CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 febbraio 2016
585.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 119

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 3 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione.
COM(2015)610 final.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016.
Doc. LXXXVII-bis, n. 4.

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese. (15258/15).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame congiunto di tre documenti di carattere programmatico relativi all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione dell'Italia all'Unione stessa. Si tratta, in particolare, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2016, del programma di lavoro della Commissione europea per il 2016 e del programma di 18 mesi delle tre presidenze di turno dell'Unione. Fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere sugli atti all'ordine del giorno un parere alla XIV Commissione, la quale, a conclusione dell'esame congiunto, procederà alla votazione di una relazione per l'Assemblea, avente ad oggetto i predetti atti.
  Rammenta, in proposito, che la relazione introduttiva e il dibattito di carattere Pag. 120generale presso la XI Commissione avranno luogo nella seduta odierna, mentre la presentazione della proposta di parere e la relativa votazione sono rinviate a successive sedute.
  Sostituendo la relatrice, procede quindi ad illustrare il contenuto dei tre documenti ricordando, in primo luogo, che la Relazione programmatica, presentata il 23 dicembre 2015, è stata redatta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012 e reca l'indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende perseguire a livello europeo nell'anno in corso, per poi rendicontare – entro il 28 febbraio del prossimo anno – circa l'attività effettivamente svolta. La Relazione programmatica per il 2016 prende le mosse, in premessa, dalla Relazione presentata lo scorso anno, che poneva l'accento, soprattutto sull'esigenza di continuare il lavoro avviato dalla Presidenza italiana dell'Unione europea e su quella di avviare un nuovo ciclo politico istituzionale all'Unione europea, con un «nuovo inizio», così come si esprimeva il Programma di lavoro della Commissione europea, la prima della presidenza Juncker, per il 2015. Rileva che l'impegno del Governo per l'anno in corso si pone in continuità con quello dell'anno precedente, rafforzando ulteriormente le politiche e il processo di riforma dell'Unione, in vista del 2017, anno in cui saranno celebrati di sessanta anni del Trattato di Roma. Tuttavia, nel 2016 si tratterà di affrontare nuove questioni, la prima delle quali è sicuramente costituita dall'emergenza migratoria. Non meno importante, con riferimento anche alle competenze della nostra Commissione, è la volontà di riportare la Unione su un cammino virtuoso di crescita dopo i percorsi di risanamento fiscale degli anni scorsi che hanno avuto come effetto collaterale quello di una forte contrazione della domanda aggregata. Un'altra sfida che si pone all'Unione europea è costituita dalla minaccia alla sicurezza, proveniente dall'interno e dall'esterno, in primo luogo, da parte del terrorismo islamico. L'azione dell'Unione europea su tali questioni si iscrive, però, nel quadro della necessità più generale di superare la crisi di fiducia nel progetto europeo che riguarda ampi settori dell'opinione pubblica. Sempre con riferimento alle questioni di carattere generale, assume rilievo la proposta della Commissione di rinnovare l'esercizio del Semestre europeo al fine di rafforzare il coordinamento dell'area euro e di incrementare l'incisività dei programmi nazionali di riforma, nonché di assicurare un maggiore coinvolgimento dei Parlamenti nazionali e delle parti sociali sin dalle prime fasi della procedura del Semestre. In proposito, nella relazione si segnala che il Governo italiano nutre dubbi sulla possibilità di anticipare la presentazione dei programmi nazionali di riforma, mentre concorda sul rafforzamento della dimensione sociale. Parimenti, si sottolinea la rilevanza di una tempestiva riflessione sulla revisione della Strategia Europa 2020, indicata dalla Commissione Juncker come una delle priorità per il 2016, al fine di renderla più aderente al nuovo contesto macroeconomico e alle sfide poste dal perdurare della crisi e di rafforzare, in questo contesto, l'obiettivo dell'occupazione, soprattutto giovanile.
