CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 15 febbraio 2016
592.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 15 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, indi della vicepresidente Roberta AGOSTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 11.10.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che, per il gruppo PD, il deputato Roger De Menech entra a far parte della Commissione in sostituzione del deputato Gennaro Migliore, nominato sottosegretario di Stato.
  Il deputato Antimo Cesaro, nominato Sottosegretario di Stato, già sostituito dal deputato Ivan Catalano, è sostituito dal deputato Giulio Cesare Sottanelli.

Disposizioni in materia di conflitti di interessi.
Testo unificato C. 275 Bressa, C. 1059 Fraccaro, C. 1832 Civati, C. 1969 Tinagli, C. 2339 Dadone, C. 2634 Rizzetto, C. 2652 Scotto e C. 3426 Rubinato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 febbraio 2016.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che sono stati ritirati i seguenti emendamenti: Ferrari 5.8, Gasparini 7.9, Mazziotti Di Celso 7.24, Ferrari 9.5, Ferrari 11.4, Famiglietti 12.5 e Mazziotti Di Celso 13.2.
  Comunica altresì che sono state presentati subemendamenti agli emendamenti del relatore riferiti agli emendamenti 7.40, 7.41, 7.42 e 13.4 del relatore (vedi allegato 1). Comunica infine che un subemendamento a prima firma del deputato Artini riferito all'emendamento 9.25 del relatore, è da considerarsi irricevibile in quanto premette al citato emendamento una disposizione in alcun modo connessa a quanto previsto dall'emendamento medesimo.

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  Francesco SANNA (PD), relatore, passando ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 5, invita al ritiro i presentatori dell'emendamento Fraccaro 5.31, formulando altrimenti parere contrario. Esprime parere contrario sull'emendamento Costantino 5.3 e parere favorevole sull'emendamento Famiglietti 5.10. Esprime parere favorevole sull'emendamento Gasparini 5.9, a condizione che sia riformulato nei termini riportato in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Costantino 5.1, sugli identici emendamenti Parisi 5.7 e Centemero 5.46, nonché sugli emendamenti Centemero 5.48 e 5.49. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Parisi 5.6, Gasparini 5.12 e Centemero 5.59. Invita al ritiro i presentatori degli emendamenti Toninelli 5.23, Centemero 5.51, 5.50, Mazziotti Di Celso 5.39, Centemero 5.58, Ferrari 5.11, Centemero 5.52 e Toninelli 5.24, precisando che essi sarebbero preclusi dall'eventuale approvazione degli identici emendamenti Parisi 5.6, Gasparini 5.12 e Centemero 5.59. Esprime parere contrario sugli emendamenti Cecconi 5.25, Centemero 5.54 e 5.53. Esprime parere favorevole sull'emendamento Famiglietti 5.13. Esprime parere contrario sugli emendamenti Fraccaro 5.30, Centemero 5.45 e 5.55. Esprime parere favorevole sull'emendamento Gasparini 5.14. Esprime parere contrario sull'emendamento Costantino 5.2, mentre esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Gasparini 5.15, Fraccaro 5.26 e Centemero 5.44. Invita al ritiro dell'emendamento Parisi 5.5, precisando che esso sarebbe precluso dall'eventuale approvazione degli identici emendamenti Gasparini 5.15, Fraccaro 5.26 e Centemero 5.44. Esprime parere contrario sull'emendamento Centemero 5.56 (vedi allegato 2). Esprime parere favorevole sull'emendamento Nuti 5.38, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Nuti 5.37, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sugli emendamenti Cecconi 5.32, Centemero 5.43 e Cecconi 5.27. Invita al ritiro i presentatori dell'emendamento Ferrari 5.16, facendo presente che il contenuto di tale proposta emendativa sarebbe assorbito dall'eventuale approvazione dell'emendamento Nuti 5.38, come riformulato. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mazziotti Di Celso 5.40, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere favorevole sugli emendamenti Famiglietti 5.19 e Mazziotti Di Celso 5.41. Esprime parere favorevole sull'emendamento Gasparini 5.17, a condizione che sia riformulato, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Cecconi 5.28 e Ferrari 5.18, facendo presente che risulterebbero preclusi dall'eventuale approvazione dell'emendamento Gasparini 5.17. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4 a condizione che siano riformulati, in termini identici che si riserva di specificare nel prosieguo della seduta. Esprime parere contrario sugli emendamenti Nuti 5.29 e Centemero 5.57. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mazziotti Di Celso 5.42 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Toninelli 5.22, esprimendo, poi, parere favorevole sull'emendamento Toninelli 5.21 a condizione che sia riformulato nei termini che si riserva di precisare nel corso della seduta, segnalando inoltre che a seguito di tale riformulazione l'emendamento sarebbe da riferire all'articolo 6. Esprime parere contrario sull'emendamento Cecconi 5.35, nonché parere favorevole sugli emendamenti Fraccaro 5.34 e Giorgis 5.20, subordinatamente ad una loro riformulazione, che li renderebbe identici, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sull'emendamento Nuti 5.36. Esprime, infine, parere contrario sull'articolo aggiuntivo Toninelli 5.01.

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  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello del relatore Francesco Sanna.

  Danilo TONINELLI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori chiede che siano accantonati gli emendamenti per i quali è stata proposta una riformulazione, al fine di consentire ai gruppi di valutarne la portata.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, fa presente che l'eventuale accantonamento delle diverse proposte emendative sarà valutata di volta in volta, anche in base alla complessità della riformulazione proposta.

  Danilo TONINELLI (M5S), illustrando l'emendamento Fraccaro 5.31, di cui è cofirmatario, fa notare che esso mira a dare maggiore effettività agli obblighi dichiarativi, rafforzando l'entità delle sanzioni. Riterrebbe inoltre grave la soppressione della lettera d), comma 1, dell'articolo 5, auspicando che il relatore possa cambiare parere sulle proposte emendative tese a sopprimerla. Insiste quindi per la votazione dell'emendamento in esame.

  Francesco SANNA (PD), relatore, nell'illustrare le finalità dell'articolo 5, anche sulla base delle riformulazioni delle proposte di modifica proposte nell'odierna seduta, fa notare che la disciplina degli obblighi dichiarativi proposta appare adeguata a prevenire situazioni di conflitto di interessi. Evidenzia inoltre che sono stati presi in considerazione i rapporti tra il titolare della carica e i suoi parenti e affini entro il secondo grado, senza prevedere alcuna forma di responsabilità oggettiva, ma contemplando le forme di pubblicità più opportune, anche al fine di rendere attuabili le misure previste all'articolo 9. Osserva, inoltre, che l'efficacia di tali disposizioni sarebbe assicurata dal rafforzamento dei poteri dell'Autorità, nonché dalla definizione di sanzioni certe. Con riferimento all'eventuale soppressione della lettera d), comma 1, dell'articolo 5, rileva che essa sarebbe volta a garantire l'introduzione di norme il più possibile certe, raccordate a criteri misurabili sul piano degli interessi economici.

  La Commissione respinge l'emendamento Fraccaro 5.31.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) illustra l'emendamento 5.3 a sua prima firma, evidenziando che la proposta emendativa è finalizzata ad aumentare la trasparenza poiché incrementa fino a 12 mesi l'obbligo di segnalare precedenti incarichi di Governo da parte dei soggetti interessati dai conflitti d'interesse. Domanda quindi per quali ragioni il relatore e il Governo abbiano espresso un parere contrario.

  Danilo TONINELLI (M5S) preannuncia un voto favorevole da parte del proprio gruppo, reputando utile l'emendamento poiché si consente all'autorità di fare ulteriori verifiche.

  Emanuele FIANO (PD) precisa che l'impianto del provvedimento già mette nelle mani dell'autorità poteri significativi. Tuttavia, poiché non vi sono preclusioni da parte del gruppo del Partito Democratico, si dichiara disponibile ad accantonare l'emendamento Costantino 5.3.

  Francesco SANNA (PD), relatore, propone di accantonare l'emendamento Costantino 5.3.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento Costantino 5.3 deve intendersi accantonato.

  Danilo TONINELLI (M5S) osserva che le proposte di riformulazione del relatore e gli emendamenti sui quali è stato espresso parere favorevole sono tutti volti a introdurre nel provvedimento ulteriori restrizioni. Ricorda, infatti, che da una ipotesi di testo unificato sufficientemente condivisa, si è poi passati a un testo uscito dal Comitato ristretto assai più stringente e ora gli emendamenti che la maggioranza si appresta ad approvare introducono ulteriori Pag. 6limitazioni. Preannuncia quindi il voto contrario del Movimento 5 Stelle.

  Emanuele FIANO (PD) precisa che le modifiche introdotte dall'emendamento Famiglietti 5.10 sono coerenti con il tema dell'articolo 5, che riguarda le cariche di Governo.

  Andrea CECCONI (M5S) condivide il ragionamento dell'onorevole Fiano, tuttavia fa presente che il Movimento 5 Stelle è contrario a prevedere che il conflitto di interessi riguardi esclusivamente le cariche di Governo.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) concorda con le considerazioni del collega Toninelli, evidenziando a sua volta che le riformulazioni del relatore e gli emendamenti sui quali è stato espresso parere favorevole tendono a stravolgere il testo unificato adottato come testo base. Ribadisce, quindi, la propria convinzione che l'autorità debba poter disporre di margini d'intervento più ampi.

  Francesco SANNA (PD), relatore, ribadisce il parere favorevole sull'emendamento Famiglietti 5.10, precisando che il provvedimento già conferisce all'Autorità poteri assai rilevanti.
  È infatti, a suo avviso, importante fare ciò che è utile per l'Autorità, il cui compito è quello di verificare la congruità e la completezza dei dati forniti dai soggetti interessati.

  Danilo TONINELLI (M5S) evidenzia come il provvedimento non rechi alcun tipo di sanzione automatica, conferendo all'Autorità ogni decisione riguardo le eventuali sanzioni da comminare.

