CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 febbraio 2016
585.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

  Mercoledì 3 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti.

  La seduta comincia alle 8.20.

Audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, nell'ambito dell'esame in sede referente della proposta di legge C. 2212 Daga, recante «Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico».
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il ministro Gian Luca GALLETTI svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, il presidente Ermete REALACCI, i deputati Federica DAGA (M5S), Massimiliano MANFREDI (PD), Alberto ZOLEZZI (M5S), Enrico BORGHI (PD), Alessandro BRATTI (PD) e Roger DE MENECH (PD).

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  Il ministro Gian Luca GALLETTI fornisce ulteriori precisazioni.

  Ermete REALACCI, presidente, nel ringraziare il ministro per l'esauriente relazione svolta, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 3 febbraio 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 3 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione.
COM(2015) 610 final.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016.
Doc. LXXXVII-bis, n. 4.

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016 – 30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese. (15258/15).
(Alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Stella BIANCHI (PD), relatrice, comunica che la Commissione avvia oggi l'esame di tre documenti programmatici: si tratta in particolare del Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno in corso, della Relazione predisposta dal Governo italiano relativamente alla partecipazione del nostro Paese all'UE nel medesimo anno e del programma dei diciotto mesi del Consiglio elaborato dal trio dei Paesi che ne deterranno la presidenza. Fa presente che si tratta di un'occasione particolarmente preziosa per svolgere un'approfondita discussione sulle strategie politiche dell'Unione Europea e sulle priorità del nostro Paese al riguardo. Osserva, infatti, che sono rare, nel nostro ordinamento, le occasioni per una discussione di carattere generale di questo tipo, tanto più utili in considerazione del fatto che purtroppo il nostro Paese continua a registrare, rispetto ai partner europei, un differenziale costituito dalla difficoltà di ricondurre le singole decisioni entro un quadro più ampio e coerente di strategie e indirizzi e dalla tendenza alla frammentazione delle politiche che provoca inevitabili sprechi e contraddizioni. La discussione sui documenti programmatici si svolge in primo luogo nella sede primaria nella XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, ma potrà avvalersi dei contributi delle Commissioni di merito, tra cui la nostra, per tradursi infine in un dibattito da svolgere in Aula alla presenza del Governo. Occorre, quindi, valorizzare al massimo questa opportunità in considerazione della fase estremamente difficile che sta vivendo l'Unione europea che, a giudizio di taluni osservatori, rischia di mettere a repentaglio lo stesso progetto di integrazione sotto la pressione di spinte contrastanti e per effetto della scarsa lungimiranza di alcuni partner. Rileva che l'anniversario della stipula dei Trattati di Roma, che cadrà il prossimo anno, offrirà l'opportunità di verificare l'idoneità dell'attuale assetto dell'Unione Europea e delle sue politiche a rispondere adeguatamente alle sfide e ai problemi che siamo chiamati ad affrontare. Si tratta di sfide e problemi di dimensioni globali che non Pag. 99possono essere affrontati dai singoli Stati ma richiedono necessariamente una risposta comune, quali: la perdurante crisi economica, soltanto parzialmente in via di soluzione; l'instabilità dei mercati finanziari; l'aumento dei flussi migratori; la crescita della criminalità organizzata transfrontaliera e della minaccia terroristica; il lavoro da svolgere sul piano della lotta ai cambiamenti climatici; il rafforzamento della competitività e della sostenibilità dei sistemi economici europei di fronte alla concorrenza agguerrita delle cosiddette economie emergenti. Questa è solo una parte del lungo elenco di problemi che l'Europa è chiamata ad affrontare e che stanno mettendo a dura prova la sua capacità di fornire risposte adeguate in tempi utili. Si va diffondendo l'impressione che la Commissione Junker, che aveva avviato la sua attività mossa da una seria intenzione di segnare una svolta rispetto alla precedente Commissione concentrando le sue iniziative su alcune grandi questioni, stia perdendo la capacità di proseguire con lo stesso impegno e con la necessaria coerenza i progetti avviati per la resistenza e le perplessità manifestate da alcuni Paesi membri. Il Governo italiano ha posto in sede europea il problema di non arretrare rispetto al complesso delle iniziative