CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 settembre 2015
508.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 15.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luca SANI, presidente, comunica che l'on. Susanna Cenni, del gruppo Partito democratico (PD), cessa di far parte della Commissione. Saluta la collega e le augura buon lavoro nella nuova Commissione di appartenenza.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014.
C. 3304 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015.
C. 3305 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei disegni di legge.

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  Luca SANI, presidente, avverte che l'esame dei disegni di legge in titolo si concluderà con la votazione di una relazione ciascuno, cui eventualmente saranno allegati gli emendamenti al disegno di legge di assestamento approvati dalla Commissione.
  Fa quindi presente che la Commissione è chiamata a esprimersi sui disegni di legge in esame entro le ore 10 della giornata di domani.

  Dorina BIANCHI (AP), relatrice, ricorda preliminarmente che il rendiconto generale dello Stato, oggetto del disegno di legge C. 3304, è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, rende conto al Parlamento dei risultati complessivi e definitivi della gestione finanziaria stessa. Il disegno di legge mostra pertanto analiticamente i risultati generali della situazione patrimoniale dello Stato nonché i rendiconti consultivi di alcune amministrazioni autonome, definendo in primo luogo i dati complessivi generali delle amministrazioni, per poi passare ad una analisi dettagliata dei diversi settori di politica pubblica, sulla base di una classificazione rappresentata dalle missioni, programmi e macroaggregati.
  Per quanto concerne i profili di competenza della Commissione, assume fondamentale ed evidente rilievo il conto consuntivo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. A tale proposito vanno innanzitutto sottolineati, con riferimento al rendiconto 2014, relativamente all'analisi per stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, i risultati generali.
  Nell'anno 2014, infatti, gli stanziamenti di spesa iniziali di competenza iscritti nel bilancio di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ammontano a 1.269 milioni di euro. Gli stanziamenti definitivi di competenza concernenti il medesimo Ministero ammontano complessivamente a 1.367,7 milioni di euro con una variazione in aumento del 7,8 per cento circa rispetto alle previsioni iniziali. Nell'anno 2014, tale scostamento del 7,8 per cento tra previsioni iniziali di competenza e previsioni definitive è più contenuto rispetto agli esercizi precedenti (era il 22,9 per cento nel 2013 e il 36,2 per cento nel 2012): ciò determina, come evidenziato dalla Corte dei Conti, una previsione definitiva pressoché confermativa dell'iniziale stanziamento per il Ministero agricolo. Al netto del rimborso delle passività finanziarie, gli stanziamenti definitivi di spesa, le spese finali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ammontano a 1.350,3 milioni di euro, con una diminuzione degli stanziamenti definitivi finali di competenza del 12,6 per cento e degli impegni (-13,4 per cento) rispetto all'anno 2013. Inoltre, avendo riguardo agli stanziamenti definitivi complessivi di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, pari a 1.367,7 milioni di euro nel 2014, cioè gli stanziamenti del Ministero al lordo delle somme per il rimborso delle passività finanziarie, la riduzione rispetto alle previsioni definitive 2013 è dell'11,5 per cento.
  La Corte dei Conti osserva al riguardo che le principali misure di contenimento della spesa riguardano gli incarichi di consulenza, le spese di rappresentanza, per autovetture, sponsorizzazioni, missioni, formazione e acquisto di mobili e arredi. Si ricorda in proposito che tagli significativi al bilancio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si sono realizzati per effetto delle manovre di finanza pubblica degli ultimi anni.
  Procedendo a un più dettagliato esame della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nell'anno 2014, si evidenzia che – rispetto all'ammontare degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari come detto a 1.350,3 milioni di euro) – circa il 97,8 per cento risulta impegnato (1.321,1 milioni di euro) al termine dell'esercizio finanziario. Tale dato è lievemente inferiore alla percentuale dell'impegnato del precedente esercizio (98,7 per cento). Il pagato finale del Pag. 121Ministero ammonta a 1.299,7 milioni di euro (a fronte di previsioni definitive di cassa di 1.490,2 milioni di euro).
  In particolare, i pagamenti in conto residui nell'anno 2014 sono stati pari a 199,6 milioni di euro, a fronte dei 138,2 milioni nel 2013. Ciò denota una minore difficoltà nello smaltimento dei residui rispetto all'esercizio 2013.
  Al termine dell'esercizio 2014, i residui ammontano a 342,8 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto all'anno 2013 (353,3 milioni di euro).
