CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 novembre 2016
716.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 40

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 2 novembre 2016.

Disciplina del cinema e dell'audiovisivo.
C. 4080-3181-A, approvato dal Senato.

  Il Comitato si è riunito dalle 12 alle 12.15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 2 novembre 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 12.15.

Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili.
C. 4110 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, osserva che il disegno di legge, composto di 16 articoli, assegnato in sede referente alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI Pag. 41(Finanze), è da considerarsi allegato alla manovra di finanza pubblica. Offerte ulteriori sintetiche indicazioni sulla struttura del provvedimento, per quel che concerne gli ambiti di competenza della VII Commissione, segnala che le parti di interesse sono individuabili nell'articolo 14, che detta disposizioni in materia di potenziamento del credito d'imposta per il cinema e l'audiovisivo. In particolare, viene incrementato di 30 milioni, per l'anno 2016, l'importo stabilito come limite massimo di spesa per il credito di imposta a favore delle imprese di produzione, distribuzione ed esercizio cinematografico previsto dalla legge finanziaria per il 2008. Tale limite ammontava, prima dell'entrata in vigore del decreto-legge, a 140 milioni di euro. Ricorda che il disegno di legge C. 4080, presentato dal Governo e collegato alla manovra di bilancio 2015-2017, già esaminato dal Senato e licenziato dalla nostra Commissione il 27 ottobre scorso, reca anch'esso disposizioni in materia di tax credit. In particolare, gli articoli da 13 a 19 ne ridisegnano la disciplina prevedendo che possano beneficiarne le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione, esercizio cinematografico, le industrie tecniche, le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere, le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano. Fa presente, infine, che i meccanismi di incentivazione fiscale a favore degli investimenti nel settore cinematografico sono stati introdotti inizialmente dalla legge finanziaria 2008 per tre anni. Tali agevolazioni sono state successivamente prorogate e rese permanenti ad opera dell'articolo 8 del decreto-legge n. 91 del 2013, che le ha anche estese ai produttori indipendenti di opere audiovisive. La legge di stabilità 2016 ha successivamente apportato numerose modifiche alla disciplina di tali crediti d'imposta, con particolare riferimento alla modulabilità delle relative aliquote.
  Ritiene che la disposizione si inserisca pienamente nell'ambito delle linee di intervento in favore del settore cinematografico, già discusse e approvate da questa Commissione nel corso dell'esame del disegno di legge C. 4080. Sottolinea che questa norma non può che contribuire al potenziamento di un settore strategico per l'economia e la creatività del nostro Paese. Alla luce di queste considerazioni preannunzia in conclusione che formulerà un parere favorevole.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 novembre 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Antimo Cesaro.

  La seduta comincia alle 12.30.

Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche.
C. 1533-B Mariani, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, comunica che è stata oggi assegnata in sede referente la proposta di legge C. 1533-B, approvata in sede legislativa dalla Commissione cultura della Camera il 22 aprile 2015 e modificata dal Senato, con deliberazione unanime dell'Assemblea del 26 ottobre 2016. Come convenuto in ufficio di presidenza, la collega Ghizzoni esporrà la relazione cui seguirà l'eventuale intervento del Governo.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, rileva che, nella seduta del 26 ottobre 2016, il Senato ha licenziato, apportandovi alcune modifiche, il progetto di legge che Pag. 42alla Camera era stato approvato in sede legislativa il 22 aprile 2015 per sostenere gli studi delle Scienze geologiche e la ricerca nel medesimo ambito, anche attraverso la possibilità di istituire nuovi e specifici dipartimenti universitari.
  La necessità di tale intervento derivava – e oggi si conferma – dalla considerazione che l'Italia è il Paese con il più alto rischio idrogeologico e sismico d'Europa e con le più diffuse condizioni di dissesto del territorio. Eppure, sia la norma contenuta nella legge n. 240 del 2010 relativa all'istituzione di dipartimenti, sia il mancato investimento nella diffusione e nell'affermazione di una cultura della tutela ambientale e del territorio stanno mettendo a repentaglio le competenze e le professionalità qualificate in ambito geologico. Il contrasto al dissesto idrogeologico e il contenimento degli effetti disastrosi dei terremoti passa anche attraverso la difesa del patrimonio di conoscenza e dell'identità di una disciplina che oggi si trova in grande difficoltà nelle università italiane.
  Come già affermato nel corso dell'illustrazione del progetto di legge presso la VII Commissione, l'8 ottobre 2014, l'Italia rischia di cancellare il lavoro di Ardito Desio, che impiegò la sua vita di scienziato per affrancare la geologia dal generico ambito delle Scienze naturali, mettendo l'Italia al passo con i paesi sviluppati. Nel frattempo, sono accaduti fatti che non possono che consolida la convinzione sull'utilità di questo provvedimento e che suscitano anche qualche rammarico per non essere arrivati prima a introdurre queste disposizioni. Sottolinea di riferirsi, evidentemente, ai tre terremoti del 24 agosto, del 26 ottobre e del 30 ottobre 2016 che hanno colpito il Centro Italia. Afferma che le conoscenze geologiche, sismologiche e di morfologia idro-geologica nel Paese sono di fondamentale importanza e necessitano, pertanto, di avere un sostegno convinto perché si trasformino in cultura diffusa. Le specializzazioni in quelle materie, inoltre, devono essere messe nella condizione di fare sistema e di poter formare solide scuole scientifiche, affinché il nostro Paese faccia davvero i conti con la sua natura di territorio esposto a fenomeni sismici e di dissesto idro-geologico.
  In riferimento alle calamità naturali che hanno colpito il Paese nell'ultimo secolo, gli effetti disastrosi provocati da terremoti di elevata energia si sono verificati in aree sismogenetiche attive, concentrate prevalentemente lungo la dorsale appenninica, ma con riflessi notevoli anche su grandi aree urbane. Molto più diffusi, anche in alcune aree metropolitane, sono gli effetti provocati da esondazioni e fenomeni di mancata regimazione idraulica ed idrogeologica. Ciononostante, la necessità di sostenere prioritariamente gli studi geologici (e con essi le competenze di prevenzione di dissesto ambientale e di ricostruzione antisismica) per la sicurezza e lo sviluppo delle comunità italiane, non è diventata una politica pubblica strategica, sebbene, in Italia, si siano accumulate conoscenze approfondite e avanzate sui terremoti e sull'assetto idrogeologico, grazie proprio agli sviluppi e alle ricerche della Scienze della Terra. Eppure, la pianificazione in un territorio fragile ed a rischio, come quello italiano, richiede conoscenze, competenze ed un lavoro integrato in grado di mettere ordine e governare le istanze tra diverse discipline scientifiche, gli ordini professionali, la burocrazia e le istanze territoriali e civiche. Si sente quindi la necessità di politiche pubbliche integrate, che «aggrediscano» i temi della prevenzione (ambiti sui quali molto resta da fare), affrontino la gestione dell'emergenza, inclusiva dell'assistenza sociale in campo formativo e psicologico (nella quale abbiamo già raggiunto livelli di eccellenza) e sostengano la pianificazione urbana e territoriale e l'architettura innovativa in grado di garantire totale sicurezza. In questo senso, il Programma del Governo denominato «Casa Italia», coordinato dal professore Azzone e che coinvolge anche il senatore a vita e architetto Renzo Piano, costituisce il primo esempio di intervento sistemico e di durata «generazionale».
  In occasione di ogni evento sismico, infatti, gli sforzi si concentrano sulla ricostruzione. Pag. 43È normale e giusto, perché restituire un tetto a chi lo ha perso è un imperativo per le politiche pubbliche. Ma, durante la fase emergenziali, le popolazioni devono essere assistite da molti punti di vista, non solo logistici. Moltissimi hanno perso la casa ma anche il lavoro, la scuola dei figli e gli altri capisaldi della vita sociale. Occorrono quindi interventi di tutela sociale a largo spettro, inclusi quelli psicologici. Occorre valorizzare gli studi – di cui esistono centri di eccellenza in Italia – per la realizzazione di infrastrutture e di edilizia pubblica e privata che garantiscano sicurezza. È necessario studiare il più approfonditamente possibile quanto vi è e cosa accade sotto i nostri piedi: la conoscenza geologica, e segnatamente del comportamento delle faglie, è fondamentale, poiché gli effetti di un sisma dipendono dalle caratteristiche del sottosuolo, a cui devono corrispondere specifiche tecniche edilizie. Si tratta di una conoscenza da cui discende la nostra sicurezza e quella dei nostri luoghi di vita.
