CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 marzo 2016
612.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 74

INTERROGAZIONI

  Giovedì 17 marzo 2016. — Presidenza del vicepresidente Bruno MOLEA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 9.20.

  Bruno MOLEA, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

5-04809 Giancarlo Giordano: Sui persistenti problemi dell'edilizia scolastica.
5-05463 Di Benedetto: Sui persistenti problemi dell'edilizia scolastica.

  Bruno MOLEA (SCpI), presidente, avverte che le due interrogazioni, vertendo Pag. 75sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente. Tuttavia, in assenza dei primi firmatari, replicherà l'on. Luigi Gallo, in qualità di cofirmatario dell'interrogazione 5-05463 Di Benedetto.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI, risponde alle interrogazioni nei termini riportati (vedi allegato 1).

  Luigi GALLO (M5S) si dichiara parzialmente soddisfatto, poiché se, da un lato, il Governo ha, in effetti, stanziato significative risorse per molti cantieri di edilizia scolastica, dall'altro, vi sono sprechi nell'ambito del programma «Scuole belle». Peraltro, alcuni finanziamenti sono in realtà prestiti alle scuole e non dazioni definitive. Vi è poi da considerare che efficaci monitoraggi e comparazioni tra le situazioni nei diversi comuni non esiste ancora, mancando nel settore della manutenzione degli immobili scolastici un meccanismo analogo a quello adoperato per il confronto dei fabbisogni svolto dalla SOSE.

5-05914 Ghizzoni: Sulla problematica di gestione del bilancio da parte di talune istituzioni AFAM.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).

  Manuela GHIZZONI (PD) si dichiara radicalmente insoddisfatta. Le pare francamente sorprendente che il Ministero risponda in chiave elusiva su un problema che lo investe, invece, in maniera diretta. La Corte di cassazione ha stabilito che, a far data dalla più recente legislazione in materia di province, sono gli AFAM e non le province stesse a doversi far carico della manutenzione e dei costi di funzionamento degli istituti di alta formazione artistica e musicale. Per quanto forse oggetto di perplessità e di dubbi, tale statuizione giurisdizionale è definitiva e, addirittura, sta stimolando le province a chiedere indietro i danari già erogati in favore degli AFAM, i quali – a loro volta – li hanno già spesi per legittime necessità. Siamo al punto che le province hanno persino intentato procedure esecutive nei confronti di tali istituti. Il Ministero deve, pertanto, farsi carico di questi oneri e non può sfuggire a questa responsabilità. Sarà costretta a presentare una nuova interrogazione.

5-06055 Luigi Gallo: Sull'istituto «Domenico Martuscelli» di Napoli.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 3).

  Luigi GALLO (M5S) prende atto della risposta, ritenendola tuttavia interlocutoria. Si augura che l'istituto Martuscelli sia messo in condizione di proseguire la sua attività a favore dei non vedenti delle varie fasce di età.

5-06601 Di Benedetto: Sul corso-concorso per dirigenti scolastici svoltosi nella regione siciliana.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 4).

  Luigi GALLO (M5S), replicando in qualità di cofirmatario, fa presente che la vicenda del concorso dei dirigenti scolastici siciliani è quasi una saga, rispetto alla quale diversi Governi e diverse leggi hanno progressivamente posto «toppe giuridiche» di varia natura. Auspica che, in futuro, le procedure di reclutamento dei dirigenti si svolgano entro cornici procedurali improntate alla certezza del diritto e alla trasparenza.

  La seduta termina alle ore 9.40.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 17 marzo 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Pag. 76Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Antimo Cesaro.