  Con riferimento alle aree di maggiore interesse per la XI Commissione, osserva che le politiche settoriali sono affrontate nella Parte seconda della relazione. In particolare, nel capitolo 7, che approfondisce il tema della riforma delle pubbliche amministrazioni, al paragrafo 7.2 la relazione, come già per il 2015, indica che, nell'ambito del processo di riforma delle amministrazioni pubbliche e della semplificazione, il Governo intende impegnarsi nella promozione dell'esperienze dei dipendenti pubblici presso le istituzioni e gli organi dell'Unione europea, soprattutto in vista dell'attiva partecipazione dell'Italia al processo di integrazione europea e delle azioni nel quadro della politica di vicinato, adoperandosi per la tutela e la valorizzazione, sia durante il servizio prestato all'estero, sia al rientro in patria, delle professionalità acquisite. Il Governo, in particolare, intende valorizzare, entro il quadro normativo delineato dall'articolo Pag. 12132 del decreto legislativo n. 165 del 2001, le professionalità degli esperti nazionali distaccati presso l'Unione Europea, considerate strategiche, soprattutto in vista della migliore partecipazione della pubblica amministrazione italiana al processo di integrazione europeo. I dipendenti pubblici italiani coinvolti nel processo di mobilità dovranno svolgere la loro esperienza in un quadro di migliore programmazione e gestione delle risorse. A tal fine, verrà promossa una maggiore consapevolezza nelle Amministrazioni di appartenenza che il servizio all'estero di un proprio dipendente rappresenta un elevato valore aggiunto, mentre i funzionari da distaccare saranno informati sulle priorità del sistema Paese nel settore in cui essi opereranno e, al termine del periodo di distacco, si darà opportunatamente conto del raggiungimento di tali priorità. Rileva che il capitolo 13 della relazione è espressamente dedicato al tema dell'occupazione e degli affari sociali. Scendendo nei dettagli, con riferimento al primo punto (paragrafo 13.1), riguardante le politiche attive, il Governo intende impegnarsi, in primo luogo, nel rafforzamento degli interventi diretti a favorire l'occupazione e la crescita, in particolare a sostegno dell'occupazione giovanile e dell'inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo. A tale proposito, in linea con le priorità evidenziate dal Presidente della Commissione europea e in coerenza con quanto previsto nella Raccomandazione del Consiglio europeo del 14 luglio 2015 sul Programma nazionale di riforma 2015, sarà avviata l'attuazione del Piano di coordinamento nazionale delle politiche attive del lavoro, in corso di definizione, che sarà gestito dall'ANPAL, istituita dal decreto legislativo n. 150 del 2015. Il Governo, inoltre, intende perseguire gli interventi previsti dalle misure del Piano Nazionale Operativo (PON) «Iniziativa occupazione giovani», anche attraverso lo sviluppo dell'utilizzo della tecnologia digitale e le misure per l'autoimpiego, tramite la creazione di un apposito fondo rotativo. Il Governo, inoltre, preannuncia l'intenzione di chiedere formalmente alle istituzioni europee di avviare il processo di revisione del bilancio europeo al fine di rendere strutturale il programma «Iniziativa per l'occupazione giovanile», che si è dimostrato un eccellente esempio di cooperazione nazionale ed europea. Nella relazione, si preannuncia anche l'avvio di interventi strategici mirati all'inserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati di lungo periodo. Il Governo intende impegnarsi a dare piena attuazione alla riforma della Rete Europea dei servizi dell'occupazione (EURES – European Employment Services) e all'implementazione degli obiettivi strategici di policy nel settore dell'istruzione e della formazione. Infine, è prevista la partecipazione al Gruppo di lavoro su ESCO – Employment classification of skills/competences, qualifications and occupation – con la finalità di costruire una classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni. Il paragrafo 13.2 riguarda, in particolare, gli aspetti relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro. In tale ambito, il Governo intende conseguire una crescente razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva attraverso più incisive forme di coordinamento tra le competenti autorità di controllo nazionali ed internazionali. Inoltre, il Governo si impegna nel processo, attualmente in atto presso le istituzioni europee, relativo alla Decisione che istituisce la Piattaforma per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso, in riferimento alla quale segnala l'importanza dell'istituzione dell'Ispettorato nazionale del lavoro, sulla base del decreto legislativo n. 149 del 2015. Infine, rileva l'impegno del Governo nel processo di revisione della direttiva 96/71/CE sul distacco transnazionale dei lavoratori e nel recepimento