  Circa i contenuti della legge, rimanda alla discussione svolta un anno e mezzo fa e su cui i gruppi erano e – si augura – siano tuttora d'accordo, ma intende richiamarli, in sintesi, stanti le modifiche introdotte dal Senato.
  L'articolo 1, come modificato dal Senato, dispone che una quota non inferiore a euro 150.000 annui del Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti (articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 105 del 2003), confluito dal 2014 nel Fondo per il Finanziamento Ordinario delle università (articolo 60, comma 1, del decreto-legge n. 69 del 2013), è destinata, a decorrere dal 2017, a incentivare l'iscrizione di studenti capaci e meritevoli ai corsi di laurea della classe L-34 (scienze geologiche) e ai corsi di laurea magistrale delle classi LM-74 (scienze e tecnologie geologiche) e LM-79 (scienze geofisiche). Gli incentivi sono cumulabili con le borse di studio assegnate ai sensi del decreto legislativo n. 68 del 2012.
  Ricorda che il decreto ministeriale n. 552 del 2016 sui criteri di ripartizione del FFO per il 2016, destina al citato Fondo per il sostegno dei giovani euro 59.200.000; tali risorse saranno da ripartire secondo i criteri definiti con il decreto ministeriale n. 976 del 2014 che, in base all'articolo 3, finalizza il 10 per cento delle risorse del Fondo stesso all'obiettivo di incentivare le iscrizioni a corsi di studio, vale a dire, per il 2016, a euro 5.920.000. In particolare, la metà delle risorse (euro 2.960.000 per il 2016) è attribuita in proporzione alla media tra il numero degli studenti iscritti al secondo anno che hanno acquisito almeno 30 crediti formativi universitari e il numero di laureati entro il primo anno oltre la durata normale del corso di specifici corsi di laurea afferenti, tra le altre classi, anche a L-34 (Scienze Geologiche). Per l'assegnazione del contributo, ogni ateneo determina i criteri e le modalità di supporto ed incentivazione rivolte agli studenti. L'altra metà delle risorse è destinata al sostegno del Piano nazionale lauree scientifiche 2014-2016, che ricomprende anche i corsi di laurea afferenti alle classi L-34 (Scienze Geologiche). In conseguenza delle novità derivanti dall'articolo 1, occorrerà dunque aggiornare il contenuto del decreto ministeriale n. 976 del 2014.
  L'articolo 2, comma 1, come modificato dal Senato, dispone che, per il 2016, l'1 per cento del Fondo per la prevenzione del rischio sismico (destinato, tra l'altro, a studi di microzonazione sismica e a interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico) è riservato al finanziamento dell'acquisto, da parte delle università e degli enti pubblici di ricerca, della strumentazione tecnica necessaria per attività di ricerca finalizzate alla previsione e alla prevenzione dei rischi geologici. Le risorse sono assegnate a seguito di «appositi bandi pubblici emanati, con cadenza annuale» (da emanare entro il primo trimestre 2017) dal Dipartimento della protezione civile. Segnala che, a fronte di un finanziamento che riguarda solo il 2016, si fa riferimento a bandi da emanare «con cadenza annuale»: si tratta Pag. 44di un «residuo» del testo approvato alla Camera che prevedeva il finanziamento a «regime», a far data dal 2015.
  A questo proposito, segnala che l'articolo 21 del disegno di legge di bilancio 2017 prevede l'istituzione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale e industriale, destinato, fra l'altro, a specifiche misure nel settore della prevenzione del rischio sismico; ipotizza che – in sede di esame della legge di bilancio – si potrebbe includere in tali misure di prevenzione il finanziamento a regime della previsione disposta dal comma 1.
  Il comma 2 del medesimo articolo non è stato sostanzialmente modificato dal Senato, se non per aggiornare il periodo di validità della previsione e per includere gli enti pubblici di ricerca tra i beneficiari, al pari della disposizione del comma precedente. Ricorda che viene autorizzata una spesa di 1 milione di euro per il 2016 e di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, da destinare al finanziamento di progetti di ricerca presentati dalle università e dagli enti pubblici di ricerca, finalizzati alla previsione e alla prevenzione dei rischi geologici. Il finanziamento è attribuito a seguito di appositi bandi pubblici emanati, con cadenza annuale, per ciascuno degli anni del triennio, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  L'articolo 3 non è stato modificato dal Senato. Ricorda, quindi, che esso novella l'articolo 2, comma 2, lettera b), della legge n. 240 del 2010 al fine di consentire la costituzione dei dipartimenti con un numero minimo di 20 unità tra professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato, purché gli stessi costituiscano almeno l'80 per cento di tutti i professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato dell'università, appartenenti ad una stessa area disciplinare. La disposizione consentirà pertanto la costituzione dei dipartimenti di Scienze della terra che, dall'approvazione della legge n. 240, hanno subito una notevolissima riduzione e l'accorpamento con altre discipline non appartenenti alla medesima area disciplinare, come, ad esempio, Fisica (afferente all'Area 02 – Scienze fisiche), Botanica (afferente all'Area 05 – Scienze biologiche) o Chimica (Area 03 – Scienze chimiche).

