CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 giugno 2016
665.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 17

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 30 giugno 2016.

Audizioni, nell'ambito dell'esame in sede referente del disegno di legge C. 3886, di conversione in legge del decreto-legge n. 98 recante disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, di rappresentanti della regione Puglia e della ASL di Taranto.

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 14.30 alle 16.35.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 30 giugno 2016. — Presidenza del presidente della X Commissione Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 16.45.

Decreto-legge 98/2016: Disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA.
C. 3886 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 giugno 2016.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (PD), presidente, comunica che sono pervenute l'analisi di impatto della regolamentazione e l'analisi tecnico-normativa relative al decreto-legge in oggetto.

  Davide CRIPPA (M5S), nel sottolineare che quella odierna è la prima seduta delle Commissioni dedicata alla discussione generale del decreto-legge in esame, sottolinea preliminarmente come non sia stato possibile audire i Commissari straordinari e quindi non sia stato possibile acquisire elementi conoscitivi aggiornati sulla gestione Pag. 18dell'amministrazione straordinaria ed in particolare sull'effettiva erogazione dei finanziamenti fino a 800 milioni di euro previsti per l'attuazione del Piano di risanamento ambientale.
  Segnala in proposito l'utilità del lavoro di ricostruzione sulle risorse finanziarie erogate al gruppo Ilva elaborata dal Servizio Studi.
  Ritiene che complessivamente, sulla base di tale ricostruzione, si possa affermare che il gruppo ILVA abbia ricevuto sotto forma di prestiti e finanziamenti di diversa natura ad oggi tra 1,6 e 2 miliardi di euro.
  Si tratta a questo punto di comprendere, essendo giunti all'emanazione dell'undicesimo decreto-legge, se sia opportuno mantenere lo stabilimento di Taranto o se piuttosto non convenga ripensare le modalità di produzione e il piano industriale nel settore dell'acciaio. Stigmatizza altresì il fatto che il decreto-legge in discussione interviene modificando la procedura di individuazione dei soggetti acquirenti o affittuari dei complessi aziendali del gruppo Ilva, modificando il soggetto sul quale grava l'onere di restituire il prestito di 300 milioni gia erogato.
  Segnala poi lo slittamento del termine previsto per il risanamento ambientale, che pone l'Italia al di fuori dei limiti previsti dalla normativa europea in materia, nonché la prevista istituzione del Comitato di esperti che si sovrappone, quanto alle competenze, agli altri organismi già previsti dalla legislazione vigente.
  Circa la possibilità di proseguire la produzione dell'acciaio secondo le modalità produttive tradizionali, ricorda come il presidente di Federacciai abbia calcolato in circa 2 miliardi di euro la cifra necessaria per garantire la continuità produttiva dello stabilimento. Si chiede quindi se sia preferibile utilizzare tali risorse in altro modo cambiando il paradigma produttivo in senso ampio.
  Fa presente altresì come il ministero della salute non sia coinvolto in nessuna delle procedure di consultazione previste nell'ambito del percorso di aggiudicazione e di modifica del Piano di risanamento ambientale: ritiene che si tratti di una questione rilevante che potrebbe essere risolta nel corso dell'esame.
  Rileva altresì come non siano allo stato disponibili dati aggiornati sui livelli di inquinamento dell'area di Taranto né sia stato ancora possibile verificare l'effettivo stato di attuazione delle prescrizioni AIA. Al riguardo ritiene sia doveroso da parte delle Commissioni verificare quanto affermato in audizione dai rappresentanti di Arpa Puglia.
  Un'ulteriore questione che intende sottoporre all'attenzione delle presidenze e dei relatori riguarda la destinazione delle risorse finanziarie frutto della procedura di cessione o di affitto dei complessi aziendali: in particolare ritiene opportuno chiarire se tali risorse siano destinate alla famiglia Riva o alla gestione commissariale che però è destinata a concludersi.
  Sottolinea la gravità della norma che estende agli acquirenti il regime di irresponsabilità penale ed amministrativa che era stato concepito per i Commissari straordinari ed evidenzia notevoli criticità anche sull'attuazione delle norme che prevedono la garanzia dello Stato per i finanziamenti corrisposti ad Ilva nonché le modalità di copertura individuate nel decreto-legge sulle risorse gestite dalla Cassa per i servizi energetici ed ambientali. Si tratta di 400 milioni che, se non restituiti tempestivamente, rischiano di generare maggiori oneri a carico dei consumatori.
  Infine sarebbe altresì rilevante capire se le norme del decreto-legge in discussione siano in grado di consentire il superamento dei rilievi avanzati dalla Commissione europea ovvero se si rischi l'apertura di un'ulteriore procedura di infrazione europea.
  In conclusione ribadisce come le disposizioni recate dal decreto-legge dimostrino ancora una volta che il Governo non abbia nessuna idea circa le soluzioni normative più adeguate a risolvere le principali criticità del gruppo Ilva, trattandosi di disposizioni scritte senza alcuna previa analisi di mercato.
  Stigmatizza l'assenza del Governo durante la discussione generale e ritiene Pag. 19debba essere prevista un'ulteriore seduta di confronto sulle questioni e sulle criticità da lui sollevate che, a suo giudizio, dovrebbe svolgersi prima della scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti.

