CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2016
680.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 luglio 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015.
C. 3973 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016. Tabella 11.
C. 3974 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione sulle parti di competenza di ciascun provvedimento, cui saranno allegati gli emendamenti eventualmente approvati. Propone, quindi, di fissare il Pag. 41termine per la presentazione di emendamenti presso la Commissione difesa alle ore 17 di domani, mercoledì 27 luglio 2016.

  La Commissione concorda.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), relatore, introduce l'esame sottolineando, con riguardo al Rendiconto generale dello Stato, che la relazione governativa ad esso allegata – confrontando le variazioni intervenute tra il 2014 e il 2015 – evidenzia in primo luogo che i programmi di spesa sono passati complessivamente da 174 a 181, con l'individuazione di 16 nuovi programmi a fronte di 9 programmi soppressi e di 30 parzialmente modificati nella descrizione e nel contenuto.
  Rileva, poi, che nella citata relazione vengono richiamate le missioni che assorbono la maggior parte della spesa complessiva del bilancio dello Stato, in termini di impegni e pagamenti, con l'indicazione, per ciascuna di esse, dei programmi che complessivamente assorbono almeno il 50 per cento degli impegni e dei pagamenti. Tra quelle richiamate segnala, per quanto riguarda le competenze della Commissione, la missione Difesa e sicurezza del territorio, i cui impegni e pagamenti incidono per il 2,5 per cento del bilancio complessivo, a vantaggio principalmente dei programmi concernenti l'Approntamento e impiego dei carabinieri per la difesa e sicurezza e l'Approntamento e impiego delle forze terrestri.
  Evidenzia, quindi, che la relazione menziona i principali fatti che, con riferimento ai soli costi propri sostenuti dalle amministrazioni centrali dello Stato, emergono dalla comparazione dei dati di consuntivo 2014 con i corrispondenti dati del consuntivo 2015. Tra questi fatti viene segnalata una contrazione dei costi di gestione, tra l'anno 2015 e l'anno 2014, pari all'8,13 per cento: in valore assoluto circa 692 milioni di euro. Tale variazione risente in modo determinante della diminuzione di costi sui beni di consumo da parte del Ministero della difesa; infatti, a partire dall'anno 2015, secondo i nuovi criteri del SEC 2010, viene applicata una diversa contabilizzazione dei costi per armi e armamenti e mezzi per la difesa, che non sono più considerati come beni di consumo, ma vengono classificati come investimenti.
  Si sofferma, poi, sull'Allegato 1, che dà conto dei prelevamenti effettuati nell'anno 2015 dal Fondo di riserva per le spese impreviste per provvedere alle necessità di integrare gli stanziamenti di bilancio di talune amministrazioni. Tra questi, segnala due prelevamenti di 15 milioni di euro per il programma Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza della missione Difesa e sicurezza del territorio, un ulteriore prelevamento 12 milioni di euro per il medesimo programma ed un ultimo prelevamento di 5 milioni di euro per il programma Pianificazione generale delle Forze armate e Approvvigionamenti militari, sempre della missione Difesa e sicurezza del territorio.
  Prima di soffermarsi sui dati contabili, fa presente che – come evidenziato nella Nota integrativa allegata al conto consuntivo della spesa del Ministero della difesa – gli obiettivi fissati dal Ministero della difesa in sede di programmazione risultano conseguiti, a consuntivo, nella generalità dei casi, pur nel complesso e dinamico scenario internazionale e in presenza di una congiuntura economica sfavorevole. In sostanza la Difesa ha assicurato l'assolvimento dei compiti istituzionali e degli impegni assunti dal Paese in seno alle organizzazioni internazionali. La Nota evidenzia, altresì, che nel corso del 2015 non sono stati emanati provvedimenti di natura normativa aventi ricadute sull'assetto organizzativo e ordinamentale del Dicastero.