  Emanuele FIANO (PD) non condivide il ragionamento dell'onorevole Toninelli sull'assenza di sanzioni automatiche ed evidenzia come il provvedimento sia trasparente avendo conferito non a degli organi politici, ma ad un'autorità indipendente il potere di comminare sanzioni ex post. Conclude, quindi, riaffermando la validità dell'impianto del provvedimento.

  La Commissione approva l'emendamento Famiglietti 5.10 (vedi allegato 2).

  Francesco SANNA (PD), relatore, illustra la sua proposta di riformulazione dell'emendamento Gasparini 5.9.

  Danilo TONINELLI (M5S) domanda quali siano le ragioni della riformulazione dell'emendamento Gasparini 5.9.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD), nell'accettare la proposta di riformulazione del suo emendamento 5.9 avanzata dal relatore, fa presente che la stessa serve a fare chiarezza essendo necessario puntualizzare quali beni debbano essere oggetto di dichiarazione da parte di chi assume incarichi di Governo.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sull'emendamento Gasparini 5.9, come riformulato dal relatore Sanna.

  Danilo TONINELLI (M5S) ritiene che la spiegazione fornita sia troppo generica e che, in realtà, tutto ciò serva a limitare i poteri di controllo dell'Autorità.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, precisa che la proposta emendativa serve a circoscrivere i beni oggetto della dichiarazione, non incidendo in alcun modo sui poteri di controllo dell'Autorità.

  Emanuele FIANO (PD) fa presente che nell'oggetto della dichiarazione rientrano anche le quote azionarie e i prodotti finanziari posseduti dal soggetto che ricopre incarichi di Governo.

  Andrea CECCONI (M5S), intervenendo sull'emendamento Gasparini 5.9, come eventualmente riformulato, ribadisce che l'intento della maggioranza appare quello di restringere progressivamente l'ambito di applicazione della legge, facendo il contrario di quanto invece sarebbe necessario.

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  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) preannuncia il suo voto contrario all'emendamento Gasparini 5.9, come eventualmente riformulato, in quanto delimita il potere dell'Autorità, e ribadisce la sua preferenza per il testo base.

  Martina NARDI (PD) giudica surreale la discussione che si sta svolgendo, che appare concentrata esclusivamente sui beni mobili, dal momento che quelli immobili sono, per definizione, registrati.

  Andrea CECCONI (M5S) reputa inutile la specifica introdotta dall'emendamento Gasparini 5.9, dal momento che il testo base è a suo avviso esaustivo.

  La Commissione approva l'emendamento Gasparini 5.9, così come riformulato (vedi allegato 2).

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL), intervenendo sul suo emendamento 5.1, osserva che esso intende estendere ai beni detenuti all'estero l'obbligo di dichiarazione.

  Francesco SANNA (PD), relatore, puntualizza che il riferimento ai beni detenuti all'estero è contenuto anche al comma 2 dell'articolo 5 in discussione.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL), sulla base delle precisazioni del relatore, accetta l'invito al ritiro del suo emendamento 5.1.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Parisi 5.7 e Centemero 5.46, nonché gli emendamenti Centemero 5.48 e 5.49.

  Danilo TONINELLI (M5S), intervenendo sugli identici emendamenti Parisi 5.6, Gasparini 5.12 e Centemero 5.59, osserva che la soppressione della lettera d) del comma 1 dell'articolo 5 snatura lo spirito di responsabilizzazione e di collaborazione che il testo in discussione intende suscitare in coloro che sono chiamati a ricoprire incarichi di Governo. A suo avviso, infatti, la legge sul conflitto di interessi deve essere di stimolo alla autovalutazione e al cambiamento culturale e non avere una funzione esclusivamente punitiva, come la legge Frattini.

  Andrea CECCONI (M5S) ribadisce che in Italia il conflitto di interessi ha una dimensione culturale, che questa legge è chiamata a cambiare.

  Francesco SANNA (PD), relatore, si dichiara, in astratto, d'accordo sulla funzione promozionale della legge ed osserva che nel testo in discussione l'obiettivo di giustizia è enunciato agli articoli 1 e 4. Il suo parere favorevole alla soppressione della lettera d) è motivato dal fatto che non essendo il contenuto degli obblighi dichiarativi di cui alla predetta lettera sufficientemente determinato, non è possibile attribuire conseguenze penali in caso di dichiarazioni incomplete o tardive. Preannuncia, inoltre, l'espressione di un parere contrario all'emendamento Centemero 1.8 precedentemente accantonato, che riguarda la coincidenza di interessi pubblici e interessi privati.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Parisi 5.6, Gasparini 5.12 e Centemero 5.59 (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Parisi 5.6, Gasparini 5.12 e Centemero 5.59, risultano preclusi gli emendamenti Toninelli 5.23, Centemero 5.51 e 5.50, Mazziotti Di Celso 5.39, Centemero 5.58, Ferrari 5.11, Centemero 5.52 e Toninelli 5.24.

  Andrea CECCONI (M5S) illustra il suo emendamento 5.25, che inserisce una disposizione che, ad avviso del suo gruppo, manca nel testo. Infatti, l'emendamento è volto a far sì che il titolare della carica di governo reticente non eserciti la sua carica in attesa dei tempi di accertamento da parte dell'Autorità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cecconi 5.25, Centemero 5.54 e 5.53 e approva Pag. 8l'emendamento Famiglietti 5.13 (vedi allegato 2).

  Danilo TONINELLI (M5S) illustra l'emendamento Fraccaro 5.30, di cui è cofirmatario, volto a prevedere che i soggetti interessati trasmettano i propri dati patrimoniali anche successivamente al termine dell'esercizio della loro carica. In questo modo, si tende ad evitare possibili episodi di corruzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fraccaro 5.30 e Centemero 5.45 e 5.55.

  Danilo TONINELLI (M5S), intervenendo sull'emendamento Gasparini 5.14, chiede al relatore Sanna la motivazione del suo parere favorevole a una norma che restringe il campo di applicazione soggettivo della legge.

  Francesco SANNA (PD), relatore, sottolinea che l'eliminazione per gli affini dell'obbligo di dichiarazione patrimoniale si spiega con il fatto che un'estensione eccessiva della platea di soggetti interessati non permetterebbe un maggiore rigore nell'applicazione della legge. Lo stesso discorso vale per l'allargamento del grado di parentela proposto dall'emendamento Costantino 5.2. Si tratta della necessità di bilanciare la limitazione di un principio costituzionale quale la libertà di impresa.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Gasparini 5.14 (vedi allegato 2) respinge l'emendamento Costantino 5.2 e approva gli identici emendamenti Gasparini 5.15, Fraccaro 5.26 e Centemero 5.44 (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che in seguito all'approvazione degli identici emendamenti Gasparini 5.15, Fraccaro 5.26 e Centemero 5.44, è precluso l'emendamento Parisi 5.5.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 5.56.

  Francesco SANNA (PD), relatore, propone la seguente riformulazione dell'emendamento Nuti 5.38, che include anche l'emendamento Ferrari 5.16:
  «Dopo il comma 6, aggiungere i seguenti: 6-bis. Per l'espletamento dei compiti di indagine, verifica, accertamento e controllo attribuiti dalla presente legge, l'Autorità può avvalersi di tutte le banche dati pubbliche o private individuate dal Ministero dell'economia e delle finanze con decreto da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988 entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, incluse, sulla base e nei limiti di una convenzione conclusa con il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, le banche dati del sistema informativo della fiscalità. 6-ter. Ogni provvedimento adottato dall'Autorità in attuazione della presente legge deve essere motivato. 6-quater. I provvedimenti adottati ai sensi della presente legge sono resi pubblici e di facile accessibilità mediante pubblicazione nel sito Internet dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in una apposita sezione dedicata al conflitto di interessi, nel rispetto della normativa vigente in materia di dati personali».

  Andrea CECCONI (M5S) dichiara di non accettare, in qualità di cofirmatario, la riformulazione dell'emendamento Nuti 5.38. Non comprende, infatti, il ruolo del Ministero dell'economia e delle finanze e la necessità di un suo decreto. Se il problema è l'accesso alle banche dati private, che, tra l'altro, non sarebbe possibile senza il consenso dei titolari, è disponibile a eliminare dall'emendamento il riferimento alle medesime banche dati.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sull'emendamento Nuti 5.38, come riformulato dal relatore Sanna.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che, in caso di mancata Pag. 9accettazione della riformulazione dell'emendamento Nuti 5.38, il medesimo sarà posto in votazione con il parere contrario del relatore Sanna.

  Emanuele FIANO (PD) ritiene singolare il cambio di registro da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle. Non comprende, infatti, il motivo di rinunciare all'ausilio delle banche dati private, spesso oggettivamente necessarie alle indagini. In questo modo, si limita e non si allarga il campo di indagine.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, fa rilevare che la ratio della riformulazione proposta è quella di consentire all'Autorità garante per la tutela dei dati personali di esprimersi sull'uso delle banche dati con i propri poteri senza intervenire per ogni singolo caso.

  Danilo TONINELLI (M5S), concordando con il collega Cecconi, precisa che il testo originario dell'emendamento Nuti 5.38 prevedeva la possibilità di intervenire sulle banche dati pubbliche e private con accesso automatico. La riformulazione proposta pare tesa a eliminare questa possibilità, sottoponendola al controllo del Ministero dell'economia e delle finanze. Questa è la motivazione per cui il suo gruppo non accetta la riformulazione proposta.

  Francesco SANNA (PD), relatore, propone di accantonare gli emendamenti Nuti 5.38 e Ferrari 5.16, al fine di un ulteriore approfondimento.

  La Commissione accantona gli emendamenti Nuti 5.38 e Ferrari 5.16.

  Francesco SANNA (PD), relatore, propone ai presentatori dell'emendamento Nuti 5.37 di riformularlo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Fa presente che tale proposta di riformulazione renderebbe il predetto emendamento di contenuto analogo al successivo emendamento Gasparini 5.17.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che l'emendamento Nuti 5.37, così come riformulato, sarà esaminato insieme all'emendamento Gasparini 5.17.