  Il dato relativo ai residui accertati a fine 2014 va letto alla luce del programma di riaccertamento straordinario dei residui passivi condotta ai sensi dell'articolo 49 del decreto-legge n. 66 del 2014, in virtù del quale si è proceduto, in linea con gli obiettivi programmati di finanza pubblica, alla eliminazione dei residui passivi (2012 e 2013) e dei residui perenti (anteriori al 2012) per insussistenza del debito (cioè dell'obbligazione giuridica sottostante) e sono stati istituiti appositi fondi di parte corrente e di conto capitale, per il finanziamento di nuovi programmi di spesa, di quelli già esistenti, e per il ripiano dei debiti fuori bilancio.
  Si tratta – afferma la relazione illustrativa al rendiconto generale dello Stato 2014 – di un meccanismo che ha incoraggiato le Amministrazioni a svolgere in maniera puntuale l'attività di ricognizione, proprio perché sulla base dei risultati della stessa sono state attribuite nuove risorse su base pluriennale con il bilancio di previsione 2015-2017 per il finanziamento di nuovi programmi di spesa, di quelli già esistenti e per il ripiano dei debiti fuori bilancio, a fronte di somme eliminate dal conto residui.
  La relazione illustrativa al rendiconto generale dello Stato indica poi i risultati, per Ministero, della ricognizione straordinaria, all'esito della quale, per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, i residui di bilancio da eliminare, relativamente alla lettera a) sono stati pari a circa 0,28 milioni di euro, mentre, relativamente alla lettera b) i residui perenti da eliminare sono stati pari a 78,9 milioni di euro. Relativamente alla lettera d), si è trattato i residui da eliminare sono stati nella quasi totalità residui perenti e sono ammontati a circa 322,3 milioni di euro.
  Nel disegno di legge di bilancio 2015-2017 sono stati dunque previsti, per quanto concerne lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, i capitoli del Fondo di parte corrente per il finanziamento di nuovi programmi di spesa, di programmi già esistenti e per il ripiano dei debiti fuori bilancio (ai sensi dell'articolo 49, lettere a) e b) del decreto-legge n. 66 del 2014), che recava uno stanziamento di 6 milioni per il 2015 e di 6,6 milioni per il 2016, il Fondo di conto capitale per il finanziamento di nuovi programmi di spesa, di programmi già esistenti e per il ripiano dei debiti fuori bilancio (ai sensi dell'articolo 49, lettere a) e b) del decreto-legge n. 66 del 2014), con uno stanziamento di 10 milioni per il 2015 e 8,8 milioni per il 2016 e, infine, il Fondo di conto capitale destinato al ripiano dei debiti nei confronti degli enti territoriali (ai sensi dell'articolo 49, lettera d) del decreto-legge n. 66 del 2014), con uno stanziamento di 50 milioni per il 2015, di 100 milioni per il 2016 e di 150 milioni per il 2017.
  La legge di stabilità 2015 ha utilizzato le risorse iscritte sui citati fondi Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a copertura (totale o parziale) di una serie di nuove misure in essa contenute, quali, in particolare 6 milioni di euro (articolo 1, comma 203) per ciascuno degli anni 2015 e 2016 per il Piano straordinario Made in Italy con l'istituzione di un Fondo per la valorizzazione, la promozione e la tutela delle imprese e dei prodotti agroalimentari per lo sviluppo del settore agroalimentare (cap. 2302/MIPAAF) e l'istituzione (articolo 1, comma 214) di un Fondo per gli investimenti nel settore lattiero-caseario dotato di 8 milioni di euro nel 2015 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.
  A legge di bilancio 2015-2017, le risorse iscritte sui predetti Fondi sono state: per il capitolo 2350/Mipaaf: 600.000 euro per il 2016; per il capitolo 7850/Mipaaf: 10 Pag. 122milioni per il 2015 e di 8,8 milioni per il 2016; per il capitolo 7851/Mipaaf: 45 milioni per il 2015, di 50 milioni per il 2016 e di 100 milioni per il 2017.
  La dotazione del Fondo di conto capitale destinato al ripiano dei debiti nei confronti degli enti territoriali (capitolo 7851) per il 2015 è stata utilizzata interamente a copertura del decreto-legge n. 4 del 2015 in materia di IMU agricola (articolo 2, comma 2, lett. d)). Successivamente, il decreto-legge n. 51 del 2015 ha disposto una ulteriore riduzione del Fondo in questione per 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017 a parziale copertura del Fondo per sostenere la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario (articolo 4); per 10 milioni di euro per l'anno 2016 a parziale copertura dell'incremento del Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura per fronteggiare la Xylella fastidiosa; per 2 milioni di euro per l'anno 2016 a parziale copertura dell'incremento del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura (articolo 5).
