CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 aprile 2016
628.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 147

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Dorina Bianchi.

  La seduta comincia alle 13.30.

Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace.
C. 3672 Governo, approvato dal Senato, e abb.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente e relatrice, dispone, non essendovi obiezioni, Pag. 148la pubblicità mediante la trasmissione con l'impianto televisivo a circuito chiuso. Trattandosi di un provvedimento di riforma organica dei giudici onorari, già approvato dal Senato e recante una delega al Governo, propone di rilasciare il nulla osta della Commissione sui limitati profili di sua competenza.

  La Commissione concorda.

Documento di economia e finanza 2016 e Allegati.
Doc. LVII, n. 4.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, rammenta che il DEF è previsto dall'articolo 10 della legge n. 196 del 2009 e costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio. Esso – come noto – è composto di tre sezioni recanti, rispettivamente, il Programma di stabilità dell'Italia, l'Analisi e le tendenze della finanza pubblica e il Programma nazionale di riforma. Il DEF 2016 presenta anche 6 Allegati e un Annesso.
  Non ritiene opportuno soffermarsi sui dati macroeconomici che il DEF contiene, anche perché nelle sue tre sezioni esso offre – come del resto la legge richiede – un'ampia gamma di schede, di informazioni e di avvertenze metodologiche su come le diverse grandezze sono state rappresentate.
  La parte di prospettiva del DEF è la terza, il Programma nazionale di riforma. È in questa parte che il Governo presenta al Parlamento le linee di fondo della sua politica economica e del suo indirizzo a medio e lungo termine.
  Venendo alle questioni di più diretto interesse della VII Commissione, evidenzia che le politiche di riforma indicate nel PNR 2016 partono dal presupposto che, per sostenere la produttività nel medio e lungo termine, è necessario, tra l'altro, continuare a sviluppare il capitale umano – che include il miglioramento dell'istruzione, lo sviluppo della ricerca tecnologica, la promozione della scienza e della cultura – facendone vera priorità della politica nazionale. In particolare, il PNR, nel delineare un complesso di misure da adottare nel breve termine, pone particolare enfasi sulla concreta attuazione delle riforme già approvate dal Parlamento.
  Al riguardo, ricorda, preliminarmente, che tra le priorità per il 2016 – individuate dall'Analisi annuale della crescita della Commissione europea del 26 novembre 2015 – è stato incluso il rilancio degli investimenti, i quali «devono andare oltre le infrastrutture tradizionali e comprendere il capitale umano e i relativi investimenti sociali». In particolare, investimenti intelligenti nel capitale umano dell'Europa e riforme orientate a garantire sistemi di istruzione e formazione di qualità, con conseguente miglioramento dei risultati, sono indicati quale parte degli sforzi necessari per rilanciare l'occupazione e la crescita sostenibile.
  Con specifico riferimento alla scuola, ricorda che, nell'ambito delle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea sul PNR 2015 dell'Italia, del 13 maggio 2015, la Raccomandazione n. 5 faceva riferimento, tra l'altro, nell'ambito degli sforzi per ovviare alla disoccupazione giovanile, all'adozione ed attuazione della già prevista riforma della scuola ed al rafforzamento dell'istruzione terziaria professionalizzante. Il documento della Commissione europea recante la Relazione per Paese relativa all'Italia del 26 febbraio 2016, pur evidenziando che in Italia i tassi di istruzione e il livello delle competenze della popolazione adulta sono inferiori alla media UE e che le prospettive di carriera degli insegnanti sono limitate, ha sottolineato che qualche progresso è stato compiuto. In particolare, la Relazione si sofferma sull'approvazione, con la legge n. 107 del 2015, della riforma del sistema nazionale di istruzione, in rapporto alla quale sottolinea la maggiore autonomia conferita alle scuole, l'assunzione di Pag. 14985.000 docenti, l'introduzione di elementi basati sul merito nella retribuzione degli insegnanti. Segnala che la Commissione li ritiene segnali positivi, «a condizione che l'autonomia scolastica sia accompagnata da maggiori responsabilità dei dirigenti e che le future assunzioni avvengano solo tramite concorsi pubblici, che il Governo si è impegnato a realizzare».
