico nella parte dispositiva all'emendamento Paola Bragantini 74.412, dichiarato inammissibile per estraneità di materia, in quanto volto a prevedere l'istituzione da parte dell'Autorità di sistema portuale di una Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale.
  Ricorda altresì che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti del Governo dichiarati ammissibili è fissato alle ore 11 di domani, martedì 22 novembre.

  Francesco CARIELLO (M5S) chiede chiarimenti riguardo al momento in cui sono stati presentati gli ulteriori emendamenti del Governo, pubblicati nel secondo fascicolo. Ritiene, inoltre, che alcuni emendamenti contenuti in quest'ultimo fascicolo si riferiscono a materie rispetto alle quali è stato deliberato lo stralcio.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che gli emendamenti del Governo pubblicati nel secondo fascicolo sono stati effettivamente presentati dopo ma, comunque, non oltre i termini convenuti. Quanto al merito, precisa di aver compiuto una valutazione puntuale, volta ad evitare la presentazione di emendamenti su materie già stralciate in precedenza.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) ricorda che era stato assunto un impegno da parte del Governo per la presentazione dei propri emendamenti entro un certo termine. Al riguardo ritiene che, oltre ad un problema di ammissibilità, si pone una questione politica, in quanto le nuove proposte emendative del Governo hanno un impatto rilevante anche sotto il profilo politico e, pertanto, dovrebbero essere ritenute ammissibili solo sulla base di un accordo tra i gruppi.

  Guido GUIDESI (LNA) fa notare che tra le proposte emendative del Governo presentate entro il termine concordato vi è l'emendamento 65.151, che riguarda questioni di bilancio degli enti locali, oggetto di altri emendamenti che sono stati respinti nel corso dell'esame in Commissione. Per quanto concerne invece gli emendamenti pubblicati nel secondo fascicolo, pervenuti fuori termine, fa presente che il suo gruppo concorda esclusivamente sull'articolo aggiuntivo 35.060, evidenziando che dovrebbe spettare ai gruppi decidere in ordine all'ammissibilità degli ulteriori emendamenti presentati dal Governo.
  Fa notare, altresì, che l'articolo aggiuntivo 86.07 presenta contenuti simili a proposte emendative valutate non ammissibili nel corso del recente esame alla Camera Pag. 43del decreto-legge n. 193 del 2016, recante misure in materia fiscale, e ad alcune parti contenute nel testo originario del disegno di legge di bilancio e poi stralciate.

  Rocco PALESE (Misto-CR) concorda con i deputati già intervenuti nella discussione in merito al fatto che gli emendamenti del Governo presentati oltre il termine stabilito dovrebbero essere ritenuti ammissibili solo a condizione che vi sia il consenso da parte di tutti i gruppi. Stigmatizza, in particolare, che, a fronte della correttezza dimostrata dalle opposizioni, il Governo abbia presentato l'articolo aggiuntivo 86.07, che per la complessità del suo contenuto richiederebbe un mese di discussione. Ritiene pertanto che il disegno di legge di bilancio sia una sede assolutamente impropria per la presentazione di tale emendamento che, riguardando la disciplina IRES e IRAP, avrebbe potuto essere presentato nell'ambito dell'esame del suddetto decreto-legge in materia fiscale.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che tre degli emendamenti del Governo sono stati dichiarati inammissibili e che, per quanto riguarda gli altri, al di là delle valutazioni di merito, non si ravvisano elementi di inammissibilità.
  In merito all'articolo aggiuntivo 86.07, riconosce che esso è particolarmente complesso e pone problemi in ordine ai suoi effetti contabili, sui quali la Commissione dovrebbe essere edotta. Chiede pertanto al Viceministro Morando di illustrare nel dettaglio tale proposta emendativa nella fase di apertura della seduta di domani, precisando che saranno assicurati termini congrui per la presentazione di eventuali subemendamenti.

  Guido GUIDESI (LNA) ribadisce che, sulla base degli accordi assunti, si renderebbe indispensabile il consenso dei gruppi in merito all'ammissibilità degli emendamenti presentati dal Governo oltre il termine concordato. Ribadisce altresì la condivisione del suo gruppo esclusivamente in riferimento alla presentazione dell'articolo aggiuntivo 35.060, oltre a stigmatizzare il fatto che l'emendamento 65.151 ricalca il contenuto di emendamenti che sono stati respinti in mattinata e che l'articolo aggiuntivo 86.07 presenta contenuti simili a proposte valutate non ammissibili in sede di esame del decreto-legge in materia fiscale.

