CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 ottobre 2015
526.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e XIII)
COMUNICATO
Pag. 11

SEDE REFERENTE

  Giovedì 22 ottobre 2015. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Ermete REALACCI. — Interviene il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti.

  La seduta comincia alle 8.35.

Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato.
Nuovo testo base C. 2039 Governo ed abb.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta odierna antimeridiana.

  Ermete REALACCI, presidente, dopo aver ricordato che nella seduta di ieri il ministro Martina ha svolto un intervento sulle linee generali sul nuovo testo del provvedimento, avverte che analogo intervento sarà svolto nella seduta odierna dal ministro Galletti. Ricorda, quindi, che l'esame delle proposte emendative presentate sarà svolto a partire dalla seduta convocata per la giornata odierna al termine delle votazioni pomeridiane in Assemblea.

  Il ministro Gian Luca GALLETTI, dopo aver ringraziato per l'opportunità di intervenire su un disegno di legge di importanza strategica per il nostro Paese, quale quello sul consumo del suolo, precisa che l'utilizzo del termine «strategico» è dovuto al fatto che ritiene che ogni programmazione, come quella che si sta attuando nel contrasto al dissesto idrogeologico, ma più in generale ogni pianificazione che riguardi da vicino le città, le aree rurali, il territorio pianeggiante e montano, le coste, possa trovare nel provvedimento in esame un punto di snodo di molte evidenti criticità. Segnala, quindi, che il consumo del suolo rappresenta un problema reale per l'Italia, dalle dimensioni preoccupanti. Ricorda, poi, i dati Ispra, che dimostrano Pag. 12come, pur segnando un rallentamento negli ultimi anni, il consumo del territorio continui a crescere in modo significativo: ogni secondo il nostro Paese ha perso negli ultimi anni, e continua a farlo, tra i 6 e i 7 metri quadrati. Si tratta di una cifra enorme: il 7 per cento circa del suolo nazionale. Aggiunge che, in termini assoluti, si stima che il consumo di suolo abbia intaccato irreversibilmente circa 21.000 chilometri quadrati e che il 50 per cento del nostro Paese ne subisca indirettamente gli effetti. Rileva, in generale, sempre rifacendosi all'ultimo rapporto Ispra, che i dati dei comuni principali presentano, in questa poco positiva graduatoria del consumo di suolo, percentuali decisamente più elevate rispetto al resto del territorio: una conferma della situazione complessa di alcune città, dove lo spazio comunale consumato supera anche il 50 per cento della superficie amministrata. Precisa che il nuovo consumo di suolo ha inciso prevalentemente sulle aree agricole e, in particolare, quasi il 60 per cento, tra il 2008 e il 2013 è avvenuto a discapito di aree coltivate. Il 22 per cento ha riguardato aree aperte urbane e il 19 per cento del consumo di suolo ha distrutto, per sempre, aree naturali, e deturpato una parte non irrilevante delle coste italiane. Fa presente che questo utilizzo sfrenato della risorsa suolo, che rende più fragile il nostro Paese e più insicura la vita dei cittadini, comporta un costo ambientale evidente e anche una conseguenza di cui non ci si rende subito conto, ma che è assolutamente cruciale per il Paese: quella di incidere in modo significativo sulle emissioni inquinanti. Segnala, dunque, che l'Italia e l'Europa saranno tra poche settimane a Parigi per la Conferenza delle Parti sul contrasto al surriscaldamento globale, la cosiddetta COP21. Fa presente come si arrivi a tale appuntamento avendo fissato obiettivi molto elevati, quale, per le emissioni, la riduzione del 40 per cento entro il 2030. Le discussioni svolte in Commissione costituiscono, quindi, un buon viatico in vista della COP21. Evidenzia, poi, che il contrasto al consumo del suolo è anche un viatico prezioso per il rispetto di quegli elevati target che devono costituire la base dell'accordo di Parigi e dell'economia di domani, se è vero che 5 miliardi di tonnellate di carbonio derivano proprio da un consumo del territorio fuori controllo. Ritiene, quindi, che il disegno di legge oggi in esame sia una risposta di sistema e innovativa a tutto questo: vengono infatti valorizzati i principi del riuso e della rigenerazione urbana, vincolando gli enti territoriali a queste due direttrici nella loro pianificazione territoriale. Considera questo il presupposto per città più moderne, vivibili e sostenibili, meno inquinate, più verdi e insieme in grado di essere efficienti dal punto di vista energetico. Ritiene che vi sia già tanto suolo costruito, in particolar modo nelle grandi città, e che sia giunto il momento di fermarsi e di recuperare, rigenerare aree e immobili che spesso sono deteriorati, abbandonati, diventati ricettacolo di rifiuti. Ci sono pezzi di città da ritrovare; laddove ciò sta già accadendo, i risultati sono ottimi, e ci sono periferie, per usare un termine di Renzo Piano, da «rammendare», da riportare a qualità estetica e sociale. Ritiene opportuno, quindi, fissare un traguardo, ambizioso ma raggiungibile: consumo netto zero da raggiungere entro il 2050, secondo gli obiettivi cui l'Unione europea aspira. È un traguardo di medio-lungo termine, cui è necessario e allo stesso tempo davvero possibile giungere. Segnala, quindi, che, proprio per garantire il conseguimento degli obiettivi del disegno di legge, l'articolo 10 prevede disposizioni transitorie in base alle quali, finché non verrà emanato il decreto previsto all'articolo 3, comma 8, e comunque entro il termine di tre anni, è consentito il consumo del suolo solo in alcuni casi indicati. Precisa che, perdurando l'assenza del decreto anche dopo i tre anni, viene prevista una sorta di «clausola di salvaguardia», secondo la quale non è consentito il consumo di suolo in misura superiore al 50 per cento della media del consumo di suolo dei cinque anni antecedenti alla data di entrata in vigore della legge. Aggiunge che, tra l'altro, l'effettivo perseguimento del «consumo Pag. 13zero» fa leva su una serie di meccanismi sostitutivi contenuti sia nella disciplina del limite al consumo di suolo (articolo 3) sia nelle disposizioni sulla priorità al riuso (articolo 4) che consentono allo Stato e alle regioni, a seconda delle circostanze, di intervenire in caso di inadempimento del soggetto deputato a provvedervi (ente territoriale competente, Conferenza unificata). Evidenzia che questa previsione trae origine non solo dalla volontà di garantire l'autonomia decisionale degli enti territoriali, ma soprattutto dall'esigenza di assicurare che la tutela dell'ambiente non venga perseguita a detrimento di altri interessi reali presenti nel Paese. In particolare, si tiene conto delle esigenze a carattere economico-produttivo, che vengono ora soddisfatte mediante la promozione di interventi di riqualificazione del territorio nazionale già urbanizzato, anziché limitarsi ad un approccio «estensivo» come quello conseguente al perseguimento di una mera politica di cementificazione delle zone rurali. Sottolinea, poi, un altro elemento rilevante contenuto nel provvedimento: si procede tramite la fissazione di definizioni chiare e al contempo precise, volte a consentire sia la minimizzazione degli effetti di incertezza nella applicazione giudiziale della legge, sia a render chiaro ai cittadini quali saranno i comportamenti ammessi. Precisa che molti dei disastri urbanistici ed edilizi del Paese si fondano su leggi incerte e ambigue, su interpretazioni opinabili. «Mai più condoni» e «mai più incertezze e ambiguità» in questo campo: deve essere chiaro ciò che si può fare e ciò che è impossibile fare. Segnala, in particolare, che all'articolo 2 sono contenute le definizioni centrali nell'intero impianto del testo normativo. Sulla base dello schema proposto dai relatori, si pone al primo punto la definizione del «consumo del suolo», specificando successivamente la nozione di «superficie agricola» e quella di «impermeabilizzazione». Precisa che la portata del consumo del suolo viene così indicata sia nel suo ambito di applicazione (la superficie agricola naturale e seminaturale) che nella modalità di calcolo («saldo» tra superficie impermeabilizzate e aree ove l'impermeabilizzazione viene rimossa). Evidenzia, al tempo stesso, che elementi di maggiore dettaglio si ritrovano poi nelle definizioni di superficie agricola e di impermeabilizzazione, proposti dagli emendamenti dei relatori e da alcuni subemendamenti. Aggiunge che, qualora fosse approvato il testo oggi in esame, la superficie agricola verrebbe intesa come la generalità delle aree non impermeabilizzate, salvo quelle espressamente escluse dall'articolo 2: si tratta delle superfici destinate a servizi di pubblica utilità di livello generale e locale previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, delle aree destinate a infrastrutture e insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale, per i quali è comunque obbligatorio che i progetti prevedano interventi di compensazione ambientale di entità equivalente, nonché dei lotti e degli spazi inedificati interclusi già dotati di opere di urbanizzazione primaria e destinati prevalentemente a interventi di riuso e di rigenerazione. Rileva che l'esclusione delle aree destinate a infrastrutture e investimenti produttivi strategici si rende necessaria in quanto, essendo tali interventi decisi dal Governo, comporterebbero consumo di suolo «a valere» sugli obiettivi di riduzione delle regioni interessate; al tempo stesso, prevedendo l'obbligo di compensazione ambientale si richiede che vengano contestualmente adottate misure dirette a recuperare, ripristinare o migliorare le funzioni del suolo già impermeabilizzato. Evidenzia, quindi, che, con riferimento all’»impermeabilizzazione», nel corso dei lavori presso le Commissioni, è emersa la