  Procedendo ad un esame delle spese per titolo, risulta evidente che la spesa del Ministero è fondamentalmente di natura corrente ed è composta, in primis, dalla spesa di personale, nonché dai trasferimenti sia di parte corrente che di parte capitale verso le altre amministrazioni pubbliche. In particolare, il 72 per cento circa delle spese (stanziamenti definitivi di competenza), pari a 985,6 milioni di euro, è di natura corrente, ed essa è in diminuzione rispetto all'anno 2013 (in cui essa era pari a 1.077,5 milioni di euro). Si osservi comunque che in termini percentuali sul totale, gli stanziamenti di parte corrente risultano in aumento rispetto all'anno 2013 (in cui le spese di natura corrente erano il 69,7 percento del totale). Gli stanziamenti definitivi di competenza in conto capitale risultano invece pari a 364,7 milioni di euro e confermano il loro trend discendente, risultando in netta diminuzione rispetto all'anno 2013 (in cui risultavano pari a 468 milioni di euro).
  Nell'ambito delle spese correnti, procedendo a un esame delle diverse categorie di spesa, si nota che le spese di personale (all'interno della quale vi sono gli stanziamenti per redditi da lavoro dipendente) ne costituiscono la parte preponderante, pari a 539,6 milioni di euro (al lordo delle imposte pagate sulla produzione), in leggero aumento rispetto al 2013 (in cui erano pari a 531,4 milioni di euro). Gli stanziamenti di spesa per consumi intermedi, sono pari a pari a 172,2 milioni di euro anch'essi in aumento rispetto all'esercizio precedente (nel 2013 essi erano pari a 83,6 milioni). Il dato è anche evidenziato dalla Corte dei Conti, nell'apposito approfondimento sui Conti dello Stato e le politiche di bilancio nella relazione al rendiconto generale dello Stato 2014.
  Infine, nel 2014 i trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche sono passati a 152,7 milioni di euro, in lieve aumento rispetto al 2013 (in cui sono stati pari a 147,6 milioni di euro. Per l'analisi minuta della spesa per principali missioni e programmi di interesse si rinvia alla tabella.
  Per quanto riguarda poi la legge di assestamento di bilancio dello Stato 2015 (C. 3305) ricordo che la relativa disciplina è contenuta all'articolo 33 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009). Ricordo ancora che l'assestamento è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2015 riflette la struttura del bilancio dello Stato organizzato – secondo legge n. 196 del 2009 – in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le unità di voto.
  Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento Pag. 123dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
  Le parti del disegno di legge di assestamento 2015 di interesse della XIII Commissione Agricoltura riguardano prevalentemente lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella 12), nonché del Ministero dell'economica e finanze (Tabella 2), nel quale risulta iscritto il Programma 9.1. Sostegno al settore agricolo della Missione 9 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca.
  L'organizzazione degli Uffici amministrativi del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è disciplinata, a partire dal 2 ottobre 2013, dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2013, n. 105 (Regolamento recante organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali).
  In data 13 febbraio 2014, è stato emanato il decreto ministeriale n. 1622 con il quale sono individuati gli uffici dirigenziali non generali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi del citato D.P.C.M. n. 105 del 2013.
  Dunque, conformemente alla riorganizzazione del Ministero, a legge di bilancio 2015 e a disegno di legge di assestamento 2015 nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali vi sono cinque i centri di responsabilità: Gabinetto e uffici di diretta collaborazione del Ministro; Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale; Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca; Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agro-alimentari; Corpo Forestale dello Stato.
  Le missioni di spesa iscritte nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono 6 alle quali sono sottesi 9 programmi di spesa. Si evidenzia che, come per l'esercizio finanziario 2014, la realizzazione di ciascun programma di spesa è affidata, nell'esercizio finanziario 2015, ad un unico centro di responsabilità amministrativa.
  Per l'anno 2015, gli stanziamenti di spesa iniziali di competenza relativi allo stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali iscritti a legge di bilancio 2015 (legge n. 191 del 2014) ammontano a 1280,3 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 1.332,0 milioni di euro con una variazione in aumento di 51,7 milioni di euro circa (+ 4,0 per cento).