  Andrea CECCONI (M5S), nel rilevare, in qualità di cofirmatario, che l'emendamento Nuti 5.37 è analogo alla previsione dell'emendamento Gasparini 5.17, chiede al relatore il motivo dell'inserimento della collaborazione della Guardia di finanza, che potrebbe limitare l'autonomia di indagine dell’antitrust.

  Francesco SANNA (PD), relatore, ribadendo l'invito ai presentatori di accettare la riformulazione proposta dell'emendamento Nuti 5.37, precisa che il ruolo della Guardia di finanza è già previsto dalla collaborazione con altre autorità di vigilanza. Lo dimostra il ruolo di alcuni nuclei speciali del medesimo corpo costituiti presso le autorità indipendenti che hanno un'autonomia gerarchica dal Ministero dell'economia e delle finanze. In questo modo, si intende rafforzare sia l'autonomia che il potere di indagine dell'Autorità.

  Andrea CECCONI (M5S) accetta di riformulare l'emendamento Nuti 5.37, nei termini proposti dal relatore Sanna.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sull'emendamento Nuti 5.37, come riformulato dal relatore Sanna.

  Danilo TONINELLI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Cecconi 5.32, di cui è cofirmatario. In tale ambito sottolinea, in primo luogo, come esso proponga il generale inasprimento delle sanzioni previste dal provvedimento. Rileva inoltre come la proposta emendativa preveda inoltre l'inserimento, all'articolo 5, di un nuovo comma 9, con il quale si introduce una fattispecie di «sanzione reputazionale», in base alla quale l'autorità può disporre che la notizia delle misure adottate sia pubblicata dagli organi di stampa. Al riguardo, ritiene che tale previsione Pag. 10potrebbe costituire un deterrente importante alla violazione degli obblighi dichiarativi per coloro che ricoprono cariche di governo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cecconi 5.32, Centemero 5.43 e Cecconi 5.27.

  Francesco SANNA (PD), relatore, illustra i termini della riformulazione dell'emendamento Mazziotti Di Celso 5.40, la quale stabilisce che l'Autorità possa richiedere chiarimenti o informazioni al dichiarante, assicurando il rispetto del principio del contraddittorio.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, riformula il suo emendamento 5.40, nei termini proposti dal relatore Sanna.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sull'emendamento Mazziotti Di Celso 5.40, come riformulato dal relatore Sanna.

  Danilo TONINELLI (M5S) sottolinea come, nel caso di specie, la previsione dell'instaurarsi di un contraddittorio tra l'Autorità e il soggetto dichiarante nella fase iniziale del procedimento costituisca un elemento di ambiguità, nonché un rischio in termini di possibili tentativi di corruzione che i soggetti coinvolti potrebbero porre in essere.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nel ricordare che in tutti i procedimenti svolti dall'Antitrust è prevista una fase di contraddittorio tra le parti, ritiene che la riformulazione del suo emendamento proposta dal relatore Sanna risulti corretta e abbia esclusivamente la finalità di consentire all'Autorità di richiedere i chiarimenti che richieda utili.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Mazziotti Di Celso 5.40, come riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), e l'emendamento Famiglietti 5.19 (vedi allegato 2).

  Danilo TONINELLI (M5S), con riferimento all'emendamento Mazziotti Di Celso 5.41, chiede al relatore quale sia l'obiettivo che si intende raggiungere consentendo agli interessati di apportare delle correzioni alle proprie dichiarazioni. Ritiene infatti che tale previsione potrebbe comportare il rischio di una limitazione dell'azione svolta dall'Autorità nell'ambito di tali procedimenti.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, fa presente come l'emendamento sia esclusivamente volto a consentire non soltanto l'integrazione delle dichiarazioni, bensì anche la possibilità di rettificarle, ove necessario.

  La Commissione approva l'emendamento Mazziotti Di Celso 5.41 (vedi allegato 2).

  Francesco SANNA (PD), relatore, illustra la riformulazione in identico testo degli emendamenti Nuti 5.37 e Gasparini 5.17.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD) accetta la riformulazione del relatore Sanna del suo emendamento 5.17.

  Danilo TONINELLI (M5S) accetta la riformulazione del relatore Sanna dell'emendamento Nuti 5.37, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Nuti 5.37 e Gasparini 5.17, come riformulati dal relatore Sanna.

  La Commissione approva gli emendamenti Gasparini 5.17 e Nuti 5.37, come riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che gli emendamenti Cecconi 5.28 e Ferrari 5.18 risultano preclusi dall'approvazione degli identici emendamenti Gasparini 5.17 e Nuti 5.37, come riformulati.

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  Francesco SANNA (PD), relatore, propone la riformulazione in identico testo degli emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4, nei seguenti termini:
  «Al comma 7, sostituire le lettere b) e c) con le seguenti: b) qualora le dichiarazioni di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 siano rese successivamente alla scadenza del termine fissato per l'integrazione o la correzione delle stesse ma non oltre trenta giorni da tale scadenza, applica nei confronti dei soggetti interessati una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 50.000 euro; c) informa contestualmente il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei ministri e i Presidenti delle Camere e, comunque, ove ne sussistano gli estremi, la competente autorità giudiziaria. Conseguentemente, dopo il comma 7, aggiungere il seguente: 7-bis. Nel caso in cui le dichiarazioni di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 non siano rese decorsi trenta giorni dal termine fissato dall'Autorità per l'integrazione o la correzione delle stesse o nel caso in cui le dichiarazioni risultino non veritiere o incomplete si applica l'articolo 328 del codice penale. 7-ter. Fuori dai casi di cui al comma 7-bis, alle dichiarazioni di cui al presente articolo si applica l'articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.»

  Andrea CECCONI (M5S), nel rilevare come la proposta di riformulazione del relatore Francesco Sanna del suo emendamento 5.33, contenga la previsione di sanzioni molto inferiori rispetto a quelle originariamente previste dalla sua proposta emendativa, evidenzia come ciò potrebbe determinare un minor effetto deterrente delle sanzioni stesse. Inoltre, con riferimento alla lettera c) del testo, come riformulato dal relatore Francesco Sanna, chiede chiarimenti circa il motivo per cui si propone di sostituire le parole «competente procura della Repubblica» con le seguenti: «competente autorità giudiziaria».

  Francesco SANNA (PD), relatore, ritiene che la scelta di fare riferimento, nell'ambito del provvedimento alla competente autorità giudiziaria, sia la più precisa e corretta, consentendo di effettuare tale individuazione caso per caso.
  Ritiene inoltre che la proposta di riformulazione in identico testo degli emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4 costituisca un punto di equilibrio nella previsione delle sanzioni amministrative minima e massima, le quali vengono applicate in caso di ritardo nella trasmissione delle dichiarazioni, senza che sia prevista la necessità del dolo del dichiarante affinché si configuri la violazione. Evidenzia inoltre come il richiamo esplicito all'applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 328 del codice penale comporti l'inasprimento del regime sanzionatorio, qualificando implicitamente gli obblighi dichiarativi previsti dal provvedimento come un dovere d'ufficio per coloro che ricoprono cariche di governo.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ritiene che, più correttamente, al comma 7-bis della proposta di riformulazione, in identico testo, degli emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4, le parole «si applica l'articolo 328 del codice penale» dovrebbero essere sostituite con le seguenti: «si applicano le sanzioni di cui all'articolo 328 del codice penale».

  Francesco SANNA (PD), relatore, condividendo l'osservazione del presidente Mazziotti Di Celso, propone di riformulare ulteriormente, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), in identico testo, gli emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL), nell'accettare la proposta di ulteriore riformulazione del relatore Sanna del suo emendamento 5.4, sottolinea tuttavia come la previsione della sanzione massima di 50.000 euro prevista nel caso di dichiarazioni rese entro 30 giorni dalla scadenza del termine fissato per l'integrazione o la correzione delle stesse non sia, a suo avviso, adeguatamente elevata.

Pag. 12

  Danilo TONINELLI (M5S) accetta la proposta di ulteriore riformulazione del relatore Sanna dell'emendamento Fraccaro 5.33, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sulla proposta di ulteriore riformulazione, in identico testo, degli identici emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4, avanzata dal relatore Sanna.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4, come da ultimo riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che l'emendamento Nuti 5.29 si intende precluso dall'approvazione degli identici emendamenti Fraccaro 5.33 e Costantino 5.4, così come riformulati.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 5.57.

  Francesco SANNA (PD), relatore, precisa i termini della sua proposta di riformulazione relativa all'emendamento Mazziotti Di Celso 5.42.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, riformula il suo emendamento 5.42, nei termini proposti dal relatore Sanna.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sulla proposta di riformulazione dell'emendamento Mazziotti Di Celso 5.42, avanzata dal relatore Sanna.

  La Commissione approva l'emendamento Mazziotti Di Celso 5.42, così come riformulato (vedi allegato 2).

  La Commissione respinge l'emendamento Toninelli 5.22.

  Emanuele FIANO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza delucidazioni circa le modalità di prosecuzione dell’iter.

  Danilo TONINELLI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa alla richiesta del deputato Fiano.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che i lavori proseguiranno fino alle ore 14 e che sarà prevista una breve sospensione fino alle ore 15.15. Si riserva di convocare un Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione al fine di stabilire il prosieguo dell'esame del provvedimento.

  Francesco SANNA (PD), relatore, riformula nei seguenti termini l'emendamento Toninelli 5.21:
   Sostituire il comma 6 con i seguenti: 6. I titolari delle cariche di Governo non possono, nell'anno successivo alla cessazione del loro ufficio, svolgere attività di impresa, assumere incarichi presso imprese private o presso imprese o enti pubblici o sottoposti a controllo pubblico, se non previa autorizzazione dell'Autorità che, considerata l'attività precedentemente svolta, accerti l'insussistenza di conflitti di interessi. Il parere si intende favorevolmente espresso qualora entro il quindicesimo giorno dalla data di ricevimento della richiesta l'Autorità non si sia pronunciata in senso negativo. 6-bis. L'accertamento della violazione del comma 6 comporta l'applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro corrispondente al doppio del vantaggio economico ottenuto dall'impiego, o dall'attività professionale o imprenditoriale, o dalla funzione vietati. Si intende per vantaggio economico il profitto conseguito dall'impiego, o dall'attività professionale o imprenditoriale, o dalla funzione vietati. Propone poi di accantonare il predetto emendamento al fine di esaminarlo all'articolo 6 cui si riferisce.