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) si dichiara disponibile a fare in modo che il procedimento si concluda nel minor tempo possibile.

  Il sottosegretario Antimo CESARO si associa.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, considera terminato l'esame preliminare. Inteso senz'altro adottato come testo base quello approvato dal Senato, fissa il termine per la presentazione di eventuali emendamenti per le ore 18 di oggi. Avverte che solleciterà quanto prima i presidenti delle Commissioni consultive affinché siano resi i prescritti pareri sul testo pervenuto dal Senato. Augurandosi che i gruppi prestino tempestivamente il proprio consenso al trasferimento in sede legislativa, rinvia il seguito dell'esame al momento in cui i pareri delle Commissioni consultive saranno acquisiti.

Iniziative per preservare la memoria di Giacomo Matteotti.
C. 3844, approvato dalla 7a Commissione permanente del Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 ottobre 2016.

  Simone VALENTE (M5S) dichiara la contrarietà del suo Gruppo, già espressa nel corso dell'esame di altri provvedimenti, a modalità di finanziamento per singole cause che prevedano elargizioni una tantum che dovrebbero invece seguire criteri di pianificazione.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, offre sintetici ragguagli sulla procedura inerente al disegno di legge di bilancio (C. 4127), che verosimilmente sarà oggi assegnata alla Commissione in sede consultiva. La legge n. 163 del 2016 ha apportato significative modificazioni alla legge di contabilità nazionale (la n. 196 del 2009): ne illustra brevemente i tratti principali, ipotizzando che la Commissione possa decidere sin d'ora, in via di massima, sulla tempistica dell'esame del disegno di legge di bilancio per la parte di competenza. Le determinazioni definitive sull'argomento potranno essere assunte dall'ufficio di presidenza già convocato per domani.

  Manuela GHIZZONI (PD) avanza quesiti sui cambiamenti di regime procedurale conseguenti alla modifica legislativa.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) si associa e concorda con la Presidente che sia opportuno deliberare un calendario definitivo dei lavori della Commissione per la prossima settimana in ufficio di presidenza.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva di rispondere ai quesiti dei colleghi nella seduta di domani.

  La seduta termina alle 13.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 2 novembre 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Antimo Cesaro.

  La seduta comincia alle 13.

Schema di decreto legislativo recante semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca.
Atto n. 329.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 ottobre 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che il Governo ha acconsentito al differimento al 9 novembre del termine entro cui il parere della Commissione cultura deve essere espresso. Comunica altresì che, con lettera del 28 ottobre 2016, la Presidente della Camera ha sciolto la riserva sull'assegnazione contenuta nella lettera del 9 settembre scorso e ha trasmesso il parere del Consiglio di Stato, che è in distribuzione. Chiede quindi se vi siano interventi, altrimenti domanda al relatore, onorevole Dallai, se abbia predisposto una bozza di parere.

  Milena SANTERINI (DeS-CD) crede molto incisive le modifiche che il provvedimento apporta all'ordinamento vigente. Gli enti di ricerca, tuttavia, sono molto diversi tra loro per esigenze e per attività. Concorda pienamente con alcune misure, quali quelle relative a missioni, congedi e permessi, che tendono alla semplificazione delle attività; mentre, rispetto ad altre, trova che il provvedimento comporti troppe rigidità. Si riferisce, in particolare, alle disposizioni che si risolvono in limitazioni al reclutamento e che non tengono conto delle forme di finanziamento, ulteriori rispetto al FOE, di cui beneficiano alcuni enti di ricerca. Ritiene, infine, che debba essere reintrodotto l'obbligo del parere parlamentare sullo schema di decreto di riparto delle risorse del FOE.

  Francesco D'UVA (M5S) si domanda in quale considerazione debbano essere Pag. 46tenute le osservazioni e le condizioni contenute nel parere del Consiglio di Stato.

  Luigi DALLAI (PD), relatore, terrà certamente conto del parere del Consiglio di Stato nella stesura della sua proposta. Lo guideranno nella redazione anche i contenuti emersi dal dibattito.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 13.10.