CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 settembre 2016
689.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 62

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 settembre 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Franca Biondelli.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sui lavori della Commissione.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto delle richieste formulate in tal senso e acquisiti gli orientamenti dei relatori, propone alla Commissione di concludere l'esame in sede consultiva delle proposte di legge all'ordine del giorno già nella seduta odierna anziché nella seduta di domani, come concordato nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 3 agosto.

  La Commissione concorda.

Disposizioni concernenti la comunicazione e la diffusione delle competenze di base necessarie per la gestione del risparmio privato.
Nuovo testo C. 3666 e abb.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, dopo aver introdotto l'esame della proposta di Pag. 63legge, dà la parola alla relatrice, on. Casellato.

  Floriana CASELLATO (PD), relatrice, rileva che il testo consta di cinque articoli e, come indicato nell'articolo 1, intende assicurare l'efficacia, l'efficienza e la sistematicità delle azioni dei soggetti pubblici e privati con l'obiettivo di sviluppare l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale quale strumento per la tutela del consumatore, sia sotto il profilo formativo della gioventù in età scolare, sia sotto il profilo educativo della popolazione in età adulta.
  Segnala che, con tale finalità, l'articolo 1-bis reca una delega al Governo per l'adozione di un programma che definisca una «Strategia nazionale per l'educazione finanziaria», con la redazione di apposite linee guida e l'adozione delle necessarie misure organizzative da parte dei ministeri che partecipano all'attuazione del programma.
  Fa presente, poi, che l'articolo 2 prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, di un Comitato nazionale per la diffusione dell'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, presieduto da un direttore, nominato dal Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, scelto fra personalità con comprovate competenze ed esperienza nel settore, e composto da sedici membri, di cui uno designato dal Ministro dell'economia e delle finanze, uno dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, uno dal Ministro dello sviluppo economico, due dalla Banca d'Italia, due dalla Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), uno dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), uno della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), uno dall'Associazione bancaria italiana, uno dall'Associazione Forum per la finanza sostenibile, uno dall'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, uno dall'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare, uno dall'Associazione delle società per la consulenza agli investimenti, uno dal Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti e uno, esperto nelle materie economico-finanziarie, designato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Al Comitato, che opera attraverso riunioni periodiche, prevedendo, ove necessario, la costituzione di specifici gruppi di ricerca cui potranno partecipare accademici ed esperti della materia, la norma attribuisce una molteplicità di compiti, tra i quali ricorda, in particolare, la definizione annuale di linee guida comuni in materia di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, l'individuazione di obiettivi misurabili, programmi e azioni da porre in essere, valorizzando le esperienze, le competenze e le iniziative maturate dai soggetti attivi sul territorio nazionale e favorendo la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati, nonché la definizione della programmazione annuale delle attività di formazione.
  L'articolo 3, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale di cui all'articolo 118, quarto comma, della Costituzione, dispone che il Comitato promuova l'attività di comunicazione e diffusione di informazioni volte a favorire la conoscenza e l'acquisizione delle competenze di base sulla gestione del risparmio esercitata da soggetti privati, con particolare attenzione all'assenza di conflitti di interessi. La disposizione prevede altresì che gli enti locali abbiano la facoltà di attivare progetti finalizzati all'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale anche con la partecipazione dei soggetti privati.
  Segnala, altresì, che l'articolo 3-bis disciplina in primo luogo i contenuti delle iniziative scolastiche del Comitato nazionale per la diffusione dell'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, da definire in accordo con il Tavolo paritetico economia e legalità del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, prevedendo, in particolare, che i due organismi sviluppino linee guida per l'insegnamento dell'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale per gli studenti e individuino modelli e azioni utili alla formazione degli insegnanti, delineando Pag. 64percorsi specifici che prevedano un'articolazione di canali e strumenti, anche attraverso l'uso di tecnologie on line. Con riferimento alla definizione di iniziative info-educative dirette agli adulti, la norma dispone che il Comitato, con il diretto coinvolgimento degli altri ministeri coinvolti, sentiti i soggetti che operano a livello territoriale, provveda allo sviluppo di linee guida per la realizzazione di iniziative di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale per gli adulti, diversificate in ragione delle esigenze dei diversi destinatari e rivolte prioritariamente ai soggetti maggiormente a rischio di esclusione finanziaria e sociale o che si trovano in condizioni economiche svantaggiate, prevedendone la successiva estensione all'intera popolazione; la disposizione prevede, altresì, che il Comitato favorisca il confronto tra i soggetti attivi in tale materia, garantendo la condivisione e la messa a fattor comune delle buone pratiche già esistenti.
  Conclusivamente, osserva che il provvedimento assume rilievo rispetto alle competenze della XI Commissione specialmente in relazione alle iniziative volte a promuovere l'educazione in materia previdenziale. A tale riguardo, ritiene che possa senz'altro ritenersi utile un rafforzamento delle iniziative volte a promuovere una maggior conoscenza in materia pensionistica, anche in considerazione della circostanza che sempre più l'adeguatezza delle prestazioni previdenziali sarà legata allo sviluppo del secondo pilastro previdenziale. Nel condividere, quindi, l'obiettivo di un miglioramento delle conoscenze di base in materia, potrebbe, a suo avviso, segnalarsi l'opportunità di prevedere che del Comitato nazionale per la diffusione dell'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale faccia parte anche un componente designato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, essendo allo stato prevista solo la presenza di un componente designato dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).
  Nella medesima ottica, ritiene che potrebbe essere opportuno valutare la partecipazione al comitato della Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione per azioni (MEFOP) Spa, che ha già promosso iniziative per contribuire alla crescita di una «coscienza previdenziale» specialmente nelle generazioni più giovani.
  Si riserva, quindi, di formulare una proposta di parere nei termini che ha indicato, valutando anche ulteriori elementi che dovessero emergere dal dibattito.