  Inoltre, la Relazione evidenzia positivamente che la riforma potenzia l'apprendimento basato sul lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado e incentiva l'istruzione terziaria professionalizzante, intervenendo sugli istituti tecnici superiori. Quanto al sistema di apprendistato, la Relazione dà conto della recente riorganizzazione – che consentirà di conseguire titoli di studio, integrandoli nei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale –, ma evidenzia preoccupazioni circa la mancata previsione di criteri qualitativi per le aziende che offrono apprendisti.
  Il PNR, stimando un impatto sul PIL conseguente alla riforma dell'istruzione pari allo 0,3 per cento nel 2020, allo 0,6 per cento nel 2025 e al 2,4 per cento nel lungo periodo, sottolinea ulteriori interventi previsti dalla legge n. 107 del 2015 e, in particolare: il Piano nazionale Scuola Digitale – con riferimento al quale evidenzia che sono state individuate risorse pari a 1,1 miliardi di euro, che tra ottobre 2015 e aprile 2016 state avviate 14 delle 35 azioni previste, e che «l'attuazione – più correttamente, l'avvio – dell'intera politica sarà completata entro dicembre 2016»; il Piano nazionale della formazione per il personale docente – sempre legato alla didattica digitale – per il quale evidenzia che, complessivamente, sono disponibili circa 400 milioni di euro, provenienti, oltre che dalle risorse stanziate dalla legge n. 107 del 2015 e da ulteriori risorse nazionali, dai Fondi strutturali, nell'ambito del PON 2014-2020; la definizione di nuovi parametri per l'assegnazione del Fondo di funzionamento per le scuole, che si applicheranno dall'anno scolastico 2016/2017; le iniziative in materia di integrazione degli alunni stranieri (nel mese di settembre 2015 sono stati emanati due bandi che mettono a disposizione 500.000 euro per il potenziamento dell'italiano come lingua seconda, con particolare attenzione agli studenti di recente immigrazione, e ulteriori 500.000 euro per progetti di accoglienza e di sostegno linguistico e psicologico dedicati a minori stranieri non accompagnati); le disposizioni in materia di edilizia scolastica, in particolare con la redazione, per la prima volta, di un piano del fabbisogno nazionale 2015-2017, che consente finalmente una programmazione; l'attivazione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica e, a seguire, le risorse ulteriori stanziate con la legge di stabilità 2016, e la recente emanazione del decreto-legge n. 42 del 2016, che prevede la proroga del programma «Scuole Belle»; gli interventi per la valutazione delle scuole, in particolare con la pubblicazione del rapporto di autovalutazione di ogni scuola e l'avvio della fase di valutazione esterna; l'introduzione di nuovi criteri di valutazione dei dirigenti scolastici, che deve essere coerente con l'incarico triennale e con il profilo professionale e connessa alla retribuzione di risultato. Aggiunge, con riferimento a tali figure, che con la legge di stabilità 2016 è stata modificata la procedura per il reclutamento, che ritorna nelle mani del MIUR; l'avvio della sperimentazione del sistema duale per 300 istituti di istruzione e formazione professionale (87 milioni di euro aggiuntivi rispetto ai 189 milioni di euro già stanziati) che consentirà di conseguire, attraverso un contratto di apprendistato, un titolo di studio e di potenziare l'offerta formativa, onde rafforzare lo strumentario di contrasto della dispersione scolastica. Ricordo inoltre lo stanziamento di euro 45 mln per l'attivazione dei nuovi laboratori territoriali per l'occupabilità, previsti sempre dalla legge n. 107, che permetteranno agli studenti non solo di avere strumenti per orientarsi al lavoro, ma di crearlo loro stessi con una didattica legata ai settori strategici del made in Italy e alla vocazione di ciascun territorio.
  A suo avviso, inoltre, per verificare a pieno lo sviluppo strategico dell'azione di Pag. 150Governo nel settore dell'istruzione, occorre considerare anche il progressivo esercizio delle deleghe legislative contenute nella legge n. 107, attraverso le quali assumerà una fisionomia più netta il complesso della riforma, con particolare riferimento a: la formazione iniziale dei docenti e l'accesso al ruolo; l'inclusione scolastica; il diritto allo studio.