importanti che erano state avviate dalla Commissione dopo il suo insediamento che stanno registrando un forte rallentamento nella fase attuativa. Ciò sta avvenendo su quasi tutti i dossier più rilevanti: dal rallentamento del programma di ricollocamento dei migranti per l'attuazione dell'Agenda sulla migrazione, ai contrasti che stanno rallentando il completamento del progetto dell'Unione bancaria che implica una parziale mutualizzazione, a talune contraddittorie pronunce delle istituzioni europee relativamente ai progetti di collaborazione con i paesi fornitori in materia energetica così come agli insoddisfacenti esiti fino ad ora registrati con riferimento al cosiddetto piano Junker per il rilancio degli investimenti. Occorre, quindi, svolgere un'azione di forte sollecitazione perché la Commissione europea non rinunci al ruolo decisivo, che i Trattati le conferiscono, di motore dell'iniziativa legislativa e non subisca la pressione verso la prevalenza del metodo intergovernativo che attualmente, per l'evidente squilibrio che si registra all'interno dell'Unione Europea, privilegia nettamente alcuni Stati membri a scapito di altri. Per questo motivo, l'esame dei documenti programmatici rappresenta per il Parlamento italiano un'opportunità decisiva per contribuire a fornire al Governo utili indicazioni affinché nelle sedi negoziali europee gli interessi primari del nostro Paese possano trovare adeguato spazio e non vengano sacrificati. Venendo più in particolare ai contenuti del Programma di lavoro della Commissione, il secondo del suo mandato, segnala che esso ribadisce l'impegno a favore delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici presentati dal presidente Juncker nel luglio 2014. Il programma di lavoro consta di una comunicazione e di sei allegati ed illustra innanzitutto le principali iniziative che l'esecutivo europeo intende avviare nel 2016 relativamente alle seguenti priorità: un nuovo impulso all'occupazione alla crescita e agli investimenti; un mercato unico digitale connesso; un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici; un mercato unico più profondo e più equo con una base industriale più solida; un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa; un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti; uno Spazio di libertà, sicurezza, giustizia e di diritti fondamentali basato sulla reciproca fiducia; verso una nuova politica della migrazione; un ruolo più incisivo a livello mondiale; un'Unione di cambiamento democratico. Quanto alle tematiche economiche, la Commissione annuncia che, nel corso del 2016, proseguirà l'attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici di cui al cosiddetto «piano Juncker», che avrebbe dovuto mobilitare fino a 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati nel triennio 2015-2017. Fino ad oggi, tuttavia, il piano non sembra aver prodotto una spinta significativa alla ripresa degli investimenti che, a partire Pag. 100dall'inizio della crisi economico-finanziaria, hanno subito un drastico ridimensionamento e, in alcuni Paesi, un vero e proprio crollo. È auspicabile che il piano produca gli effetti sperati in termini di mobilitazione di risorse pubbliche e private e, soprattutto, costituisca l'occasione per realizzare interventi che possano favorire l'evoluzione dei sistemi economici europei in termini di maggiore sostenibilità. Ad analoghe finalità dovrebbe rispondere l'aggiornamento della Strategia UE 2020: in proposito la Commissione preannuncia la sua intenzione di definire un nuovo approccio per assicurare la crescita economica e la sostenibilità sociale e ambientale dell'Europa oltre l'orizzonte temporale del 2020, tenendo conto della realizzazione interna ed esterna degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. La Strategia UE 2020 intendeva rafforzare la competitività dell'Europa; tuttavia l'andamento del quadro macroeconomico, a distanza di oltre sette anni dall'esplosione della crisi economico-finanziaria, risulta ancora meno positivo in Europa rispetto a quello di altre aree più dinamiche. A fronte di tale impegno programmatico, anche in conseguenza degli effetti della crisi economico-finanziaria avviatasi nel 2008, gli Stati membri dell'UE hanno registrato risultati parzialmente deludenti. Nell'ambito della revisione del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, ricorda che il Consiglio europeo ha deciso l'istituzione di un gruppo ad alto livello, composto da membri designati dal Consiglio, dalla Commissione e dal Parlamento europeo e presieduto da Mario Monti, con il compito di rivedere l'attuale sistema UE delle «risorse proprie», con le quali si prevede a finanziare il funzionamento dell'UE, con l'obiettivo di assicurare semplicità, trasparenza, equità e controllo democratico. Il gruppo di lavoro dovrebbe presentare il rapporto a giugno 2016. Merita ricordare a