  La seduta comincia alle 13.15.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Agevolazioni in favore delle start-up culturali nonché modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di raccolta di capitali tra il pubblico per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali.
C. 2950 Ascani.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Irene MANZI (PD), relatrice, osserva che la proposta di legge in esame è finalizzata alla promozione dell'imprenditoria, in particolare giovanile, nel settore culturale e alla previsione di nuovi canali di raccolta di risorse per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. Essa raccoglie, tra l'altro, le indicazioni pervenute da contatti intercorsi tra soggetti qualificati del settore e la presentatrice della medesima proposta, onorevole Ascani.
  Il progetto di legge, prevede, anzitutto, la costituzione delle start-up culturali (articolo 1), inserendole nel più generale novero delle start-up innovative. Per start-up culturali si intendono le start-up innovative che hanno come oggetto sociale esclusivo la promozione dell'offerta culturale italiana, attraverso lo sviluppo, la valorizzazione, la produzione o la distribuzione di prodotti o di servizi innovativi ad alto valore tecnologico, afferenti alle opere dell'ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro ed alla cinematografia, ovvero al patrimonio culturale italiano.
  Le agevolazioni (articolo 2) previste per tali start-up sono, anzitutto, di tipo fiscale e riguardano sia l'esenzione da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa nel caso di società costituite almeno per l'80 per cento da persone fisiche che non abbiano compiuto 35 anni all'atto della sua costituzione, sia l'attribuzione di un credito d'imposta per le società che, entro un anno dalla data di costituzione, si dotano delle tecnologie e degli strumenti digitali necessari a fornire i servizi sopra indicati. In particolare, il credito di imposta, applicabile a decorrere dal 1o gennaio 2016, per la durata di due anni, è pari al 65 per cento dei costi sostenuti, innalzato al 75 per cento se la start-up ha sede in una delle regioni dell'obiettivo convergenza. Sono ammesse al credito d'imposta le spese per acquisto di software e tecnologie innovative, comunicazione web e relativa consulenza, iscrizione a una piattaforma di crowdfounding.
  Segnala l'opportunità di individuare la copertura finanziaria per la concessione del credito di imposta e di definire – magari attraverso il rinvio ad un atto secondario – le relative modalità attuative. Aggiunge che un'ulteriore agevolazione consiste nella previsione che il MIBACT metta a disposizione delle start-up culturali uno o più locali – individuati all'interno di ogni soprintendenza –, da utilizzare gratuitamente, secondo modalità indicate con apposito regolamento.
  Al riguardo, ritiene che si debba chiarire se il regolamento – per la cui adozione bisognerebbe indicare un termine – debba essere adottato con decreto ministeriale o interministeriale, e quali debbano essere le amministrazioni coinvolte. Bisognerebbe, inoltre, chiarire se il riferimento all'individuazione dei locali «all'interno di ogni soprintendenza» implichi la localizzazione fisica nelle stesse soprintendenze. Un'altra agevolazione consiste nella previsione che alle start-up culturali consorziate con «gli enti di cui all'articolo 4, comma 1» per lo sviluppo o la manutenzione dei relativi siti internet, software e tecnologie innovative, non sia richiesto alcun corrispettivo per lo sfruttamento commerciale dei relativi open-data. Al riguardo, segnala la necessità di chiarire a Pag. 77quali soggetti si intenda fare effettivamente riferimento con il richiamo dell'articolo 4, eventualmente adeguando la terminologia.
  Aggiunge che la proposta di legge prevede inoltre (articolo 3) la costituzione di portali per la raccolta di capitali per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali, intendendo con tale espressione una piattaforma on line finalizzata alla facilitazione della raccolta di capitale di rischio da parte di start-up innovative culturali e di donazioni «da parte di enti pubblici» che gestiscono beni culturali. Con riguardo a questo ultimo aspetto, peraltro, la relazione illustrativa evidenzia che si tratta di un «canale di raccolta di risorse da parte dei privati da destinare alla valorizzazione e alla tutela dei beni culturali. Precisa che tale sistema si basa principalmente su piccole donazioni effettuate da visitatori, spettatori o utenti tramite i propri dispositivi di comunicazione mobile (ad esempio tablet o smartphone) mediante l'utilizzo della rete internet» (cosiddetto crowdfunding). Allora, le sembrerebbe chiaro che il riferimento corretto non debba essere «da parte di enti pubblici», ma «a favore di enti pubblici». In particolare, evidenzia che la principale differenza tra la disciplina vigente per la raccolta dei capitali per le start-up innovative e quella introdotta da questa proposta di legge consiste proprio nella duplice funzione del portale per la raccolta di capitali per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali, al tempo stesso collettore di capitali di rischio per le start-up culturali e collettore di risorse per i beni culturali gestiti da enti pubblici.
  Rileva che la proposta di legge prevede altresì (articolo 4) l'obbligo da parte del MIBACT, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, nonché degli «enti privati che gestiscono beni del patrimonio culturale italiano», di dotarsi – entro il 1o gennaio 2016, termine che ovviamente deve essere aggiornato – di programmi di raccolta di capitali per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali. Al riguardo, osserva che bisognerebbe esplicitare se si intenda fare riferimento alla gestione, da parte di privati, di beni culturali di appartenenza pubblica, ovvero se si intenda fare riferimento a beni culturali che appartengono a soggetti privati che, qualora sono aperti al pubblico, espletano un servizio privato di utilità sociale. Precisa poi che per rendere nota l'esistenza di tali programmi, il MIBACT deve promuovere – entro il 1o giugno 2016 –, una campagna di comunicazione mediante strumenti digitali. Anche le regioni e gli altri enti pubblici territoriali rendono nota l'esistenza di programmi di raccolta di capitali attraverso i propri siti internet, nonché tramite apposite campagne di comunicazione. Queste ultime devono includere necessariamente l'installazione, in prossimità dei beni culturali di appartenenza, di pannelli informativi per consentire ai visitatori di accedere in modo diretto, tramite dispositivi mobili, al relativo portale. L'obbligo dei pannelli informativi non sembrerebbe, dunque, applicarsi ai beni di appartenenza statale. Si tratta di un aspetto che bisognerebbe chiarire. Nulla viene, invece, specificato circa la pubblicità dei programmi di raccolta di capitali attivati dagli «enti privati che gestiscono beni del patrimonio culturale italiano». Inoltre, si prevede che il MIBACT debba predisporre nel proprio sito internet una sezione nella quale pubblicare le informazioni relative all'ammontare e all'utilizzo delle risorse reperite dallo stesso MIBACT, dagli enti pubblici territoriali, dagli enti privati che gestiscono beni del patrimonio culturale italiano, nonché dalle start-up culturali. A tal fine, si dispone che le relative informazioni sono trasmesse al MIBACT mediante procedura telematica, con cadenza almeno semestrale.
  Nel rinviare, per ulteriori approfondimenti, al dossier predisposto dal Servizio Studi, auspica che sull'argomento si possa sviluppare una ampia e partecipata discussione – anche confrontandosi con i colleghi delle Commissioni attività produttive e finanze, per la loro prevalente competenza sugli argomenti trattati nella proposta di legge – eventualmente da arricchire attraverso lo svolgimento di un ciclo di audizioni.Pag. 78