necessità di darne una accezione completa, non limitata al solo concetto di permeabilità proprio della normativa in materia idrogeologica ma estesa fino a ricomprendere gli interventi di copertura artificiale del suolo, anche a prescindere da un completo effetto di impermeabilizzazione, nonché di scavo e di rimozione del suolo stesso, salvo quelli non connessi all'attività agricola, riprendendo così parte dei contenuti inizialmente presenti nella definizione di consumo Pag. 14del suolo. Segnala che, con la modifica delle disposizioni sulla priorità del riuso contenute all'articolo 4, volte alla creazione di una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato inutilizzato disponibile per il recupero o il riuso, i comuni potranno verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo del suolo in edificato possano essere soddisfatte con gli immobili individuati nel censimento stesso. Aggiunge che si tratta di una scelta coerente con la ratio del provvedimento, volto non solamente a vincolare il consumo del suolo, ma a migliorarne l'utilizzo e a valorizzare l'esistente. Condivide inoltre l'opportunità di introdurre una specifica disciplina sugli interventi di rigenerazione delle aree urbane periferiche degradate, da attuare mediante espressa delega al Governo affinché realizzi una procedura di intervento semplificata per la rigenerazione delle aree urbane degradate, privilegiando progetti organici su edifici e spazi pubblici e privati secondo elevati standard di qualità ambientale. Rileva che, in tale quadro, con le modifiche proposte all'articolo 7, ai comuni iscritti in un apposito registro che ne attesti la conformità ai parametri indicati nel disegno di legge in esame viene attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali, sia per gli interventi di rigenerazione urbana che per la bonifica di siti contaminati necessaria alla rigenerazione stessa, oltre che per interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura urbana e il ripristino di colture abbandonate. Precisa che tale priorità viene inoltre riconosciuta ai privati per gli interventi che favoriscono il recupero di edifici in area rurale e del suolo ad uso agricolo. Inoltre, si conferisce alle regioni e province autonome la facoltà di adottare misure di semplificazione e di incentivazione, anche di natura fiscale, per il recupero del patrimonio edilizio esistente, al fine di prevenire il dissesto idrogeologico e il degrado dei paesaggi rurali. Ritiene che, proprio alla luce di tutte queste peculiarità, il disegno di legge in esame sia funzionale, per non dire parte integrante e imprescindibile, al grande Piano di contrasto al dissesto idrogeologico che è stato programmato e che vale 7 miliardi di euro in 7 anni fino al 2020: ritiene che non vi possa essere un'efficace messa in sicurezza senza una «tregua» al nostro territorio, senza fermare l'occupazione di nuovo suolo. Aggiunge che il disegno di legge in esame può costituire un autorevole passo in avanti nel rispetto degli obiettivi strategici di cui si parlerà a Parigi, nell'ottica di un'economia tutta circolare, che ha nelle sue parole d'ordine proprio il riciclo e la rigenerazione della materia. Si sofferma, poi, sul valore culturale della norma, in quanto ritiene che mettere un freno al consumo del suolo significhi anche far prevalere il rispetto dell'ecosistema su quella cultura antiambientale, di profonda incuria e disinteresse nei confronti dell'ecosistema, che per anni ha consentito scempi e abusi edilizi, veri crimini nei confronti dell'ecosistema e dei cittadini, che vengono spesso alla luce e all'attenzione di tutti quando ormai è troppo tardi, cioè nel momento delle tragedie, quelle che sempre più si moltiplicano come effetti drammatici dei gravi fenomeni atmosferici che funestano con sempre maggiore violenza il nostro Paese. Segnala che nel collegato ambientale all'attenzione del Senato, si prevedono oltre 10 milioni di euro, ma si dichiara pronto a raddoppiare quella cifra, per gli interventi di rimozione o di demolizione, da parte dei comuni, di opere e immobili realizzate in aree soggette a rischio idrogeologico elevato, o di opere esposte al rischio in assenza o totale difformità del permesso di costruire. Rileva, quindi, che il consumo irragionevole di suolo rappresenta un deficit culturale da sanare, un danno economico e sociale, un retaggio di un'economia lineare che certo è servita in alcuni passaggi difficili della storia per risollevare il Paese, ma che oggi non può essere un modello per guardare con fiducia a un futuro di crescita. Evidenzia come non ci si possa più permettere di consumare nuovo territorio, di cementificare e non di rigenerare, di sprecare e non riutilizzare. Per questo insiste tanto, Pag. 15assieme al collega Martina, perché questo testo possa diventare legge nel più breve tempo possibile: un invito che rinnova anche alla Camera. Fa presente, infine, che il buon lavoro che si avviano a svolgere le Commissioni e, più avanti, l'Assemblea, porta con sé anche la grande responsabilità di determinare le condizioni di un Paese più sicuro, in grado di ripensare il suo modello di sviluppo, valorizzando nel modo più sostenibile il proprio territorio, unico al mondo per eccellenze agricole, paesaggistiche, naturalistiche e ambientali.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), pur rivolgendo un apprezzamento per la relazione svolta dal Ministro, ritiene difficile condividere l'accelerazione impressa all’iter del provvedimento alla quale invita lo stesso ministro, vista anche la lunghissima sospensione registrata dai lavori fino ad oggi.
  Osserva come vi sia una evidente uniformità di vedute quando si tratta di fissare i principi relativi al consumo del suolo, che invece non si realizza quando si tratta di rispondere all'interrogativo posto dalle circa 70 mila ordinanze di demolizione attualmente in essere.
  Ritiene poi che la delega al Governo sulla materia della rigenerazione urbana privi la legge di una sua prospettiva, relegandola alla fissazione di un sistema vincolistico di tipo espropriativo, con il rischio di negare le esigenze di crescita sociale e produttiva.
  Sulla base di queste riflessioni di metodo e di merito ritiene chiaramente che i due temi del consumo del suolo e della rigenerazione urbana dovrebbero essere disciplinati congiuntamente, preferibilmente in sede parlamentare.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritiene opportuna un'ulteriore riflessione su alcune criticità che emergono dal provvedimento in esame e, in particolare, come già segnalato nella seduta di ieri, sulla questione relativa alla responsabilità degli amministratori pubblici e alle sanzioni previste in caso di violazione delle prescrizioni di cui all'articolo 10, comma 1; in secondo luogo, considera meritevole di una più approfondita riflessione la questione relativa alla responsabilità degli enti territoriali in relazione al censimento degli immobili sfitti, non utilizzati o abbandonati. Chiede chiarimenti, inoltre, sulla disposizione di cui all'articolo 3, comma 3, del testo in esame, che esclude le infrastrutture e gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale e le opere di interesse statale dai casi in cui le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano debbano rendere disponibili i dati acquisiti. Chiede, al riguardo, che i relatori e il Governo rivedano il parere già espresso sull'emendamento 3.51, a sua prima firma, che prevede la soppressione di tale deroga. Auspica, inoltre, che i relatori e il Governo rivedano il parere già espresso su alcuni emendamenti presentati. Fa riferimento, innanzitutto: all'emendamento a sua prima firma 4.53, che prevede che il riuso delle aree sottoposte ad interventi di risanamento ambientale sia ammesso esclusivamente per le aree in cui le procedure di bonifica siano state completate e siano state rilasciate le previste certificazioni di avvenuta bonifica; all'emendamento Tentori 4.53 in materia di censimento comunale degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati esistenti, che propone di creare una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato inutilizzato, disponibile per il recupero o il riuso. Pur consapevole, inoltre, dell'orientamento dei relatori e del Governo su tale aspetto, chiede una revisione del parere in ordine all'articolo aggiuntivo a sua prima firma 4.02 e all'emendamento Tentori 10.26, che prevedono che il diritto edificatorio non costituisca diritto acquisito, ma si concretizzi in presenza di un titolo abilitativo non decaduto né annullato, come, peraltro, ribadito da autorevoli costituzionalisti. Chiede, inoltre, una revisione del parere sull'emendamento a sua prima firma 7.25, concernente il vincolo di inalienabilità e di inedificabilità delle aree assegnate alle università agrarie e delle zone gravate da usi civici, nonché sull'emendamento Pag. 16a sua prima firma 10.75, volto ad impedire in ciascun comune un consumo di suolo in misura superiore al 50 per cento della media di consumo di suolo dello stesso comune nei cinque anni antecedenti l'entrata in vigore del provvedimento in esame. Chiede inoltre chiarimenti in ordine all'eliminazione del riferimento alle superfici impermeabilizzate in cui sia stato ripristinato il suolo, come emerge dalla riformulazione proposta dai relatori e avallata dal Governo del subemendamento a sua prima firma 0.2.100.62. Ritiene, infine, che meriti un'ulteriore riflessione la previsione di cui all'articolo 10, comma 1, secondo periodo, che fa salvi i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del provvedimento e gli interventi e i programmi di trasformazione adottati prima dell'entrata in vigore del provvedimento. Giudica in proposito preferibile far riferimento agli interventi e ai programmi di trasformazione approvati prima della data di entrata in vigore del provvedimento in esame.