  Davide CRIPPA (M5S) solleva criticità in ordine agli emendamenti «salva ILVA», per i quali si porrebbe un problema di estraneità di materia.

  Rocco PALESE (Misto-CR) contesta che, a fronte di un atteggiamento responsabile delle opposizioni, il Governo ha operato un «blitz», presentando emendamenti oltre il termine concordato, preannunciando che l'atteggiamento delle opposizioni cambierà radicalmente, passando dalla collaborazione all'ostruzionismo. Rileva, inoltre, che la necessità di operare il coordinamento della disciplina IRES e IRAP con le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 139 del 2015 era nota da tempo e che pertanto il Governo avrebbe potuto presentare suoi emendamenti nelle sedi proprie.

  Il Viceministro Enrico MORANDO osserva che lo scopo dell'articolo aggiuntivo 86.07 è esclusivamente quello di adeguare i criteri di contabilità per la quasi totalità delle imprese alla contabilità civilistica e che sarebbe opportuno assicurare che tale adeguamento entri in vigore nei primi mesi del prossimo anno. Riconoscendo che si tratta di una proposta emendativa particolarmente complessa, a fronte delle criticità manifestate da alcuni gruppi, dichiara la disponibilità del Governo a rinunciare ad essa e quindi la ritira.

  Il sottosegretario Gianclaudio BRESSA, con riferimento ai rilievi formulati dal deputato Guidesi, osserva che l'emendamento 65.151 è finalizzato esclusivamente a consentire gli investimenti delle province autonome di Trento e di Bolzano attraverso l'utilizzo degli avanzi di amministrazione degli esercizi precedenti. Esclude Pag. 44pertanto che tale tema sia stato affrontato da altri emendamenti già esaminati in precedenza dalla Commissione.

  Laura CASTELLI (M5S) non comprende la ratio dell'emendamento 65.151, a suo avviso volto impropriamente ad assicurare trattamenti di favore alle province autonome di Trento e di Bolzano. Per quanto riguarda gli altri emendamenti presentati dal Governo, fa presente che, data la loro complessità, dovrebbero essere illustrati dettagliatamente e assicurati tempi congrui per il relativo esame.

  Francesco CARIELLO (M5S) preannuncia la presentazione di un numero di subemendamenti agli emendamenti del Governo tale da non consentire il conferimento del mandato al relatore entro la giornata di mercoledì prossimo.

  Francesco BOCCIA, presidente, rammenta al deputato Cariello come l'obbiettivo di conferire il mandato al relatore nei termini stabiliti dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, non dovrebbe costituire un interesse della sola maggioranza bensì di tutte le forze politiche. Ribadisce come la presidenza abbia dichiarato l'inammissibilità di tre di tali proposte emendative sulla base di criteri oggettivi. Fa notare, inoltre, l'atteggiamento costruttivo da parte del Governo, che ha portato al ritiro dell'articolo aggiuntivo 86.07 a seguito delle proteste avanzate dai gruppi di opposizione.

  Francesco CARIELLO (M5S), stigmatizzando la condotta del Governo, preannuncia che per il prosieguo dei lavori il suo gruppo non sarà più disponibile a collaborare con la maggioranza.

  Guido GUIDESI (LNA), ribadendo le perplessità già espresse in merito all'emendamento 65.151 del Governo, chiede garanzie in merito al fatto che l'Esecutivo non presenti ulteriori proposte emendative. Sottolinea, inoltre, l'opportunità che i parlamentari della maggioranza, a partire dalla seduta di domani, non facciano continue richieste di accantonamento delle proprie proposte emendative.

  Francesco BOCCIA, presidente, concorda con il collega Guidesi circa l'opportunità di non procedere a continui accantonamenti e chiede ai capigruppo di farsi carico di tale esigenza. Nel confermare che non saranno presentati ulteriori emendamenti da parte del Governo, ricorda che il termine per la presentazione di subemendamenti alle proposte emendative del Governo è stato fissato alle ore 11 di domani, martedì 22 novembre. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata per domani, alle ore 10.30.

  La seduta termina alle 22.10.

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