CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 settembre 2016
696.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 21 settembre 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 21 settembre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete della mobilità dolce.
Nuovo testo unificato C. 72 Realacci, C. 599 Bocci, C. 1640 Famiglietti e C. 1747 Busto.

(Seguito esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge n. 298).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 giugno scorso.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che risulta assegnata alla Commissione la proposta di legge Cenni n. 298, recante «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione delle strade bianche». Vertendo tale proposta di legge su materia trattata dal testo unificato in esame, ne dispone l'abbinamento d'ufficio, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.
  Comunica, inoltre, che la Commissione Bilancio ha richiesto al Governo, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, la relazione tecnica sul testo unificato trasmesso per il parere, al fine di svolgere una più approfondita analisi in relazione alla relativa copertura finanziaria. Segnala, quindi, la necessità di chiedere un rinvio dell'inizio dell'esame da parte dell'Assemblea del provvedimento, auspicando che, all'esito di tale istruttoria, siano reperite le risorse finanziarie necessarie.

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  Mirko BUSTO (M5S), relatore, concorda con l'esigenza testé manifestata dal presidente di chiedere un rinvio dell'inizio dell'esame da parte dell'Assemblea, considerata la richiesta di relazione tecnica da parte della V Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

TESTO AGGIORNATO AL 27 SETTEMBRE 2016

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 21 settembre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2016, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi.
Atto n. 330.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno.