della direttiva Enforcement 2014/67/UE, per scongiurare il dumping sociale. È, inoltre, sottolineata la necessità di valutare le proposte della Commissione europea sulla convergenza in materia di occupazione e prestazioni sociali, che potrebbero sostanziarsi nella proposta di modifica della direttiva 2003/88/CE, concernente taluni aspetti organizzativi dell'orario Pag. 122di lavoro. Infine, il Governo anticipa l'intenzione di mantenere gli impegni in seno agli organismi europei e internazionali per la revisione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di promuovere iniziative per favorire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al fine di aumentare l'occupazione femminile e contribuire al conseguimento del tasso di occupazione totale pari al 69 per cento, atteso per l'Italia nell'ambito della Strategia Europa 2020. Rileva che il paragrafo 13.3 affronta il tema della sicurezza sociale dei lavoratori. In particolare, in vista della prossima presentazione da parte della Commissione europea del «Pacchetto mobilità», che conterrà anche proposte di modifica dei capitoli del Regolamento (CE) n. 883/2004 relativi alle prestazioni di disoccupazione e alle prestazioni familiari, il Governo intende affermare il mantenimento dei diritti alla sicurezza sociale (in particolare alle prestazioni di disoccupazione e alle prestazioni familiari) per coloro che si spostano nell'Unione. Tale posizione differisce da quella di alcuni Stati membri che intendono ridurre l’acquis europeo evocando possibili abusi. Ad avviso del Governo, il contrasto delle pratiche abusive si può ottenere attraverso lo sviluppo di statistiche mirate e di un monitoraggio più puntuale della mobilità transfrontaliera, per una maggiore conoscenza del fenomeno. Infine, come già rilevato sul piano generale, nell'ambito del Comitato per la protezione sociale, il Governo intende sostenere la funzione redistributiva della sicurezza sociale nell'ambito della procedura del semestre europeo, con l'obiettivo di superare il dualismo tra la dimensione sociale e la dimensione finanziaria, in particolare nel settore pensionistico. Il paragrafo 13.4 riguarda il tema delle politiche di integrazione europea, con riguardo al quale il Governo si impegna a dare rilievo alle questioni dell'integrazione socio-lavorativa degli immigrati; al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e irregolare dei migranti; alla realizzazione di progetti in collaborazione con i paesi terzi, finalizzati a supportare percorsi di migrazione circolare; alla gestione di percorsi migratori regolari di lavoratori dotati di elevate competenze tecniche e professionali. Segnala che l'Italia, nell'ambito delle politiche di integrazione, intende sollecitare la costruzione di una proposta di sussidio di disoccupazione europeo. Il paragrafo 13.5 è dedicato alle politiche sociali e alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale e, per quanto riguarda gli aspetti di interesse della Commissione, segnala che il Governo intende adoperarsi sul tema della responsabilità sociale delle imprese, con la stesura, tra l'altro, del Piano di Azione Italiano sui «Principi Guida delle Nazioni Unite sulle Imprese e i Diritti Umani». Ricorda, poi, che nell'ambito del Capitolo 15, riguardante l'istruzione, la gioventù e lo sport, il Governo elenca i suoi impegni anche in materia di formazione. In particolare, nell'ottica di rafforzare la competitività europea ed allinearsi ai fabbisogni del mercato del lavoro, il Governo rappresenta di voler sostenere le iniziative volte sviluppare l'apprendistato di alta formazione, i tirocini e la formazione permanente. Rileva che il capitolo 17 riguarda l'inclusione sociale e le politiche di pari opportunità. In tale ambito segnala che il Governo intende impegnarsi nella promozione di strumenti volti a rilanciare l'imprenditoria femminile e, più in generale, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, il loro empowerment sociale ed economico e il loro accesso ai ruoli apicali. A tale proposito, la relazione segnala l'avvio nel 2016 del progetto europeo «ELENA – Experimenting flexible Labour tools for Enterprises by engaging men And women», allo scopo di studiare e promuovere nuove forme di lavoro flessibile per i lavoratori e le lavoratrici all'interno delle aziende. Inoltre, in linea con la risoluzione del Parlamento europeo del 9 giugno 2015, il Governo intende promuovere azioni volte a ridisegnare l'organizzazione del lavoro e forme di lavoro agile (smart working) non penalizzanti per i percorsi di carriera delle donne, che consentano di conciliare lavoro e vita familiare. A tale riguardo, il Governo intende anche dare piena attuazione Pag. 123alla Direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle Amministrazioni pubbliche ed alle linee guida sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 124 del 2015.