  Federico MASSA (PD) ritiene necessario un approfondimento in relazione a quanto previsto dall'articolo 10, relativo alle disposizioni transitorie e finali, in ordine alle opere pubbliche. Fa notare come l'attuale formulazione del testo comporti il blocco allo stato attuale della programmazione delle opere pubbliche. Ritiene opportuno, al riguardo, che, al fine di evitare il rischio di deroghe future, si calibrino in maniera più equilibrata le disposizioni transitorie con riferimento alle opere pubbliche.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) esprime rammarico per l'inserimento nel testo in esame, relativo al consumo del suolo agricolo, di una disposizione in materia di rigenerazione urbana, tema oggetto di specifiche proposte di legge all'esame della Commissione Ambiente. Inoltre, esprime rammarico anche per il mancato riferimento alla riserva di una parte dei terreni oggetto dell'opera di rigenerazione urbana per attività di tipo sociale.
  Riterrebbe opportuno, inoltre, integrare e rendere più puntuali i criteri e principi direttivi ai quali dovrà ispirarsi il Governo nell'esercizio della delega di cui all'articolo aggiuntivo dei relatori 4.0100, ritenendo che andrebbe introdotto un ulteriore criterio direttivo in ordine alla rigenerazione «a volumetria variabile». Condivide, infine, l'opportunità che, riguardo alla disposizione di cui all'articolo 10, comma 1, secondo periodo, si faccia riferimento agli interventi e ai programmi di trasformazione non già adottati, bensì approvati prima della data di entrata in vigore del provvedimento in esame.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, nel condividere le considerazioni formulate dal ministro Galletti in ordine all'impostazione e alle finalità perseguite dal provvedimento in esame, dà conferma della disponibilità sua e del relatore Fiorio a riflettere, nel corso dell'esame del provvedimento, sulle osservazioni formulate dai colleghi. Evidenzia, inoltre, la stretta connessione dei due aspetti sui quali incide il provvedimento in esame e sui quali il Governo ha testé ribadito il suo impegno, ossia il consumo del suolo e la rigenerazione urbana. Dopo aver ricordato che l'articolo aggiuntivo 4.0100 dei relatori individua principi e criteri direttivi puntuali cui il Governo, nell'esercizio della delega, dovrà ispirarsi, in relazione al riuso e alla rigenerazione urbana, ribadisce che il provvedimento in esame non risponde all'ambizione di delineare una riforma organica e complessiva in materia di governo del territorio.

  Massimo FIORIO (PD) relatore per la XIII Commissione, pur nella consapevolezza dei rallentamenti subiti dall’iter del provvedimento, ritiene che esso costituisca un buon punto di equilibrio.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.20.

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SEDE REFERENTE

  Giovedì 21 ottobre 2015. — Presidenza del presidente della VIII Commissione Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 15.20.

Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato.
Nuovo testo base C. 2039 Governo ed abb.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta antimeridiana di oggi.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, nella seduta del 9 aprile 2015, i relatori avevano espresso i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 e le Commissioni avevano avviato l'esame di tali emendamenti, senza completarlo. Fa presente quindi che le Commissioni dovranno oggi riprendere l'esame delle proposte emendative all'articolo 1, partendo dagli identici emendamenti Vignali 1.21, Dal Moro 1.22 e Russo 1.25. Ricorda, altresì, che, nella medesima seduta del 9 aprile, le Commissioni avevano convenuto di accantonare l'emendamento Russo 1.23 e che, nella seduta di ieri, i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso i pareri su tutte le proposte emendative riferite ai restanti articoli.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) chiede alla Presidenza chiarimenti circa l'andamento dei lavori che non possono essere oggetto di un'accelerazione. Ritiene infatti che debba essere consentito a ciascun deputato che lo chieda l'intervento su ciascuna proposta emendativa.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che, come già preannunciato nella seduta di ieri, oggi si riprende l'esame delle proposte emendative, che potrà eventualmente proseguire nella seduta di domani 23 ottobre. Ricorda altresì che, come già convenuto, l'esame dell'articolo aggiuntivo 4.0100 e dell'emendamento 6.100 dei relatori e dei relativi subemendamenti, il cui termine scadrà domani alle ore 9, si svolgerà nella seduta del prossimo martedì 27 ottobre.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), nel lamentare che l’iter del provvedimento in esame è stato ritardato a causa del comportamento del Governo, illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.25.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Vignali 1.21, Dal Moro 1.22 e Russo 1.25 e gli identici emendamenti De Rosa 1.29, Zaratti 1.9 e Segoni 1.6; approvano, quindi, gli identici emendamenti Fauttilli 1.34 e Matarrese 1.43 (vedi allegato); respingono, poi, con distinte votazioni, gli emendamenti Matarrese 1.49 e 1.42; approvano, quindi, l'emendamento Tentori 1.13 (vedi allegato); respingono, infine, l'emendamento Segoni 1.7.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Grimoldi 1.8: si intende che vi abbia rinunziato.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la XIII Commissione, modificando il parere precedentemente espresso nella seduta del 9 aprile scorso, esprime parere favorevole sull'emendamento Tentori 1.16, purché sia riformulato nei termini seguenti: «Dopo il comma 2 aggiungere il seguente: 2-bis. Al fine della verifica dell'insussistenza di alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse di cui al comma 2, le Regioni orientano l'iniziativa dei Comuni a fornire nel proprio strumento di pianificazione specifiche e puntuali motivazioni relative all'effettiva necessità di consumo di suolo inedificato».

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  Veronica TENTORI (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento 1.16 a sua prima firma.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Tentori 1.16 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Roberto MORASSUT (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 1.14.