  Con riguardo all'università, la Relazione della Commissione europea continua a evidenziare un trend di riduzione complessiva delle risorse destinate e (0,4 per cento del PIL e 0,7 per cento della spesa pubblica complessiva nel 2013) e l'invecchiamento del corpo docente. L'ordinamento italiano intende porre rimedio a questi aspetti e si ricordano, al proposito, diverse misure, tra cui le disposizioni in materia introdotte dalla legge di stabilità 2016 – che, in particolare, ha previsto un piano straordinario per la chiamata di professori di prima fascia; ha destinato risorse all'assunzione di ricercatori con contratti triennali non rinnovabili (cosiddetti di tipo B); ha svincolato, in particolari condizioni, l'assunzione di ricercatori cosiddetti di tipo A dalle limitazioni derivanti dalla disciplina del turn-over.
  La Relazione evidenzia, altresì, che anche il sostegno agli studenti registra una delle percentuali più basse nell'Unione europea: solo l'8 per cento degli studenti del primo ciclo riceve sovvenzioni pubbliche, e un quarto degli studenti che ne avrebbero diritto non riceve sovvenzioni per mancanza di fondi. Al contrario, ricorda favorevolmente la maggiore attenzione posta alla qualità dell'istruzione superiore nell'ambito dell'assegnazione dei finanziamenti pubblici. In tale contesto si inquadra anche l'avvio del terzo ciclo di valutazione della qualità dei prodotti della ricerca (VQR), relativo al periodo 2011-2014.
  Per l'università, il PNR non indica nuove misure da adottare, mentre ricorda la definitiva approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2016, del regolamento che innova la procedura per il conferimento dell'abilitazione scientifica nazionale per l'accesso al ruolo dei professori universitari, e l'istituzione in via sperimentale del «Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta».
  La Relazione della Commissione evidenzia, infine, alcune debolezze strutturali che incidono sul sistema italiano della ricerca. In particolare, oltre alle perduranti carenze di finanziamento della ricerca e sviluppo (R&S), soprattutto per le piccole imprese giovani e innovatrici, che non dispongono di sufficienti risorse interne per finanziare i propri progetti, sottolinea come negli ultimi anni molti ricercatori italiani hanno lasciato il Paese a causa della mancanza di prospettive di carriera e di retribuzioni concorrenziali. Viene messa in evidenza, inoltre, l'insufficiente cooperazione tra università e impresa che caratterizza il sistema italiano di ricerca e innovazione, e osserva che ciò rallenta il trasferimento di conoscenze dalle università e da altri istituti pubblici di ricerca alle imprese e la ripartizione dei rischi connessi alle attività di R&S.
  Inoltre, pur riconoscendo che il Paese ha adottato una serie di iniziative strategiche volte a sostenere il sistema, evidenzia che la loro frammentazione continua a destare preoccupazioni. In particolare, il riferimento è allo stanziamento di ulteriori fondi per l'assunzione di nuovi ricercatori negli enti di ricerca, disposto dalla legge di stabilità 2016, nonché all'entrata in vigore della proroga del credito d'imposta per le attività di R&S per il periodo 2015-2019, di cui, tuttavia, paventa la possibile limitata efficacia, a causa della natura temporanea e della scarsa prevedibilità dovuta alle frequenti modifiche avvenute in passato. Da ultimo, osserva che il Programma nazionale di ricerca 2014-2020, presentato per la prima volta nel febbraio 2014, non è stato ancora approvato.
  Al riguardo, il PNR evidenzia che il Programma nazionale per la ricerca 2015-2020 – denominato, nel documento anche Piano Nazionale di Ricerca 2015-2020 – sarà pubblicato entro il 2016. Inoltre, anticipa che il Piano intende incentivare la Pag. 151competitività industriale e promuovere lo sviluppo del Paese attraverso la programmazione di 2,5 miliardi di euro per il triennio 2015-2017 (4,7 miliardi per l'intero periodo 2015-2020) in settori strategici. Sono previste, inoltre, per lo stesso triennio 2015-2017 ulteriori risorse per 3,8 miliardi (9,4 miliardi per l'intero arco 2015-2020), provenienti dai POR e dal Programma Quadro Horizon 2020.
  Rileva che il Piano è organizzato intorno a 6 pilastri: l'internazionalizzazione, il capitale umano, il sostegno selettivo alle infrastrutture di ricerca, le partnership pubblico-private, il Mezzogiorno, l'efficienza e qualità della spesa. Sono poi declinate 12 aree di specializzazione.