  Passando, quindi, ai dati contabili del conto consuntivo della spesa del Ministero della difesa per il 2015, segnala, in primo luogo, che, tenendo conto degli impegni maturati nell'ultima parte dell'anno, esso reca previsioni definitive di competenza per complessivi 20.951,4 milioni di euro, con un incremento, rispetto alle previsioni iniziali, di circa 1.580,2 milioni di euro, e stanziamenti definitivi di cassa per complessivi Pag. 4222.401 milioni di euro, con un incremento di circa 1.680,6 milioni di euro. Le più importanti variazioni di competenza interessano la missione Difesa e sicurezza del territorio, che ha registrato un incremento di 1.663,5 milioni di euro – peraltro corretto da una diminuzione di 104,1 milioni a carico della Missione Fondi da ripartire. Incrementi più contenuti risultano a carico dei Programmi Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza (115,1 milioni); Approntamento e impiego delle forze terrestri (366,1 milioni); Approntamento e impiego delle forze navali (255,5 milioni); Approntamento e impiego delle forze aeree (272,7 milioni), mentre il Programma Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare registra un lieve decremento, pari a 26,5 milioni di euro. Gli impegni totali ammontano a 20.671,6 milioni di euro e rappresentano il 98,66 per cento delle previsioni definitive di competenza, mentre i pagamenti, che assommano a 21.122,1 milioni di euro, rappresentano il 94,29 per cento delle autorizzazioni di cassa. Il volume dei residui accertati al 31 dicembre 2015 è pari a 2.215,3 milioni di euro, di cui 695,8 milioni per la parte corrente e 1.519,5 milioni per il conto capitale.
  Si sofferma, quindi, su alcuni aspetti evidenziati dalla Corte dei conti nella sua Relazione al Parlamento sul Rendiconto generale dello Stato per l'anno 2015. In primo luogo segnala che la Corte, nel delineare il quadro contabile e finanziario del Ministero della difesa, fa un punto di situazione sullo stato di attuazione delle iniziative previste nel «Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa». In particolare, la Corte rileva come siano in corso di attuazione i primi provvedimenti attuativi attinenti alle diverse linee di intervento volte a realizzare alcuni degli obiettivi già individuati nella legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare e sintetizzabili nel fine ultimo di realizzare uno strumento militare di dimensioni più contenute, ma più sinergico ed efficiente nell'operatività e pienamente integrato e integrabile nel contesto dell'Unione europea e della NATO.
  Per quanto riguarda, invece, il più generale quadro finanziario di riferimento, la Corte osserva come l'esame finanziario-contabile non evidenzi, a livello generale, particolari differenze rispetto a quanto registrato nel precedente esercizio, permanendo il trend di riduzione degli stanziamenti definitivi già in corso da diversi anni. Le risorse finanziarie assegnate al Ministero della difesa nel 2015 ammontano, infatti, a 20,95 miliardi di euro, di cui 18,17 miliardi per la parte corrente e 2,78 miliardi in conto capitale, a cui si sommano i 2,38 miliardi iscritti nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico. Complessivamente, dunque – rileva la Corte – le percentuali, sul totale complessivo degli stanziamenti definitivi dei due ministeri (23,33 miliardi di euro), sono le seguenti: Ministero della difesa: 89,8 per cento, Ministero per lo sviluppo economico: 10,2 per cento. Per quanto concerne, invece, il rapporto percentuale tra le spese per la difesa e il PIL nazionale, questo è pari all'1 per cento. Il dato aumenta all'1,5 per cento qualora vengano considerate anche le richiamate spese gravanti sul bilancio del Ministero dello sviluppo economico. Il bilancio della Difesa, come precisato nella Relazione della Corte dei conti, rimane comunque lontano dalla soglia del 2 per cento del PIL auspicata in occasione del Vertice NATO di Galles del 4 settembre 2014 e ribadita, come obiettivo tendenziale, nel recente Vertice NATO di Varsavia (luglio 2016).
  Con riferimento all'allocazione della spesa, la maggior parte degli stanziamenti continua ad essere incentrata sulle spese relative al personale (77,11 per cento del totale degli stanziamenti) in incremento sia in termini percentuali rispetto al 2013 (74,39 per cento) e al 2014 (76,29 per cento), sia in termini assoluti (95,2 milioni sul 2014), sebbene in calo rispetto al 2013 per 352 milioni. Risultano, invece, in continuo calo le quote degli stanziamenti destinate alle spese in conto capitale, che Pag. 43ammontano al 13,29 per cento del totale degli stanziamenti (nel 2014 erano pari al 13,81 per cento e nel 2013 al 15,51 per cento) e ai consumi intermedi, che raggiungono appena il 7,63 per cento (nel 2014 erano pari al 7,89 per cento e nel 2013 all'8,38 per cento). Prosegue anche la diminuzione in termini assoluti sia delle spese in conto capitale (-122 milioni sul 2014 e -658 milioni sul 2013), sia dei consumi intermedi (-61,7 milioni sul 2014 e – 260 milioni sul 2013).
  Ulteriori considerazioni contenute nella Relazione della Corte dei conti attengono, poi, allo stato attuale del processo di revisione degli assetti organizzativi e del personale della Difesa e alla pianificazione generale degli approvvigionamenti militari, con particolare riferimento allo stato di attuazione relativo al programma F35 e all'attuazione della legge navale.