  Danilo TONINELLI (M5S) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento Pag. 135.21 avanzata dal relatore Francesco Sanna.

  La Commissione accantona l'emendamento Toninelli 5.21 e respinge l'emendamento Cecconi 5.35.

  Francesco SANNA (PD), relatore, precisa che il contenuto della sua proposta di riformulazione, in termini identici, relativa agli emendamenti Fraccaro 5.34 e Giorgis 5.20 è volta ad aggiungere un comma 8-bis all'articolo 5, finalizzato a prevedere che le dichiarazioni dei soggetti di cui all'articolo 2 lettera a) ovvero dei soggetti di cui all'articolo 5, comma 5, sono pubblicate sul sito internet dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in un'apposita sezione dedicata al conflitto di interessi. Le dichiarazioni dei soggetti di cui all'articolo 5, comma 5, sono pubblicate a condizione che vi abbiano acconsentito.

  Andrea CECCONI (M5S) ritiene che la proposta di riformulazione sia accettabile solo relativamente al primo periodo, mentre nutre dubbi sulla parte relativa al secondo periodo, non giudicando opportuno subordinare la pubblicazione delle dichiarazioni dei parenti o degli affini al loro consenso.

  Francesco SANNA (PD), relatore, chiede di accantonare gli emendamenti Fraccaro 5.34 e Giorgis 5.20, di cui propone la riformulazione.

  La Commissione accantona gli emendamenti Fraccaro 5.34 e Giorgis 5.20 e respinge l'emendamento Nuti 5.36.

  Danilo TONINELLI (M5S) illustra il suo articolo aggiuntivo 5.01, chiedendo al relatore Francesco Sanna di modificare il suo parere contrario espresso in precedenza.

  Francesco SANNA (PD), relatore, conferma il suo parere contrario all'articolo aggiuntivo Toninelli 5.01.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Toninelli 5.01.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, sospende la seduta, avvertendo che i lavori riprenderanno alle ore 15.15.

  La seduta, sospesa alle 14, riprende alle 15.15.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che il testo dell'emendamento Famiglietti 5.13, approvato questa mattina, contiene un refuso di carattere formale. Deve ritenersi, quindi, correttamente approvato senza le parole «a norma della».

  La Commissione concorda.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) interviene per segnalare il disagio personale, in qualità di correlatore, e quella del gruppo di Forza Italia per il fatto che nella seduta antimeridiana il relatore Sanna abbia anticipato un parere contrario sull'emendamento Centemero 1.8, accantonato nella precedente seduta. Ritiene scorretto tale comportamento che prefigura la realizzazione di un asse tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle e che mortifica la democrazia e il Parlamento. Protesta, quindi, vibratamente, dichiarando l'intenzione da parte del proprio gruppo di svolgere una ferma opposizione e si dimette dall'incarico di correlatore, preannunciando fin da ora la volontà del proprio gruppo di presentare una relazione di minoranza per l'Assemblea.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, prende atto delle dimissioni del relatore Sisto, precisando, tuttavia, che il relatore Sanna nella seduta antimeridiana ha esclusivamente preannunciato la propria posizione sull'emendamento Centemero 1.8 che sarà votato insieme agli altri emendamenti accantonati.

  Emanuele FIANO (PD) condivide la posizione espressa dal relatore Sanna, che non ha bisogno di essere difeso, e sottolinea Pag. 14che sussiste soltanto un'impostazione politica diversa del Partito Democratico rispetto a quella del gruppo di Forza Italia. Auspica che la collaborazione con il gruppo di Forza Italia possa proseguire anche se rileva che c’è stata una profonda divergenza nel corso della legislatura su tutti i principali provvedimenti approvati.

  Danilo TONINELLI (M5S) ritiene che il collega Sisto abbia ragione sotto il profilo metodologico, ma giudica ridicola l'affermazione che sul provvedimento concernente il conflitto di interessi si stia realizzando un asse tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Ribadisce, da una parte la profonda insoddisfazione del proprio gruppo su un provvedimento che ritiene troppo annacquato e, dall'altra, l'orientamento contrario sull'emendamento Centemero 1.8.

  Francesco SANNA (PD), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Fraccaro 6.20 e 6.17, Centemero 6.32, Parisi 6.6, Centemero 6.31 e 6.30, mentre formula parere favorevole sull'emendamento Ferrari 6.9 purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Formula quindi parere contrario sugli emendamenti Parisi 6.5, Fraccaro 6.18, 6.21 e 6.23 e Centemero 6.43, esprimendo parere favorevole sull'emendamento Mazziotti Di Celso 6.26 purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Formula, inoltre, parere contrario sull'emendamento Centemero 6.35, parere favorevole sugli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 6.27 e Ferrari 6.10, parere contrario sull'emendamento Parisi 6.7. Ribadisce il suo parere favorevole sull'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21), come riformulato (vedi allegato 2) e riferito all'articolo 6 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Civati 6.3, Fraccaro 6.24 e 6.25, Centemero 6.44, Costantino 6.4 e Naccarato 6.11, che risulterebbero comunque preclusi dall'eventuale approvazione dell'emendamento Toninelli 6.47. Invita quindi al ritiro i presentatori dell'emendamento Schullian 6.1, formulando parere contrario sugli identici emendamenti Centemero 6.34 e Parisi 6.8 e un parere favorevole sull'emendamento Mazziotti Di Celso 6.29. Invita al ritiro, altresì, i presentatori dell'emendamento Schullian 6.2, formulando parere contrario sull'emendamento Catalano 6.45, parere favorevole sull'emendamento Famiglietti 6.12, parere contrario sugli emendamenti Catalano 6.46 e Centemero 6.37, 6.42 e 6.38, proponendo l'accantonamento degli emendamenti Famiglietti 6.13, Centemero 6.41, 6.39 e 6.40, Gasparini 6.14, D'Ambrosio 6.19, Ferrari 6.15 e Giorgis 6.16.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) ritira gli emendamenti Schullian 6.1 e 6.2 di cui è cofirmatario.

  Andrea CECCONI (M5S), intervenendo sull'emendamento Fraccaro 6.20, riconosce che esso, ripreso dall'originaria proposta del Movimento 5 Stelle, presenta alcune incongruenze e affronta questioni lasciate in sospeso nel corso del dibattito. Per questo motivo, si sarebbe aspettato una proposta di accantonamento da parte del relatore piuttosto che l'espressione di un parere contrario. Ricorda che le istituzioni europee hanno richiesto all'Italia l'introduzione di una serie di disposizioni contro il conflitto di interessi, alcune delle quali non sono previste nel provvedimento in discussione ma sono contenute nell'emendamento. Si tratta, in particolare, della previsione di un sistema di controllo successivo alla cessazione dalla carica di Governo e di specifiche sanzioni in caso di accertata incompatibilità, nonché della previsione dell'annullamento degli atti eventualmente adottati dalla persona dichiarata incompatibile.

  Emanuele FIANO (PD) ricorda che, contrariamente a quanto affermato dal collega Cecconi, il testo base disciplina i casi di incompatibilità ex post. Invece, a suo avviso, non è possibile adottare una unica disciplina applicabile sia agli atti collegiali sia agli atti monocratici. Quest'ultimo Pag. 15punto sarà trattato in un altro momento della discussione.

  Andrea CECCONI (M5S) chiarisce di aver fatto riferimento esclusivamente agli atti monocratici.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, chiarisce che su tale punto si tornerà in fase di discussione sull'articolo 7.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) denuncia con fermezza come l'impianto dell'emendamento 6.20 sia contrario ai principi degli articoli 49, 50 e 51 della Costituzione. Infatti l'emendamento, introducendo una sorta di incompatibilità universale, disegna una figura di un politico fortemente condizionato sia nel corso della sua attività politica sia nel corso della sua attività successiva, dando una rappresentazione di una realtà che non esiste e costringendo ad una selezione politica che prescinde dalla libera scelta di ciascuno, ma che si affida all'applicazione di criteri «random», magari con una selezione via web. L'emendamento in esame, inoltre, appare introdurre anche fattispecie nuove nel codice penale, laddove trasforma l'incompletezza delle dichiarazioni in omissione di atti di ufficio, secondo uno spirito antipolitico a cui anche il Partito democratico si sta conformando.
  Passa, quindi, ad esaminare punto per punto il testo dell'emendamento mettendo in luce, ad esempio, al comma 3, l'attribuzione ad un burocrate, e non ad un giudice, nel compito di riscontrare il rispetto delle norme sull'incompatibilità. Invece, a suo avviso, risponderebbe maggiormente ad un principio di legalità la previsione di regole che limitino la discrezionalità del burocrate nella valutazione dell'esistenza del conflitto di interessi di chi ricopre un incarico di Governo. Fa presente che il gruppo Forza Italia, che vuole migliorare la vigente disciplina sul conflitto d interessi, è fortemente contrario a questo atteggiamento totalitario e preannuncia che, dopo avere votato contro il testo in discussione, la battaglia proseguirà anche al Senato. A suo avviso, infatti, la piazza non deve condizionare il Parlamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Fraccaro 6.20.

  Andrea CECCONI (M5S) illustra l'emendamento Fraccaro 6.17, di cui è cofirmatario, volto a sancire l'incompatibilità con la titolarità di una carica di governo di qualunque carica o ufficio pubblico diverso dal mandato parlamentare. Replicando al collega Sisto, osserva che il gruppo del Movimento 5 Stelle non vuole assolutamente scoraggiare chiunque dal fare politica, ma solo coloro che hanno interessi diversi dal bene del Paese.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Fraccaro 6.17, perché ricorda che l'ultimo comma dell'articolo 51 della Costituzione prevede il diritto di chiunque voglia fare politica di mantenere la sua carica o ufficio pubblico. Nell'osservare che il testo base è migliorabile, sottolinea che bisogna domandarsi quale sia l'estrinsecazione pratica della disposizione che si propone con l'emendamento in oggetto. La risposta è che, paradossalmente, si renderà difficile l'accesso alle cariche di governo, creando una vera e propria paralisi dell'azione di governo medesima. La soluzione consiste nell'emanare regole più rigide per una puntuale verifica dei presupposti del conflitto di interessi.