  Cesare DAMIANO, presidente, condividendo l'opportunità, espressa dalla relatrice, di integrare la composizione del Comitato nazionale per la diffusione dell'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale con rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e della Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione (MEFOP) Spa, esprime l'auspicio che il provvedimento sia utile a diffondere la formazione sui temi previdenziali soprattutto tra i giovani, al fine di assicurare loro anche in futuro assegni pensionistici dignitosi.
  Nessuno chiedendo di intervenire, invita la relatrice a formulare la sua proposta di parere.

  Floriana CASELLATO (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice (vedi allegato 1).

Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica.
Nuovo testo C. 2305 e abb.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, dopo aver introdotto l'esame della proposta di legge, dà la parola al relatore, on. Miccoli.

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  Marco MICCOLI (PD), relatore, rileva preliminarmente che il provvedimento consta di quindici articoli e, come enunciato dall'articolo 1, ha l'obiettivo di promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio e i beni culturali, implementare e sviluppare l'attività turistica.
  Fa presente, poi, che l'articolo 2 reca la definizione e la classificazione delle ciclovie, ovvero gli itinerari che consentono il transito delle biciclette nelle due direzioni, dotati di diversi livelli di protezione determinati da provvedimenti o infrastrutture che rendono la percorrenza ciclistica più agevole e sicura.
  Rileva, quindi, che l'articolo 3 dispone l'approvazione, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del Piano generale della mobilità ciclistica, parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica, a cui è rinviata, tra l'altro, l'individuazione delle ciclovie di interesse nazionale che costituiscono la Rete ciclabile nazionale Bicitalia. Il successivo articolo 4 prevede che quest'ultima sia costituita dalle ciclovie di interesse nazionale e rappresenti la rete infrastrutturale di livello nazionale integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea «EuroVelo». Le infrastrutture inserite nella Rete ciclabile nazionale Bicitalia costituiscono infrastrutture di interesse strategico nazionale.
  Osserva che l'articolo 5 dispone l'istituzione, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, della Direzione generale per la mobilità ciclistica, a valere sulle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili. La norma assegna alla Direzione generale molteplici funzioni, tra le quali ricorda, in particolare, la predisposizione dello schema del Piano generale della mobilità ciclistica e dei relativi aggiornamenti; la cura dell'attuazione degli interventi in esso previsti e dei profili di competenza statale della Rete ciclabile nazionale Bicitalia; la verifica del rispetto degli obiettivi annuali di sviluppo della mobilità ciclistica; la predisposizione, in collaborazione con ISTAT, di un sistema informativo sull'infortunistica stradale relativa ai ciclisti; la predisposizione e l'aggiornamento di una specifica sezione del Sistema informativo territoriale, dedicata alla Rete ciclabile nazionale Bicitalia; l'individuazione degli interventi utili per lo sviluppo della mobilità in bicicletta; la promozione di iniziative di rilevanza nazionale per la promozione dell'uso della bicicletta; la promozione dell'educazione dei giovani all'uso della bicicletta, anche mediante apposite iniziative di formazione organizzate in collaborazione con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado; lo svolgimento dell'attività istruttoria relativa alla elaborazione di interventi di carattere normativo e amministrativo in materia di circolazione stradale e di infrastrutture di trasporto, per quanto attiene ai profili concernenti la mobilità ciclistica.
  Fa presente che il successivo articolo 6, nel prevedere la predisposizione da parte di ciascuna regione di Piani regionali della mobilità ciclistica, consente alle regioni medesime di provvedere allo svolgimento delle funzioni ad esse attribuite dal provvedimento in esame attraverso l'istituzione di un apposito ufficio per la mobilità ciclistica. Anche in questo caso, la norma prevede che si faccia fronte all'istituzione dell'ufficio nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.
  Segnala che, sulla base dell'articolo 7, i comuni e le città metropolitane predispongono e definiscono i Piani comunali della mobilità ciclistica o Biciplan, quali piani di settore dei Piani urbani della mobilità Pag. 66sostenibile (PUMS), finalizzati a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie a promuovere e intensificare l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni. In particolare, segnala che i piani sono chiamati a definire le azioni per incentivare l'uso della bicicletta negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro.
  L'articolo 8 reca disposizioni riguardanti, in particolare, le città metropolitane e le province, che, attraverso i rispettivi Uffici Mobilità ciclistica – che le Province possono costituire sulla base della norma in esame –, si attivano per garantire un'idonea attuazione del provvedimento.
  Rileva che l'articolo 9 dispone che i comuni prevedano, in prossimità di stazioni ferroviarie, di autostazioni e di stazioni metropolitane, e, ove presenti, di stazioni di mezzi di trasporto marittimi, fluviali e lacustri, la realizzazione di velostazioni, ovvero di adeguati centri per il deposito custodito di biciclette, l'assistenza tecnica e l'eventuale annesso servizio di noleggio, la cui gestione può essere affidata ad aziende private, alle aziende di gestione del trasporto pubblico, a cooperative sociali e di servizi o ad associazioni, secondo procedure di affidamento a evidenza pubblica, conformi alla normativa vigenti. Gli articoli 10 e 10-bis, modificando il nuovo codice della strada, di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992, recano, rispettivamente, disposizioni in materia di connessione alle ciclovie della Rete ciclabile nazionale Bicitalia delle piste ciclabili adiacenti alle strade di nuova costruzione e di finalità della legislazione inerente la sicurezza stradale che, in base al provvedimento in esame, deve riguardare anche la mobilità sostenibile e perseguire la promozione dell'uso dei velocipedi.
  Osserva che, sulla base dell'articolo 11, a decorrere dall'esercizio finanziario 2016, il 2 per cento degli stanziamenti del Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, di cui all'articolo 202, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, è destinato all'attuazione degli interventi previsti dal provvedimento in esame e che alle medesime finalità, possono essere destinate anche risorse relative al finanziamento e cofinanziamento dei Programmi operativi finanziati dai Fondi strutturali dell'Unione europea, nonché le risorse individuate dalle regioni e dagli enti locali a valere sui propri bilanci. Il successivo articolo 11-bis dispone la ricostituzione e il rifinanziamento del Fondo per la mobilità sostenibile, istituito dall'articolo 1, comma 1121, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, destinando a tal fine 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. Come disposto dall'articolo 12, infine, all'attuazione dei programmi e degli interventi previsti dal provvedimento in esame possono concorrere anche proventi di sponsorizzazioni da parte di soggetti privati, nonché lasciti e donazioni liberali finalizzati al finanziamento della mobilità ciclistica.
  Da ultimo, segnala che l'articolo 13 prevede la presentazione al Parlamento, da parte del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di una relazione annuale sullo stato di attuazione del provvedimento.
  Nel complesso, osserva che il provvedimento, che incide marginalmente sulle materie di competenza della Commissione, persegue finalità pienamente condivisibili, intendendo sostenere la realizzazione di forme di mobilità sostenibile sul piano ambientale da utilizzare tanto per finalità turistiche e ricreative quanto per le quotidiane attività di lavoro o di studio.
  Ritiene, pertanto, che vi siano le condizioni per esprimere un parere favorevole sul provvedimento. Si riserva, tuttavia, di valutare eventuali elementi che dovessero emergere dalla discussione in Commissione.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno intendendo intervenire, invita il relatore a formulare la sua proposta di parere.