  Prevede, inoltre, misure che mirano a rafforzare la capacità del Paese di attrarre un numero crescente di ricercatori italiani e stranieri di eccellenza, rivolte, in particolare, ai vincitori di grant ERC (European Research Council). Si tratta, tra l'altro, della semplificazione delle procedure per la realizzazione dei progetti in Italia, di finanziamenti aggiuntivi e della previsione di consolidamento delle carriere, attraverso chiamate dirette nei ruoli delle università e degli enti di ricerca italiani.
  Sempre nello stesso ambito, il PNR evidenzia le nuove risorse messe a disposizione con il nuovo bando PRIN 2015 (circa 92 milioni per finanziare la ricerca di base delle università e degli enti vigilati dal MIUR).
  Con riferimento, infine, agli obiettivi della strategia Europa 2020, gli obiettivi italiani indicati dal PNR 2016 (confermando sostanzialmente gli obiettivi nazionali fissati dal PNR 2015) prevedono di raggiungere nel 2020: un livello di spesa in ricerca e sviluppo pari all'1,53 per cento del PIL, a fronte di un valore registrato per il 2013 pari a 1,31 per cento e di un obiettivo europeo del 3 per cento; un livello di abbandoni scolastici inferiore al 16 per cento del totale dei 18-24enni, a fronte di obiettivo europeo inferiore al 10 per cento (si tratta di un obiettivo già raggiunto nel 2015, nel quale il valore registrato è pari al 14,7 per cento); un livello di istruzione terziaria pari al 26-27 per cento, a fronte di un livello registrato nel 2015 del 25,3 per cento e di un obiettivo europeo del 40 per cento.
  Con riferimento al settore della cultura, in modo molto sintetico, la terza sezione del DEF ricorda che gli assi strategici sui quali si è già operato e sui quali il Governo intende consolidare l'azione sono: la valorizzazione, con particolare attenzione al settore museale, mediante l'aumento della quantità e qualità dei servizi offerti; il riassetto degli istituti deputati all'esercizio della tutela del patrimonio culturale, finalizzato alla semplificazione dei servizi ai cittadini e alle imprese; il rilancio del turismo, facendo leva sull'interdipendenza tra turismo e cultura, con strategie orientate a uno sviluppo sostenibile in termini sociali, economici e ambientali.
  Rinvia quindi alla lettura del cronoprogramma delle riforme nel settore culturale (pagina 485 del DEF), con riferimento, in particolare, alla Carta Cultura Giovani, al tax credit per il cinema, alla stabilizzazione dell’Art-Bonus, al 2 x mille per le associazioni culturali e al disegno di legge A.S. 2287, collegato alla manovra di finanza pubblica, recante la disciplina del cinema, dell'audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali (all'esame in prima lettura presso il Senato).
  La riorganizzazione del MIBACT poi – come noto – prevede l'ampliamento del numero degli istituti museali dotati di autonomia, con particolare attenzione al patrimonio archeologico. L'obiettivo è creare un sistema museale nazionale in grado di presentare ai visitatori un'offerta integrata, rispondente ai più avanzati standard internazionali, anche grazie alle moderne tecnologie.
  Si riserva dunque di presentare una proposta di parere per la Commissione bilancio, dopo aver ascoltato la discussione e anticipa la sua intenzione di inserirvi dei riferimenti a tre provvedimenti di legge che interessano la nozione di cultura in senso lato, in quanto hanno a che fare con il potenziamento dei livelli di scolarizzazione e di consapevolezza dei nostri concittadini: il primo riguarda la legge sull'editoria Pag. 152(C. 3317), che è stata approvata qualche mese fa alla Camera ed è ora all'esame del Senato e che, in definitiva, attiene allo stimolo della domanda di lettura di quotidiani cartacei e on-line e, quindi, alla diffusione delle informazioni; il secondo inerisce al progetto di legge sulla lettura (C. 1504), il cui esame abbiamo da poco terminato in Commissione; anch'esso è volto a stimolare la domanda della lettura, quindi a potenziare i consumi culturali; il terzo concerne gli investimenti sul periodo 0-6 anni (la legge n. 107 del 2015 contiene una delega espressa sull'argomento e la strategia europea Horizon 2020 prevede l'innalzamento degli investimenti pubblici nel campo).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dopo aver ringraziato la relatrice per l'esauriente relazione svolta, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Dorina Bianchi.