  Il sottosegretario Antimo CESARO si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) manifesta alcune perplessità sul testo, il cui lodevole intento è pur disposto a riconoscere. Ritiene singolare agevolare, in particolare, start-up culturali composte da giovani under 35, rilevando che la freschezza delle idee non è necessariamente legata all'età anagrafica di chi le propone. Segnala poi che, nell'ambito delle start-up innovative a vocazione sociale, già disciplinate, rientrano anche quelle a carattere culturale, le quali vengono regolamentate specificamente nella presente proposta di legge, per cui andrebbe coordinato il provvedimento in esame con la normativa esistente; ciò andrebbe fatto anche con riferimento alla prevista piattaforma del crowdfunding.

  Luigi GALLO (M5S) premette che il suo gruppo ha già dimostrato di essere a favore delle start-up innovative, avendo promosso in passato misure che hanno sostenuto le piccole e medie imprese: questo appare l'intento anche della proposta di legge, la quale presenta però alcuni profili critici che illustra. Gli pare anomalo prevedere l'uso gratuito di locali delle soprintendenze da parte delle start-up culturali, come previsto dall'articolo 2, comma 4, promuovendo in tal modo la presenza di un soggetto privato all'interno di sedi pubbliche. Con riferimento, poi, allo sfruttamento gratuito degli open data da parte di talune categorie di start-up culturali, previsto al medesimo articolo 2, comma 5, rileva che il suo gruppo non vuole creare commistioni tra pubblico e privato, ma richiede allo Stato di realizzare le infrastrutture necessarie in questo ambito, in modo che le imprese ne possano beneficiare.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) ha seguito con particolare interesse presso la X Commissione il precedente provvedimento sulle start-up innovative. Leggendo il testo sottoposto oggi all'attenzione della VII Commissione, teme che si stia creando un doppione. Forse sarebbe stato meglio assegnare anch'esso alla Commissione Attività produttive.