  La Commissione respinge l'emendamento Fraccaro 6.17.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) sottoscrive tutti gli emendamenti presentanti dal collega Parisi. Illustra l'emendamento Centemero 6.32, che, con la soppressione della lettera c) del comma 1 e, di conseguenza, del comma 8, è volto a garantire il mantenimento dell'iscrizione nell'albo professionale dei titolari di cariche di governo che esercitino attività professionali. Ricorda in proposito che nella scorsa legislatura fu bocciato un tentativo di Pag. 16sancire l'incompatibilità tra ruoli professionali e politici. Desidera altresì sottolineare come non si possa considerare ostativo qualsiasi rapporto professionale intrattenuto da figure quali, ad esempio, medici o titolari di farmacia, con le amministrazioni regionali e statali. Ritiene in sostanza che non sia possibile affrontare argomenti così delicati quali quelli oggetto dalla legge in discussione ascoltando l'orientamento della piazza.

  Danilo TONINELLI (M5S) fa osservare al collega Sisto che le sue affermazioni si collegano a quanto affermato da Donald Trump che, citando Silvio Berlusconi, ha invitato gli elettori a votarlo in quanto facoltoso.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) rileva, replicando al collega Toninelli, che dovrebbe citare anche Verga. Sottolinea che il suo non è un dissenso di contenuti ma di metodo. Il problema non è chi è più ricco, ma lo stabilire che il saper fare non è un reato e non è ostativo per fare politica.

  Emanuele FIANO (PD) ricorda al collega Sisto che la stessa legge Frattini stabilisce l'incompatibilità delle cariche di governo con l'esercizio di funzioni pubbliche o private.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) ribadisce che la volontà dell'emendamento era quella di sollevare una riflessione sul tema.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.32.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Parisi 6.6, di cui è cofirmatario, teso a stabilire l'incompatibilità con le cariche di governo solo di attività imprenditoriali connesse alla materia oggetto della carica medesima. Ad esempio, non si può impedire a un imprenditore agricolo di fare il Ministro della giustizia. Il problema dell'incompatibilità è che non può rimanere nell'astrattezza ma deve essere concretizzata. Solo così si potrà evitare una lesione costituzionale del principio di eguaglianza sancito dall'articolo 3. Ribadisce che la legge in esame risponde a una logica politica denaturata e a scelte della maggioranza e del gruppo del Movimento 5 Stelle che si pongono su un piano di incostituzionalità. Rileva, infine, che non si possono penalizzare gli imprenditori che sono la vera locomotiva del Paese.

  La Commissione respinge l'emendamento Parisi 6.6.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL), con riferimento al suo emendamento 6.31, sottolinea come anche tale proposta emendativa sia volta a modificare gli aspetti relativi alla concretezza dei casi di incompatibilità e a introdurre il criterio per il quale l'incompatibilità si determina solo nei casi in cui l'attività privatamente svolta dall'imprenditore riguardi materie connesse con la carica di Governo. Nel sottolineare come la posizione del suo gruppo sia rispettosa dei principi sanciti dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, ritiene infatti che l'attività politica debba essere necessariamente svolta dai soggetti che hanno maturato le più alte competenze, anche attraverso lo svolgimento di attività imprenditoriale. Stigmatizza, quindi, l'articolo 6 del provvedimento, il quale svaluta proprio coloro che meglio potrebbero concorrere al Governo del Paese attraverso l'esercizio di competenze specifiche, precludendo loro il libero accesso all'attività politica.
  Nel rammentare l'impegno del gruppo di Forza Italia nel concorrere a disciplinare la materia dei conflitti di interessi ritiene sia tuttavia evidente che i gruppi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle stanno procedendo concordemente al voto sugli emendamenti, estromettendo le altre forze di opposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.31.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) illustra le finalità del suo emendamento 6.30, volto Pag. 17ad aggiungere al comma 1, lettera d), dell'articolo 6 la specificazione relativa al fatto che l'attività imprenditoriale debba essere svolta in settori connessi con la carica ricoperta, ai fini del verificarsi dell'incompatibilità. Critica, quindi, il complesso della disciplina in esame, che ritiene profondamente incostituzionale e frutto dell'errato convincimento che il conflitto di interessi sia una questione da risolvere esclusivamente attraverso strumenti giuridici e non anche attraverso il cambiamento culturale del Paese.

  Francesco SANNA (PD), relatore, nell'esprimere rammarico per i pareri contrari espressi sugli emendamenti in esame, rileva tuttavia come non sia possibile per la maggioranza compiere un passo indietro rispetto a quanto stabilito dalla cosiddetta «legge Frattini» del 2004 sul conflitto di interessi. Ribadisce quindi i propri pareri contrari e il diniego espresso sulle richieste di accantonamento avanzate dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.30.

  Francesco SANNA (PD), relatore, propone la riformulazione dell'emendamento Ferrari 6.9, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marilena FABBRI (PD) sottoscrive l'emendamento Ferrari 6.9 e ne accetta la riformulazione.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sull'emendamento Ferrari 6.9, come riformulato dal relatore Sanna.

  La Commissione accantona gli emendamenti Parisi 6.5 e Ferrari 6.9.
  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fraccaro 6.18 e 6.21.

  Andrea CECCONI (M5S), illustra l'emendamento Fraccaro 6.23, di cui è cofirmatario, il quale è volto a sostituire il comma 2, dell'articolo 6 ampliando i casi di incompatibilità al verificarsi di ulteriori fattispecie: in particolare ai casi in cui le attività, le cariche o le funzioni sono svolte per il tramite di interposta persona o attraverso società fiduciarie.

  Emanuele FIANO (PD) rileva come tali fattispecie siano già ricomprese tra i casi di incompatibilità previsti dal testo in discussione.

  Danilo TONINELLI (M5S) ritiene che, nonostante la precisazione del deputato Fiano, le modifiche proposte dall'emendamento Fraccaro 6.23 possano comunque essere utili ai fini di una maggiore precisione e chiarezza del testo.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ritiene sufficientemente chiara e specifica la formulazione dell'articolo 6, comma 1, lettera d), laddove stabilisce che la titolarità di una carica di Governo nazionale è incompatibile con l'esercizio di attività imprenditoriali, anche per interposta persona o attraverso società fiduciarie.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Fraccaro 6.23 e approva l'emendamento Ferrari 6.9, precedentemente accantonato come riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che l'emendamento Parisi 6.5 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento Ferrari 6.9, come riformulato.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), con riferimento all'emendamento Centemero 6.43, sottolinea come esso tenti di porre rimedio all'inaccettabile atteggiamento della maggioranza la quale, attraverso questo provvedimento, penalizza l'intera categoria degli imprenditori, configurando i casi di incompatibilità come fattispecie astratte che sussistono al di là di qualunque connessione tra l'attività svolta e la carica politica ricoperta. L'emendamento Pag. 18chiede quindi la soppressione del comma 3, dell'articolo 6, introduttivo di una disciplina fortemente punitiva e lesiva di principi generali contenuti nella Costituzione.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, esprime il proprio stupore per la posizione del deputato Sisto, la quale non considera che la disciplina dei conflitti di interessi contenuta nel provvedimento, oltre a ricalcare quella vigente nella maggior parte dei Paesi occidentali contiene previsioni alcune analoghe a quelle stabilite nella legge Frattini già richiamata, che fu approvata dal Governo di centrodestra.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.43.

  Francesco SANNA, relatore, chiede di accantonare l'emendamento Mazziotti Di Celso 6.26.

  La Commissione acconsente.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento Centemero 6.35, rileva come esso affronti una questione di grande rilevanza giuridica. Sottolinea infatti come la proposta emendativa sia volta a sopprimere il comma 4, dell'articolo 6, il quale prevede l'applicazione dell'articolo 2639 del codice civile ai fini dell'identificazione dell'amministratore di fatto per gli effetti connessi all'incompatibilità. Al riguardo, sottolinea come il predetto processo di identificazione sia delicato e complesso e ritiene quindi estremamente grave la decisione di affidarlo a soggetti privi delle necessarie competenze giuridiche. Ritiene infatti che tale ambito, implicando l'esercizio di un'ampia discrezionalità, comporti gravi rischi, sia in termini personali sia politici, per i soggetti identificati come amministratori di fatto.

  Danilo TONINELLI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, auspica che il dibattito si concentri sull'oggetto dell'emendamento, evitando lunghe considerazioni relative all'impianto generale del provvedimento. Fa notare che il rappresentante del gruppo di Forza Italia continua ad evocare la cosiddetta legge Frattini come esempio da seguire senza considerare che, al contrario, quel provvedimento non si è dimostrato efficace nel disciplinare il conflitto d'interessi né in termini di prevenzione né in termine di applicazione di sanzioni, come dimostra un caso recente di conflitto che ha visto coinvolto Silvio Berlusconi.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo per una precisazione, ritiene paradossale che ad evocare il rispetto delle fondamentali regole di libertà sia proprio un partito, come il Movimento 5 Stelle, che al proprio interno le infrange sistematicamente. Fa notare che anche il deputato Toninelli, evocando, a suo avviso a sproposito, il caso di Silvio Berlusconi, è andato oltre l'oggetto specifico della discussione.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, invita i deputati a circoscrivere i propri interventi all'oggetto delle proposte emendative.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.35.