  La seduta comincia alle 13.55.

Schema di decreto ministeriale per il riparto della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2014 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
Atto n. 286.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 12 aprile 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dispone, non essendovi obiezioni, la pubblicità mediante la trasmissione con l'impianto televisivo a circuito chiuso.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI avverte che ha depositato una nota, che risponde alle richieste di chiarimenti pervenute. Ne espone sinteticamente il contenuto.

  Luigi DALLAI (PD), relatore, ringrazia il sottosegretario per la documentazione fornita e chiede un rinvio dell'esame per poterla esaminare compiutamente.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 14.05.

Modifiche al decreto legislativo 10 aprile 1948, n. 421, ratificato, con modificazioni, con legge 5 marzo 1957, n. 104, riguardante la destinazione e l'alienabilità dell'ex collegio di Villa Lomellini, assegnato in proprietà al comune di Santa Margherita Ligure.
C. 2572 Carocci.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 aprile 2016.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente dispone, non essendovi obiezioni, la pubblicità mediante la trasmissione con l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ricorda quindi che nella scorsa seduta l'esame era stato rinviato per verificare le condizioni per un trasferimento in sede legislativa.

  Luigi GALLO (M5S) chiede un rinvio dell'esame alla prossima settimana.

  Maria Grazia ROCCHI (PD), relatrice, ritiene che si possa attendere ancora una settimana, al fine dell'auspicabile raggiungimento della maggioranza necessaria per il trasferimento in sede deliberante.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, comunica che il Governo ha trasmesso, in data 13 aprile 2016, il proprio assenso alla richiesta di trasferimento in sede legislativa del testo unificato C. 2497 Russo e C. 3333 Mazzoli, deliberato nell'ufficio di presidenza dello scorso 18 febbraio. Avendo acquisito altresì il consenso di tutti i rappresentanti dei gruppi, provvederà a inviare alla Presidente della Camera tale richiesta di trasferimento.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.10.

RISOLUZIONI

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00933 Luigi Gallo e 7-00957 Ghizzoni: Sull'immissione in ruolo di talune categorie di docenti precari.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).
7-00970 Santerini: Sull'immissione in ruolo di talune categorie di docenti precari (discussione).
(Discussione e rinvio – Abbinamento alle risoluzioni 7-00933 Luigi Gallo e 7-00957 Ghizzoni).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dispone, non essendovi obiezioni, la pubblicità mediante la trasmissione con l'impianto televisivo a circuito chiuso.

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 12 aprile 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione. Vertendo su analoga materia delle risoluzioni 7-00933 Luigi Gallo e 7-00957 Ghizzoni ne propone l'abbinamento.

  La Commissione approva.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI deposita tre tabelle relative, rispettivamente, il numero di docenti supplenti con contratto annuale (sino al 31 agosto) per l'anno scolastico 2015/2016, la stima delle cessazioni del personale docente per il triennio 2016-2018 e il fabbisogno per i corsi di tirocinio formativo attivo, in risposta alle richieste in tal senso formulate dai deputati del Movimento 5 (vedi allegato).

  Luigi GALLO (M5S) osserva che non sono stati indicati i dati relativi ai docenti supplenti sino al 30 giugno, come era stato invece richiesto.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI chiarisce che, oltre a quanto indicato Pag. 154dal deputato Gallo, le tabelle depositate non riportano la stima delle supplenze che si dovrebbero attribuire nel prossimo anno scolastico 2016/2017, dal momento che è ancora in corso di svolgimento la definizione dell'organico di diritto per quell'anno e che, come stabilisce la legge n. 107 del 2015, per il prossimo anno scolastico è previsto un piano di mobilità straordinaria del quale non si conoscono ancora gli esiti.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

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