  Alessandro MAZZOLI, relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai fini dell'espressione del prescritto parere, lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) per l'anno 2016, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 330).
  Segnala in premessa che la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di riparto dei citati fondi è formulata ai sensi del comma 40 dell'articolo 1 della legge n. 549 del 1995 («collegato alla legge finanziaria per il 1996»), che ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo dello stato di previsione di ciascun Ministero degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti ed istituti vari (individuati in apposita tabella allegata alla legge). Il citato comma 40 prevede, infatti, che il riparto dei contributi tra gli enti interessati venga annualmente effettuato, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto di ciascun Ministro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, alle quali vengono altresì inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti.
  Rileva che lo schema di decreto ministeriale in esame provvede, in particolare, a ripartire le risorse del capitolo 1551 del bilancio di previsione del MATTM, a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
  Fa presente che, a partire dall'esercizio 2011, il suddetto riparto non riguarda tutte le spese in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, poiché (a causa dell'espunzione delle spese obbligatorie dalla tabella C della legge di stabilità, prevista dall'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge n. 196 del 2009, e dall'articolo 52, comma 1, della medesima legge) le spese obbligatorie sono state allocate in un diverso capitolo (1552) dello stato di previsione del MATTM. Al riguardo, segnala che lo stanziamento di competenza per il 2016 del capitolo 1552 risulta pari a 70,74 milioni di euro (tale stanziamento ammontava a 70,96 milioni di euro nell'esercizio 2015).
  Evidenzia, quindi, che lo stanziamento da ripartire per l'esercizio 2016 è pari a 6,11 milioni di euro e che lo stesso registra un aumento rispetto ai 4,27 milioni di euro ripartiti con il decreto relativo all'esercizio 2015 e successivamente integrati con una variazione (in assestato ad invarianza di spesa) di 1.095.000,00 euro.
  Con riferimento ai criteri di riparto dei fondi disponibili, segnala che la procedura per la ripartizione della quota destinata Pag. 96agli Enti Parco nazionali, riconducibile al criterio della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, secondo quanto risulta dalla relazione illustrativa, è stata elaborata sulla base di tre distinti parametri: 1) la superficie occupata da ciascun Parco, rilevata dal 6o aggiornamento dell'elenco ufficiale delle aree naturali protette, approvato con decreto ministeriale 27 aprile 2010 (per i parchi dell'arcipelago di La Maddalena e dell'Arcipelago toscano è stato utilizzato anche il dato relativo alla superficie di perimetrazione a mare); 2) le superfici delle zone naturali di riserva integrale (Zona A ovvero 1); 3) il numero dei Comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun Parco, quale indicatore del grado di difficoltà nella gestione delle relazioni istituzionali che l'Ente parco deve affrontare.
  Secondo quanto risulta dalla relazione e dalla tabella allegata allo schema di decreto in esame, sono state assegnate quote fisse pari a 115.000, 135.000 o 155.000 euro, sulla base dei valori assunti dai parametri suddetti, ai quali sono stati applicati appositi coefficienti di ponderazione che tengono conto del livello di importanza assegnato a ciascun parametro in rapporto con gli altri. L'allegato 1 incluso nella relazione reca una tabella esplicativa dei criteri per il riparto 2016 con l'indicazione dei coefficienti di ponderazione e dei valori assegnati a ciascun parametro. La relazione illustrativa specifica altresì che le somme derivanti dal riparto saranno trasferite sulla base delle risultanze dei progetti presentati dagli Enti parco in coerenza con le indicazioni fornite dalla direttiva ministeriale n. 15956 del 27 luglio 2016.
  Relativamente al riparto della quota destinata alle 27 aree marine protette, pari a 1.785.000 euro, fa notare che i criteri adottati sono gli stessi cui si è fatto ricorso nel precedente anno, mentre sono aumentate le quote per le singole aree, distinte in zone ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea, istituite in forza della Convenzione di Barcellona del 1978) e zone non ASPIM, prevedendo, per le prime una quota fissa di 85.000 euro e per le altre una quota di 55.000 euro; entrambe le quote, come ricordato poc'anzi, sono aumentate rispetto ai 70.000 e 40.000 euro della gestione precedente.
  Per le aree marine nazionali, rileva come la relazione precisi che tutte le aree sono state dotate di un modello di programmazione standardizzato che consente di assicurare un monitoraggio delle politiche di settore per le aree di intervento, e una programmazione ai fini della gestione di finanziamenti nazionali e/o comunitari, in considerazione delle sempre più esigue risorse ordinarie statali stanziate.
  Relativamente all'importo assegnato per l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato alle Convenzioni internazionali, pari a complessivi 475.000 euro, ricorda che 245.000 euro sono destinati alla applicazione della Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie (ratificata con la legge n. 874 del 1975) e 230.000 euro sono invece stanziati per l'applicazione della Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione (ratificata con la legge n. 42 del 1983).
  Fa altresì presente che, per la voce «Azioni di rilevanza nazionale», la relazione illustrativa sottolinea come la quota ripartita, pari a 49.645 euro, verrà compensata con eventuali ulteriori accantonamenti operati sul capitolo 1551 dello stato di previsione del ministero e che le risorse imputate a tale voce saranno destinate a programmi e attività di rilevanza nazionale.
  In merito alla quota assegnata ai parchi minerari, osserva che al Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, al Parco museo delle miniere dell'Amiata e al Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche sono state destinate risorse pari, rispettivamente, ad euro 300.000, 300.000 e 220.000. La relazione illustrativa sottolinea che tali Parchi, sorti per effetto di apposita disposizione normativa che ne ha previsto l'istituzione con decreto ministeriale, non hanno flussi stabilizzati di risorse finanziarie, ma poiché Pag. 97esistono e hanno messo in campo interventi di tutela, al fine di garantirne la continuità della loro azione a partire dall'esercizio 2004, compatibilmente con le necessità riferite agli enti parco nazionali e alle marine protette, sono state individuate le quote finanziabili.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) invita la Commissione a valutare l'opportunità di una rimodulazione del riparto dei fondi destinati ad alcuni Enti parco, con particolare riferimento all'adozione del criterio del numero dei comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun Parco, quale indicatore del grado di difficoltà nella gestione delle relazioni istituzionali che l'Ente deve affrontare. Sottolinea, a tal riguardo, che molti dei comuni colpiti dal sisma verificatosi il 24 agosto scorso nell'Italia centrale, risiedono proprio nel territorio del Parco dei Monti Sibillini. Reputerebbe pertanto opportuno che parte delle risorse (pari a 220.000 euro) destinate al Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche, dove esiste una situazione di stallo sulla sorte dell'Ente e la cui attività è peraltro ridotta anche a causa del trasferimento di alcuni comuni dalla regione Marche alla regione Emilia Romagna, poossa essere destinata all'integrazione dei 135.000 euro originariamente previsti per il Parco dei Monti sibillini, e che tali fondi aggiuntivi possano essere vincolati alla realizzazione di interventi di carattere ambientale nei comuni colpiti dal terremoto.

  Patrizia TERZONI (M5S) chiede che la Commissione svolga ulteriori approfondimenti sulla sorte dei 230.000 euro che il provvedimento stanzia per l'applicazione della Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione (i cosiddetti servizi CITES territoriali), atteso che la riforma Madia di recente approvazione, intervenendo sull'organizzazione del Corpo forestale dello Stato, ha ripartito lo svolgimento dei suddetti servizi tra tre distinti dicasteri.

  Ermete REALACCI, presidente, con riferimento alle osservazioni del collega Carrescia, fa notare come, a suo avviso, possa essere più opportuno evidenziare, nella proposta di parere, l'esigenza di finanziamenti aggiuntivi per gli Enti parco insistenti nell'area del cratere del sisma del 24 agosto scorso. Ritiene, inoltre, opportuno svolgere ulteriori approfondimenti in merito alla questione sollevata dalla collega Terzoni con riferimento agli stanziamenti per l'applicazione della Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.