questo proposito, tra le proposte in discussione, l'introduzione di una tassazione sull'emissione di carbonio i cui proventi dovrebbero essere destinati al finanziamento di politiche ambientali, cui fa esplicito riferimento il Governo italiano nella relazione al nostro esame. A questo proposito, la relazione del Governo richiama anche i lavori della Conferenza Cop21 svoltasi a Parigi tra il 30 novembre e l'11 dicembre scorsi nella quale si è raggiunto un accordo storico sottoscritto da 194 paesi che impegna a contenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di due gradi rispetto ai livelli precedenti alla rivoluzione industriale e di puntare a un aumento non superiore a 1,5 gradi. All'attuazione concreta dell'accordo di Parigi sono ora chiamati i singoli paesi aderenti che devono mettere in pratica con politiche concrete i propri INDC, i propri contributi nazionali di riduzione delle emissioni di gas serra, e aumentare ulteriormente la propria ambizione, come è stata definita, per ottenere l'obiettivo di contenimento dell'aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi e comunque ben al di sotto di 2 gradi. In questo quadro, l'Unione europea e quindi il nostro paese dovrà dimostrare concretamente l'impegno a mantenere la sua leadership al riguardo, proseguendo lungo la strada intrapresa ai fini della riduzione delle emissioni di gas serra e nella decarbonizzazione, e che a tale scopo particolare rilievo assumono le iniziative avviate in materia di riforma del sistema delle quote di emissioni (ETS) e di economia circolare, attualmente all'esame della nostra Commissione. Il Governo, nella sua relazione programmatica, annuncia una serie di iniziative volte a dare seguito al pacchetto di misure con le quali la Commissione europea ha avviato la costruzione dell'Unione dell'energia articolata intorno ad un'ambiziosa politica per il clima, in grado di garantire ai consumatori energia sicura, sostenibile e competitiva a prezzi accessibili. A questo proposito, il Governo italiano preannuncia il suo impegno affinché tutte le proposte che saranno presentate dall'esecutivo europeo siano corredate da adeguate analisi di impatto che tengano conto degli effetti incrociati e delle interrelazioni delle varie politiche. Si sottolinea, inoltre, l'esigenza di disporre di un sistema di reportistica comune che usufruisca di indicatori atti a Pag. 101valutare le performance degli Stati membri nel raggiungere gli obiettivi al 2030. Fa presente, inoltre, che particolare attenzione il Governo italiano intende dedicare al pacchetto della Commissione europea sul nuovo assetto del mercato dell'energia elettrica e in particolare alle due proposte legislative in materia di sicurezza degli approvvigionamenti del gas e dell'energia elettrica, annunciate dalla Commissione europea, e sulle quali, anche su iniziativa della Presidenza olandese – che pone l'Unione dell'energia tra le quattro priorità del proprio programma – si avvierà subito una discussione a livello tecnico in vista del dibattito politico previsto per il 6 giugno 2016 al Consiglio energia. Ulteriore priorità del Governo, parallelamente al programma della Presidenza olandese, sarà la proposta di revisione della decisione sullo scambio di informazioni in materia di accordi intergovernativi con paesi terzi. La relazione programmatica del Governo richiama pure l'importanza dei negoziati sulla proposta di regolamento sull'etichettatura energetica e sottolinea l'intenzione di dedicare particolare attenzione alle iniziative volte a contrastare la perdita di biodiversità attraverso una analisi dei risultati del cosiddetto fitness check, che la Commissione europea intende realizzare nel 2016, così come in materia di protezione del suolo, in considerazione della prossima presentazione dell'iniziativa legislativa da parte della Commissione europea che nel 2014 ha ritirato la proposta di direttiva quadro per le forti resistenze manifestate da alcuni Paesi membri. In conclusione, ribadisce che siamo in presenza di un appuntamento non certo rituale ma che va inteso come un'occasione preziosa, per discutere, in primo luogo confrontandosi con il Governo, sulle prospettive dell'Unione europea e sulle iniziative che essa dovrà assumere nel prossimo futuro per tornare ad essere motore di inclusione e sviluppo sostenibile nel pieno rispetto dei valori fondativi dell'Unione e smentire concretamente le pericolose argomentazioni di chi alimenta l'euroscetticismo e l'antieuropeismo. Sottolinea che il rafforzamento dell'integrazione europea è necessario e che occorre lavorare concretamente per dare all'Unione europea gli strumenti operativi e finanziari e l'indirizzo politico, che consenta di riportare l'Unione stessa al suo ruolo di protagonista nella creazione di opportunità, nella crescita inclusiva, nell'accoglienza, nella decarbonizzazione e nelle politiche per il clima.