  Gianluca VACCA (M5S), formalizza la proposta che la Commissione Cultura chieda alla Presidente della Camera la riassegnazione del provvedimento in sede referente congiunta con la X Commissione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, constatato che la richiesta le perviene ora da un solo gruppo e nessun altro vi si associa, deve comunque ribadire che l'assegnazione ai sensi dell'articolo 72 del Regolamento è, per la sede referente, alla Commissione Cultura e, per la consultiva, alla Commissione Attività produttive. In quest'ultima sede i colleghi del Movimento 5 Stelle potranno certamente esporre e far emergere le ragioni e considerazioni di merito cui hanno appena accennato. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

RISOLUZIONI

  Giovedì 17 marzo 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Antimo Cesaro.

  La seduta comincia alle 13.40.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Simone VALENTE (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede se corrisponda al vero la notizia, apparsa su alcuni organi di stampa, che la World Anti-Doping Agency (WADA), avrebbe inviato una comunicazione alla VII Commissione della Camera volta a chiedere di non associare il proprio nome a quello di un noto trainer di atletica leggera.

Pag. 79

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, smentisce.

7-00814 Ghizzoni, 7-00835 Pannarale e 7-00836 Vacca: Sul diritto allo studio universitario connesso al nuovo metodo di calcolo dell'ISEE.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione 8-00175).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 16 marzo 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, chiede ai presentatori se sia stata predisposta un'unica proposta di risoluzione condivisa dai gruppi.

  Manuela GHIZZONI (PD) presenta, anche a nome dei colleghi Pannarale e Vacca, una proposta unica di risoluzione conclusiva, che riassume sia i contenuti delle tre risoluzioni iniziali, sia gli importanti contributi emersi nel corso delle audizioni informali, che hanno visto la partecipazione di molti qualificati esperti (vedi allegato 5). Ne illustra il testo, soffermandosi, in particolare, sui puntuali impegni per il Governo che, oltre a raccogliere i dati definitivi dalle regioni e dalle università, dovrà attuare una serie di misure tese ad un allargamento della platea dei beneficiari delle borse di studio universitario, anche valutando l'opportunità di ridurre la valutazione della situazione economica delle famiglie per l'accesso alle prestazioni di diritto allo studio universitario al solo indicatore ISEE, non utilizzando più l'ISPE.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) sottoscrive la risoluzione conclusiva.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) ringrazia i colleghi Ghizzoni e Vacca per lo sforzo congiunto, che ha portato alla stesura di un testo condiviso. Chiede quindi al Governo di recepire integralmente – e con attenzione – ciascun impegno inserito nella risoluzione conclusiva, in particolare nel decreto che il MIUR sta predisponendo in materia e che è di prossima emanazione.

  Gianluca VACCA (M5S) auspica anch'egli una piena attuazione della risoluzione conclusiva da parte del Governo.

  Il sottosegretario Antimo CESARO constata con piacere l'ampia convergenza politica su un atto di indirizzo che considera molto significativo. La sua esperienza, del resto, gli insegna quanto sia importante il contributo pubblico agli studenti, pur privi di mezzi, ma capaci e meritevoli. Egli stesso ha dovuto sopportare notevoli sacrifici durante il periodo degli studi universitari per conseguire risultati personali che oggi ritiene soddisfacenti. Da pertanto parere favorevole sul testo.

  La Commissione approva la risoluzione conclusiva.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la risoluzione assume il numero 8-00175.

  La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.40.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 17 marzo 2016.

Nell'ambito della discussione della risoluzione 7-00520 Marzana, sulla definizione dei livelli essenziali di prestazioni concernenti i diritti sociali e civili, nell'ambito dell'istruzione e dei servizi sociali annessi, audizione di rappresentanti del Ministero dell'istruzione, università e ricerca.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.40 alle 15.05.

Pag. 80