CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 settembre 2016
690.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 19

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 8 settembre 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI.

  La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclista.
Testo unificato C. 2305 Decaro e abbinate.
(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 7 settembre 2016.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, dopo aver sottolineato che, nell'ambito della realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, il provvedimento in esame prevede una pluralità di interventi, tra i quali figura – all'articolo 4, comma 2, lettera g) – il recupero della viabilità militare, ricorda che la Commissione ha affrontato, nella prima parte della legislatura, il tema dell'utilizzo delle aree soggette a servitù militare, svolgendo un'indagine conoscitiva che si è conclusa con un documento approvato nella seduta del 31 luglio 2014, poche settimane dopo la II Conferenza nazionale sulle servitù militari. Rammenta, altresì, che proprio in quest'ultima occasione il dicastero della difesa ha sottoscritto due importanti protocolli d'intesa per il coordinamento comune delle attività militari presenti nel territorio di due regioni italiane in cui l'impatto delle servitù militari è particolarmente significativo.Pag. 20
  Ritiene quindi che nel parere che la Commissione esprimerà si dovrebbe tenere conto dei risultati di quel percorso fatto ad inizio legislatura, nell'ottica di un coordinamento tra attività militari e civili sul territorio. A tal fine, prospetta la possibilità di suggerire alla Commissione di merito di prevedere che piste ciclabili possano essere realizzate non solo recuperando strade militari non più utilizzate, ma anche sfruttando le aree soggette a servitù militare, ovviamente nei periodi dell'anno in cui queste non servono alle necessità dell'amministrazione della difesa.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.05.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Giovedì 8 settembre 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI.

  La seduta comincia alle 10.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2016-2018.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del documento.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è convenuto di rinviare alla prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ogni decisione in merito alle modalità riguardanti la conclusione dell'esame del documento. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.10.

RISOLUZIONI

  Giovedì 8 settembre 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI.

  La seduta comincia alle 10.10.

7-01026 Zanin: Sul patrimonio demaniale del Ministero della difesa.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, introduce la discussione della propria risoluzione evidenziando, innanzitutto, come, la problematica della dismissione del demanio della Difesa sia stata all'attenzione della Commissione sin dall'inizio della legislatura e, successivamente, anche di quella dell'attuale Governo, che ha dimostrato un forte impegno diretto alla dismissione e valorizzazione dei beni non più utili alla Difesa.
  In secondo luogo sottolinea che il patrimonio di beni in questione, storicamente consolidato, ad oramai più di venti anni dalla fine della «guerra fredda» e dalla trasformazione da un esercito basato sulla leva obbligatoria ad uno formato da militari volontari, risulta sproporzionato rispetto all'assetto logistico delle Forze armate, che sono state via via sempre più Pag. 21interessate da un processo di sensibile razionalizzazione della loro presenza sul territorio.
  Si sofferma, poi, sulle difficoltà, sia di carattere burocratico, sia di tipo economico e finanziario, che hanno di fatto impedito o rallentato il processo di dismissione e reso, dunque, più complicato il recupero e la valorizzazione dei beni immobili della Difesa da parte dei soggetti pubblici e privati interessati. In particolare, evidenzia che per favorire il recupero del maggior numero di immobili ad usi diversi da quelli per i quali furono assegnati alla Difesa sarebbe necessario innanzitutto procedere ad una semplificazione dell'attuale quadro normativo in materia di trasferimento ad altri soggetti dei beni demaniali non più utili alla Difesa; individuare, poi, strumenti economici e finanziari da rendere disponibili per la concreta trasformazione dei beni dismessi a favore delle comunità locali e superare così le difficoltà incontrate dai soggetti pubblici e privati coinvolti nella realizzazione dei progetti di riqualificazione; in terzo luogo, censire i siti che ai fini della loro valorizzazione richiedono interventi di salvaguardia e messa in sicurezza ambientale; in quarto luogo, chiarire come poter inserire il processo di dismissione all'interno di complesse operazioni di rigenerazione urbana; infine, sviluppare la conoscenza di quelle buone pratiche che hanno consentito a determinati casi di riqualificazione e valorizzazione di ottenere risultati assai positivi.
  Sottolinea, in particolare, che, per interrompere l'attuale circolo vizioso, che vede gli enti locali impossibilitati per mancanza di risorse a ristrutturare e valorizzare gli immobili che la Difesa non utilizza e trasferisce all'Agenzia del demanio, è necessario istituire uno specifico fondo destinato per l'appunto a rendere possibile il recupero e la valorizzazione pubblica dei siti dismessi.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) domanda al relatore se non ritenga utile che la Commissione programmi anche un breve ciclo di audizioni, per approfondire le questioni trattate dall'atto in esame.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, premesso che sarebbe sicuramente utile poter approfondire ulteriormente le tematiche affrontate dall'atto di indirizzo, risponde che ritiene però preferibile rendere il più possibile spedito l’iter della risoluzione, e ciò nell'auspicio che questa possa essere approvata prima dell'avvio della sessione di bilancio e che già nella legge di stabilità per il 2017 si possa prevedere l'istituzione del fondo per la valorizzazione pubblica dei siti dismessi dalla Difesa.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) condivide le valutazioni del relatore sull'opportunità di procedere celermente su di una materia che peraltro nel corso della legislatura è stata oggetto di discussione da parte della Commissione in numerose occasioni.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che prima di poter immaginare il seguito della discussione sarà necessario acquisire le valutazioni del Governo sull'atto di indirizzo in esame. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.25.