  Veronica TENTORI (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma 1.17, proposta dai relatori nella seduta del 9 aprile scorso.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Tentori 1.17 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Tentori 1.17 (nuova formulazione) risultano assorbiti gli identici emendamenti Matarrese 1.41 e Fauttilli 1.33 e l'emendamento Cominelli 1.12.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Matarrese 1.40.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) dichiara di non comprendere il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull'emendamento Segoni 1.10.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Segoni 1.10.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.39.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) esprime preoccupazione per il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sugli identici emendamenti Fauttilli 1.32 e Matarrese 1.39, volti a valorizzare l'attività produttiva e agroforestale dei terreni agricoli.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritiene al riguardo che il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sia dovuto all'espressione «in via prioritaria» contenuta nei suddetti emendamenti.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, ritiene sia pleonastico inserire nel testo il richiamo all'attività produttiva e agroforestale dei terreni agricoli.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Fauttilli 1.32 e Matarrese 1.39.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritira l'emendamento a sua prima firma 1.30.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) dichiara di voler far proprio l'emendamento De Rosa 1.30.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti De Rosa 1.30 e Matarrese 1.27.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, nella seduta del 9 aprile scorso, era stato accantonato l'emendamento Russo 1.23.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la XIII Commissione, conferma il parere contrario già espresso sull'emendamento Russo 1.23.

  La sottosegretaria Silvia VELO concorda con il parere espresso dai relatori.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.23

  Le Commissioni respingono l'emendamento Russo 1.23.
  Le Commissioni passano all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Umberto MARRONI (PD) ritira l'emendamento 2.64 a sua prima firma.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra l'emendamento 2.56 a sua prima firma.

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  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Russo 2.56 e Piso 2.1.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che le Commissioni dovranno ora esaminare l'emendamento 2.100 dei relatori e i relativi subemendamenti.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.2.100.4, ribadendo la necessità di non porre impedimenti allo sviluppo delle infrastrutture logistiche necessarie per la distribuzione dei prodotti agricoli, in particolare nelle zone del Mezzogiorno.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Russo 0.2.100.4.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) sottoscrive il subemendamento Catania 0.2.100.14, evidenziando come lo stesso sia volto a semplificare le modalità di valutazione del consumo di suolo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Catania 0.2.100.14, Segoni 0.2.100.16, 0.2.100.17 e 0.2.100.18, Franco Bordo 0.2.100.45, gli identici subemendamenti Zaratti 0.2.100.55 e De Rosa 0.2.100.64, nonché il subemendamento Matarrese 0.2.100.36.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), illustrando il subemendamento a sua prima firma 0.2.100.60, evidenzia la necessità di sopprimere la parola «annuale», con riferimento al consumo del suolo, sottolineando come tale consumo debba essere considerato nel suo complesso e non con riferimento a un determinato periodo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici subemendamenti Pellegrino 0.2.100.53 e De Rosa 0.2.100.60 e il subemendamento De Rosa 0.2.100.59; approvano quindi il subemendamento Schullian 0.2.100.78 (vedi allegato.).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza della presentatrice del subemendamento Dorina Bianchi 0.2.100.28: s'intende che vi abbia rinunziato.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.2.100.2, volto a consentire ampliamenti fino al venti per cento delle attività economiche esistenti, per non creare impedimenti allo sviluppo economico delle imprese più efficienti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Russo 0.2.100.2, Matarrese 0.2.100.38, nonché gli identici subemendamenti Russo 0.2.100.7, Matarrese 0.2.100.37 e Vignali 0.2.100.25.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) sottoscrive il subemendamento Dorina Bianchi 0.2.100.29.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Dorina Bianchi 0.2.100.29 e Pellegrino 0.2.100.52.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede che la riformulazione proposta dai relatori del subemendamento a sua prima firma 0.2.100.62 sia modificata includendovi anche il riferimento al ripristino del suolo.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, fa notare come il concetto di ripristino non sia univoco e per tale motivo non ritiene di potere accogliere la richiesta formulata dal collega De Rosa.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, ritiene che la proposta dell'onorevole De Rosa possa creare problemi interpretativi in sede applicativa.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede l'accantonamento del subemendamento a sua prima firma 0.2.100.62.

  Ermete REALACCI, presidente, invita a considerare che l'accantonamento richiesto impedirebbe la votazione dell'emendamento 2.100 dei relatori.

Pag. 20

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) accetta la proposta di riformulazione del subemendamento a sua prima firma 0.2.100.62 proposta dai relatori.

  Le Commissioni approvano il subemendamento De Rosa 0.2.100.62 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira il subemendamento 0.2.100.75 a sua prima firma.

  Le Commissioni respingono il subemendamento De Rosa 0.2.100.61.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la XIII Commissione, modificando parzialmente quanto dichiarato nella seduta di ieri, propone la seguente ulteriore nuova formulazione degli identici subemendamenti Russo 0.2.100.9 e Vignali 0.2.100.27: «Alla lettera b), dopo le parole: urbanistici vigenti aggiungere le seguenti: per le aree destinate a infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale per le quali è comunque obbligatorio che i progetti prevedano interventi di compensazione ambientale di entità equivalente,».

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) osserva che sarebbe opportuno evitare l'inserimento di deroghe nelle definizioni dettate dall'articolo 2, rinviandole ad altre parti del testo.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) accoglie la proposta di ulteriore nuova formulazione formulata dai relatori.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dei subemendamenti Vignali 0.2.100.27 e 0.2.100.26: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Russo 0.2.100.9 (ulteriore nuova formulazione) (vedi allegato); con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Russo 0.2.100.8 e Franco Bordo 0.2.100.57.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) evidenzia che tutte le associazioni ambientaliste italiane hanno chiesto di modificare la lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 nei termini contenuti nel subemendamento a sua prima firma 0.2.100.63, del quale raccomanda l'approvazione.

  Serena PELLEGRINO (SEL) sottoscrive il subemendamento De Rosa 0.2.100.63, sottolineando la necessità di meglio definire le superfici agricole naturali e seminaturali.

  Le Commissioni respingono il subemendamento De Rosa 0.2.100.63.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), in relazione al subemendamento a sua prima firma 0.2.100.5, osserva come tale proposta emendativa vada nella direzione di una maggiore certezza della definizione di cui alla lettera b) e come la stessa, rinviando alle definizioni contenute negli strumenti di governo del territorio, consenta di evitare incertezze e possibili divergenze.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Russo 0.2.100.5.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) illustra il subemendamento 0.2.100.40 a sua firma, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Matarrese 0.2.100.40, Zaccagnini 0.2.100.43, De Rosa 0.2.100.66, 0.2.100.65 e 0.2.100.67; approvano, quindi, il subemendamento Zaratti 0.2.100.46 (vedi allegato); respingono, infine, il subemendamento Segoni 0.2.100.19.

  Federico MASSA (PD) ritira il subemendamento 0.2.100.15 a sua prima firma.

Pag. 21

  Paolo RUSSO (FI-PdL) dichiara di voler sottoscrivere il subemendamento Dorina Bianchi 0.2.100.31.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Dorina Bianchi 0.2.100.31, Segoni 0.2.100.20 e Pellegrino 0.2.100.48.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) dichiara di accogliere la riformulazione del subemendamento Segoni 0.2.100.21, di cui è cofirmatario.

  Serena PELLEGRINO (SEL) dichiara di accogliere la riformulazione del subemendamento Franco Bordo 0.2.100.49, di cui è cofirmataria.

  Le Commissioni approvano gli identici subemendamenti Segoni 0.2.100.21 e Franco Bordo 0.2.100.49 (nuova formulazione) (vedi allegato); con distinte votazioni, respingono il subemendamento Zaccagnini 0.2.100.47 e gli identici subemendamenti Latronico 0.2.100.1 e De Girolamo 0.2.100.58.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) dichiara di voler sottoscrivere il subemendamento Catania 0.2.100.35, raccomandandone l'approvazione. Ritiene al riguardo opportuno definire compiutamente l'espressione «lotti e spazi inedificati interclusi».

  Federico MASSA (PD) ritiene che il subemendamento Catania 0.2.100.35 contenga una definizione eccessivamente ampia di «lotti e spazi inedificati interclusi».

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) ritiene necessaria un'ulteriore riflessione su tale aspetto, al fine di rendere tale definizione coerente con la normativa vigente, al fine di evitare contenziosi.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) condivide le perplessità testé manifestate sull'eccessiva estensione della definizione di «lotti e spazi inedificati interclusi».

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ribadisce la coerenza con la normativa europea della definizione di cui al subemendamento Catania 0.2.100.35.