  Serena PELLEGRINO (SI-SEL) esprime forte disappunto per l'atteggiamento del Governo, che, con l'ennesimo decreto-legge sull'ILVA, dimostra di privilegiare le esigenze economico-produttive, a discapito della salvaguardia dell'ambiente e della tutela della salute. Nel ricordare che sul decreto-legge in esame l'Assemblea ha già respinto la questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dal suo gruppo, stigmatizza il fatto che il provvedimento, pur affrontando questioni di considerevole interesse per l'intera comunità, venga trattato nel quasi totale disinteresse dei colleghi delle due Commissioni, nonché in assenza di uno dei relatori. Ritiene, pertanto, necessaria un'evoluzione culturale che permetta di non ricadere nel «ricatto occupazionale» che ha caratterizzato il dibattito delle industrie a rischio e delle aree di bonifica. Chiede, infine, di valutare l'opportunità di posticipare il termine per la presentazione di emendamenti, nonché di valutare l'opportunità di svolgere ulteriori sedute delle Commissioni riunite per la discussione sulle linee generali sul provvedimento anche alla presenza del rappresentante del Governo.

  Cristina BARGERO, relatrice per la X Commissione, chiarisce la ratio sia della procedura di cessione dei complessi aziendali del gruppo ILVA – ossia la restituzione dei finanziamenti statali che i commissari del gruppo avevano titolo ad acquisire, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, del decreto-legge n. 191 del 2015 – sia del versamento, a compensazione del mancato rimborso degli importi finanziati nel 2016, di un importo pari a 400 milioni presso il sistema bancario, dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali, necessario per il proseguimento delle attività di risanamento ambientale. Fa presente, inoltre, che, essendo stati svolti 112 interventi ed essendovene 58 in corso, gli adempimenti alle prescrizioni in materia ambientale risultano in una fase piuttosto avanzata. Nell'auspicare un potenziamento del ruolo e delle funzioni delle agenzie ambientali in sede di verifica delle prescrizioni connesse all'attuazione dell'AIA, nonché a quelle contenute nel piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria, manifesta la piena disponibilità dei relatori a valutare positivamente modifiche migliorative del testo. Chiarisce, infine, che le procedure di infrazione europee in corso non sono, ad oggi, sfociate in alcun provvedimento a carattere sanzionatorio.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, osserva preliminarmente che il provvedimento in esame – il decimo o l'undicesimo in materia – affronta una questione estremamente complicata, che nasce da un intreccio tra vicenda aziendale e vicenda ambientale. Evidenziato quindi che l'ILVA attualmente non è in grado di garantire agli eventuali acquirenti elevati margini di redditività, manifesta preoccupazione per il rischio che le tre cordate che finora hanno manifestato interesse all'acquisizione dell'azienda abbiano la credibilità e la solidità necessarie per affrontare la sfida. Ricordato quindi che il decreto-legge in via di conversione ha comunque una portata limitata rispetto agli analoghi provvedimenti precedenti, osserva come, a suo avviso, sia necessario apportare allo stesso alcune modifiche volte a: colmare l'assenza nel testo del provvedimento di un adeguato riferimento agli aspetti sanitari della vicenda; prevedere un coinvolgimento del sistema delle agenzie ambientali; delimitare, in termini di tempo e di oggetto, lo «scudo» previsto per le responsabilità degli acquirenti. Nel fare presente come occorra valutare se l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea possa in qualche modo alleggerire la pressione sulle acciaierie italiane, ricorda come uno dei fattori aggravanti presi in considerazione nelle procedure di infrazione europee sia stato anche l'eccesso di produzione di acciaio da parte dell'azienda italiana. Pag. 20Reputa probabile inoltre che gli introiti derivanti dalla vendita dell'azienda vadano a coprire le spese necessarie per le attività di bonifica ed evidenzia quanto affermato dal presidente della regione Puglia in merito alle disponibilità finanziarie di cui la stessa regione sarebbe in possesso per potenziare gli organici di ARPA e ASL, qualora il provvedimento in esame, opportunamente modificato in fase emendativa, prevedesse l'eliminazione di quei vincoli normativi che impediscono assunzioni di personale. Fa notare a tal riguardo come uno dei grandi problemi riscontrati in passato dai grandi soggetti industriali sia stato il confronto con strutture pubbliche non sufficientemente adeguate.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (PD), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.20 alle 17.35