  Gli stanziamenti di cassa iscritti a legge di bilancio 2015 ammontano invece a 1.401,5 milioni di euro e quelli assestati ammontano a 1.531,8 milioni (+ 130,3 milioni).
  I residui, con il disegno di legge di assestamento, vengono allineati a quelli risultanti al 31 dicembre 2014 dal rendiconto generale dello Stato, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative, passano da 245,8 milioni di euro a 342,8 milioni di euro (+97,0 milioni).
  Secondo quanto risulta dalla nota illustrativa allo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali contenuta nel disegno di legge di assestamento 2015, l'incremento delle previsioni iniziali è ascrivibile a variazioni per atto amministrativo o a proposte di variazioni avanzate con il disegno di legge di assestamento.
  Le prime, le variazioni per atto amministrativo, nel periodo gennaio-maggio 2015 sono state già introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi. Tali variazioni sono pari complessivamente a 41,1 milioni di euro sia in termini di competenza sia in termini di cassa e sono state determinate dall'applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio (per i quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, Pag. 124le conseguenti variazioni al bilancio), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile.
  Si evidenzia che le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento in esame sono quelle intervenute fino alla data del 31 maggio 2015. Dunque, il disegno di legge di assestamento ancora non contabilizza gli effetti – cioè le variazioni per atto amministrativo – determinati da provvedimenti successivi, quali, ad esempio, la legge 2 luglio 2015, n. 91 di conversione del decreto-legge n. 51 del 2015. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento in esame, interessano contemporaneamente competenza e cassa e sono: la riassegnazione ai capitoli della spesa di somme versate all'entrata di pertinenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per un importo di circa 12 milioni di euro; la reiscrizione di residui passivi perenti (somme cadute in perenzione dal punto di vista amministrativo, ma reiscritte in bilancio perché comunque dovute dal punto di vista giuridico), per 27,5 milioni di euro; lo storno di Fondi da altri Ministeri per 1,6 milioni di euro circa.
  Per quanto riguarda le seconde, le proposte di variazioni, avanzate con il disegno di legge di assestamento, esse sono state pari complessivamente a 10,5 milioni in termini di competenza, a 89,1 milioni in termini di cassa e a 97 milioni in termini di residui.
  In particolare, le variazioni ai residui sono finalizzate ad allineare i dati a quelli risultanti al 31 dicembre 2013 dal rendiconto generale dello Stato, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative.
  Le variazioni alla competenza e alla cassa sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Segue la distribuzione puntuale delle variazioni proposte con l'assestamento che incidono sia sulla parte corrente che sulla parte capitale.
  Da ultimo: nelle modifiche introdotte al Senato il programma 9.1, «Sostegno al settore agricolo della Missione 9 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca», iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze, è stato incrementato con l'approvazione di un emendamento del Governo (1.Tab.2.1) che incrementa il predetto programma di spesa di 14,922 milioni di euro per l'anno 2015 sia in termini di competenza che in termini di cassa.
  In particolare, in tale programma è iscritto il cap. 1525 il quale reca le spese di funzionamento dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura e a legge di bilancio 2015-2017 con uno stanziamento di 119,3 milioni di euro per il 2015 e di 115,6 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017, e il cap. 1526 che reca le spese di natura obbligatoria dell'Agenzia, e, a legge di bilancio 2015-2017, espone uno stanziamento di 36,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015-2017.
  L'integrazione per l'anno 2015 delle predette risorse è finalizzata, si legge nella relazione tecnico-illustrativa, a provvedere al «riassorbimento del disavanzo di amministrazione manifestatosi con il bilancio di previsione 2015, per la parte determinata dagli accantonamenti a titolo di TFS e TFR». Detto intervento, si afferma sempre nella relazione, è destinato a ricostituire i predetti accantonamenti e quindi alla patrimonializzazione dell'Agenzia.
  L'integrazione del finanziamento all'AGEA viene compensata mediante corrispondente riduzione del Fondo, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (programma 25.1), alimentato mediante le risorse resesi disponibili per effetto del riaccertamento straordinario dei residui di cui all'articolo 49, comma 2, lettera c) del decreto-legge n. 66 del 2014.Pag. 125
  Si riserva infine di formulare le proposte di relazione all'esito del dibattito.

  Luca SANI (PD), presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

COMITATO RISTRETTO

Interventi per il settore ittico.
C. 338 e C. 339 Catanoso, C. 521 Oliverio e C. 1124 Caon.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.