  Francesco SANNA (PD), relatore, precisa i termini della sua riformulazione relativa all'emendamento Mazziotti Di Celso 6.26, raccomandandone l'approvazione. Osserva che la riformulazione mira a sopprimere, al comma 3, la parola individuale, prevedendo anche la possibilità di accedere alle misure previste all'articolo 8, oltre che a quelle contemplate all'articolo 9.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, accetta la riformulazione del suo emendamento 6.26 proposta dal relatore.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sulla riformulazione proposta dal relatore sull'emendamento Mazziotti Di Celso 6.26.

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  Andrea CECCONI (M5S) chiede delucidazioni in merito alla soppressione della parola «individuale» recata dall'emendamento Mazziotti Di Celso 6.26, così come riformulato, interrogandosi circa le modalità di accesso alle misure contemplate all'articolo 9 da parte di un'impresa non individuale. Chiede poi chiarimenti circa la ratio degli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 6.27 e Ferrari 6.10, che sopprimono il comma 5 dell'articolo 6, in materia di piccole imprese.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, rispondendo al deputato Cecconi, fa notare che la disciplina proposta introduce un concetto di conflitto d'interessi che non fa riferimento al criterio della dimensione dell'impresa, apparendo dunque superfluo introdurre distinzioni di tale portata. Quanto alla soppressione della parola «individuale» nell'ambito del comma 3 dell'articolo 6, fa notare che, pur potendosi immaginare difficoltà applicative in taluni casi, la volontà appare essere quella di non introdurre esclusioni a priori, facendo notare che spetterà all'Autorità valutare di volta in volta i diversi casi sottoposti alla sua attenzione.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) fa notare che il testo in esame mira ad introdurre vincoli eccessivi nei confronti dell'imprenditore, rendendogli impossibile accedere alle cariche politiche. Ritiene che il provvedimento rischia di introdurre una nozione di conflitto d'interessi suscettibile di dar luogo a valutazioni di tipo strettamente politico.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, osserva che il deputato Sisto continua a evocare ipotesi di conflitto d'interessi già disciplinate dalla legge Frattini, pur con taluni vizi di fondo che il testo in esame mira a superare.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO, osservato che l'articolo 6 non si rivolge ad una categoria di soggetti in particolare, rileva che non vi è alcuna volontà di colpire le imprese: la finalità è semplicemente quella di definire un ambito di applicazione delle norme che preservi l'esercizio delle funzioni politiche da eventuali coinvolgimenti in situazioni di conflitto d'interessi.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Mazziotti Di Celso 6.26, così come riformulato (vedi allegato 2) nonché gli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 6.27 e Ferrari 6.10 (vedi allegato 2).

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Parisi 6.7, evidenziando come questo sia un emendamento di buon senso e dettato dalla volontà di non creare un percorso ad ostacoli per chi voglia dedicarsi all'attività politica di Governo. Evidenzia, quindi, come la radice dell'incompatibilità non debba essere ricercata in qualsiasi attività fosse esercitata prima di assumere un incarico di Governo e preannuncia, pertanto, il voto a favore da parte del gruppo di Forza Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Parisi 6.7.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che la Commissione passa ora alla votazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21), così come riformulato (vedi allegato 2).

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) osserva in primo luogo che l'approvazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21) così come riformulato precluderebbe l'esame di diversi emendamenti tra cui anche l'emendamento Civati 6.3 e il proprio emendamento 6.4. Manifesta, poi, perplessità per il fatto che, una volta verificata l'esistenza di un conflitto di interesse si debba nuovamente passare attraverso l'Autorità per valutare se la pausa di un anno debba o meno essere applicata. Chiede pertanto al relatore di fornire ulteriori chiarimenti.

  Francesco SANNA (PD), relatore, fornisce le precisazioni richieste dall'onorevole Pag. 20Costantino, sottolineando come il periodo di sospensione sufficientemente congruo per evitare che sussista un conflitto di interesse in ragione dell'incarico precedentemente ricoperto è quello di dodici mesi e non di due anni. Ribadisce quindi il giudizio favorevole per la norma che ritiene equilibrata.

  Andrea CECCONI (M5S) non concorda completamente con le considerazioni del relatore Sanna, ma evidenzia come il periodo di dodici mesi sia pur sempre preferibile rispetto ad un nulla di fatto.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) fa presente che negli emendamenti del proprio gruppo si fa riferimento al divieto di intraprendere attività differenti da quelle svolte prima dell'assunzione di una carica di Governo, anche perché la volontà è quella di evitare la possibilità di assumere posizioni di rilievo nell'ambito di ditte private in funzione degli incarichi di Governo precedentemente ricoperti.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) osserva come il principio di connessione con la carica ricoperta debba essere il punto di partenza per la definizione del concetto di incompatibilità. Ritiene assurdo che nel provvedimento si preveda la possibilità di non poter tornare a svolgere l'attività che si faceva prima di entrare in politica, con ciò violando apertamente l'articolo 51 della Costituzione. Si tratta di una previsione che svolgerebbe una funzione di forte dissuasione dall'entrare in politica ed invita il Governo e la maggioranza a riflettere sul fatto che tali valutazioni possano essere rimesse ad un'autorità che non è neppure legata al potere giudiziario. Con riferimento, poi, alla seconda parte della riformulazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21), chiede al relatore di chiarire che cosa si intenda per profitto. Preannuncia quindi il voto contrario da parte del gruppo di Forza Italia.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) preannuncia il voto contrario da parte del proprio gruppo.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO ribadisce il giudizio favorevole del Governo precisando come la limitazione allo svolgimento di altre attività lavorative valga soltanto per un anno e dopo che l'Autorità abbia verificato l'esistenza di un eventuale conflitto.

  Danilo TONINELLI (M5S) manifesta stupore per le critiche rivolte al proprio emendamento che è migliorativo del testo. Evidenzia, infatti, come questo svolga un'importante funzione deterrente introducendo una sanzione che nella precedente legge Frattini non esisteva.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) condivide il fatto che l'emendamento serva a migliorare il testo, ma manifesta la preoccupazione del proprio gruppo non essendo affrontato in tale emendamento il tema delle attività svolte alla cessazione dall'incarico di Governo.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sulla nuova formulazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21), reputa che esso disciplini un'ipotesi estremamente eventuale. Ribadisce che, a suo avviso, una legge troppo astratta rischia di limitare fortemente la governabilità del Paese, ponendo anche seri problemi di compatibilità con l'articolo 51 della Costituzione.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ricorda al collega Sisto che la previsione del divieto di intraprendere, alla scadenza dell'incarico di governo, un'attività legata ad esso è contenuta anche nella normativa vigente.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) non è d'accordo con quanto affermato testé dal presidente.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, sottolinea che la «legge Frattini» prevede un'incompatibilità per i dodici mesi successivi al termine dell'incarico di governo, con riferimento ad attività determinate. Tuttavia, l'interpretazione permette Pag. 21di estendere la fattispecie di incompatibilità anche ad altri casi.

  Francesco SANNA (PD), relatore, propone una ulteriore riformulazione che specifichi che l'incompatibilità deve riguardare l'attività svolta nel governo. Alla collega Costantino propone di specificare che l'incompatibilità riguardi anche l'assunzione di incarichi e ricorda, a tale proposito, il cosiddetto «caso Meocci». In particolare, sottolinea che sia il Consiglio di Stato sia la Corte dei conti hanno sancito l'impossibilità per un dipendente RAI di essere nominato direttore della stessa azienda al termine del suo incarico di governo.

  Danilo TONINELLI (M5S), riferendosi alla proposta di riformulazione del suo emendamento, osserva che essa sembra esplicitare quanto per il suo gruppo era sottinteso.

  Andrea CECCONI (M5S) concorda con l'ulteriore riformulazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21) che fa riferimento esplicitamente alla carica di governo precedentemente svolta.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, concorda con la proposta di formulazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21) che fa riferimento alla titolarità della carica di governo.

  Danilo TONINELLI (M5S) accetta l'ulteriore proposta di riformulazione del suo emendamento 6.47 (ex 5.21) avanzata dal relatore.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sull'ulteriore proposta di riformulazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21).

  La Commissione approva l'emendamento Toninelli 6.47 (ulteriore nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Emanuele FIANO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al presidente di convocare un Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione per definire l'organizzazione dei lavori sul provvedimento in esame.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, accogliendo la proposta del collega Fiano, fa presente che convocherà l'Ufficio di Presidenza alle 18.45.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che gli emendamenti Civati 6.3, Fraccaro 6.24 e 6.25, Centemero 6.44, Costantino 6.4 e Naccarato 6.11 risultano preclusi dall'approvazione dell'emendamento Toninelli 6.47 (ex 5.21) come ulteriormente riformulato.
  Ricorda che l'emendamento Schullian 6.1 è stato ritirato.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), interviene sugli identici emendamenti Centemero 6.34 e Parisi 6.8, illustrandone il contenuto.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Centemero 6.34 e Parisi 6.8.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento Mazziotti Di Celso 6.29, chiede un chiarimento sul tenore della disposizione.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, firmatario dell'emendamento 6.29, rileva che esso è volto a disciplinare le situazioni nelle quali il compenso deriva da un'attività già svolta.

  La Commissione approva l'emendamento Mazziotti Di Celso 6.29 (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Catalano 6.45: s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione approva l'emendamento Famiglietti 6.12 (vedi allegato 2).

Pag. 22

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Catalano 6.46: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento Centemero 6.37, si chiede se l'effettivo vantaggio economico sia assimilabile all'utile. Si dichiara, a tale proposito, disponibile ad una eventuale riformulazione che chiarisca che l'oggetto dell'emendamento è l'utile.

  Francesco SANNA (PD), relatore, osserva che l'espressione «vantaggio economico» è stata utilizzata in quanto più generica del termine «utile», per potersi applicare a tutte le fattispecie ed, in particolare, al reddito di impresa.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) chiede se si intenda il profitto al netto delle spese.

  Francesco SANNA (PD), relatore, osserva che si tratta proprio del profitto o vantaggio economico da cui sono detratte le spese sostenute per conseguirlo.

  Andrea CECCONI (M5S) osserva che al Movimento 5 Stelle non interessa la misura del profitto, se al lordo o al netto delle spese, in quanto conta l'effetto deterrente della norma.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.37.