  Claudia MANNINO (M5S) manifesta perplessità sul contenuto dei provvedimenti in discussione, nei quali, a suo avviso, non sono adeguatamente affrontate le tematiche connesse alla materia ambientale. Nel richiamare, inoltre, le procedure di infrazione in materia ambientale che hanno colpito il nostro Paese, rileva la necessità di un maggior coordinamento a livello istituzionale, sia nazionale sia europeo, al fine di creare maggiore trasparenza delle procedure stesse.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che nel corso della prossima settimana avranno luogo, secondo quanto concordato dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, le comunicazioni del presidente sulla missione che si è svolta a Parigi nel dicembre del 2015 per prendere parte alla ventunesima sessione della Conferenza delle Parti (COP21) relativa alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

  Stella BIANCHI (PD), relatrice, evidenzia l'opportunità di programmare un'audizione del Ministro dell'ambiente per conoscere gli intendimenti del Governo a seguito degli esiti della richiamata sessione della Conferenza delle Parti svoltasi a Parigi.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che risulta assegnato in sede referente alle Commissioni riunite III e VIII il disegno di legge di ratifica ed esecuzione di vari accordi in materia ambientale, tra i quali ricorda l'emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro Pag. 102delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Doha l'8 dicembre 2012, presentato il 29 dicembre 2015 (C. 3512).
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame degli atti dell'Unione europea ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00687 Zaratti: Iniziative volte a garantire adeguate risorse finanziarie per la ricostruzione de L'Aquila e dei comuni abruzzesi colpiti dal sisma del 2009.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Filiberto ZARATTI (SI-SEL) illustra la risoluzione a sua prima firma n. 7-00687, sottolineando la gravità della situazione in cui versa ancora oggi la città de L'Aquila, che necessita di doverosi e rapidi interventi. Rileva, inoltre, l'opportunità che la Commissione dia avvio in tempi rapidi a un ciclo di audizioni di soggetti per acquisire elementi di informazione e di conoscenza sull'andamento degli interventi di ricostruzione della città. Fa presente, infine, che la sua parte politica valuterà la necessità di istituire una Commissione di inchiesta in materia.

  Patrizia TERZONI (M5S), nel concordare con l'esigenza di procedere a un ciclo di audizioni in materia, preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di una risoluzione di analogo contenuto, evidenziando come tale risoluzione non verta esclusivamente sul sisma de L'Aquila, ma prenda in considerazione anche problematiche di carattere generale in materia di terremoti.

  Ermete REALACCI, presidente, invita i gruppi a far prevenire, prima dello svolgimento della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della prossima settimana, l'elenco dei soggetti da audire nell'ambito della discussione della risoluzione in esame. Richiama poi la necessità che tale elenco sia strettamente mirato ad acquisire elementi di conoscenza e di valutazione in ordine al sisma del L'Aquila, in modo da poter definire, in brevi tempi, certe ed efficaci modalità di intervento.

  Tommaso GINOBLE (PD) concorda con quanto testé affermato dal presidente circa la necessità di circoscrivere il ciclo di audizioni alla grave situazione in cui versa la città abruzzese.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.