  In particolare, con riferimento alla revisione degli assetti organizzativi, la Corte osserva come, rispetto alla programmazione prevista nel decreto legislativo n. 7 del 2014, attuativo della delega prevista dalla legge n. 244 del 2012, le soppressioni e riconfigurazioni previste entro il 2015 siano inferiori (in numero di 27) rispetto a quelle originariamente programmate, «in quanto a fronte dei 368 interventi previsti nei 6 anni, ne risultano adottati 238 sui 265 programmati per fine 2015. Infatti, 18 interventi sono stati rinviati e 9 sono stati revocati. In sostituzione di tali interventi, modificati per necessità sopravvenute, sono state operate ulteriori 87 misure, di cui 18 di soppressione e 69 di riconfigurazione». Per quanto attiene, invece, allo stato di attuazione della prevista riduzione degli organici della Difesa, la Corte, nel richiamare i numerosi provvedimenti normativi che si sono succeduti negli ultimi anni su questa materia, osserva che il primo obiettivo di riduzione, previsto alla data del 1o gennaio 2016, è stato conseguito e che il secondo obiettivo, previsto alla data del 31 dicembre 2024 (una riduzione generale a 150.000 unità di personale militare delle tre Forze armate), «non è particolarmente sfidante, considerata anche la possibilità di proroga» e potendosi fare affidamento sulle fuoriuscite naturali, circa l'1 per cento annuo, che comporterebbero il raggiungimento dei valori entro il 2040. Tuttavia, la Corte segnala anche come il contingente di truppa sia inferiore rispetto alle previsioni (11.520 unità in meno), come pure quello dei sergenti (15.396 unità in meno), mentre risulta fuori dall'obiettivo, per ben 24.641 unità (soprattutto nei ruoli dell'Esercito e dell'Aeronautica), il personale con grado di Primo maresciallo.
  Per quanto concerne, infine, lo stato di attuazione di alcuni programmi d'arma, la Relazione, con riferimento al Programma F-35, ricorda come il decreto-legge n. 66 del 2014 abbia previsto la riduzione dei fondi sul capitolo 7120 del bilancio del Ministero per 150 milioni. Sempre nel 2014 – ricorda la Corte dei conti – la Camera dei deputati ha autorizzato la prosecuzione delle attività esecutive del programma F-35 e ha impegnato il Governo «a riesaminare l'intero programma per chiarirne criticità e costi con l'obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto ... tenendo conto dei ritorni economici e di carattere industriale da esso derivanti». In relazione, poi, allo stato di attuazione della cosiddetta legge navale, la Corte ricorda che da un punto di vista normativo il programma è sostenuto con risorse a valere sul capitolo 7419 del Ministero dello sviluppo economico, tramite assegnazioni ventennali a decorrere dal 2014; le risorse messe a disposizione consentono di acquisire sette Pattugliatori polivalenti d'altura (PPA), una unità LHD (Landing Helicopters Dock), una unità LSS (Logistic Support Ship) e due unità UNPAV (mezzi navali polifunzionali ad altissima velocità). Al riguardo, la Corte osserva che tutti i contratti sono stati avviati e che si prevede che trovino completamento entro il 2026. Come stabilito dal decreto del ministro dello sviluppo economico del 30 marzo 2016, che ha definito le modalità di utilizzo, mediante erogazione diretta, delle risorse nel ventennio 2014-2034, il maggiore Pag. 44impegno finanziario sarà nel periodo dal 2016 al 2023, in cui si concentreranno erogazioni per 4,67 miliardi, dei 5,43 previsti.
  Passando ad illustrare il disegno di legge di assestamento del bilancio per il 2016 che contiene, sia per lo stato di previsione dell'entrata, sia per ciascuno degli stati di previsione della spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, sottolinea, come esplicitato anche nella relazione governativa, che le variazioni che il Governo si propone di apportare con il disegno di legge determinano un miglioramento del saldo netto da finanziare, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili pari a 243 milioni di euro. La variazione risulta da una riduzione delle spese per 2.081 milioni (principalmente dovuta al decremento della spesa per interessi passivi) e da una riduzione delle entrate per 1.838 milioni (dovuta alla riduzione delle entrate tributarie per l'adeguamento alle stime del Documento di economia e finanza 2016, parzialmente compensata dall'incremento delle entrate extratributarie). La relazione precisa, inoltre, che tali variazioni sono coerenti con i saldi programmatici del bilancio dello Stato e con i limiti di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, indicati rispettivamente nella legge di stabilità per il 2016 e nel DEF 2016.