  La seduta, sospesa alle 18.45, riprende alle 19.10.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento Centemero 6.42, osserva che non è condivisibile il principio in base al quale, sulla base del comma 10 dell'articolo 6, un membro del Governo si debba astenere dalla prosecuzione della sua attività a seguito di una comunicazione da parte dell'Autorità. Ancora una volta, la norma rimette nelle mani di un burocrate la possibilità di condizionare il Governo. A suo avviso invece, la decisione di astenersi va rimessa al soggetto che riceve la comunicazione del conflitto di interessi, anche perché l'annullabilità degli atti è rimessa al Consiglio dei Ministri ed è prevista la possibilità di impugnazione della comunicazione. Invita pertanto il Governo e il relatore a riflettere attentamente sull'emendamento, su cui voterà a favore.

  Emanuele FIANO (PD), con riferimento all'emendamento Centemero 6.42, dichiara di non condividere la preoccupazione espressa dal deputato Sisto. In particolare, ritiene che l'obbligo di astensione previsto dall'articolo 7 sia la naturale conseguenza del comportamento di un membro del Consiglio dei ministri il quale, nonostante la consapevolezza di trovarsi in una condizione di incompatibilità, non si sia astenuto dalla partecipazione alla deliberazione su un determinato provvedimento. Rileva, infine, come ciò non infici la validità dell'atto adottato da parte del Consiglio dei ministri.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), nel replicare alle considerazioni del deputato Fiano, sottolinea come sia illogico prevedere l'obbligo di astensione del membro del Governo che si trovi in una situazione di incompatibilità, posto che, in base all'emendamento del relatore Sanna 7.42, nel caso in cui il titolare della carica di governo abbia adottato un atto o partecipato all'adozione di esso in violazione del dovere di astensione, è comunque necessaria una deliberazione di revoca dell'atto da parte del Consiglio dei ministri.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Centemero 6.42.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 6.42.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 6.28, del quale è cofirmatario, il quale introduce la possibilità, per il membro del Governo raggiunto dalla comunicazione dell'Autorità relativa a una situazione di incompatibilità, di adire in via d'urgenza l'autorità Pag. 23giudiziaria. Giudica tale previsione assolutamente necessaria a garanzia dei titolari di cariche di governo nazionale e raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, propone, concorde il relatore Sanna, l'accantonamento dell'emendamento Centemero 6.38, al fine di un suo esame nell'ambito delle proposte emendative riferite all'articolo 15, che reca la disciplina in materia di giurisdizione.

  Francesco SANNA (PD), relatore, concorda con la proposta di accantonare l'emendamento Centemero 6.38.

  La Commissione accantona l'emendamento Centemero 6.38.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ricorda che gli emendamenti Famiglietti 6.13, Centemero 6.41, 6.39 e 6.40, Gasparini 6.14, D'Ambrosio 6.19, Ferrari 6.15 e Giorgis 6.16 sono stati in precedenza accantonati.
  Avverte quindi che la Commissione passa ora all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 7.
  Ricorda che l'emendamento Centemero 7.27 è stato ritirato dalla presentatrice.
  Avverte, quindi, che l'emendamento Fraccaro 7.17 è da considerarsi ammissibile a condizione che s'intenda riferito esclusivamente ai titolari delle cariche di governo. Chiede se ciò corrisponda all'intenzione dei presentatori.

  Andrea CECCONI (M5S), nella sua qualità di cofirmatario dell'emendamento Fraccaro 7.17, conferma che la predetta proposta emendativa deve intendersi riferibile esclusivamente ai titolari delle cariche di governo.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori degli emendamenti Fraccaro 7.17, 7.20, 7.22 e 7.21, Centemero 7.33, Costantino 7.6, Centemero 7.31 e 7.28, Catalano 7.39 e Schullian 7.4.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che il deputato Plangger ha ritirato l'emendamento Schullian 7.4, di cui è cofirmatario.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, la presentatrice dell'emendamento Centemero 7.29. Raccomanda inoltre l'approvazione dei suoi emendamenti 7.40, 7.41 e 7.42, riservandosi di esprimere successivamente il parere sui subemendamenti ad essi presentati.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che l'emendamento Gasparini 7.9 è stato ritirato dalla presentatrice.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori degli emendamenti Parisi 7.8 e Centemero 7.30.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che il deputato Plangger ha ritirato l'emendamento Schullian 7.2, di cui è cofirmatario.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori degli emendamenti Lattuca 7.11, Centemero 7.34 e 7.35, Costantino 7.5, Lauricella 7.12, nonché sugli identici emendamenti D'Ambrosio 7.18 e Centemero 7.37. Invita quindi al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori degli emendamenti Centemero 7.38 e 7.32.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ritira il suo emendamento 7.24.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori degli emendamenti Costantino 7.7 e Fraccaro 7.23. Con riferimento agli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 7.25 e Gasparini 7.13, Pag. 24invita i presentatori al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ritira il suo emendamento 7.26.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori dell'emendamento Gasparini 7.15, il quale risulterebbe precluso dall'eventuale approvazione del suo emendamento 7.42.

  Andrea CECCONI (M5S) ritira l'emendamento D'Ambrosio 7.19, di cui è cofirmatario.

  Francesco SANNA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori degli emendamenti Ferrari 7.16 e Lattuca 7.14, i quali risulterebbero preclusi dall'eventuale approvazione del suo emendamento 7.42.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) ritira gli emendamenti Schullian 7.3 e 7.1, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello del relatore Sanna ed esprime parere favorevole sugli emendamenti del relatore Sanna 7.40, 7.41 e 7.42.

  Andrea CECCONI (M5S), intervenendo sull'emendamento Fraccaro 7.17, ne raccomanda l'approvazione, evidenziando come esso introduca una disciplina equilibrata e di buon senso, la quale rende più stringente l'obbligo di astensione dei titolari delle cariche di governo, estendendolo anche alle attività preparatorie e conseguenziali all'adozione di decisioni rispetto alle quali si trovano in una situazione di conflitto di interessi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fraccaro 7.17 e 7.20.

  Andrea CECCONI (M5S) illustra l'emendamento Fraccaro 7.22, di cui è cofirmatario, chiedendo al relatore la motivazione del suo parere contrario.

  Emanuele FIANO (PD) fa osservare al collega Cecconi che le disposizioni dell'emendamento Fraccaro 7.22 sono ricomprese nell'articolo 7, commi 1 e 2 del testo base.

  Danilo TONINELLI (M5S), replicando al collega Fiano, sottolinea che quello che si contesta del testo base è la necessità di verifica da parte dell'Autorità del vantaggio economico rilevante differenziato. Con l'emendamento si da maggiore potere di indagine all'Autorità nel cogliere i vari eventuali passaggi gestionali e patrimoniali.

  La Commissione respinge l'emendamento Fraccaro 7.22.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) dichiara il voto contrario del suo gruppo all'emendamento Fraccaro 7.21 che estende l'obbligo di astensione anche a persone stabilmente conviventi con il titolare della carica di Governo non a scopo di lavoro domestico. In questo modo si entra in maniera indebita nella vita privata dei soggetti interessati, con una lesione della tutela del diritto alla riservatezza.

  Andrea CECCONI (M5S) in qualità di cofirmatario dell'emendamento Fraccaro 7.21, fa osservare al collega Sisto che, in mancanza del riferimento a persone stabilmente conviventi, non si farebbero rientrare nella platea dei soggetti i loro compagni o compagne non legalmente sposati.

  La Commissione respinge l'emendamento Fraccaro 7.21.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.33 che riporta la rilevazione di un vantaggio economico ad un singolo atto e specifica che si deve trattare di un vantaggio economico rilevante e ingiusto. Sottolinea altresì che il concetto di «ingiustizia» sottintende un Pag. 25reato quale l'abuso di ufficio. In questo modo si danno parametri precisi all'Autorità, evitando un'eccessiva discrezionalità di valutazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Centemero 7.33 e Costantino 7.6.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.31 che è volto a conseguire una mediazione tra le disposizioni del testo base e l'assetto normativo vigente.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 7.31.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.28 che si limita a specificare che il titolare della carica di Governo può prendere decisioni o partecipare a deliberazioni con riferimento ad uno specifico atto.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 7.28.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Catalano 7.39; si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 7.29.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che il relatore ha presentato il subemendamento 0.7.40.4 (vedi allegato 1).

  Francesco SANNA (PD), relatore, illustra il suo emendamento 7.40 che introduce la facoltà per i titolari della carica di Governo di ricorrere, invece dell'astensione, a uno strumento come il contratto di gestione fiduciaria. Esprime parere contrario sul subemendamento Costantino 0.7.40.1; esprime parere favorevole sul subemendamento Artini 0.7.40.2; raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.7.40.4 ed esprime parere favorevole sul subemendamento Cecconi 0.7.40.3.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Costantino 0.7.40.1, approva il subemendamento Artini 0.7.40.2, il subemendamento del relatore 0.7.40.4, il subemendamento Cecconi 0.7.40.3 (vedi allegato 2). Approva l'emendamento del relatore Francesco Sanna 7.40, come risultante dai subemendamenti allegati (vedi allegato 2).

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.8, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione. Ritiene opportuno superare la genericità di alcune formulazioni giuridiche recate dall'articolo 7.

  Emanuele FIANO (PD) fa notare che l'articolo 7 non reca alcuna criticità, tendendo semplicemente a prevedere un obbligo di astensione da parte del titolare della carica.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Parisi 7.8 e Centemero 7.30.

  Marilena FABBRI (PD) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Lattuca 7.11 e di ritirarlo.

  Andrea CECCONI (M5S) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Lattuca 7.11, raccomandandone l'approvazione, atteso che, a suo avviso, reca una norma di trasparenza di buon senso.