  Le Commissioni respingono quindi il subemendamento Catania 0.2.100.35.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) chiarisce la portata del subemendamento 0.2.100.42 a sua prima firma, di cui raccomanda l'approvazione.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, ritiene eccessivamente ampia la definizione di impermeabilizzazione di cui al subemendamento Matarrese 0.2.100.42.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) preannuncia il suo voto contrario sul subemendamento Matarrese 0.2.100.42.

  Serena PELLEGRINO (SEL) ritiene necessaria un'ulteriore riflessione sulla nozione di impermeabilizzazione, nonché sull'espressione «copertura artificiale», foriera di ambiguità.

  Le Commissioni respingono quindi il subemendamento Matarrese 0.2.100.42.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), intervenendo sulla proposta di riformulazione del subemendamento 0.2.100.68 a sua prima firma, non comprende come mai permanga esclusivamente il riferimento agli interventi volti ad eliminare la permeabilità e sia stato espunto il riferimento agli interventi volti a ridurla.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) sottolinea l'importanza della definizione di norme chiare, non foriere di interpretazioni plurime.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, segnala che, a seguito di interlocuzioni con gli uffici competenti dei Ministeri e alla luce della vaghezza del concetto di riduzione della permeabilità, tale concetto è stato espunto dalla proposta Pag. 22di riformulazione del subemendamento 0.2.100.68 De Rosa.

  Ermete REALACCI, presidente, reputa necessario che il testo preveda definizioni sufficientemente chiare e precise.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) si associa alle considerazioni testé svolte dai colleghi in ordine alla necessità di fornire definizioni chiare.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede ai relatori ed al Governo di accantonare l'esame del subemendamento 0.2.100.68 a sua prima firma.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, ribadisce la indisponibilità dei relatori ad accedere a tale richiesta, a seguito delle valutazioni e delle verifiche già svolte.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) dichiara quindi di accogliere la riformulazione del subemendamento 0.2.100.68, a sua prima firma.

  Le Commissioni approvano il subemendamento De Rosa 0.2.100.68 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione della nuova formulazione del subemendamento De Rosa 0.2.100.68, risultano preclusi il subemendamento Grimoldi 0.2.100.10, gli identici subemendamenti Russo 0.2.100.6, Grimoldi 0.2.100.11 e Dorina Bianchi 0.2.100.32, nonché i subemendamenti Segoni 0.2.100.24 e 0.2.100.23, gli identici subemendamenti Segoni 0.2.100.22 e De Rosa 0.2.100.69, i subemendamenti Dorina Bianchi 0.2.100.33, Grimoldi 0.2.100.12, gli identici subemendamenti Zaccagnini 0.2.100.44 e De Rosa 0.2.100.70 e il subemendamento Zaratti 0.2.100.50.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici subemendamenti Pellegrino 0.2.100.56 e De Rosa 0.2.100.71 e il subemendamento Matarrese 0.2.100.41.

  Serena PELLEGRINO (SEL) chiede chiarimenti in ordine al parere contrario espresso sul subemendamento a sua prima firma 0.2.100.51.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, fa notare che la definizione recata dal subemendamento Pellegrino 0.2.100.51 non appare esaustiva.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Pellegrino 0.2.100.51.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) raccomanda l'approvazione del subemendamento a sua prima firma 0.2.100.72, sottolineando che con il provvedimento in esame, già all'articolo 2, si crea confusione tra le aree agricole e quelle edificabili e che in qualche maniera si finisce per tutelare maggiormente chi vuole costruire.

  Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti De Rosa 0.2.100.72 e Pellegrino 0.2.100.54.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Grimoldi 0.2.100.13; s'intende vi abbia rinunciato.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) sottoscrive il subemendamento Dorina Bianchi 0.2.100.34.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Dorina Bianchi 0.2.100.34; approvano, quindi, l'emendamento 2.100 dei relatori come risultante dai subemendamenti approvati (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 2.100 dei relatori come risultante dai subemendamenti approvati, risultano preclusi i seguenti emendamenti: Morassut 2.35 e 2.87, Russo 2.57 e 2.55, Dorina Bianchi 2.34, gli identici Vignali 2.51 e Pag. 23Matarrese 2.60, Zanin 2.46, Marroni 2.63, Matarrese 2.69, Grimoldi 2.2 e 2.3, Piccone 2.53, Matarrese 2.67, gli identici Matarrese 2.75, Russo 2.90 e Matarrese 2.66, Civati 2.40, gli identici Benedetti 2.86 e Zanin 2.47, Matarrese 2.74, Segoni 2.7, 2.8 e 2.9, Catania 2.82, Morassut 2.39, Cova 2.54, Dorina Bianchi 2.96, Grimoldi 2.5, gli identici Schullian 2.31 e Rostellato 2.6, Zanin 2.36, Grimoldi 2.10, Russo 2.91, Segoni 2.11, Matarrese 2.70, Grimoldi 2.12, gli identici Piccone 2.52 e Zanin 2.48.

  Umberto MARRONI (PD), in relazione al proprio emendamento 2.63, di cui il presidente ha dichiarato la preclusione, preannuncia che ne riproporrà il contenuto nel corso dell'esame in Assemblea, ritenendo un errore l'intervento sull'uso del territorio prescindendo dalla normativa urbanistica, qualunque sia la finalità che si intenda promuovere.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede ai relatori se la prospettata soppressione della lettera d), prevista dagli identici emendamenti Dorina Bianchi 2.97, Grimoldi 2.13, Russo 2.92 e Matarrese 2.71, non pregiudichi le finalità del provvedimento.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, conferma il proprio parere favorevole, ritenendo congrua la soppressione della lettera d).

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Dorina Bianchi 2.97, Grimoldi 2.13, Russo 2.92 e Matarrese 2.71 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Dorina Bianchi 2.97, Grimoldi 2.13, Russo 2.92 e Matarrese 2.71 risultano preclusi i seguenti emendamenti: Latronico 2.58, Franco Bordo 2.15, Schullian 2.30, Grimoldi 2.14, gli identici Latronico 2.59 e De Girolamo 2.49, gli identici Rostellato 2.16 e Schullian 2.32, Catania 2.81, gli identici Mariani 2.37 e Pellegrino 2.17.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) rileva che il tema dell'agricoltura urbana oggetto dell'emendamento Tentori 2.43 appare estraneo a quello della rigenerazione.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti Tentori 2.43 e Matarrese 2.72 (vedi allegato); respingono, quindi, gli emendamenti Zaccagnini 2.18 e 2.20.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), in relazione agli identici emendamenti Zaratti 2.21, Mariani 2.89, Segoni 2.19 e De Rosa 2.76, osserva che il tema ivi richiamato della riduzione dei consumi idrici appare pertinente a quello della rigenerazione urbana.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Zaratti 2.21, Mariani 2.89, Segoni 2.19 e De Rosa 2.76 (vedi allegato); respingono, quindi, l'emendamento Matarrese 2.73.

  Giorgio ZANIN (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.44.

  Le Commissioni respingono l'emendamento De Rosa 2.77.

  Mario CATANIA (SCpI) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 2.83.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) invita a riflettere sul fatto che la riformulazione proposta dell'emendamento Catania 2.83 non rispetti la normativa europea.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Catania 2.83 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Catania 2.83 (nuova formulazione), risultano preclusi gli emendamenti Segoni 2.22 e Russo 2.93.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Catania 2.84.

Pag. 24

  Paolo RUSSO (FI-PdL) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.94.

  Serena PELLEGRINO (SEL) sottoscrive l'emendamento Segoni 2.23 e ne accetta la riformulazione proposta dai relatori.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Segoni 2.23 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.78.

  Tino IANNUZZI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.38.

  Serena PELLEGRINO (SEL) ritira l'emendamento Zaratti 2.24, di cui è cofirmataria.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento 2.25: s'intende vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Prina 2.41 e Franco Bordo 2.29.

  Umberto MARRONI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.62.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.28.