  Passa, quindi, a dare conto del programma di lavoro della Commissione europea per il 2016. Si tratta di una comunicazione, presentata il 27 ottobre 2015, e di sei allegati che, in continuità con il programma relativo allo scorso anno, il primo della presidenza Juncker, ribadisce l'impegno a favore delle dieci priorità che rappresentano il mandato politico della Commissione. Le dieci priorità sono: un nuovo impulso all'occupazione, alla crescita e agli investimenti; un mercato unico digitale connesso; un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici; un mercato unico più profondo e più equo, con una base industriale più solida; un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa; un accordo realistico ed equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti; uno spazio di libertà, sicurezza, giustizia e di diritti fondamentali, basato sulla reciproca fiducia; l'orientamento verso una nuova politica della migrazione; un ruolo più incisivo a livello mondiale; un'Unione di cambiamento democratico. Come precisato nel programma medesimo, non tutte le priorità si potranno sostanziare concretamente nel corso del 2016, ma esse costituiranno la cornice per successive azioni, i cui lavori preparatori inizieranno proprio nell'anno in corso. La Commissione, a tale proposito, sottolinea che il programma è il frutto di un intenso dialogo e della concreta collaborazione con il Parlamento europeo e il Consiglio, che hanno permesso di individuare le proposte che possono più celermente completare il proprio iter legislativo e quelle che, al contrario, prive del necessario accordo dei colegislatori, saranno ritirate nel corso del 2016. Entrando più nel dettaglio, segnala che l'Allegato I reca l'elenco delle iniziative, di carattere legislativo e non legislativo, che la Commissione intende adottare nel 2016, articolate secondo le dieci priorità elencate. Con riferimento agli ambiti di maggiore interesse per la XI Commissione, rileva che, in ordine alla priorità relativa all'occupazione e alla crescita economica, il programma legislativo della Commissione europea per il 2016 prevede una serie di iniziative per combattere la disoccupazione (in particolare quella giovanile e quella di lunga durata) e promuovere gli investimenti nel capitale umano. Alcune di esse sono direttamente mirate al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro altre, invece, mirate più a stimolare la crescita economica, hanno tra gli obiettivi indiretti anche quello di aumentare il tasso di occupazione nell'Unione europea. In primo luogo, pertanto, la Commissione intende proseguire nell'attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (il cosiddetto «piano Juncker»), per stimolare gli investimenti pubblici e privati nel triennio 2015-2017. In secondo luogo, con l'obiettivo di promuovere la ripresa, la Commissione intende presentare una nuova strategia per garantire la crescita economica e la sostenibilità sociale e ambientale oltre l'orizzonte temporale del 2020, sulla base della revisione della Strategia Europa 2020, attualmente in fase avanzata. Ancora, nell'ambito della revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, la Commissione intende riflettere, tra l'altro, su come assegnare i finanziamenti in modo più mirato in funzione delle priorità cui deve far fronte l'Unione europea. Più direttamente mirata al miglioramento del tassi di occupazione è l'Agenda per le nuove competenze per l'Europa, una specifica strategia che la Commissione intende presentare nel corso del 2016, volta promuovere lo sviluppo delle competenze, compreso il riconoscimento reciproco delle qualifiche, a sostenere la formazione professionale e l'istruzione superiore e a sfruttare appieno il potenziale dei posti di lavoro digitali. Sempre nell'Allegato 1, tra le proposte che la Commissione intende formalizzare segnala il Pacchetto sulla mobilità dei lavoratori, articolato in una comunicazione sulla mobilità dei lavoratori, in una revisione mirata Pag. 124della direttiva sul distacco dei lavoratori e nella revisione dei regolamenti sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Infine, la Commissione preannuncia la presentazione di una serie di misure, legislative e non legislative, per aiutare i genitori che lavorano a conciliare meglio vita professionale e vita privata e favorire la partecipazione delle donne al mercato occupazionale. L'Allegato II reca l'elenco delle iniziative di revisione della normativa in vigore. Segnala, in particolare, l'intenzione della Commissione europea di procedere al riesame della direttiva 89/391/CEE, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori e di ventitré direttive correlate, al fine di rafforzarne l'efficacia e l'efficienza. Inoltre, la Commissione intende riesaminare anche le direttive 2008/106/CE e 2005/45/CE, in materia di lavoro marittimo. Ricorda che la direttiva 2008/106/CE stabilisce i requisiti minimi in materia di formazione, certificazione e servizi di guardia per la gente di mare e