  La Commissione respinge l'emendamento Lattuca 7.11.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.34, di cui è cofirmatario, teso a sopprimere il comma 4 dell'articolo 7, giudicando paradossale Pag. 26che il legislatore voglia sancire un obbligo in presenza di un mero dubbio in relazione ad una situazione di conflitto di interessi.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nel far notare che il comma 4 dell'articolo 7 offre comunque al titolare della carica la possibilità di avvalersi di uno strumento aggiuntivo di consultazione, si chiede se non si possa eventualmente immaginare una proposta di modifica che trasformi l'obbligo in facoltà.

  Francesco SANNA (PD), relatore, nel far notare che il comma 4 introduce un utile strumento teso a favorire meccanismi di collaborazione istituzionale, si riserva di approfondire la questione nel prosieguo dell'esame.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) preso atto della disponibilità del relatore ad approfondire la questione, ritira l'emendamento Centemero 7.34.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.35, di cui è cofirmatario, che mira a sopprimere il comma 5 dell'articolo 7. Ritiene sia necessario che la preventiva consultazione dell'Autorità da parte del titolare della carica di Governo offra garanzie circa l'impossibilità di sollevare eventuali contestazioni relative allo stesso fatto.

  Celeste COSTANTINO (SEL), intervenendo anche sul successivo emendamento 7.5, a sua prima firma, ritiene opportuno eliminare il meccanismo del silenzio assenso introdotto dal comma 5 dell'articolo 7 al fine di evitare qualsiasi forma di incertezza.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo per una precisazione, giudica necessario conferire un valore di certezza definitiva alla pronuncia preventiva dell'Autorità a garanzia del titolare della carica.

  Francesco SANNA (PD), relatore, confermando il suo parere contrario sull'emendamento Centemero 7.35 fa notare che l'attuale formulazione del comma 4 dell'articolo 7 non reca alcuna incertezza; rileva, infatti, che essa salvaguarda il titolare della carica di Governo da possibili contestazioni future, salvo che si tratti di fatti sopravvenuti o di elementi non preventivamente comunicati. Ritenuto opportuno limitare quanto possibile i casi di astensione, ribadisce inoltre il suo parere contrario sull'emendamento Costantino 7.5.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo per una ulteriore precisazione, ribadisce la necessità di fissare a livello normativo che il ricorso all'Autorità precluda con certezza eventuali contestazioni sul medesimo fatto.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 7.35.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) comprende le ragioni per cui non può essere accolta la prima parte del suo emendamento 7.5, mentre manifesta perplessità sul fatto che si mantenga il silenzio assenso. Infatti, non sono chiare le ragioni per cui l'Autorità non debba pronunciarsi pur quando sussista l'obbligo di astensione.

  La Commissione respinge l'emendamento Costantino 7.5.

  Marilena FABBRI (PD) sottoscrive e ritira l'emendamento Lauricella 7.12.

  Danilo TONINELLI (M5S) sottoscrive, a sua volta, l'emendamento Lauricella 7.12 chiedendo che sia messo in votazione, in quanto nell'emendamento viene mantenuto l'obbligo di astensione.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) sottolinea come l'emendamento Lauricella 7.12 risulti illogico rispetto ai ragionamenti finora sviluppati sugli emendamenti che sono stati accolti.

Pag. 27

  La Commissione respinge l'emendamento Lauricella 7.12, fatto proprio dal deputato Toninelli.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che la Commissione passa ora all'esame dell'emendamento 7.41 del relatore e ai relativi subemendamenti.

  Francesco SANNA (PD), relatore, formula parere contrario sui subemendamenti Artini 0.7.41.1 e Toninelli 0.7.41.2, raccomandando l'approvazione del suo emendamento 7.41.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO, formula parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione respinge il subemendamento Artini 0.7.41.1.

  Danilo TONINELLI (M5S) preannuncia la contrarietà del proprio gruppo sull'emendamento 7.41 del relatore che, tuttavia, ritiene possa essere migliorato attraverso il proprio subemendamento 0.7.41.2 che evita il riferimento a una norma che potrebbe essere successivamente modificata.

  La Commissione respinge il subemendamento Toninelli 0.7.41.2.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento 7.41 del relatore evidenzia come sussista un problema in caso di violazione dell'obbligo di astensione da parte di un membro del Governo. Domanda, quindi, se in questo caso il Governo possa convalidare gli atti compiuti in violazione di tale obbligo.

  Francesco SANNA (PD), relatore, replicando al collega Sisto fa presente che quanto prospettato è oggetto del successivo emendamento del relatore 7.42, che attribuisce al Presidente del Consiglio il potere di proporre o meno la convalida dell'atto.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento del relatore 7.41 che modifica in modo errato il testo del provvedimento, depotenziando il ruolo dell'Autorità che viene subordinato al potere attribuito al Presidente del Consiglio.

  La Commissione approva l'emendamento del relatore Francesco Sanna 7.41 (vedi allegato 2).

  Andrea CECCONI (M5S), intervenendo sull'emendamento D'Ambrosio 7.18, di cui è cofirmatario, dichiara di non comprendere per quale motivo chi ha l'obbligo di astensione non debba poi astenersi nel caso in cui gli atti adottati appartengano alla categoria degli atti dovuti.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) rileva che anche il gruppo di Forza Italia ha presentato un identico emendamento anche se le ragioni che lo sostengono muovono da posizioni diverse da quelle del Movimento 5 Stelle. Evidenzia, quindi, che dietro la norma che l'emendamento Centemero 7.37 intende sopprimere si cela la difficoltà di comprendere il concetto dell'obbligo di astensione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti D'Ambrosio 7.18 e Centemero 7.37.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Centemero 7.38, domandando al relatore quale sia la ragione che abbia portato a prevedere l'innalzamento della sanzione amministrativa pecuniaria fino al quadruplo della stessa. Non comprende, inoltre, se nell'impianto del provvedimento debba essere sanzionato anche chi ha ricevuto un vantaggio oppure solamente il soggetto che ha contravvenuto all'obbligo di astensione. Infine si domanda quali conseguenze deriverebbero dalla non applicazione della sanzione e chiede al relatore e al Governo di svolgere ulteriori riflessioni su questo meccanismo, chiarendo anche l'inciso che prevede la non applicazione di tale norma qualora il fatto costituisca un reato penalmente perseguibile.

  Francesco SANNA (PD), relatore, fa osservare al collega Sisto che in base alle sue spiegazioni l'emendamento Centemero Pag. 287.38 non sarebbe da intendere come soppressivo dell'intero comma ma solo delle parole «salvo che il fatto costituisca reato».

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) sottolinea che, ad avviso del suo gruppo, il testo base presenta rischi in ogni comma e da qui derivano gli emendamenti soppressivi presentati. Inoltre in alcuni casi i suoi interventi sono tesi a segnalare al relatore le criticità più marcate.

  La Commissione respinge l'emendamento Centemero 7.38.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento 7.32 volto a correggere un difetto di specificità del testo, quando si riferisce ad una categoria di destinatari della quale il titolare della carica di Governo fa parte. Si tratta di un'espressione che lascia indistinti tali soggetti, e tradisce la volontà di distinguere l'interesse pubblico da quello privato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Centemero 7.32 e Costantino 7.7.

  Andrea CECCONI (M5S) illustra l'emendamento Fraccaro 7.23 di cui è cofirmatario, volto a colmare una lacuna dell'articolo 7. In tale articolo, infatti, manca la previsione di una sanzione che viene inserita dall'emendamento 7.23 sia sul piano pecuniario, sia stabilendo che l'Autorità può disporre la decadenza dell'atto di concessione.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) dichiara il voto contrario del suo gruppo all'emendamento Fraccaro 7.23, in quanto denota un eccesso di esercizio di potere, prevedendo una sanzione spropositata come la decadenza dell'atto di concessione.

  La Commissione respinge l'emendamento Fraccaro 7.23.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che l'emendamento Mazziotti Di Celso 7.25 è stato ritirato.

  Emanuele FIANO (PD) sottoscrive l'emendamento Gasparini 7.13 e lo ritira.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) fa proprio l'emendamento Gasparini 7.15. Si dichiara favorevole alla soppressione del comma 9 dell'articolo 7 in quanto ritiene paradossale il meccanismo di nullità o annullabilità dei voti espressi ivi prevista.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, fa osservare al collega Sisto che l'eventuale approvazione dell'emendamento 7.42 del relatore, integralmente sostitutivo dell'articolo 7, eliminerebbe il meccanismo di nullità dei voti espressi attualmente previsto.

  La Commissione respinge l'emendamento Gasparini 7.15, fatto proprio dal deputato Sisto.

  Francesco SANNA (PD), relatore, esprime parere contrario sui subemendamenti Schullian 0.7.42.1, Artini 0.7.42.2 e Toninelli 0.7.42.3.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello del relatore sui subemendamenti ed esprime parere favorevole sull'emendamento 7.42 del relatore.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) ritira in qualità di cofirmatario l'emendamento Schullian 0.7.42.1.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Artini 0.7.42.2; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Danilo TONINELLI (M5S) illustra il suo subemendamento 0.7.42.3, teso a ripristinare una sanzione che l'emendamento del relatore ha tolto dal comma 9 dell'articolo 7. Infatti ritiene grave che si sia intervenuti per cancellare la sanzione della nullità degli atti prevista dal testo base originario.

Pag. 29

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Toninelli 0.7.42.3 e approva l'emendamento del relatore Francesco Sanna 7.42 (vedi allegato 2).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, essendosi concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 7, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, come convenuto nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 21.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

    Lunedì 15 febbraio 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18.50 alle 19.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 588 del 9 febbraio 2016, a pagina 38, prima colonna, trentasettesima riga, sostituire la parola «svantaggio» con la seguente «vantaggio».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 590 dell'11 febbraio 2016, a pagina 10, prima colonna, diciasettesima riga, sostituire le parole «Ivan Catalano» con le seguenti «Antimo Cesaro»; alla diciannovesima riga, dopo le parole «I Commissione» aggiungere le seguenti « e, in quanto nominato Sottosegretario di Stato, è sostituito dal deputato Ivan Catalano.»; alla ventesima riga sopprimere la parola «contemporaneamente».

Pag. 30