  Veronica TENTORI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.45.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) dichiara di voler far proprio l'emendamento Tentori 2.45, sottolineando l'importanza del tema della invarianza idraulica.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Tentori 2.45.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 2.100 dei relatori, risultano preclusi gli identici emendamenti Rostellato 2.26, Schullian 2.33 e De Girolamo 2.50.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) ritira l'emendamento a sua prima firma 2.95.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Catania 2.85.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede chiarimenti in ordine al parere contrario espresso sugli identici emendamenti De Rosa 2.80, Segoni 2.4, Marroni 2.61 e Prina 2.42.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, precisa che il tema del bene comune è presente all'articolo 1.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Segoni 2.4, De Rosa 2.80, Marroni 2.61 e Prina 2.42, nonché gli emendamenti De Rosa 2.79 e Pellegrino 2.27.
  Le Commissioni passano quindi all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 3.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) sottoscrive l'emendamento Latronico 3.42, che pone un tema di carattere generale affidando alle regioni competenze sinora attribuite alle province.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Latronico 3.42, Matarrese 3.50 e Russo 3.39.

  Serena PELLEGRINO (SEL) dichiara di sottoscrivere tutti gli emendamenti a prima firma Segoni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Segoni 3.1.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.21.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento De Girolamo 3.33; s'intende vi abbiano rinunciato.

Pag. 25

  Veronica TENTORI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.31.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede chiarimenti in ordine al parere contrario espresso sull'emendamento Pellegrino 3.3.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, ricorda che il termine del 2050 per il consumo zero è previsto dalla normativa europea.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pellegrino 3.3; approvano, quindi, l'emendamento Franco Bordo 3.2 (vedi allegato).

  Paolo COVA (PD) ritira il proprio emendamento 3.35.

  Enrico BORGHI (PD) sottoscrive e ritira l'emendamento Nicoletti 3.44.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Marguerettaz 3.4; s'intende vi abbiano rinunciato.

  Paolo COVA (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.30.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Matarrese 3.47; approvano, quindi, l'emendamento Zanin 3.29 (vedi allegato).

  Veronica TENTORI (PD) ritira l'emendamento 3.28 a sua prima firma.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Grimoldi 3.5 e Caon 3.7: si intende vi abbiano rinunziato.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) chiede chiarimenti sul parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull'emendamento a sua prima firma 3.51.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, fa presente che l'intenzione non è quella di escludere il monitoraggio dei dati, ma di non attribuirlo a soggetti, quali le regioni, che hanno la titolarità a fornire i dati stessi, come indicato dal comma 3 dell'articolo 3 del provvedimento in esame.

  Mario CATANIA (SCpI) ritira l'emendamento 3.53 a sua prima firma.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.51.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Civati 3.25 e Segoni 3.8.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Grimoldi 3.6: si intende che vi abbia rinunziato.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la XIII Commissione, modificando il parere precedentemente espresso, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Nicoletti 3.43 e Schullian 3.11, purché siano riformulati nei termini seguenti: Al comma 9, apportare le seguenti modificazioni: sostituire le parole: «Se le province autonome di Trento e di Bolzano non provvedono» con le seguenti: «Se gli enti territoriali coinvolti non provvedono»; sostituire le parole «con la partecipazione dei Presidenti delle regioni o delle province autonome interessate» con le seguenti: «con la partecipazione dei Presidenti degli enti territoriali interessati»; aggiungere, in fine, le seguenti parole: «Le previsioni del presente comma si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano in quanto compatibili con i rispettivi statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione».

  Enrico BORGHI (PD), nel fare proprio l'emendamento Nicoletti 3.43, accetta la riformulazione proposta dai relatori.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) accetta la riformulazione proposta dai Pag. 26relatori dell'emendamento a sua prima firma 3.11.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Nicoletti 3.43 e Schullian 3.11 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Caon 3.9 e 3.10: si intende che vi abbia rinunziato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Segoni 3.13, Zaccagnini 3.14 e Segoni 3.12.

  Serena PELLEGRINO (SEL) accetta la riformulazione dell'emendamento Segoni 3.15.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Segoni 3.15 (nuova formulazione) (vedi allegato); respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Segoni 3.16 e 3.17; approvano quindi l'emendamento Prina 3.23 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Caon 3.18: si intende che vi abbia rinunziato.

  Raffaella MARIANI (PD) accetta la riformulazione proposta dai relatori dell'emendamento a sua prima firma 3.22.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Mariani 3.22 (nuova formulazione) (vedi allegato); respingono, quindi, l'emendamento Russo 3.38.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 3.40.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, chiarisce la portata normativa del comma 7 dell'articolo 3 del provvedimento in esame.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Cova 3.27, Russo 3.40, Schullian 3.45, Matarrese 3.48 e Distaso 3.32.

  Serena PELLEGRINO (SEL) dichiara di voler far proprio l'emendamento Tentori 3.26.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Tentori 3.26.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 3.37.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Russo 3.37.

  Umberto MARRONI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.46.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Matarrese 3.49, Russo 3.41 e Romanini 3.36.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) accetta la riformulazione proposta dai relatori dell'emendamento 3.52 a sua prima firma.

  Le Commissioni approvano l'emendamento De Rosa 3.52 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Piso 3.19: si intende che vi abbia rinunziato.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) dichiara di voler far proprio l'emendamento Sammarco 3.34.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Sammarco 3.34.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.20.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Zaccagnini 3.01.

Pag. 27

  Ermete REALACCI, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta sospesa alle 17.35, è ripresa alle 18.

  Ermete REALACCI, presidente, in pendenza del termine per la presentazione dei subemendamenti all'articolo aggiuntivo 4.0100 dei relatori, fissato per le ore 9 della giornata di domani, evidenzia l'opportunità di accantonare l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4 e dello stesso articolo aggiuntivo 4.0100 dei relatori.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la XIII Commissione, concordando con quanto evidenziato dal presidente Realacci, propone di accantonare l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4 e dell'articolo aggiuntivo 4.0100 dei relatori.

  Le Commissioni concordano; passano, quindi, all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 5.
  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Segoni 5.1, Schullian 5.16 e De Rosa 5.44.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che le Commissioni dovranno ora esaminare l'emendamento 5.100 dei relatori e relativi subemendamenti.
  Constata l'assenza dei presentatori dei subemendamenti Schullian 0.5.100.57 e 0.5.100.58: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) ritira il subemendamento a sua prima firma 0.5.100.50.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Franco Bordo 0.5.100.29.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Schullian 0.5.100.56: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Segoni 0.5.100.13 e 0.5.100.14 e Pellegrino 0.5.100.31; approvano quindi il subemendamento Zaratti 0.5.100.32 (vedi allegato); respingono infine i subemendamenti Zaccagnini 0.5.100.30 e Segoni 0.5.100.15.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL), in relazione al subemendamento Pellegrino 0.5.100.33, del quale è cofirmatario, chiede ai relatori il motivo del parere contrario espresso sullo stesso.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, fa presente come sia da ritenersi eccessivo il vincolo previsto dal subemendamento Pellegrino 0.5.100.33.

  Federico MASSA (PD) concorda con quanto evidenziato dal relatore per la XIII Commissione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Pellegrino 0.5.100.33 e Segoni 0.5.100.16.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira i subemendamenti a sua prima firma 0.5.100.60, 0.5.100. 59 e 0.5.100.55.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) raccomanda l'approvazione del subemendamento a sua prima firma 0.5.100.2, volto a eliminare possibili problematiche interpretative relative al comma 2 dell'articolo 5.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici subemendamenti Russo 0.5.100.2 e Grimoldi 0.5.100.5 e il subemendamento Franco Bordo 0.5.100.35; approvano quindi gli identici subemendamenti Dorina Bianchi 0.5.100.19 e Matarrese 0.5.100.23 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Grimoldi 0.5.100.6: s'intende che vi abbia rinunciato.

Pag. 28

  Le Commissioni respingono il subemendamento Segoni 0.5.100.17; approvano quindi il subemendamento Zaccagnini 0.5.100.36 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Catania 0.5.100.11: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Russo 0.5.100.3 e Zaratti 0.5.100.28.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Catania 0.5.100.7: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Zaccagnini 0.5.100.34 e Zaratti 0.5.100.37.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL), in relazione al subemendamento 0.5.100.38, del quale è primo firmatario, evidenzia che lo stesso, così come il precedente subemendamento Zaratti 0.5.100.37, è volto a garantire che una parte della superficie ricostruibile sia destinata a beneficio della collettività.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Zaccagnini 0.5.100.38 e Pellegrino 0.5.100.40.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), illustrando il subemendamento a sua prima firma 0.5.100.51, fa notare come esso sia volto a impedire lo spostamento delle superfici edificabili.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) evidenzia, al contrario, l'opportunità di tutelare la vitalità dei compendi agricoli anche attraverso la possibilità di spostare le superfici edificabili.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) osserva come un'eccessiva libertà nel senso evidenziato dall'onorevole Russo favorisca le speculazioni edilizie.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, in risposta all'onorevole De Rosa, evidenzia come non sia consentito un aumento delle superfici edificabili, mentre, in relazione a quanto osservato dall'onorevole Russo, ricorda che è possibile cambiare la destinazione d'uso dei fabbricati esistenti.

  Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti Catania 0.5.100.8 e De Rosa 0.5.100.51; approvano quindi il subemendamento Schullian 0.5.100.53 (vedi allegato); respingono infine, con distinte votazioni, i subemendamenti Franco Bordo 0.5.100.39 e Pellegrino 0.5.100.41.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), illustrando il subemendamento a sua prima firma 0.5.100.52, evidenzia la necessità di evitare che, all'interno del compendio agricolo, possano essere consentite destinazioni d'uso per attività amministrative, per servizi turistico-ricettivi e per artigianato artistico.

  Ermete REALACCI, presidente, sottolinea come il provvedimento in esame sia complesso ed innovativo e come nell'Unione europea nessun Paese, ad eccezione della Germania, abbia disciplinato questa materia. Proprio in considerazione di detta complessità ritiene necessario non introdurre disposizioni eccessivamente dettagliate e lasciare spazio alle autonomie territoriali nelle dinamiche applicative.

  Giuseppe ROMANINI (PD), evidenziando l'opportunità di consentire ampie possibilità di cambi di destinazione d'uso dei fabbricati in modo tale da limitare il consumo del suolo, concorda con quanto evidenziato dal presidente Realacci sulla necessità di lasciare spazio applicativo alle autonomie territoriali.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL), annunciando la sottoscrizione da parte del suo gruppo del subemendamento De Rosa 0.5.100.52, chiede almeno che sia impedita la possibilità di consentire la destinazione d'uso per attività amministrative, come Pag. 29previsto dal subemendamento a sua prima firma 0.5.100.44.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, evidenzia che l'emendamento dei relatori 5.100 consente minori possibilità di destinazione d'uso dei fabbricati siti nei compendi agricoli rispetto a quanto previsto dal testo del provvedimento e non ritiene opportuno che siano introdotte ulteriori limitazioni.

  Le Commissioni respingono il subemendamento De Rosa 0.5.100.52.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Catania 0.5.100.9: si intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Zaccagnini 0.5.100.44.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che il subemendamento Pastorelli 0.5.100.1 è stato ritirato.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) chiede ai relatori di prendere in considerazione la versione iniziale del subemendamento a sua prima firma 0.5.100.45.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, non accogliendo la richiesta formulata dall'onorevole Zaccagnini, conferma la proposta di riformulazione avanzata nella seduta di ieri.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL), pur non comprendendo le motivazioni alla base del parere formulato dai relatori, dichiara di accogliere la riformulazione del subemendamento a sua prima firma 0.5.100.45.

  Le Commissioni approvano quindi il subemendamento Zaccagnini 0.5.100.45 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira il subemendamento a sua prima firma 0.5.100.26.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Franco Bordo 0.5.100.42 e Zaratti 0.5.100.47 e 0.5.100.43.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dei subemendamenti Fauttilli 0.5.100.12 e Distaso 0.5.100.21: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) ritira il subemendamento 0.5.100.20 a sua prima firma.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira il subemendamento 0.5.100.54 a sua prima firma.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Catania 0.5.100.10: si intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Matarrese 0.5.100.22, Russo 0.5.100.4 e Zaccagnini 0.5.100.48; approvano quindi i subemendamenti Franco Bordo 0.5.100.49 e Segoni 0.5.100.18. (vedi allegato); respingono poi, con distinte votazioni, i subemendamenti Zaratti 0.5.100.27 e Matarrese 0.5.100.24; approvano, infine, l'emendamento 5.100 dei relatori, come risultante dai subemendamenti approvati (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 5.100 dei relatori come risultante dai subemendamenti approvati, risultano preclusi tutti i restanti emendamenti riferiti all'articolo 5.
  Constata l'assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Latronico 5.37: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni passano all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 6.

Pag. 30

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) ritira l'emendamento 6.7 a sua prima firma.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) illustra l'emendamento 6.12 a sua prima firma, raccomandandone l'approvazione e invitando i relatori a riconsiderare il parere contrario già espresso.

  Massimo FIORIO (PD), relatore per la XIII Commissione, considera congruo il termine di cinque anni dall'ultima erogazione di aiuti dell'Unione europea, previsto dal testo in esame.

  Claudia MANNINO (M5S) propone di rivedere il parere espresso sull'emendamento De Rosa 6.12, considerando insufficiente il termine di cinque anni, con riferimento, in particolare, alla scadenza dei fondi europei.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) considera congrua la previsione di un termine di dieci anni.

  Federico MASSA (PD) ritiene corretta la formulazione del testo, che prevede il termine di cinque anni dall'ultima erogazione degli aiuti dell'Unione europea.

  Mino TARICCO (PD) condivide quanto testé osservato dal collega Fiorio, considerando congruo e sufficiente il termine di cinque anni.

  Claudia MANNINO (M5S) ribadisce le perplessità testé espresse dai colleghi del suo gruppo in ordine alla esiguità del termine dei cinque anni previsto dal provvedimento.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento De Rosa 6.12 e gli identici emendamenti Segoni 6.1, Tentori 6.8 e Latronico 6.11.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che l'emendamento Prina 6.10 è stato ritirato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaccagnini 6.2.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che le Commissioni dovrebbero ora passare all'esame dell'emendamento 6.100 dei relatori e che, non essendo ancora scaduto il termine per la presentazione dei relativi subemendamenti, l'esame dello stesso sarà rinviato alla seduta prevista per martedì 27 ottobre.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Fauttilli 6.17 e Matarrese 6.16 (vedi allegato); respingono quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Zaccagnini 6.3 e Segoni 6.4.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, avverte che l'emendamento Prina 6.9 è stato ritirato. Constata quindi l'assenza del presentatore dell'emendamento Catania 6.15: si intende che vi abbia rinunciato.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 6.13, che illustra, specificando che solo la previsione di un apposito regime sanzionatorio determina un'effettiva cogenza delle norme.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda come lo stesso ministro Martina, alla cui attenzione il tema era stato sottoposto, avesse rilevato l'inopportunità della previsione di un peculiare regime di penalizzazione.

  Massimo FIORIO, relatore per la XIII Commissione, ribadisce il parere contrario precedentemente espresso sull'emendamento De Rosa 6.13.

  Le Commissioni, respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti De Rosa 6.13 e Catania 6.14, gli emendamenti Franco Bordo 6.5 e Segoni 6.6, nonché l'articolo aggiuntivo Segoni 6.01.
  Le Commissioni passano all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 7.

Pag. 31

  Paolo RUSSO (FI-PdL) propone di accantonare l'esame dell'articolo aggiuntivo 7.01 a sua prima firma, in quanto afferente alla medesima materia oggetto dell'articolo aggiuntivo 4.0100 dei relatori, già accantonato.

  Chiara BRAGA, relatrice per la VIII Commissione, ritenendo congrua la richiesta avanzata dal collega Russo, propone di procedere all'esame di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 7, fatta eccezione per l'articolo aggiuntivo Russo 7.01.

  Le Commissioni consentono.

  Enrico BORGHI (PD), intervenendo sui lavori delle Commissioni, propone di concludere i lavori della seduta odierna con l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 7, 8 e 9 del provvedimento, rinviando quindi alla seduta già programmata per martedì 27 ottobre l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4, dell'articolo aggiuntivo 4.0100 e dell'emendamento 6.100 dei relatori e relativi subemendamenti, nonché delle proposte emendative riferite all'articolo 10.

  Claudia MANNINO (M5S) invita a tenere in considerazione, in relazione alla programmazione dei lavori delle Commissioni per la giornata di martedì 27 ottobre, l'impossibilità di prendervi parte nella tarda mattinata per il concomitante svolgimento, in quella fascia oraria, di una delicata riunione dell'Ufficio di presidenza della Camera.

