CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2015
543.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 novembre 2015. — Presidenza del Presidente della V Commissione Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 14.15.

Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali nonché deleghe al Governo per la riforma del sistema di governo delle medesime aree e per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ambientali, e disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici.
Nuovo testo unificato C. 65 Realacci e C. 2284 Terzoni.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che le Commissioni riunite V e VIII sono chiamate nella seduta odierna ad avviare l'esame del nuovo testo unificato concernente la disciplina dei cosiddetti piccoli comuni, adottato dalle Commissioni medesime come testo base nella seduta dello scorso 30 giugno.
  Avverto altresì che in allegato al resoconto odierno sono pubblicate le proposte emendative riferite al provvedimento in titolo (vedi allegato), il cui termine di presentazione è scaduto lo scorso 13 luglio.

  Tino IANNUZZI, relatore per la VIII Commissione, esprime soddisfazione, anche a nome dei relatori Borghi e Misiani, per la ripresa dell’iter del provvedimento in esame, sul quale si è registrato un largo consenso parlamentare e rispetto al quale grande è l'attesa da parte del Paese. Fa notare che il provvedimento in esame intende dare un segnale ai piccoli comuni, in cui vi registrano identità culturali delle popolazioni residenti, che avvertono fortemente il senso di appartenenza alla propria comunità, come, peraltro, ha recentemente ricordato anche il Presidente della Repubblica Mattarella in occasione Pag. 29dell'assemblea dell'ANCI, svoltasi a Torino. Sottolinea che la riqualificazione ed il recupero dei centri storici, unitamente alla valorizzazione dei piccoli comuni, non sono in contrasto con l'esercizio in forma associata di funzioni comunali, come avviene nelle unioni di comuni. Nel sottolineare, poi, l'intenso e accurato lavoro svolto nel corso dell’iter del provvedimento in esame, evidenzia che i Fondi previsti dagli articoli 17, 18 e 27, ovvero rispettivamente il Fondo per l'incentivazione della residenza dei piccoli comuni, il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni e il Fondo per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei centri storici, sono dotati di apposita copertura finanziaria. Ritiene infine che a questo punto dell'esame sia importante conoscere l'orientamento del Governo sul provvedimento.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA precisa in premessa che il Governo ha affrontato con serietà e spirito di collaborazione le questioni ricomprese nel nuovo testo unificato in titolo, considerandole meritevoli di attento interesse. Con riferimento, in particolare, al prossimo andamento dei lavori, rimarca tuttavia come il parallelo svolgimento della sessione di bilancio, che impegnerà i due rami del Parlamento ancora per le prossime settimane, rende di fatto assai difficoltoso, al momento, procedere oltre nell'esame del provvedimento medesimo. In considerazione di ciò, propone pertanto di differire il prosieguo dei lavori ad un momento successivo alla definitiva approvazione della legge di stabilità per il 2016, sin d'ora tuttavia sottoponendo all'attenzione delle Commissioni riunite alcuni temi ricompresi nel nuovo testo unificato sui quali, a suo giudizio, appare opportuno soffermare in particolare la riflessione.
  In primo luogo, occorre valutare il rapporto intercorrente tra la presente proposta di legge e, più in generale, la linea di azione adottata dal Governo in merito alle unioni e fusioni di comuni. In proposito, evidenzia infatti come negli ultimi tempi, anche sulla scia della riflessione condotta sul punto dall'ANCI, abbia sempre più preso corpo l'ipotesi di sostituire al criterio meramente quantitativo sinora seguito, in base al quale i predetti processi di aggregazione hanno riguardato sostanzialmente i comuni di piccole dimensioni, una logica volta piuttosto a favorire l'individuazione di aree omogenee.
  In secondo luogo, alla luce della disposizione di cui all'articolo 35 del disegno di legge di stabilità per il 2016 attualmente all'esame del Senato, volta a posticipare al 2017 l'effettiva applicazione della disciplina concernente il pareggio di bilancio degli enti territoriali, auspica che, una volta conclusa la corrente sessione di bilancio, le V Commissioni di Camera e Senato possano avviare congiuntamente una approfondita riflessione circa l'opportunità di riformare la legge n. 243 del 2012, attuativa del predetto principio costituzionale del pareggio di bilancio per gli enti territoriali, anche tenuto conto del particolare momento storico, e delle relative implicazioni dal punto di vista della finanza pubblica, nel quale la citata legge è stata approvata. Osserva come a tale questione risultino peraltro intimamente connesse, da un lato, quella relativa alla applicazione del criterio dei fabbisogni standard, anch'esso oggetto di parziale revisione nell'ambito del disegno di legge di stabilità per il 2016, dall'altro, quella del superamento, a decorrere dal 2016, del patto di stabilità interno degli enti locali previsto dal citato articolo 35, con conseguente possibilità di liberare risorse in favore dei comuni.
  In terzo luogo, ritiene opportuno procedere al necessario coordinamento tra talune delle disposizioni contenute nel provvedimento in esame e le iniziative di analogo tenore in campo culturale, ambientale e turistico già poste in essere ad opera delle amministrazioni interessate, in proposito citando, a titolo di esempio, i programmi concernenti la rivalutazione dei centri storici ovvero la promozione dei cosiddetti alberghi diffusi adottati dai rispettivi Dicasteri.
  Ritiene, inoltre, che una simile esigenza di coordinamento dovrebbe interessare Pag. 30anche le previsioni normative contenute nel provvedimento meglio noto come «La Buona Scuola».
  Rileva, infine, che il nuovo testo unificato reca talune disposizioni istitutive di specifici Fondi – segnatamente il Fondo per l'incentivazione della residenza nei piccoli comuni, il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni e il Fondo per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei centri storici, di cui, rispettivamente, agli articoli 17, 18 e 27 – rispetto alle quali reputa opportuno valutare, al di là dei profili meramente finanziari attinenti alla dotazione dei richiamati Fondi, un eventuale ripensamento della configurazione attuale del testo, anche in una prospettiva di maggiore unitarietà volta a favorire la realizzazione delle sinergie ottimali.
  In conclusione, ribadisce la convinta volontà del Governo di assicurare il prosieguo dell’iter del provvedimento, ferma rimanendo, come precisato in precedenza, la necessità di aggiornare i lavori ad un momento successivo alla conclusione della sessione di bilancio attualmente in corso di svolgimento.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, espresso anzitutto apprezzamento per l'impegno manifestato dal sottosegretario Baretta, ritiene che le disposizioni contenute nel provvedimento in esame non contraddicano in alcun modo l'impostazione normativa di altri provvedimenti. Nell'evidenziare che il provvedimento è finalizzato a procedere alla razionalizzazione dei servizi senza provocare un indebolimento delle singole identità valoriali e culturali, di cui i piccoli comuni sono depositari, sollecita il rappresentante del Governo ad individuare una data ben precisa entro la quale procedere alle necessarie valutazioni, in modo da pervenire celermente alla definizione del provvedimento.