  Per quanto riguarda, in particolare, il Ministero della Difesa, ricorda che il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2016 stimava le previsioni di competenza in 19.981,61 milioni di euro e quelle di cassa in 20.135,71 milioni. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2016 risultava, invece, di 1.781,69 milioni di euro.
  Il disegno di legge di assestamento del bilancio modifica le previsioni iniziali sia per tenere conto dell'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2016 – i quali, dunque, hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio – sia per proporre nuove variazioni. Per effetto di tali variazioni, le previsioni assestate di competenza riferite al bilancio del Ministero della difesa risultano pari a 20.297,39 milioni di euro. Le autorizzazioni di cassa, nella manovra di assestamento, ammontano invece a 20.449,11 milioni. Infine, i residui al 31 dicembre 2016 sono previsti pari a 2.215,36 milioni.
  Le variazioni già introdotte in bilancio, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di 316,53 milioni di euro nelle previsioni di competenza e di cassa. Quanto alle variazioni proposte direttamente dal disegno di legge di assestamento in esame, la manovra prevede, per il Ministero della difesa, una diminuzione delle previsioni in termini di competenza pari a 748.712 euro e una diminuzione delle autorizzazioni di cassa pari a 3.133.125 euro. Il volume dei residui viene invece aumentato, rispetto alla valutazione iniziale, di 433,66 milioni di euro, ripartiti tra parte corrente e conto capitale. Come precisato nella nota illustrativa che correda la Tabella 11, relativa al Ministero della difesa, le variazioni relative ai residui nascono dalla necessità di adeguare i residui attesi per il 2016 a quelli risultanti dal rendiconto del 2015 e dalle variazioni compensative intervenute per l'applicazione di particolari disposizioni legislative.
  Scendendo nel dettaglio, la missione Difesa e sicurezza del territorio presenta variazioni delle previsioni in termini di competenza in diminuzione per 21,01 milioni euro e variazioni delle autorizzazioni di cassa in diminuzione per un importo di 23,40 milioni. Nell'ambito della predetta missione, il programma Pianificazione generale delle Forze armate è quello che complessivamente presenta le maggiori variazioni in aumento, mentre variazioni complessive in diminuzione si registrano nel programma Interventi non direttamente connessi con l'operatività dello strumento militare e nel programma Approntamento e impiego delle Forze terrestri. Variazioni complessive negative si registrano, invece, per le altre missioni. Pag. 45
  In definitiva, rispetto alle previsioni iniziali, il bilancio assestato della Difesa reca un incremento delle previsioni di competenza di 315,78 milioni di euro, di cui 242,69 per le spese correnti e 73,08 in conto capitale, e un incremento delle autorizzazioni di cassa di 313,39 milioni, di cui 229,832 per spese correnti e 85,56 in conto capitale. L'incremento dei residui, come già sopra evidenziato, è invece pari a 433,66 milioni di euro.
  Da ultimo segnala che l'articolo 3 del disegno di legge di assestamento ridetermina il numero massimo delle unità degli ufficiali ausiliari da mantenere in servizio come forza media nell'anno 2016, la consistenza organica degli allievi ufficiali delle accademie delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, la consistenza organica degli allievi delle scuole sottufficiali delle Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri, nonché la consistenza organica degli allievi delle scuole militari, già definite nella legge di bilancio 2016.
  In conclusione, preannuncia l'intenzione di presentare relazioni favorevoli sui provvedimenti, ferma restando la sua disponibilità ad attendere gli elementi di valutazione che dovessero emergere durante il dibattito.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica dell'Iraq, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles l'11 maggio 2012; b) Accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica delle Filippine, dall'altra, fatto a Phnom Penh l'11 luglio 2012.
C. 3944 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 luglio 2016.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, in sostituzione della relatrice, deputata Bonomo, impossibilitata a prendere parte ai lavori odierni della Commissione, presenta una proposta di parere favorevole, predisposta dalla stessa relatrice (vedi allegato).

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO condivide la proposta di parere.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.50.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 679 del 21 luglio 2016, a pagina 239, seconda colonna, ventisettesima riga, le parole «allegato 3» sono sostituite con le seguenti: «allegato 4»; a pagina 240, seconda colonna, terza riga, le parole «allegato 4» sono sostituite con le seguenti: «allegato 3»; a pagina 243, il titolo è sostituito con il seguente: «Interrogazione n. 5-09233 Artini: Sull'esclusione del museo militare di Taranto dal piano di valorizzazione culturale e turistica»; a pag. 244, il titolo è sostituito con il seguente: «Interrogazione n. 5-09232 Basilio: Sulla sicurezza del contingente militare italiano impegnato in Turchia».

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