  Ermete REALACCI, presidente, ritiene accoglibile la richiesta avanzata dal collega Borghi, fermo restando che, come già convenuto, l'esame di tutti gli emendamenti presentati dovrà concludersi entro la giornata di martedì 27 ottobre, eventualmente anche convocando le Commissioni al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea dello stesso martedì.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) manifesta perplessità in ordine alla richiesta di rinviare alla seduta di martedì prossimo l'esame degli emendamenti all'articolo 10. Ritiene che, al fine di non comprimere lo spazio da dedicare a tale articolo, di particolare delicatezza, l'esame delle relative proposte emendative dovrebbe svolgersi nella seduta odierna.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) non ritiene svolgere nella seduta odierna l'esame dell'articolo 10, trattandosi comunque di un articolo relativo alle disposizioni transitorie e finali.

  Ermete REALACCI, presidente, propone quindi di proseguire nella seduta odierna con l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 7, 8 e 9, rinviando quindi a martedì 27 ottobre la conclusione dell'esame delle proposte emendative, eventualmente convocando le Commissioni anche al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea.

  Le Commissioni consentono.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Caon 7.1: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Veronica TENTORI (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 7.15.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Tentori 7.15 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Latronico 7.24; s'intende vi abbia rinunciato. Avverte che, a seguito dell'approvazione della nuova formulazione dell'emendamento Tentori 7.15, risultano assorbiti gli identici emendamenti Romanini 7.14, Distaso 7.18, Russo 7.22, Schullian 7.30, Grimoldi 7.26, Matarrese 7.27 e Fauttilli 7.29.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Pag. 32Caon 7.2: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Pellegrino 7.5 (vedi allegato).

  Enrico BORGHI (PD) sottoscrive l'emendamento Caon 7.3.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Caon 7.3 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Nicoletti 7.31, nonché degli identici emendamenti Romanini 7.20, Vignali 7.19 e Russo 7.23: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Matarrese 7.28.

  Francesco PRINA (PD) ritira l'emendamento Zanin 7.16, di cui è cofirmatario.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Caon 7.4: s'intende vi abbiano rinunciato. Avverte che la Commissione passa ora all'esame dell'emendamento 7.100 dei relatori e relativi subemendamenti.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Segoni 0.7.100.7.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) ritira il proprio subemendamento 0.7.100.9.

  Ermete REALACCI, presidente, constatata l'assenza dei presentatori del subemendamento Schullian 0.7.100.18, degli identici subemendamenti Grimoldi 0.7.100.4, Fauttilli 0.7.100.5, Distaso 0.7.100.11 e Schullian 0.7.100.19: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti Franco Bordo 0.7.100.14 e De Rosa 0.7.100.16; approvano quindi l'emendamento 7.100 dei relatori come risultante dai subemendamenti approvati (vedi allegato); respingono infine, con distinte votazioni, gli emendamenti Pellegrino 7.6 e Zaccagnini 7.7.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 7.100 dei relatori come risultante dai subemendamenti approvati, risultano preclusi gli emendamenti Pastorelli 7.8, Caon 7.9 e gli identici emendamenti Prina 7.17 e Pellegrino 7.10.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) invita i relatori a riconsiderare il parere contrario espresso sull'emendamento a sua prima firma 7.25, illustrandone le finalità e dichiarandosi disposto anche a prendere in considerazione eventuali proposte di riformulazione.

  Enrico BORGHI (PD) rileva che le norme proposte con l'emendamento De Rosa 7.25 appaiono eccessivamente vincolanti, non tenendo in considerazione che alcuni usi civici sono stati oggetto di svincolo per permettere insediamenti produttivi.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) insiste sulla necessità di tutelare maggiormente gli usi civici che in molti casi sono stati snaturati.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) precisa che con l'emendamento proposto non si intende tornare indietro rispetto agli usi civici oggetto di svincolo, ma solo garantire una maggiore tutela agli usi civici esistenti.

  Enrico BORGHI (PD) ricorda che il tema è già stato affrontato nell'ambito del «Collegato ambientale» all'esame del Senato e che esso potrebbe essere riproposto all'interno della proposta di legge sui piccoli comuni all'esame delle Commissioni Bilancio ed Ambiente della Camera. Ritiene in ogni caso utile un aggiornamento della normativa per valorizzare un importante bene comune, ma osserva che si tratta di un tema distinto da quello del consumo del suolo.

Pag. 33

  Serena PELLEGRINO (SEL) osserva che le considerazioni espresse dal collega Borghi hanno un loro fondamento ma che l’iter della proposta di legge da lui richiamata procede molto lentamente.

  Ermete REALACCI, presidente, osserva che le Commissioni stanno discutendo di un tema affascinante, rappresentando gli usi civici un'importante risorsa per il futuro del Paese, ma segnala che appare complesso affrontare tale tema in questa sede, anche per il rischio di invadere competenze regionali.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti De Rosa 7.25 e Segoni 7.11 e 7.12.

  Francesco PRINA (PD) ritira l'emendamento Zanin 7.13, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni passano quindi all'esame delle proposta emendativa riferita all'articolo 8.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Burtone 8.01: si intende vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni passano all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 9. Respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Zaratti 9.4 e l'emendamento Segoni 9.3.

  Giovanna SANNA (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 9.6 proposta dai relatori.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) accetta la riformulazione dell'emendamento Segoni 9.20, da lui sottoscritto, proposta dai relatori.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Russo 9.11, Distaso 9.10, Fauttilli 9.13 e Grimoldi 9.21: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Giovanna Sanna 9.6 e Segoni 9.20 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione della nuova formulazione degli identici emendamenti Giovanna Sanna 9.6 e Segoni 9.20, risulta assorbito l'emendamento Schullian 9.12.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Segoni 9.1.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Civati 9.7 e Fauttilli 9.14: si intende vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Matarrese 9.17.

  Veronica TENTORI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 9.9.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaccagnini 9.2.
  Le Commissioni passano all'esame dell'emendamento 9.100 dei relatori e relativi subemendamenti.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Grimoldi 0.9.100.2: si intende vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Zaratti 0.9.100.12 e Franco Bordo 0.9.100.14.

  Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dei subemendamenti Grimoldi 0.9.100.3 e Dorina Bianchi 0.9.100.7 : s'intende vi abbiano rinunciato. Avverte che è stato ritirato il subemendamento Pastorelli 0.9.100.5.

  Tino IANNUZZI (PD) sottoscrive l'emendamento Russo 0.9.100.1.

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  Massimo Felice DE ROSA (M5S) manifesta perplessità in ordine al contenuto del subemendamento Russo 0.9.100.1 in quanto ritiene preferibile che le risorse pubbliche siano utilizzate da soggetti pubblici.

  Mino TARICCO (PD) segnala che si tratta di interventi relativi in ogni caso al patrimonio pubblico e che si vuole solo ampliare la sfera dei soggetti che possono realizzare tali interventi.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice per la VIII Commissione, richiamando quanto detto dal collega Taricco, ribadisce che gli interventi hanno finalità pubbliche al di là di chi realizza concretamente le opere e precisa che in ogni caso non si devono a suo avviso demonizzare gli interventi dei soggetti privati.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Russo 0.9.100.1 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione del subemendamento Russo 0.9.100.1, risulta assorbito il subemendamento Matarrese 0.9.100.10.

  Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti Fauttilli 0.9.100.6, Carrescia 0.9.100.8, Distaso 0.9.100.9, Zaratti 0.9.100.13 e Schullian 0.9.100.15; approvano quindi l'emendamento 9.100 dei relatori come risultante dall'approvazione del subemendamento 0.9.100.1 (vedi allegato).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 9.100 dei relatori come risultante dall'approvazione del subemendamento, risultano preclusi i seguenti emendamenti: Matarrese 9.18, Fauttilli 9.15, De Rosa 9.22, Zanin 9.8 e Grimoldi 9.5.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Matarrese 9.16 e l'articolo aggiuntivo De Rosa 9.01.

  Ermete REALACCI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di martedì 27 ottobre.

  La seduta termina alle 19.30.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 525 del 21 ottobre 2015:
   a pagina 54, seconda colonna, ventunesima riga, i numeri: «4.100» devono intendersi sostituiti dai seguenti: «4.0100».

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