  Patrizia TERZONI (M5S) si associa alle considerazioni del presidente Realacci in merito alla necessità di definire tempi certi per la ripresa dell'esame del provvedimento, riguardante in prevalenza i piccoli comuni che insistono su aree interne, che versano attualmente in grave difficoltà economica e finanziaria. Stigmatizza, infine, l'atteggiamento del Governo, che non prende posizione su un provvedimento, ampiamente condiviso da tutte le forze politiche, le cui disposizioni non impattano sulle previsioni contenute nella legge di stabilità 2016, e che riguarda una tematica sottoposta all'attenzione del Parlamento già da numerose legislature.

  Francesco BOCCIA, presidente, propone pertanto, ferma restando la necessità di acquisire sul punto il consenso del Governo, di stabilire un termine per la ripresa dei lavori successivo alla conclusione della sessione di bilancio, da collocarsi orientativamente nella settimana che avrà inizio il 26 gennaio 2016.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, anche ai fini di un positivo iter del provvedimento, ritiene comunque indispensabile affrontare preliminarmente talune questioni, inclusa quella relativa alla puntuale verifica dell'impatto finanziario sugli enti locali – compresi dunque i piccoli comuni – conseguente al superamento del patto di stabilità interno a decorrere dal 2016, come previsto dall'articolo 35 del disegno di legge di stabilità in corso di esame al Senato.

  Rocco PALESE (FI-PdL) invita il Governo ad individuare, già in sede di esame del disegno di legge di stabilità per il 2016, le risorse finanziarie da destinare in favore dei comuni, inclusi quelli di piccole dimensioni, in relazione anche al richiamato superamento del patto di stabilità interno.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, nel precisare come il disegno di legge di stabilità in discussione al Senato già preveda lo sblocco di risorse in favore dei circa 8 mila comuni italiani, per un importo – secondo la stima effettuata dall'ANCI – di circa 3 miliardi di euro per nuovi investimenti, ribadisce comunque la Pag. 31necessità di compiere una previa valutazione dell'impatto complessivo delle disposizioni recate dal predetto disegno di legge sulle risorse che saranno effettivamente poste a disposizione degli enti locali, nonché di procedere alla individuazione delle finalità cui destinare le risorse medesime.

  Maino MARCHI (PD), nel condividere le considerazioni testé svolte dal sottosegretario Baretta, ritiene tuttavia essenziale evitare una discriminazione di trattamento tra i comuni con popolazione, rispettivamente, inferiore o superiore ai 5 mila abitanti, anche con specifico riguardo alle modalità ed ai margini di utilizzo delle risorse finanziarie a loro disposizione, dovendosi altresì salvaguardare, a suo avviso, gli effetti già prodotti dalle aggregazioni di comuni nel frattempo intervenute.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta, da tenersi nella settimana che avrà inizio il 25 gennaio 2016.

  La seduta termina alle 14.40.

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