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  Marco MICCOLI (PD), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole sul provvedimento (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.55.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 7 settembre 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Franca Biondelli.

  La seduta comincia alle 15.55.

7-00948 Rostellato: Iniziative in materia di tutele sul piano lavorativo e previdenziale dei lavoratori del comparto della pesca.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00199).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 12 aprile 2016.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 12 aprile, ha avuto luogo l'illustrazione della risoluzione e che, il successivo 26 maggio, la Commissione ha svolto un ciclo di audizioni informali, cui hanno partecipato le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro del comparto.
  Segnalato che, a seguito di un'interlocuzione informale con il Governo, è stato elaborato un nuovo testo della risoluzione (vedi allegato 3), chiede alla prima firmataria dell'atto di indirizzo se voglia illustrarne il contenuto.

  Gessica ROSTELLATO (PD) osserva che, rispetto al testo originario, la nuova formulazione del dispositivo dell'atto di indirizzo rinvia ad un apposito tavolo di confronto tra le amministrazioni competenti e le parti sociali la definizione più puntuale delle misure da adottare a tutela dei lavoratori del comparto della pesca, che presentano in molti casi aspetti tecnici da approfondire, in particolare con riferimento alla materia della salute e della sicurezza sul lavoro. Esprime, tuttavia, l'auspicio che possa trovare soluzione già a partire dall'anno 2017 la questione relativa all'introduzione di adeguati strumenti di tutela del reddito in caso di sospensione o riduzione dell'orario di lavoro per il comparto ittico, allo scopo di evitare che, alla scadenza dei provvedimenti in atto relativi alla cassa integrazione in deroga, i lavoratori del settore si trovino privi di sostegno.

  La sottosegretaria Franca BIONDELLI esprime parere favorevole sul nuovo testo della risoluzione, testé illustrato dalla deputata Rostellato.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione il nuovo testo della risoluzione 7-00948 Rostellato.

  La Commissione approva il nuovo testo della risoluzione 7-00948 Rostellato, che assume il numero 8-00199 (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 16.05.

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