che la direttiva 2005/45/CE riguarda il reciproco riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare. Rimangono in sospeso alcune proposte elencate nell'Allegato III, per le quali la Commissione si impegna a dare un nuovo impulso al confronto tra le istituzioni. Di particolare interesse sono, in particolare, la proposta di raccomandazione sull'inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro, la proposta di regolamento relativo ad una rete europea di servizi per l'impiego, all'accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e ad una maggiore integrazione dei mercati del lavoro, esaminata anche dalla Commissione Lavoro, la proposta di direttiva riguardante il miglioramento dell'equilibrio di genere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa e relative misure, nonché la proposta di decisione relativa all'istituzione di una piattaforma europea per il rafforzamento della cooperazione volta a prevenire e scoraggiare il lavoro sommerso, esaminata anch'essa dalla Commissione Lavoro. Rileva che l'Allegato IV reca l'indicazione delle proposte che la Commissione intende ritirare, mentre l'Allegato V contiene l'elenco delle abrogazioni di norme in vigore cui la Commissione europea intende procedere nel corso del 2016. In tali Allegati non si ravvisano iniziative di interesse della Commissione Lavoro. L'Allegato VI, infine, reca l'elenco delle disposizioni che diverranno applicabili nel 2016, tra cui segnala la direttiva 2014/54/UE, relativa alle misure intese ad agevolare l'esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione dei lavoratori, la direttiva 2014/67/UE, concernente l'applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi e recante modifica del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno («regolamento IMI»). Si tratta di un argomento che, ricorda, sarà affrontato dalla Commissione europea con uno specifico pacchetto di misure. Nel corso del 2016 entrerà in vigore anche la direttiva 2013/35/UE, sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) nonché la direttiva 2014/36/UE, sulle condizioni di ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi per motivi di impiego in qualità di lavoratori stagionali ed, infine, la direttiva 2014/112/UE, che attua l'accordo europeo concernente taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro nel trasporto per vie navigabili interne.
  Passa quindi a illustrare il programma di lavoro del Consiglio elaborato dalle future presidenze olandese, slovacca e maltese per il periodo dal gennaio 2016 al giugno 2017, presentato l'11 dicembre 2015. Esso si fonda sulla affermazione che la crescita inclusiva, intelligente e sostenibile, come pure l'occupazione e la competitività, rimangono la priorità fondamentale per i prossimi diciotto mesi. Inoltre, il Consiglio, in quanto colegislatore, sottolinea la propria responsabilità nel garantire che la regolamentazione dell'Unione europea sia della migliore qualità Pag. 125e rispetti pienamente i principi di sussidiarietà, proporzionalità, semplicità, trasparenza e coerenza, nonché dei diritti fondamentali. Le tre presidenze prendono altresì atto dell'intenzione della Commissione di avviare una riflessione su un maggiore ruolo dei parlamenti nazionali nella preparazione del processo decisionale dell'Unione europea. Il programma, elaborato coerentemente con il programma di lavoro della Commissione, è articolato in cinque pilastri (occupazione, crescita e competitività; diritti sociali; energia e clima; libertà sicurezza e giustizia; azione esterna), per ciascuno dei quali si evidenziano i fascicoli e le questioni fondamentali che il Consiglio dovrà affrontare nel periodo. Al tempo stesso, il programma non mira a essere esaustivo; le tre presidenze, infatti, garantiranno la flessibilità del Consiglio e la sua capacità di rispondere a nuovi sviluppi, nonché la sua rapidità nell'affrontare le sfide che si possano presentare. Rileva che il primo pilastro riguarda l'occupazione, la crescita e la competitività. In tali campi, il lavoro del Consiglio si concentrerà sulla necessità di sfruttare appieno il potenziale del mercato unico, anche in campo digitale; di incoraggiare un clima favorevole per l'imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro; di investire nel futuro; di rafforzare l'attrattiva globale dell'Unione; di intensificare l'Unione economica e monetaria. Ad avviso del trio delle presidenze, un maggiore impegno nelle questioni ambientali porterà anche alla creazione di nuovi lavori «verdi», promuovendo, per tale strada, il miglioramento del tasso di occupazione. Tra i dossier all'attenzione del Consiglio segnala quello riguardante la strategia sul mercato interno per i beni e i servizi, che contempla iniziative legislative per facilitare la prestazione transfrontaliera di servizi (e affrontare la discriminazione basata sulla nazionalità), il rafforzamento del riconoscimento reciproco, iniziative settoriali mirate relative a servizi edili e alle imprese, misure di armonizzazione e normalizzazione, un'iniziativa sul diritto fallimentare delle imprese e una migliore applicazione della normativa. Di particolare rilevanza, perché investe direttamente le competenze della Commissione Lavoro, è l'impegno del Consiglio per la promozione dell'imprenditorialità, specialmente con riguardo alle PMI, e per la creazione di nuovi posti di lavoro, prestando in questo contesto particolare attenzione alle iniziative nel settore della disoccupazione giovanile, di lunga durata e strutturale, come pure al pieno accesso al mercato del lavoro. La valutazione annuale nel quadro del semestre europeo costituirà un'opportunità per tenere discussioni politiche sulle questioni principali. Inoltre, le tre presidenze intendono collaborare sul pacchetto sulla mobilità dei lavoratori, compresa la revisione del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (regolamenti 883/2004 e 987/2009), in particolare per quanto concerne le indennità di disoccupazione e l'assistenza a lungo termine, nonché la revisione mirata della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi. I lavori delle tre presidenze saranno tesi a ottenere mercati del lavoro inclusivi basati sul principio di rendere redditizio il lavoro. L'impegno concreto del trio delle presidenze in tale ambito riguarderà anche le iniziative ancora in sospeso e, cioè, il Regolamento su una rete dei servizi europei dell'occupazione (EURES), la decisione relativa all'istituzione di una piattaforma europea contro il lavoro sommerso e la necessità della semplificazione della normativa UE in materia di informazione e consultazione dei lavoratori. Infine, il trio delle presidenze dedicherà particolare attenzione ad approfondire il tema con specifici orientamenti in materia di occupazione e sarà impegnato anche sul fronte dell'occupazione giovanile, prevedendo il riesame dell'attuazione della garanzia per i giovani e dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Da ultimo, il Consiglio sarà impegnato nell'esame della proposta di raccomandazione relativa all'integrazione dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro. Rileva che il Consiglio annette grande importanza ai riflessi positivi sulla crescita dell'occupazione e sul miglioramento Pag. 126delle condizioni dei lavoratori all'impegno profuso dalle istituzioni europee in tutti gli ambiti. Con riferimento, ad esempio, all'intento di portare avanti le discussioni sul completamento dell'architettura dell'Unione economica e monetaria, proseguendo negli sforzi per migliorare il ciclo di coordinamento delle politiche economiche, segnala che il trio delle presidenze intende impegnarsi, tra l'altro, nel rafforzamento della dimensione sociale dell'Unione economica e monetaria in un nuovo approccio alla crescita e alla sostenibilità europee, prendendo in considerazione la revisione della strategia Europa 2020 e l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nonché nell'approfondimento riguardante la direttiva sugli enti pensionistici aziendali o professionali. Anche con riferimento al secondo pilastro, riguardante il sistema sociale europeo, il trio di presidenze si propone di impegnarsi attivamente in azioni che avranno, tra gli esiti ultimi, anche la promozione dell'occupazione. In particolare, le presidenze si impegnano a preservare il modello sociale europeo nelle sue varie forme, investire nel capitale umano per fornire alle nostre società strumenti per il futuro, lottare contro la povertà e l'esclusione sociale. In questa ottica, esse perseguiranno la parità di trattamento, compresa la parità di genere, e l'indipendenza economica e si adopereranno perché siano adottate rapidamente misure per modernizzare i sistemi di istruzione e rendere più agevole l'accesso dei giovani alla formazione e all'occupazione, come pure per sviluppare l'apprendimento permanente. Rileva che, come si legge nel programma, saranno una priorità sistemi di protezione sociale che forniscano livelli adeguati di protezione contribuendo efficacemente, nel contempo, all'inclusione sociale e nel mercato del lavoro. Ciò in quanto le tendenze demografiche attuali richiedono una risposta coordinata per rendere i sistemi previdenziali e mercati del lavoro europei maggiormente in grado di affrontare i profondi cambiamenti sociali. Tra i dossier che saranno affrontati dal Consiglio nel periodo di riferimento, riferibili a tale pilastro, segnala, in particolare, il quadro strategico dell'Unione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 e le modifiche della legislazione connessa, nonché iniziative specifiche per affrontare le sfide connesse all'equilibrio tra vita professionale e vita privata per le famiglie lavoratrici e sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 3 febbraio 2016.

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato.
C. 1253-A Giorgia Meloni, C. 1547 Zanetti, C. 1778 Fedriga, C. 1785 Gnecchi, C. 1842 Airaudo e C. 1896 Tripiedi.

  Il Comitato si è riunito dalle 14.20 alle 14.25.